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"Epiousios", il grande mistero del Padre Nostro - Analisi

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2006 21:46
19/09/2004 11:08
 
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Un vecchio 3d di settembre 2004 è stato inserito, a titolo di prefazione, alla più recente discussione su "epiousios"

Vi invito tuttavia ad attenervi al topic, che riguarda il significato di "epiousios". Altri 3d sul Padre Nostro verranno aperti prossimamente, in cui potremo approfondire gli altri versetti.

Teodoro

[Modificato da Teodoro Studita 09/10/2005 20.15]


«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



31/10/2004 09:21
 
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REGNO DI DIO
Si è vero suona strano, ma credimi quando esiste la passione di trasmettere ciò in cui si crede, a volte non si rendono conto le catechiste che hanno difronte dei bammbini....

quando dicono il significato del Padre Nostro... Venga Il Tuo Regno, Così In Cielo è Così In Terra... vogliono trasmettergli che dobbiamo aver rispetto di Lui ma anche di noi stessi e di ciò che ci circonda, è chiaro che un bambino di sei anni può processo logico mentale dire il regno è dentro di noi...invece di dire che desideriamo che il Regno di Dio sia in terra come in cielo...


a presto[SM=g27994]m1:
31/10/2004 10:50
 
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Catechismo
Da bambina andavo a catechismo e ricordo che mi piaceva molto in effetti è un esperienza molto istruttiva per bambini piccoli perchè andare ad una funzione religiosa ad esempio a messa la domenica per un bambino può risultare pesante perchè non sempre si comprende il tutto...però ci vorrebbe più preparazione da parte delle insegnanti l'esempio della preghiera del Padre Nostro lo dimostra..[SM=g27994]m1: ciao a tutti.
07/12/2004 10:56
 
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Matteo 6:9-15

Matteo 6:9 Voi dunque pregate così:
"Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;
Matteo 6:10 venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra come è fatta in cielo.
Matteo 6:11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano;
Matteo 6:12 rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori;
Matteo 6:13 e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno. [Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno, amen.]"

Matteo 6:14 Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi;
Matteo 6:15 ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.


Volevo aprire questo post partendo da delle considerazioni che ritengo importanti , nei versetti precedenti questa preghiera che i Cattolici ritengono fondamentale, Gesu riprende chi prega in un modo poco ortodosso e dispersivo , questo implica che Gesu nell'affermare "Voi pregate cosi" intende riunire i ranghi sui suoi Apostoli per dare una preghiera che sia consona ai Cristiani
Ora come saprete ci sono miriadi di entità Cristiane , le quali hanno difficoltà ad esprimere il Padre nOstro in funzione del fatto che ritengono che i Cattolici la eseguano come una poesiola , o a memoria
Come saprete ci sono altri due Apostoli che menzionano la stessa preghiera tranne Giovanni , mentre Luca è ancora abbastanza preciso , Matteo è un'"Ibrido"
Volevo sapere cosa ne pensate , e se qualcuno ha maggiori informazioni sul verbo pregare in questa situazione
Grazie

[Modificato da Justee 10/12/2004 12.06]


«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



15/12/2004 10:42
 
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Dovrebbe essere così .... (ma nessuno è perfetto....)
Il capitolo 6 di Matteo è la continuazione del Sermone sul monte: Nel capitolo precedente il nostro Signore aveva esposto la differenza fra gli insegnamenti degli Scribi e Farisei ed i suoi propri, mostrando l'estensione e la spiritualità della legge di Dio; in questo capitolo egli prosegue il medesimo tema, paragonando le pratiche degli Scribi e dei Farisei, quanto a certi doveri religiosi con quello che è accettevole a Dio.

Il secondo dovere qui specificato è la preghiera (il primo è l'elemosina). Il termine greco usato per indicare il verbo pregare è: pros-éuchomai, il cui significato non lascia spazio ad altre interpretazioni: significa pregare e basta. Preghiera, che, invece di esser fatta ai canti delle strade, o nelle sinagoghe, con strane contorsioni di corpo, affinché i viandanti esclamino: “Che santità meravigliosa!” si deve praticare nel ritiro della propria camera, e col pensiero libero da ogni terreno oggetto.

