00 18/01/2007 01:33
Qual'è l'utilità della prima parte di Genesi per l'uomo se di fatto è un essere evoluto e non creato? Dopo la prima parte si narra la storia dei primi uomini, e sia parlando di mitologia, leggenda o di storia vera nessuno, comunque, ne nega l'utilità. Vuoi per la lezione impartita, vuoi per il collegamento che c'è dai primi uomini a Mosè fino ad altri profeti per poi concludere in altre storie e in altri insegnamenti, vuoi per altro.. ma se uno si sottomette al "fatto" della teoria dell'evoluzione accettandola come vera, e cioè che l'uomo è diventato tale dopo milioni di anni, di che utilità è sapere che Dio ha creato l'uomo?

In Genesi si parte all'assalto con la creazione dell'universo, delle stelle, del sole e della terra, parliamo di leggi, fisica, di equilibrio insomma. La creazione o "l'evoluzione" della terra poi, è raccontata a passi, cosa è venuto prima e cosa è venuto dopo, quando creò le specie vegetali e quando creò le specie animali, e se non era lui che "piantava" sulla terra ogni razza di specie esistente, si può comunque dire che sia lui il creatore di ogni cosa in quanto fautore dell'avvenimento che serviva per la nascita di determinate cose. Ma di che utilità sarebbe far capire al lettore che Dio creava secondo la sua specie ogni tipo di varietà vegetale e animale? Anche il grado di fertilità dei pesci e dei volatili è stabilità secondo la sua specie.

Insomma si parla di certezza, di premeditazione, di catalogazione di un essere fatto, mai di evoluzione o tentativo, poichè l'evoluzione è un tentativo, e a volte si tratta anche di tentativi andati male secondo tale teoria, ma se Dio non può sbagliare..

Boh?
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