Cattolici: liberta' e/o obbedienza

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descubridor
00giovedì 19 aprile 2007 18:13
Questa riflessione nasce dalla visione della trasmissione televisiva l'Infedele condotta da Gad Lerner , in onda su Italia 7 il giorno 18/4/07.
Erano presenti in studio molte personalita' cattoliche. E' stata portata all'attenzione dei presenti una ricerca del sociologo delle religioni Franco Garelli che ha dato i seguenti risultati
1)Il 55% dei cattolici approva o non e' contraria al divorzio
2)Il 40% non condanna l'omosessualita'
3)Il 70% e' favorevole ai rapporti prematrimoniali.
La domanda che e' stata posta e' stata la seguente:
Come si pone il cattolico di fronte alle indicazioni del magistero della Chiesa che e' contrario alle cose elencate sopra? Deve obbedire? E se non obbedisce come si pone di fronte alla sua religione?
E' stato interessante quanto ha detto il Priore della Comunita' di BoseEnzo Bianchi. Ha parlato della necessita' di obbedire. Ha elencato le seguenti fonti di obbedienza per il cattolico:
1)Il Vangelo sopra tutto
2)Il mediatore istituzionale( Apostoli e successori, quindi il Papa e le gerarchie ecclesiastiche )
3)Il mediatore di competenza(teologi)
4)Il mediatore carismatico( persone che hanno autorita' morale)
Ha aggiunto che questa autorita' veglia la fede e poi c'e' la coscienza , ma si badi non tanto la coscienza individuale quanto quella della comunita'. Ha concluso che il vescovo va obbedito se media il Vangelo.
La domanda e': quanti cattolici ci sono ancora in Italia e direi nel mondo? Come si pongono di fronte a queste indicazioni cosi' stringenti per la loro vita? Come conciliare queste indicazioni con l'accusa fatta da diversi cattolici a fedi minoritarie di controllare la vita dei propri fedeli?
Saluti
M.Tamburino
00giovedì 19 aprile 2007 21:57
Il tuo intervento in effetti fa sorgere diversi interrogativi.
Se per controllare la vita dei fedeli intendi in qualche misura condizionare la stessa, è indubbiamente vero ma mi chiedo chi di noi è realmente immune dai condizionamenti, anche da quelli che invitato alla più completa "libertà" di azione ed opinione. Mi pare che la natura dell'uomo sia comunque sempre quella di aggregarsi.
Se per controllo invece intendi la coercizione, mi pare che mal si concilia con l'esperienza quotidiana che vede i cattolici, nominali o praticanti, liberi di professare ed agire diversamente senza avere particolari ripercussioni.
Comunque, ritengo che l'allinearsi a dati principi o regole debba avvenire in base a comportamenti spontanei, anche secondo un lento processo di maturazione individuale.
Io però non credo assolutamente che esista né in campo laico né in campo religioso un modo indipendente dal contesto di adesione.

Venendo alla tua domanda: come si pone il cattolico? Beh, mi sembra che dovrebbe seriamente interrogarsi in base a quale modello vuole appunto "modellare" la propria esistenza.

Io non penso che il cristianesimo sia una dottrina, quanto piuttoso un modello di vita al quale si può e si deve aderire liberamente o spontaneamente. Se qualsiasi modello proposto viene ritenuto insoddisfacente, si farebbe meglio a rivolgersi altrove (ma per il proprio bene!).
MauriF
00mercoledì 25 aprile 2007 10:41
Il fatto è questo:
Dio ha scelto dei pastori che pascessero le sue pecorelle...
Quando la pecorella non vuol seguire il proprio pastore, a mano a mano si allontana e poi si perde.

Il cristiano cattolico riconosce nel Papa il "pastore" che Dio ha messo a capo delle sue pecorelle...
Se non segue il pastore ma cerca di fare di se stessa un pastore, alla fine non solo si perde, ma da falso pastore conduce alla perdizione anche altre pecorelle.

