..ma i tdg con mentalità aperta al plualismo cosa pensano quando tutti gli altri dicono o lasciano i

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ballodasola
00sabato 5 maggio 2007 17:45
..ma i tdg con mentalità aperta al plualismo(uno per tutti worldinmyeyes) cosa pensano quando tutti gli altri dicono o lasciano intendere che i tdg sono raggirati,manipolati etc etc,praticamente incapaci di intendere?

Un tdg con mentalità aperta,dovrebbe comunque credere alla creazione,essere antitrinitari,credere che il nome di Dio è Geova,usare la tnm non accettare trasfusioni e non salutiare gli ex...etc.Tutto questo viene ampiamente contestato dai detrattori,coi quali fate comunque fronte comune contro i vertici dei tdg.

Mi spiegate?

ciao
bds
giainuso
00sabato 5 maggio 2007 18:15
Luigiii!!!!!!!!!!
Cara Bds,

i TdG con la mentalità aperta al pluralismo sono la negazione esatta della teoria del plagio.

Un TdG con la mentalità aperta al pluralismo non :"dovrebbe comunque credere alla creazione,essere antitrinitari,credere che il nome di Dio è Geova,usare la tnm non accettare trasfusioni e non salutiare gli ex..." ma esercita in assoluta libertà di coscienza il suo diritto a credere.

Il punto è proprio questo amica mia.

Finchè verrà mantenuto in essere l'obbligo,pena la disassociazione,di uniformarsi in tutto e per tutto alla direttiva non ci sarà mai spazio al pluralismo di opinioni,sinotmo di vera libertà e dimostrazione che i TdG non sono dei condizionati ma scelgono senza ricatti di non salutare o salutare gli ex,di rifiutare o non rifiutare il sangue,di essere o non essere letteralisiti,di chiamare Dio Geova,di Credere in un Dio unico,ecc.....

Comprì ????

[SM=g27988]
ciao
Bruno
WorldInMyEyes1979
00sabato 5 maggio 2007 18:51
Re:

Scritto da: ballodasola 05/05/2007 17.45
..ma i tdg con mentalità aperta al pluralismo(uno per tutti worldinmyeyes) cosa pensano quando tutti gli altri dicono o lasciano intendere che i tdg sono raggirati,manipolati etc etc,praticamente incapaci di intendere?

BdS,
Ti ringrazio per avermi convocato in causa. Ti dico che personalmente non sono mai stato "raggirato o manipolato". Non ci sono riusciti, però mi hanno calunniato e perseguitato a motivo di ciò, violando pesantemente i miei diritti umani fondamentali e incitando alla discriminazione religiosa i miei stessi fratelli in fede.



Un tdg con mentalità aperta,dovrebbe comunque credere alla creazione,essere antitrinitari,credere che il nome di Dio è Geova,usare la tnm non accettare trasfusioni e non salutiare gli ex...etc.Tutto questo viene ampiamente contestato dai detrattori,coi quali fate comunque fronte comune contro i vertici dei tdg.

Mi spiegate?

ciao
bds


Detesto le approssimazioni e il pressapochismo BdS.
Precisiamo. Che senso ha "Dovrebbe comunque..."?

Il libro COSA INSEGNA realmente LA BIBBIA a pag. 183 recita:

"Il battesimo non è una semplice immersione in acqua. Simboleggia qualcosa di molto importante. Essere immersi nell'acqua significare iniziare a vivere per fare la volontà di Dio. Ricordate inoltre che vi siete dedicati a Geova Dio stesso e non a un'opera, a una causa, ad altri esseri umani o a un'organizzazione".

Ecco qui. Io sono un Testimone di Geova a tutti gli effetti perchè mi sono battezzato e dedicato a Geova.
Non sono mai stato un Testimone dei Testimoni di Geova nè Testimone degli Enti giuridici CcTdG/WTS.

Per questa logica e deduttiva motivazione, orbene, non sarò allora tenuto ad aderire necessariamente, in tutto e per tutto, alle interpretazioni suscettibili di modifiche al vaglio del tempo e all'esegesi mutevole di una classe dirigente che rivendica la discutibile legittimità di un'unzione spirituale attraverso la pubblicazione di un articolo (La Torre di Guardia 1° Maggio 2007, Domanda ai Lettori) necessaria solo allorquando l'insostenibilità di una data storica (il 1935) sottraeva palesemente credibilità alla precedenti tesi.

Io non sono tenuto a credere... agli uomini. Bensì a Geova Dio.

Stabilito ragionevolmente ciò, aggiungo che non ho mai contestato le dottine. Nè mai potrai riscontrare un mio intervento in una discussione a carattere dottrinale.
Io le dottrine dei TdG le accetto. Punto.

Ciò che però mi sta irrinunciabilmente a cuore sono, semplicemente, i Diritti Umani Fondamentali dei singoli.
E' Geova, un Dio che dà dignità, a garantirli.

Nessun "fronte comune" con i cosiddetti "detrattori".

La battaglia dei Testimoni di Geova come me è... a favore dei singoli Testimoni di Geova.
Non si tratta della "Guerra AI Testimoni di Geova", ma della "Guerra DEI Testimoni di Geova".
Non c'è nulla da detrarre. Nessuna fede, confessione o religione da distruggere o sopprimere.
Solamente migliaia di Testimoni di Geova in difficoltà da soccorrere e sedicenti "cristiani" corrotti con i loro metodi illeciti, ai vertici di una struttura di potere, da combattere rivendicando i propri inalienabili diritti.

Fraternamente

LUIGI FALLACARA


[Modificato da WorldInMyEyes1979 05/05/2007 19.16]

giainuso
00sabato 5 maggio 2007 19:36

Essere immersi nell'acqua significare iniziare a vivere per fare la volontà di Dio. Ricordate inoltre che vi siete dedicati a Geova Dio stesso e non a un'opera, a una causa, ad altri esseri umani o a un'organizzazione".



Ora come è possibile rendere subalterna la dedicazione fatta a Geova Dio ,un legame di tipo spirituale, alla affiliazione ad un Ente giuridico della quale quasi o nessun TdG conosceva l’esistenza prima di un recente Km ,quando la dottrina stessa dei TdG sottolinea con gran forza che l’essere TdG non vuol dire essere dedicato ad una organizzazione umana ?

Come e perché il singolo TdG dovrebbe sentirsi vincolato ad un Ente giuridico che si arroga il diritto si sentenziare che XXX non è più TdG ,se non sapeva neppur di essere un socio,tra l'altro impossibilitato a votare,diritto invece di pochi 31 anonimi ?

Chi sono costoro ?
Perché hanno il diritto di votare ?

Perché la mia professione di fede deve essere subalterna agli umori mutevoli di 31 sconosciuti soci aventi diritti di voto ?


....bho?

