Assoluto ?

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Xlsx
00domenica 5 agosto 2007 14:35
Di fronte alle scritture che dicono di invocare il nome di Gesù, i tdG hanno scritto più volte una cosa simile a questa:


Perciò Interpreters Bible ( fonte non TdG) afferma correttamente che " invocare il nome del Nostro Signore significa riconoscerne la sua signoria, più che pregarlo.




quello che ho evidenziato e per chiedere ai tdg se da quello che è scritto vedono aperta la possibilità di pregare Gesù o no. Stando solo a quello che è scritto li perfavore perchè riguardo all'intendimento biblico, è stato ampiamente trattato.

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=4371210&p=1&tid=23746ec7dbe54e5e7e47e63ce1a3136696a5b3fe3ec2f94cc40f7968...
Xlsx
00lunedì 6 agosto 2007 22:58
dire e accusare gli altri di non obiettività va sempre bene secondo Barnabino & company salvo poi ritrovarsi a far passare una traduzione biblica su 10 che rende il "pezzo" come la TNM come traduzione assolutamente corretta e per forza giusta. Se la traduzione è possibile, non vuol per forza dire che è corretta.

In questo caso è evidente il motivo per il quale i tdG non rispondono:


Perciò Interpreters Bible ( fonte non TdG) afferma correttamente che " invocare il nome del Nostro Signore significa riconoscerne la sua signoria, più che pregarlo.




Avevano citato il passo per sostenere che Gesù non va pregato e quindi si sono soffermati su quello che gli faceva comodo. Quindi da quella frase ne hanno tratto la loro tesi eppure, per chiunque lì c'è scritto che si invoca il nome di Gesù ANCHE pregandolo.


Atti 7:59 E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito».

in un momento del genere una persona che fa ? prega


barnabino
00martedì 7 agosto 2007 10:34
Caro Enea,

Mi dispiace, ma non rispondo a domande poste in modo maleducato e polemico. Non sono un Juke Box che risponde ai tuoi capricci.

Quello che in greco, attarverso l'espressione semitica corrispondente, significa l'espressione "invocare il nome" di qualcuno te l'ho già spiegato: non significa pregare in sneso cultuale quella persona ma riconoscerne l'autorità o mettersi sotto la sua protezione. Di più non saprei cosa dirti.


Atti 7:59 E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito»



Abbiamo già spiegato altre volte il passo, qui Stefano non "prega" Gesù ma lo "invoca", cioè si mette sotto la protezione di Gesù a cui Dio aveva dato l'autorità di risorgere i morti.

Il tuo errore è di confondere una "preghiera" cultuale, riservata a Dio, con l'"invocazione" che invece aveva un significato più ampio. In nessun passo è mai detto che una richiesta venga rivolta a Gesù con il verbo proseuchomai riservato alla preghiera cultuale.

Shalom
La Primula Rossa
00martedì 7 agosto 2007 10:51
Re:
Xlsx, 05/08/2007 14.35:

Di fronte alle scritture che dicono di invocare il nome di Gesù, i tdG hanno scritto più volte una cosa simile a questa:


Perciò Interpreters Bible ( fonte non TdG) afferma correttamente che " invocare il nome del Nostro Signore significa riconoscerne la sua signoria, più che pregarlo.




quello che ho evidenziato e per chiedere ai tdg se da quello che è scritto vedono aperta la possibilità di pregare Gesù o no. Stando solo a quello che è scritto li perfavore perchè riguardo all'intendimento biblico, è stato ampiamente trattato.

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=4371210&p=1&tid=23746ec7dbe54e5e7e47e63ce1a3136696a5b3fe3ec2f94cc40f7968...




Se intendiamo la "preghiera" come esclusivo atto di adorazione, no, ma se vogliamo guardare la preghiera da altre angolazioni, si. Esempio: i cantici alle adunanze sono "preghiere"? Si e no possiamo dire, ovvero non preghiere nel vero senso della parola. Alcuni di quei cantici sono innalzati a Cristo. E' in dubbio che Cristo abbia una posizione privilegiata e ben chiarita nella I lettera ai Corinti capitolo 15, possiamo paragonare la sua posizione a quella del re Davide o altri re d'Israele, a loro i sudditi piegavano il ginocchio e invocavano giustizia, grazia, misericordia e altro, erano "preghiere" ma non certo atti di adorazione. Nella Bibbia rispettare i rappresentanti diretti di Dio è come rispettare Dio stesso (vedi Esodo 7:1) ma non rende i rappresentanti idonei per essere "adorati". In tal senso va inteso l'invocare Gesù Cristo.
barnabino
00martedì 7 agosto 2007 13:36
Caro Primula,

Mi pare esatto quello che dici, ci sono decine di cantici, di fatto lodi cantate, ricolti a Gesù e questo dimostra come la "preghiera" può benissimo non avere alcun intento cultuale.

