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Quanti sono i dogmi cattolici?

Ultimo Aggiornamento: 16/09/2010 13:38
31/08/2010 12:32
 
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Premessa: in questa discussione gradirei non ci fossero commenti negativi contro la Chiesa cattolica e contro nessun'altra religione, il mio scopo non è litigare ma dialogare.


Discussione:

Non esistono elenchi definitivi che stabiliscono in maniera rigorosa quanti e quali siano i dogmi cattolici, possiamo certamente affermare che esiste un numero finito di dogmi definiti dai concilii e dai Papi ma lo stesso non si può dire per quanto riguarda il patrimonio infallibile della tradizione della chiesa, patrimonio composto a sua volta di dogmi che seppur non definiti restano comunque oggettivamente tali, è perciò soprendente leggere in internet dichiarazioni come quelle che elenco di seguito


"I dogmi si contano sulle dita di due mani, e io posso credere di saperne più del papa sull'argomento x o y." - mercoledì 4 ottobre 2006 21.39

"la Chiesa dice ai suoi teologi che se vogliono definirsi tali devono limitarsi a non abbandonare le verità dogmatiche, le quali come è noto si contano sulle dita di due mani" - giovedì 12 aprile 2007 18.28

"Tra i TdG nulla è chiamato dogma ma tutto va tenuto per vero come i dogmi cattolici, che invece si contano sulle dita di due mani" -
domenica 22 novembre 2009 4.07


"Inoltre il cristiano cattolico ha un numero di dogmi che si possono contare sulle dita di due mani, il resto è discutibile ed in fatti è oggetto di dibattito."
- 14/01/2008 19.45


"I dogmi cattolici si contano sulle dita di due mani, per il resto la teologia cattolica ortodossa è incredibilmente varia." - sabato 8 marzo 2008 22.24



Dopo essere entrato in contatto con l'autore di queste affermazioni ed aver manifestato il mio dissenso ho ricevuto da parte sua questa replica



I dogmi cattolici si contano sulle dita di due mani, lo ribadisco, in quanto, se anche è vero che esistono dogmi fuori da questo novero, il problema è il dibattito per sapere quali siano e in che cosa consistano. Ad esempio cose che a certo pubblico potrebbero sembrare ovvie, come il dogma della perpetua verginità di Maria ante in e post partum, ripetuto da Concili Ecumenici addirittura, sono dogma quanto alla formula, ma non esiste una definizione del contenuto. Sicché, pur mantenendo ferma la formula dogmatica "vergine ante in e post partum", c'è chi dice che questa verginità fu spirituale, chi dice che fu fisica (e chi all'interno di questo campo fisico distingue tra la semplice castità, e chi invece dice che neppure durante il parto di Cristo si ruppe l'imene quando Gesù uscì dalla vulva di Maria). L'idea che non ci sia una definizione del contenuto della perpetua verginità di Maria, pur essendoci un dogma sulla perpetua verginità di Maria, è tra l'altro stata sostenuta da K. Rahner, il maggior teologo cattolico del XX secolo. Quando ho detto che i dogmi cattolici si contano sulle dita di due mani intendevo proprio questo: i dogmi di cui è definita la dottrina e che dunque richiedono adesione secondo le precise linee del magistero si contano sulle dita di due mani, poi ci sono altri dogmi, non definiti quanto al contenuto, come la perpetua verginità di Maria, che però, proprio perché non esiste una definizione del loro contenuto, non si sa esattamente in che cosa consistano, e c'è un dibattito teologico aperto, che dunque li rende sottomessi al dibattito teologico, al punto che addirittura i dizionari di teologia delle Paoline, stampati con imprimatur, pubblicano gente che credeva che Cristo ebbe dei fratelli figli di Maria...
Una cosa del genere tra i TdG sarebbe inconcepibile...



Come chiunque può notare l'utente non risponde direttamente alle mie obiezioni ma cerca di prendere la tangente evitando di andare al fulcro del problema. Qual è il fulcro del problema? è semplice e facilmente riassumibile con questa frase: “ in realtà i dogmi cattolici NON si contano sulle dita di due mani”.


Ma lo chiedo a voi: I dogmi cattolici si contano “sulle dita di due mani” oppure NON si contano “sulle dita di due mani”?

La mia tesi è già descritta all'inizio ovvero “i dogmi cattolici sono classificati in DEFINITI e NON DEFINITI e non è possibile affermare che "dieci dita" siano sufficienti per computare la totalità dei dogmi cattolici”.

_________________________________________
DOCUMENTO ALLEGATO 1
_________________________________________
fonte
www.mariedenazareth.com/12620.0.html?&L=4


Dogma definito o non definito ?

