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Una famiglia distrutta

Ultimo Aggiornamento: 17/03/2008 23:23
13/03/2008 02:24
 
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Re:
Ma ci saranno anche delle benedette storie positive in questi tuoi spezzoni di giornale? Non mi pare giusto pubblicare sempre quelli negativi, ogni tanto anche quelli positivi dovresti pubblicare, altrimenti ti dimostri imparziale. Eccoti un articolo positivo.

Buona lettura

Saluti


Arcore - Da anni i Testimoni di Geova sono impegnati nella risocializzazione di chi ha vissuto esperienze di droga, alcolismo, emarginazione e delinquenza. Christian Besana (nella foto), 39enne residente a Lesmo, ma associato da sei anni presso la comunità di Arcore, è uno di questi.

Sposato e padre di due bambini, Cristian è stato educato sin da piccolo da genitori testimoni di Geova. All'età di 13 anni ha deciso di dare una svolta alla sua vita: attratto dalla «bella vita», ha abbandonato la congregazione e iniziò a far uso di droga e alcol. Con gli anni ha cominciato a frequentare ambienti dove circolava molta droga, entrando addirittura a far parte di un'organizzazione criminosa dedita allo spaccio di cocaina.

«Feste, locali, musica, amici con grossa disponibilità' di denaro, viaggi: questa era diventata la mia vita - ha raccontato - Mi legai ad alcune di queste persone fino al punto di aprire con loro esercizi notturni. Coinvolsi in tale discutibile attività anche la mia compagna. Fu un disastro. In meno di un anno accumulai molti debiti. Il rischio di essere arrestato era sempre presente. Ma corsi il rischio maggiore quando mi chiesero di pagare i miei debiti, perchè non avevo neanche una lira. Diverse volte fui minacciato di morte, ma grazie all'aiuto di mio padre, che mi pagò tutti i debiti, questa minaccia non trovò attuazione».

Ma anche a questo punto non è stato per nulla facile uscire dal tunnel. «Poco tempo dopo ripresi a drogarmi e le mie condizioni diventarono peggiori di prima - ha continuato Christian Besana - nonostante in questo periodo nacque nostro figlio. Dopo 20 anni di questo stile di vita iniziai a pensare alla mia relazione con Geova e alla fratellanza, cose di cui godevo quando ero ragazzino. Desideravo rientrare, ma mi vergognavo e soprattutto non sapevo quale sarebbe stata la reazione dei miei familiari».

E invece la comunità dai testimoni ha accolto il «figliuol prodigo» a braccia spalancate. Ad Arcore, in via Isonzo 10, operano due congregazioni di circa 200 Testimoni, una italiana e una inglese, impegnata nell'integrazione sociale di molti africani. «Quando cominciai a frequentare le riunioni ero molto imbarazzato - ha concluso - perché mi trovavo in compagnia di persone completamente diverse da quelle criminose che frequentavo in passato. Grazie alla mia famiglia e ai miei confratelli sono riuscito a cambiare personalità. Fu l'associazione regolare alle nostre adunanze che mi rafforzò, affinché non ricadessi nella droga. La compagnie di persone moralmente sane e dalla forte identità cristiana mi hanno dato la forza di cambiare vita. Ora sono sposato con la mia compagna e sto aiutando alcune persone che hanno seri problemi».

Insomma, una volta ritrovata la propria strada, Christian ha deciso di aiutare anche altre persone a rimettersi in carreggiata. «Attualmente sto aiutando un alcolizzato invalido che accompagno regolarmente presso il Nucleo Operativo Alcoldipendenze di Vimercate - ha concluso l'arcorese - Mi occupo anche di un ex giocatore d'azzardo che grazie ad una struttura specializzata sta lottando contro il vizio del gioco. Infine il Tribunale dei Minori di Milano, con il consenso dei Servizi Sociali, mi ha dato in affidamento mio cognato, di 15 anni, che vive a casa mia. Non sono più un portatore di morte come prima, ma un predicatore che cerca di dare una speranza biblica a tutti coloro che desiderano uscire dal tunnel della droga e dell'alcol».




Daniela47, 12/03/2008 23.50:


Questo fatto di cronaca è rimbalzato sulla stampa di tutto il mondo.
Anche questa famiglia ha subito "il giudizio geovista."

Tratto da internet

Il 16 Marzo 2002, la polizia entra dentro una piccola casa a McMinnville Oregon U.S.A., attraverso
il lucernario. I vicini hanno avvertito la polizia.
Da tre settimane non vedono uscire nessun componente della famiglia Bryant.
I ragazzi non vanno più a scuola. Benché siano conosciuti come Testimoni di geova, sono considerati persone corrette e cordiali, fatta eccezione all’isolamento in cui tengono i loro figli.
Si sono trasferiti a Mcminnville da pochi mesi. Sono infatti arrivati in dicembre 2201 con la loro roulotte dalla California per sfuggire ad una situazione divenuta insostenibile. Robert Bryant, il marito e padre, cresciuto in una famigliari testimoni di geova, dopo aver servito per anni come anziano, tre anni prima ha cominciato a dissentire dall’ideologia del movimento. E’ nato un contrasto con gli altri anziani che in breve lo ha portato ad essere disassociato. L’isolamento di cui ha fatto esperienza è stato pressoché totale.
Gli ex fratelli con lo vogliono più a lavorare per loro, nei loro giardini. Robert Bryant ha una piccola impresa di giardinaggio in cui lavora anche il padre testimone di geova e anziano di congregazione. Il padre si dimette dalla società con il figlio. I fratelli anch’essi testimoni cessano di frequentarlo.
Indirettamente tutta la famiglia viene emarginata. In poco tempo, essendo la totalità dei suoi clienti TDG, rimane senza lavoro e va in bancarotta.
Il padre Testimone, indispettito dal fatto che Robert non porta più figli nella Sala del regno inizia una procedura legale per toglierli la patria potestà e poter portare i suoi nipoti nella Sala del Regno.
Robert e la sua famiglia non ce la fanno più. Decidono di fuggire in Orgon, una zona da sempre amata, e li ricominciare da capo. Con quello che gli è rimasto dopo aver dovuto vendere ogni cosa per saldare i debiti acquistano una roulotte e arrivano così a McMinnville nel dicembre del 2001.
In alcuni mesi Robert acquista la fiducia dei suoi nuovi vicini. Riprende la sua vecchia attività di giardiniere. Trovano anche una nuova casa in cui trasferirsi.
I vicini notano solo che la madre è molto restia a far giocare i suoi figli con gli altri ragazzi del paese, ma per il resto vengono considerati brave persone.
Poi il 23 febbraio 2002, anniversario del loro matrimonio, qualcosa deve andare storto. Da quella data i vicini non li vedono più. Dopo tre settimane vengono trovati cadaveri. Il padre dopo aver ucciso i quattro figli e la moglie punta l’arma contro di se si uccide.




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