[Modificato da giainuso 05/05/2007 19.40]

ballodasola
00sabato 5 maggio 2007 20:41
+++Ti dico che personalmente non sono mai stato "raggirato o manipolato

Ma questo è quello che si vuole dimostare in questi forum

+++Stabilito ragionevolmente ciò, aggiungo che non ho mai contestato le dottine. Nè mai potrai riscontrare un mio intervento in una discussione a carattere dottrinale.
Io le dottrine dei TdG le accetto. Punto.

+++Detesto le approssimazioni e il pressapochismo BdS

Infatti la domanda è questa (anche se mi "serve"molto anche tutto il resto che hai scritto.):

Come ti relazioneresti con chi ti da del cervello lavato(e questo e altri forum sono improntati solo a dimostrazione di questo) e che accetti le spiegazioni dei tdg a scatola chiusa solo perchè ignori che la tnm è manipolata etc etc?perchè è questo che dice chi sostiene dottrine contrarie ai tdg.


ciao
bds
(spero di essere stata un po' più chiara)
ballodasola
00sabato 5 maggio 2007 20:51
per giainuso
+++Finchè verrà mantenuto in essere l'obbligo,pena la disassociazione,di uniformarsi in tutto e per tutto alla direttiva non ci sarà mai spazio al pluralismo di opinioni,sinotmo di vera libertà e dimostrazione che i TdG non sono dei condizionati ma scelgono senza ricatti di non salutare o salutare gli ex,di rifiutare o non rifiutare il sangue,di essere o non essere letteralisiti,di chiamare Dio Geova,di Credere in un Dio unico,ecc.....

Perchè uno che non crede che Geova sia il nome di Dio,o che accetta le trasfusioni,o vuole salutare chi gli pare e piace dovrebbe diventare tdg?
oppure,giro la domanda:
trovi logico che un sedicente Testimone di Geova possa esserlo,sostenendo che Geova non è il nome di Dio?

ciao
bds


giainuso
00sabato 5 maggio 2007 21:59
Re: per giainuso

Scritto da: ballodasola 05/05/2007 20.51
+++Finchè verrà mantenuto in essere l'obbligo,pena la disassociazione,di uniformarsi in tutto e per tutto alla direttiva non ci sarà mai spazio al pluralismo di opinioni,sinotmo di vera libertà e dimostrazione che i TdG non sono dei condizionati ma scelgono senza ricatti di non salutare o salutare gli ex,di rifiutare o non rifiutare il sangue,di essere o non essere letteralisiti,di chiamare Dio Geova,di Credere in un Dio unico,ecc.....

Perchè uno che non crede che Geova sia il nome di Dio,o che accetta le trasfusioni,o vuole salutare chi gli pare e piace dovrebbe diventare tdg?
oppure,giro la domanda:
trovi logico che un sedicente Testimone di Geova possa esserlo,sostenendo che Geova non è il nome di Dio?

ciao
bds



Il punto non è cosa tizio crede o non crede.
Chiediglielo a lui !
Tra l'altro neppure i TdG credono che G E O V A sia il nome di Dio ma sanno bene che questa è la forma comunemente accettata in italiano per identificare il tetragramma.

Essere "aperti al pluralsimo" vuol dire accettare l'idea che la dimensione spirituale è fatto privato.
Vuol dire negare l'esercizio legittimo di un potere coercitivo,totalitario e chiuso alla pluralità di opinioni in grado di piegare le coscienze,dando proprio asilo alla posizione demonizzante di chi accusa di "plagio" l'organizzazione.

Si tratta di trovare il giusto equilibrio tra rispetto dell'ortodossia e fisiologica apertura al dissenso o meglio al pluralsimo,non farlo significa non apprezzare il sacrificio di Cristo grazie al quale "non siamo più sotto la LEGGE ma sotto l'immeritata benignità".

Ora,all'interno dell'organizzazione dei TdG viene promosso un clima di libertà cristiana,tale che l'amore e la fede dei suoi membri siano l'espressione spontanea di ciò che essi sentono nel cuore e non il risultato di pressioni esterne ?

Equilibrio,ci vuole equilibrio ! E questo cercano i TdG con la mentalità aperta al pluralsimo.
Si perderà qualcosa in unità,in coesione,ci saranno più defezioni,ma a mio avviso è da rifuggire la strada contraria,quella dell'unità forzata raggiunta a colpi di ostracismi nella negazione dei fondamentali diritti dell'uomo.

Ciao
bruno

P.S.

Che fatica ! [SM=x511468]

[Modificato da giainuso 05/05/2007 22.23]

ballodasola
00martedì 8 maggio 2007 00:27
++++...e così facendo si diventa "testimoni di Geova con la mentalità aperta al pluralismo".
Esattamente come me, Luigi Fallacara, Bruno, Vito Pucci, Bikky ecc. ecc. ecc.

allora coinvolgo tutti,perchè,ringrazio per le risposte interessanti(davvero!!),ma...fuori tema!!!

i tdg con mentalità aperta al pluralismo,credono(visto che se dici dovrebbero,mi rispondete che sono poco precisa...) nella creazione,sono antitrinitari etc etc etc,tutte tesi ampiamente criticate per esempio da Strombola,Spirito libero etc

Non vi sentite ...toccati da questi argomenti?

ciao
bds

barnabino
00martedì 8 maggio 2007 01:01
Come Ballodasola non capisco la vostra posizione, se si smette di condividere le dottrine dei TdG di fatto non si è "di mente aperta" ma non si è più testimoni di Geova. Se comincio a credere nella trinità o se penso che si vada tutti in cielo rimango cristiano, ma non sono più TdG. E d'altronde perchè eticchettarsi con qualcosa in cui non si crede più?


Essere "aperti al pluralsimo" vuol dire accettare l'idea che la dimensione spirituale è fatto privato.



Questo è un altro pensiero di cui mi sfugge la logica, la religione non è un fatto "privato" ma liturgico e pubblico, Gesù non ha fondato un gruppo di meditazione o una filosofia, ma una religione, una chiesa. Così la religione ebraica era un fatto privato ma anche sociale.


negare l'esercizio legittimo di un potere coercitivo,totalitario e chiuso alla pluralità di opinioni in grado di piegare le coscienze



I Testimoni di Geova, per quanto mi riguarda, non esercitano alcun potere "coercitivo e autoritario", ciascuno è lasciato libero di aderire a questa religione e non ci sono battesimi coatti, ci si arriva dovo una lunga e attenta meditazione.

Circa la chiusura alla "pluralità" a me pare che i TdG rispecchino la congregazione del I secolo a cui si ispirano. Non risulta che nel I secolo ci fosse una democrazia e si decidesse per maggioranza cosa fare, a dettare legge erano piuttosto le scritture e gli anziani della congregazione.

Così nei TdG, si è liberi di usare la coscienza nella maggior parte dei casi tranne dove è implicata la violazione di un prncipio biblico. Altrimenti dimmi tu dove starebbero i "limiti" che tu porresti tra "apostasia" e "pluralità". Su questo ritengo sia giusto essere chiari, non possiamo scambiare la pluralità come una scusa per condotta dissoluta, ovvero un atteggiamento di disprezzo della legge di Dio e dell'autorità divina.