L'esperto in magistero ecclesiastico F. A. Sullivan1, a proposito degli asserti della fede ritiene di suddividerli in dogmi definIti e in dogmi non definiti. La differenza tra i due tipi di asserti non si pone tanto nell'ordine della gerarchia delle verità, quanto piuttosto nel fatto che una verità di fede sia stata oggetto o meno di una definizione solenne da parte del magistero conciliare o pontificio :



1) dogmi definiti.

I dogmi definiti sono gli enunciati di fede proclamati in modo manifesto e con giudizio solenne da un Concilio ecumenico o ex cathedra dal Vescovo di Roma; tali verità esigono una risposta di fede irrevocabile da parte del credente ed escludono come eretica la proposizione contraria. Dal punto di vista mariano sono da ritenersi dogmi definiti

*

la dottrina efesina secondo cui il Verbo di Dio nacque veramente da Maria secondo la carne, il che significa che il Figlio della Vergine era ed è veramente Dio e che sua Madre è giustamente onorata e proclamata Theotokos, Genitrice di Dio ;
*

le dottrine concernenti l'immacolata concezione (Pio IX, 1854) e l'assunzione corporea di Maria (Pio XII, 1950). (Perrella, p. 52)



2) I dogmi non definiti.

I dogmi non definiti sono, invece, le dottrine presenti in modo persistente e chiaro nell'insegnamento ecclesiale, ma che non sono mai state definite in maniera formale e manifesta dall'autorità magisteriale. «È il caso di alcuni articoli del Credo. È il caso di certi problemi dogmatici che sono stati regolati da sinodi regionali, le cui decisioni sono state universalmente ricevute. Molte delle dottrine del Concilio di Trento erano dogmi della fede cattolica già prima di essere definiti... (Perrella, p. 53)



Alcune verità di fede, tra le più importanti, non sono state oggetto di definizioni perché non sono mai state messe sostanzialmente in discussione: è il caso della redenzione e della risurrezione di Cristo, fondamentali articoli di professioni della fede, ma non oggetto di definizioni propriamente dogmatiche.

Sarebbe quindi irragionevole contestare la verginità di Maria adducendo come unica ragione questa mancanza di definizione formali. (Perrella p. 242).


_______________________________
DOCUMENTO ALLEGATO 2
_______________________________

fonte
www.clerus.org/clerus/dati/2000-02/26-2/CHIESA.html


Quindi riepilogando, il magistero straordinario è di per se infallibile e si esprime in tre modalità:

1a .: magistero straordinario del concilio.

Si realizza quando tutti i vescovi uniti al papa proclamano in modo solenne e formale una dottrina come proveniente dalla rivelazione e da credersi o ritenersi definitivamente per tutta la Chiesa.

2a .: magistero straordinario del papa.

Si realizza quando il Sommo Pontefice proclama ex cathedra (cioè solennemente e con una dichiarazione ufficiale) che una dottrina concernente la fede o la morale è da credersi o ritenersi in modo definitivo da tutti i fedeli. La definizione ex cathedra del papa è dipendente dalla fede della Chiesa.

3a .: magistero ordinario universale.

Si realizza quando una dottrina di fede o di morale è insegnata costantemente da tutti i vescovi sparsi per il mondo, senza che vi sia una proclamazione solenne, ma nella persuasione concorde ed esplicita di trasmettere un insegnamento vero e definitivo.

Le due forme di magistero, infallibile o ordinario, esprimono, a livelli diversi, la natura dell’insegnamento magisteriale ecclesiastico.

[Modificato da Felio69 31/08/2010 12:34]
E gesù disse: accoppiatevi e fate discepoli
31/08/2010 14:18
 
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"La mia tesi è già descritta all'inizio ovvero “i dogmi cattolici sono classificati in DEFINITI e NON DEFINITI e non è possibile affermare che "dieci dita" siano sufficienti per computare la totalità dei dogmi cattolici”. "



Veramente ti ho già risposto, dicendoti che i cosiddetti dogmi non definiti 1)Esistono, ma non si da quali siano, dunque i teologi discusono proprio per sapere che cosa soddisfi o non soddisfi la condizione di dogma non definito. Un caso, eclatante, è la pepetua verginità di Maria. 2)Se anche stilassimo un'improbabile lista di dogmi non definiti, non sapremmo quale sarebbe il loro contenuto, ergo, da capo, non vincolerebbero la gente finché non ci fosse una definizione. Ad esempio la perpetua verginità di Maria a livello fisico, è insegnata da sempre, ma non è mai stata definita, e dunque il aleatorio che il contenuto di tale dogma, cioè la perpetua verginità, sia l'integrità fisica.
Motivo per cui: 1)I dogmi non definiti esistono, ma non sapendo quali siano, non è possibile numerarli. Sono una mera possibilità teorica, si da che esistono, ma nessuno s'è mai sognato di contarli. Motivo per cui, quelli che sappiamo esistere con sicurezza e quali siano, sono quelli definiti. Quelli indefiniti è oggetto di dibattito quali siano, giacché la definizione di dogma non definito è ciò che è stato insegnato sempre, ubique et ab omnibus (sempre ovunque e da tutti), ma il dibattito verte per l'appunto su che cosa soddisfi questo requisito.
2)Se anche stilassimo una lista di tali dogmi non definiti, resterebbe il dibattito su quale sia il loro contenuto. Ad esempio il dogma della perpetua verginità di Maria, dogma non definito, non ha una definizione quanto al contenuto, sicché ci sono biblisti cattolici che scrivono che Maria fu sempre vergine in un senso spirituale ed ebbe però altri figli.