Il grosso problema è capire e fidarsi del fatto che la Chiesa è la "colonna e sostegno della verità" (1 Tim 3,15).
Non lo siamo noi singolarmente...
Però è diffuso il pensiero che "ciascuno debba avere la sua opinione" e che tale opinione valga quanto quella degli altri.
Ma quando si fa parte della Chiesa, si fa parte di una gerarchia precisa dove "non sono tutti apostoli, tutti maestri, tutti profeti...".
Ciascuno ha il suo posto nella Chiesa e se non lo accetta con umiltà, fa come fanno le cellule di un tessuto che diviene tumoroso...si ribella al corpo mistico di Cristo causando sofferenza all'intero corpo.

Quando quest'idea "democratica" lascierà spazio all'umiltà insegnata da Gesù Cristo...si troverà anche quella fiducia in Gesù Cristo che si manifesta nella fiducia negli apostoli e nei maestri della sua Chiesa.

Ciao
Mauri
Aryon°
00mercoledì 25 aprile 2007 14:37

Scritto da: descubridor 19/04/2007 18.13

Come si pongono di fronte a queste indicazioni cosi' stringenti per la loro vita? Come conciliare queste indicazioni con l'accusa fatta da diversi cattolici a fedi minoritarie di controllare la vita dei propri fedeli?



A mio avviso un cattolico che voglia seguire sinceramente la propria religione dovrebbe provare ad obbedire agli insegnamenti della sua Chiesa, almeno per un certo periodo di tempo, anche a costo di qualche apparente rinuncia. Meglio ancora sarebbe se prima di obbedire meditasse sul significato di quegli insegnamenti, in maniera da viverli più consapevolmente. In fondo spesso, a livello intuitivo, già "sappiamo" che certe regole sono giuste e salutari, ma altrettanto spesso cerchiamo dei pretesti per smontarle intellettualmente, allo scopo di adattarle ai nostri comodi, per sfuggire al sacrificio che comporterebbe il rispettarle, mantenendoci allo stesso tempo la coscienza "pulita" e magari spesso finendo per convincerci di essere per questo degli spiriti più liberi, più intelligenti e più forti di altri.

Credo che il cattolicesimo non incoraggi semplicemente (e banalmente o - come molti pensano - furbescamente) a credere per partito preso alle parole del Papa o del tale vescovo, ma a seguire le loro indicazioni per sperimentare nella propria esperienza se siano valide o meno e per vedere che tipo di frutti queste producano nel proprio cammino spirituale, che è sempre un qualcosa di squisitamente personale, benchè vissuto nella Chiesa.

Ci sono certamente cattolici che obbediscono alla parola della Chiesa rigidamente, in maniera farisaica (questi purtroppo credo siano quelli più deboli spiritualmente, anche se possono sembrare irreprensibili), ma in genere l'obbedienza che la Chiesa cattolica richiede è funzionale al proprio sviluppo spirituale e umano ed è per questo che, pur ponendosi come autorità, non usa metodi coercitivi che impongano il rispetto dei propri insegnamenti, che otterrebbero solo un'adesione formale che non servirebbe a niente.

Per quanto riguarda invece le altre fedi minotarie, credo stiamo parlando di una serie di realtà talmente eterogenee che non le si possono valutare tutte assieme, ma in genere l'impressione che si ha quando si parla di controllo sulla vita degli adepti, di lavaggi del cervello e quant'altro, è che le misure prese da certi capi religiosi per spingere i propri fedeli a rispettare le regole del gruppo, siano prese per glorificare le regole in sè per sè, trascurando il fatto che le regole sono un mezzo, non un fine.
(Upuaut)
00venerdì 27 aprile 2007 19:34
I cattolici possono certamente decidere di fare quello che vogliono... per quanto riguarda sè stessi.
Ma quando le pecorelle, pur di obbedire al proprio pastore, dimenticano di vivere in un Paese dove il principio fondante è la Democrazia, allora ecco che tutto ciò diventa ovviamente inaccettabile, ed è così che, inevitabilmente, nascono movimenti anticlericali, i quali sentono giustamente la chiesa come una minaccia per la libertà dei non cattolici e dei cattolici che decidono di scegliere la libertà invece della cieca obbedienza.