La pluralità esercitata entro certi lmiti è accettata dai testimoni di Geova, ma quando essa diventa disprezzo dell'autorità e dei principi biblici non è accettabile.

Shalom




spirito!libero
00martedì 8 maggio 2007 01:12
"Non risulta che nel I secolo ci fosse una democrazia e si decidesse per maggioranza cosa fare, a dettare legge erano piuttosto le scritture "

Davvero ? peccato che nel I secolo le scritture semplicemente non esistevano e i primi gruppi cristiani erano retti da un collegio di presbiteri. Esistevano numerosissime differenziazioni di dottrine sin dalla morte di Gesù.

Cosa credi che non appena Gesù morì si scese dal cielo la Bibbia così come cel'hai in mano ?

Saluti
Andrea
giainuso
00venerdì 11 maggio 2007 19:20
Re:

Scritto da: barnabino 08/05/2007 1.01
Come Ballodasola non capisco la vostra posizione, se si smette di condividere le dottrine dei TdG di fatto non si è "di mente aperta" ma non si è più testimoni di Geova. Se comincio a credere nella trinità o se penso che si vada tutti in cielo rimango cristiano, ma non sono più TdG. E d'altronde perchè eticchettarsi con qualcosa in cui non si crede più?


Essere "aperti al pluralsimo" vuol dire accettare l'idea che la dimensione spirituale è fatto privato.



Questo è un altro pensiero di cui mi sfugge la logica, la religione non è un fatto "privato" ma liturgico e pubblico, Gesù non ha fondato un gruppo di meditazione o una filosofia, ma una religione, una chiesa. Così la religione ebraica era un fatto privato ma anche sociale.


negare l'esercizio legittimo di un potere coercitivo,totalitario e chiuso alla pluralità di opinioni in grado di piegare le coscienze



I Testimoni di Geova, per quanto mi riguarda, non esercitano alcun potere "coercitivo e autoritario", ciascuno è lasciato libero di aderire a questa religione e non ci sono battesimi coatti, ci si arriva dovo una lunga e attenta meditazione.

Circa la chiusura alla "pluralità" a me pare che i TdG rispecchino la congregazione del I secolo a cui si ispirano. Non risulta che nel I secolo ci fosse una democrazia e si decidesse per maggioranza cosa fare, a dettare legge erano piuttosto le scritture e gli anziani della congregazione.

Così nei TdG, si è liberi di usare la coscienza nella maggior parte dei casi tranne dove è implicata la violazione di un prncipio biblico. Altrimenti dimmi tu dove starebbero i "limiti" che tu porresti tra "apostasia" e "pluralità". Su questo ritengo sia giusto essere chiari, non possiamo scambiare la pluralità come una scusa per condotta dissoluta, ovvero un atteggiamento di disprezzo della legge di Dio e dell'autorità divina.

La pluralità esercitata entro certi lmiti è accettata dai testimoni di Geova, ma quando essa diventa disprezzo dell'autorità e dei principi biblici non è accettabile.

Shalom







Caro barnabino,
la tua capacità di inquinare i termini del confronto mi esalta.

Il primo e unico caso concreto di apertura al pluralismo da te citato è:"Su questo ritengo sia giusto essere chiari, non possiamo scambiare la pluralità come una scusa per condotta dissoluta, ovvero un atteggiamento di disprezzo della legge di Dio e dell'autorità divina."

Che tristezza...

Questa è una battaglia di civiltà di cui evidentemente ti sfugge o vuoi ti sfugga,natura,portata e finalità.

Ciao
Bruno
giainuso
00venerdì 11 maggio 2007 19:28
E poi basta....
con questa storia che non ci credi nemmeno tu...


I Testimoni di Geova, per quanto mi riguarda, non esercitano alcun potere "coercitivo e autoritario", ciascuno è lasciato libero di aderire a questa religione e non ci sono battesimi coatti, ci si arriva dovo una lunga e attenta meditazione.



Ma chi ?
Ma dove ?
Ma quando ?

Sono stanco di dire sempre le stesso cose ma tu mi costringi.
Mi puoi dire,secondo te,se a 10,11,12,13,14 ,15 anni si può fare una scelta veramente consapevole ?

Non scherziamo,grazie.

Ciao
Bruno
giainuso
00venerdì 11 maggio 2007 19:39
Una scelta così vincolante che se un TdG si dimette dall'Ente giuridico che ci rappresenta senza rinnegare nessuna dottrina,rimanendo quindi in comunione spirituale con l'Organizzazione mondiale dei TdG,viene inspiegabilmente ostracizzato.

Ti faccio inoltre notare che fino al KM di alcuni mesi fa,praticamente nessun TdG sapeva che contestualmente al battesimo e al legame spirituale con Geova,era divenuto socio aderente di un Ente legale.

Come puoi quindi dire che la scelta viene fatta consapevolmente se non si conoscono neppure i termini esatti di questa scelta ?

Ripeto,non scherziamo.

Ciao
bruno
Vito.Pucci
00giovedì 14 febbraio 2008 09:34

"PROPOSTA SERIA DI GABRIELE TRAGGIAI: PARTITO LAICO DEI CRISTIANI APERTI AL DIALOGO"


Postato da: Gabriele Traggiai il 12/02/2008 20.30
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7255213


Forse "qualcuno" confonde "pluralismo" con "tolleranza".

In campo di fede se sono convinto di una "certa linea", non posso essere pluralista, altrimenti non potrei appartenere ad una religione specifica.

Per contro, però, posso essere tollerante e aperto al dialogo nei confronti di chi non la pensa come me.

Questa tolleranza e questo dialogo all'interno dei culti totalitari, come quello dei Testimoni di Geova, non può esistere, in quanto queste organizzazioni hanno assunto una struttura che di fatto non può ammettere la tolleranza ed il dialogo.

Credo che molti usino il concetto "******** Aperti al pluralismo" in modo distorto, perchè tale concetto presuppone delle condizioni che nella fede non sono ammissibili.

Forse sarebbe più corretto dire "Cristiani aperti al dialogo"!





Postato da: Luigi Fallacara/WorldInMyEyes1979 il 13/05/2007 12.37
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6115843&#idm...



Postato da: Barnabino l'8/05/2007 1.01
freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=3548


Circa la chiusura alla "pluralità" a me pare che i TdG rispecchino la congregazione del I secolo a cui si ispirano.

Non risulta che nel I secolo ci fosse una democrazia e si decidesse per maggioranza cosa fare, a dettare legge erano piuttosto le scritture e gli anziani della congregazione.

Così nei TdG, si è liberi di usare la coscienza nella maggior parte dei casi tranne dove è implicata la violazione di un principio biblico.

Altrimenti dimmi tu dove starebbero i "limiti" che tu porresti tra "apostasia" e "pluralità".




Ecco cosa recita un articolo di Statuto del benemerito Ente giuridico costituito nel 1990 in Italia dalla confessione religiosa dei Testimoni di Geova.

