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I Mariti

Ultimo Aggiornamento: 16/10/2007 14:39
01/10/2007 10:04
 
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Re: Re:
Aialon, 28/09/2007 19.30:



LA FAMIGLIA
Il matrimonio non è una concessione alla carne, ma, secondo la tradizione ebraica, un mezzo di realizzazione personale per i due sposi.
Ecco alcune massime ebraiche:
* "La gioia e l'allegria echeggeranno in onore degli sposi"
* "Un uomo senza moglie non è che un individuo a metà"
* "Ogni scapolo vive senza gioia"
Nella lettura ebraica della Bibbia il peccato originale non è "il peccato della carne". Per gli ebrei l'atto sessuale non è peccato, ma soltanto all'interno del matrimonio.
Inoltre la famiglia, compresa la coppia, indipendentemente dalla procreazione è il luogo centrale della vita ebraica, ancora di più della sinagoga.
Infatti nel TALMUD si legge che "la famiglia è un piccolo tempio, e il
desco familiare ne è l'altare". E' qui che l'ebreo deve praticare l'amore del prossimo, dato che il prossimo per eccellenza è il coniuge.
LA COPPIA
Uguaglianza fondamentale uomo - donna: il primo essere umano è contemporaneamente maschio e femmina: " ... maschio e femmina li creò" (Gn 1, 27).- Complementarità uomo - donna : per creare la donna, Dio "prese(all'uomo) una costola" che il commento legge "una parte" (Gn 2, 21).
Nature diverse, ruoli diversi: l'uomo è legato al mondo della spiritualità. Ha per compiti:
a) il culto;
b) lo studio della Torah, attività ebraica per eccellenza;
c) ogni attività esterna (lavoro remunerativo, azione pubblica, ecc.)

La donna, invece, per l'ebraismo, è legata al mondo materiale: esiste una natura femminile ed una maschile, indipendentemente da ogni evoluzione storica o socio-culturale. Questo può essere considerato un modo di relegare la donna ad un ruolo inferiore, ma non è così, perché ciò non costituisce in alcun modo una inferiorità. E il saggio non viene certamente a suggerirci di diminuire l'amore dell'uomo per la propria moglie, "perché tu devi amare tua moglie come il tuo proprio corpo" (Rabbi Loew Ben Bezalel, XVI sec.)
In realtà il mondo materiale non è affatto considerato degno di disprezzo dalla tradizione ebraica, "e Dio vide che era buono". L'essere umano ha per suo preciso compito quello di migliorare la creazione per mezzo della sua azione; in questa prospettiva il ruolo della donna è fondamentale: concretizzare l'ebraismo nella vita familiare.

I compiti della donna sono:
a) l'educazione dei figli e la trasmissione dei valori ebraici. La definizione di ebreo infatti, secondo la legge ebraica è: "Ebreo è colui che è nato da madre ebrea";
b) organizzare feste e piatti tradizionali;
c) applicare le leggi di separazione alimentare;
d) pur potendo lavorare fuori casa, la donna non può escludere i doveri del suo ruolo familiare.

Tutto questo non vuole certamente dire che l'uomo è dispensato dai compiti materiali, come è detto "onora tua moglie più del tuo corpo". La Torah fu data prima alle donne, perché senza di esse nessuna vita ebraica è possibile; perciò il Talmud dice: "Abbassati per ascoltare tua moglie".
Inoltre la donna è chiamata a sostenere la lotta contro le cattive
intenzioni dell'uomo.
La sola cornice legale della coppia è il MATRIMONIO.
Nell'epoca biblica la poligamia era permessa anche se l'unione legale era monogamica. In Occidente la poligamia è proibita dal decimo secolo.
L'ideale del matrimonio è l'unione totale: "... e sarete una sola carne" Gn 2, 24). I due membri di una coppia dovrebbero provare un'amore crescente con la loro conoscenza reciproca.
La vita sessuale occupa un posto perfettamente riconosciuto nella vita
della coppia, non soltanto in vista della procreazione ma anche come
fattore di rafforzamento della coppia grazie al piacere condiviso.
Il divorzio: se è vero che la coppia ha un ruolo essenziale, il divorzio è, realisticamente, perfettamente lecito. Ma l'ebraismo rifiuta di sdrammatizzare il divorzio, contrariamente alla società contemporanea. Gli ebrei sono soliti dire: "anche le pietre dell'altare del tempio piangono per una separazione". Nell'epoca biblica il divorzio avveniva anche con il ripudio da parte del marito...., ma dal decimo secolo, è stata istituita una forma di divorzio per consenso reciproco che fissa le modalità di separazione.
La vita familiare: l'ebreo ha l'obbligo di formare una famiglia, infatti solo la catena delle generazioni permetterà il compimento del progetto divino di preparare l'umanità alla rivelazione di Dio.
Doveri dei genitori: devono assicurare ai loro figli il sostentamento
materiale, ma anche la trasmissione dei valori ebraici. L'ebraismo però non predica una pedagogia particolarmente permissiva, anche se condanna una eccessiva durezza. E' alla madre che i testi sembrano accordare il ruolo preponderante, infatti è proprio sulla madre che poggia l'organizzazione della famiglia ebraica.
Doveri dei figli: la legge ebraica è su questo punto molto rigida
infatti considera i genitori un po' come i "rappresentanti" di Dio presso il figlio; onorare il padre e la madre è un po' prepararsi all'"amore del prossimo", come vuole la tradizione ebraica.





Percui potremmo affermare che le religioni che ritengono la donna pari all'uomo in qualche modo stiano sbagliando ??
è giusto
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