Auspicio di riunione delle Chiese Cristiane in una cosa sola.

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MauriF
00sabato 9 aprile 2005 12:28
Più vengo a contatto con la realtà ortodossa del cristianesimo e le realtà evangeliche, più mi rendo conto di quanto poca sia la distanza che ci separa...

Soprattutto per quanto riguarda la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa.

Stavo leggendo delle preghiere ortodosse su questo sito:
web.tiscali.it/chiesaortodossa/preghiere.htm

E mi sono soffermato su una in particolare:

Per la Chiesa

Ricordati Signore, in primo luogo della tua Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica ed ortodossa che è tua perché Tu l’hai creata col Tuo sangue prezioso e la guidi mediante il tuo Santo Spirito, confermala, rafforzala, estendila, moltiplicala, pacificala e salvala nei secoli contro le porte dell'inferno; sciogli i dissensi tra le chiese, soffoca gli errori dei pagani, distruggi e sradica rapidamente le eresie che si manifestano e converti ciascuno di noi per la potenza del tuo Santo Spirito.


Mi sembra chiaro il desiderio di unione che hanno i cristiani...
Cosa sulla quale prima non mi sono mai soffermato.

Già l'amore di Gesù Cristo ci attrae fra di noi.

Nei giorni scorsi ho sentito delle interviste di cristiani ortodossi che si sono recati a Roma, tra la folla.
Da loro ho sentito che tale desiderio di unione è molto forte.

Sarà forse questo miracolo di unione che è seguito alla morte di Giovanni Paolo II un punto di avvicinamento forte tra le Chiese?
Io spero che possa aver fatto breccia nel cuore del clero di entrambe le Chiese...

Riguardo alle comunità evangeliche, so che questo è un po' più difficile.

Ma già l'unione delle due realtà cristiane d'oriente e d'occidente darebbe uno scossone a tutto il mondo cristiano...e potrebbe produrre anche frutti inaspettati.

Con questo volevo esprimere il mio auspicio e la mia preghiera affinchè Dio ci aiuti a riunirci in una cosa sola in Gesù Cristo.

Ciao
Mauri

opljyy

Teodoro Studita
00sabato 9 aprile 2005 18:43
Tra Ortodossia e Cattolicesimo le distanze sono brevi, e secondo me è possibile pensare ad una mediazione, in base soprattutto alle posizioni assunte nel 7° e 8° concilio ecumenico, poco prima dello scisma del 1054.

Dico che la distanza è breve, perché l'unico aspetto teologico che diverge, è quello relativo alla teologia dello Spirito, che in occidente è sotto l'influsso di Agostino, e in oriente sotto quello dei Padri Cappadoci (Gregorio di Nazianzo, Basilio e Gregorio di Cesarea).

Con le Chiese della Riforma il problema è più serio ed io, come ortodosso, mi sento vicino ai Cattolici, ma non ai Protestanti, per vari motivi:
- Subordinazionismo: già condannato da cattolici e ortodossi
- Teologia dell Spirito: anatemizzata da noi e considerata ai limiti del tollerabile dai cattolici
- Teologia mariana: anatemizzata da cattolici e ortodossi
- Predestinazione: anatemizzata dagli ortodossi e considerata ai limiti dai cattolici
Per questi motivi la storia con i Riformati si fa dura

Se vi va possiamo partire dal 3d sulle differenze tra Cattolicesimo e Ortodossia, e ipotizzare delle soluzioni. Se mi date qualche giorno, posso dare io il "la" con il "filioque", da sempre punto nodale di questa triste separazione tra Chiese sorelle.

Un saluto,
MauriF
00sabato 9 aprile 2005 20:49
Va benissimo, dai pure tu il "la" quando sei pronto.
Sono d'accordo con quanto hai detto, poi semmai approfondiamo punto per punto il problema con i Protestanti che mi interessa molto (soprattutto quanto riguarda la Teologia dello Spirito e la Predestinazione).
Prima affrontiamo pure il rapporto fra Cattolici e Ortodossi che mi sta molto a cuore.

ciao
Mauri
Teodoro Studita
00mercoledì 20 aprile 2005 11:13
Una sintesi sul Filioque
Premetto che ciò che segue è una personale sintesi sulla questione del filioque, non ha alcuna pretesa di esaurire l'argomento, né di essere facilmente comprensibile al largo pubblico. Spero che comunque i foristi apprezzino lo sforzo [SM=g27985]

Una sintesi sul problema del Filioque

Per chi non lo sapesse, stiamo parlando della adozione, all’interno del “Credo” cattolico, della formula di processione dello Spirito “dal Padre E dal Figlio”, che compare nell’uso liturgico in occidente a partire dal 1014, contro la formula tradizionale secondo la quale lo Spirito procede “dal Padre”.

Al contrario di quanto si possa pensare, non è una questione oziosa e di carattere terminologico, ma di portata teologica notevolissima.

Sicuramente occorre operare un distinguo tra la questione terminologica relativa alla processione e quella teologica relativa allo Spirito.
Sulla prima cominciamo con il ricordare che il Credo formulato nel Concilio di Costantinopoli del 381, recitato tuttora dalla Chiesa Ortodossa e modificato con il filioque da quella cattolica, deve la sua formulazione riguardo allo Spirito a Gv:15,26

Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza;

San Gregorio il Teologo fu il primo a distinguere nettamente i verbi “exporeuomai” e “proienai” riferiti allo spirito. In italiano esiste una serie difficoltà nel rendere questi due termini, che potremmo definire così
Ekporeuomai = procedere per filiazione
Proienai = procedere non per filiazione
Secondo Gregorio la prima lo Spirito l’ha in comune anche con il Figlio (cfr.Discorso /39,12/ Sources Chrétienne/ 358,175), mentre la seconda no.
La confusion si fa totale con la traduzione di ekporeusis=processio nella Vulgata, ponendo le basi per un serio equivoco.
L’ekporeusis orientale si va configurando come relazione d’origine in rapporto esclusivo con il Padre, mentre la processio occidentale come la comunicazione della divinità tra Padre e Figlio e dal Padre per mezzo e con il Figlio allo Spirito.