In definitiva la mia affermazione è verissima, perché è teoricamente possibile che una persona non arrivi ad elencare dogmi non definiti che superino i 10, cioè le dita di due mano, e anche se li elencasse, la Chiesa sarebbe comunque infinitamente più liberale della WTS perché la discussione partirebbe per stabilire quale sia il contenuto di questi dogmi.

E poi, hai un pessimo modo di argomentare. DI ciò che ci può essere scritto o meno su internet a me non interessa un emerito nulla, sono pareri di privati e non necessariamente del magistero. Persino sul sito del Vaticano puoi trovare dei pareri "di privati", e il papa stesso può essere "un privato" che ha un parere tra tanti altri, come la storia della teologia insegna. I cattolici infatti sono perfettamente autorizzati a dialogare col papa, a contraddirlo se è necessario, perché non sempre pronuncia contenuti infallibili all'inferno del magistero ordinario: la storia conosce addirittura dei papi che sono stati dichiarati eretici.

Ad maiora
[Modificato da Polymetis 31/08/2010 14:21]
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
31/08/2010 17:16
 
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Noto con dispiacere che fai fatica ad ammettere un errore, perentoriamente in passato hai affermato che “i dogmi cattolici si possono contare sulle dita di due mani” che è un modo come un altro per dire che non sono più di dieci e che comunque in qualche modo si possono conteggiare, invece oggi ammetti che in realtà “non è possibile numerarli”. Tutto il resto del discorso (libertà di discussione, gradi di certezza, etc.etc.) mi interessa ben poco.

Grazie e buon proseguimento.
E gesù disse: accoppiatevi e fate discepoli
31/08/2010 17:30
 
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Re:
Polymetis, 31/08/2010 14.18:


"La mia tesi è già descritta all'inizio ovvero “i dogmi cattolici sono classificati in DEFINITI e NON DEFINITI e non è possibile affermare che "dieci dita" siano sufficienti per computare la totalità dei dogmi cattolici”. "



Veramente ti ho già risposto, dicendoti che i cosiddetti dogmi non definiti 1)Esistono, ma non si da quali siano, dunque i teologi discusono proprio per sapere che cosa soddisfi o non soddisfi la condizione di dogma non definito. Un caso, eclatante, è la pepetua verginità di Maria. 2)Se anche stilassimo un'improbabile lista di dogmi non definiti, non sapremmo quale sarebbe il loro contenuto, ergo, da capo, non vincolerebbero la gente finché non ci fosse una definizione. Ad esempio la perpetua verginità di Maria a livello fisico, è insegnata da sempre, ma non è mai stata definita, e dunque il aleatorio che il contenuto di tale dogma, cioè la perpetua verginità, sia l'integrità fisica.
Motivo per cui: 1)I dogmi non definiti esistono, ma non sapendo quali siano, non è possibile numerarli. Sono una mera possibilità teorica, si da che esistono, ma nessuno s'è mai sognato di contarli. Motivo per cui, quelli che sappiamo esistere con sicurezza e quali siano, sono quelli definiti. Quelli indefiniti è oggetto di dibattito quali siano, giacché la definizione di dogma non definito è ciò che è stato insegnato sempre, ubique et ab omnibus (sempre ovunque e da tutti), ma il dibattito verte per l'appunto su che cosa soddisfi questo requisito.
2)Se anche stilassimo una lista di tali dogmi non definiti, resterebbe il dibattito su quale sia il loro contenuto. Ad esempio il dogma della perpetua verginità di Maria, dogma non definito, non ha una definizione quanto al contenuto, sicché ci sono biblisti cattolici che scrivono che Maria fu sempre vergine in un senso spirituale ed ebbe però altri figli.

In definitiva la mia affermazione è verissima, perché è teoricamente possibile che una persona non arrivi ad elencare dogmi non definiti che superino i 10, cioè le dita di due mano, e anche se li elencasse, la Chiesa sarebbe comunque infinitamente più liberale della WTS perché la discussione partirebbe per stabilire quale sia il contenuto di questi dogmi.



