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Aforismi sul vegetarianesimo e animalismo

Ultimo Aggiornamento: 14/03/2007 19:17
04/12/2006 14:57
 
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||Ma dov'è scritto che è vietato mangiare anche carne dell'animale uomo? ||


Il cannibalismo tutt'oggi credo che sia una pratica veramente rara, ma non del tutto in esistente, se non sbaglio in Nuova Guinea, ci sono tribù che praticano ancora tale atto, inoltre vi sono vari riti in tutto il mondo, riguardanti sopratutto la magia nera, che prevedono anche atti cannibali.
Anche nel passato numerosi rituali prevedevano tali usanze.



||Comincio col dire che so già che ci sono persone che pretendono che la Bibbia dia ingiunzioni vegetariane o/e che Gesù Cristo fosse vegetariano.Non ho letto totalmente la Bibbia,ma da quanto ho letto(basti vedere i sacrifici animali richiesti da Dio agli Ebrei nell'Antico Testamento) è ovvio che la Bibbia non invita affatto al vegetarianesimo.||


Infatti non prevedeva vegetarianismo, però per quanto riguarda gli animali sacrificati, il tutto doveva essere fatto senza far soffrire l'animale, e se un animale fosse stato ucciso per puro piacere senza che fosse servito per mangiare o per un sacrificio, era considerato delitto:

"Qualunque Israelita scanna un bue o un agnello o una capra entro il campo o fuori del campo e non lo conduce all'ingresso della tenda del convegno per presentarlo come offerta al Signore davanti alla Dimora del Signore, sarà considerato colpevole di delitto di sangue: ha sparso il sangue e questo uomo sarà eliminato dal suo popolo.
" Levitico 17:3


Inoltre se non erro, negli antichi rituali vedici era previsto il sacrificio animale, cosa alla quale Buddha si oppose.



||Si noti che non ho copiato tali parole per offendere il Cristianesimo.So già che il regolamento del forum vieta di offendere qualunque religione.||


Ci mancherebbe, anzi hai fatto bene, difatti non figura assolutamente il vegetarianismo nella Bibbia, semmai può essere una cosa che un cristiano può praticare, nessuno ovviamente lo vieta, non sono molto d'accordo invece sul fatto che il cristianesimo non si preoccupi per gli animali, perchè anche se una persona può mangiare un animale, di certo non significa che non abbia rispetto per gli animali, e cose come vivisezione, allevamenti di visoni e altre crudeltà sugli animali sono nefandezze che di certo vanno contro la morale sia cristiana che biblica, sia anche per chi comunque mangia carne.


PS: Grazie per l'avatar sopra, avevo deciso di cambiarlo e me ne hai data occasione [SM=g27985]
04/12/2006 19:45
 
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Re:

Written by: ClintEastwood82 04/12/2006 14.57

Inoltre se non erro, negli antichi rituali vedici era previsto il sacrificio animale, cosa alla quale Buddha si oppose.





Questo è vero.
Ti copio qualcosa dal testo indù Manu-Smriti.

Quando Vamadeva che sapeva la differenza tra il giusto e l'ingiusto era tormentato dalla fame e volle mangiare carne di cane,al fine di salvare il proprio soffio vitale,non fu macchiato dal male(X,106)

I saggi conoscono il rituale mensile per gli antenati,come la cerimonia per i defunti,che deve essere diligentemente compiuta con la carne raccomandata.(III,123)

Un nato due volte [di casta superiore] ...che vuole vivere una vita lunga non deve mangiare carne o cibo a base di grano nuovo, se non ha ancora offerto il sacrificio delle primizie e il sacrificio animale Manu - IV, 27

Purificato e con la mente concentrata, egli deve deporre a terra, davanti ai sacerdoti, cibi conditi quali minestre e verdure e anche latte, yogurt, burro chiarificato, miele e vari cibi da mangiare e godere, radici e frutta, carni saporite e acqua profumata Manu - III, 226, 227

Dicono che tra gli animali con cinque unghie, il porcospino, il riccio, l'iguana, il rinoceronte, la tartaruga e la lepre possono essere mangiati, così come gli animali con una sola fila di denti, eccetto il cammello Manu - V, 18

...Ma un uomo che compiendo un rituale nel modo corretto non mangia carne, dopo la morte diverrà un animale sacrificale per ventuno rinascite Manu - V, 35


