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«COSA INSEGNA realmente LA BIBBIA?»,«Il Ministero del Regno 01/07»,«INTOLLERANZA RELIGIOSA alle...»

Ultimo Aggiornamento: 28/06/2007 01:38
06/01/2007 16:33
 
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da «COSA INSEGNA realmente LA BIBBIA?», cap. 18: IL BATTESIMO E LA VOSTRA RELAZIONE CON DIO, pagg. 182,183 - edito da Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylania (2005):

"Chi si battezza riconosce l'autorità di Geova Dio e di Gesù Cristo. ( SALMO 83:18; MATTEO 28:18 ) Riconosce pure l'operato dello Spirito Santo, o forza attiva, di Dio - GALATI 5:22,23; 2 PIETRO 1:21.
Il battesimo non è una semplice immersione in acqua. Simboleggia qualcosa di molto importante. Essere immersi nell'acqua significa morire alla vita di un tempo. Essere tratti fuori dall'acqua significa iniziare a vivere per fare la volontà di Dio. Ricordate inoltre che vi siete dedicati a Geova Dio stesso e non a un'opera, a una causa, ad altri esseri umani o a un'organizzazione".


*****


da «Il Ministero del Regno di Gennaio 2007», Annuncio speciale, pag. 2 - edito da Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova (2006):

"Cosa significa dimettersi da socio aderente della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova (Congregazione Centrale)?
La parte visibile dell'organizzazione di Geova opera come comunità cristiana o associazione di fratelli. (1 Piet. 2:17)
Per facilitare il compito di provvedere alla cura dei bisogni spirituali delle congregazioni, sono stati costituiti degli enti giuridici che rappresentano la parte visibile dell'organizzazione di Geova.
Nel nostro paese questo ente è la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, con sede a Roma, che in Italia costituisce "l'organo direttivo della Confessione" dei Testimoni di Geova (Articolo 6 dello Statuto).
Essa fa parte degli averi sui quali Gesù ha costituito lo schiavo fedele e discreto. (Matt. 24:47)
In Italia, tutti i proclamatori che si battezzano diventano soci "aderenti" di questo ente in virtù del loro battesimo; il numero dei soci con diritto di voto è invece limitato a pochi.
Tutti i soci aderenti della Congregazione Centrale sono membri battezzati di una congregazione locale (o di una circoscrizione) e, viceversa, tutti i membri battezzati delle congregazioni sono soci aderenti della Congregazione Centrale.
Pertanto, chi si dimette da socio della Congregazione Centrale cessa automaticamente di essere membro della congregazione locale e della parte visibile dell'organizzazione di Geova, e noi rispetteremo la sua decisione di non essere più testimone di Geova".


*****


da «INTOLLERANZA RELIGIOSA alle soglie del Duemila - Associazione europea dei Testimoni di Geova per la tutela della libertà religiosa», cap. 1: I SOGGETTI DISCRIMINATI - verbale del 30/07/1986 dell'Adunanza della Sezione prima del Consiglio di Stato, pag. 39. - edito da Fusa Editrice s.r.l (1990):

"L'Ente, dunque, non esaurisce in sè tutta l'organizzazione confessionale, comprende però tutti i testimoni di Geova concretamente praticanti, sia pure distinguendoli tra soci effettivi e soci aderenti, solo i primi, che godono della qualifica di "anziani", partecipano all'Assemblea con diritto di voto attivo e passivo.
Per quanto qui interessa, va evidenziato che la partecipazione alla Congregazione, sia dei soci effettivi, sia di quelli aderenti, ha carattere volontario, essendo prevista la facoltà di recesso, ancorchè soggetta a successiva ratifica.
Sono altresì previste (art. 5) la decadenza e l'espulsione per gravi mancanze agli obblighi statutari e per comportamento contrario alle Scritture o, comunque, pregiudizievole all'ente, con un'individuazione sufficientemente specifica delle ipotesi di esercizio dei poteri sanzionatori, così da renderne possibile, la verifica successiva, anche in sede giurisdizionale, stante la mancanza di disposizioni statutarie in proposito e visto il generale richiamo alle norme del codice civile, per quanto non espressamente disciplinato dallo Statuto".


*****


Lascio a tutti i foristi, ed in particolare alle note Redazioni di Testimoni di Geova con la mentalità chiusa, ogni commento.

