Dovremmo dare la letteratura gratis?
La Società riceve numerosi rapporti da cui risulta che molta della letteratura distribuita nel campo è data via gratis. Sembra che alcuni proclamatori abbiano l'abitudine di non chiedere la contribuzione per la letteratura distribuita. Anche se è certamente lodevole il desiderio dei proclamatori di dare alle persone le nostre ottime pubblicazioni, dandole sempre gratuitamente possono sorgere problemi. Per esempio, alcuni proclamatori meno abbienti sono rimasti turbati vedendo altri dar via la letteratura gratis, mentre essi non possono permetterselo. Alcuni proclamatori hanno addirittura l'abitudine di dare regolarmente i libri gratis nel servizio di campo. A volte i padroni di casa si meravigliano sentendo chiedere la contribuzione e dicono che il Testimone precedente aveva dato loro la pubblicazione gratis.
È vero che può esserci qualcuno che effettivamente non ha la possibilità di contribuire per la letteratura. Ma nel nostro paese sono pochi. Avete notato che molti che dicono di non poter contribuire spendono poi i soldi per cose inutili? Perciò, è realmente saggio distribuire la letteratura gratis nell'opera di casa in casa? Aiuterà i padroni di casa ad apprezzare le nostre pubblicazioni? Se effettivamente incontriamo qualcuno che dice di non poter contribuire per la letteratura, potremmo offrirgli un opuscolo, una rivista arretrata o un volantino, purché prometta di leggerlo. Oppure potremmo dire che ripasseremo in un altro momento, in cui forse sarà in condizione di contribuire per la letteratura che offriamo.
Ai padroni di casa che dicono di non avere soldi per contribuire per le pubblicazioni si potrebbe dare una copia del volantino. ...
Di tanto in tanto alcuni proclamatori lasciano numeri arretrati delle riviste agli assenti, dopo essersi accertati che le riviste non siano visibili ai passanti. Non c'è nulla di male in questo. Comunque, nel caso di congregazioni il cui territorio è lavorato spesso, se si lasciano indiscriminatamente le riviste agli assenti o tutte le volte che si lavora il territorio, le persone potrebbero credere che le riviste vengano distribuite gratis. ...
È comprensibile che quando si dà testimonianza informale a parenti o a conoscenti si preferisca forse dare loro una pubblicazione in omaggio, senza chiedere la contribuzione. Ma se si parla a estranei, come avviene nell'opera di casa in casa, è meglio offrire la letteratura in corso per la normale contribuzione. In questo modo aiuteremo le persone ad apprezzare il valore delle pubblicazioni, e questo potrebbe costituire un motivo in più per leggerle. ...
Non dobbiamo affatto pensare, però, di essere in dovere di accollarci noi tutte le spese della letteratura che distribuiamo alle persone nel campo. In paragone con le costose riviste e con i libri del mondo, la nostra letteratura è ancora disponibile per una ragionevole contribuzione. Di solito essa è alla portata di quasi tutti quelli che abitano in questo paese. La minima contribuzione che viene chiesta dà risalto al valore della letteratura agli occhi del padrone di casa. Non c'è alcun motivo di pensare che si stia vendendo la letteratura solo perché si chiede una piccola contribuzione a copertura delle spese di stampa e di distribuzione.