spirito!libero
00venerdì 27 aprile 2007 19:50
"Però è diffuso il pensiero che "ciascuno debba avere la sua opinione" e che tale opinione valga quanto quella degli altri. "

Ma davvero che pensiero malsano è insinuato nelle nostre menti disturbate !!!! Effettivamente aboliamo il pensiero e la libertà individuale !!! VIA TUTTI A PENSARLA COME ME DOMANI !! O per caso credete che le vostre opinioni siano pari alle mie ??? Se pensate così siete degli individualisti rivoluzionari quindi in galera.. anzi no sui roghi !!

....
[SM=g27994] [SM=g27993]

Finita la provocazione, mi chiedo come si possa solo pensare una cosa del genere nel 2007, significa ignorare tutto il pensiero dell'uomo dal 1500 ai giorni nostri, nonchè ignorare il cuore del messaggio di Gesù stesso.

Saluti
Andrea
Roberto Bellarmino
00giovedì 17 maggio 2007 11:50
Credete veramente che i cattolici si facciano ciecamente condizionare dal Vaticano? Come mai allora il referendum sul divorzio fu approvato proprio grazie alla massiccia affluenza della maggioranza cattolica del Paese? Io penso che il cattolico nel prendere le proprie decisioni sappia fare differenza tra sana laicità ed integralismo laico e si regoli volta per volta. Secondo me l’esempio della vecchietta condizionata dai preti ormai non calza più…
descubridor
00giovedì 17 maggio 2007 17:39
Re:

Scritto da: Roberto Bellarmino 17/05/2007 11.50
Credete veramente che i cattolici si facciano ciecamente condizionare dal Vaticano? Come mai allora il referendum sul divorzio fu approvato proprio grazie alla massiccia affluenza della maggioranza cattolica del Paese? Io penso che il cattolico nel prendere le proprie decisioni sappia fare differenza tra sana laicità ed integralismo laico e si regoli volta per volta. Secondo me l’esempio della vecchietta condizionata dai preti ormai non calza più…


Scusami Roberto . Non so se hai letto il mio post iniziale. La questione e' un po' piu' complessa che non la vecchietta condizionata dal parroco.
Allora facciamo cosi' . Scendiamo nel pratico. Tu che sei cattolico cosa ne pensi del sondaggio che c'e' nel mio post iniziale?
Ciao
Roberto Bellarmino
00giovedì 17 maggio 2007 18:26
Re: Re:

Scritto da: descubridor 17/05/2007 17.39

Scusami Roberto . Non so se hai letto il mio post iniziale. La questione e' un po' piu' complessa che non la vecchietta condizionata dal parroco.
Allora facciamo cosi' . Scendiamo nel pratico. Tu che sei cattolico cosa ne pensi del sondaggio che c'e' nel mio post iniziale?
Ciao


Effettivamente la mia risposta non era diretta al tuo post iniziale ma ai successivi.

Io credo che oggi il cattolico non si faccia condizionare dall'opinione dei vertici della Chiesa, come dimostra il sondaggio da te illustrato. Il cattolico medio, magari anche non praticante, filtra tali indicazioni attraverso il suo buon senso; così si spiega il fatto che i cattolici abbiano votato a favore del divorzio, ma rimangano molto scettici sui DiCo. Del resto la Chiesa stessa afferma che tutti gli uomini, cattolici e non, praticanti e non, sono in qualche modo guidati da una interiore legge naturale (e in un certo senso lo afferma anche Paolo nella lettera ai Romani...). Il cattolico più impegnato, tende inoltre ad approfondire, discutere e magari argomentare un suo eventuale dissenso.
Personalmente credo che le indicazioni della Chiesa in materia di morale vadano rispettate, ma non vadano forzate nei credenti. L'adeguamento ad esse deve scaturire in maniera naturale da una sincera e profonda adesione alla fede. Quindi mi piacerebbe che la gerarchia ecclesiastica indicasse la strada giusta focalizzandosi maggiormante sull'aspetto pastorale piuttoisto che su quello "normativo".
Ad ogni modo, coloro che non si attengono a determinate indicazioni ecclesiastiche sono esclusi dalla comunione, ad esempio i divorziati risposati o gli omosessuali. Tuttavia essi possono continuare a far parte della comunità, e in alcune Chiese sono invitati partecipare a una forma di comunione non fisica, detta "di desiderio".
Provvedimenti più forti, come la scomunica, sono confinati a casi particolari e gravi, e comunque non è mai prevista l'emarginazione sociale.