Io mi astengo... per adesso


LUIGI FALLACARA, un cristiano testimone di Geova NON rispettato per la sua decisione di... dimettersi, semplicemente, da socio di un ente giuridico




[Modificato da WorldInMyEyes1979 06/01/2007 17.32]

19/01/2007 16:08
 
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Ciao, aggiungo in questo silenzioso thread un commento che mi è stato dato da un fratello della congregazione dopo la trattazione dell'annuncio del ministero di gennaio circa i dimessi dall'ente legale.

"Discorso sull'annuncio del ministero riguardo alle dimissioni dall'ente legale.
E' stata letta la scrittura di I pietro 2:17, è stata applicata erroneamente!
La parola associazione dei fratelli è stata riferita all'associazione intesa come ente legale ed è stato aggiunto che lo scopo di tale ente è avere timore di Dio.
fermo restando che ogni cristiano deve avere timore di Dio, qui l'apostolo Pietro stava elencando una serie di cose che i cristiani devono fare , infatti aggiunge "mostrate onore al re".
Se fosse vero che lo scopo dell' "associazione" è quello elencato nella scrittura allora sarebbe incluso nello scopo anche il "mostrare onore al re" ( cosa parecchio strana).
Inoltre lo stesso versetto nella CEI è reso: "....amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re."
Non si parla di associazione ma di fratelli, come del resto dice la nota in calce della Bibbia con i riferimenti
letteralmente: Fratellanza!"

Questo commento mi è stato dato da un fratello che non si è dimesso dall'ente ma è abbastanza chiaro che coloro che hanno una facoltà di ragionare almeno un pò allenata si rendono conto che il tentativo dell'CCTG di giustificare l'esistenza di un ente legale con la Bibbia, oltre a essere maldestro, è un autentica presa in giro.

Ciao Marco Piccioni



20/01/2007 00:39
 
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la redazione ( delle fiere amazzoni ) risponde.
L'articolo del ministero del Regno di Gennaio a mio parere mette
fine ad un dilemma che era venuto il momento fosse chiarito.

Se un TdG non desidera più essere tale o riconosciuto tale dovrebbe essere considerato disassociato e necessariamente essere sottoposto a restrizioni?

A me sembra, e chiederò lumi definitivi al sorvegliante che presiede, che la società risponda di no. Dare le dimissioni dall'ente legale dei TdG non significa essere un praticante il peccato e pertanto essere privato della compagnia e del saluto.

Significa essere tornato un non Tdg come prima che si fosse battezzato. La sua decisione, come precisa il Ministero, va rispettata.

Ma questo, a mio parere, non significa che questo consenta ad un TdG dimissionario, di poter cominciare a propagandare le
dottrine della falsa religione, oppure fare propaganda lesiva della dignità della religione che ha professato e della quale è stato minstro attivo, o peggio, intentare azioni legali contro l'Ente rappresentante i TdG davanti ai tribunali secolari in aperto contrasto con il principio di 1 Corinti 6:1-5.

Questa sarebbe comunque a mio parere APOSTASIA, e il dimissionario non potrebbe che meritarsi i provvedimenti scritturalmente previsti per gli apostati.

Per quanto riguarda quale sia corretta, la TNM o la CEI, riguardo al passo di 1 Pietro consiglierei, prima di fare affermazioni avventate, di accertarsi quale traduzione è più corretta.

Documentare in maniera qualificata, per favore, tutte le proprie affermazioni.

Sandra.

[Modificato da sandraN 20/01/2007 0.45]

20/01/2007 08:57
 
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SandraN scrive




L'articolo del ministero del Regno di Gennaio a mio parere mette
fine ad un dilemma che era venuto il momento fosse chiarito.

Se un TdG non desidera più essere tale o riconosciuto tale dovrebbe essere considerato disassociato e necessariamente essere sottoposto a restrizioni?

A me sembra, e chiederò lumi definitivi al sorvegliante che presiede, che la società risponda di no. Dare le dimissioni dall'ente legale dei TdG non significa essere un praticante il peccato e pertanto essere privato della compagnia e del saluto.

Significa essere tornato un non Tdg come prima che si fosse battezzato. La sua decisione, come precisa il Ministero, va rispettata.