Il nostro Signore non allude qui alla preghiera pubblica che formava parte del culto nella sinagoga, ma alla preghiera individuale fatta pubblicamente, con un fine di vanagloria. Dalla maniera di pregare, il nostro Signore passa naturalmente alla forma nella quale la preghiera deve essere presentata a Dio; e dopo aver condannato come un insulto all'onnisciente YahWeh la vana ripetizione delle stesse parole, tanto comune fra i pagani, egli pronunzia, in presenza dei suoi ascoltatori come forma da usare, e come modello da imitare, avvicinandosi al trono della grazia, le parole famigliari a tutti i cristiani, e conosciute sotto il nome di Orazione Domenicale. Dopo di che, il Salvatore inculca immediatamente, e come strettamente connesso con la preghiera accettevole a Dio, il dovere del perdono ai nostri simili.


Mi dilungo molto brevemente su un altro significato di “pregare” in Atti: 7:59 … Stefano prega (fa appello) a …. In questo caso il verbo usato è epi-kaléo: letteralmente ‘chiamare presso’. È vero che questo verbo significa anche "fare appello" in senso giuridico-legale, come attestato anche dalla letteratura greca. Tuttavia i termini nel NT non sempre sono usati con il significato principale che avevano nel greco classico. L'esempio più noto è proprio quello di "stauros". Per quanto riguarda invece epikaleo, questo verbo viene usato nel NT col significato giuridico-legale di "fare appello" in ATTI 25:11, 21. In altri casi questo verbo viene usato per rendere l'equivalente significato dell'ebraico "invocare" , dove "invocare il Signore" (Adonai, nell'ebraico originale) ha l'evidente significato di "pregare" e non certo di "fare appello". In questo senso quindi i Cristiani "invocavano, “pregavano” il Signore" (vedi 1 Corinti 1:2 o Atti 9:21) e in questo senso Stefano "invoca" (prega) Gesù.


Per riassumere: nel NT il verbo pros-éuchomai significa pregare, supplicare, chiedere supplicando, epikaleo quando è rivolto a Dio o a Gesù vuol dire: a) sempre "invocare", eccetto un caso in cui ha il senso di "chiamare a testimonio"; b) c'è un senso di appello giuridico, che vale per Cesare come termine tecnico; c) una sola volta serve a dire che uno aveva un certo "soprannome", e infine d) semplicemente "chiamare".

Ciao, Piero. [SM=g27994]m16:
19/12/2004 10:39
 
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.. approfondimento
Ciao Pier e grazie , per i tuoi interventi direi precisi ed esaustivi , quello che volevo approfondire è proprio la preghiera , siccome viene citata da un solo evangelista completa , la domanda è come mai solo uno degli evangelisti la menziona completamente e poi come eseguirla , perchè altri due evangelisti la menzionano ma inconpleta.
Grazie

«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



16/01/2005 09:31
 
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sono un pokino o.t, pero' nn credo sia opportuno aprire un'altro 3d, se lo ritenete necessario fatelo pure

volevo porre una domanda a voi ke siete piu' esperti di me
ho notato ke nella versione ebraica del padre nostro



la cui traduzione e' la seguente




c'e' una frase ke nel tempo e' andata persa, ossia

perche' tuo e' il regno, la potenza, la gloria

me ne sono imbattuta cercando di studiare la cabala, della quale devo dire ke ho capito ancora poco,
stando a questa versione del padre nostro, nella kiusura si legge tuo e' il regno (=malkut), gloria (=gevura), potenza (=tiferet) ke sono anke tre sefirot
mi domando come mai questa parte è scomparsa nel tempo, o se e in quali testi la si puo' trovare

io l'ho trovata su questo sito
NOSTRERADICI
c'e' anke la versione audio, ma del testo aramaico(ke non contiene la frase conclusiva), ki sa chiarirmi le idee?
17/01/2005 12:31
 
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Benvenuto
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Re:

