Cara SandraN,
Che Giustino, vissuto nel II seco E.v., di estrazione filosofica platonica in quanto prima di abbracciare il cristianesimo frequentava ed era introdotto nei circoli del platonismo del tempo, abbia introdotto concetti ellenistici nella dottrina del II secolo, questo è fuori di dubbio.
Il cristianesimo è sorto su un territorio completamente formato sulla cultura ellenica. Non è ben strano che un cristiano, prima di divenire tale, abbia avuto frequentazione con ambienti di cultura e religione ellenica. Il punto da definire è: sono state introdotte delle dottrine estranee al cristianesimo oppure c’è stata una ridefinizione semantica di concetti che già esistevano nella Chiesa Primitiva Cristiana? In un thread al quale tu stessa hai partecipato in passato, aperto da Teodoro Studita, è stato ben evidenziato che quello che voi definite ‘intromissione di nuovi concetti pagani’ in realtà si tratta di un riutilizzo di parole provenienti dalla filosofia greca, svuotandole del loro reale significato originale greco e riempiendole dei concetti cristiani già esistenti. Per poter dire che si siano infiltrati elementi estranei occorre comparare quanto scritto dai padri con la filosofia ellenica e notare se ci sono delle similitudini. Mi dispiace dirlo ma io non vedo nulla di similabile alla Trinità nella cultura greca. Nessuna scuola di pensiero greco aveva qualcosa di simile al concetto di Trinità cristiano.
Se di similarità vogliamo parlare allora semmai c’è una somiglianza fra il Demiurgo platonico e il concetto di Cristo come creatura. A questo punto allora che dovrei fare? Pensare che gli antitrinitari siano stati influenzati dal pensiero platonico?
Vedi com’è facile portare l’acqua al proprio mulino? Ma la ricerca storica seria si poggia su ben altro. Non basta leggere le opere degli autori in maniera spassionata come possiamo fare noi. Ocorre sapere che cosa ne pensa il consesus accademico. Ad ogni modo il discorso è lungo e tecnico ed esula da una semplice ‘presentazione’, scopo del topic.
Ma questo non significa che quel che scrisse fosse del tutto aderente alle attuali dottrine cattoliche, anzi ( al contrario ) molte sue tesi sono più vicine al cristianesimo primitivo e alle attuali dottrine dei TdG che non quanto siano vicine a dottrine cattoliche.
Dimentichi però che Giustino è vissuto nel secondo secolo dopo Cristo ed è morto martire nel 165 a Roma. Non è che i suoi scritti erano più vicina a una fantomatica Chiesa Primitiva piuttosto che alla teologia cattolica. A parte il fatto che concetti come la Trinità non hanno solo sapore e colore cattolico ma sono di proprietà di diverse confessioni cristiane sparse nel mondo, ma rimane comunque irrisolto il quesito posto inizialmente. In base a cosa stabiliamo quali infiltrazioni sono state introdotte e quali invece sono i reali insegnamenti genuini cristiani? Il fatto è che la ridefinizione di concetti cristiani già esistenti razionalizzati con la filosofia greca vengono viste da alcuni come apostasia, ma la realtà è che non c’è stato un sostanziale cambiamento nelle dottrine portate avanti dalla Chiesa, ma solo una ridefinizione. Sfido chiunque a trovarmi delle analogie sostanziali fra platonismo o qualsivoglia filosofia greca e Trinità.
Per quanto riguarda Agostino risalta il fatto che nella sua ultima opera ( la già citata " Ritrattazioni ) torna indietro, riavvicinandosi in diversi punti al cristianesimo primitivo, rispetto alla sue maggiori precedenti opere Come " Città di Dio " e " de Trinidade" di cui gli enunciati praticamente sono state trasferiti quasi in toto nella dottrina cattolica.