Non capisco se eri presente alla trattazione dell'annuncio o se l'anziano che ha trattato la parte non si è spiegato bene.
In realtà nella mia congregazione, presenti sorvegliante di circoscrizione e di distretto in visita "speciale", è stato spiegato che un dimesso altro non è che un "dissociato".
La tesi veniva suffragata dalla scrittura di I Pietro 2:17. Da qui il commento del fratello che io ho riportato.
In realtà nessuno sta mettendo in dubbio le due traduzioni del versetto in questione, perfettamente lecite.
E' il significato che la CCTG sta cercando di dare alla parola associazione che è completamente errato. La stessa TNM con riferimenti riporta nella nota in calce alla parola associazione:"fratellanza".
Nulla a che vedere quindi con l'esistenza o meno di un ente legale.
Io non metto neppure in dubbio l'utilità di un ente legale, ma non vedo come si possa scritturalmente giustificare l'essere o meno considerati TDG solo perchè ci si dimette da tale ente.
Che per altro è una realtà esclusivamente italiana. Infatti l'annuncio è riportato solo nel ministero del regno italiano.

Ti faccio una domanda:
Se si scoprisse che i vertici dell'ente legale hanno accettato ( è solo un esempio) delle bustarelle e sono stati arrestati, questo inficierebbe la tua fede nella religione dei TDG?
Io penso di no, ma sono convinto che non ti andrebbe di far parte di un ente legale che sta violando la legge.
Dimettersi non solo sarebbe un atto legalmente ineccepibile ma cristianamente e biblicamente corretto.
E rimarresti comunque una TDG.

Questo in risposta anche alla tua tesi che portare un ente legale in tribunale sia un atto di apostasia.
Anche perchè l'apostasia ha un significato completamente diverso.
L'apostasia in effetti si avvicina pericolosamente quando si cerca di dare alle scritture un significato che non hanno, dimostrando malafede in modo evidente.
La scrittura trattata nell' annuncio di I Pietro 2:17 direi che è un buon esempio.
Chiediti: che necessità ha un gruppo dirigente di un ente legale creato con lo scopo di stampare e distribuire riviste, di giustificare la sua esistenza manipolando il significato di un versetto biblico?
Rileggiti anche il post iniziale di Luigi Fallacara. Come fai a far combaciare le chiare istruzioni spirituali del Corpo Direttivo riportate nel libro "cosa insegna realmente la Bibbia?" con l'annuncio del ministero del regno?
Sono in chiara antitesi!
Meditate attentamente su questi fatti.
E ricordate che un dimesso non ha mai smesso di essere un testimone di Geova ma non intende partecipare alle azioni anti-TDG di alcuni componenti corrotti di enti legali instaurati grazie a compromettenti "intese" tra lo stato, eletto democraticamente grazie al sistema politico e vertici TDG che dovrebbero essere eletti in modo "teocratico".
Cordialità Marco Piccioni

20/01/2007 09:17
 
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Cara Sandran,


L'articolo del ministero del Regno di Gennaio a mio parere mette
fine ad un dilemma che era venuto il momento fosse chiarito.



L’inserto del ministero del Regno ha il solo scopo di far comprendere che chi si dimette come socio aderente dall’ente Legale dei Tdg, non è più un Tdg. Sappiamo tutti cosa significa quest’espressione nella mente dei Tdg partecipanti come uditorio. Significa essere considerato un ex-Tdg.


Se un TdG non desidera più essere tale o riconosciuto tale dovrebbe essere considerato disassociato e necessariamente essere sottoposto a restrizioni?



Ma hai mai letto per davvero gli interventi miei e degli altri dimissionari? Dimmi quando mai un dimissionario abbia mai scritto nella lettera di dimissioni che non vuole più essere un Tdg. Io non ho mai scritto una cosa del genere! Né tantomeno lo hanno fatto gli altri! Perciò la tua domanda è già in errore in partenza. Il dimissionario non ha mai chiesto di non essere più un Tdg, altrimenti avrebbe consegnato una classica lettera di dissociazione, non ti pare? Il dimissionario ha solo richiesto il suo diritto garantito costituzionalmente di non essere più riconosciuto come socio dell’Ente Giuridico. Non mi sembra una cosa così difficile da capire.
Per lo Stato, un Ente Giuridico è una Persona Giuridica, mentre una confessione religiosa è una confessione religiosa. Staccarsi da un Ente Giuridico non vuol dire staccarsi dalla confessione.


A me sembra, e chiederò lumi definitivi al sorvegliante che presiede, che la società risponda di no. Dare le dimissioni dall'ente legale dei TdG non significa essere un praticante il peccato e pertanto essere privato della compagnia e del saluto.