È chiarissimo, ed era compreso da tutti i TdG, che le "contribuzioni" servivano per pagare le pubblicazioni. I proclamatori in questo modo recuperavano, almeno in parte, il denaro sborsato in anticipo quando prelevavano la letteratura nella locale Sala del Regno. Si chiedeva una "contribuzione per la letteratura distribuita" e non "per l'opera" in generale. Le riviste avevano il loro prezzo e anche per l'altra letteratura vi erano costi e tariffe ben precise. Per esempio, nel Km 4/90, pag. 8, si leggeva: «Alcuni tendono ad essere negativi in quanto all'offrire l'abbonamento. Forse iniziano a parlare con una persona, magari considerano anche l'argomento di conversazione, e poi offrono due riviste per una contribuzione di L. 700 anziché offrire l'abbonamento. Perché? È forse per il prezzo? Se è così, questo modo di ragionare non è pratico. L'abbonamento ha un costo irrisorio in paragone alle pubblicazioni del mondo, ma allo stesso tempo ha per il lettore un valore inestimabile. Perciò siate positivi e offrite l'abbonamento alla Torre di Guardia per sole L. 7.000, oppure presentate anche la rivista abbinata, Svegliatevi!, per sole L. 14.000». Dopo la modifica introdotta nel 1991, per evitare di pagare le tasse la Società ha emanato direttive completamente opposte. Ecco, infatti, cosa si leggeva in un articolo del Km 3/91, pag. 3 (il grassetto è mio):
La distribuzione semplificata della nostra letteratura
Già da alcuni mesi è in vigore la disposizione semplificata per la distribuzione della letteratura. ...
Il fatto che la Congregazione Centrale metta a disposizione la letteratura ai proclamatori senza nessun addebito non significa certo che alla Congregazione Centrale non costi nulla produrla e distribuirla. ...
Come può la Congregazione Centrale provvedere la letteratura a tutti? Gli inevitabili costi di produzione e distribuzione vengono ripianati mediante le contribuzioni. I dedicati servitori di Geova sono la principale fonte di questo sostegno. I testimoni di Geova non si aspettano che sia il pubblico a sostenere l'urgentissima opera di proclamare il Regno. Né prima né ora ci siamo impegnati in raccolte pubbliche di fondi. Nondimeno, piccole contribuzioni da parte di persone sinceramente interessate e riconoscenti che incontriamo nel campo sono apprezzate. ...
La distribuzione semplificata di letteratura aiuta tutti a capire che la nostra opera di istruzione biblica non ha nessuno scopo commerciale. ... i testimoni di Geova sono lieti di poter mettere la loro letteratura a disposizione di tutti senza farla pagare. Tutte le contribuzioni, offerte principalmente dai dedicati servitori di Geova, sono interamente usate per sostenere quest'opera di istruzione biblica, dato che nell'organizzazione tutti i lavoratori sono volontari e nessuno percepisce salari o percentuali. L'argomento delle contribuzioni per coprire le spese di stampa viene trattato solo con quelli che fanno domande in merito o che mostrano altrimenti interesse per la nostra opera. ...
Prima del 1990 le contribuzioni ricevute nel "servizio di campo" servivano "a copertura delle spese di stampa e di distribuzione"; dal 1990 tali contribuzioni non servono più solo a questo scopo. Ecco cosa avviene ora: le locali congregazioni ordinano il materiale alla sede centrale (in Italia alla sede di Roma). La sede spedisce tutto quello che viene ordinato senza rilasciare alcuna fatturazione. I singoli Testimoni prelevano un certo quantitativo di libri e riviste alla locale Sala del Regno, ma non fanno più un versamento in base al prezzo, come avveniva prima del 1990. Ora versano una "contribuzione per l'opera" in una cassetta apposita (con la scritta "Contribuzioni per l'opera di predicazione - Matteo 24:14"). Ufficialmente quindi non pagano la "merce", ma sostengono "l'opera".
La questione viene spiegata con molta chiarezza anche nel libro Movimenti Religiosi Alternativi. Effetti dell'adesione e motivi dell'abbandono (S. Pollina - A. Aveta, Libreria Editrice Vaticana, 1998, pagine 162-165):
Da uno dei paesi dove i Testimoni si sono battuti più aspramente che mai per consolidare la loro presenza e la loro caratteristica di ... società non lucrativa, il Canada, ci arriva la seguente notizia, contenuta in un numero del periodico News & Views in the World of the Cults [1], che riferisce:
Informiamo i nostri lettori che vivono fuori del Canada, che nel nostro paese di recente è stata istituita una nuova tassa un'imposta dei 7% per Beni e Servizi su quasi ogni cosa. Tutto ciò che si vende è soggetto a questa tassa. Ogni articolo che distribuiamo per via dei nostro ministero, sebbene noi siamo iscritti come società caritativa in Canada, è soggetto a questa tassa che, in ossequio alla legge, noi paghiamo.