Nel Varaha Purana,unl'altra scrittura indù,vi è la seguente storia:
Colui che risiedeva nel corpo del re Vasu divenne un cacciatore e visse per alcune migliaia di anni svolgendo questa occupazione tradizionale.
Egli uccideva, per la sua famiglia, un animale al giorno e con essa gratificava i suoi servi, gli ospiti ed onorava il fuoco sacro.
In Mithila, egli usava officiare cerimonie in onore degli antenati ogni notte di luna nuova, secondo le usanze.
Adorando quotidianamente il fuoco domestico e cantando gli inni in maniera appropriata e con dolcezza, egli visse una vita modesta.
Nel corso degli anni questo cacciatore intelligente e casto ebbe una figlia bellissima, chiamata Arjunakaa.
Raggiunta la giusta età, il cacciatore cominciò a pensare al matrimonio di questa figliola: a chi l'avrebbe data in sposa? Quale marito sarebbe stato adatto a lei?
Mentre era attraversato da questi pensieri, gli venne in mente Prasanna, figlio di Matanga.
Dopo aver pensato ad esso, con un pò di esitazione, il cacciatore chiese a Matanga: "O grande saggio, ti piaccia ricevere Arjuni, la mia figliola, che desidero dare in dono al mahatma Prasanna, vostro figlio".
Matanga rispose: "Mio figlio Prasanna è ben versato negli Shastra [le scritture]. O grande cacciatore, io riceverò vostra figlia Arjunakaa per lui.
Quindi il giusto cacciatore, grande penitente, diede sua figlia in sposa all'intelligente Prasanna, figlio di Matanga.
Iil cacciatore tornò alla sua caccia. Sua figlia iniziò ad occuparsi del marito e dei suoceri.
Accadde che la suocera della fanciulla le si rivolgesse in questo modo: "Tu sei figlia di un cacciatore. E' per tale motivo che sei fatta in questo modo. Tu non conosci il modo di fare penitenza ed occuparti di un marito".
La timida sposa, rimproverata così scioccamente dalla suocera, tornò in lacrime alla casa del padre.
Questi le chiese: "Figliola, per quale motivo ti tormenti in questo modo?". La fanciulla raccontò dettagliatamente cosa era successo.
"Padre, mia suocera mi ha sgridata con collera perché sono figlia di un cacciatore ed il mio genitore ha ucciso innumerevoli esseri viventi".
Udito ciò, il giusto cacciatore andò su tutte le furie e si recò nel villaggio alla casa di Matanga.
Il vittorioso Matanga, lo accolse offrendogli acqua per lavare i piedi ed un seggio. Quindi chiese al suo ospite: "Ti piaccia dirmi per quale motivo mi hai fatto visita. Cosa posso fare per te?".
Il cacciatore rispose: "Desidero del cibo morto" [il testo recita: privo di vita. Si tratta di una chiara provocazione]. Sono giunto alla tua casa affamato, per questo motivo".
Matanga rispose: "C'è un pò di grano e riso cotto nella mia casa. O migliore tra gli uomini e grande saggio, ne puoi mangiare quanto vuoi".
Il cacciatore disse: "Posso vedere il grano, il riso e l'orzo? Desidero controllare se questi sono come quelli che io conosco".
Udito ciò, Matanga mostrò al cacciatore un cesto pieno di grano ed un altro pieno di riso.
Dopo aver osservato il grano ed il riso, il cacciatore si sollevò dal seggio e stava per andarsene, quando Matanga lo prevenne, chiedendogli:
Ti prego di dirmi, o mahatma, per quale motivo te ne stai andando con astio senza aver toccato cibo. Vi è sempre del cibo eccellente nella mia casa. Puoi cuocerlo tu stesso, se lo preferisci, e consumarlo. Perché non lo gradisci?".
Il cacciatore rispose: "Ogni giorno tu uccidi migliaia e migliaia di vite. Quale uomo virtuoso potrebbe consumare cibo offerto da un peccatore quale tu sei?".
"Se c'è nella tua casa del cibo ben cotto, libero da organismi viventi, allora io lo mangerò, visto che sei mio parente".
"Io uccido, per la mia famiglia, solamente un animale al giorno. Ed inoltre, dopo averlo cotto, lo offro agli antenati e, solamente dopo, ai membri della mia famiglia".
"Tu, d'altra parte, uccidi molti esseri viventi ogni giorno e li mangi insieme alla tua famiglia. Penso, perciò, che questo cibo non sia commestibile per me".
"Brahma creò le piante ed i rampicanti per il sacrificio. E' sanzionato dai Veda che essi sono commestibili per tutti gli esseri".
"Io ti ho dato la mia dolce figliola come nuora. Tua moglie l'ha rimproverata di essere figlia di un cacciatore che uccide animali. Perciò io sono venuto per studiare anche il tuo comportamento".
"Quando mia figlia è stata maritata a tuo figlio, ne ricevette un onore e questa è una espiazione sufficiente per essere nata nella mia famiglia".
"Quando tuo figlio sposò mia figlia, queste buone maniere non sono state ricevute da te. Ora, o saggio, è tempo di fare riti espiatori".
Con queste poche parole egli si sollevò, pronunciando una maledizione sulla donna: "Le suocere non avranno più fiducia nelle nuore! E le nuore non desidereranno più vivere con le suocere!". Così maledicendo, il cacciatore tornò alla sua caccia.


Insomma è assolutamente vero che nei Veda si prescrivono sacrifici animali per le Divinità e per gli antenati.

Uno degli antichi sacrifici vedici è l'Asvamedha-yajna,il sacrificio(yajna) del cavallo(Asvamedha).

Copio l'inizio dell'Brhadaranyaka Upanisad,la quale è parte dei Veda.

