00 19/04/2007 21:57
Il tuo intervento in effetti fa sorgere diversi interrogativi.
Se per controllare la vita dei fedeli intendi in qualche misura condizionare la stessa, è indubbiamente vero ma mi chiedo chi di noi è realmente immune dai condizionamenti, anche da quelli che invitato alla più completa "libertà" di azione ed opinione. Mi pare che la natura dell'uomo sia comunque sempre quella di aggregarsi.
Se per controllo invece intendi la coercizione, mi pare che mal si concilia con l'esperienza quotidiana che vede i cattolici, nominali o praticanti, liberi di professare ed agire diversamente senza avere particolari ripercussioni.
Comunque, ritengo che l'allinearsi a dati principi o regole debba avvenire in base a comportamenti spontanei, anche secondo un lento processo di maturazione individuale.
Io però non credo assolutamente che esista né in campo laico né in campo religioso un modo indipendente dal contesto di adesione.

Venendo alla tua domanda: come si pone il cattolico? Beh, mi sembra che dovrebbe seriamente interrogarsi in base a quale modello vuole appunto "modellare" la propria esistenza.

Io non penso che il cristianesimo sia una dottrina, quanto piuttoso un modello di vita al quale si può e si deve aderire liberamente o spontaneamente. Se qualsiasi modello proposto viene ritenuto insoddisfacente, si farebbe meglio a rivolgersi altrove (ma per il proprio bene!).