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Sri Ramakrishna e l'uguaglianza di tutte le religioni

Ultimo Aggiornamento: 06/06/2006 18:39
11/07/2005 10:38
 
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Salve a tutti i foristi.Vi prego di accettare i miei umili e rispettosi omaggi.
Sri Ramakrishna fu uno dei più grandi santi dell'India.

Da www.ramakrishna-math.org/insegnamento/ramakrishna01.htm

La Vita
Sri Ramakrishna, il cui nome di famiglia è Gadadhar Chatterjee, nacque nel 1836 nel villaggio di Kámarpukur, a circa 100 Km. da Calcutta 1 suoi genitori, Khudiram e Candramani, erano molto poveri e riuscivano a stento a sbarcare il lunario. Essi trascorrevano gran parte del loro tempo in adorazione di Raghuvir, la divinità familiare che consideravano loro patrono e protettore.
Nel villaggio, Gadadhar era particolarmente benvoluto. Bello e naturalmente dotato per le belle arti, non aveva però alcuna propensione per la scuola. Se qualcuno gliene chiedeva la ragione egli rispondeva: «la cosiddetta istruzione ha in vista soltanto i soldi; questo tipo di istruzione non mi interessa affatto.» Amava la natura e trascorreva il suo tempo con gli amici nei campi e nei frutteti del villaggio. Andava spesso in estasi: una fila di candide gru in volo sullo sfondo delle cupe nubi monsoniche, il canto di inni devozionali o la recita in una rappresentazione religiosa potevano facilmente mandarlo in estasi.

Gadadhar rimase orfano del padre a sette anni; tale evento lo rese più serio ma non ebbe il potere di fargli cambiare modi e abitudini. Infatti, continuò a rifiutare la scuola preferendo andare dai monaci che sostavano nel villaggio durante il loro viaggio verso Puri. Egli si adoperava per servirli e seguiva, completamente dimentico di sé, le dispute che spesso sorgevano tra loro su questioni religiose.

Gadadhar aveva ormai raggiunto l'età per ricevere l'investitura del sacro cordone brahmanico; i preparativi erano quasi ultimati quando egli dichiarò che era sua intenzione ricevere la rituale prima elemosina (bhiksá) da una certa donna sudra del villaggio. Una cosa simile non si era mai sentita; la tradizione prescriveva che a dargli la prima elemosina fosse una donna bráhmana e non una sudra. Questo gli venne fatto notare ma egli fu irremovibile. Disse che aveva dato la sua parola a quella donna e che se non l'avesse mantenuta sarebbe stato un atto indegno di un brahmana. Non ci furono ragioni, preghiere o pianti in grado di farlo desistere da tale proposito. Ramkumar, fratello maggiore e, dalla morte del padre, capofamiglia dovette alla fine rassegnarsi.

Intanto le condizioni economiche della famiglia continuavano a peggiorare. Rarnkumar dirigeva una scuola di sanscrito a Calcutta e svolgeva anche funzioni di sacerdote presso alcune famiglie Ciò che riusciva a mettere insieme era davvero poco e non gli era possibile inviare con regolarità del denaro alla famiglia. Pertanto, decise di far venire Gadadhar a Calcutta. Il suo intento era quello di fargli studiare il sanscrito; inoltre, avrebbe forse potuto svolgere qualche servizio religioso tramite cui racimolare del denaro per sé. Gadadhar arrivò presso il fratello ma fece subito presente che non avrebbe studiato; accettava però di buon grado di svolgere servizi religiosi, e questo non per denaro ma per la gioia che ne derivava.

Nello stesso tempo, una ricca signora di Calcutta, Rani Rashmoni, fece costruire un tempio a Dakshinesvar dedicato alla Dea Káli. Ella si rivolse a Rarnkumar chiedendogli di prestare servizio in qualità di sacerdote del tempio ed egli accettò. Gadadhar si lasciò persuadere a decorare la divinità. Più tardi, quando Ramkumar si ritirò, Gadadhar ne prese il posto.

Quando Gadadhar iniziò ad adorare la Dea si domandò se stesse adorando una pietra o una Divinità vivente. Se l'adorazione era rivolta a una Dea vivente perché mai ella non rispondeva alle sue invocazioni? Tale domanda lo perseguitava giorno e notte; infine, egli si rivolse direttamente alla Dea Káli in preghiera: «Madre, in passato tu sei stata benevola verso molti dei tuoi devoti e ti sei rivelata a loro. Perché non vuoi rivelarti anche a me? Non sono forse anch'io tuo figlio?» Durante l'adorazione era spesso in lacrime e talvolta dava libero sfogo alla sua amarezza con alte grida. Si inoltrava nella vicina foresta e vi passava ?intera notte in preghiera. Un giorno, non potendo più sopportare di non vedere la Madre Káli, decise di porre fine ai suoi giorni. Afferrò una spada appesa al muro e stava per colpirsi quando vide onde di luce che provenivano dalla divinità; la luce lo investi e lo sommerse ed egli, perduta coscienza di sé, cadde a terra svenuto.