Da www.visionaire.org/brhaup/Brhadaranyaka%20Up.htm


PRIMO ADHYAYA









Primo Brahmana


1.Om! Quello è Pienezza, questo è Pienezza; dalla Pienezza si attinge Pienezza. E dopo aver preso Pienezza dalla Pienezza, rimane sempre Pienezza. Om! Pace, pace, pace!
Om! L'aurora è il capo del cavallo sacrificale; il sole è il suo occhio, il vento il suo respiro, il fuoco onnipresente la sua bocca, l'anno il suo corpo. Il cielo è il dorso del cavallo sacrificale; l'atmosfera è la sua pancia, la terra il suo inguine; i punti cardinali sono i suoi fianchi, i punti intermedi le sue coste, le stagioni le sue membra, i mesi e le quindicine le sue giunture, i giorni e le notti le sue gambe, le costellazioni le sue ossa, le nubi le sue carni. La sabbia è il cibo che egli digerisce; i fiumi i suoi intestini, i monti il suo fegato e i suoi polmoni, le erbe e le piante la sua criniera; il sole che si leva è il davanti del suo corpo, dietro il sole che tramonta. Il lampo è il suo ringhio, il tuono lo scuotimento del suo corpo, la pioggia la sua orina, la voce della parola il suo nitrito.
2. Il giorno, che posa sull'oceano orientale, fu la coppa posta dinanzi al cavallo. La notte, che si trova sull'oceano occidentale, fu la coppa posta dietro al cavallo. Egli fu il Destriero che portò gli Dei, lo Stallone che portò i Gandharva, il Corsiero che portò i Demoni, e infine portò gli Uomini, come fa il Cavallo. Egli è di casa nell'oceano, dove si trova la sua stalla.


Secondo Brahamana


1. Solo il nulla vi era in origine: L'Universo era avviluppato dalla morte e dalla fame, poiché fame è morte. Egli creò la mente, dicendo tra sé : "Che io possa avere una mente". Quindi trascorse qualche tempo in adorazione, e in virtù di tale adorazione si produssero le acque. Allora Egli comprese che adorando aveva conseguito l'acqua. Chi conosce l'origine dello splendore (Arka), comprende come conseguire l'acqua e diviene partecipe di felicità.
2. L'acqua era splendore. La schiuma delle acque si consolidò e diventò la terra. E quando anche la terra fu creata, Egli si sentì stanco. Mentre conosceva la stanchezza e il turbamento, la sua essenza e la sua gloria emersero all'esterno. E questo fu il Fuoco.
3. Poi si scisse in tre parti, una il fuoco, una il sole, una il vento; questo è il triforme spirito vitale (Prana). L'oriente fu il suo capo, i venti che provengono da quella zona furono le zampe anteriori; l'occidente fu la sua coda; i venti che soffiano da occidente furono le zampe posteriori; il settentrione e il mezzogiorno furono i suoi fianchi, il cielo fu la schiena, l'atmosfera il suo ventre, la terra il suo petto. In tal forma Egli sostenne le acque e chi questo conosce trova, ovunque vada, il suo sostegno.
4. Poi sentì sentì il desiderio di un altro sé stesso. Per mezzo del principio vitale si accoppiò con la Parola, Egli che è Morte e a cui la Fame è inerente. Seme fu l'anno; non c'era anno prima di allora. Egli lo trattenne per un tempo pari all'anno e trascorso questo tempo lo lasciò uscire. Contro il neonato (la Morte) spalancò le fauci. E il bambino gridò:"Bhan!" ed ebbe così origine la loquela.
5. Poi pensò tra sé "Se lo uccido, ridurrò il mio cibo a troppo poco". Per mezzo del principio vitale generò con la parola quanto questo universo contiene: il Rgveda, lo Yajurveda, il Samaveda, gli inni, i sacrifici, gli uomini e gli animali. E quanto aveva creato cominciò a divorare. Per il fatto che tutto divora [ad], Aditi [la Madre] porta il suo nome. Di ogni cosa creata fruisce chi sa questa origine del nome Aditi; tutto si fa cibo per lui.
6. Poi desiderò compiere un altro e più solenne sacrificio. Egli era stanco e turbato e perciò la sua fiducia e le sue forze venivano a mancare, poiché i sensi sono la fiducia e la forza di un essere. Quando i sensi si dipartirono il suo corpo iniziò a crescere, e così la mente che nel corpo era posta.
7. Egli formulò: "Diventi atto al sacrificio il mio stesso corpo! Che io possa incarnarmi attraverso di esso". Siccome il corpo cresceva (Asvat) prese il nome di Asva (cavallo). E siccome crescendo divenne adatto al sacrificio, il sacrificio del cavallo prese il nome di Asvamedha. Colui che conosce questo, conosce il significato del sacrificio del cavallo. Immaginando sé stesso come cavallo, decise di lasciarlo libero e si mise ad osservare. Dopo un anno lo sacrificò a sé stesso e gli altri animali li destinò agli Dei. Perciò si sacrifica a Prajapati ciò che è dedicato a tutti gli dei. Quel sole che lassù arde è il Sacrificio, l'anno è il suo corpo, il fuoco sono i raggi e questi mondi il suo corpo. Questo quanto all'Arka [radianza] e all' Asvamedha [sacrificio] che sono poi una sola divinità, Mrtyu [la Morte]. Chi sa questo trionfa della morte successiva, la morte non ha più presa su di lui, la morte diventa parte del suo essere. Ed egli diviene una sola cosa con queste divinità.





C'è da dire che tali sacrifici erano buoni il altre epoche.


Secondo le scritture indù nelle precedenti epoche c'erano brahmani (sacerdoti indù) molto potenti che mediante gli inni vedici dopo aver ucciso un animale vecchio lo riportavano in vita facendo ritornare giovane,il che era un grande beneficio per l'animale precedentemente ucciso.Oppura annullando il suo cattivo karma lo facevano nascere in forma umana.Nei Veda viene addirituttura prescritto il sacrificio della mucca,che gli indù considerano una madre.Nel Kali-yuga,l'epoca attuale,i sacrifici animali e il consumo di carne sono rigidamente proibiti poichè non esistono più brahmana così spiritualmente potenti.