Shalom



La Primula Rossa
00mercoledì 8 agosto 2007 12:02
Non dimentichiamoci che Stefano in punto di morte "vedeva" Gesù quindi quell'espressione non è certo una preghiera, anche quando fedeli dell'antichità vedevano angeli vi parlavano senza pensare che li stessero invocando in preghiera.
christofer2006
00mercoledì 8 agosto 2007 12:02
Xlx, capisco che sei in ferie ma datti una calmata.

continui ad aprire discussioni sullo stesso tema, disperdendo così i commenti qua e la ne forum.
Su questa questione ti abbiamo già risposto più volte come segue:

Invocare il nome di Cristo, cosa significa esattamente?
In che senso il nome di Cristo era ‘invocato' in ogni luogo cone il NT attesta?

Intanto per il fatto che i seguaci di Gesù di Nazaret lo riconoscevano apertamente come Messia e “Salvatore del mondo” e compivano molti miracoli nel suo nome. (1 Giovanni 4:14; Atti 3:6; 19:5) Perciò l' Interpreter's Bible afferma che “invocare il nome del nostro Signore . . . significa confessare la sua signoria, più che pregarlo”.

Anche accettare Cristo ed esercitare fede nel suo sangue, che rende possibile il perdono dei peccati, è un modo di ‘invocare il nome del nostro Signore, Gesù Cristo'(Cfr. Atti 10:43 con 22:16). Inoltre, pronunciamo letteralmente il nome di Gesù ogni volta che ci rivolgiamo a Dio in preghiera tramite lui. Gesù è infatti definito l'unico mediatore fra Dio e gli uomini in 1 Timoteo 2:5,6. Perciò, pur indicando che possiamo invocare il nome di Gesù, la Bibbia non dice che dovremmo pregarlo (Efesini 5:20; Colossesi 3:17).

Il libro Le origini della Chiesa, di Walter Kirchshkager (Città Nuova, 1994, con approvazione ecclesiastica), fa ulteriormente luce sul significato dell'invocazione del nome del Signore Gesù Cristo. Alle pp. 10 e 11 dice: “Occorre notare brevemente ciò che non sempre compare nelle traduzioni che si fanno di questa frase [cioè di 1 Corinti 1:2]: il verbo <>(greco epikaléo) non è infatti da intendere nel senso di un'invocazione di richiesta, ma esprime piuttosto la proclamazione di una confessione di fede . Quando questo verbo ha una persona come complemento oggetto, il Nuovo Testamento lo usa soltanto in questo senso. Il pronunciare il <> di nostro Signore Gesù Cristo rimanda allo sfondo giudeo-semitico del termine: il nome sta al posto stesso della persona. L'espressione: << invocare il nome del Signore nostro Gesù Cristo >> significa quindi proclamare, in una professione di fede, la persona di Gesù quale Signore e Cristo. Molto probabilmente il contesto concreto nel quale si sperimenta questo modo di esprimersi è la celebrazione della liturgia, nella quale si manifesta la coscienza di fede della comunità, che proclama Gesù quale suo Kyrios e Cristo”.

Tenendo conto del contesto generale della Bibbia, secondo cui si deve pregare soltanto Dio Padre, è evidente che Gesù non va pregato ma “confessato” o “proclamato” quale Signore e Cristo, “alla gloria di Dio Padre” (Filippesi 2:11).
Xlsx
00mercoledì 8 agosto 2007 13:17
A questo 3D in effetti faccio a meno di rispondere perchè quando uno dice cheuna persona, in punto di morte vedede in visione Cristo e dice che è chiaro che non lo sta pregando allora, in effetti non ho nulla da aggiungere benchè chiaramente non sono d'accordo.
La Primula Rossa
00mercoledì 8 agosto 2007 13:25
Cristopher è interessante il fatto che che al verso 55 di Atti cap 7 è chiaro che Stefano sia in uno stato di estasi da profeta ed ha una visione e al verso 56 chiami Gesù Figlio dell'Uomo mentre quest'ultimo è in Cielo non sulla Terra, inoltre lo vede "in piedi" alla destra di Dio e non solo del Padre, ma alla destra di Dio, ci sarebbe da chiedersi perchè non vede lo spirito santo e perchè il versetto 60 conclude con l'addormentarsi nella morte e non nella trasmigrazione dell'anima o dello spirito sino a Gesù in Cielo (se vogliamo fare anche una riflessione sull'immortalità dell'anima). Sembra tutto molto chiaro, Stefano in estasi da profeta ha una visione e si rivolge a ciò che vede reale prima di morire, non mi sembra affatto un'atmosfera da preghiera. Che dici? [SM=g7066]
Xlsx
00mercoledì 8 agosto 2007 17:13
Leggere il contesto di una scrittura va benissimo ma bisogna farlo con obiettività:


Atti 7:54-58
“54 E udite queste cose furono feriti nel loro cuore e digrignavano i denti contro di lui. 55 Ma egli, essendo pieno di spirito santo, guardò fisso in cielo e scorse la gloria di Dio e Gesù in piedi alla destra di Dio, 56 e disse: “Ecco, vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio”. 57 Allora gridarono a gran voce e con le mani si coprirono gli orecchi e si scagliarono contro di lui di comune accordo. 58 E, dopo averlo cacciato fuori della città, gli tiravano pietre. ...”




come puoi vedere, c'è scritto dopo averlo cacciato fuori della città, gli tiravano pietre quindi, è altret'anto chiaro che la visione era finita da un pezzo quando lo lapidarono.
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