Ma Gadadhar non si accontentò di questo. Cominciò a pregare la Madre Kàli per ottenere altre esperienze spirituali. Egli voleva sapere in modo particolare quali verità insegnassero le altre religioni. Così, inspiegabilmente, istruttori di quelle religioni apparvero nei momenti più opportuni come se fossero guidati da qualche potere invisibile e, cosa ancora più sorprendente, egli assimilò in brevissimo tempo il significato di quelle esperienze.

Ben presto si sparse la voce circa quest'essere straordinario, conosciuto oramai come Ramakrishna Paramahamsa che, come una calamita, attirava a sé sinceri ricercatori di ogni ceto sociale e di ogni fede.

Il suo insegnamento si protrasse per circa 15 anni durante i quali insegnò, tramite parabole, metafore, canti e soprattutto con l'esempio della sua vita, le verità fondamentali della spiritualità. Alla sua morte, avvenuta nel 1886, egli lasciò un gruppo di giovani e devoti discepoli con alla testa il famoso studioso e oratore Svámi Vivekánanda.


La carta del Cielo
di Sri Ramakrishna

Che cosa ha insegnato Ramakrishna?
l. Ramakrishna non insegnò né credi né dogmi. Il suo solo pensiero era l'elevazione degli uomini. Secondo lui, c'è nell'uomo un enorme potenziale etico e spirituale ed è suo preciso e principale dovere attuarlo in vita. Egli insegnò all'uomo a lottare per attuare quel potenziale senza perdere tempo dietro ai piaceri sensoriali o in dispute religiose.

2. Le religioni sono altrettanti sentieri che conducono alla stessa meta, vale a dire, al Divino. L'uomo raggiunge il fine spirituale quando consegue il più elevato sviluppo etico.

3. Il Divino è sia personale che impersonale. Poiché all'inizio è difficile concepire una Divinità impersonale, è necessario concepirla come Persona. C'è qualcuno che sia in grado di pensare al colore bianco senza pensare a un oggetto bianco? Si può guardare il sole al suo sorgere, ma non il sole di mezzogiorno. Così, quando il Divino si manifesta come una Persona possiamo sapere qual è il suo aspetto, altrimenti Esso è impersonale e, come tale, oltre il pensiero e le parole.

4. Sii nel mondo ma non del mondo. Svolgi i tuoi doveri al meglio ma non contare troppo sui frutti delle tue azioni; offrili Piuttosto a Dio e cerca di sentire che sei solo uno strumento nelle Sue mani.

5. La spiritualità è un'esperienza. La spiritualità non ha senso se le verità che contiene non vengono sperimentate. La tua sete sarà mai soddisfatta se non bevi quando hai sete?

6. Il Divino è ovunque ma si manifesta soprattutto nell'uomo. Quindi, renditi disponibile a servire l'uomo perché ciò equivale ad adorare il Divino.


Ecco alcuni detti di Sri Ramakrishna:

Ogni religione è vera. Dio può essere raggiunto da ogni religione. I fiumi scorrono in direzioni diverse ma si riversano tutti nel mare. Nel mare essi sono un'unità.

Un uomo veramente religioso dovrebbe pensare che anche le altre religioni sono sentieri che conducono alla verità. Dovremmo sempre mantenere un atteggiamento di rispetto verso le altre religioni.

Ogni persona dovrebbe seguire la propria religione. Un Cristiano dovrebbe seguire il Cristianesimo, un Maomettano l'Islamismo. Per l'Indù, l'antico sentiero dei Rsi vedici è il migliore.

Evita le discussioni. Rimani fermo nella tua fede e nelle tue opinioni ma concedi agli altri la stessa libertà.

"Il dio che ha forma e il Dio che non ha forma non sono due esseri differenti. Colui che ha forma è dunque anche Colui che non ha forma alcuna. All'adoratore Dio si manifesta sotto forme diverse. Immaginate un oceano senza riva, una distesa infinita d'acqua, dalla quale non si scorge alcuna terra visibile in nessuna direzione; tutto ciò che si vede sono, quà e là, dei blocchi di ghiaccio formati dal freddo penetrante. Così, sotto l'influenza rinfescatrice della profonda devozione del Suo adoratore, l'Infinito Si condensa nel finito e appare dinanzi a lui come essere che ha forma. Poi, come al sopraggiungere del sole il ghiaccio fonde, così, quando appare il sole della conoscenza, il Dio che ha forma Si trasforma in Colui che non ha forma".