ASSOCIAZIONE EUROPEA DEI TESTIMONI DI GEOVA PER LA TUTELA DELLA LIBERTA' RELIGIOSA

ART. 4 STATUTO


«L'Associazione PROMUOVE una MENTALITA' APERTA AL PLURALISMO RELIGIOSO e al rispetto delle credenze di fede sia A LIVELLO INDIVIDUALE che nell'ambito dei gruppi sociali organizzati e riafferma il DIRITTO di OGNI ESSERE UMANO a credere in un Essere Superiore SECONDO LA PROPRIA COSCIENZA LIBERA e INDIVIDUALE».

1) Al riguardo qualcuno sarebbe in grado di conciliare il proclama di Barnabino e i contenuti del succitato articolo?

2) Qualcuno ritiene che attualmente nelle congregazioni di tutta Italia sia perseguito lo spirito dell'articolo di Statuto riportato?

3) Dinanzi alle prove evidenti dell'approvata legittimità di conseguire una "mentalità aperta al pluralismo", tutti i TdG internettiani, come considerano ora la rivendicazione dei DIRITTI UMANI FONDAMENTALI dei singoli Testimoni di Geova?




Nella giornata di ieri, una precisa e puntuale osservazione di Kelly70 (grazie, madre badessa!) hanno oltremodo favorito una promettente discussione intitolata "APERTURA AL PLURALISMO RELIGIOSO?", introdotta l'altro ieri su InfotdGeova LiberaMente dall'ottimo forista Axlrose (grazie, carissimo confratello!), il più spavaldo e disinvolto Testimone di Geova con la mentalità aperta al pluralismo mai incontrato fino a questo giorno.

Gli argomenti in questione attengono di diritto al tema, preciso e puntuale come al solito, scelto da Luigi Fallacara quasi un anno fa per discutere e divulgare la "CULTURA DEL DIALOGO E DEL RISPETTO RECIPROCO" strettamente connessa al riconoscimento del diritto fondamentale all'esistenza anche dei "Cristiani Testimoni di Geova con la mentalità aperta al pluralismo".

Nessuno dimentichi che tale realtà risulta espressamente riconosciuta da un documento ufficiale della stessa Confessione religiosa dei Testimoni di Geova, ossia dall'Art. 4 dello Statuto della benemerita ASSOCIAZIONE EUROPEA DEI TESTIMONI DI GEOVA PER LA TUTELA DELLA LIBERTA' RELIGIOSA, costituita a Roma il 27/1/1990, di cui sono sempre stato e resto, oltre che testimone fisico e morale, anche "socio fondatore e attivista".

Non a caso, anche l'Art. 4 dello Statuto dell'ALUS-Associazione Laica di Utilità Sociale denominata "CENTRO STUDI EMO PICCIONI" ricalca quasi pedissequamente la stessa impostazione positiva ed edificante.


Postato da: Vito Pucci/Ednaservice il 23/05/2007 4.55
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6115887


CENTRO STUDI EMO PICCIONI - Art. 4 STATUTO


L’Associazione non ha scopo di lucro. Essa è apolitica e si propone la tutela dei diritti umani fondamentali di ogni persona in campo civile, politico, religioso, dagli abusi perpetrati in completa violazione dei diritti garantiti dagli Stati democratici, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali, sociali, di nazione e di residenza.

In particolare l’Associazione si propone di promuovere l’osservanza concreta ed effettiva, sia in sede giurisdizionale sia in sede amministrativa, delle norme interne e di carattere internazionale, riguardanti la tutela dei diritti umani, affinché ogni individuo fruisca effettivamente della tutela cui ha diritto, anche in base alle norme internazionali efficaci per l’ordinamento giuridico interno.

Ferma ed impregiudicata la libera determinazione di ogni singolo socio, l’Associazione è indipendente rispetto a qualsiasi ideologia di gruppo, partito politico o confessione religiosa rispettosa dei principi e dei valori fondamentali enunciati dalla Costituzione italiana, dalla Costituzione europea e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Fondamentali.

L’Associazione promuove una mentalità aperta al pluralismo ed al rispetto delle credenze personali, sia a livello individuale che nell’ambito dei gruppi sociali organizzati.

L’Associazione segnala all’opinione pubblica, attraverso strumenti idonei, i casi di discriminazione e di chiusura nei confronti di qualsiasi individuo, evidenziando la necessità di una corretta informazione da parte dei mass-media.

Al centro dell’attività dell’Associazione si pongono lo studio, la ricerca, le iniziative editoriali, la formazione e l’aggiornamento culturale nei settori in cui si manifesta discriminazione, con particolare riguardo ai ‘cristiani’ Testimoni di Geova.




Per l'effetto, sono ritornate di attualità le tre specifiche e pertinenti domande che, a suo tempo, Luigi Fallacara pose e che -a parte Traggiai- nessuno, fino a questo giorno, ha ritenuto opportuno prendere in debita considerazione.

A prescindere, ricorrendone la necessità, chiedo espressamente all'amico Luigi, prima ancora che a Kelly70, a Gianluca Fischietti, a Pyccolo, a Floyd, a Claudio Cava, a Pino Lupo e a tutti i Foristi che non possono ancora intervenire LiberaMente in detta discussione, di far sentire qui la propria voce per mezzo delle più opportune osservazioni, integrazioni e commenti.

A questo punto, mi permetto di mettere in discussione il pensiero (realistico ma) negativo espresso ieri mattina dall'amico Lupo ("Siamo ancora lontani da un accordo amichevole e bonario"), e affermo con sicurezza che un convinto e motivato "intervento volontario" dell'amico Traggiai nella "causa pilota" introdotta da Luigi Fallacara dinanzi al Tribunale di Bari "PUO' FARE LA DIFFERENZA" a favore di tutti i dimessi/dissociati/disassociati!.

Negli ultimi due giorni, Gabriele Traggiai ha già manifestato un'apertura mentale "importante" e, nella quasi totalità, suvvia, riconosciamolo apertamente, le sue equilibrate affermazioni sono più che condivisibili!

Ricorrendone la necessità, qui di seguito riporto alcune delle affermazioni che mi sono sembrate più significative al fine dichiarato di commentarle LiberaMente ... in seguito, ora non ho più tempo.

Buona giornata a tutti.

Vito Pucci




Postato da: Gabriele Traggiai il 13/02/2008 22.19
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7255213&p=2



Postato da: Kelly70 il 13/02/2008 21.50
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7255213&p=2


Io penso che essere aperti al pluralismo presupponga l'ammissione che un altro possa essere al tuo stesso livello in materia di fede.

Se lo ritieni inferiore non si tratta più di pluralismo ma di tolleranza.

Nessuna religione può ammettere che un'altra sia al suo stesso livello così da aprirsi al pluralismo, sarebbe come mettersi in dubbio.




Concordo. L'intelligenza presuppone l'attitudine a saper cambiare opinione.