Ho sottolineato i due punti fondamentali della tua risposta, il primo in cui ammetti che il numero totale dei dogmi non è mai stato calcolato (addirittura affermi che nel caso di quelli indefiniti non è possibile numerarli) e il secondo in cui in modo abbastanza pietoso cerchi di mischiare le carte in tavola riducendo ad un massimo di 10 i soli dogmi indefiniti, quando invece sino ad ora hai predicato il 10 come limite massimo non solo dei dogmi indefiniti ma di tutti i dogmi, definiti e non messi insieme.




Concludo senza ulteriori commenti personali ma unicamente citandoti...


"I dogmi si contano sulle dita di due mani, e io posso credere di saperne più del papa sull'argomento x o y." - mercoledì 4 ottobre 2006 21.39 , Polymetis

"I dogmi non definiti esistono, ma non sapendo quali siano, non è possibile numerarli." martedì 31/08/2010 14.18 , Polymetis



[Modificato da Felio69 31/08/2010 17:31]
E gesù disse: accoppiatevi e fate discepoli
31/08/2010 18:13
 
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Re:
Polymetis, 31/08/2010 14.18:





In definitiva la mia affermazione è verissima, perché è teoricamente possibile che una persona non arrivi ad elencare dogmi non definiti che superino i 10, cioè le dita di due mano, e anche se li elencasse, la Chiesa sarebbe comunque infinitamente più liberale della WTS perché la discussione partirebbe per stabilire quale sia il contenuto di questi dogmi.


Ad maiora




Ma i dogmi che sono definiti sono questi???


DOGMA: Gesù Cristo è il Figlio unigenito di Dio, generato ma non creato consustanziale al Padre, eterno e immutabile
Fu proclamato nel primo concilio di Nicea (325): Gesù Cristo è il Figlio di Dio, è stato generato prima dei secoli, ma non è una creatura di Dio, ed è della stessa sostanza del Padre.

Scritture: Segue direttamente dal Vangelo e gli Scritti di S. Paolo apostolo.
Proclamato contro le eresie Ariane ed affini. L'arianesimo sosteneva che Gesù è la prima delle creature e la più perfetta ma non è Dio.


DOGMA: Dio è uno e trino
Ha assunto la forma di dogma durante il concilio di Costantinopoli del 381. Dio è uno solo in tre persone: Dio-Padre, Dio-Figlio e Dio-Spirito Santo. Le persone divine sono distinte tra loro, ma la loro distinzione non divide l’Unità divina.

Scritture: Segue direttamente dal Vangelo e gli Scritti di S. Paolo apostolo.
Proclamato contro le eresie Ariane ed affini.


DOGMA: Maria è Madre di Dio
Dogma proclamato dal concilio di Efeso (431). Maria è Madre di Dio perché è madre di Gesù. Infatti, colui che è stato concepito per opera dello Spirito Santo e che è diventato veramente suo figlio, è il Figlio eterno di Dio Padre. E’ Dio egli stesso.

Scritture: nel vangelo Maria è la madre di Gesù Cristo. Essendo Gesù Vero Dio e Vero Uomo, Maria è la Theotokos (Madre di Dio), come madre di Gesù.

Nota: Il termine 'Madre di Dio' non implica ne vuole affermare che Maria abbia creato o generato Dio o una delle sue persone (ipostasi) o che sia esistita prima degli altri uomini. Maria ha fatto nascere Gesù Cristo, ovvero L'Incanrnazione del Logos (seconda persona della SS Trinità), non il Logos stesso.

Proclamato contro le eresie nestoriane che affermavano che Gesù esiste Due persone, l'Uomo Gesù e il Logos (seconda ipostasi della Trinità) separatamente.
Questo Dogma invece stabilisce che Gesù, come Incarnazione del Logos è Una Persona con due nature, una Umana ed una Divina. Quindi Maria è, per estensione, Madre di Dio in quel senso.


:DOGMA: Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo
Gesù Cristo, nell’unità della sua persona divina, ha due nature inscindibili, quella umana e quella divina, ed è perfetto quanto alla divinità e perfetto quanto alla umanità (concili di Efeso, 431, e di Calcedonia, 451).

Sempre contro eresie Ariane, Nestoriane ed affini. Rafforza e specifica su ciò che venne stabilito nel Dogma su Maria Madre di Dio.
:


DOGMA: Maria è sempre vergine
Il II concilio di Costantinopoli, nel 553, sancì la perpetua verginità di Maria: prima, durante e dopo il parto di Gesù Cristo. Quando i Vangeli parlano di “fratelli e sorelle di Gesù”, si tratta di parenti prossimi (che è corretto da dire dato che il termine 'fratello' era usato anche per 'parente prossimo').

