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Y-H-W-H*

Ultimo Aggiornamento: 06/10/2015 12:42
10/11/2004 12:01
 
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Scritto da: Justee 10/11/2004 11.37


Ciao Ivano , vorrei intromettermi solo per approfondire la Parola "superstizione" , perchè se vogliamo il credo ebraico è molto variegato , esempio vedi La Cabala
Cabala
Io credo che dopo aver approfondito la superstizione , io modificherei in "Rispetto" verso Dio che oltretutto gli Ebrei scrivono D-o





Vi ringrazio per le vostre risposte.
L'ebraismo per me è un "oggetto misterioso",non lo conosco, dunque se ho offeso qualcuno,vorrei scusarmene.
Ho chiesto se si trattasse di superstizione perchè in questa maniera me l'hanno presentata i Testimoni di Geova,però non ero molto convinto,per questo motivo ho chiesto,ma forse l'ho fatto con poco tatto.
Ciao!
10/11/2004 12:12
 
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Re: Re:

Scritto da: Ivano2000 10/11/2004 12.01



Vi ringrazio per le vostre risposte.
L'ebraismo per me è un "oggetto misterioso",non lo conosco, dunque se ho offeso qualcuno,vorrei scusarmene.
Ho chiesto se si trattasse di superstizione perchè in questa maniera me l'hanno presentata i Testimoni di Geova,però non ero molto convinto,per questo motivo ho chiesto,ma forse l'ho fatto con poco tatto.
Ciao!



Ma no !!! HAI FATTO BENE , approfondiamo insieme , infatti il mio post è solo per indicarti che la superstizione può rientrare anche la Cabala

«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



10/11/2004 17:42
 
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Re: Re:

Scritto da: Ivano2000 10/11/2004 12.01



Vi ringrazio per le vostre risposte.
L'ebraismo per me è un "oggetto misterioso",non lo conosco, dunque se ho offeso qualcuno,vorrei scusarmene.
Ho chiesto se si trattasse di superstizione perchè in questa maniera me l'hanno presentata i Testimoni di Geova,però non ero molto convinto,per questo motivo ho chiesto,ma forse l'ho fatto con poco tatto.
Ciao!



ciao ivano,

quello che ha detto justee è corretto, non è superstizione quella che non permette di pronunciare il Nome segreto, ma "rispetto e timore".

per quanto riguarda la traduzione del Nome, ti posso assicurare come dice topsy che non si traduce con geova, anzi sinceramente, ma senza entrare nel merito poichè non conosco quella corrente religiosa, non posso ritenere il geovismo una corrente religiosa, ma più una variante "degenerata" filosofica, che non so nemmeno chi l'abbia prodotta.

per quanto riguarda il nome, è nel segreto, poichè Mosè, come Gesù e molti altri eletti lo usavano per compiere miracoli.

per questo deve essere temuto e rispettato, e l'uomo deve lasciare tale cosa nascosta, se no troppo potere nelle mani sbagliate provocherebbe grandi disastri.

lo so che è in antitesi con il credo ebreo, ma in verità il Santo, benedetto sia nei secoli, quando venne al mondo con in seno la torah, disse il nome, e il nome rese adorno il creato.

il nome è l'unione delle 22 lettere, anzi se l'uomo con fede pronuncia la torah nel modo giusto, compie grandissime magie, tali da aprire il mar rosso o ressuscitare morti e via dicendo.

nei prossimi giorni inserirò un pezzetto del talmud che parla appunto di questo.

ciao

cirolorenzo
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11/11/2004 03:07
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Justee 10/11/2004 12.12

...è solo per indicarti che la superstizione può rientrare anche la Cabala




La Cabbala è stato oggetto di grave pregiudizio in passato,per molti è sinonimo di "superstizione" o "magia",ma in realtà si tratta solo della componente mistica dell'ebraismo.E' sapienza spirituale e, molti dei maestri le cui idee oggi vengono studiate e approfondite ,sono stati profondamente influenzati proprio dalla cabala,che ha come scopo quello di promuovere il miglioramento della consapevolezza spirituale di ogni individuo, ebreo e non,attraverso lo studio della Torah,la meditazione e la preghiera.
11/11/2004 03:12
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: eliysciuah 10/11/2004 17.42



nei prossimi giorni inserirò un pezzetto del talmud che parla appunto di questo.