Saluti
Orlando.







13/12/2006 15:34
 
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Grazie per i testi, in effetti l'induismo ai tempi di buddha era abbastanza diverso da quello che si è andato maturando in seguito, e che conosciamo oggi, d'altronde come gran parte delle religioni all'epoca, buddismo incluso.
25/12/2006 19:53
 
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Re:

Scritto da: ClintEastwood82 13/12/2006 15.34
Grazie per i testi, in effetti l'induismo ai tempi di buddha era abbastanza diverso da quello che si è andato maturando in seguito, e che conosciamo oggi, d'altronde come gran parte delle religioni all'epoca, buddismo incluso.




Per quanto riguarda il Buddhismo andiamo un pò a vedere le date dell'esistenza del Buddha.
Da it.wikipedia.org/wiki/Buddhismo

Siddhartha Gautama, detto Shakyamuni (il saggio della tribù Shakya), visse nell'India del Nord circa tra il 563 a.C. ed il 483 a.C. (secondo studî recenti, successivi agli anni 1990, c'è chi propone come date di nascita e morte del Buddha gli anni 480 a.C. e 400 a.C.). Egli era detto Buddha, ovvero «colui che è risvegliato».



Io ho scritto:

Nel Kali-yuga,l'epoca attuale,i sacrifici animali e il consumo di carne sono rigidamente proibiti poichè non esistono più brahmana così spiritualmente potenti.



Seconda la tradizione indù l'epoca Kali-yuga è cominciata in un periodo che è molto antecedente alla nascita del Buddha:la mezzanotte del 18 febbraio 3102 a.C
Quest'era dura 432.000 anni.
Dall'ottica indù l'anno 2007 è l'anno anno 5108 del Kali-Yuga.

Al proposito del vegetarianesimo nell'Induismo si leggano i seguenti versi:

Non è possibile procurarsi la carne senza uccidere un essere vivente, e poiché l'uccisione di esseri viventi è contraria ai principi dell'ahimsa, bisogna asternersi dal consumare carne. Avendo ben considerato qual è l'origine dei cibi carnei e la crudeltà del macellare gli esseri incarnati, l'uomo deve astenersi completamente dal consumo di carne.Manu smriti (5.48-49)

Chi non uccide alcun essere vivente diventa degno della liberazione.Manu smriti(6.60)

Se una persona ha un forte desiderio di mangiare carne, può modellare un animale fatto con farina o burro, ma non deve mai attentare alla vita di un essere vivente.Manu smriti (5.37.174)

Non dovete usare il corpo che vi è stato dato da Dio per uccidere le creature di Dio, siano esse umane, animali o altro.(Yajur Veda, 12.32)

Chi conosce la lingua inglese potrà trovare molti altri versi su www.himalayanacademy.com/resources/pamphlets/WinMeatEaterArgum...

Ho già parlato in molti altri post della Bhagavad-Gita.Quindi qui non mi soffermo a descrivere cosa sia tale testo.Chi non ha letto i miei precedenti post o non li ricorda usi un motore di ricerca come Google:sicuramente troverà informazioni esaurienti sul testo indù da cui adesso citerò dei versi. it.wikipedia.org/wiki/Bhagavad_Gita è un buon inizio.

Prima li copio nell'originale lingua sanscrita,poi copierò diverse traduzioni allo scopo di approfondire meglio la questione.
Copio i versi 8,9,10,11,12,13,14,15 e 16 del terzo capitolo della Bhagavad Gita.Chi parla è Vishnu/Krishna.Chi ascolta è il Suo amico e discepolo Arjuna.











La prima traduzione che copio è quella di A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada,fondatore dell'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.Si noti che leggendo passo per passo la traduzione su www.harekrsna.it/libri_on_line/la_bhagavad_gita/capitol...
e su www.harekrsna.it/libri_on_line/la_bhagavad_gita/capitolo_03_...
sarà evidente che la traduzione è un pò troppo libera.
8.Compi il tuo dovere prescritto perché l'azione è migliore dell'inazione. Senza agire non è possibile nemmeno mantenere il proprio corpo.
9.L'attività dev'essere compiuta come sacrificio a Visnu, altrimenti lega il suo autore al mondo materiale. Per questa ragione, o figlio di Kunti, compi i tuoi doveri per la soddisfazione di Visnu e resterai per sempre libero dai legami della materia.
10.All'inizio della creazione il Signore di tutte le creature generò uomini ed esseri celesti, insieme con i sacrifici a Visnu, e li benedisse dicendo: "Siate felici con questi yajna [sacrifici] perché il loro comportamento vi procurerà tutto ciò che desiderate per vivere felici e ottenere la liberazione."
11.Soddisfatti per i sacrifici, gli esseri celesti a loro volta vi soddisferanno; da questa cooperazione tra uomini ed esseri celesti nascerà la prosperità per tutti.
12.Soddisfatti per i compimento di yajna [sacrifici], gli esseri celesti incaricati di fornire ciò che è necessario alla vita provvederanno a tutte le vostre esigenze. Ma chi fruisce dei loro doni senza offrirli in cambio agli esseri celesti è certamente un ladro.
13.I devoti del Signore sono liberi da ogni peccato perché si nutrono di cibo offerto prima in sacrificio. Gli altri, che preparano il cibo solo per un piacere personale, in verità si nutrono solo di peccato.
14.I corpi di tutti gli esseri viventi trovano il loro sostentamento nei cereali che sono prodotti dalle piogge. Le piogge sono favorite dal compimento di yajna [sacrificio], e lo yajna nasce dai doveri prescritti.
15.I doveri prescritti sono stabiliti dai Veda, e i Veda sono manifestati direttamente da Dio, la Persona Suprema. Perciò la Trascendenza onnipresente si trova eternamente negli atti di sacrificio.
16.Mio caro Arjuna, l'uomo che nel corso della vita non segue il ciclo dei sacrifici prescritti nei Veda vive certamente nella colpa. Chi vive solo per la gratificazione dei sensi in realtà vive invano.