Dal Catechismo:

Citazione:

500 A ciò si obietta talvolta che la Scrittura parla di fratelli e di sorelle di Gesù [Cf ⇒ Mc 3,31-35; 500 ⇒⇒ 1Cor 9,5; ⇒ Gal 1,19 ]. La Chiesa ha sempre ritenuto che tali passi non indichino altri figli della Vergine Maria: infatti Giacomo e Giuseppe, “fratelli di Gesù” (⇒ Mt 13,55) sono i figli di una Maria discepola di Cristo, [Cf ⇒ Mt 27,56 ] la quale è designata in modo significativo come “l'altra Maria” (⇒ Mt 28,1). Si tratta di parenti prossimi di Gesù, secondo un'espressione non inusitata nell'Antico Testamento [Cf ⇒ Gen 13,8; ⇒ Gen 14,16; ⇒ Gen 29,15; ecc...]. Mc 6,3;


Citazione:

501 Gesù è l'unico Figlio di Maria. Ma la maternità spirituale di Maria [Cf ⇒ Gv 19,26-27; ⇒ Ap 12,17 ] si estende a tutti gli uomini che egli è venuto a salvare: “Ella ha dato alla luce un Figlio, che Dio ha fatto “il primogenito di una moltitudine di fratelli” (⇒ Rm 8,29), cioè dei fedeli, e alla cui nascita e formazione ella coopera con amore di madre” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 63].
506 Maria è vergine perché la sua verginità è il segno della sua fede “che non era alterata da nessun dubbio” e del suo totale abbandono alla volontà di Dio [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 63 e ⇒la Madre del Salvatore: “Beatior est Maria percipiendo fidem Christi quam concipiendo carnem Christi-Maria è più felice di ricevere la fede di Cristo che di concepire la carne di Cristo” [Sant'Agostino, De sancta virginitate, 3: PL 40, 398]. 1Cor 7,34-35]. Per la sua fede ella diviene




Questo Dogma ha radice nella Tradizione, ovvero sin dai primi Cristiani, si credeva che Maria, come Madre di Cristo, fosse sempre vergine.


DOGMA: Transustanziazione
E’ la conversione del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo, al momento della consacrazione. La transustanziazione divenne dogma nel 1215, nel IV concilio Laterano, e fu confermata dal concilio di Trento, quando la Chiesa cattolica, in seguito alla riforma protestante, stabilì i confini dell'ortodossia.

I vangeli raccontano della istituzione della Eucarestia (“Questo è il Mio Corpo... Questo è il Mio Sangue”)
S. Paolo rafforza il concetto: 1 Corinzi 11, 23-29

Citazione:

23Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». 25Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 26Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. 27Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. 28Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; 29perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.


Sempre stabilito contro diversi movimenti eretici del tempo che rifiutavano la Vera Presenza di Cristo nella Eucarestia.

:
DOGMA: Il purgatorio esiste
E’ lo stato di quanti muoiono nella grazia di Dio, ma, anche se sono sicuri della loro salvezza eterna, hanno ancora bisogno di purificazione. La dottrina del Purgatorio fu sancita come dogma nei concili di Firenze (1439) e di Trento (1545-1563).

Il purgatorio non è 'nato nel medioevo' come protestanti o anticlericali credono, ma è stato insegnato già da i primi padri della Chiesa. Referenze alla Scrittura e Padri della Chiesa stanno nel catechismo stesso:

Citazione:

III. La purificazione finale o Purgatorio


Citazione:

1030 Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo.
1031 La Chiesa chiama Purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt'altra cosa dal castigo dei dannati. La Chiesa ha formulato la dottrina della fede relativa al Purgatorio soprattutto nei Concilii di Firenze [Cf Denz. -Schönm., 1304f ibid. , 1820; 1580]. La Tradizione della Chiesa, rifacendosi a certi passi della Scrittura, [Cf ad esempio, ⇒ 1Cor 3,15; 1031 ⇒ 1Pt 1,7 ] parla di un fuoco purificatore:
Per quanto riguarda alcune colpe leggere, si deve credere che c'è, prima del Giudizio, un fuoco purificatore; infatti colui che è la Verità afferma che, se qualcuno pronuncia una bestemmia contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro (⇒ Mt 12,31). Da questa affermazione si deduce che certe colpe possono essere rimesse in questo secolo, ma certe altre nel secolo futuro [San Gregorio Magno, Dialoghi, 4, 39].
1032 Questo insegnamento poggia anche sulla pratica della preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla: “Perciò [Giuda Maccabeo] fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato” (⇒ 2Mac 12,45). Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, [Cf Concilio di Lione II: Denz. -Schönm., 856] affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa
Rechiamo loro soccorso e commemoriamoli. Se i figli di Giobbe sono stati purificati dal sacrificio del loro padre, [Cf ⇒ Giobbe 1,5 ] perché dovremmo dubitare che le nostre offerte per i morti portino loro qualche consolazione? Non esitiamo a soccorrere coloro che sono morti e ad offrire per loro le nostre preghiere [San Giovanni Crisostomo, Homiliae in primam ad Corinthios, 41, 5: PG 61, 594-595]. raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti:







Contro le eresie protestanti e simili del tardo medioevo.
:

DOGMA: Immacolata concezione
Proclamata da papa Pio IX l’8 dicembre 1854, satbilisce che la Vergine Maria è stata concepita pura, senza peccato originale. E’ cioè stata preservata dalla condanna universale del peccato fin dal concepimento.