"Un lago ha diverse rive. Ad una, gli indù con vasi attingono l’acqua e la chiamano jal, ad un’altra i musulmani l’attingono con otri di cuoio e la chiamano pani. Ad una terza i cristiani la chiamano acqua.
La sostanza è una con nomi differenti e perciò ognuno va ricercando la stessa sostanza. Solo il clima, l’indole ed il nome creano le differenze.
Lasciate che ogni uomo segua la sua via."



Mi chiamo Orlando.Per cortesia chiamatemi per nome e non per nickname.
11/07/2005 16:18
 
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Ciao ShivaBhakta,

ci si rivede eh? Grazie per il tuo contributo, penso che Sri Ramakrishna sia stato un grande Santo. Se hai altre cose su di Lui postale pure, le leggero' con piacere.



Sanatan Dharma ki....jay!!!
Om Namah Shivaya




25/05/2006 15:57
 
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Salve a tutti.
Scrivo allo scopo di mettere nuovamente in prima pagina questa discussione.
Ciao
Orlando.
Mi chiamo Orlando.Per cortesia chiamatemi per nome e non per nickname.
27/05/2006 13:15
 
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Le religioni tutte uguali.
Io non vedo come le religioni siano tutte uguali, anzi, sono tutte completamente diverse e a volte in contraddizione fra di loro. Esempio: per l'islam Gesù è solo un profeta, per i cristiani è il Figlio di Dio. Come conciliare le due cose? Il sincretismo religioso per me non porta a nulla se non a navigare (fino naufragare) nella religiosità, nella spiritualità... Causa incertezza, insicurezza.
Grazie per avermi letto.
Ciao a tutti!
Lolo.
27/05/2006 15:06
 
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Vorrei tanto capire cosa cambierebbe del messaggio di Gesù se fosse di un profeta o del Figlio di Dio, perderebbe autorevolezza ?

A me interessa sempre il contenuto e non i titoli di chi me lo propone.

Esistono dei punti comuni a tutte le maggiori religioni mondiali, partiamo da essi per costruire un mondo migliore, spogliandoci di assolutismi anacronistici e pericolosi.

saluti
Andrea
27/05/2006 15:46
 
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Re:

Scritto da: spirito!libero 27/05/2006 15.06
Vorrei tanto capire cosa cambierebbe del messaggio di Gesù se fosse di un profeta o del Figlio di Dio, perderebbe autorevolezza ?

A me interessa sempre il contenuto e non i titoli di chi me lo propone.

Esistono dei punti comuni a tutte le maggiori religioni mondiali, partiamo da essi per costruire un mondo migliore, spogliandoci di assolutismi anacronistici e pericolosi.

saluti
Andrea


Allora, del contenuto di ciò che ha detto, nulla, non cambierebbe nulla.
Cambia però il fatto che il cristianesimo vede in Cristo, l'unica via accessibile per la salvezza. Se Gesù fosse un semplice illuminato, il contenuto dei sui messaggi non cambierebbe, ma cambierebbe la necessità di accostarsi a lui come al salvatore e unica via di accesso per la vita eterna. In pratica il cristianesimo, come esiste oggi,non avrebbe senso esistesse, in quanto un illuminato vale l'altro.

gandhi
27/05/2006 17:51
 
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"Allora, del contenuto di ciò che ha detto, nulla, non cambierebbe nulla. Cambia però il fatto che il cristianesimo vede in Cristo, l'unica via accessibile per la salvezza. Se Gesù fosse un semplice illuminato, il contenuto dei sui messaggi non cambierebbe, ma cambierebbe la necessità di accostarsi a lui come al salvatore e unica via di accesso per la vita eterna. In pratica il cristianesimo, come esiste oggi,non avrebbe senso esistesse, in quanto un illuminato vale l'altro. "

Allora si impone una domanda: tu segui gli insegnamenti di Gesù perchè li ritieni giusti o perchè pesni che ti porteranno alla salvezza ? Quest'ultima ipotesi mi sembra un po opportunistica.



27/05/2006 18:37
 
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Re:



Allora si impone una domanda: tu segui gli insegnamenti di Gesù perchè li ritieni giusti o perchè pesni che ti porteranno alla salvezza ? Quest'ultima ipotesi mi sembra un po opportunistica.





Secondo me la questione è molto più difficile da giudicare per un essere umano. Il rapporto che il cristiano crea con Gesù è un rapporto spirituale e personale. Dall'esterno non è possibile giudicare ciò che veramente spinge questo a seguire il Cristo.