Grazie,
Roberto
mioooo
00martedì 22 maggio 2007 15:02
Re:

La domanda che e' stata posta e' stata la seguente:
Come si pone il cattolico di fronte alle indicazioni del magistero della Chiesa che e' contrario alle cose elencate sopra? Deve obbedire? E se non obbedisce come si pone di fronte alla sua religione?



Il magistero da delle indicazioni , queste devono essere recepite dal fedele , non le accetta ok nessun problema , ma il fedele sa che sbaglia questo è il ragionamento
descubridor
00martedì 22 maggio 2007 16:36
No scusate , ma c'e' qualcosa che mi sfugge.
Non ho il tempo ora di argomentare piu' a fondo perche' sono molto impegnato col lavoro. Ma fatemi capire solo una cosa.
Da quello che leggo obbedire o non obbedire e' responsabilita' del fedele? Bene Ma il magistero che fa? Come fa a far capire al fedele che sbaglia? Devo dedurne da questo che c'e' una insufficente comunicazione tra magistero e fedele viste le cifre del sondaggio e vedendo la vita di molti cattolici intorno a me? E se commette peccati molto gravi , il magistero cosa fa per farlo capire?
Roberto parla di scomunica solo per peccati molto gravi. Potrei sapere da un cattolico quali sono?
Ne riparleremo sicuramente.
Grazie e ciao

[Modificato da descubridor 22/05/2007 16.44]

MauriF
00martedì 22 maggio 2007 23:25
Prova ad approfondire il concetto di peccato secondo il Magistero cattolico prima:

www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s1c1a8_it.htm

La "comunicazione" presuppone due interlocutori...ci possono essere responsabilità da parte del Magistero, ma ci sono sicuramente responsabilità da parte dei fedeli.

Vedi, ad esempio, le espressioni del Magistero sui più recenti problemi etici e morali...

Molti fedeli conoscono l'ammonimento del Magistero ma non lo accolgono.
Il Magistero ha fatto quello che ha il dovere di fare, il fedele ha deliberatamente scelto di non ascoltare il Magistero.

Il motivo di tali atteggiamenti, però, sono da imputare al fatto che molte persone che si definiscono cristiani...e cristiani cattolici, in realtà non hanno ancora incontrato la grazia del Signore nel loro cuore...
O altri, che hanno incontrato il Signore, non hanno fiducia negli apostoli e nei maestri della loro Chiesa...non li riconoscono.

Riguardo ai peccati gravi bisogna ricordarsi che ha piena responsabilità anche il cristiano che è testimone di tali peccati...secondo quanto ci ha insegnato Gesù.

Spero di essere riuscito a rispondere quasi a tutto.
Ciao
Mauri
Roberto Bellarmino
00mercoledì 23 maggio 2007 17:32
Re:

Scritto da: descubridor 22/05/2007 16.36
Roberto parla di scomunica solo per peccati molto gravi. Potrei sapere da un cattolico quali sono?


Un esempio è l'aborto, vedi punto 2272 del catechismo, che puoi leggere nel seguente link:

www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a5_it.htm

Recentemente si è parlato di questo argomento a proposito dei politici cattolici messicani, qualora avessero votato una legge di depenalizzazione dell'aborto.
Ovviamente, la scomunica può essere revocata a determinate condizioni.

