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Religioni-libero pensiero

Ultimo Aggiornamento: 11/04/2006 21:03
06/04/2006 22:07
 
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Molte enciclopedie delle religioni - non ultima la Encyclopedia of American Religions - dedicano un capitolo al secular humanism e all'ateismo organizzato. In effetti, ateismo e libero pensiero sono posizioni di minoranza. Nella loro forma non organizzata, che coinvolge comunque minoranze rilevanti, non appartengono alla materia di questo progetto enciclopedico, costituendone semmai l'"ombra" o il contrappunto. Un cenno va però dedicato all'ateismo e al libero pensiero organizzati, movimenti che non rappresentano se non una piccola percentuale di quel dieci-undici per cento della popolazione italiana che comprende atei e agnostici, cui offrono un modo ritualizzato di vivere la scelta non religiosa che permette di parlare di realtà "religiosamente irreligiose".

A quest'area appartengono l'organizzazione più antica e rappresentativa del libero pensiero italiano, l'Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno" e - nate negli anni 1980 - altre due realtà nazionali: l'Associazione per lo Sbattezzo e l'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Negli Stati Uniti gli specialisti discutono se a questa famiglia di pensiero "religiosamente irreligiosa" sia da ascrivere anche lo scetticismo organizzato, quando non esercita la sue critica solo nei confronti di religioni "nuove" o della magia, ma anche delle religioni tradizionali e maggioritarie. Analisti del movimento scettico come la folklorista Stephanie A. Hall hanno proposto di distinguere fra scettici "duri", che escludono l'esistenza di forze e poteri soprannaturali in genere (e polemizzano anche contro le religioni tradizionali) e scettici soft, che rimangono agnostici su argomenti come l'esistenza di Dio e l'efficacia della preghiera e preferiscono concentrare i loro strali sulle pseudoscienze o sulla magia.

Di fatto, la divisione fra due "anime" del movimento scettico si è manifestata nella storia dello CSICOP (il Comitato per l'Investigazione Scientifica delle Pretese del Paranormale), che è stato fondato nel 1976 e cui corrisponde in Italia il CICAP (Comitato Italiano di Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). La prevalenza nello CSICOP degli scettici "duri" - guidati dal filosofo Paul Kurtz, che è anche un dirigente importante del movimento secular humanist americano, e dall'illusionista James Randi - ha creato una serie di scismi degli scettici soft, fra cui alcuni co-fondatori dello CSICOP, che hanno dato vita a organizzazioni e riviste concorrenti. Mentre lo CSICOP organizza volentieri eventi in collaborazione con il movimento secular humanist e con l'ateismo organizzato, i gruppi scettici indipendenti e scismatici collaborano più spesso con movimenti cristiani che si oppongono alle "sette" e alla magia.

Per quanto questo dibattito sia interessante, e vi siano buone ragioni per ritenere che (tanto più nell'attuale contesto postmoderno), un'esclusione per principio (o una richiesta di impossibili "prove" accettabili da una scienza positivista) del soprannaturale e del trascendente sia una posizione che si sottrae alla verifica empirica e quindi a suo modo "religiosa", non riteniamo che lo CSICOP o il CICAP debbano essere presi in considerazione come esponenti tipici del mondo "religiosamente irreligioso". Quest'ultimo ha una sua storia, in cui hanno un ruolo non trascurabile i rituali dell'irreligione.

Per tralasciare esempi stranieri, un evento significativo per la nascita di un movimento di liberi pensatori e anticlericali organizzati in Italia è l'Anticoncilio di Napoli promosso nel 1869, in contrapposizione al Concilio Ecumenico Vaticano I, dal deputato Giuseppe Ricciardi (1808-1882) con la collaborazione di Giuseppe Garibaldi (1807-1882) (che abbiamo in questo progetto già incontrato in tema di spiritismo). Vi partecipano sessanta deputati e senatori italiani, venticinque movimenti laicisti, sessantatré associazioni locali di liberi pensatori. Nel 1889 una raccolta di fondi per l'erezione del movimento a Giordano Bruno in Campo de' Fiori, a Roma, mobilita ulteriormente i liberi pensatori italiani. Questi eventi fanno da premessa alla nascita dell'Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno", prototipo del libero pensiero organizzato e di quel mondo "religiosamente irreligioso" che si è dato oggi anche forme diverse, e che lotta per non rimanere confinato nel cliché di un anticlericalismo dal sapore fatalmente ottocentesco.