Lo stesso Gregorio il Teologo, nella polemica macedoniana, risponde:”Che cosa manca dunque allo Spirito per essere il Figlio, poiché se non gli mancasse nulla Egli sarebbbe il Figlio?... non gli manca nulla, poiché nulla manca a Dio; ma è la differenza della manifestazione, se posso dire, o della relazione tra di loro che crea anche la differenza della loro appellazione” (cfr. Discorso /31,9/SC/250,290-292)

Agostino, forse anche in considerazione di Gal:4,6 in cui lo Spirito Santo è anche “Spirito del Figlio”, sostiene che Questi trae origine dal padre “principaliter” (De Trinitate/ XV,25,47, PL 42, 1094-1095).

Una formulazione simile la troviamo in S.Basilio che sostiene che lo Spirito si ricongiunge al Padre “per mezzo del Figlio” (cfr.Trattato sullo Spirito Santo, XVIII, 45 /SC/ 17bis, 40[SM=g27989]. Massimo il Confessore gli fa il coro parlando dello Spirito “generato attraverso il Figlio” (cfr. Questiones ad Thalassium, LXIII /PG/ 90,672 C). Dottrina, questa, che verrà ripresa dal VII Concilio Ecumenico, che approverà la formula “procedente attraverso il Figlio”. Nel Concilio di Lione del 1274, la Chiesa Cattolica cercò di ricucire lo strappo con la Chiesa Ortodossa specificando che, pur avendo ormai adottato il filioque, la Causa dello Spirito rimaneva una, il Padre, eliminando ogni rischio di subordinazionismo.

La posizione attuale della Chiesa cerca di ridurre il fatto del Filioque ad un equivoco lessicale tra processio latina e proienai greco, che non essendo tra loro equivalenti, non possono entrambi ammettere il filioque.

Dal punto di vista filosofico e teologico le cose sono in realtà ancora più complesse, a causa del pensiero di Agostino. Questi infatti sostiene che :
1) Lo Spirito Santo può essere definito come “L’amore che vi è tra Padre e Figlio”
2) “In Dio tutto ciò che può essere compreso riguarda la sostanza”
La conseguenza di queste affermazioni è che, non potendo essere “l’Amore tra Padre e Figlio” definito come sostanza, si tratterebbe di un’attributo della sostanza, dunque una energia, che però secondo il secondo postulato sarebbe comunque messa sullo stesso piano della sostanza.
Il problema è che, secondo tutto il pensiero orientale (in primis dei Padri Cappadoci), la sostanza divina è inconoscibile ed incomunicabile, invece secondo Agostino le energie possono essere conosciute e comunicate. Mettendo tutto sullo stesso piano, il conflitto è inevitabile.

Ad aggiungere confusione nella confusione, il CCC (246), citando il Concilio di Firenze, sostiene che il Padre comunica tutto al Figlio, vero, se ivi non fosse compresa anche la processio dello Spirito. In questo caso, poiché lo stesso teorema vale anche per lo Spirito, che ha tutto ciò che c’è in comune tra Padre e Figlio, possiede in sé stesso la sua causa, il che è logicamente impossibile.

Come risolvere la questione?
Essendo ormai l’equivoco terminologico piuttosto radicato, ancorché riconosciuto da entrambe le parti, si dovrebbe scegliere quale senso dare alla “processione” del Credo. Nel caso di quella latina (processio), si potrebbe utilizzare la formula “procede dal Padre attraverso il Figlio”, già approvata da entrambe le Chiese e dunque possibile. Nel caso di quella greca (proienai) si dovrebbe tornare alla formula conciliare del 381 “procedente dal Padre”.
Per quello che riguarda l’interpretazione del pensiero di Agostino invece le cose sono più complesse, ma ritengo che già risolvere il problema del Credo potrebbe essere un enorme passo avanti.

Un saluto,

MauriF
00mercoledì 20 aprile 2005 13:34
Sulla questione del filioque, secondo me, sembra ci possa essere una chiara apertura nei cofronti di una visione del "procede dal Padre attraverso il Figlio".
Non lo dico sulla base di una mia convizione, ma di quanto ho letto in un libro di Padre Livio Fanzaga che si intitola appunto "Credo".
Nel quale si analizza punto per punto il la Professione di Fede a partire dalle origini fino ai nostri tempi.

Ti cito un passo a proposito:

Il Concilio di Costantinopoli afferma che lo Spirito Santo "procede dal Padre". In questo modo la Chiesa riconosce il Padre come "la fonte e l'origine di tutta la divinità" (Concilio di Toledo VI,anno 63[SM=g27989]. Tuttavia, l'origine eterna dello Spirito Santo non è senza legame con quella del Figlio: "Lo Spirito Santo, che è la terza persona della Trinità, è Dio, uno e uguale al Padre e al Figlio, della stessa sostanza e della stessa natura... Tuttavia, non si dice che egli è soltanto lo Spirito del Padre, ma che è, a un tempo, lo Spirito del Padre e del Figlio" (Concilio di Toledo XI, anno 675).
Si comprende quindi perchè la tradizione latina confessa che lo Spirito "procede dal Padre e dal Figlio". La tradizione orientale a sua volta, volendo mettere in evidenza che il Padre, in rapporto allo Spirito, è l'origine prima, afferma che "lo Spirito procede dal Padre attraverso il Figlio " (Ad Gentes 2).

Lo Spirito Santo è consustanziale al Padre e al Figlio e ne è inseparabile non solo nella vita intima della Santissima Trinità, ma anche nella sua effusione come dono di amore al mondo. "Quando il Padre invia il suo Verbo, invia sempre il suo Soffio: missione congiunta in cui il Figlio e lo Spirito Santo sono distinti ma inseparabili" (CCC 689). Vengono inviati insmee ognuno con la sua specifica missione. Cristo, che è l'immagine visibile del Dio invisibile, è colui che appare, ma è lo Spirito Santo che lo rivela.

Quindi io vedo un'apertura abbastanza probabile riguardo questa questione...

Ciao
Mauri

ertreyt
husband70
00mercoledì 20 aprile 2005 13:59
Ma siete veramente sicuri che con il nuovo papa ci possa essere
una riunificazione della chiesa cattolica con quella ortodossa?

Giovanni Paolo II ha più volte accennato alla riconfluenza delle "chiese sorelle" in un unica chiesa.

Il cardinale Ratzinger, nella sua precedente carica di prefetto della Congregazione per la fede, con una nota del 30/6/2000
ha precisato che l'espressione "chiese sorelle" include diverse confessioni religiose incluse l'ortodossa.

