I Comitati giudiziari

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MPA
00lunedì 2 ottobre 2006 21:23
Ciao a tutti,

Esiste un fondamento scritturale che giustifichi l'esistenza di un comitato giudiziario?
Ad esempio, perchè un TDG che subisce un comitato non può essere difeso da un avvocato? Qual'è la norma scritturale che lo giustifica?
Perchè non esiste nessuna registrazione che verbalizzi l'andamento del dibattimento ( se vogliamo chiamarlo così)?
Insomma tutte le norme giuridiche utilizzate sono giustificate dalle scritture?

Ciao MPA

stefanobarbapapa
00martedì 3 ottobre 2006 09:00
Re:

Scritto da: MPA 02/10/2006 21.23
Ciao a tutti,

Esiste un fondamento scritturale che giustifichi l'esistenza di un comitato giudiziario?
Ad esempio, perchè un TDG che subisce un comitato non può essere difeso da un avvocato? Qual'è la norma scritturale che lo giustifica?
Perchè non esiste nessuna registrazione che verbalizzi l'andamento del dibattimento ( se vogliamo chiamarlo così)?
Insomma tutte le norme giuridiche utilizzate sono giustificate dalle scritture?

Ciao MPA




domanda molto interessante.

partendo dal presupposto che la bibbia parla di confessione e remissione dei peccati, e dall'invito della bibbia ad allontanare i peccatori impenitenti, si può credere che un comitato giudiziario non sia altro che un processo, tuttavia un processo deve garantire i diritti fondamentali sia della difessa che dell'accusa.
le scritture sono abbastanza chiare su quello che si deve fare nei confronti di chi impunemente compie il male, ma sono anche chiare sulle procedure che si devono seguire.
le scritture parlano, e sentiamo cosa hanno da dirci:

primo passo; se vedi il tuo fratello inciampare, parla con lui, se ti ha ascoltato, hai salvato la vita del tuo fratello, (secondo passo) se non ti ascolta, porta con te due o tre testimoni, (terzo passo) e se non ascolta neanche loro allora parlane alla congragazione.....

in base a questi tre passi si comprende che prima del giudizio viene l'uomo.

inoltre i due o tre testimoni, possono valutare la cosa da un diverso punto di vista, e non necessariamente dare ragione a uno o a l'altro.

ma cosa da tenere in consideraazione è il fatto che prima di portare in giudizio la condotta di qualcuno, anche scritturalmente esistono tre gradi di giudizio, il primo è quello a tu per tu con il trasgressore, il secondo è con la presenza di testimoni che possono essere scelti sia da una parte che dall'altra, ed il terzo è il portare la cosa davanti agli anziani.

ovviamente abbiamo esempi bibblici di come venivano affrontati i "processi" dai primi cristiani, ma per dare spazzio ad altri inserirò questi esempi dopo le vostre controdeduzioni
Teo60
00martedì 3 ottobre 2006 12:05
Scusate.

Scritto da: jwfelix 03/10/2006 11.46
Esiste un fondamento scritturale che giustifichi l'esistenza di un comitato giudiziario?
Ad esempio, perchè un TDG che subisce un comitato non può essere difeso da un avvocato? Qual'è la norma scritturale che lo giustifica?
Perchè non esiste nessuna registrazione che verbalizzi l'andamento del dibattimento ( se vogliamo chiamarlo così)?
Insomma tutte le norme giuridiche utilizzate sono giustificate dalle scritture?
Ciao MPA



Ciao a Tutti
Vista la tua presentazione non so se ridere o se piangere.
Sei un TdG??? MaH!!! Perchè non lo chiedi ai tuoi anziani o scrivi a Roma?

Non sei un TdG??? Parlane allora con quelli del So.Spi. che conosci bene. Loro ne hanno di risposte!!!!!!!
Scusa, ma questa tua intrusione mi puzza un po'
Felix [SM=g27992]


Chiedo scusa se mi intrometto, però credo che la domanda di Marco non sia fuori posto. Io non conosco il mondo dei TdG e neanche mi avventuro in discettazioni che riguardano il loro culto, a meno che non mi interessino direttamente per motivi di studio, però questa sezione del Forum è dedicata all'analisi del culto dei Tdg. Ora, se io ho una domanda da fare sui Tdg, a chi devo farla? Non di certo ai cattolici o agli ortodossi, la faccio ai TdG presenti sul forum. Anch'io ho sentito parlare di comitati giudiziari e devo dire che mi hanno sempre incuriosito. Pertanto se i Tdg presenti sul forum volessero dare una spiegazione sarebbe solo gradita. Niente di più. Perchè prendere sempre tutto come una provocazione? Così si finisce anche per scoraggiare chi è solo curioso ed ha solo l'intento di saperne di più.
Shalom