Se credo che la mia religione stia sbagliando, dovrei cambiare qualcosa nella mia vita.

E se penso che qualcun altro stia facendo meglio stò mettendo in dubbio la mia fede. Non ha senso.

Cosa significa essere pluralisti?

Nel momento in cui si fà una scelta di fede non si è più pluralisti, appunto perché si è scelto ciò che è migliore dal nostro punto di vista.

Forse qualcuno continua a confondere il rispetto e la tolleranza per il prossimo con qualcos'altro!

La differenza tra il TDG ed il Cattolico risiede nel fatto che se il TDG afferma di non essere daccordo con un solo insegnamento del CD, questi viene espulso, isolato ed ostracizzato da tutti i suoi ex compagni, mentre se il cattolico afferma di non essere daccordo con uno degli insegnamenti della chiesa, al fedele cattolico non accade proprio nulla.

A me sembra che la differenza sia sostanziale.





Postato da: Axlrose24 il 13/02/2008 22.34
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7255213&p=2


Gabriele Traggiai ha detto:

La differenza tra il TDG ed il Cattolico risiede nel fatto che se il TDG afferma di non essere daccordo con un solo insegnamento del CD, questi viene espulso, isolato ed ostracizzato da tutti i suoi ex compagni, mentre se il cattolico afferma di non essere daccordo con uno degli insegnamenti della chiesa, al fedele cattolico non accade proprio nulla.



Non accade nulla, però di fatto, scoprendo che qualche DOTTRINA sia sbagliata non può più ritenersi in ACCORDO con LA FEDE CATTOLICA, MA UNA PERSONA CHE PENSA CHE ALCUNI INSEGNAMENTI DELLA CHIESA CATTOLICA SIANO SBAGLIATE.

Riggettando un INSEGNAMENTO non può più ritenersi un CATTOLICO davanti a Dio, anche se non avrà ripercussioni come le avrà un TDG.

MA NON MI VENITE A DIRE CHE SI RITERRA' UN CATTOLICO APERTO AL PLURALISMO! CHE NON ESISTE FRA L'ALTRO.





Postato da: Gabriele Traggiai il 13/02/2008 22.34
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7255213&p=2


Interessante la definizione di "Pluralismo" data da Wikipedia:


"Nelle scienze sociali, il termine pluralismo si riferisce a una struttura di interazioni nella quale i diversi gruppi si mostrano rispetto e tolleranza reciproci, vivendo ed interagendo in maniera pacifica, senza conflitti e senza prevaricazioni (e, soprattutto, senza che nessuno tenti di assimilare l’altro).

Il pluralismo è probabilmente una delle caratteristiche più importanti e più tipiche delle società moderne, e sarà sempre più un elemento propulsore del progresso scientifico ed economico.

Nelle società autoritarie od oligarchiche il potere politico è concentrato in poche mani e le decisioni vengono prese da un ristretto numero di persone.

Al contrario, in una società pluralistica il potere e la facoltà di prendere decisioni (assumendosi la responsabilità delle relative conseguenze) sono distribuiti. Si ritiene che questo conduca ad una più ampia partecipazione all’impegno politico e sociale a favore di tutti, e che ciò possa dare risultati migliori di quelli delle forme politiche menzionate in precedenza. Alcuni esempi di gruppi umani basati sul pluralismo sono l’azienda e la comunità scientifica.

È possibile sostenere che la natura pluralistica del metodo scientifico sia uno dei principali elementi alla base della tanto rapida crescita della conoscenza in quest’ambito.

Si pensa, parallelamente, che il progredire della conoscenza porti automaticamente con sé un progresso umano, in termini di aumento della solidarietà, del benessere, della possibilità di curarsi.

Ciò è però ampiamente smentito dalla storia, non solo antica, ma anche e soprattutto contemporanea, che ha mostrato quanto crudelmente la scienza e la tecnologia possono essere asservite agli scopi della malvagità e della distruzione, proprio perché, come ha affermato George Steiner, la cultura e la civiltà non proteggono dalla barbarie.

Il film di Tim Burton “Mars Attacks!” contiene un’interessante e simpatica trattazione di questo tema.

Il pluralismo, infine, nega l’esistenza di una verità universale ed oggettiva, e pertanto viene spesso ritenuto un pericolo per certe verità, tipicamente (ma non soltanto) quelle religiose.

È chiaro che, mentre il pluralismo tenta di armonizzare (senza assimilazioni e senza negare le differenze) posizioni diverse, quali ad esempio quella occidentale e quella islamica circa i diritti delle donna, l’irrigidimento fanatico su una delle due non può che portare ad un conflitto (cosa che il pluralismo cerca appunto di evitare).

Il filosofo Raimon Panikkar ha fondato nei suoi testi il pluralismo su una solida base metafisica, superando le eccezioni sollevate da coloro che ritengono il pluralismo una ennesima forma di relativismo agnostico, mostrando che è possibile parlare di verità anche senza ridurre tutta la realtà ad un unico punto di vista".



Questa definizione indica che il TDG Pluralista non può esistere, in quanto tale persona sarebbe immediatamente espulsa dal gruppo, quindi non potrebbe più considerarsi Testimone di Geova.

Inoltre, come affermato sopra, non si può affermare di credere in una verità assoluta ed essere pluralista.

Questo termine, in religione, non può essere applicabile nel senso proprio del suo significato.





Postato da: Marco Piccioni il 13/02/2008 22.39
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7255213&p=2



Io penso che essere aperti al pluralismo presupponga l'ammissione che un altro possa essere al tuo stesso livello in materia di fede.



Sì, un aspetto del pluralismo è quello che evidenzi.

Ma essere aperti al pluralismo va oltre.

Prende in considerazione la possibilità di essere in errore.

Non potendo provare in modo inequivocabile quello che accetta per fede.

Non essendo ispirato dallo Spirito Santo e avendo a disposizione dati insufficenti, ammette la possibilità che quello in cui crede sia sbagliato.

Intendiamoci, non conosco nessuna religione cristiana che ha smentito i comandamenti fondamentali e inequivocabili del cristianesimo.

Se una confessione cristiana mettesse in dubbio i comandamenti "ama il tuo Dio" e "ama il tuo prossimo", con tutte le enormi conseguenze che accettare questi comandamenti comporta, non sarebbe più una confessione cristiana.

Preciso che cito due comandamenti chiari per tutti.

Non cito altre dottrine fondamentali per i cattolici o i TDG ecc.

Che vengono messe in dubbio e criticate dalle altre confessioni.

Perché non ho visto nessun teologo mettere la parola fine a queste diatribe dimostrando in modo definitivo di aver ragione.

Temo che per un simile risultato si debba aspettare un intervento divino.

Quindi tenendo presente questo, un "pluralista" si concentrerebbe sulle certezze del cristianesimo cercando di svolgerle al meglio e, pur tenendole in considerazione e nutrendo fede in esse, non utilizzerebbe le dottrine come discriminante tra veri cristiani e falsi.