ciao

cirolorenzo




Ciro,ricorda di riportare anche di quale trattato talmudico, quale pagina e quali passi, tratterai nel tuo intervento.
Ciao!
13/11/2004 12:56
 
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il Nome ineffabile
tratto dal TALMUD del dr. A. Cohen edizione del 1935 GIUS. LATERZA & FIGLI pag. 50-53.

"per gli orientali, un nome non è una semplice designazione come presso gli occidentali. si riteneva indicasse la natura della persona o cosa da cui derivava; perciò una venerazione speciale circondava il " Nome distintivo" (Shem Hamephorash) della divinità, quale era stato rivelato al popolo di Israele, cioè il tetragramma JHVH.

sembra che nel periodo bibblico non si avesse alcuno scrupolo ad usarlo nel linguagio corrente. il fatto stesso che, anche dopo l'esilio babilonese, persisteva fra gli ebrei l'uso di comporre nomi propri con jah, o jahù, sta ad indicare che non vi era alcuna probizione circa l'uso del Nome tetragrammato. però, fin dagli inizi del periodo rabbinico, la pronuncia fu limitata al servizio del Tempio. la regola fu così ennunciata: "nel Santuario il Nome era pronunciato come è scritto, ma fuori dei sui confini si adoperava un Nome che lo sostituisse" (Sot., VII,6).

il tetragramma era compreso nella benedizione sacerdotale che veniva pronunciata ogni giorno nel Tempio (Sifrè Num.,§39;12a). era pure pronunciata ogni giorno dal sommo sacerdote nel giorno dell'Espiazione, quando faceva la triplice confessine dei peccati per se, per i sacerdoti e per la comunità. ecco, secondo il Talmud, la formula che egli usava pregando per la comunità: "o JHVH, il Tuo popolo, la Casa di Israele, ha commesso iniquità, ha trasgredito e peccato dinnanzi a Te. ti supplico per il Tuo nome JHVH, fa Tu espiazione per le iniquità, le trasgressioni e i peccati per cui il Tuo popolo, la Casa di Israel, ha commesso iniquità, ha trasgredito e peccato dinnanzi a Te, come è scritto nella Torah del Tuo servo Mosè: perchè in questo giorno sarà fatta espiazione per voi, per purificarvi di tutti i vostri peccati, sarete purificati dinnanzi a JHVH (Lev., XVI, 30). e quando i sacerdoti e il popolo che stavano nell'atrio, udivano il Nome glorioso e sovrano pronunciato liberamente da sommo sacerdote in santità e purezza, piegavano le ginocchia e si prostravano e cadevano sulla loro faccia e d esclamavano: benedetto il Suo Nome glorioso e sovrano per sempre in eterno." (Jomà, VI,2).

nell'ultimo periodo dell'esistenza del tempio si provava una certa riluttanza a prununziare esplicitamente il tetragramma, come attesta rabbi Tarphon che apparteneva a famiglia sacerdotale. egli racconta: " ancor giovinetto, prima di aver raggiunto l'età richiesta per ufficiare, una volta salii dietro i fratelli di mia madre sui gradini e tesi l'orecchio verso il sommo sacerdote e sentii come egli facesse in modo che il Nome rimanesse coperto dal canto dei suoi fratelli, i sacerdoti" (Kid., 71a). questa cura di non pronunciare il Nome può essere indice di un abbassato livello morale dei sacerdoti. il Talmud dichiara: "dapprima il sommo sacerdote aveva l'abitudine di pronunciare il nome ad alta voce, ma, quando aumentò il numero degli uomini dissoluti, egli lo pronunciò in tono più basso" (P. Jomà, 40d).

