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La ragione non è lo strumento adatto a dimostrare nè l'esistenza di Dio, nè la sua non esistenza. Per la ragione è UGUALMENTE PROBABILE e UGUALMENTE INDIMOSTRABILE tanto che Dio esista, tanto che non esista e per questo motivo, se vogliamo vederla da un punto di vista esclusivamente razionale, l'ateismo si basa su un atteggiamento fideistico tanto quanto il fideismo vero e proprio, per lo meno fino a quando non esisterà una prova evidente e scientificamente valida della non esistenza di Dio. (Una prova, però, non una congettura come questa del dragone).

Tuttavia, sempre muovendoci secondo criteri meramente razionali, è facile accorgersi che con la ragione non si può comprendere tutto e che proprio questa sua limitatezza giustifica il fatto che non sia logico assurgerla ad unico strumento da utilizzare per spiegarsi la realtà, tanto più che "non dimostrabile" non significa necessariamente "non sperimentabile".

L'esistenza di Dio potrà anche non essere dimostrabile secondo canoni scientifici, ma lo è forse l'amore? Lo sono l'amicizia, l'affetto, l'odio? Eppure sono sperimentabili e chi li ha provati sa che esistono nella loro impalpabilità anche senza aver avuto bisogno di una prova scientifica che glielo confermasse.

La prova in questo caso infatti può venire unicamente dall'esperienza diretta e così com'è possibile sperimentare l'esistenza dell'amore, del'amicizia o dell'odio, è possibile anche sperimentare l'esistenza di Dio, per cui parlare di fede come unico criterio usato per credere all'esistenza di Dio diventa perlopiù una baggianata inventata da chi quest'esperienza non l'ha fatta, ma ciò nonostante vuole comunque autoattribuirsi l'etichetta dell'intelligente di turno in contrapposizione allo "scemo" che non la pensa come lui.

Molto spesso infatti chi si professa ateo lo fa perlopiù perchè ha l'esigenza di trovare una scusa che gli permetta di rifiutare la morale cristiana maggioritaria mantenendo comunque l'immagine di fronte agli altri di persona perspicace, forte e libera di coscienza. In casi del genere dunque non si parla solo di ateismo, ma anche di cristofobia.

[Modificato da Aryon° 02/06/2007 16.31]

"Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira, perchè l'ira dell'uomo non compie la giustizia di Dio."