Ma non vi può essere inclusa la chiesa cattolica che rimane a tutti gli effetti " chiesa madre " e che tale dovrà essere riconosciuta dalle " chiese sorelle " che implicitamente dovranno sottoporvisi come chiese "figlie".

Pertanto, secondo l'ottica di Ratzinger, in caso di riunificazione, non ci saranno più patriarchi di cui fà parte anche il patriarca di Roma al limite come primus inter pares, ma un unico papa " infallibile " e di serie A, e altri
patriarchi di serie B che sovranno fare atto di sottomissione all'autorità del papa di Roma.

Se gli ortodossi vorranno ingoiare questa pillola è affar loro,
non credo che Ratzinger sia il tipo da fare sconti.

E credo che questo nodo sia ben più duro che le differenze dottrinali di cui discutono MauriF e Teodoro Studita.


Saluti

[Modificato da husband70 20/04/2005 14.01]

Teodoro Studita
00mercoledì 20 aprile 2005 16:29
La gestione del primato petrino è perlappunto il secondo punto da affrontare in questa panoramica a volo d'uccello sui problemi tra Chiese d'Oriente e d'Occidente.

E' chiaro che la suddivisione conciliare dei 5 patriarcati oggi non ha più senso, perché Antiochia praticamente non ha più cristiani, mentre esistono Chiese autocefale, come quella di Mosca, decisamente più importanti.
Però l'idea dei patriarcati, quali che essi siano (Su Roma, Costantinopoli, Gerusalemme, Mosca, Alessandria non credo che ci siano problemi) non è da buttare via. Ogni Chiesa potrebbe mantenere parte della sua prassi, ma fare riferimento al Patriarca di Roma, ma non nella qualità di Infallibile e superiore ai Concili, ma come primus inter pares.
D'altronde questa visione era stata approvata dalla stessa Chiesa Romana non molto tempo prima dello Scisma, non vedo perché non potrebbe tornare in auge. Nessun ortodosso negherebbe alla sede di Roma il primato petrino, ma non con le attribuzioni che Pio IX, col fiato dei garibaldini sul collo, si è voluto auto-attribuire, contro ogni elemento sia scritturale che patristico.
Che ne pensi, Maurif?


husband70
00mercoledì 20 aprile 2005 18:04
Re:

Scritto da: Teodoro Studita 20/04/2005 16.29

Ogni Chiesa potrebbe mantenere parte della sua prassi, ma fare riferimento al Patriarca di Roma, ma non nella qualità di Infallibile e superiore ai Concili, ma come primus inter pares.

Nessun ortodosso negherebbe alla sede di Roma il primato petrino, ma non con le attribuzioni che Pio IX, col fiato dei garibaldini sul collo, si è voluto auto-attribuire, contro ogni elemento sia scritturale che patristico.
Che ne pensi, Maurif?





Mi sia consentito un parere da osservatore esterno.

Parto dalla domanda finale, che ne pensi MauriF?
Attendiamo la risposta di MauriF, ma dovremmo piuttosto chiedere, che ne pensi Ratzinger?

Non credo che proprio Ratzinger sia disposto a rinunciare al dogma dell'infallibilità per porsi "semplicemente" come primus inter pares.

Non credo neppure che Ratzinger sia disposto a rinunciare alle auto-attribuzioni volute da Pio IX.


Saluti.
MauriF
00mercoledì 20 aprile 2005 21:50
Anche secondo me il problema maggiore è il primato petrino.
Anche perchè i cattolici, ed anche io, vedono come "caratteristica" della Chiesa di Dio anche questa...
Se si scorre la vita della Chiesa delle origini risulta chiaro che Pietro ha un ruolo di autorità superiore rispetto agli altri apostoli.
E' colui che deve pascere le pecorelle di Gesù, di Dio.
E' l'unico, fra gli apostoli, al quale Gesù Cristo ha dato le chiavi del Cielo e del quale ha esplicitamente riconosciuto l'infallibilità.
Per gli altri apostoli non è stato lo stesso.

Gesù Cristo ha stabilito una vera e propria gerarchia...e su questo anche gli ortodossi so che sono d'accordo poichè è dato di fatto evangelico.
Il problema sta nell'infallibilità di chi sta a capo di questa gerarchia.
Infallibilità che, secondo i cattolici, va seguita e rispettata poichè è caratteristica peculiare della colonna e sostegno della verità.

Il nocciolo del problema NON è Ratzinger...o trovare qualcuno che riesce a scendere a compromessi...
I compromessi sono i nemici della Verità.
Qui bisogna riuscire a sciogliere tutti assieme (gli apostoli e Pietro..ovvero patriarchi, cardinali e papa...) questo problema.

Lo so che è più semplice a dirsi che a farsi, ma è l'umiltà che deve entrare in gioco...da entrambe le parti.

Teodoro sono sicuro che è d'accordo con me riguardo ai compromessi.
E' da trovare la Verità, poichè è la Verità che unisce, non il compromesso che è la porta aperta alla menzogna e quindi alle porte degli inferi...

Teodoro Studita
00mercoledì 20 aprile 2005 23:40
Re:

Scritto da: MauriF 20/04/2005 21.50

Teodoro sono sicuro che è d'accordo con me riguardo ai compromessi.
E' da trovare la Verità, poichè è la Verità che unisce, non il compromesso che è la porta aperta alla menzogna e quindi alle porte degli inferi...




Certo che sono d'accordo con te su questo.
Lo sono meno su questo


E' l'unico, fra gli apostoli, al quale Gesù Cristo ha dato le chiavi del Cielo e del quale ha esplicitamente riconosciuto l'infallibilità.



Puoi citare la fonte di questa affermazione? Non mi risulta che Gesù abbia "esplicitamente riconosciuto l'infallibilità di Pietro", che certo nella sua vita dimostrò di essere men che infallibile (il gallo ce lo ricorda, ma non solo). E' sempre stato il prediletto, se vogliamo il primo per dignità, ma tra questo e dire che è infallibile ce ne passa.
Puoi aggiungere qualcosa a proposito?
MauriF
00giovedì 21 aprile 2005 00:30
Quest'infallibilità è evidente non solo dal fatto che Gesù Cristo stesso abbia riconosciuto la rivelazione da parte del Padre nelle parole di Pietro...
Ma dal fatto che a seguito di questo Gesù Cristo abbia dato l'autorità a Pietro di sciogliere e legare qualsiasi cosa...