Ciao
descubridor
00mercoledì 30 maggio 2007 11:48
Re: Re:

Scritto da: Roberto Bellarmino 23/05/2007 17.32

Un esempio è l'aborto, vedi punto 2272 del catechismo, che puoi leggere nel seguente link:

www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a5_it.htm

Recentemente si è parlato di questo argomento a proposito dei politici cattolici messicani, qualora avessero votato una legge di depenalizzazione dell'aborto.
Ovviamente, la scomunica può essere revocata a determinate condizioni.

Ciao


Quindi chi abortisce e' scomunicato automaticamente senza un organo che esamini la questione e prenda una decisione?(sbaglio o latae sententiae vuol dire questo?)( ad esempio se la persona si pente di quello che ha fatto prima della decisione)
Come fa la persona a sapere di essere scomunicata?
Se si dichiara cattolica ma non sa per difetto di comunicazione del magistero che e' scomunicata come fa la Chiesa Cattolica a farglielo sapere?
E' esclusa dai sacramenti?( cosa molto grave per un cattolico).
Quali sono i rapporti sociali con uno scomunicato?
Peccati come l'apostasia, l'adulterio, l'omicidio ecc. prevedono la scomunica per la Chiesa Cattolica?
Grazie e ciao

[Modificato da descubridor 30/05/2007 11.52]

Viviana.30
00giovedì 31 maggio 2007 12:13
Re:

Scritto da: descubridor 22/05/2007 16.36
No scusate , ma c'e' qualcosa che mi sfugge.
Non ho il tempo ora di argomentare piu' a fondo perche' sono molto impegnato col lavoro. Ma fatemi capire solo una cosa.
Da quello che leggo obbedire o non obbedire e' responsabilita' del fedele? Bene Ma il magistero che fa? Come fa a far capire al fedele che sbaglia? Devo dedurne da questo che c'e' una insufficente comunicazione tra magistero e fedele viste le cifre del sondaggio e vedendo la vita di molti cattolici intorno a me? E se commette peccati molto gravi , il magistero cosa fa per farlo capire?
Roberto parla di scomunica solo per peccati molto gravi. Potrei sapere da un cattolico quali sono?
Ne riparleremo sicuramente.
Grazie e ciao

[Modificato da descubridor 22/05/2007 16.44]




ogni risposta va ponderata , allora è competenza sia del fedele che del magistero , la chiesa si impegna attraverso la messa , incontri , catechesi , catechismo ,fedeli e non fedeli , istituzioni cattoliche affinche il fedele sia indirizzato verso una corretta visione e comportamento nella fede Cattolica
descubridor
00giovedì 31 maggio 2007 12:21
Re: Re:

Scritto da: Viviana.30 31/05/2007 12.13


ogni risposta va ponderata , allora è competenza sia del fedele che del magistero , la chiesa si impegna attraverso la messa , incontri , catechesi , catechismo ,fedeli e non fedeli , istituzioni cattoliche affinche il fedele sia indirizzato verso una corretta visione e comportamento nella fede Cattolica


Ti ringrazio ma la risposta non e' esauriente
Ho fatto delle domande specifiche
Ciao
MauriF
00venerdì 1 giugno 2007 00:44
Re: Re: Re:

Scritto da: descubridor 30/05/2007 11.48
Quindi chi abortisce e' scomunicato automaticamente senza un organo che esamini la questione e prenda una decisione?(sbaglio o latae sententiae vuol dire questo?)(ad esempio se la persona si pente di quello che ha fatto prima della decisione)



Esatto...non importa il pentimento...agli Apostoli il Signore ha dato una precisa autorità:

Giovanni 20:23 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi

Riguardo a questo tipo di peccato si è deciso in sede apostolica, di NON RIMETTERE IL PECCATO se non secondo una precisa modalità.
Guarda che su Wikipedia sono ripresi i punti più importanti:
it.wikipedia.org/wiki/Latae_sententiae



Come fa la persona a sapere di essere scomunicata?