Agostino nelle Ritrattazioni ridefinisce alcuni passaggi logici usati da lui nelle sue vecchie opere ma in sostanza non cambia le dottrine da lui definite per vere. Ad esempio, ne’ Le Ritrattazioni, egli conferma di nuovo l’immortalità dell’anima, cosa contraria espressamente alla dottrina Tdg:
In un altro passo, trattando dell'anima, ho detto: Per tornare, resa più sicura, in cielo•12. Per maggior sicurezza avrei dovuto dire "•per andare•" piuttosto che per tornare, e ciò per evitare l'errore di coloro secondo i quali le anime umane, cadute o cacciate dal cielo in conseguenza dei loro peccati, verrebbero costrette a entrare in questi nostri corpi•13. Non ho esitato ad esprimermi in questo modo in quanto dicendo in cielo intendevo dire "•a Dio•", che dell'anima è autore e creatore. (tratto dal libro “Le ritrattazioni”)
Questa è una riconferma dell’anima immortale. Non mi sembra affatto vicino alla teologia Tdg rispetto alla teologia cattolica.
Per quanto riguarda la Trinità, ne’ Le Ritrattazioni leggiamo:
E quando ho detto del Padre e del Figlio: È una cosa sola chi genera e chi è generato•47, avrei dovuto dire "•sono una cosa sola•", come la Verità stessa proclama quando dice: Io e il Padre siamo una cosa sola
Questo è soltanto un particolare puramente filosofico sulla consustanzialità fra il Padre e il Figlio ma la dottrina basilare della consustanzialità resta immutata e non ritrattata. Anche qui non mi sembra proprio che l’autore si sia avvicinato a concezioni cristiane Tdg piuttosto che q quelle cattoliche.
In definitiva quindi i pensieri di Agostino e di Giustino non confermano le dottrine di cui i Tdg oggi sono portavoce. Rimane quindi inevasa la mia domanda a cui non si è data risposta: che senso ha citare dei ‘padri’ per dimostrare che il nostro cristianesimo è quello veritiero quando questi ‘padri’ in realtà insegnano dottrine che non linea con la nostra ortodossia?
Per quanto riguarda Tertulliano, di cui ribadisco di non aver letto alcunchè, sappiamo però che diverse sue tesi sono considerate eretiche dal cattolicesimo e che non è annoverato da questa come un vero padre della chiesa.
Cosa sentenzia la CC o meno non è una premessa per sapere se le tesi di Tertulliano siano vere oppure mendaci. Ribadisco ancora una volta che bisogna vedere in quale maniera concreta, sempre che sia successo, Tertulliano abbia avuto delle influenza elleniche sulle sue ideologie, e bisogni che ci siano delle prove reali, similarità ben visibili cioè, fra le scuole di pensiero greche e i concetti espressi nel cristianesimo da Tertulliano descritto.
Infatti il suo sistema dottrinale, per quanto leggo sulle enciclopedie, è ondivago tra dottrine cattoliche
e dottrine
della primitiva congregazione cristiana.
Io penso che sia molto più significativa la lettura dei testi di Tertulliano piuttosto che affidarsi di quel che ne dicano le Enciclopedie. Non so nemmeno io su a che cosa essenzialmente Dubbi-no si riferisca. Saprà spiegarci in altri thread che cosa l’abbia lasciato perplesso.
Pertanto, vorrei invitare qualche forista a pronunciarsi con maggior cognizioni di causa, e non andando a spiluccare su determinati siti religiosamente schierati e pertanto di parte e inattendibili.
Vanno bene le citazioni messe dal libro di Agostino? Per tua informazione io non spilucco da nessuna parte, ma ho trovato le opere di Agostino direttamente in rete e le ho lette. Vorrei precisare che non ho messo il riporto di alcun commento cattolico al riguardo ma solo mie personali osservazioni.
E confermo che una lettura serena dei libri dei cosidetti padri della chiesa a mio parere non dovrebbe affatto turbare un TdG.
Vedremo cosa ne pensa Dubbi-No al riguardo.
Saluti.