SI AFFIDA CIECAMENTE.

Ed oltre ad essere il primo fra gli apostoli al quale viene data quest'autorità, è l'unico alla quale viene riconosciuta in maniera indipendente.

Riguardo agli altri apostoli, che pure hanno l'infallibilità...tale autorità viene data in maniera collettiva.

Ma a Pietro in maniera singolare.

Tu es Petrus, et super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversum eam. Et tibi dabo claves regni coelorum. Et quodcumque ligaveris super terram, erit legatum et in coelis; Et quodcumque solveris super terram, erit solutum et in coelis. (Mt 16, 18-19)

(scusa, mi è venuta sotto mano solo in latino...)

L'infallibilità deriva da quest'autorità rilasciata da Dio...
Capisci che Dio si fida ciecamente di ciò che legherà e scioglierà sulla terra Pietro e gli apostoli.
Questa fiducia cieca è ovvio che segue ad un'infallibilità.
Se non ci fosse infallibilità si potrebbe azzardare che qualche cosa legata o sciolta sulla terra...in un ipotesi di fallibilità...potrebbe vedersi legata e scolta anche in cielo.

Un errore che si riperquote "ingiustamente" anche in Cielo...

Può Dio permettere questo?
O Dio ha un FORTE MOTIVO per lasciare OGNI COSA alla decisione di Pietro e degli apostoli?

Ti rispondo io...questo forte motivo C'E'.
E' la VOLONTA' DI DIO NELLA STORIA che usa come strumenti Pietro e gli apostoli.

Capisci poi che, siccome "le porte degli inferi non prevarranno contro di essa", tale caratteristica è qualcosa che non deve venir meno nei secoli dei secoli.
E' promessa di Gesù Cristo, Volontà di Dio.

Io la vedo così, e mi sembra cosa necessaria per confermare la fiducia e la fede in Gesù Cristo.


Riguardo all'autorità di Pietro ed al suo primato:

sarà Pietro che avrà l'autorità sopra tutti gli altri apostoli.
Sarà lui al quale Gesù Cristo darà il compito di "pascere le sue pecorelle":

Giovanni Cap 21:

15 Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: "Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti amo". Gli disse: "Pasci i miei agnelli". 16 Gli disse di nuovo: "Simone di Giovanni, mi ami?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti amo". Gli disse: "Pasci le mie pecorelle". 17 Gli disse per la terza volta: "Simone di Giovanni, mi ami?". Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: "Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo". Gli rispose Gesù: "Pasci le mie pecorelle. 18 In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi". 19 Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: "Seguimi".

Ma per quanto riguarda il primato di Pietro credo e spero non ci siano dubbi.

PS:Le mie non sono prese di posizione, sono aperto alla discussione e all'approfondimento.

Ciao
Mauri

ertreyt

husband70
00giovedì 21 aprile 2005 12:06
Questo di MauriF ( non sarà mica un portavoce del papa?) è un messaggio chiaro e tondo a tutti, protestanti, anglicani, evangelisti, ortodossi, pentecostali e a tutte le altre "chiese sorelle".

Vi volete riunire? benissimo, allora dovrete inchinarvi tutti sui sontuosi tappeti posti ai piedi del papa di Roma.

Tutte le "figlie" chiamate a prostrarsi e a fare atto di sottomissione davanti alla "chiesa madre" che è l'unica ad avere un capo inamovibilmente "infallibile".

Se no la riunificazione non la vedete manco col telescopio! [SM=g27994]m6:


Saluti.

MauriF
00giovedì 21 aprile 2005 12:43
Re:
Se lo dici tu...aspettiamo tutti un tuo via libera...[SM=g27994]m4: [SM=g27994]m2:
F.ebe
00giovedì 21 aprile 2005 20:31
Re: Re:

Scritto da: MauriF 21/04/2005 12.43
Se lo dici tu...aspettiamo tutti un tuo via libera...[SM=g27994]m4: [SM=g27994]m2:




Personalmente trovo che il nodo dell'"infallibilità" papale e altri che portarono alla reciproca scomunica delle confessioni religiose cattolica e ortodossa sia molto duro da scioglire, considerando che difficilmente gli ortodossi accetteranno quello che per secoli hanno categoricamente rifiutato.

E che gli vanno a raccontare ai loro ecclesiastici e ai loro fedeli? Che per secoli hanno avuto torto?

Perchè sono convinta che al primato assoluto di Roma e all'"infallibilità" papale il cattolicesimo non rinuncerà mai.
E più che mai adesso dopo l'elezione di Ratzinger.

Poi.....staremo a vedere!



Cordialmente, Ebe.
Chi.dove.quando
00giovedì 21 aprile 2005 20:59
Re: Re: Re:

Scritto da: F.ebe 21/04/2005 20.31



E che gli vanno a raccontare ai loro ecclesiastici e ai loro fedeli? Che per secoli hanno avuto torto?

Poi.....staremo a vedere!



Cordialmente, Ebe.




Già, che gli andranno a raccontare?[SM=g27994]m22:

Queste sono le contraddizioni di tutte le confessioni religiose che si pongono come detentrici di verità assolute e che sono poco propense a ricredersi sui rispettivi castelli dottrinari, dimenticandosi della realtà pratica della persona umana e delle difficoltà a tradurre nel tempo pensieri ed idee religiose.

MauriF
00giovedì 21 aprile 2005 21:10
Io invece, contrariamente a quanto pensi tu, credo che proprio in Ratzinger si potrebbero trovare importanti punti di unione con la Chiesa Ortodossa.

Dipenderà dall'atteggiamento delle Chiese e dalla loro volontà di difendere la Verità senza cadere nei compromessi.

Quel nodo che tu vedi così difficile da sciogliere io non lo vedo così impossibile da sciogliere, poichè se è volontà di Dio che i cristiani diventino una cosa sola..ciò avviene.
E, se guardi sinceramente alla cerimonia del funerale di Giovanni Paolo II, ti rendi conto di quanto Dio abbia avvicinato i cristiani in quel momento.
E non parlo esclusivamente dei patriarchi...ma anche dei cristiani comuni...
In diverse interviste c'erano cristiani ortodossi che hanno fortemente espresso un auspicio di unione delle Chiese.
E se tale sentimento l'hanno sentito loro e l'ho sentito anche io...si vede che c'è qualcosa sotto la superficie che è tutt'altro che immobile.