Se pecca secondo i punti di una scomunica latae sententiae è scomunicato automaticamente.
Queste cose le sa perchè appena prova a confessare l'aborto al proprio sacerdote, gli vengono dette.



Se si dichiara cattolica ma non sa per difetto di comunicazione del magistero che e' scomunicata come fa la Chiesa Cattolica a farglielo sapere?



Se uno si dichiara cattolico ogni tanto va a confessarsi...se ogni tanto non va a confessarsi è, di fatto, non cattolico.



E' esclusa dai sacramenti?( cosa molto grave per un cattolico).



Si, quando uno è scomunicato non può ricevere i Sacramenti.

Più precisamente:
www.vatican.va/archive/ITA0276/__P4U.HTM



Quali sono i rapporti sociali con uno scomunicato?



Come quelli con uno che è in piena comunione con la Chiesa.
Si parla, si saluta, si ride assieme, si mangia assieme, ecc..ecc..



Peccati come l'apostasia, l'adulterio, l'omicidio ecc. prevedono la scomunica per la Chiesa Cattolica?
Grazie e ciao



Allora...l'apostasia si.
L'adulterio non mi risulta...
L'omicidio non mi ricordo.

Bisognerebbe chiedere ad un esperto di diritto canonico.
Prendi con le pinze quello che ti ho detto ma a grandi linee dovrebbe essere corretto.

Ciao
Mauri
descubridor
00venerdì 8 giugno 2007 18:59
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: MauriF 01/06/2007 0.44


Allora...l'apostasia si.
L'adulterio non mi risulta...
L'omicidio non mi ricordo.

Bisognerebbe chiedere ad un esperto di diritto canonico.
Prendi con le pinze quello che ti ho detto ma a grandi linee dovrebbe essere corretto.

Ciao
Mauri


Quindi se non capisco male(correggimi se sbaglio) nella Chiesa Cattolica il pentimento per evitare la scomunica non e' previsto, almeno in certi casi come l'aborto.
Vieni comunicato sempre , a prescindere dalle tue circostanze, dal perche' hai commesso il peccato e dal tuo rimorso per quanto commesso.
Non oso pensare cosa direbbero gli oppositori se una cosa cosi' si facesse tra i tdg.
Rapporti sociali con gli scomunicati. Tu dici che voi mangiate e bevete insieme agli scomunicati.
Facciamo il caso di un apostata che spara a zero sulla Chiesa Cattolica e dice nella comunita' e con tutti i mezzi che e' una manifestazione di Satana. Tu ci mangi e ci ridi insieme come se niente fosse e come se facesse parte della comunita' ecclesiale?
Davvero vuoi dire questo?
MauriF
00sabato 9 giugno 2007 16:24
Esatto.
La scomunica è automatica e, per quanto riguarda l'aborto:

Può rimettere la pena stabilita dalla legge, che sia stata inflitta o dichiarata, purché non sia riservata alla Sede Apostolica (l'aborto non lo è):

- l'Ordinario che ha promosso il giudizio per infliggere o dichiarare la pena, oppure l'ha inflitta o dichiarata per decreto personalmente o tramite altri;
- l'Ordinario del luogo in cui si trova il delinquente, dopo aver però consultato l'Ordinario di cui sopra, a meno che per circostanze straordinarie ciò sa impossibile.

La pena latae sententiae non ancora dichiarata stabilita dalla legge, se non è riservata alla Sede Apostolica, può essere rimessa dall'Ordinario ai propri sudditi e a coloro che si trovano nel suo territorio o vi hanno commesso il delitto, e da qualunque Vescovo nell'atto della confessione sacramentale.

Ferme restando le disposizioni dei cann. 508 e 976, il confessore può rimettere in foro interno sacramentale la censura latae sententiae di scomunica o d'interdetto, non dichiarata, se al penitente sia gravoso rimanere in stato di peccato grave per il tempo necessario a che il Superiore competente provveda.

Non si può rimettere la censura se non al delinquente che abbia receduto dalla contumacia, a norma del can. 1347, § 2; a chi abbia receduto poi non si può negare la remissione.

