Il Pimandro è un tipico polpettone gnostico. Dentro ci sono diversi autori, più fasi redazionali, tanto che parlare di un periodo preciso in cui collocare l'opera è quasi impossibile. Generalmente lo si considera un'opera del tardo ellenismo con dentro miti egizi, gnosticismo, alcuni dicono anche cristianesimo.
Le somiglianze con Giovanni sono più apparenti che reali, e dovute perlopiù alla condivisione di un linguaggio greco, o meglio grecizzato nell'ambiente alessandrino di Filone. La teologia di base è gnostica-neoplatonica: emanazione, materia preesistente, metempsicosi. Le ipostasi sono subordinate e c'è una buona dose di panteismo che affiora di tanto in tanto.
Diversa la questione di simboli e linguaggio. Gnostici e Giovanni utilizzano le stesse parole per esprimere cose assolutamente antipodiche, e questo nel lettore alle prime armi (o, come nel caso dei nostri amici tdg, armati di pregiudizio) può ingenerare della confusione.
Personalmente ho letto il Pimandro nella traduzione di G.Bonanni pubblicata dalla C.E. Atanor,1984. L'ho rispolverato per l'occasione, insieme alla kore kosmou e ad altri scritti del C.H.
In conclusione al di là del colpo d'occhio gli accostamenti di poche parole al 50% non sono significativi, e quando invece lo sono, i concetti sottostanti sono assolutamente diversi.
Se vuoi entriamo nello specifico, ma non vorrei entrare nel campo di polymetis