Adesso copio altre traduzioni.
Da www.guruji.it/bhagavadgita/gita.htm

8. "Compi le azioni che costituiscono il tuo sacro dovere, perché l'azione è migliore dell'inattività. Anche il semplice mantenimento del corpo sarebbe impossibile senza attività.

9. "Le persone del mondo sono legate karmicamente da attività diverse da quelle fatte come yajna (riti religiosi). O Figlio di Kunti, agisci perciò senza attaccamento, nello spirito dello yajna, offrendo le azioni come oblazioni.

10. "All'inizio Prajapati (il Creatore degli esseri umani), creando l'umanità insieme allo yajna (il fuoco della saggezza cosmica), disse: "Con questo vi propagherete; questo sarà la vacca dell'abbondanza che esaudirà i vostri desideri".

11. "Con questo yajna meditate sui deva (angeli luminosi), e possano gli angeli astrali pensare a voi. Comunicando in tal modo gli uni con gli altri, riceverete il Bene Supremo".

12. "Gli angeli astrali con cui entrerete in comunione attraverso il fuoco (della meditazione, yajna) vi concederanno i doni della vita desiderati". Chi gode dei doni gratuiti delle divinità universali senza far loro le dovute offerte (di devozione) è davvero un ladro.

13. "I santi - quelli che mangiano ciò che rimane del cibo dopo aver fatto le debite offerte al fuoco (yajna) - sono liberati dal peccato. Ma i peccatori - quelli che prendono il cibo (solo) per loro stessi - si nutrono di peccato.

14. "Dal cibo nascono le creature; dalla pioggia è generato il cibo. Dallo yajna (il fuoco cosmico sacrificale) viene fuori la pioggia; il fuoco cosmico yajna) nasce dal karma (l'azione vibratoria divina).

15. "Sappi che il karma (l'attività vibratoria divina) trae la sua esistenza da Brahma (la Coscienza Creativa di Dio); e la Coscienza Creativa (Brahma) proviene dall'Imperituro (la Coscienza Cosmica al di là della creazione). Perciò Brahma, la Coscienza Creativa onnipervadente, è presente in maniera inestricabile nello yajna (la luce o il fuoco cosmico che è l'essenza di tutti gli atomi della creazione vibratoria).

16. "Colui che non segue la ruota così messa in movimento e vive nell'iniquità, appagato nei sensi, costui -Figlio di Pritha - vive invano!





Da www.estovest.net/testi/bhagavadgita/03.html


([SM=g27989] Tu, compi l'opera che ti è stata affidata, che davvero l'agire meglio è del non agire; perfino mantenere il tuo corpo non sarebbe possibile senza l'agire.

(9) Escluso l'agire che è in funzione di sacrificio (agire non vincolante -N.T.), questo mondo qui è vincolato all'azione; e in funzione di ciò appunto (in funzione sacrificale), o figlio di Kuntì, compi l'opera tua, libero da attaccamento.

(10) Nei tempi antichi, il Signore delle creature, creando le generazioni degli uomini insieme con il sacrificio, disse: "Con questo voi procreate e questa sia per voi la vacca dell'abbondanza che realizzerà i vostri desideri".

(11) Per mezzo di esso sostentate gli dei ed essi, gli dei, vi sostentino; reciprocamente sostentandovi, attingerete il sommo Bene.

(12) E gli dei appunto, sostentati dal sacrificio, a voi daranno le gioie desiderate. Colui che gode di questi doni, senza restituirli ad essi, è veramente un ladro.

(13) I buoni che mangiano i resti del sacrificio si liberano di tutti i peccati; ma quei malvagi che mettono a cuocere (il cibo) per se stessi, costoro veramente mangiano peccato.

(14) Dal cibo le creature hanno l'esistere; dalla pioggia ha origine il cibo; dal sacrificio la pioggia ha l'esistere e dall'operare il sacrificio nasce.

(15) Sappi che il karma, l'operare stesso, ha origine in Brahma e che il Brahma ha origine dall'Assoluto. Epperò il Brahma, che tutto compenetra, eternamente si appoggia sul sacrificio.

(16) Colui che non dà il suo aiuto (per girare) in questo mondo la ruota (del divenire terreno) che così intorno si volge, (è un) mascalzone, uno che cerca il piacere dei sensi (e) vive invano, o Partha.



Adesso copio l'originale sanscrito dei versi 25,26,27 e 28 del nono capitolo della Bhagavad Gita.