Questo gli permetterebbe di mettere in dubbio e disapprovare anche le decisioni delle sue massime autorità religiose, qualora fosse evidente che stanno deviando dalle inequivocabili dottrine cristiane.

Parlando dei cattolici mi chiedo, per assurdo: se il Papa cominciasse a dire che Cristo non si è fatto carne ma la sua venuta è ancora lontana, un cattolico accetterebbe tale veduta?

A mio parere un cattolico non lo farebbe.

Quindi chi non è più un cattolico, il Papa massima autorità religiosa o il cattolico che si rifiuta di accettare una dottrina anti-cristiana?

Insomma, un cattolico è fedele a Dio o agli uomini?

Un TDG è fedele a Dio o agli uomini?

Un TDG con la mentalità aperta al pluralismo accetta il dialogo e ascolta le diverse idee.

Ha fede in quello che crede perché si è battezzato sapendo in cosa credono i TDG.

Ma il battesimo lo ha fatto per dedicarsi a Dio.

Qualora si rendesse conto che le autorità religiose vengono meno ai presupposti inequivocabili del cristianesimo dovrebbe ancora considerare queste persone dei TDG? Io credo di no.

E agirebbe per porre rimedio a questa situazione.





Postato da: Axlrose24 il 13/02/2008 22.46
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7255213&p=2


La definizione di PLURALISMO DATA DA WIKIPENDIA è molto chiara.

La definizione però, secondo il mio modesto parere, NON PUO' ESSERE "ACCOSTATA" AD UN CREDO RELIGIOSO COME IL CATTOLICESIMO O AI TDG.

TOLLERANZA E RISPETTO RECIPROCO finché questi non vanno contro delle chiare dottrine religiose, E DI QUESTO STAVAMO PARLANDO.

Ad esempio si può mostrare RISPETTO per quelle persone che scelgono di CONVIVERE, ma non si possono TOLLERARE CRISTIANAMENTE.

In questo caso, confutando la parola di DIO, la Bibbia, NON SI PUO' ESSERE PLURALISTI.





Postato da: Marco Piccioni il 13/02/2008 22.53
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7255213&p=2



Questa definizione indica che il TDG Pluralista non può esistere, in quanto tale persona sarebbe immediatamente espulsa dal gruppo, quindi non potrebbe più considerarsi Testimone di Geova.



No Gabriele. Questo dimostra che il gruppo che si definisce "religione cristiana" dei Testimoni di Geova è guidato da persone che usurpano l'autorità di Cristo giudicando gli altri.

Una mentalità aperta al pluralismo va a braccetto con il cristianesimo.

Ed è praticamente indispensabile essere aperti al pluralismo per diventare TDG essendo cattolici o di altre confessioni.

Se gli apostoli non fossero stati "aperti al pluralismo" Gesù sarebbe andato in giro da solo.

Gesù mise al palo la cosa più importante. Mise al palo la Legge.

Gli ebrei ortodossi, con la mente chiusa, persero l'occasione di servire il figlio di Dio.

Dovrebbe bastare questo a farci capire come la chiusura mentale sia pericolosa.

Quando un cattolico accetta di studiare con un TDG sta facendo una scelta pluralista.

Se questi cambierà religione smetterà di essere cattolico, ma perché dovrebbe smettere di essere anche aperto al pluralismo?

Se non si può diventare TDG senza essere aperti al pluralismo, mi spiegate perché dovrei accettare di non esserlo più da TDG?

Ripeto: Io per essere riconosciuto TDG mi sono battezzato dopo essermi dedicato.

Le domande non lasciavano dubbi.

Se le autorità religiose dei TDG vengono meno al loro battesimo chi è che smette veramente di essere un TDG? Io o loro?

Scusami Gabriele ma a me la risposta sembra ovvia.





Postato da: Gabriele Traggiai il 13/02/2008 22.53 23.02
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7255213&p=2


A mio avviso non si può pretendere il pluralismo da persone di fede, per i motivi sopra elencati.

Si può, però, pretendere la tolleranza ed il dialogo che nei culti distruttivi, come quello dei Testimoni di Geova, non sono ammessi né sono auspicabili a causa della struttura del gruppo.

Se i TDG fossero aperti al dialogo ed alla tolleranza questo sito e questo Forum non avrebbero motivo di esistere, ma ahimè la realtà è ben diversa!


Ed è praticamente indispensabile essere aperti al pluralismo per diventare TDG essendo cattolici o di altre confessioni



No Marco, stai cambiando scelta.

Un cattolico o chicchessia sceglie di divenire TDG perché crede che sia meglio diventarlo, rinnegando di fatto la sua precedente scelta.

Se vuoi essere Pluralista, come da definizione, non puoi accettare una verità assoluta in termini di dottrina e fede, perché nel momento in cui la abbracci escludi automaticamente tutte le altre.

Questo non significa che tu non possa dialogare e confrontarti in modo costruttivo con altri che vivono altre realtà di fede.

Per essere veramente pluralisti verso la religione, non si dovrebbe appartenere a nessun gruppo in particolare, solo così puoi affermare di aver relativizzato le "verità" proprie di ogni gruppo religioso.





Postato da: Marco Piccioni il 13/02/2008 23.05 e 23.21
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7255213&p=2


No, tu (Axlrose, ndr) e Gabriele state parlando di tolleranza.

Io sto parlando di un concetto ben diverso.

Io non posso dimostrarti che ho la VERITA'. Un cattolico neppure.

Qualsiasi altro fedele si trova nella stessa situazione.

Ci saranno sempre dubbi che richiedano l'uso della fede.

A quel punto essendo TDG ma PLURALISTA e quindi Cristiano userò altri metri di misura per valutare la mia vita cristiana e non mi assillerò la coscienza pensando che Dio mi distruggerà perchè credo nel paradiso celeste o in quello terrestre.

Mi date una risposta chiara?

Un cattolico è un CRISTIANO CATTOLICO o un CATTOLICO CRISTIANO?

Perché se un cattolico ha la verità, tutti gli altri sbagliano e non sono cristiani.

Un avventista è cristiano?
Un mormone è cristiano?
Un valdese è cristiano?
Un evangelista è cristiano?

Se rispondete affermativamente siete già aperti al pluralismo.

Se ritenete che non lo sono ditelo con chiarezza.


No Marco, stai cambiando scelta.

Un cattolico o chicchessia sceglie di divenire TDG perché crede che sia meglio diventarlo, rinnegando di fatto la sua precedente scelta.



Hai ragione. Infatti se leggi bene il mio post dopo mi spiego meglio.

Un cattolico è un cattolico pluralista quando accetta di studiare con i TDG.

Quando decide che le dottrine dei TDG sembrano più accettabili, ragionevoli o corrette, si battezza e smette di essere cattolico, diventando TDG.

Ma non capisco perché smette anche di essere pluralista.

Ripeto: La mia certezza sulle dottrine può essere dettata dalla fede.

Quindi potrei per fede credere al diluvio universale, visto che accetto l'onnipotenza di Dio.

