Caro Emo qualche volta tento di mettermi nei tuoi panni, ma il mio senso di sopravvivenza mi spinge a non pensarci, a non soffermarmi nel tuo dolore, penso al profondo dolore che ora in questo momento stai provando, penso al senso d'impotenza che si prova di fronte a questa assurda vicenda, penso a tutte le domande senza risposta e a tutti i perchè ed al significato della scomparsa di un'uomo che ha vissuto onestamente la sua vita credendo di poter dare agli altri la stessa gioia che ha trovato in sè.
Ma sfuggo, non ci voglio pensare perchè è un dolore troppo forte, e troppo intensa è la rabbia che si prova di fronte
ad un tunnel senza spiegazioni nè motivi.
Ma poi dico a me stessa che è inutile sfuggire perchè il fantasma dell'ingiustizia si presenta davanti a te insistente e inesorabile.
Allora prego perchè non saprei cos'altro fare, prego perchè la tua anima abbia pace, perchè tu riesca finalmente ad avere le risposte che pretendi, prego perchè sento il tuo urlo.
Che sia fatta giustizia. Che sia fatta luce.
Finalmente.
Di cuore
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Quando scoprirai che la tua anima, il tuo cuore, ogni scintilla d'ispirazione, ogni puntino del vasto cielo azzurro con le sue splendide fioriture di stelle, i monti, la terra, l'assiolo e le campanule, sono tutti tenuti avvinti da un'unico legamento ritmico, da un'unica corda di gioia, d'unità, di Spirito, allora saprai che tutte queste cose non sono che onde del tuo cosmico mare.
(Paramahansa Jogananda, Meditazioni metafisiche)