La Società Torre di Guardia dei Testimoni di Geova, invece, non appena questa tassa è divenuta legge, ha ricevuto una «nuova luce» e, pur continuando a vendere la sua letteratura nelle Sale dei Regno e col sistema di porta a porta, adesso invece di chiedere una precisa comma in denaro come in precedenza, lo fa chiedendo in cambio una «contribuzione» proprio come già avviene negli Stati Uniti (e in Italia). Questa «nuova luce» le consente così di evitare di pagare la nuova tassa sulla vendita di letteratura. In sostanza ecco quel che accade: siamo venuti in possesso di una copia della dichiarazione dei redditi della Società per l'anno 1990 (anno precedente l'entrata in vigore della nuova tassa, chiamata GST [Goods and Services Tax]) e per l'anno 1991 (anno successivo alla sua entrata in vigore).
Nel 1990 la Società indicò sotto la voce «altri redditi», che includeva il ricavo della vendita di letteratura, un ammontare di 7.705.066,40 dollari, e non abbiamo motivo di dubitare dell'accuratezza di queste cifre, in quanto non sottoposte ad alcuna tassazione. Nella stessa dichiarazione alla voce «doni», anch'essi non sottoposti ad alcuna tassazione, la cifra indicata era di 3,312.424,21 dollari.
Veniamo adesso al 1991, primo anno di applicazione della GST. Improvvisamente, la voce «altri redditi» scende drasticamente a 2.105.585,56 dollari e manca del tutto la voce «letteratura»! Al suo posto si trovano termini molto vaghi, come «assemblee», «varie», ecc. Abbiamo buone ragioni per credere che queste cifre derivino della vendita di pasti alle assemblee (chiediamo scusa per il lapsus, dalle «contribuzioni» ricevute per i pasti).[2] Chiaramente, hanno evitato di pagare 147.390,98 dollari di tasse sul cibo distribuito (o qualsiasi altra cosa sia stata) che per loro ha rappresentato una fonte di reddito.
Di maggiore interesse e la voce «Totale doni ricevuti per i quali non è stata rilasciata ricevuta». La cifra indicata mostra un notevolissimo salto in avanti rispetto all'anno precedente: ben 5.782.007,54 dollari! Si potrebbe attribuire questo aumento principalmente al mancato introito per la vendita di letteratura? In tal caso il risparmio della Società per tasse evase e stato di 404.740,52 dollari in GST solo per il 1991. Poiché il loro rapporto di distribuzione di letteratura non mostra alcuna significativa flessione, ci chiediamo: da dove provengono queste entrate se non principalmente dalla vendita di letteratura (gabellata per distribuzione in cambio di contribuzioni volontarie)?
Una cosa è certa: nonostante la circolare del 1° ottobre 1990, indirizzata «A tutti i corpi degli anziani» e relativa al cambiamento in merito alla distribuzione di letteratura, dicesse, al paragrafo n. 3, che questa nuova disposizione non è attuata per motivi fiscali», la realtà che emerge chiaramente da tutti i fatti e gli elementi disponibili dimostra proprio il contrario.
Per comprendere bene il meccanismo che è stato instaurato, bisogna fare necessariamente riferimento al sistema fiscale americano, poiché è dagli Stati Uniti che la Società Torre di Guardia trae i suoi massimi profitti, ed è quindi a quella nazione, nella quale risiede stabilmente il Corpo Direttivo, che bisogna guardare come modello per il resto del mondo. Ebbene, in quel paese, fino ad oggi, il Ministero delle Finanze (IRS, cioè United States Internal Revenue Services) richiede che i ministri religiosi dividano in due precise categorie le donazioni (o contribuzioni) sulle ricevute che essi rilasciano per quietanza ai donatori: 1) le contribuzioni ricevute per ciò che essi offrono e 2 ) le donazioni che eccedono notevolmente il valore del materiale offerto al donatore. Si considera deducibile delle tasse solo la seconda parte, cioè quella parte dell'offerta che eccede il valore della merce distribuita. Un esempio pratico è il seguente: se i Testimoni di Geova vendono un libro del valore di mille lire e ricevono una «contribuzione» di duemila lire, dovrebbero pagare le tasse solo sulle prime mille lire, poiché soltanto la somma eccedente il costo del libro è esente da tassazione.