Ma come posso esserne ASSOLUTAMENTE CERTO?

Insomma, come posso DIMOSTRARE LA MIA VERITA' SENZA L'AUSILIO DELLA FEDE?

E se non posso farlo allora devo per forza considerare l'ipotesi che, nonostante mi sembri la cosa più logica da credere, forse mi sbaglio.

Guarda che la luce progressiva è una caratteristisca del CD.

Accidenti, sono aperti anche riguardo le loro scelte dottrinali!!

Non possono impedirmi di esserlo anche io.

Inoltre è la legge italiana che me lo consente.

Potrebbero impedirmelo ma dovrebbero dire chiaramente che violano i diritti di un cittadino e rinunciare a qualsiasi rapporto con lo stato.

Se decidono di farlo non troverei più necessario fare causa alla CCTDG e neppure valermi del nome "Testimone di Geova" davanti a "pluralista".

Ma allora i TDG agirebbero da religione, che se ne frega degli uomini ed è convinta di avere l'approvazione divina.

In caso contrario io non mi sto mettendo contro una religione ma contro un'organizzazione umana e il concetto che ha quest'organizzazione dell'essere TDG non ha valenza ed è in contrasto con i fondamenti di un TDG.

Che non dovrebbero essere: "ama la tua organizzazione" ma "ama il tuo Dio".





Postato da: Gabriele Traggiai il 13/02/2008 23.35
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7255213&p=2


Caro Marco,

Io non voglio convincerti delle mie opinioni, ci mancherebbe!

Ma fatto sta, che, tutti coloro che ad oggi si definiscono "Testimoni di Geova con la mentalità aperta al pluralismo", sono tutti stati espulsi (e se qualcuno non è ancora stato buttato fuori è solo perché tiene per se le proprie opinioni) e di fatto non possono definirsi Testimoni di Geova.

Il fatto che si definiscono ugualmente tali, non significa che lo siano. Questo è quanto.

Per contro si può essere Cristiani appartenenti ad una delle denominazioni Cristiane che tu hai citato, a patto che tali denominazioni "non leghino" l'individuo e che non controllino la vita del fedele.

Quindi, automaticamente, diverse denominazioni, tra le quali anche i TDG, sono escluse da tale scelta, perché tutto sono tranne che Cristiane!





Postato da: Marco Piccioni il 13/02/2008 23.46
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7255213&p=2



A mio avviso non si può pretendere il pluralismo da persone di fede, per i motivi sopra elencati.

Si può, però, pretendere la tolleranza ed il dialogo che nei culti distruttivi, come quello dei Testimoni di Geova, non sono ammessi ne sono auspicabili a causa della struttura del gruppo.

Se i TDG fossero aperti al dialogo ed alla tolleranza questo sito e questo Forum non avrebbero motivo di esistere, ma ahimè la realtà è ben diversa!



Caro Gabriele, è un peccato non poter parlare con qualche Indios che ha conosciuto Cortez e gli altri simpatici Spagnoli che sbarcarono sulle loro spiagge.

Sono convinto che ti saprebbe indicare quale confessione meritava il titolo di "distruttore".

Quello che intendo dire non è che i cattolici siano un culto distruttivo, neppure i protestanti e neppure il cristianesimo in generale.

Ma tutti potrebbero essere accusati di tale caratteristica esibita durante la loro storia.

Io continuo a ripetere che la tolleranza e il dialogo (che non sono il pluralismo ma sono meglio di niente) non dipendono dalle religioni o dalle etichette ma dagli INDIVIDUI.

Io sono cristiano.

Se accidentalmente le mie dottrine sono come quelle cattoliche divento ANCHE cattolico. Ma sempre cristiano.

Se il Papa, il CD o qualunque altra autorità nega le basi del cristianesimo la sua non è una religione cristiana. PUNTO.

Ma se queste basi ci sono, allora è cristiana. PUNTO.

A prescindere dalla verginità di Maria, dalla Trinità, dai 144.000, dal libro di Mormon, dal paradiso con i leoni erbivori o qualsiasi altra INTERPRETAZIONE UMANA.

Se tu hai la prova definitiva che dimostra empiricamente la veracità di una peculiare dottrina dei TDG e che è fondamentale per far reggere la loro teologia, allora, che ti piaccia o no, devi cambiare la base con cui ai costruito la tua fede.

Perché uno dei fondamenti a cui credevi era sbagliato.

Ma per ora non è MAI accaduto.

Ma se dovesse accadere DEVI essere aperto al pluralismo.

Se sei convinto in modo assoluto, senza dubbi alcuni, di avere la VERITA' allora gli altri insegnano bugie.

E se insegnano bugie allora non sono religioni cristiane.

Se i membri del CD non riescono a capire questo fatto, anche se, casualmente, avessero ragione, la loro posizione non sarebbe cristiana perché usurpano il ruolo di Cristo come giudice.

E se non sono cristiani, spiacente per loro, non sono neppure CRISTIANI testimoni di Geova.

Le due cose non si possono scindere.

Ergo hanno torto a giudicare le religioni.

Ergo non hanno i requisiti per fregiarsi del titolo di "pastori".

E della loro autorità un TDG può fare a meno.

Accettando comunque le dottrine che lo identificano come TDG.





Postato da: Gabriele Traggiai il 14/02/2008 0.21 e 0.32
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7255213&p=2



Se sei convito in modo assoluto, senza dubbi alcuni, di avere la VERITA' allora gli altri insegnano bugie.

E se insegnano bugie allora non sono religioni cristiane.

Se i membri del CD non riescono a capire questo fatto, anche se, casualmente, avessero ragione, la loro posizione non sarebbe cristiana perchè usurpano il ruolo di Cristo come giudice.

E se non sono cristiani, spiacente per loro, non sono neppure CRISTIANI testimoni di Geova.



Se sono convinto di essere nell'organizzazione che interpreta nel modo corretto il Cristianesimo non significa che gli altri siano dei bugiardi (a meno che sostengano le loro dottrine con inganni e menzogne).

Scelgo solo una delle interpretazioni per una serie di motivi.

Io come persona, in questo momento della mia vita, non ho etichetta, relativizzo ciò che è fede, non giudico né indico nessuna fede come quella giusta.

Rispetto tutti (tranne i totalitarismi, ovvio) e non reputo uno superiore all'altro.

Il discorso che fai è valido se ti estranei da qualsiasi etichetta, altrimenti fai una scelta, che tu lo ammetta o meno, che in definitiva reputi migliore delle altre.


E della loro autorità un TDG può fare a meno.

Accettando comunque le dottrine che lo identificano come TDG.



Mi dispiace Marco, ma i fatti dicono che nemmeno queste due cose non possono essere scisse.

Non è una condizione reale.

Tutti coloro che rifiutano il CD come autorità sono stati espulsi e di fatto non sono più Testimoni di Geova.

O Qualcuno ha in mente di disassociare il CD?






