Che tristezza!

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snupy
00giovedì 31 agosto 2006 10:38
Immigrazione.

E' una realta' visibile a tutti.
In vent'anni il nostro sistema di vita ha gia dovuto fare i primi aggiustamenti e in futuro dovra' farne altri.

Cio' che balza agli occhi e' che la religione di alcuni, o la non-religione, quando passa dalla enunciazione alla pratica quotidiana, mostra tutti i suoi risvolti.

L'islamismo [mussulmeni], da un lato, e la mancanza di ogni etica dall'altro[Rom, zingari, Rumeni, Slavi], sono percepiti sempre piu' come una minaccia sociale.

Cosa fare per vivere in pace?

Accettare e perdonare in funzione dell'amore, della tolleranza, del pietismo?

Oppure ribellarsi e difendersi dalla minaccia culturale [non razziale]?

O.

[Modificato da snupy 31/08/2006 10.39]

-gengiskhan-
00venerdì 1 settembre 2006 18:13
Cari amici, sono tornato dalle ferie. Ma pittosto di tornare rilassato e soddisfatto torno veramente rattistato per non dire sconvolto.

E non certo per gli splendidi luoghi dove ho soggiornato e in ultimo per l'ottima ospitalità ricevuta, ma per un'esperienza
veramente angosciosa.

Perchè cari amici, una cosa è vedere certe scene attraverso il filtro di un teleschermo, che un pò ci ha assuefatti, altra cosa è vederle de visu con i propri occhi.

Vedere uomini come me, come noi, riversi e ormai privi di vita, semisommersi nella sabbia del bagnasciuga della parte più meridionale della nostra nazione, se vederli in TV fà già tanto male, vederli da vicino in faccia fà molto ma molto più male.

Povera gente, hanno lasciato le loro terre, le loro famiglia,
genitori o mogli, figli, fratelli, amici o fidanzate per tentare una sopravvivenza oramai quasi impossibile dalle loro parti per trovare la morte oramai in prossimità delle coste della loro speranza.

Poi ho visto qualcuno, sopravvissuto ma in condizioni disperate, raccolto magari dopo eroico salvataggio, essere preso e avviato senza alcun documento, verso i campi di prima accoglienza dove non è escusa la possibilità di essere bollato come clandestino e rispedito al mittente come un semplice pacco postale.

Cari amici, penso che da oggi in avanti sedermi a tavola dove il cibo non manca, fare shopping nei nostri negozi e nei nostri scintillanti supermercati, non sarà più come prima.

Sono ancora shoccato, ma le mie prime riflessioni me lo fanno comprendere.

Ciao a tutti.

husband70
00venerdì 1 settembre 2006 20:02
Ti comprendo benissimo gengy, anche se non ho visto personalmente questa tragedia.

E sò anche che il nostro comune amico che ti ha ospitato è il primo ad avere sprezzo del pericolo pur di salvare vite umane tirandole a riva in ogni condizione di mare.

Purtroppo le istituzioni non sono ancora in grado di sostituire
l'opera eroica dei volontari.

E troppi morti, sicuramente più di quelli che sono noti, perdono la vita in quel braccio di mare nel canale di Sicilia.

Condivido i tuoi sentimenti verso questa povera gente dimenticata dal nostro mondo "civile".

Ciao Gengy.

Saluti.
Justeee
00giovedì 7 settembre 2006 20:55
vi conoscte pure ... [SM=g27992] comunque , se devo fare un esempio io non ho visto corpi sulla spiaggia ma ho visto la miseria delle persone c he arrivano nel nostro paese , uomini e donne che vivono in tende giorno e notte , lontano dalle citta in aperta campagna , senza luce , acqua , nulla di nulla e devono lavorare a 3 4 euro ora per tirare avanti e la sera , nulla di nulla , avete proprio ragione che tristezza bbb
Melkizedec
00domenica 15 ottobre 2006 15:14
Re:

Scritto da: snupy 31/08/2006 10.38
Immigrazione.

E' una realta' visibile a tutti.
In vent'anni il nostro sistema di vita ha gia dovuto fare i primi aggiustamenti e in futuro dovra' farne altri.

Cio' che balza agli occhi e' che la religione di alcuni, o la non-religione, quando passa dalla enunciazione alla pratica quotidiana, mostra tutti i suoi risvolti.

L'islamismo [mussulmeni], da un lato, e la mancanza di ogni etica dall'altro[Rom, zingari, Rumeni, Slavi], sono percepiti sempre piu' come una minaccia sociale.

Cosa fare per vivere in pace?

Accettare e perdonare in funzione dell'amore, della tolleranza, del pietismo?

Oppure ribellarsi e difendersi dalla minaccia culturale [non razziale]?

O.

[Modificato da snupy 31/08/2006 10.39]




La domanda da porsi è a mio avviso:"Noi siamo fedeli ai principi della nostra religione o delle nostre religioni?"

Non siamo forse diventati nel giro di 20 anni una popolazione orientata al consumismo, indirizzati esclusivamente ai nostri bisogni materiali, come quello di andare in ferie, di vestirci bene, di apparire, apparire, apparire, non abbiamo forse a livello di massa perso la capacità di giudizio? Non subiamo, senza difese tutto quello che ci viene detto dai media?
Qualsiasi notizia che ci arriva nella testa diventa vera anche se è una falsità. Io credo che siamo noi i primi colpevoli del nostro decadimento. Siamo noi che dobbiamo ritrovare il piacere della verità, dell'etica, del rispetto, siamo noi che dobbiamo trovare il piacere di stare con noi stessi e di conseguenza con gli altri, ritrovando quel benessere interiore che illumina la vista e il cuore, senza ricercare chissà dove, felicità e gioia temporanea chiedendole al mondo che ci circonda.
1x2x
00domenica 11 febbraio 2007 19:08
Re: Re:

Qualsiasi notizia che ci arriva nella testa diventa vera anche se è una falsità. Io credo che siamo noi i primi colpevoli del nostro decadimento. Siamo noi che dobbiamo ritrovare il piacere della verità, dell'etica, del rispetto, siamo noi che dobbiamo trovare il piacere di stare con noi stessi e di conseguenza con gli altri, ritrovando quel benessere interiore che illumina la vista e il cuore, senza ricercare chissà dove, felicità e gioia temporanea chiedendole al mondo che ci circonda.



Credo che siamo sulla stessa linea di pensiero , ma non bisogna mai perdere la voglia di lottare per le proprie idee , e il propria identità
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