(cfr. can. 1355, § 1-2; can 1357, § 1; can. 1358, § 1 del CIC)


Riguardo al tuo esempio, beh...se fosse mio fratello o un mio famigliare, malgrado le sue opinioni non vedo perchè non dovrei mangiargli insieme...ridere insieme a lui (magari non delle cose che ha detto)...ecc...
Oppure anche un mio amico.
Magari se lo conosco un po' meno non nego che farei fatica a rapportarmi con lui, più per imbarazzo che per altro.
Ci si può trovare in imbarazzo in certe occasioni...ma sono quegli imbarazzi che comunque si hanno quando si ha in compagnia persone non credenti e/o fermamente anticlericali.

Ovvio che se viene a Messa per 2 o 3 volte, interrompe le funzioni,ecc...deve essere allontanato quantomeno per rispettare il diritto di culto delle persone che sono in chiesa.
Lo stesso dicasi per eventuali riunioni, ecc...

Ciao
Mauri


descubridor
00lunedì 25 giugno 2007 12:19
Re:

Scritto da: MauriF 09/06/2007 16.24
Esatto.
La scomunica è automatica e, per quanto riguarda l'aborto:

Può rimettere la pena stabilita dalla legge, che sia stata inflitta o dichiarata, purché non sia riservata alla Sede Apostolica (l'aborto non lo è):

- l'Ordinario che ha promosso il giudizio per infliggere o dichiarare la pena, oppure l'ha inflitta o dichiarata per decreto personalmente o tramite altri;
- l'Ordinario del luogo in cui si trova il delinquente, dopo aver però consultato l'Ordinario di cui sopra, a meno che per circostanze straordinarie ciò sa impossibile.

La pena latae sententiae non ancora dichiarata stabilita dalla legge, se non è riservata alla Sede Apostolica, può essere rimessa dall'Ordinario ai propri sudditi e a coloro che si trovano nel suo territorio o vi hanno commesso il delitto, e da qualunque Vescovo nell'atto della confessione sacramentale.

Ferme restando le disposizioni dei cann. 508 e 976, il confessore può rimettere in foro interno sacramentale la censura latae sententiae di scomunica o d'interdetto, non dichiarata, se al penitente sia gravoso rimanere in stato di peccato grave per il tempo necessario a che il Superiore competente provveda.

Non si può rimettere la censura se non al delinquente che abbia receduto dalla contumacia, a norma del can. 1347, § 2; a chi abbia receduto poi non si può negare la remissione.

(cfr. can. 1355, § 1-2; can 1357, § 1; can. 1358, § 1 del CIC)


Riguardo al tuo esempio, beh...se fosse mio fratello o un mio famigliare, malgrado le sue opinioni non vedo perchè non dovrei mangiargli insieme...ridere insieme a lui (magari non delle cose che ha detto)...ecc...
Oppure anche un mio amico.
Magari se lo conosco un po' meno non nego che farei fatica a rapportarmi con lui, più per imbarazzo che per altro.
Ci si può trovare in imbarazzo in certe occasioni...ma sono quegli imbarazzi che comunque si hanno quando si ha in compagnia persone non credenti e/o fermamente anticlericali.

Ovvio che se viene a Messa per 2 o 3 volte, interrompe le funzioni,ecc...deve essere allontanato quantomeno per rispettare il diritto di culto delle persone che sono in chiesa.
Lo stesso dicasi per eventuali riunioni, ecc...