Da www.harekrsna.it/libri_on_line/la_bhagavad_gita/capitolo_09_...
25.Chi adora gli esseri celesti nascerà tra gli esseri celesti, chi adora gli antenati raggiungerà gli antenati, chi adora i fantasmi e gli altri spiriti rinascerà tra questi esseri, e chi adora Me vivrà con Me.
26.Se qualcuno Mi offre con amore e devozione una foglia, un fiore, un frutto dell'acqua, accetterò la sua offerta.
27.Qualunque cosa tu faccia, qualunque cosa tu mangi, sacrifichi od offra in carità, come pure le austerità che compi - offri tutto a Me, o figlio di Kunti.

28.In questo modo sarai libero dai legami dell'azione e dai suoi risultati, propizi e non propizi. Con la mente fissa in Me, e in questo spirito di rinuncia, sarai liberato e verrai a Me.


Da www.guruji.it/bhagavadgita/gita.htm
25. "I devoti delle divinità astrali vanno ad esse; coloro che venerano gli antenati vanno ai mani. Agli spiriti della natura vanno coloro che li cercano; e i Miei devoti vengono a Me.

26. "La reverente offerta di una foglia, un fiore, un frutto o dell'acqua, fattaMi con cuore puro, è un atto di devozione ben accetto ai Miei occhi.

27. "O Figlio di Kunti, dedica tutte le tue azioni - sia che mangi o celebri riti spirituali, che offra doni o pratichi l'autodisciplina - come offerte a Me.


28. "Così nessuna azione potrà incatenarti con i risultati buoni o cattivi del karma. Con il tuo Sé saldamente ancorato in Me, mediante lo yoga e la rinuncia, otterrai la libertà e verrai a Me.


Da www.estovest.net/testi/bhagavadgita/09.html
(25) Coloro che prestano fede e culto agli dei vanno presso gli dei, coloro che li prestano ai padri, vanno presso i padri, coloro che sacrificano ai trapassati vanno presso i trapassati e coloro che sacrificano a me vengono presso di me.
(26) Anche se uno con devozione mi offre una foglia, un fiore, un frutto o dell'acqua, lo accetto una tale offerta fatta con amore da coloro che hanno l'animo puro.
(27) Qualunque cosa tu faccia, qualunque cosa tu mangi, qualunque cosa tu offra in sacrifizio, qualunque cosa tu dia, quali che siano le penitenze che tu pratichi, o figlio di Kuntì, fa ciò come se si trattasse di restituirmi qualcosa che io ti abbia dato.

(2[SM=g27989] Cosí sarai liberato dai vincoli dell'operare che producono buoni e cattivi risultati; con la mente volta allo yoga della rinuncia, tu, libero, potrai raggiungermi.


Si notino i versi che ho copiato in rosso.

Si faccia anche attenzione a non fraintendere il verso 28.Il suo significato non è certo che uno ha il diritto di uccidere,rubare ecc in nome di Vishnu sperando che tali azioni non siano peccati solo perchè compiate in nome di Vishnu.
Il verso si riferisce solo ad azioni lecite che normalmente procurerebbero karma negativo ma non lo fanno se compiete per Vishnu.Per esempio anche uccidere una pianta,mangiare un frutto,strapparlo dalla pianta ecc procura karma negativo ma se prima di mangiare si offre tale cibo a Vishnu,il karma negativo di tali azioni è annullato.
Certamente uccidere,rubare,violentare ecc sono considerati gravi peccati nelle scritture indù.
I versi volevano dire che sebbene anche i vegetariani dovrebbero accumulare karma negativo anche mediante la loro dieta,ciò non avviene se il cibo viene reso un'offerta prescritta nelle scritture.
Si legga il verso 16 del capitolo 3.

Le parole di Vishnu mostrano in teoria che un Suo adoratore/devoto non dovrebbe offrirgli cibo non vegetariano.

In pratica i versi non danno una precisa regola su ciò che si può offire a Lui eliminando il karma negativo e su Cosa lui non accetterebbe cosìcchè il karma negativo rimanga.

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Purtroppo adesso mi trovo in un computer pubblico e ho poco tempo.Continque il suo finale è favore del vegetarianesimo .Continuerò domani.Si noti che il mio post non ha nessun intento proselitico ma di chiarimento e spiegazione.

Saluti
Orlando.















Mi chiamo Orlando.Per cortesia chiamatemi per nome e non per nickname.
26/12/2006 12:55
 
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Io ho scritto:

Si legga il verso 16 del capitolo 3.



Mi si perdoni l'errore.Volevo dire di leggere il verso 13 del capitolo 3.

Adesso continuo il discorso di ieri.Lo faccio dalla mia ottica vishnuita.Come già detto nel thread Induismo sono tornato a professare lo Sri Vaishnavismo.

Ci sono delle scritture indù chiamate Agama.Gli Agama prescrivono le venerazione delle statue a posto dei rituali come gli yajna(sacrifici) menzionati nei Veda.Gli Agama accettano l'autorità dei Veda.

Gli Agama sono principalmente divisi in agama shaiva(shivaiti),agama shakta(devoti alla Shakti,Divina Madre) e agama vaishnava(vishnuiti).
Gli agama parlano principalmente della costruzione dei templi,delle regole per l'installazione e la consacrazione delle statue delle Divinità nei templi e dei metodi di compiere la puja(adorazione) nei templi.
Gli agama vaishnava sono:Pancharatra Agama e Vaikhanasa Agama.

