Molto spesso si confonde la clausura come una forma di isolamento totale dal mondo. Si crede che significhi non stare a contatto con nessuno, non essere vicino a nessuno ma vivere su un altro pianeta. Conosco personalmente una mia amica che ha preso i voti e so che non è assolutamente così. Diciamo che è come vivere sempre in mezzo a fratelli e sorelle, cosa che salvaguardia la spiritualità, vivendo di stenti e stando insieme alle persone bisognose aiutantole. La clausura non è affatto isolamento totale ma è solo un mezzo che consente alle persone di vivere fra di loro dedicandosi alle preghiere e all’accrescimento della fede spirituale.
Quando Gesù, prima di essere arrestato nel Getsemani, andò da solo a pregare, non ebbe nessuno nelle vicinanze ma si dedicò da solo alla preghiera verso il Padre. Prima di cominciare il suo ministero Egli stesso si isolò da tutto il mondo per quaranta giorni nel deserto al fine di fortificarsi per l’opera che doveva compiere.
La Clausura, il monachesimo e altro servono solo a dar risalto alle azioni di preghiere e di rafforzamento della fede. L’isolamento totale dalla civiltà non è affatto previsto, e anzi, in diversi monasteri, si incoraggia i monaci e le suore ad essere tra la gente, i bisognosi, e a dare aiuto a chi ne ha necessità (non solo spirituale ma materiale).
Per questo non ritengo affatto che il monachesimo sia isolamento; semmai è un modo per dar risalto alla preghiera e al rafforzamento della propria fede.
D’altra parte nella Chiesa esistono diversissimi movimenti di nascita laica che tendono a dare maggior rilievo e importanza a un aspetto preciso del cristianesimo: il rinnovamento dello Spirito ad esempio da importanza ai doni dello Spirito, il monachesimo alla preghiera, il sacerdozio all’insegnamento, e così via.
Ci sono i più svariati ordini all’interno della Chiesa, che, attenzione, non richiedono l’obbligata adesione ma concedono un’opportunità del tutto nuova di vivere la propria intima relazione con Dio.
Sull’obbligo di celibato e nubilato non mi esprimo perché è argomento di dibattito all’interno della stessa Chiesa. Sta di fatto che non è un insegnamento fondamentale della Chiesa e che potrebbe tranquillamente cambiare anche domani. Se fino ad oggi si è tenuto è stato solo per motivi di opportunità pastorale. Ma questo vale solo per i fratelli di rito latino. Per i fratelli di rito greco questa disposizione non è mai stata assolutamente seguita.
[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 19/07/2008 17:03]