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Intervista di ex tdg a "Chi l'ha visto" di Rai3.

Ultimo Aggiornamento: 14/06/2008 17:28
06/10/2006 20:46
 
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Scritto da: spirito!libero 06/10/2006 19.51
LA RELIGIONE NON E’ IN GIOCO

E purtroppo lo vediamo tutti i giorni. La religione è una faccenda tremendamente seria, perché in nome di Dio nella storia si sono perpetrati i peggiori crimini che umana memoria ricordi.



Mi meraviglio di me stesso e non credo ai miei occhi, questa volta in questa affermazione sono totalmente d'accordo con spirito libero.


Quindi hai fatto bene a lasciare quel post Justee, perché in esso si vede chiaramente come per la religione si passi sopra ad ogni altra cosa, anche agli stessi precetti (amore, misericordia, compassione) che la religione “dovrebbe” insegnare.



E qui sbagli perchè non conosci Libero, anch'io lo conosco personalmente e non perchè, come gengi, ho passato con lui due o tre giorni, ma ho passato con lui due settimane.

Libero, oltre a ciò che ha detto gengi, è un uomo di una straordinaria sensibilità, di una cultura che poco traspare dai suoi posts e dalla sua "ci", un uomo con cui puoi parlare di tutto da poesia a filosofia, da arte a politica e ti parla in maniera straordinariamente qualificata, frutto di studi fatti per conto suo e senza un supporto scolastico.

E poi non parlerei di religione in quanto a Libero, non sostiene alcun credo religioso nè vi appartiene.


Ma l’uomo non adora Dio, idolatra la religione, mette innanzi la propria credenza piuttosto che l’uomo che ha di fronte, di qualunque religione si tratti, anche la sua stessa !



E anche qui sbagli, Libero parla secondo quel che la sua coscienza lo ispira, e io non trovo le sue parole campate in aria, pur non dicendo che le condivida in tutto e per tutto.


Mi chiedo come si possano usare quei termini nei confronti di chi ha perso (spero momentaneamente) un padre.



Guarda che Libero il padre e la madre li ha vivi e vegeti ma ha avuto una perdita non inferiore a chi perde il padre e la madre, io vedo che si è calato, con la sua concezione di vita e di onore, nei panni di una situazione che sente anche sua.

Immagina un sicialiano con la coppola che perde la moglie che fà la sarta e cuce dalla mattina alla sera e che la perde ( Libero non è sposato e non aveva alcuna moglie sarta, è solo un esempio ). Guai a toccare le sarte che stanno con l'ago in mano dalla mattina alla sera.

Libero le cose le vede così, dire che gli anziani sono stati infami dal punto di vista di Libero significherenne offendere l'onore di suo padre anziano. Puoi dissentire, ma non puoi condannare il suo punto di vista.


Come non si possa esprimere solidarietà e calore umano ad uno che chiede solamente aiuto a coloro che lo chiamavano “fratello”, ad uno che chiede che si faccia di tutto per ritrovare suo padre ed al quale viene invece risposto di stare in silenzio, di gettare documentazione che potrebbe servire a ritrovare un UOMO scomparso.



Mi sembra che Gengi abbia fatto delle domande garbatissime nel suo stile che conosco benissimo. Aspettiamo le risposte di Marco Piccioni prima di sparare sentenze.


Quelli che gli hanno chiesto di insabbiare sono colpevoli due volte, una perché non lo aiutano, due perché lo ostacolano. Chissà se si può configurare un qualche reato di “favoreggiamento” in chi cerca di insabbiare le cose.



Certo che è un reato, e sono d'accordo con gengy quando dice di andare dal procuratore della repubblica se ha un minimo sospetto del genere. Mi chiedo però perchè vada a postare queste notizie sui forum e darle in pasto alla stampa invece si rivolgersi alla autorità costituita.

Se poi l'ha fatto e i riscontri degli inquirenti sono stati negativi non è la posizione degli anziani ad aggravarsi, semmai potrebbe ( e ribadisco " potrebbe" perchè non sono a conoscenza dei fatti ) avere il Marco dei problemi legali.


Ma il colmo è che gli anziani lo fanno unicamente per non mettere in cattiva luce “l’organizzazione” ma vi rendete conto ? Viene prima il buon nome dell’organizzazione della vita di un essere umano, sono sconcertato, davvero disarmato davanti a cotanta insensibilità, disumanità, sempre per difendere un’organizzazione religiosa.



Tu parti dal presupposto di conoscere tutta la verità, quando questa sfugge in tutta la sua realtà forse pure allo stesso Marco. Chi ti dice che gli inquirenti non ne sappiano più dello stesso Marco e che non facciano trapelare nulla per non avere intralci alle indagini.

Chi ti dice che Marco sappia o non sappia che magari qualcuno che ritiene omertoso stia dando, senza fare pubblicità controproducente alle indagini, degli indizi preziosi.