Citazione:

L'Immacolata Concezione


Citazione:

490 Per esser la Madre del Salvatore, Maria “da Dio è stata arricchita di doni degni di una così grande carica” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 55]. L'angelo Gabriele, al momento dell'Annunciazione, la saluta come “piena di grazia” (⇒ Lc 1,28). In realtà, per poter dare il libero assenso della sua fede all'annunzio della sua vocazione, era necessario che fosse tutta sorretta dalla grazia di Dio.
491 Nel corso dei secoli la Chiesa ha preso coscienza che Maria, colmata di grazia da Dio, [Cf ⇒ Lc 1,28 ] era stata redenta fin dal suo concepimento. È quanto afferma il dogma dell'Immacolata Concezione, proclamato da papa Pio IX nel 1854:
La beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale [Pio IX, Bolla Ineffabilis Deus: Denz. -Schönm., 2803].
492 Questi “splendori di una santità del tutto singolare” di cui Maria è “adornata fin dal primo istante della sua concezione” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 56] le vengono interamente da Cristo: ella è “redenta in modo così sublime in vista dei meriti del Figlio suo” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 56]. Più di ogni altra persona creata, il Padre l'ha “benedetta con ogni benedizione spirituale, nei cieli, in Cristo” (⇒ Ef 1,3). In lui l'ha scelta “prima della creazione del mondo, per essere” santa e immacolata “al suo cospetto nella carità” (⇒ Ef 1,4).
493 I Padri della Tradizione orientale chiamano la Madre di Dio “la Tutta Santa” (“Panaghia”), la onorano come “immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa una nuova creatura” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 56]. Maria, per la grazia di Dio, è rimasta pura da ogni peccato personale durante tutta la sua esistenza.




:
DOGMA: Infallibilità papale
Il dogma è contenuto nella costituzione Pastor aeternus approvata dal Concilio Vaticano I il 18 luglio 1870. Afferma che il papa deve essere considerato infallibile quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo “supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani” e “definisce una dottrina circa la fede e i costumi”. Pertanto quanto da lui stabilito vincola tutta la Chiesa per sempre.

Citazione:

L'ufficio di insegnare


Citazione:


888 I vescovi, con i presbiteri, loro cooperatori, “hanno anzitutto il dovere di annunziare a tutti il Vangelo di Dio”, [Conc. Ecum. Vat. II, Presbyterorum ordinis, 4] secondo il comando del Signore [Cf ⇒ Mc 16,15 ]. Essi sono “gli araldi della fede, che portano a Cristo nuovi discepoli, sono i dottori autentici” della fede apostolica, “rivestiti dell'autorità di Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25].
889 Per mantenere la Chiesa nella purezza della fede trasmessa dagli Apostoli, Cristo, che è la Verità, ha voluto rendere la sua Chiesa partecipe della propria infallibilità. Mediante il “senso soprannaturale della fede”, il Popolo di Dio “aderisce indefettibilmente alla fede”, sotto la guida del Magistero vivente della Chiesa [Cf ibid., 12; Id. , Dei Verbum, 10].
890 La missione del Magistero è legata al carattere definitivo dell'Alleanza che Dio in Cristo ha stretto con il suo Popolo; deve salvaguardarlo dalle deviazioni e dai cedimenti, e garantirgli la possibilità oggettiva di professare senza errore l'autentica fede. Il compito pastorale del Magistero è quindi ordinato a vigilare affinché il Popolo di Dio rimanga nella verità che libera. Per compiere questo servizio, Cristo ha dotato i pastori del carisma d'infallibilità in materia di fede e di costumi. L'esercizio di questo carisma può avere parecchie modalità.
891 “Di questa infallibilità il romano Pontefice, capo del collegio dei vescovi, fruisce in virtù del suo ufficio, quando, quale supremo pastore e dottore di tutti i fedeli, che conferma nella fede i suoi fratelli, proclama con un atto definitivo una dottrina riguardante la fede o la morale. . . L'infallibilità promessa alla Chiesa risiede pure nel corpo episcopale, quando questi esercita il supremo Magistero col successore di Pietro” soprattutto in un Concilio Ecumenico [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25; cf Concilio Vaticano I: Denz. -Schönm. , 3074]. Quando la Chiesa, mediante il suo Magistero supremo, propone qualche cosa “da credere come rivelato da Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 10] e come insegnamento di Cristo, “a tali definizioni si deve aderire con l'ossequio della fede” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25]. Tale infallibilità abbraccia l'intero deposito della Rivelazione divina [Cf ibid].
892 L'assistenza divina è inoltre data ai successori degli Apostoli, che insegnano in comunione con il successore di Pietro, e, in modo speciale, al vescovo di Roma, pastore di tutta la Chiesa, quando, pur senza arrivare ad una definizione infallibile e senza pronunciarsi in “maniera definitiva”, propongono, nell'esercizio del Magistero ordinario, un insegnamento che porta ad una migliore intelligenza della Rivelazione in materia di fede e di costumi.A questo insegnamento ordinario i fedeli devono “aderire col religioso ossequio dello spirito” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25] che, pur distinguendosi dall'ossequio della fede, tuttavia ne è il prolungamento.