d'altra parte, ci fu un tempo in cui si sostenne che anche i laici potessero usare liberamente e apertamente il Nome divino. la Mishnah insegna: " si ordinò che ciascuno salutasse i suoi amici menzionando il Nome" (Ber. IX,5). si è supposto che questa raccomandazione fosse ispirata dal desiderio di distinguere l'Ebreo dal samaritano, che non diceva JHVH, ma " il Nome", oppure l'ebreo rabbanita dal giudeo-cristiano.

questa abitudine, però, presto scomparve, e , fra quelli che non avranno parte nel Mondo Avvenire, si comprese "chi pronuncia il Nome come è scritto" (Sanh. X,1). un dottore del III sec. insegnava: " chiunque pronuncia il Nome esplicitamente è colpevole di delitto capitale" (Pesiktà, 148a).

invece di JHVH il nome si pronunciava Adonai "mio Signore", nel servizio sinagogale; ma esiste una tradidizione secondo la quale la pronuncia originale era trasmessa periodicamente, una volta o due ogni sette anni, dai Dottori ai loro discepoli (Kid., 71a). più tardi anche questa pratica cessò, e il modo di pronunciare il Nome non si conosce più con certezza.

la concezione di D-o, come è stata esposta, mostra che gli Ebrei del periodo talmudico, come i loro antenati dei tempi bibblici, non adoravano semplicemente una causa prima del tutto astratta. il loro D-o era essenzialmente "personale", nel senso che era una realtà per chi Lo riconosceva.

l'attributo dell'unità, a mò di esempio, fu sottolineato quando si cominciò a predicare della nuova setta dei cristiani, cioè di un dogma triniario. l'incorporeità e la santità di D-o furono costantemente sostenute come prootesta contro le pratiche immorali, idolatre e degradanti che i popoli vicini associavano al culto dei loro dei.


ciaoo

cirolorenzo [SM=g27994]m5:
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13/11/2004 17:49
 
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Re: il Nome ineffabile

Scritto da: eliysciuah 13/11/2004 12.56
tratto dal TALMUD del dr. A. Cohen edizione del 1935 GIUS. LATERZA & FIGLI pag. 50-53.

Una domanda:il brano che hai riportato si riferisce al "Il Talmud",di A.Cohen, Traduzione di Alfredo Toaff,non è così?
E' un libro interessante, un'antologia di testi rabbinici (compreso il Talmud) ordinati per temi.L'ho ordinato tempo fa on line.Non è che per caso ti ritrovi anche il libro di G. Stemberger, Il Talmud, introduzione, testi, commento, Ediz. Dehoniane Bologna?




...sembra che nel periodo bibblico non si avesse alcuno scrupolo ad usarlo nel linguagio corrente. il fatto stesso che, anche dopo l'esilio babilonese, persisteva fra gli ebrei l'uso di comporre nomi propri con jah, o jahù, sta ad indicare che non vi era alcuna probizione circa l'uso del Nome tetragrammato.


Considerato che la maggior parte dei nomi semiti ha un significato teologico,non ho difficoltà a crederlo.
Un frammento del tetragramma vocalizzato compare anche nell'Allelu_jah.



...però, fin dagli inizi del periodo rabbinico, la pronuncia fu limitata al servizio del Tempio.


Difatti l'ebraismo odierno(rabbinico) ha portato avanti questa limitazione,affinchè il nome divino non venisse profanato,e menzionato in maniera impropria.
Ti ringrazio Ciro,per tutte queste informazioni,e la maniera chiara e scorrevole in cui sono state esposte!

[Modificato da Topsy 13/11/2004 17.54]

02/12/2004 12:11
 
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Re: Re: Elohim sono al plurale o singolare???