E non so se ti è risultato chiaro quello che Dio ha fatto il giorno dei funerali...
Ha fatto partecipare ad una messa cristiana cattolica mussulmani, ortodossi, evangelici, atei, comunisti, ecc...
E ha fatto stringere la mano "in segno di pace" a persone che non si sarebbero mai sognate di fare il primo passo.

Non c'è NIENTE sulla TERRA e NIENTE di UMANO che è mai stato in grado, nella storia dell'umanità, di compiere un miracolo simile.
E tale miracolo è stato compiuto in un preciso posto (la Basilica di S.Pietro a Roma, in Vaticano), in un ambito preciso (una messa cristiana cattolica)...ad un preciso evento (i funerali del papa della Chiesa Cattolica).

Io non so se l'uomo riuscirà ad avere gli occhi per vedere quello che Dio gli vuol comunicare...ma mi risulta abbastanza eclatante.

E dicendo questo non sto affatto cercando di sostenere il fatto che tutte le Chiese cristiane si dovranno sottomettere alla Chiesa Cattolica...
Ma che LI', dove c'era il Papa, c'era la Chiesa di Dio.
E c'era la precisa volontà da parte di Dio di comunicarlo all'uomo.

Credi impossibile l'unione dei cristiani in "una cosa sola"?

Come disse Gesù Cristo:

Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio». (Luca 18,27)

Ricordati Ebe, questa non è una faccenda dell'uomo, ma di Dio...e se Dio lo vuole non c'è cosa che possa impedirlo.
E, sarà una mia sensazione, ma secondo me i tempi sono quasi maturi.
husband70
00venerdì 22 aprile 2005 18:44
No, tutto è possibile al trasformismo clericale.

Ai voltagabbana siano essi capi spirituali cattolici, battisti, metodisti o patriarchi ortodossi che pur di seguire l'onda mediatica sarebbero capaci di buttare via e di scaricare nelle loro fogne secoli di fedi e tradizioni.


Saluti.



MauriF
00venerdì 22 aprile 2005 20:59
Se lo dici tu...
Grazie per la sentenza ricca di scienza. [SM=g27994]m2: [SM=g27994]m5:
LaseRiprova
00sabato 23 aprile 2005 01:07
Mauri hai ripetuto più di una volta che se DIO vuole.....
Ma allora fino adesso DIO non ha voluto? Se l'unione delle chiese Cristiane dipende solo ed esclusivamente dalla volontà divina, allora va da se che ne è dipesa pure la scissione ?
Inoltre considerato che, proprio il fatto che ognuno ha preteso che la propria verità fosse l'unica "vera" è stato motivo e causa di scissoni, mi spieghi da dove ti nasce tutto questo ottimismo che ti porta a pensare che si potrà arrivare all'unificazione senza scendere a compromessi?
Per quanto riguarda il problema dell'infallibilità invece, secondo me ancora prima di discutere se il papa è infallibile oppure no, si dovrebbe discutere sulla legittimità della discendenza, perchè voglio fare notare che anche i Giudei e i farisei per inchiodare Cristo in croce hanno rivendicato la loro discendenza, cioè solo perchè discentendi giuridici ( o della carne) di Abramo, si ritenevano giusti e insindacabili, e intanto hanno messo in croce colui che dicevano di servire ed adorare. Ora mi chiedo: perchè mai si insiste così tanto sulla discendenza giuridica di Pietro e non si riflette che 2000 anni fa persone che hanno assunto questo stesso tipo di atteggiamento hanno preso non solo un grande abbaglio, ma addirittura hanno ucciso l'autore della vita? Se vale quello che diceva S.Paolo dei Giudei, cioè che il vero GIudeo è colui che lo è nel cuore e non nella carne e nella lettera, perchè non dovrebbe valere la stessa cosa per il discentende di Pietro? Cioè perchè mai si insiste così tanto sulla discendenza giuridica (lettera)?
Con quanto appena detto non voglio assolutamente insinuare che il papa o la chiesa cattolica stanno usurpando un titolo che non gli appartiene, ma semplicemente che, la rivendicazione di un primato ereditato giuridicamente, volendo si può mettere in discussione.
Falco978
00sabato 23 aprile 2005 01:13
Io penso che la figura del primus inter pares sia la più corretta.

Avere un punto di riferimento è sempre stata una cosa buona per tenere unite le varie realtà nazionali e locali.

Personalmente, da cattolico, ritengo che limando alcune prerogative attuali del romano pontefice si possa giungere all'accettazione di questo ruolo.

Riguardo all'infallibilità sappiamo bene come i pontefici siano sempre stati restii a parlare ex cathedra (Giovanni XXIII ci scherzava su)e perfino papati come quello di Giovanni Paolo II ne hanno fatto a meno. A quel punto in vista di una riconciliazione sarebbe possibile nei casi necessari un concilio ecumenico che concorde ai Patriarchi esprima infallibilmente una verità. A declamare questa verità potrebbe a quel punto essere il patriarca di Roma, pontefice romano o quello che è.

Insomma, il primato petrino è un primato d'onore con alcune prerogative particolari quale quello delle "chiavi" sul quale occorrerebeb un approfondimento che potrei inserire se lo riterrete necessario.

Che l'espletazione del ministero petrino sia da riformulare (non snaturare!) appare evidente e cmq penso che la situazione sia risolvibile.

Sul "filioque" beh non penso sia una cosa così drammatica, francamente...

[Modificato da Falco978 23/04/2005 1.15]

benimussoo
00sabato 23 aprile 2005 10:01
Ciao Falco, benvenuto nel Forum di Agape, lieta di leggere i tuoi post, ah proposito io sono Dana, ciao[SM=x511460]
MauriF
00sabato 23 aprile 2005 10:14
x LaseRiprova,

prova a vedere quante volte Dio ha lasciato al male sparpagliare le sue pecorelle...

Lo scisma è stato sicuramente qualcosa dovuto a satana...Gesù vuole che diventiamo una cosa sola come Lui è una cosa con il Padre.
Se permette uno scisma nella sua Chiesa è perchè questo apporta un bene maggiore.