Ciao
Mauri




Scomunica automatica. Si puo' chiamare disassociazione?
Ben piu' severa della procedura seguita dai tdg, non trovi?
Nessuno e' disassociato senza dargli la possibilita' di difendersi e spiegare. E anche di fare appello sulla decisione presa
I testimoni di Geova scomunicano solo chi non si pente di gravi peccati che ha fatto ( come quelli esemplificati sopra).
Ma forse il vero problema nasce dal dopo scomunica.
Resto sbalordito che tu possa andare a mangiare e ridere con qualcuno che offende in maniera becera e ignobile la tua fede.
Come se niente fosse.
La disassociazione e' una cosa seria
presso
00lunedì 23 luglio 2007 19:56
Re: Re:

Scritto da: descubridor 25/06/2007?12.19

Scomunica automatica. Si puo' chiamare disassociazione?
Ben piu' severa della procedura seguita dai tdg, non trovi?
Nessuno e' disassociato senza dargli la possibilita' di difendersi e spiegare. E anche di fare appello sulla decisione presa
I testimoni di Geova scomunicano solo chi non si pente di gravi peccati che ha fatto ( come quelli esemplificati sopra).
Ma forse il vero problema nasce dal dopo scomunica.
Resto sbalordito che tu possa andare a mangiare e ridere con qualcuno che offende in maniera becera e ignobile la tua fede.
Come se niente fosse.
La disassociazione e' una cosa seria



Viene scomunicato ipso facto e deve ricorrere alla Santa Sede:

chiunque profana le specie consacrate (ostie) dell'Eucaristia, oppure le asporta dalla riserva eucaristica o le conserva a scopo sacrilego (can. 1367), puo essere anche assolto da un normale sacerdote, su delegazione dell'ordinario del luogo. Non si consideri scomunicato chi per una sola volta apra il tabernacolo e NON tocchi l'eucarestia per pregare. Il fatto va comunque confessato.
chiunque usa violenza fisica contro il papa (can. 1370 ?1)
il sacerdote che in confessione assolve il proprio complice nel peccato contro il sesto dei dieci comandamenti, cio? assolve la persona con cui egli stesso ha avuto rapporti sessuali (can. 137[SM=g27989]. Questa assoluzione, inoltre, ? anche invalida (can. 977)
il vescovo che consacra un altro vescovo senza mandato pontificio (can. 1382)
il sacerdote che viola direttamente il sigillo sacramentale della confessione, cio? rende pubblica l'identit? di un fedele e i suoi peccati (can. 138[SM=g27989]

Queste sono le scomuniche maggiori che un fedele cattoliche non deve avere
descubridor
00martedì 24 luglio 2007 16:22
Re: Re: Re:

Scritto da: presso 23/07/2007 19.56


Viene scomunicato ipso facto e deve ricorrere alla Santa Sede:

chiunque profana le specie consacrate (ostie) dell'Eucaristia, oppure le asporta dalla riserva eucaristica o le conserva a scopo sacrilego (can. 1367), puo essere anche assolto da un normale sacerdote, su delegazione dell'ordinario del luogo. Non si consideri scomunicato chi per una sola volta apra il tabernacolo e NON tocchi l'eucarestia per pregare. Il fatto va comunque confessato.
chiunque usa violenza fisica contro il papa (can. 1370 ?1)
il sacerdote che in confessione assolve il proprio complice nel peccato contro il sesto dei dieci comandamenti, cio? assolve la persona con cui egli stesso ha avuto rapporti sessuali (can. 137[SM=g27989]. Questa assoluzione, inoltre, ? anche invalida (can. 977)
il vescovo che consacra un altro vescovo senza mandato pontificio (can. 1382)
il sacerdote che viola direttamente il sigillo sacramentale della confessione, cio? rende pubblica l'identit? di un fedele e i suoi peccati (can. 138[SM=g27989]

Queste sono le scomuniche maggiori che un fedele cattoliche non deve avere



Scusami Presso, ma da quale lingua ha tradotto il tuo traduttore web?
Come concilii la scomunica latae sententiae con uno dei diritti fondamentali di un individuo, quello alla difesa?


presso
00mercoledì 25 luglio 2007 21:15
Re: Re: Re: Re:

Scusami Presso, ma da quale lingua ha tradotto il tuo traduttore web?
Come concilii la scomunica latae sententiae con uno dei diritti fondamentali di un individuo, quello alla difesa?



l'ho preso da qui
it.wikipedia.org/wiki/Scomunica scusami
puoi esssere più esplicito perchè non ho capito cosa volevi dire
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