Alcuni templi Sri Vaishnava seguono i Pancharatra Agama,altri i Vaikhanasa Agama.La scelta dipende solo dalla tradizione e dal costume.
Il Vaikhanasa Agama è chiamato così perchè fu prima insegnato dal saggio Vikhanas ad un gruppo di discepoli.Si afferma che il saggio Vikhanas sia stato creato da Vishnu stesso.

Il Pancharatra Agama è chiamato così perchè Vishnu stesso insegnò questo Agama a cinque saggi per cinque notti.Perciò è chiamato Pancharatra Agama(Pancharatra significa cinque notti).


Anche se i Veda sono d'accordo con i sacrifici animali,sono stati esclusi i seguaci del Saasvata.
Questa esclusione si trova nel Mahabharata,nel quale si dice che i seguaci del Saasvata non dovrebbero compiere sacrifici animali.
Saasvata e Bhagavata(termine usato per un adoratore di Vishnu) sono termini sinonimi di Paancharaatra.
La conclusione è quindi che gli Sri Vaishnava che seguono il Paancharaatra non dovrebbe indugiare in sacrifici animali.
I Pancharatra Agama prescrivono pishtapasu,un statua a forma di animale fatta di farina per compiere i rituali vedici degli Yajna(sacrifici).

Sono a disposizione per maggiori chiarimenti.
Saluti
Orlando.

[Modificato da ShivaBhakta 26/12/2006 12.57]

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27/12/2006 21:44
 
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||Seconda la tradizione indù l'epoca Kali-yuga è cominciata in un periodo che è molto antecedente alla nascita del Buddha:la mezzanotte del 18 febbraio 3102 a.C
Quest'era dura 432.000 anni.
Dall'ottica indù l'anno 2007 è l'anno anno 5108 del Kali-Yuga. ||


Eppure non è la prima volta che leggo che i seguaci di Buddha alle origini erano contro i sacrifici vedici di animali, ora si può anche supporre che si riferissero al passato, o si riferissero a brahmani che non rispettavano tale periodo e che avevano avuto una cattiva interpretazione dei veda, ma non metterei la mano sul fuoco che a quei tempi i sacrifici animali fossero totalmente estinti, almeno stando a ciò che ho letto. Questa è comunque solo una precisazione, niente di più.
29/12/2006 18:31
 
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Re:

Scritto da: ClintEastwood82 27/12/2006 21.44

||Seconda la tradizione indù l'epoca Kali-yuga è cominciata in un periodo che è molto antecedente alla nascita del Buddha:la mezzanotte del 18 febbraio 3102 a.C
Quest'era dura 432.000 anni.
Dall'ottica indù l'anno 2007 è l'anno anno 5108 del Kali-Yuga. ||


Eppure non è la prima volta che leggo che i seguaci di Buddha alle origini erano contro i sacrifici vedici di animali, ora si può anche supporre che si riferissero al passato, o si riferissero a brahmani che non rispettavano tale periodo e che avevano avuto una cattiva interpretazione dei veda, ma non metterei la mano sul fuoco che a quei tempi i sacrifici animali fossero totalmente estinti, almeno stando a ciò che ho letto. Questa è comunque solo una precisazione, niente di più.



Infatti ai tempi del Buddha i sacrifici vedici di animali venivano ancora praticati.Il Buddha rinnegò apertamente l'autorità dei Veda.Quindi che i Veda fossero ben interpretati o mal interprati sicuramente non aveva importanza per lui.
Per me,che ho credenza indù molto ortodosse,certamente è importante che i Veda e le altre scritture indù vengano interpretate correttamente.
Pretesi seguaci della religione vedica danno le loro interpretazioni personali delle regole scritturali e creano così molteplici sette e raggruppamenti religiosi che si pretendono discendenti della tradizione dei Veda,quando poi anche pur rispettando esteriormente l'autorità dei Veda si allontano molto dal seguire le vere regole delle scritture.
Il Tantrismo è un perfetto esempio di ciò.

I sacrifici animali nell'Induismo ci sono stati fino ai giorni nostri:per esempio si sacrificavano capre alla dea Kalì.Ho letto che a causa delle proteste degli indù tali sacrifici sono cessati.Non so se tale cessazione sia definitivamente avvenuta.

Certamente i Brahmana che compivano sacrifici animali ai tempi del Buddha non rispettavano le regole prescritte per quest'epoca.E avevano interpretazioni sbagliate dei Veda e dei testi indù in generale.

Per approfondire traduco dei versi dal primo capitolo del Manu-Smriti.
Ricordo che dall'ottica indù ci troviamo nel Kali-yuga(era/epoca di Kali).

Da www.sacred-texts.com/hin/manu/manu01.htm

81. In the Krita age Dharma is four-footed and entire, and (so is) Truth; nor does any gain accrue to men by unrighteousness.

82. In the other (three ages), by reason of (unjust) gains (agama), Dharma is deprived successively of one foot, and through (the prevalence of) theft, falsehood, and fraud the merit (gained by men) is diminished by one fourth (in each).

83. (Men are) free from disease, accomplish all their aims, and live four hundred years in the Krita age, but in the Treta and (in each of) the succeeding (ages) their life is lessened by one quarter.