Può darsi che l'unificazione della Chiesa serva in un determinato periodo per rafforzare la fede dei credenti e prepararli ad un attacco potente di satana...
Se guardi il 3d che ho aperto sull'Anticristo di Soloviev, quest'autore...che è stato ortodosso ed è poi divenuto cattolico secondo il rito bizantino...
Ha vissuto tutta la sua vita con questo auspicio di riunione, ma nel suo scritto ha mostrato chiaramente come sia FORTE ed IMPORTANTE il momento di riunione di tutti i cristiani...
E tale evento lo mette praticamente a cavallo della venuta del Regno di Dio.

E tutto gira nel riconoscimento di Pietro...in quel "tu es Petrus!" che viene espresso dallo starets Giovanni e dal Prof. Pauli con commozione fraterna nei confronti del papa Pietro II (non a caso, se badate ai nomi si parla di Pietro, Giovanni e Paolo..nel suo scritto).
Addirittura vede come i due testimoni della fede uccisi e poi resuscitati da Dio...proprio lo starets Giovanni ed il papa Pietro II.

Questa, secondo me, è la visione adatta che deve avere ogni cristiano per aprirsi all'unione della Chiesa di Dio.
Deve capire che la Chiesa non è una in particolare e le altre non sono più parte di essa...
Certo che ogni Chiesa rivendica la sua veridicità...ma lo fa come "colonna e sostegno della verità".
Ovvio che la Chiesa è UNA, e che ha un suo Pietro ed i suoi apostoli...
Ma infatti la Chiesa Cattolica vede i patriarchi della Chiesa Ortodossa come apostoli della Chiesa di Dio e non come agenti di satana...o cose del genere.
E la Chiesa Ortodossa fa la medesima cosa, riconsce il fatto che ci debba essere un Pietro che guida la Chiesa...solo che dice che la sua infallibilità e la sua autorità va ridimensionata.

Capite che lo scisma in realtà è più un allontanamento che un "andare per due strade diverse"..
Si sta andando sulla stessa strada affiancati ma senza darsi la mano.

x falco 978,

sta, per così dire, agli "apostoli" definire tale concetto...
Sicuramente la figura di Pietro aveva una certa autorità, che era superiore a quella degli altri apostoli.
Se guardi ai Vangeli è lui che viene sempre nominato per primo...

Riguardo all'infallibilità ti cito la risposta di un sacerdote:


Citazione:
Caro Don Alfredo,
potrebbe spiegarmi il senso cristiano del dogma della infallibilità papale, proclamata nell'anno 1870 da papa Pio IX?
La Bibbia dice (ovviamente) che non v'è nessun uomo giusto sulla terra che non pecchi...
Grazie,
Giuseppe



Carissimo Giuseppe,
il buon Dio fa sì che un uomo peccatore possa svolgere il servizio di confermare nella fede i fratelli senza che questi possano temere che egli sbagli.
E questo è reso possibile non dalla bontà del Papa, ma dalla bontà di Dio.
L’amore di Cristo fa sì che Pietro e i suoi successori non si sbaglino in materia di fede e morale: questo amore è molto più forte di qualsiasi malizia umana. Credere nell’infallibilità del Papa è prima di tutto un fidarsi della parola, dell’amore e della bontà di Gesù Cristo; non è quindi principalmente la fiducia in un uomo.

Esaminiamo ora i Vangeli del primato, per chiarire questi concetti:

Citazione:
[Mt 16,13-19]
Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarea di Filippo…

Si tratta di una città in territorio pagano: Pietro doveva diventare capo della Chiesa che accoglie tutti i popoli, non solo gli ebrei.

Citazione:
chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". [14] Risposero: "Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti". [15] Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". [16] Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente".

Pietro si contraddistingue per un’affermazione su Gesù; ancora oggi il Papa ci propone a credere le verità su Gesù e sulla sua legge di grazia: Viene qui determinato il campo, l’oggetto circa il quale Pietro è infallibile: (la fede e la morale)

Citazione:
[17] E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona…

Giona in aramaico (la lingua parlata dalla gente comune in Palestina ai tempi di Gesù) vuole dire colomba; probabilmente c’é un’allusione allo Spirito Santo che ha fatto fare a Pietro la sua professione di fede in Gesù e che guida il Papa ancora oggi.

Citazione:
perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.

Né la carne né il sangue te l’hanno rivelato significa "non ci sei arrivato con le tue forze naturali". Ancora oggi un Papa può essere peccatore e infallibile perché non è la sua umanità (la carne e il sangue) che parla quando egli insegna: i Pontefici romani proclamano, come Pietro a Cesarea, quanto il Padre celeste rivela loro.

Citazione:
[18] E io ti dico: Tu sei Pietro (pietra)…

Gesù cambia nome a Simone: il cambiamento del nome indica l’assegnazione di una nuova missione, che è specificata dal significato del nome nuovo: Pietro deve essere una pietra, una roccia.
Sopra una pietra ci si può appoggiare e sostenere senza pericolo; così su quanto dice il Papa possiamo appoggiarci senza temere di sbagliare.
Il verbo ebraico AMAN, da cui deriva la parola amen, che esprime l’atto di credere, significa etimologicamente appoggiarsi su qualcosa di stabile:
Il Papa, Pietro, è dunque la pietra stabilita da Dio sulla quale ci possiamo stabilmente appoggiare nel nostro atto di fede. Non perché Pietro è buono, ma perché Gesù lo ha stabilito come pietra:

Citazione:
e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.

Perché il Papa è infallibile in materia di fede (= le cose da fare per avere la vita eterna) e di morale (= le cose da fare per avere la vita eterna)?
Perché se insegnasse qualcosa contro la fede, l’inferno prevarrebbe; ma ciò non può accadere perché Gesù ha promesso che l’inferno non prevarrà mai.

E ora andiamo avanti, esaminando un brano di San Luca:

Citazione:
[Lc 22, 31]Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; [32] ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli". [33] E Pietro gli disse: "Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte". [34] Gli rispose: "Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi".

