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Jesus e Famiglia Cristiana

Ultimo Aggiornamento: 17/08/2008 15:50
22/12/2007 19:45
 
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Appello ai religiosi paolini14.10 28/01/2008, Rodari, Palazzo Apostolico.it
Mi permetto di fare mio e di rilanciare qui l'appello che Marco Tosatti e altri colleghi hanno rivolto agli editori di "Famiglia Cristiana" e di "Jesus".
Scrive Tosatti sul suo blog: Insieme ad altri colleghi che si occupano di informazione religiosa abbiamo deciso di rivolgere un appello agli editori di "Famiglia Cristiana" e di "Jesus". Il preannuncio dei religiosi Paolini, che editano “Famiglia Cristiana” e “Jesus”, di voler chiudere la redazione romana delle due testate, oltre che le sedi di Torino, Venezia e Bologna, ci stupisce e ci addolora. Tutti ricordiamo la grande tradizione delle due testate e l’autorevolezza che si sono conquistate negli anni sul campo. È difficile credere che un editore tanto rilevante nel panorama dell’informazione italiana scelga di impoverire se stesso sguarnendo la sua presenza sul territorio nel Nord Italia, sua tradizionale roccaforte, e soprattutto rinunciando a quella nella capitale del Paese, cuore della vita politica e sociale e cittá che ospita le più importanti istituzioni ecclesiali, sia nazionali che della Santa Sede. Ogni ambito dell’informazione è importante, e impoverirlo è impoverire tutti, lettori e non lettori delle due testate, credenti e non credenti. La chiusura della redazione di Roma è difficilmente comprensibile per delle riviste prestigiose come “Famiglia Cristiana” e “Jesus”, che hanno inevitabilmente il loro baricentro sul mondo ecclesiale, civile e politico. La conseguenza di una tale decisione sarebbe quello di emarginare queste testate storiche non soltanto all’interno del variegato panorama giornalistico italiano, ma anche all’interno del pianeta dell’informazione di matrice cattolica. Per questi motivi ci appelliamo ai religiosi della Congregazione Paolina, affinché riflettano sulla scelta che forse, nella contingenza delle attuali difficoltá economiche, non è stata ponderata in relazione alle future conseguenze: la societá civile italiana, il mondo cattolico e la Chiesa tutta hanno bisogno di una maggiore ricchezza e varietá dell’informazione, non certo di un suo restringimento, pena la perdita di un ingrediente prezioso per il bene della vita pubblica del nostro Paese.
17/08/2008 15:49
 
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Re:
alenis, 22/12/2007 19.45:




La Santa Sede prende le distanze
da “Famiglia Cristiana”
16 agosto 2008

Il Vaticano ha preso oggi le distanze da «Famiglia Cristiana» e dai suoi attacchi al governo. «Il settimanale è una testata importante della realtà cattolica ma non ha titolo per esprimere né la linea della Santa Sede né quella della Conferenza episcopale italiana», ha spiegato padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana. «Le sue posizioni sono quindi esclusivamente responsabilità della sua direzione», ha aggiunto, sgombrando il campo da possibili equivoci. Il clamore suscitato dalle ultime uscite del settimanale dei Paolini, che ieri si è chiesto se in Italia non stia rinascendo «sotto altre forme» il fascismo, ha evidentemente preoccupato la Santa Sede e l’episcopato italiano, timorosi di essere coinvolti e logorati in polemiche appartenenti ad altri.

E se per Paolo VI «Famiglia Cristiana» rappresentava negli anni sessanta un «miracolo di buon senso», ormai da più di un decennio la Chiesa istituzionale avanza qualche dubbio. Commissariata nel 1997 da Giovanni Paolo II per le sue posizioni troppo audaci in materia sessuale, la rivista è rientrata nell’alveo dell’ortodossia morale cattolica, conservando grandi spazi di indipendenza in politica interna e internazionale. «Mai ci siamo sognati di essere la voce ufficiale del Vaticano o della Cei», ha detto il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, dopo l’intervento di padre Lombardi. «Non ci sentiamo sconfessati», ha aggiunto, giudicando anzi «corretta» la dichiarazione del portavoce vaticano. «Scorretto - ha polemizzato il direttore della rivista - è chi vuole forzarla come una sconfessione di `Famiglia Cristiana´».

Così sembrano in effetti averla letta nel centro-destra: «Una sconfessione di questa portata vale mille volte di più di una vittoria processuale degli insulti subiti», ha dichiarato Maurizio Gasparri capogruppo dei senatori del Pdl, che ieri aveva annunciato di aver querelato don Sciortino, reo di giudizi «ingiuriosi» nei suoi confronti. Il caso di `Famiglia Cristiana´ ha continuato a tener banco oggi nei due schieramenti della politica italiana. Nuove critiche alla linea editoriale del settimanale sono giunte dal ministro per l’Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi, dal vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, dal sottosegretario con delega alla Famiglia, Carlo Giovanardi, dal sottosegretario all’interno, Michelino Davico. Sul fronte opposto, il segretario di Pcr, Paolo Ferraro, ha invece espresso piena solidarietà a Don Sciortino, mentre Vincenzo Vita, senatore del Pd, ha parlato di un intervento «obbiettivamente» censorio da parte di padre Lombardi. Il bersaglio di `Famiglia Cristiana´ «siamo noi, politici cattolici», ha avvertito Pierluigi Castagnetti, presidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera. Dal canto suo, infine, il presidente emerito Francesco Cossiga ha giudicato «chiara e esemplare» la dichiarazione vaticana, perché, pur prendendo le distanze dalla rivista, «non condanna il contenuto dal punto di vista dei principi dell’etica».

Il XIX


[Modificato da Justee 17/08/2008 15:50]

«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



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