00 15/10/2004 00:17
La Confessione è un sacramento denso di utilità sociale. Rivelare i tuoi segreti al prete, infatti, può avere una funzione catartica, aiutarti a rimettere a posto la tua vita grazie all'aiuto che lui ti può dare per rimettere gli eventi in prospettiva, farti notare un punto di vista diverso che può dare un significato diverso alle tue malefatte. Prima di Freud, aveva un grande significato "psicologico" quando questa scienza non esisteva ancora. Come tutte le faccende religiose, comunque, è un arma a doppio taglio: il prete a conoscenza di tutti i segreti del paese è l'uomo più potente. Come sappiamo, le informazioni sono potere, e queste informazioni possono essere usate contro chi te le rivela. Non sarà ovvio, ma se pensate al confessore di Andreotti capirete che conosce di sicuro moltissime cose assolutamente segrete, che gli danno un enorme potere. Inoltre, la confessione ha il ruolo di svuota-coscienze: è pericoloso, perché ho sentito moltissimi cristiani fare discorsi tipo: "E chi se ne frega se commetto peccati? tanto poi vado e mi confesso e sono a posto."
Da questo punto di vista è pura ipocrisia, una sorta di gabinetto che riempi e poi tiri lo sciaquone.
Che ne pensate?

[Modificato da Justee 15/10/2004 9.51]

[Modificato da Squarepusher 15/10/2004 11.35]

[Modificato da Justeee 05/04/2007 19.49]

-----------------------------------
"Il Governo è la Sezione Intrattenimento del complesso militare-industriale"
-Frank Zappa