Anche qui vediamo che Pietro ha una missione speciale, diversa da tutti gli altri apostoli. Gesù ha pregato perché la fede di Pietro non venisse mai meno, e il pescatore di uomini di Galilea ha la missione speciale di confermare la fede di tutti noi. Il Papa non può sbagliarsi proprio perché Gesù ha pregato per questo, perché la sua fede non venga meno; le preghiere di Gesù al Padre sono sicuramente esaudite.
Gesù assegna il compito a Pietro di confermare i fratelli proprio quando ne evidenzia i limiti umani ("Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi"): Gesù non trova la debolezza di Pietro incompatibile con la sua missione.
Che cosa rende possibile la missione di Pietro nonostante la sua debolezza? La preghiera di Gesù!
E se Gesù non trova incompatibile la debolezza di Pietro con la missione di confermare i fratelli nella fede, potremo forse noi dubitarne, potremo forse credere la preghiera di Cristo sia inefficace, potremo credere che vacilli ciò che Cristo ha stabilito Roccia, pensare che su questa Roccia prevalgano anziché infrangersi le porte dell’Inferno, ritenere che il buon Dio lasci soli la carne e il sangue di Pietro – e quindi lasci soli soprattutto noi tutti a dubitare di quale sia la verità? Quale della 30.000 confessioni sedicenti Cristiane potrei scegliere con il mio povero libero esame, se Gesù non mi avesse donato una Roccia su cui appoggiarmi?

In conclusione aveva proprio ragione San Giovanni Bosco quando diceva che dobbiamo voler bene a tre cose bianche: l’Eucaristia, la Madonna e il Papa.

In Jesu et Maria
Sac. Alfredo M. Morselli




E se leggi gli Atti degli Apostoli ti risulta chiara qual'è l'autorità di Pietro, che è il primo a prendere la parola, il primo a compiere miracoli in nome di Gesù...a lui si rivolgono gli altri apostoli...

Pietro è la pietra sulla quale Gesù ha edificato la sua Chiesa...è l'unica cosa stabile, guidata direttamente da Lui che è la Testata d'Angolo.

Non sono io che apro o chiudo la strada ad un'unione...ma secondo me l'unione delle Chiese avverrà con il riconoscimento di questo dogma, poichè è la pietra sulla quale la Chiesa è stata edificata.

Falco978
00sabato 23 aprile 2005 12:18
Grazie Dana per il gentilissimo saluto. Lo estendo anche agli altri fratelli sia di tradizione latina che di tradizione orientale.

MauriF quello che dici mi è noto e penso che nemmeno i fratelli orientali si sognano di negare che a Pietro il Signore diede alcune importanti prerogative.

A testimonianza di questo vi è la testimonianza storica di quel che fu il primato petrino nel primo millennio.

Vedi... il problema sta nel come il primato stesso è stato espletato nel secondo millennio quando le condizioni politiche molto più complesse hanno portato a un progressivo "arroccamento" della Chiesa su posizioni monarchiche. La cosa, capiamoci, ha avuto un suo perchè in quanto così la Chiesa si è potuta muovere meglio e tante altre cose.

Però tornando a noi, Pietro nonostante tante prerogative "particolari" rimase sempre un "primus" inter pares e non un "dominus" supra pares. E' il classico esempio di "principato" e "dominato" che ritroviamo anche nella storia romana.

Cosa voglio dire... voglio dire che è giustamente inaccettabile un primato petrino che viene gestito come "dominato" petrino.

Se ci fai caso proprio il nuovo Benedetto XVI ha tenuto un profilo molto basso (con mio sommo gaudio) e continuato sulla strada della "normalizzazione" dell'immagine che ha il pontefice all'interno dell'episcopato tutto.

Ratzinger non è stupido e sa che una maggiore collegialità non è solo auspicabile ma necessaria e doverosa per normalizzare (ora che le condizioni ci sono) la situazione e avvicinarsi davvero agli orientali (orientali che proprio a causa di un'esasperata nazionalità delle Chiese hanno avuto pure i loro bei problemi).

Cmq voglio chiudere (poco fa avevo scritto un poema ma è andato perso [SM=g27992] ). Vuoi sapere dov'è il nodo più grosso tra noi e gli orientali?

Nel discorso della Chiesa Uniate, nell'accusa di proselitismo e nel fatto che in Russia, Armenia, Ucraina ecc ecc ancora si spezzano le croci "avversarie" e il cattolico è visto come avversario (e viceversa). Quando le chiese riusciranno a appianare questi problemi con vescovi comuni e diocesi reciprocamente riconosciute (cioè 1 per tutte e due) allora in poco tempo vedrai appianato l'equivoco del filioque, la gestione del ministero petrino e qualche altra cosetta.

Il problema, oggi, è ancora politico, come in quel 1054. Purtroppo.

Però ho fiducia nel Signore, i tempi sono buoni per questo riabbraccio.


PACE E BENE

[Modificato da Falco978 23/04/2005 12.21]

libero1978
00sabato 23 aprile 2005 17:37
Io ci credo che si uniscono tutti perchè l'unione fa la forza e tutti uniti i capi della religione possono fare più potere e più soldi.

Perchè oramai gli uomini mi sembrano solo come tanti pesciolini che si mangiano tutto quello che gli dai.
husband70
00sabato 23 aprile 2005 19:15
Re:

Scritto da: libero1978 23/04/2005 17.37
Io ci credo che si uniscono tutti perchè l'unione fa la forza e tutti uniti i capi della religione possono fare più potere e più soldi.

Perchè oramai gli uomini mi sembrano solo come tanti pesciolini che si mangiano tutto quello che gli dai.



Sì, ma quella di unirsi potrebbe diventare un'arma a doppio taglio.

Quando la gente si accorgerà di essere stata imbrogliata non dovrà perdere tempo a mandare al macero mille confessioni diverse, basterà farlo con una sola e sarà " tabula rasa".

E' più pratico, o no!


Saluti.
MauriF
00sabato 23 aprile 2005 19:26
Re:

Scritto da: Falco978 23/04/2005 12.18
Grazie Dana per il gentilissimo saluto. Lo estendo anche agli altri fratelli sia di tradizione latina che di tradizione orientale.

MauriF quello che dici mi è noto e penso che nemmeno i fratelli orientali si sognano di negare che a Pietro il Signore diede alcune importanti prerogative.

A testimonianza di questo vi è la testimonianza storica di quel che fu il primato petrino nel primo millennio.

Vedi... il problema sta nel come il primato stesso è stato espletato nel secondo millennio quando le condizioni politiche molto più complesse hanno portato a un progressivo "arroccamento" della Chiesa su posizioni monarchiche. La cosa, capiamoci, ha avuto un suo perchè in quanto così la Chiesa si è potuta muovere meglio e tante altre cose.