:
DOGMA: Assunzione di Maria
E’ l’ultimo dogma, proclamato da papa Pio XII il 1° novembre 1950. Indica che la Madonna, finito il corso della sua vita terrena, fu “assunta” (cioè accolta) in Paradiso con l’anima e con il corpo, accanto al Figlio e a Dio Padre

Essendo Maria senza peccato (vedere dogma precedenti) non poteva morire semplicemente come tutti gli esseri umani, quindi, giunto il termine della sua vita terrena, ella fu assunta in cielo con anima e corpo.


Fonte:

pubblicano.splinder.com/post/18151749


Se fossero solo questi allora sì che si possono contare sulle dita di du mani visto he sono 10. [SM=g27987]





31/08/2010 18:46
 
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Per Felio


"Noto con dispiacere che fai fatica ad ammettere un errore, perentoriamente in passato hai affermato che “i dogmi cattolici si possono contare sulle dita di due mani” che è un modo come un altro per dire che non sono più di dieci e che comunque in qualche modo si possono conteggiare, invece oggi ammetti che in realtà “non è possibile numerarli”. Tutto il resto del discorso (libertà di discussione, gradi di certezza, etc.etc.) mi interessa ben poco."



Come ripeto, il fatto che esitano dogmi non definiti, non implica che ci sia accordo neppure su quale sia uno solo di questi, dunque sappiamo virtualmente che esistono, ma quali siano, ed in che cosa consistano per di più, è oggetto di dibattito. La mia espressione si riferiva ai dogmi cattolici condivisi, dicendo per l'appunto che sul resto si può discutere. Che importanza ha infatti che esista un altro dogma, se non si sa che è dogma? Giacché infatti, se non si sa che è dogma, se si discute proprio per stabilire se lo sia, allora c'è per conseguenza libertà di metterlo in discussione (proprio per scoprire se sia dogma o meno)


"invece oggi ammetti che in realtà “non è possibile numerarli”. "



Innumerabile non vuol dire "numero molto grande", vuol dire che non so quanti sono.
Proprio perché potrebbero essere 0 come 1000, ribadisco nuovamente che i dogmi cattolici si possono contare sulla dita di due mano. Gli altri possono essere dogmi, ma proprio perché è necessario un dibattito per riconoscerli come tali, sono ipso facto discutibili.


"in cui in modo abbastanza pietoso cerchi di mischiare le carte in tavola riducendo ad un massimo di 10 i soli dogmi indefiniti, quando invece sino ad ora hai predicato il 10 come limite massimo non solo dei dogmi indefiniti ma di tutti i dogmi, definiti e non messi insieme. "



No, non ho detto che i dogmi non definiti sono 10, ho detto che si potrebbe arrivare a contarne meno di 10: " è teoricamente possibile che una persona non arrivi ad elencare dogmi non definiti che superino i 10". Vale a dire che possono essere anche due.


Tutto il resto del discorso (libertà di discussione, gradi di certezza, etc.etc.) mi interessa ben poco.



Invece era l'unica cosa che interessava a me, visto che quello di cui discutevo era per l'appunto se queste dottrine fossero discutibili o meno. Quello che volevo dire è che anche per ciò che è dogma non definito quanto al contenuto, cioè la Perpetua Verginità di Maria, proprio perché non si sa quale sia il contenuto della formula, esso è discutibile.
Tra l'altro l'espressione "sulle dita di una mano" o di "due mani" in italiano è una formula iperbolica per dire "pochi", es preso da Google Books: "Da quel momento e per il resto della nostra vita, le conversazioni fra me e Peter si poterono contare sulle dita di una mano." (Maria Pema, Anatomia di una vita posseduta - Pagina 44)

Ora, dubito che qualcuno si metterebbe a questione con la scrittrice che le conversazioni sono state più di cinque, specie se l'essenza della sua frase era verissima. In questo caso comunque era vera sia l'essenza sia la forma esterna della mia frase, sebbene io l'avessi usata come "frase fatta", anche presa alla lettera infatti la mia affermazione sui dogmi cattolici è vera.