Se ragioniamo in termini di "essenza del cristianesimo", comprendiamo come questa sia la religione dell'amore, in quanto il nostro Maestro ci ha insegnato ad amare il prossimo come noi stessi, e a fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi.
In un'altra occasione Gesù dice in Giovanni 15:11-14
11 “Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia resa piena. 12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come vi ho amati io. 13 Nessuno ha amore più grande di questo, che qualcuno ceda la sua anima a favore dei suoi amici. 14 Voi siete miei amici se fate quello che vi comando.
Hai notato cosa dice Gesù? Il cristiano deve essere disposto a cedere la sua anima a favore dei suoi amici, a sua imitazione.
Solo essendo un cristiano di questo tipo, possiamo avere la salvezza.

Tu chiedi:tu segui gli insegnamenti di Gesù perchè li ritieni giusti o perchè pensi che ti porteranno alla salvezza ? Quest'ultima ipotesi mi sembra un po opportunistica.

Se si segue il Cristo in questo modo non si può certo parlare di opportunismo, in quanto solo se ami veramente gli insegnamenti di Gesù sei disposto a seguirli, perchè costano, fatica e rinuncia di se stesso. Come si può essere opportunisti nell'essere questo tipo di Cristiano? La salvezza è una conseguenza, alla quale non si pensa più di tanto perchè questo modo di vivere lo si può praticare solo se si ama veramente Gesù e i suoi insegnamenti.
Secondo te un'opportunista è in grado di vivere in questo modo?
Vedi che è impossibile essere cristiani ed opportunisti allo stesso tempo, nonstante il cristianesimo sia poggiato sulla salvezza tramite Cristo.

gandhi
27/05/2006 18:53
 
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Quello che intendevo dire è quello che tu stesso affermi, ovvero che si possono seguire gli insegnamenti di Gesù se si sentono VERI, se vi è un intimo convincimento che l'amore per il prossimo sia una cosa giusta.

L'opportunismo si manifesta quando un credente si comporta in una determinata maniera, ad esempio va a messa, fa i sacramenti ecc..., perchè attende la ricompensa post mortem.

Se ritengo l'insegnamento Gesù sull'amore vero ed attuale, cerco di comportarmi secondo quell'insegnamente perchè lo ritengo giusto. Cosa mi importa se Gesù era un profeta o Dio stesso ? Seguirò ugualmente qualla condotta di vita. Oppure non mi salverò semplicemente perchè non credo in lui in quando Dio ?

A parte che personalmente non credo affatto alla cosiddetta salvezza nel senso che ne hanno dato i cattolici per tutti questi secoli, ma anche credendoci, sono certo che le azioni quotidiane siano di gran lunga più importanti che venerare Gesù come Dio.

ciao
Andrea

[Modificato da spirito!libero 27/05/2006 18.54]

27/05/2006 19:01
 
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Re:
Spirito scrive:
Quello che intendevo dire è quello che tu stesso affermi, ovvero che si possono seguire gli insegnamenti di Gesù se si sentono VERI, se vi è un intimo convincimento che l'amore per il prossimo sia una cosa giusta.
>>>Esatto, sono d'accordo con te.

L'opportunismo si manifesta quando un credente si comporta in una determinata maniera, ad esempio va a messa, fa i sacramenti ecc..., perchè attende la ricompensa post mortem.
>>>In quel caso, la parola finale spetta a chi di dovere, a Gesù stesso, noi non possiamo stabilire chi sia vero cristiano da chi no. Certo è che questo non è di certo lo spirito che Gesù voleva trasmettere.


Se ritengo l'insegnamento Gesù sull'amore vero ed attuale, cerco di comportarmi secondo quell'insegnamente perchè lo ritengo giusto. Cosa mi importa se Gesù era un profeta o Dio stesso ? Seguirò ugualmente qualla condotta di vita. Oppure non mi salverò semplicemente perchè non credo in lui in quando Dio ?
>>>Per fare come lui ti ha detto di fare, cioè per avere la forza di fare ciò che disse, si deve credere che la salvezza proviene da lui. In caso contrario, appena si trova un'altro maestro che più ci aggrada, smettiamo di seguire Gesù e seguiremo questo nuovo maestro.



A parte che personalmente non credo affatto alla cosiddetta salvezza nel senso che ne hanno dato i cattolici per tutti questi secoli, ma anche credendoci, sono certo che le azioni quotidiane siano di gran lunga più importanti che venerare Gesù come Dio.
>>>Totalmente d'accordo con te!! [SM=g28002]

Ciao
gandhi
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