Scritto da: Psike72 16/01/2005 9.31
sono un pokino o.t, pero' nn credo sia opportuno aprire un'altro 3d, se lo ritenete necessario fatelo pure

volevo porre una domanda a voi ke siete piu' esperti di me
ho notato ke nella versione ebraica del padre nostro



la cui traduzione e' la seguente




c'e' una frase ke nel tempo e' andata persa, ossia

perche' tuo e' il regno, la potenza, la gloria

me ne sono imbattuta cercando di studiare la cabala, della quale devo dire ke ho capito ancora poco,
stando a questa versione del padre nostro, nella kiusura si legge tuo e' il regno (=malkut), gloria (=gevura), potenza (=tiferet) ke sono anke tre sefirot
mi domando come mai questa parte è scomparsa nel tempo, o se e in quali testi la si puo' trovare

io l'ho trovata su questo sito
NOSTRERADICI
c'e' anke la versione audio, ma del testo aramaico(ke non contiene la frase conclusiva), ki sa chiarirmi le idee?




conosco questa traduzione...infatti le ultime tre parole vengono omesse, perchè esse hanno carattere esoterico......e come puoi vedere la chiesa omette il vero per tenere il popolino nelle sue mani.


continua la tua ricerca è nella direzione giusta, il vero padre nostro lo puoi trovare in alcuni testi mistici di giamblico (3000 d.c.) se vuoi ti indico i testi, però tieni presente che li puoi trovare difficilmente ma nelle facoltà di archeologia e storia antica puoi trovare qualcosa.....


se vuoi ti do il nome di un testo interessante che ti l'idea del perchè è stato omesso da Leone I, e soprattutto da un idea sul'evoluzione dell'uomo dal 9000 a.c. fino ai neoplatonici......il testo non credo sia ancora vendibile, però ti posso indicare come trovarlo, oppure ti faccio delle fotocopie e te le mando, oppure in qualche modo te le invio scanarizzate............


sei sulla strada giusta, continua, perch chi riconosce le menzogne della hiesa cattolica, compie il primo passo per ritrovare il proprio io primordiale, quello vero e puro.


ciao

c. [SM=g27994]m1:
keter immà'u'ish malkutà
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23/01/2005 16:54
 
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ciao eli,


continua la tua ricerca è nella direzione giusta, il vero padre nostro lo puoi trovare in alcuni testi mistici di giamblico (300 d.c.) se vuoi ti indico i testi, però tieni presente che li puoi trovare difficilmente ma nelle facoltà di archeologia e storia antica puoi trovare qualcosa.....



ho un dubbio assillante, vedi su questa immagine ke ho incollato c'e' scritto tuo e' malkutah regno, poi dice gevurah e tiferet
nn mi tornano i conti, perke' invece la frase conclusiva traduce con tuo il regno, la gloria e la potenza ke invece sarebbero hod e nezach
cerco pero' i testi piu' antiki perke' nn sto capendo piu' nulla!
perke' degli esperti d ebraico se nn proprio madrelingua traducono gevurah e tiferet con gloria e potenza?
uffi mi piacerebbe vedere ora la versione originale del testo ke ha riportato justee


Matteo 6:13 e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno. [Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno, amen.]"



27/01/2005 13:45
 
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Re:

Scritto da: Justee 07/12/2004 10.56
Gesu riprende chi prega in un modo poco ortodosso e dispersivo , questo implica che Gesu nell'affermare "Voi pregate cosi" intende riunire i ranghi sui suoi Apostoli per dare una preghiera che sia consona ai Cristiani

[Modificato da Justee 10/12/2004 12.06]




Questa è una considerazione fondamentale da cui trae origine, ad esempio tutto il movimento di studio e ricerca della "preghiera perfetta" che parte da S.Giovanni Climaco e culmina in S.Gregorio Palamas. Questo senso di preghiera ortodossa, sobria e non dispersiva è tuttora una caposaldo della Chiesa Ortodossa, mentre in Occidente questo senso di sobrietà e rigore si sta perdendo, complice anche l'azione dei cosiddetti "movimenti carismatici", che fanno dell'ostentazione della preghiera quasi uno show.
Al di là delle implicazioni filologiche questo è certamente un interessante spounto di riflessione
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