Per Cristianalibera


"Per poly che scrive:
"Ad esempio il dogma della perpetua verginità di Maria, dogma non definito,..."
Ma a questo punto potresti fare un elenco dei dogmi definiti?"



La lista che hai postato è corretta, ma va tolta la perpetua verginità di Maria (che non ha un contenuto definito), e aggiunta invece la condanna del monotelismo (Cristo cioè ha per dogma due volontà, una umana e una divina).




[Modificato da Polymetis 31/08/2010 19:58]
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
31/08/2010 23:59
 
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La danza del cobra
Chi fino a ieri ha sempre insegnato che i dogmi sono pochi e che "si possono contare con le dita di due mani" oggi afferma non solo che i dogmi sono pochi e che "si possono contare con le dita di due mani" ma aggiunge anche che non si ha idea di quanti siano. Precisa altresì che quel "dita di due mani" non aveva una valenza numerica precisa ma serviva unicamente ad indicare un numero esiguo di elementi.

La definizione di un dogma diventa necessaria quando un'eresia minaccia di intaccare il patrimonio infallibile della tradizione, questo significa che il numero dei potenziali dogmi definiti è direttamente proporzionale al numero delle potenziali eresie (purché di volta in volta “originali” e causa di una qualche crisi della chiesa). C'è quindi un insieme di dogmi non definiti, composto di un numero n di elementi, i quali una volta che vengono messi alla prova da un'eresia finoscono per essere per così dire "confermati" attraverso una più specifica definizione. Ovviamente erano dogmi infallibili anche prima di essere “definiti”, ma fino al sorgere dell'eresia nessuno sentiva il bisogno di inserirli nell'apposita categoria dei "dogmi definiti". E' chiaro quindi che il poteziale di crescita c'è e non è irrisorio, senza poi contare il fatto che l'intero meccanismo è un'operazione a somma zero, non si aggiungono e non si sottraggono dogmi di alcun tipo, semplicemente li si incaselle o nell'una o nell'altra categoria. Fatta questa constatazione, pur non essendo in grado di sapere in maniera diretta quanti e quali siano in totale i dogmi non definiti, abbiamo comunque un'idea di quale sia il potenziale di crescita degli elementi virtualmente "definitivati" e quindi per riflesso dell'insieme totale dei dogmi.
Il solo limite è dettato dalle capacità e dall'ingegno degli eretici propugnanti concetti e dottrine contrari agli insegnamenti elargiti infallibilimente in ogni tempo e ovunque dal magistero ordinario universale. Un passatempo filosofico molto divertente potrebbe essere quello di inventarsi eresie su misura con l'unico scopo di "scovare il dogma"...

Prima di questo thread alcuni erano abituati a pensare ai dogmi come ad una serie di elementi definiti inquadrabili nell'ambito delle poche unità, dopo questo thread sarà invece più chiaro che quanti siano i dogmi e quali siano è tutt'altro che chiaro.
[Modificato da Felio69 01/09/2010 00:02]
E gesù disse: accoppiatevi e fate discepoli
01/09/2010 09:58
 
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Felio:
Prima di questo thread alcuni erano abituati a pensare ai dogmi come ad una serie di elementi definiti inquadrabili nell'ambito delle poche unità, dopo questo thread sarà invece più chiaro che quanti siano i dogmi e quali siano è tutt'altro che chiaro.
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Ma per me è chiarissimo che il buon poly ed altri che dicano che i dogmi i quali si contano sulle dita di due mani si ruiferusca a quelli DEFINITI e sono quelli elencati nella mia lista con quella piccola correzione suggerito da Polymetis.


Sinceramente non ho capito dov'è il problema?
[Modificato da Cristianalibera 01/09/2010 09:58]
01/09/2010 10:27
 
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Re: Felio:
Avresti ragione se avesse di volta in volta specificato che parlava dei dogmi definiti escludendo tutti gli altri ma non avendolo fatto valgono le considerazioni appena esposte.

Quando qualcuno descrivendo una bancarella di dolciumi come quella della foto dicesse "in quella bancarella le caramelle si contano sulle dita di due mani" senza specificare che si sta riferendo alle sole caramelle di colore blu al sapore d'anice indurrebbe i propri interlocutori ad immaginare una bancherella spoglia e praticamente vuota. Tenendo l'informazione per sé in questo caso non si limita a descrivere solo una parte della realtà escludendone altre ma racconta di una realtà completamente diversa.





Ad ogni modo sto sviluppando un algoritmo che ho chiamato "algoritmo di Felio" che sarà in grado di generare logicamente ed in numero crescente una serie di veri dogmi definiti (virtuali sul piano della storia ma reali sul piano della logica). Mi sto divertendo parecchio [SM=g27993]
E gesù disse: accoppiatevi e fate discepoli
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