Scritto da: Topsy 10/10/2004 21.05
]Scritto da: Chi.dove.quando 10/10/2004 1.27



-------------------


...non è possibile spiegare la sintassi ebraica in poche righe;

...il plurale per esprimere singolarità non e' raro nell'ebraico
biblico ( "faccia o, volto" in ebraico ha la forma "singolare" ma è usato solo al "plurale" per cui "letteralmente" Esodo 33:11 si presenterebbe a questo modo: "Così il Signore parlava con Mosè "faccie a faccie", come un uomo parla con un altro...).


...Elohim e' usato per indicare anche divinità straniere(vedi Esodo 12:12 "In quella notte io passerò per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dei(elohim) dell'Egitto. Io sono il Signore! )...
o persino una divintà femminile (1 re 11:33 "Ciò avverrà perché egli mi ha abbandonato, si è prostrato davanti ad Astarte dea (elohim) di quelli di Sidòne...).


...Puoi trovare anche nomi maschili con desinenze singolari e plurali al femminile o il soggetto indicante pluralita' al singolare accompagnato da un verbo al plurale;

In breve, non esiste in generale una regola fissa,una concordanza formale rigida in ebraico.

Mi spiace non esserti di maggiore aiuto!
A presto![SM=g27994]m1:



[Modificato da Topsy 10/10/2004 21.07]





_____________________________________________________________

Ciao carissima Topsy, ecco un mio contributo sul tema iniziale.

Il nome di Dio “Elohim” è entrato da alcuni anni nelle fantasie “teoriche” del gruppo “ufologico” dei Raeliani, venuti alle cronache, lo scorso anno, per i loro “folli” tentativi di clonazione umana.
Il nome Elohim è anche attestato in altre culture semitiche dell’antico Oriente, oltre ad essere preso in “considerazione” dai suindicati raeliani.
Il nome di Dio Elohim nella sua configurazione grammaticale è un plurale presente più di duemila volte nell’Antico Testamento, é tradotto con “Dio”, perché sappiamo che il Dio d’Israele è indicato con le quattro consonanti “JHWH” che determinano l’adorazione ad un solo Dio.
Perché ho introdotto questo mio intervento con i raeliani? Perché gli stessi usano il plurale Elohim per indicare “coloro che sono venuti dal cielo”, cioè gli extraterrestri
Tanto è vero che interpretano la nascita di Gesù quale frutto dall’unione tra il capo degli Elohim extraterrestri e una donna, così come il popolo ebraico sarebbe frutto delle unioni tra gli Elohim e le indigene terrestri (Sette e religioni nel mondo, GRIS, Bologna 2000).

Lascio le mirabolanti fantasie dei raeliani per dire che il significato di Elohim copre nella Bibbia moltissime accezioni. Sappiamo che il Dio di Israele è presentato come “forte”, “Potente”, dal “braccio teso”, “Geloso” ecc. Ma tutto questo non mette in secondo piano l’aspetto “monoteistico” nel senso più profondo, tant’è vero che il verbo che ha per soggetto Elohim si coniuga al singolare.
Si veda per esempio il primo versetto della Genesi, dove alla prima riga troviamo scritto: <<Bereshit bara’ Elohim>> cioè, In Principio Dio creò. Come vediamo il plurale (Elohim) non indicava necessariamente una molteplicità, specialmente nella cultura ebraica monoteistica.Ovviamente il plurale Elohim esprime un’eccellenza, una maestà, una grandezza, più o meno come accadeva tempi addietro per il “Noi”: plurale maestatico. Basti pensare che in ebraico “giovinezza” o “vecchiaia” sono espressi col plurale “giovani” e “vecchi”.
Ci dice il Teologo Ravasi che: <<Non manca un riferimento ad un Dio concepito come un sovrano circondato dal suo consiglio della corona. E’ per questo che, allora, Elohim nelle concezioni politeistiche può raffigurare il pantheon in cui c’è un Dio-principe, chiamato spesso solo El, oltre che Elohim, e altri dei inferiori denominati Elohim. E’ per questo che talvolta nella Bibbia anche gli angeli sono chiamati Elhoim>>
E’ chiaro, in ogni modo, che esiste nell’AT una netta distinzione tra Elohim, DIO UNICO e Onnipotente, denominato propriamente in JHWH, gli Elohim, cioè gli dèi dei popoli localmente vicini ad Israele, e gli Elohim angeli quali messaggeri divini.