84. The life of mortals, mentioned in the Veda, the desired results of sacrificial rites and the (supernatural) power of embodied (spirits) are fruits proportioned among men according to (the character of) the age.

85. One set of duties (is prescribed) for men in the Krita age, different ones in the Treta and in the Dvapara, and (again) another (set) in the Kali, in a proportion as (those) ages decrease in length.

86. In the Krita age the chief (virtue) is declared to be (the performance of) austerities, in the Treta (divine) knowledge, in the Dvapara (the performance of) sacrifices, in the Kali liberality alone.




Traduzione:
81.Nell'era di Krita il Dharma[giustiazia/bene) è con quattro piedi ed intero,e (così è) la Verità;agli uomini non deriva nessun guadagno dall'ingiustizia.
82.Nelle altre(tre ere),a causa di (ingiusti)guadagni(agama), il Dharma è privato successivamente di un piede,e mediante(la prevalenza di) furto,falsità e frode il merito (guadagnato dagli uomini) è diminuito di un quarto (in ognuna).
83.(Gli uomini sono) liberi da malattia,compioni tutti i loro scopi,e vivono quattrocento anni nell'era di Krita,ma nel Treta e (in ognuna delle) successiva(era) la loro vita è diminuita di un quarto.
84.La vita dei mortali,menzionata nei Veda,i risultati desiderati dei riti sacrificali e i (sovrannaturali) poteri degli incarnati (spirits) sono frutti proporzionati fra gli uomini in accordo al (carattere del) l'era.
85.Una serie di doveri (è prescritta ) per gli uomini nell'era di Krita,differenti nella Treta e nella Dvapara, e (di nuovo) un'altra (serie) nella Kali,in una proporzione dato che (quelle) ere diminuiscono in durata.
86.Nell'era di Krita la principale (virtù) è dichiarata essere (il compimento di) austerità,nella Treta la (divina) conoscenza, nel Dvapara (il compimento di) sacrifici,nella Kali la liberità soltanto.


Per chi non lo sapesse,la parola liberalità è sinonimo di generosità.

Saluti
Orlando.





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07/01/2007 12:39
 
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||Il Buddha rinnegò apertamente l'autorità dei Veda.Quindi che i Veda fossero ben interpretati o mal interprati sicuramente non aveva importanza per lui. ||


Si, questo può essere vero in parte, ma non del tutto, perchè era nei Veda che comunque venivano attinte le tecniche meditative (almeno quelle esistenti allora) yogiche etc per poter conseguire "l'illuminazione", e i buddisti come ben sai, hanno comunque il filo comune con gli induisti per quanto riguarda lo yoga, anche se ovviamente diversamente praticato, e che hanno quella branca che è il "tantrismo" che poggia sia su buddismo che su induismo. Nocciolo del discorso comunque, era chiarire se Buddha rigettassse in toto i Veda o solo ciò che lui non condivideva, cioè l'ausilio della Deità per poter liberarsi dal sangsara.



||Il Tantrismo è un perfetto esempio di ciò. ||


Come detto sopra infatti, se poggiano anche sull'induismo, i tantra seguono la loro strada, che devo dire è molto intricata e ancora faccio fatica a mettere in ordine.

Grazie per il testo, a presto.
07/01/2007 17:48
 
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Salve.
Clint tu hai scritto:

Nocciolo del discorso comunque, era chiarire se Buddha rigettassse in toto i Veda o solo ciò che lui non condivideva, cioè l'ausilio della Deità per poter liberarsi dal sangsara.



Veramente il ciclo di morti e rinascite viene espresso con la parola samsara e non "sangsara".
Non sono sicuro se tu abbia scritto in modo sbagliato la parola o se tale termine fa parte del Buddhismo dove viene usato per indicare il samsara.


Come detto sopra infatti, se poggiano anche sull'induismo, i tantra seguono la loro strada, che devo dire è molto intricata e ancora faccio fatica a mettere in ordine.



Non ho ben compreso la tue parole quando dici che la strada dei Veda è molto intricata.Se posti in modo più specifico e dettagliato forse potrò aiutarti a "mettere in ordine".



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20/01/2007 19:15
 
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||Veramente il ciclo di morti e rinascite viene espresso con la parola samsara e non "sangsara".
Non sono sicuro se tu abbia scritto in modo sbagliato la parola o se tale termine fa parte del Buddhismo dove viene usato per indicare il samsara.||


Evidentemente parte del buddismo usa la parola "sangsara" perchè in alcuni testi buddisti che ho viene scritta così, avevo anche una spiegazione delle varie pronunce di codesta parola ma ora on penso di riuscire a trovarla, quello che mi ricordo però è che comunque è un adattamento dal sanscrito sia nell'una che nell'altra pronuncia occidentale.



||Non ho ben compreso la tue parole quando dici che la strada dei Veda è molto intricata.Se posti in modo più specifico e dettagliato forse potrò aiutarti a "mettere in ordine". ||


Parlavo del tantrismo, non dei Veda. I Veda ovviamente non li conosco bene, ne conosco la struttura e varie parti come la Baghavad Gita e il ramayana, non li ho mai letti per intero ma vari riassunti, tra cui anche uno del ramayana che mi avevi dato tu. Calcola anche che il canone dei Veda così come quello buddista, sono tra la letteratura più vasta al mondo, come decine di Bibbie messe assieme, quindi non potrei certo conoscere tutto.

A presto.
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