B.: Una guida bibliografica pubblicata da una casa editrice specializzata in testi del libero pensiero e anticlericali è quella di Mimmo Franzinelli, Ateismo laicismo anticlericalismo. Guida bibliografica ragionata al libero pensiero e alla concezione materialistica della storia. Vol. I. Chiesa, Stato e Società in Italia, La Fiaccola, Ragusa 1990; Vol. II. Da Cristo a Wojtyla. Contributi per una storia eterodossa della Chiesa, La Fiaccola, Ragusa 1992; Vol. III. Il prete persecutore, La Fiaccola, Ragusa 1994. Considerando il legame storico - pure in tesi non necessario - fra libero pensiero e pratica della cremazione, una "finestra" sul libero pensiero italiano è offerta da Fulvio Conti - Anna Maria Isastia - Fiorella Tarozzi, La morte laica. Storia della cremazione in Italia - Vol. I, Paravia Scriptorium, Torino 1998; e Augusto Comba - Serenella Nonnis Vigilante - Emma Mana, La morte laica. Storia della cremazione in Italia - Vol. II, Paravia Scriptorium, Torino 1998. [SM=g27993]

06/04/2006 22:50
 
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Caro Presso,

Non ci si poteva aspettare di meglio dal CESNUR di Massimo Introvigne. I signori di cui si parla nel tuo thread non sono sotto la sua ombra protettiva.
Lo sono invece diverse comunità religiose, fra cui cattolici e TdG.
Non è che il CESNUR sia poi tanto favorevole alla carta costituzionale dei fondamentali diritti umani, in particolare i diritti dei singoli credenti.
E' stato fra i primi a protestare contro il disegno di legge che dovrebbe riproporre il criterio per la determinazione del plagio.
Insomma, sul CESNUR e sul suo promotore, l'avv. Massimo Introvigne, ci sarebbe molto da dire.

saluti

Il Gabbiano
11/04/2006 18:41
 
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Mi dispiace ma anche in questo topic col gabbiano non ci sto proprio d'accordo.

Io non è che con questo papa ci ho molta simpatia, anzi ce ne ho molta poca, però bisogna dire la vertità che quando si affaccia a piazza S.Pietro ci sta la piazza piena e centomila persone che lo stanno a sentire. E non mi venite a raccontare balle che sono tutti plagiati.

Invece quei quattro gatti che strillano perchè sono violati i diritti se si riuniscono non riescono a fare il girotondo nemmeno attorno ad una colonna di piazza S.Pietro.

E allora qua ci sono quattro gatti tutti intellettuali che vogliono prendere il controllo della maggioranza dicendo che la maggioranza è plagiata e dimenticando che l'epoca degli allocchi è finita e che non c'è più nessuno che è tanto fesso da farsi plagiare.

Miei cari signori a me date proprio l'impressione che con la scusa di difendere i diritti di quattro gatti volete togleire il diritto alla maggioranza del popolo di essere veramente libera.

E uno, se gli sta bene, può perfino anche essere libero di farsi plagiare ( che poi dico così per dire ), e nessuno ha il diritto di fargli le sue imposizioni.
11/04/2006 20:46
 
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Re:

Scritto da: libero1978 11/04/2006 18.41
Mi dispiace ma anche in questo topic col gabbiano non ci sto proprio d'accordo.




Non riesco a darmi una logica spiegazione dei motivi che stanno animando i tuoi posts.
Non ho chiesto a nessuno d'essere d'accordo con me, tantomeno a te, per questo sono sorpreso.
Ad ogni modo libero di pensarla come vuoi.

Ciao
11/04/2006 21:03
 
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Ma il bello è proprio questo caro gabbiano, che ognuno deve essere libero di pensarla come vuole e di dirlo come gli pare ( naturalmente con tutta l'educazione ).

E se no la libertà dove sta?
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