(Mario70), 16/09/2010 21.07:
Essendo nato e cresciuto in mezzo ai tdg,per me quella era la normalità, mi fu insegnato che le manifestazioni emotive e rituali della cristianità erano sataniche, quindi per anni, ogni volta che entravo in chiesa mi prendeva un senso di oppressione e 'paura' che non mi faceva apprezzare tali manifestazioni o sacralità.
Carissimo Mario, prima di tutto grazie della tua testimonianza, mi ha fatto piacere che hai espresso il tuo pensiero, poi vorrei dirti che mi rendo conto che c'è un abisso tra chi ha frequantato i tdG già da piccoli chi invece ha cominciati da adulto, io inizialmente ero cosi entusiasta della nuova dottrina che mi sembrava dare ogni risposta alle mie domande di ordine pratico-teologico che anche se me ne accorgeva dell'assenza del sacro e di una qualsiasi carica emotiva, non mi disturbava più di tanto diciamo che per me rappresentava il male minore, mentre mio marito quelle poche volte che riusciva a portarlo diceva sempre, "Verò, sta cosa non fa per me, ma qui mi sembra di tornare a scuola, c'è qualcosa che manca, non sento nessuna spiritualità", tant'è vero che se lo portavo in assemblea dopo un'ora già cominciava a dormire...e chi riusciva a svegliarlo
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(Mario70), 16/09/2010 21.07:
Oggi vedo queste cose in maniera diversa, ho imparato che la base che sta dietro a questi riti è antichissima, penso al fatto che per quasi due millenni i cristiani hanno adorato Dio in questo modo e che sono proprio i tdg a perdersi molto, che non si puó ridurre tutto ad un discorsetto e alla lettura della torre di guardia con le domande e le risposte prestampate!
Ciao
Mario
A parte la ritualità delle chiese storiche, quello che anche le chiese evangeliche non hanno ciò che rende più bello un culto, messa o adunanza cristiana o come sempre lo vogliamo chiamare è anche la spontaneità, il permesso di lasciarsi andare nelle proprie emozioni, che razza di male c'è se chi pronuncia una preghiera a volte lo fa con voce tremante o particolarmente carico di gratitudine o se qualcuno pianga per gioia o per tristezza?
Se hai visto nel filmato c'era quella giovane tdG in una "intervista" tutto ciò che diceva lei lo leggeva e già per quello la spontaneità manca, ma ad un certo punto lei si emozionò lo stesso, non era una bella manifestazione d'amore carico di gioia per Dio e i suoi figli... non era più credibile e coinvolgente?
Eppure sappiamo che certe manifestazioni vengono soppresso perchè non appropriati...
Le adunanze, ma anche certe interviste, assemblee vengono stufdiati nel minimo dettaglio, e solo chi sta dietro le quinte lo sa.
Non si lascia spazio alla propria creatività alla spontaneità nulla.
Peccato.
Ultimamente ci sono stati due provvedimenti, quella di incorporare lo studio di libro che si teneva in piccoli gruppi e del quale io all'epoca ero una fan, nell'adununnza intrasettimanale, mentre il discorso pubblico viene accorciato da 45 a 30 min.
Ma secondo voi perché? Per allegerire i fratelli?
Secondo me il taglio è stato fatto proprio al punto sbagliato, ma non per caso ma con un pensiero dietro.
Nei piccoli gruppi spesso c'era spontaneità, anzì c'era di più, a volte lì si faceva ciò che nell'adunanza grande non si faceva cioè di fare qualche volta dei commenti critici, ...
, ultimamente ci si discuteva proprio, altro che domande e risposte, almeno da noi era cosi... allora che si fa?
Togliamola di mezzo che è meglio, col motto, meglio prevenire che curare
Poi il discorso publico viene fatto su uno schema della WTS, se come oratore hai 15 min di più ci puoi mettere anche un po' del tuo, no?
Magari ti fai qualche bella ricerca extra- schematica mostrando cosi creatività e spontanietà, no, niente da fare... con il taglio dei 15 min, questo non sarà più possibile il discorso pubblico si rudurra allo schema della società e ciao.
Non so quale motivo la società detto per giustificare questo taglio, magari avra detto "i fratelli tornano prima a casa, oppure sarà più concentrata?"
Ma io dico a questo punto, perché non sintetizzare lo studio della Torre di Guardia, che è sempre stato una noia totaly?
Ma contenti loro, tanto la fratellanza non ha voce in capitolo, si fà cosi e basta, se ti sta bene, ok, se non ti sta bene, e meglio che stai zitto altrimenti passi per colui che mormora e non apprezza gli amorevoli provvedimenti dello schiavo.
"Ciò che tu eviteresti di sopportare per te, cerca di non imporlo agli altri" (Epitteto)
Col concetto cristiano della vita, l'amore non è una necessità e non si esercita su nulla; esso è una facoltà essenziale dell'anima umana. L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare.
La dottrina cristiana insegna all'uomo che l'essenza dell'anima sua è l'amore, che la sua felicità non è di amare la tale o la tal altra entità, ma bensì il principio di tutto, Dio, ch'egli ha coscienza di contenere in sé. Ecco perché egli amerà tutti e tutto.
(Tolstoj)