Un altro problema esistente negli Stati Uniti, che stava per tramutarsi in una fonte di problemi non indifferenti per i Testimoni di Geova, riguarda il denaro che essi raccolgono mediante l'offerta di letteratura di casa in casa. E’ opinione di alcuni che essi dovrebbero farne regolare denuncia alle autorità in quanto il Testimone in servizio agisce come un rappresentante della Società Torre di Guardia e perciò obbligato a farne regolare comunicazione al fisco. Per evitare un problema del genere, di recente la Società ha cambiato le carte in tavola a gioco iniziato. Infatti, nell'edizione americana del febbraio 1989 del Ministero del Regno, a pag. 3, essa ha dichiarato che i singoli Testimoni che vanno di porta in porta non sono «agenti o rappresentanti della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati». In tal modo essa pone i propri adepti in una posizione veramente ambigua, in quarto costoro sollecitano contribuzioni a favore di un'Organizzazione che non rappresentano.[3] È ovvio che l’unica cosa che è cambiata in quanto alla gestione del denaro è soltanto l'aspetto esteriore che adesso viene presentato al solo scopo di evitare problemi di tassazione che, come abbiamo visto, sono scattati a tappeto sin dal 1991 con l'introduzione della nuova tassa GST sull'intero territorio degli Stati Uniti.
Ecco come, infatti, si esprime un «servitore di ministero» che deve conservare l'anonimato perché ha tutti i suoi familiari all'interno dell'Organizzazione: «Le locali congregazioni ordinano il materiale alla sede centrale (in Italia alla sede di Roma). Quest'ultima spedisce ciò che le viene ordinato, senza rilasciare alcuna fatturazione. I singoli Testimoni prelevano un certo quantitativo di merce alla locale Sala del Regno, ma non fanno nessun preciso versamento in denaro come avveniva fino al 1990; al suo posto versano una "contribuzione" in una cassette appositamente predisposta. E così il gioco è fatto».
Note:
[1] Vol. 4/1993, edito da MacGregors Ministries, pag. 11 (parentesi nostre)
[2] "La vendita di cibo alle assemblee ha sempre rappresentato una delle maggiori fonti di introiti per l'Organizzazione. Infatti come stabiliva la pubblicazione della Società intitolata «l’Organizzazione per il congresso» (sigla in codice COl-I 4/71), a pag. 61. «Come abbiamo già detto, la contribuzione per il cibo e le bevande messe a disposizione dei congressisti dovrebbe essere maggiorata del 20-25 per cento rispetto ai costi di acquisto, trasporto, conservazione ecc. Ma che non sempre, o meglio quasi mai i vari comitati organizzatori si attenessero a questa percentuale ma la maggiorassero notevolmente per poter così disporre di una più cospicua quantità di denaro da mandare alla Società, lo mostra lo scambio di corrispondenza fra un «anziano» e la sede filiale di Roma. Nella sua lettera del 19 agosto 1976 egli scriveva: «L'organizzazione dell'intera assemblea è stata senz'altro lodevole, però molti si lamentavano che i prezzi praticati ai bar erano troppo alti... Mi sono turbato leggendo su un giornale una frase che offende il buon none the in tanti anni ci siamo fatti. Sul quotidiano Roma era scritto: "All'assemblea un'organizzazione perfetta... Un'organizzazione che contribuisce a far entrare molti quattrini nelle casse dell'Organizzazione."... L'Organizzazione ci ha mostrato attraverso la Bibbia che sia l'opera di predicazione che le assemblee devono essere sostenute da contribuzioni volontarie, allora perché dobbiamo ricorrere a certi mezzi per raccogliere denaro? .. Dopo qualche tempo giunse la risposta dell'Organizzazione che, nella lettera SCC del 3 settembre 1976, ammetteva: «Riconosciamo che le contribuzioni richieste per le consumazioni al bar e alla mensa dell'assemblea di distretto di Napoli, erano un poco alte».