Chi ti dice che gli inquirenti facciano riserbo pure con Marco vista la sua propensione ad avere con la Stampa troppo la bocca aperta?

Puoi dire di essere al corrente di tutti questi fatti? Io no. Tu sì che gia spari sentenze come se avessi tutta la verità in tasca?


In confronto l’omertà mafiosa è una quisquiglia e chi si rende responsabile di questo scempio, ai miei occhi, è peggio di un mafioso, ricordate anche loro sanno cos’è l’onore.



Va bè, ma che parlo a fare con una persona che più che giudizi spara semplici pregiudizi?

Devo solo lasciarlo perdere.

Saluti.
06/10/2006 20:57
 
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E secondo te l'onore di un uomo o anche di 6.000.000 di uomini viene prima della vita di un altro uomo ?


Gli uomini vivono per onore e molti muoiono per onore.
La vita di molti non vale meno della vita di uno.
Sai perchè la religione è una faccenda tanto seria? perchè è giusto che sia così, è così che deve vivere l'uomo; la religione è come l'uomo rilega insieme il mondo che lo circonda per dargli significato; non puoi impedire agli uomini di trovare un senso alla loro vita. non puoi impedirgli di trovare un Dio, puoi chiamrlo come vuoi ma tutti noi, anche gli atei hanno almeno un Dio.
06/10/2006 21:04
 
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Scritto da: Thommi 06/10/2006 20.57

E secondo te l'onore di un uomo o anche di 6.000.000 di uomini viene prima della vita di un altro uomo ?


Gli uomini vivono per onore e molti muoiono per onore.
La vita di molti non vale meno della vita di uno.
Sai perchè la religione è una faccenda tanto seria? perchè è giusto che sia così, è così che deve vivere l'uomo; la religione è come l'uomo rilega insieme il mondo che lo circonda per dargli significato; non puoi impedire agli uomini di trovare un senso alla loro vita. non puoi impedirgli di trovare un Dio, puoi chiamrlo come vuoi ma tutti noi, anche gli atei hanno almeno un Dio.

Sicuramente è come dici tu. Purtroppo, e ripeto purtroppo, il singolo è spesso immolato per il bene o presunto bene della collettività.

Quando succede, permettici però di indignarci ...

Comunque sono sicurissimo che Libero domani tornerà sui suoi passi.
06/10/2006 21:12
 
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Scritto da: M.Tamburino 06/10/2006 21.04
Sicuramente è come dici tu. Purtroppo, e ripeto purtroppo, il singolo è spesso immolato per il bene o presunto bene della collettività.

Quando succede, permettici però di indignarci ...

Comunque sono sicurissimo che Libero domani tornerà sui suoi passi.



Pensi che abbia detto tutte str[SM=x511472]xx? Almeno dal suo punto di vista? Io non penso che domani tornerà indietro, ma sono indotto a pensare ( anche se potrei sbagliarmi, le sorprese non mancano mai ) che domani potrebbe rincarare la dose.

Sul resto invece sono d'accordo con te, come spesso mi accade.

Ciao.

Saluti.
06/10/2006 21:19
 
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C'è un tempo per parlare, ed un tempo per tacere. Lo so, può sembrare ipocrisia ...

Io avevo un professore che quando stava per dire "cose molto forti" (che potevano essere fraintese) ci pregava di spegnere i registratori. Ma non per censura. Infatti aggiungeva "Non voglio che vadano in giro delle cassette con quello che vi ho detto. Perché mentre lo dico a voi, se fate delle espressioni che mi fanno capire che avete frainteso ho la possibilità immediata di correggermi. Con una cassetta registrata no".

Con le parole scritte c'è un rischio più o meno simile.
06/10/2006 21:44
 
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Libero si indigna pubblicamente con Piccioni, gli ex-tdg s'indignano pubblicamente con Libero, non cè mica nulla di male; poi cè chi si indigna con chi è indignato, io non sono indignato con nessuno se non con chi non s'indigna con nessuno. è salutare a volte esprimere la propria indignazione, basta non trascendere, se Libero si sente più libero dopo aver espresso la sua indignazione lo faccia pure quanto vuole, idem gli ex-tdg.

Eppoi ricordiamoci che le persone vive hanno più bisogni di quelle morte; dato che affermiamo il valore della vita stiamo parlando un pò troppo di persone che non sono più in vita.
06/10/2006 22:20
 
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Re:

Scritto da: M.Tamburino 06/10/2006 21.19
C'è un tempo per parlare, ed un tempo per tacere. Lo so, può sembrare ipocrisia ...

Io avevo un professore che quando stava per dire "cose molto forti" (che potevano essere fraintese) ci pregava di spegnere i registratori. Ma non per censura. Infatti aggiungeva "Non voglio che vadano in giro delle cassette con quello che vi ho detto. Perché mentre lo dico a voi, se fate delle espressioni che mi fanno capire che avete frainteso ho la possibilità immediata di correggermi. Con una cassetta registrata no".

Con le parole scritte c'è un rischio più o meno simile.