E su questo invece ti sbagli! La Betel di Roma ha mandato direttive agli anziani di tutte le congregazioni locali italiane in cui sono presenti dei dimissionari, nelle quali si diceva agli anziani di pronunciare il classico annuncio ‘Tizio non è più un Tdg’, annuncio che è stato puntualmente fatto a tutti i dimissionari. Ora, come possono i dimissionari avere la gioia di godere della compagnia e del saluto dei fratelli Tdg visto che nell’annuncio non è stato spiegato in che senso uno non è più un Tdg? Hanno per caso detto che sei un dimissionario? Assolutamente no! Hanno fatto capire ai fratelli che ti possono salutare? Assolutamente no! Da quel preciso momento in poi, e io posso testimoniarlo per esperienza diretta, nessun fratello mi ha più rivolto il saluto!


Significa essere tornato un non Tdg come prima che si fosse battezzato. La sua decisione, come precisa il Ministero, va rispettata.



1)La sua decisione non era quella, ma di non essere semplicemente più un socio aderente dell’Ente Giuridico.
2)Non si diventa come prima di battezzarsi, perché il saluto è stato tolto.


Ma questo, a mio parere, non significa che questo consenta ad un TdG dimissionario, di poter cominciare a propagandare le
dottrine della falsa religione, oppure fare propaganda lesiva della dignità della religione che ha professato e della quale è stato minstro attivo, o peggio, intentare azioni legali contro l'Ente rappresentante i TdG davanti ai tribunali secolari in aperto contrasto con il principio di 1 Corinti 6:1-5.



Non ti preoccupare, sta tranquilla che nessuno farà campagna contro la religione dei Tdg. Non c’è nemmeno la base per poterlo fare, visto che nessuno ci può salutare. Figuriamoci se si possono affrontare discorsi religiosi! E il bello è che non serve fare propaganda sulla falsa religione o sulla nuova fede raggiunta per essere messi in quarantena. Infatti io non ho mai, e dico mai, nella mia vita privata, al di fuori dei forum, fatto campagna per destabilizzare la fede di altri Tdg, mai, nemmeno una volta! Sebbene, nell’arco degli ultimi anni, avessi maturato le mie convinzioni non ho mai aperto dibattiti né confronti con nessun fratello. Sul forum è diverso perché qui ci si viene a confrontarsi di propria spontanea volontà, perciò che viene sa già che ci sarà un confronto. Ma nella vita privata non ho fatto nulla di pericoloso per la fede di altri. Eppure sono qui in quarantena come un peccatore.

Tu dici che non bisogni intentare causa contro la CCTG. Ma se lei non provvede a riparare ai danni che ha cagionato a tutti i dimissionari d’Italia, facendo rattificare l’annuncio ignominioso sul nostro conto, magari che so, dicendo che noi non siamo più soci aderenti e possiamo essere tranquillamente salutati, mi dici perché io dovrei starmene buono buono a vedere come la mia reputazione di brava persona costruita con fatica nell’arco di ben 20 anni di esistenza è stata fatta spazzata via da uno spietato annuncio di un’adunanza di servizio?

Guarda che se la betel non la smette di giocare con gli altri, falsificando la loro volontà (come ha fatto col Ministero del Regno dicendo che rispetta la volontà dei dimissionari quando invece la loro volontà non era di non essere più considerati dei Tdg ma di non essere più soci aderenti) e non provvedendo subito a reintegrare la reputazione delle persone colpite dalla sua ‘caccia alle streghe’ partita dal mese di Luglio 2006, eccome se si procederà davanti ai tribunali per ottenere giustizia. Ma dico, stiamo scherzando? E’ la Betel che se la va a cercare! Chi ha fatto l’annuncio sul mio conto contro la mia volontà? Sono stato io? No, sono stati gli anziani sotto direttiva della Betel! Ergo devono darne conto di fronte alla Legge.


Questa sarebbe comunque a mio parere APOSTASIA, e il dimissionario non potrebbe che meritarsi i provvedimenti scritturalmente previsti per gli apostati.



Guarda che è proprio l’esatto contrario! Il dimissionario viene già trattato come un apostata! E quindi non gli resta altro che rivolgersi alla Legge per ottenere giustizia! Pensi che se io e gli altri dimissionari non fossimo stati ostracizzati, ricorreremmo ai tribunali italiani? Eh sì eh? Ci piace spendere tempo e soldi così! Siccome non sappiamo cosa fare durante il giorno intentiamo delle cause. Mah! Lasciamo perdere va…

Con grande indignazione,
Bicchiere mezzo pieno
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
20/01/2007 20:21
 
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la redazione ( delle fiere amazzoni ) risponde.



[SM=g27987]
21/01/2007 12:08
 
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Re: la redazione ( delle fiere amazzoni ) risponde.