[3] Per essere precisi l'edizione di febbraio 1989 del Ministero del Regno diceva testualmente a pag. 3: «È bene evitare di presentarsi come agenti o rappresentanti della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati di New York, Inc., o di qualsiasi altra corporazione utilizzata dallo "schiavo fedele e discreto", per meglio promuovere gli interessi del regno». Evidentemente, secondo il Ministero del Regno, la Società desidera evitare ogni responsabilità d'ordine fiscale «nel caso di un incidente o di un' emergenza o se si incontrano problemi mentre si lavora nei campi di roulotte, negli appartamenti, o in certi altri territori...».
«Con questo nuovo sistema anche i Testimoni di Geova più sempliciotti si resero facilmente conto che la "nuova disposizione" consisteva nel fatto che non solo, come prima, non guadagnavano una lira dalla vendita delle riviste, ma adesso ci rimettevano addirittura mentre la Società guadagnava il doppio» (Movimenti Religiosi Alternativi..., pag.166). La Società ha cercato di mettere a tacere eventuali mugugni e lamentele nella sua "Risposta a domande" nel Km 11/91, pag. 3 (il grassetto e i commenti tra parentesi quadre sono miei):
Risposta a domande
Se nelle cassette di contribuzioni contrassegnate "Contribuzioni per l'opera di predicazione - Matteo 24:14" mettiamo una contribuzione quando prendiamo la letteratura e poi le contribuzioni ricevute nel campo, non stiamo contribuendo due volte per la stessa letteratura?
[Chiunque conosca bene il dispositivo messo in atto dalla Torre di Guardia non può che rispondere affermativamente a tale domanda. Ecco invece come rispose la Società (il grassetto è mio):]
No. Le contribuzioni messe nelle cassette di contribuzioni con la scritta "Contribuzioni per l'opera di predicazione - Matteo 24:14" non sono solo per la letteratura. Sia i proclamatori che le persone sinceramente interessate nel campo ricevono la letteratura senza dover pagare nulla. Quando i proclamatori fanno le loro contribuzioni, è per aiutare a mantenere la casa Betel e le scuole missionarie e di ministero, per aiutare missionari e sorveglianti viaggianti, nonché per sostenere i centri per la distribuzione di letteratura e numerosi altri servizi ausiliari necessari per compiere l'incarico globale che Gesù diede ai suoi discepoli. La pubblicazione di letteratura è solo una piccola parte di quest'opera.
[Si noti che le contribuzioni per la "Betel" (la sede nazionale), i missionari, ecc., venivano fatte anche prima di questa "semplificazione". Vi sono sempre state, infatti, cassette apposite per tale scopo]
Pertanto, quando riceviamo contribuzioni dagli interessati nel campo non dovremmo dire che la contribuzione è "per la letteratura".
[si confronti questa affermazione con il Km del 1982 riportato sopra]
Come spieghiamo loro, quelli che desiderano sinceramente leggere la nostra letteratura la ricevono senza pagare nulla. Qualsiasi contribuzione essi desiderino fare sarà usata per coprire le spese inerenti all'opera di predicazione. Lo stesso vale per le contribuzioni fatte dai proclamatori.
È chiaro quindi l'escamotage adottato dalla Watchtower: le pubblicazioni non vengono più vendute, come prima del 1990, ma si "contribuisce volontariamente per l'opera". Le persone contattate durante il proselitismo possono ricevere gratis le pubblicazioni, anche se si sollecita un'offerta da parte loro, sempre e solo "per l'opera". In questo modo, come si diceva sopra, la Società incassa due volte il denaro, riesce a non pagare le tasse sulla letteratura che fino a ieri veniva venduta apertamente, e non consente più ai singoli Testimoni di recuperare almeno le spese!