Tanburino, tu dici bene, e io condivido in pieno,

Ma conosco la logica di Libero perchè l'ho frequentato.

Dal punto di vista di Libero molte cose che noi riteniamo politicaly-correct secondo l'ottica dell'amico di vecchio stampo siciliano sono finzioni e ipocrisie.

E dei rischi, come ha scritto gengy a proposito del salvataggio
del nigeriano, di cui gengy mi ha parlato da vicino dandomi un sacco di altri particolari, Libero se ne infischia. Per una parola data Libero è capace di farsi ammazzare.

Siamo noi nel giusto o è nel giusto Libero?

Poi, per rispondere a Thommy, Libero ha usato parole forti, ma non parole disdicevoli nè tantomeno volgari. Dal suo punto di vista penso che Libero ritenga di non avere trasceso, sò io come parla quando trascende, quel che ha detto gengy è un esempio.

Comunque in linea di massima Thommy esprime un concetto abbastanza condivisibile.

Saluti.
06/10/2006 22:54
 
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Benvenuto
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ciao Marco,
penso che pur con parole diverse ti siamo tutti vicino in questo dramma che la tua famiglia sta vivendo.
Ho letto il post di Libero per il quale alcuni foristi, te in primis, si sono sentiti offesi.
Libero è una persona particolare, va compresa per essere apprezzato; io ho impiegato un pò per capirlo.
Non ho interpretato il suo post come segno di mancanza di sensibilità verso Marco, ma come un voler dare dignità ad un padre che secondo Lui è stato disonorato dall'accusa rivolta ai comitati giudiziari dei TdG di cui anche lui ha fatto parte.
Il Sig. Emo è conosciuto come un galantuomo e come tale non può aver tenuto comportamenti degni di una cosca mafiosa.
L'onore del Sig. Emo è quello che Libero cerca di mettere in evidenza agli occhi di Marco quando lui rivolge accuse agli anziani dei vari comitati.
Marco, io penso che certe accuse non debbano essere messe in piazza o in un forum. Qui potrai trovare solidarietà, parole amiche ma se ci sono comportamenti illegali (considerata la gravità delle accuse e la delicatezza del caso) questi vadano discussi in sedi legali;
un abbraccio nella speranza che possiate rivedere presto il Sig. Emo,
te lo dico con il cuore
Siria
06/10/2006 22:57
 
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Ogni essere umano eredita e possiede una struttura pensante, ovvero la capacità di elaborare pensieri.
Un uomo senza la sua struttura pensante non è più un uomo, è nulla. Con la morte cessa nell'uomo la funzione della sua struttura pensante.

LE PAROLE sono un prodotto di questa struttura.
I CONCETTI sono un prodotto di questa struttura.

L'onore è una parola, ma può esprimere da sola anche un concetto.

Quando nascono i problemi?

Nascono quando al prodotto del pensiero, la parola, si attribuiscono significati sacri.
L'onore non è sacro di per sè, ma lo può diventare quando questa parola si pone come superiore e dominante rispetto alla struttura che l'ha prodotta.
Come quando un artigiano fabbrica un idolo e poi gli si prostra.
L'idolo, da creatura diviene signore dell'artigiano.
Vale la stessa cosa quando ad un concetto, prodotto del nostro pensiero, attribuiamo un significato al quale siamo disposti a sacrificare la vita.
E' la soggezione al pensiero, a volte collettivo, che crea problemi, piuttosto che risolverli.
Il rispetto umano, invece, è quella parola che pone tutti gli uomini sullo stesso piano, che vigila affinchè le nostre libertà cessino dove iniziano le libertà altrui.

E' questo il confine delle interazioni umane, ed è questa la ragione della costituzione della carta fondamentale dei diritti umani, il cui accordo internazionale, prevede che gli uomini nascano tutti liberi ed abbiano nel tempo tutti gli stessi diritti, diritti che, nessun uomo, nessun gruppo, nessuna comunità, nessuna religione, nessuno Stato può ipoteare, vincolare, limitare, vietare. I diritti umani sono inalienabili, anche se è accaduto ed accade che, molto spesso, contrariamente allo spirito della costituzione internazionale, i diritti umani sono considerati come merce di scambio, ipotecati, e molti esseri umani si ritrovano ad aver perso la propria libertà di pensiero, di parola e la propria dignità.

LA PAROLA, sottoprodotto del libero pensiero, non può chiedere l'asservimento di vite umane o il loro sacrificio.

Tanti saluti

Il Gabbiano
06/10/2006 23:37
 
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Caro Tamburino,

Con le parole scritte c'è un rischio più o meno simile.

si potrebbe dire "i danni della rete". In effetti mi pare che sui forum le stesse discussioni che ho tranquillamente al tavolo della mensa si trasformino sempre in uno scontro epico tra le forze del bene e quelle del male. In effetti manca il lato più "umano" della comunicazione, che è quello di leggere amore negli occhi del tuo interlocutore.

fdetr
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