Scritto da: sandraN 20/01/2007 0.39

A me sembra, e chiederò lumi definitivi al sorvegliante che presiede, che la società risponda di no. Dare le dimissioni dall'ente legale dei TdG non significa essere un praticante il peccato e pertanto essere privato della compagnia e del saluto.

Significa essere tornato un non Tdg come prima che si fosse battezzato. La sua decisione, come precisa il Ministero, va rispettata.

Sandra.

[Modificato da sandraN 20/01/2007 0.45]




Sandra, la tua interpretazione è curiosa.
Io non ci avevo pensato a questa chiave di lettura.

Hai avuto delle conferme ?





------------------------------------------------
Il MALE sono quelli che impongono la propria autorità come verità assoluta e non si dispongono alla verità come autorità assoluta.



22/01/2007 09:57
 
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per favore non scherziamo... :-(

la tesi della betel,come confermato dalle lettere inviate ai dimissionari e dagli annunci del tipo "XXX non è più testimone di Geova" è che le dimissioni equivalgono a dissociazioni.

magari fosse come dice sandran,vorrebbe dire che avevamo ragione noi,i quali sostenevamo che le dimissioni ex art.5 non essendo dissociazioni dalla religione dei TdG non devono dare seguito all'ostracismo.

sandra,sandra....come puoi affermare candidamente oggi che il dimissionario può tornare ad essere un non battezzato quando per decine e decine di post quest'estate hai detto l'esatto contrario ?
quale è la tua posizione ?
cosa tu ritieni giusto fare dei dimissionari ?

ciao
bruno [SM=x511465]
22/01/2007 10:04
 
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Re: la redazione ( delle fiere amazzoni ) risponde.

Scritto da: sandraN 20/01/2007 0.39
L'articolo del ministero del Regno di Gennaio a mio parere mette
fine ad un dilemma che era venuto il momento fosse chiarito.

Se un TdG non desidera più essere tale o riconosciuto tale dovrebbe essere considerato disassociato e necessariamente essere sottoposto a restrizioni?

A me sembra, e chiederò lumi definitivi al sorvegliante che presiede, che la società risponda di no. Dare le dimissioni dall'ente legale dei TdG non significa essere un praticante il peccato e pertanto essere privato della compagnia e del saluto.

Significa essere tornato un non Tdg come prima che si fosse battezzato. La sua decisione, come precisa il Ministero, va rispettata.

Ma questo, a mio parere, non significa che questo consenta ad un TdG dimissionario, di poter cominciare a propagandare le
dottrine della falsa religione, oppure fare propaganda lesiva della dignità della religione che ha professato e della quale è stato minstro attivo, o peggio, intentare azioni legali contro l'Ente rappresentante i TdG davanti ai tribunali secolari in aperto contrasto con il principio di 1 Corinti 6:1-5.

Questa sarebbe comunque a mio parere APOSTASIA, e il dimissionario non potrebbe che meritarsi i provvedimenti scritturalmente previsti per gli apostati.

Per quanto riguarda quale sia corretta, la TNM o la CEI, riguardo al passo di 1 Pietro consiglierei, prima di fare affermazioni avventate, di accertarsi quale traduzione è più corretta.

Documentare in maniera qualificata, per favore, tutte le proprie affermazioni.

Sandra.

[Modificato da sandraN 20/01/2007 0.45]




Se così fosse la Società dovrebbe essere più chiara e specifica.
IO credo che tutti i TdG hanno interpretato il km come se chi si dimette come socio si dissocia e quindi niente bye bye.
Poi potrei anche sbagliarmi.

Felix
22/01/2007 14:41
 
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Dear Felice Buono Spirito,
non ti sbagli proprio invece. Hai centrato il senso del ministero del Regno. E poi è ovvio che sia così, anche perchè l'annuncio che è stato fatto sul mio conto, così come su altri dimissionari che ho sentito per telefono, era del tipo: 'Bikky non è più un Tdg!".
Se le cose stessero come dice Sandran l'annuncio non ci sarebbe stato, o comunque sarebbe stato diverso. Invece è proprio come dici, la Betel equipara le dimissioni alla dissociazione.

Ovviamente questo è sbagliato in quanto il dimissionario non ha mai dichiarato di non essere più un Tdg ma ha detto che non vuole essere socio dell'Ente Giuridico. Inutile dire che essendo che già siamo stati disconosciuti e considerati 'apostati' e noi non si applicano più la Scrittura di 1 Corinti (dato che non siamo più visti come dei 'fratelli') perciò possiamo portare la Betel in Tribunale, senza violare nessun principio biblico. [SM=g27987]

[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 22/01/2007 15.19]

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