******


"SAREBBE ORA CHE ALLAH, DIO E GEOVA SI METTANO INTORNO A UN TAVOLO A PARLARE". "BRAVO, E DOVE?" - Francesco Tullio ALTAN, L'espresso 11 Ottobre 2001, pagina 7.

Risposta/proposta di Vito Pucci/Ednaservice: "OK!, Continuiamo a confrontarci civilmente su BISPENSIERO.IT", su: "APOCALISSE.NET ", su: "AGAPE - INFOCATTOLICI.IT", su: "ANIME LIBERE.NET", su: "INFOTDGEOVA LIBERAMENTE", su: "SOCCORSO SPIRITUALE.ORG", su: "COORDINAMENTO FUORIUSCITI TESTIMONI DI GEOVA" e, coraggio, avanti c'è posto, su: ... . D’accordo?.

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“TESTIMONI CONTRO GEOVA” (Panorama 25/2/1990, pagina 79)

E loro, gli accusati cosa dicono? Che è tutta una montatura, naturalmente.

Accusa Paolo PICCIOLI, responsabile romano: "E’ una sporca storia di soldi".

"Con 175 mila evangelizzatori attivi e altrettanti simpatizzanti, rappresentiamo una minaccia economica reale nel momento in cui siamo chiamati a decidere a quale culto destinare l’8 per mille dell’Irperf.

I soldi destinati a noi sono tutti soldi in meno al Vaticano.

Tutto qui il problema".

Tutto qui? La magistratura indaga.
(Panorama 25/2/1990, pagina 79)






“IL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE (finalizzato alla espulsione di un singolo fedele dall’Ente giuridico CCTG, ndr) SI SVOLGE IN VIA RISERVATA: IL CHE, SE TUTELA (?!?) LA DIGNITA’ DELLA PERSONA INQUISITA, NON NE GARANTISCE IL PIENO ESERCIZIO DEL DIRITTO DI DIFESA, LEGATO ANCHE ALLA PUBBLICITA’ DEL PROCESSO ED AL CONTROLLO CHE COSI’ PUO’ SVOLGERE L’OPINIONE PUBBLICA NON SOLO CONFESSIONALE. …

QUESTE LIMITAZIONI AL DIRITTO DI DIFESA APPAIONO GIUSTIFICATE NELLA MISURA IN CUI … NON OFFENDANO LA DIGNITA’ DELLA PERSONA UMANA”. –
Nicola Colaianni, “La libertà religiosa nella elaborazione confessionale dei Testimoni di Geova”, Rubbettino Editore 2002, 674-675.



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"NEL 2008 GLI ANGELI BRICCONI DI ROMA/BROOKLYN E TIONE DI TRENTO SI COMPORTERANNO ANCORA DA TALEBANI CATTO-GEOVISTI?"
www.infotdgeova.it/pucci.htm
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=4595362
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6115945



"COMITATI GIUDIZIARI SPECIALI CCT/WTS = TERRORISMO ALLO STATO PURO!"





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Master Mystery
00giovedì 14 febbraio 2008 22:06
Quoto Marco:

Se gli apostoli non fossero stati "aperti al pluralismo" Gesù sarebbe andato in giro da solo.

Gesù mise al palo la cosa più importante. Mise al palo la Legge.

Gli ebrei ortodossi, con la mente chiusa, persero l'occasione di servire il figlio di Dio.

Dovrebbe bastare questo a farci capire come la chiusura mentale sia pericolosa.

Quando un cattolico accetta di studiare con un TDG sta facendo una scelta pluralista.

Se questi cambierà religione smetterà di essere cattolico, ma perché dovrebbe smettere di essere anche aperto al pluralismo?



Io credo che pensare di avere ragione non sia sbagliato, anzi. Il problema nasce quando si pretende di avere ragione. Si può credere in maniera assoluta all'aspetto che ci pare abbia un determinato colore, perchè non dovremmo accettare anche solo l'idea che qualcuno possa dimostare il nostro essere daltonici? Rendo? Comunque non necessariamente tale pretesa si presenta quando si esige una fede comune in una comunità, ma quando ci si obblighi cosa e come pensarla riguardo all'essere e al pensiero degli altri, e/o ai gradi di rapporti possibili con questi "altri". Anche qui, rendo?

Ditemi se sbaglio (spiegandomi il perchè :D ), ma un pluralismo inteso come convivenza, tolleranza e rispetto reciproco, fatto anche di studi e di discussioni, perchè non dovrebbe esistere per un credente?

E chi meglio di qualcuno che crede in una religione non si possa definire "pluralista" se condanna qualcosa riguardante la stessa? Mia opinione.
jwfelix
00giovedì 14 febbraio 2008 23:00
Re: E poi basta....
giainuso, 11/05/2007 19.28:

con questa storia che non ci credi nemmeno tu...
Sono stanco di dire sempre le stesso cose ma tu mi costringi.
Mi puoi dire,secondo te,se a 10,11,12,13,14 ,15 anni si può fare una scelta veramente consapevole ?

Non scherziamo,grazie.

Ciao
Bruno



Perchè, che dire allora dei battesimi

a 10,11,12,13,14 ,15

MESI???
In quale dei 2 casi la scelta è più consapevole???
Master Mystery
00venerdì 15 febbraio 2008 01:48
La nostra veduta sul come e quando uno debba fare delle scelte non deve essere imposta a nessuno.. dire che la dedicazione di un giovanissimo all'essere un tdG è sbagliata è scorretto per principio.

Un 12enne può anche scegliere per questioni vitali. Ma come la si può considerare una scelta ponderata alla pari di un adulto? Quindi è anche sbagliato dire che tale scelta la si può sempre e realmente ponderare.

"I battesimi coatti" dei cattolici comunque, non obblighino nessuno a fare scelte, il battesimo cattolico è "per la salvezza", le scelte intraprese riguarderanno l'individuo, la Chiesa non gli imporrà nulla che l'individuo non voglia seguire, in base all'argomento non mi sembra quindi che tale cosa risponda a qualcosa.

Mentre il ragazzino che si battezza come tdG, fa una scelta ben precisa che riguarderà gran parte della sua vita.

E non parliamo di soli ragazzini. Non possiamo escludere il fatto che un "ignorante" qualsiasi (in senso buono) si battezzi da subito perchè in base a quello che gli vien detto percepisce una rivelazione.

Non sto dicendo che non lo devono fare, dico che parlare di scelte "ponderate" lascia il tempo che trova, e che comunque, anche con la massima ponderabilità della questione non vedo come non si possa accettare un cambio di rotta, non si è forse felici se un cattivo diventa buono? Se un apostata da decenni si converte? E se si converte da quello che credete voi invece è male? Io ritengo che sia male solo se si pretende di avere ragione, non semplicemente se lo si crede. Perchè non deve essere così?

E non dico che bisogna frequentare tutti e che a tutti va data una possibilità, anzi, uno deve essere libero di non frequentare chi crede, ma finchè parliamo di scelte personali è lecito.
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