Però tornando a noi, Pietro nonostante tante prerogative "particolari" rimase sempre un "primus" inter pares e non un "dominus" supra pares. E' il classico esempio di "principato" e "dominato" che ritroviamo anche nella storia romana.

Cosa voglio dire... voglio dire che è giustamente inaccettabile un primato petrino che viene gestito come "dominato" petrino.

Se ci fai caso proprio il nuovo Benedetto XVI ha tenuto un profilo molto basso (con mio sommo gaudio) e continuato sulla strada della "normalizzazione" dell'immagine che ha il pontefice all'interno dell'episcopato tutto.

Ratzinger non è stupido e sa che una maggiore collegialità non è solo auspicabile ma necessaria e doverosa per normalizzare (ora che le condizioni ci sono) la situazione e avvicinarsi davvero agli orientali (orientali che proprio a causa di un'esasperata nazionalità delle Chiese hanno avuto pure i loro bei problemi).

Cmq voglio chiudere (poco fa avevo scritto un poema ma è andato perso [SM=g27992] ). Vuoi sapere dov'è il nodo più grosso tra noi e gli orientali?

Nel discorso della Chiesa Uniate, nell'accusa di proselitismo e nel fatto che in Russia, Armenia, Ucraina ecc ecc ancora si spezzano le croci "avversarie" e il cattolico è visto come avversario (e viceversa). Quando le chiese riusciranno a appianare questi problemi con vescovi comuni e diocesi reciprocamente riconosciute (cioè 1 per tutte e due) allora in poco tempo vedrai appianato l'equivoco del filioque, la gestione del ministero petrino e qualche altra cosetta.

Il problema, oggi, è ancora politico, come in quel 1054. Purtroppo.

Però ho fiducia nel Signore, i tempi sono buoni per questo riabbraccio.


PACE E BENE

[Modificato da Falco978 23/04/2005 12.21]




Sono assolutamente d'accordo con te...
Ed anche io ho visto in papa Ratzinger un atteggiamento molto positivo nel senso che hai descritto tu.
Speriamo che con lui, Dio apra uno spiraglio di luce all'unione di tutti i cristiani.
Falco978
00sabato 23 aprile 2005 19:38
Re: Re:

Scritto da: MauriF 23/04/2005 19.26


Sono assolutamente d'accordo con te...
Ed anche io ho visto in papa Ratzinger un atteggiamento molto positivo nel senso che hai descritto tu.
Speriamo che con lui, Dio apra uno spiraglio di luce all'unione di tutti i cristiani.



Papa Benedetto XVI saprà dialogare bene con gli orientali, meglio del predecessore. Nel contempo anche il dialogo con le Chiese della Riforma (le più antiche) è possibile.

Non è affatto possibile con le migliaia di denominazioni evangelicali (spesso fanatiche) nate negli ultimi tempi...

A proposito... notato come l'arcivescovo di Canterbury sta partecipando a ogni cerimonia, ultimamente?

Ok mi concedo un pò di gossip: secondo me (e secondo molti altri) questo perchè dopo la storia delle ordinazioni femminili (che gli costarono l'arcivescovo di Londra e decine di sacerdoti e seminaristi divenuti cattolici) e la storia dell'ECUSA e il vescovo gay divorziato la comunione anglicana è in forte crisi e la mancanza di un capo "forte" e una guida solida stanno portando a un brutto rischio di disgregazione.

Il buon Williams, per anni in convento qui in Italia (pochi lo sanno) è un uomo di profonda spiritualità e molto combattuto e fosse per lui... qua mi fermo... opljyy

Forza che ce la facciamo... preghiamo perchè i due polmoni della Chiesa, oriente e occidente, tornino a lodare assieme il Signore. ertreyt

PACE E BENE

[Modificato da Falco978 23/04/2005 19.40]

husband70
00sabato 23 aprile 2005 19:43
Così il palloncino si gonfia e scoppia il più presto possibile! [SM=g27994]m6:
MauriF
00domenica 24 aprile 2005 10:45
Io vedo anche nella Madonna un forte motivo di riunione fra le due Chiese.
LaseRiprova
00domenica 24 aprile 2005 14:37
Mauri, continui a insistere sulla lettera e intanto sia tu che altri non avete nemmeno tenuto in considerazione ciò che ho scritto riguardo il grande abbaglio che hanno preso i Giudei, proprio perché si appoggiavano, esattamente come voi, alla lettera e alla discendenza giuridica.
Io veramente non riesco a capire per quale motivo degli uomini insistano così tanto per rivendicare il primato di Pietro e allo stesso tempo non si rendano conto che proprio quel primato ha senso e valore solo perché è stato deciso da DIO e non dagli uomini.

Giovanni 5:44 E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo?

Romani 2:29 ma Giudeo è colui che lo è interiormente e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito e non nella lettera; la sua gloria non viene dagli uomini ma da Dio.

Ecco il nocciolo del discorso: non esiste primato, gloria, infallibilità ecc. se non vengono da DIO; per cui anziché blaterare tanto su presunti primati e infallibilità, e anziché fare sfocio di cultura e conoscenza per cercare di dimostrare chissà quale saggezza e sapienza, perché non ci si mette in umiltà aspettando che sia DIO stesso a dare gloria? In fondo la stessa storia ci insegna che tantissimi Santi sono stati perseguitati da chi rivendicava (secondo la lettera) la discendenza di Pietro, e poi hanno ricevuto la gloria che viene da DIO, a conferma che l’uomo, chiunque esso sia e qualunque carica ricopra, può sbagliare. Ma a quanto pare gli uomini di chiesa lungi dal volere imparare alcune lezioni, continuano a commettere gli stessi errori dei loro padri, dimostrando così in modo implicito da chi veramente hanno ereditato la discendenza.
Del resto i farisei non facevano la stessa cosa? I loro padri uccidevano i profeti e loro dopo costruivano i sepolcri, però non gli passava nemmeno per l’anticamera del cervello di rivedere un po’ la dottrina che avevano ricevuto, e continuavano imperterriti a fare gli stessi errori dei loro padri, rendendo così testimonianza contro se stessi e i loro padri.
Sono convinto che: chi veramente cerca la gloria che viene da DIO, se ne frega di lottare così tanto per farsi riconoscere un primato e una gloria che viene dagli uomini, e viceversa è ovvio che chi cerca la gloria che viene dall’uomo, dimostra in modo implicito che non cerca quella che viene da DIO.
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