Cordialità Maula

[Modificato da maulamc 02/12/2004 12.19]

"Quando vai in cerca del male nel genere umano, aspettando di trovarcelo, senza meno lo troverai".
(Abramo Lincon)
09/02/2005 19:07
 
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Inanzitutto voglio precisare che non vuole essere un topic ne pro tdg ne contro tdg, desidero solo un chiarimento su 2 cose:

1) Luca 23,43:
Bibbia cattolica: "Gli rispose <>"
Bibbia tdg: "Gli rispose <>"
come vedete una piccola differenza nella punteggiatura cambia totalmente il significato della frase. voi cosa ne pensate?

2) Nome di Dio: Xkè la bibbia cattolica traduce il nome di Dio in vari modi tipo "l'altissimo", "Signore", "Dio" ecc... qnd mi risulta che nella bibbia originale sia usato sempre il tetragramma? A questo punto forse è + esatta la traduzione dei tdg dove mettono geova. ma visto che il tetragramma vuol dire "io sono" xkè nella bibbia non viene tradotto semplicemente così?
09/02/2005 19:35
 
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Re:

Scritto da: Guardiano19 09/02/2005 19.07
Inanzitutto voglio precisare che non vuole essere un topic ne pro tdg ne contro tdg, desidero solo un chiarimento su 2 cose:

1) Luca 23,43:
Bibbia cattolica: "Gli rispose <>"
Bibbia tdg: "Gli rispose <>"
come vedete una piccola differenza nella punteggiatura cambia totalmente il significato della frase. voi cosa ne pensate?

2) Nome di Dio: Xkè la bibbia cattolica traduce il nome di Dio in vari modi tipo "l'altissimo", "Signore", "Dio" ecc... qnd mi risulta che nella bibbia originale sia usato sempre il tetragramma? A questo punto forse è + esatta la traduzione dei tdg dove mettono geova. ma visto che il tetragramma vuol dire "io sono" xkè nella bibbia non viene tradotto semplicemente così?



Sono TdG e cerco di dare una risposta brevissima perchè devo lasciare il pc.
Luca 23:43 : nella lingua greca in cui sono stati scritti i vangeli non esisteva punteggiature, nelle lingue moderne sono state messe secondo il pensiero dottrinale del traduttore.
Noi TdG mettiamo i due punti dopo la parola oggi in base al fatto che in quel giorno Gesù non sarebbe andato in paradiso e non poteva portarci nessuno, ma sarebbe rimasto nella tomba per tre giorni.
Per quanto riguarda il tetragramma non significa semplicemente " io sono" ma è una declinazione più articolata del verbo essere che si può tradurre nel modo più semplicistico " io sono quel che vorrò essere ". Comunque su questo punto sono state aperte discussioni che espongono più chiaramente il punto.
Comunque il tetragramma è un nome non è semplicemente una declinazione del verbo essere, secondo alcuni la versione esatta sarebbe Javhè, ma il nome Geova è il nome nella lingua italiana più generalmente e tradizionalmente accettato.
Anche Gesù non è il nome del Cristo nella versione originale ebraica o in quella greca ( in ebraico dovrebbe essere Jeushua o similare), ma sul nome italianizzato di Gesù non ci sono nè le discussioni nè le contestazioni che alcuni fanno sul nome di Dio italianizzato in Geova.
Vedrai comunque che avrai altre risposte sull'argomento, adesso purtroppo devo lasciare il pc.
Ciao.




Francesco.



[Modificato da fr44 09/02/2005 19.38]

E di sicuro combatteranno contro di te, ma non prevarranno contro di te, poiché ‘io sono con te’, è l’espressione di Geova, ‘per liberarti’”
(Geremia 1:19)
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