[Modificato da Teo60 03/10/2006 12.08]

MPA
00martedì 3 ottobre 2006 12:58
carissimi amici,

Calma!
Non è mia intenzione far litigare nessuno, con buona pace delle manie persecutorie di Husband70.
Caro Felix, se faccio questa domanda è perchè non ho trovato le risposte.
Mi pare che questo forum, al quale tu partecipi, analizzi la nostra religione, non riesco quindi a capire ne il tono ne il significato della tua risposta. Mi sfugge anche il motivo che giustifichi la tua presenza. Se hai dei dubbi rivolgiti tu alla Betel.
Possibile che ti sfugga la possibilità che io sia interessato a conoscere il parere dei Foristi presenti?
Sai,lo scopo di un forum è proprio questo.
Quindi se hai una risposta alla mia domanda vorrei conoscerla. Altrimenti potrei pensare che il tono un pò irritato che usi dipenda dal fatto che neppure tu hai una risposta e ti trovi nella mia stessa condizione.



Scusa, ma questa tua intrusione mi puzza un po'



Intrusione? veramente io sono regolarmente iscritto come te, caro fratello, quindi non capisco cosa significhi "intrusione".
Effettivamente ho già notato che tu e molti altri TDG internettiani siete facili alle arrabbiature, io consiglierei invece di affrontare le conversazioni con moderazione ed equilibrio. Forse una ripassatina al ragioniamo ti farebbe bene.

Grazie Teo60, è esattamente quello che intendevo.
Ma ho paura che i TDG presenti non sappiano dare una risposta adeguata, proprio come gli anziani della mia congregazione o la Betel.

ciao MPA

MPA
00martedì 3 ottobre 2006 13:36


Sei un TdG??? MaH!!! Perchè non lo chiedi ai tuoi anziani o scrivi a Roma?



Allora, caro JWfelix, mi chiamo Marco Piccioni e appartengo alla religione dai Testimoni di Geova dal mio battesimo avvenuto nel febbraio 1985, battesimo avvenuto nella sala assemblee di via Imbonati a Milano.
Sono comunque praticamente nato TDG in quanto mia madre si è battezzata quando avevo 3 anni e mio padre nel 1975 ( io sono del '70)
Ho ricoperto svariati incarichi in congregazione tra cui: conduttore studio di libro, contabile, servitore di ministero, oratore pubblico. Mi padre è un anziano, scomparso da circa un anno. Mia madre è pioniera regolare, nella mia famiglia siamo tutti TDG e, vista la mia particolare situazione, non ammetto, in nessun modo, che qualcuno metta in dubbio la mia buona fede.
In armonia con lo spirito di Cristo!!
Non scrivo per perdere tempo, non voglio polemizzare, come vedi non intervengo su questioni dottrinali verso le quali nutro porfonda fede. L'agomento comitati giudiziari è di grande importanza, sia per quanto riguarda gli aspetti scritturali, che per quelli legali, e, se hai una risposta scritturale precisa sarei curioso di saperla.
Ciao MPA
il.gabbiano
00martedì 3 ottobre 2006 13:44
Dell'argomento si è già parlato in questi termini:



Scritto da: il.gabbiano 19/08/2006 14.48

TdGonline, pochi giorni or sono, da come si può evincere dal post introduttivo, si esprimeva in questo modo:

"Anche nel caso non venga fatto alcun annuncio e il dimesso, incontrando i singoli tdG, manifesta il suo pensiero contro le loro dottrine, pratiche e procedure organizzative crede che non applicheranno le Scritture di 1 Corinti 5:11-13 e 2 Giovanni 9-11? Annuncio o non annuncio dovrà evitare il più possibile l'incontro con i testimoni di Geova."

A seguito di questo commento avevo azzardato questo commento:

"IN CIO', A PARER MIO, INTRAVVEDO UN GRANDE CAMBIAMENTO.

Che non si stiano avvicinando al senso della scomunica così come è annunciata nelle lettere apostoliche?
Sarebbe un gran passo in avanti."

Contrariamente a queste speranze sembra che alcuni annunci di disassociazione siano stati fatti con le parole magiche "X non è più un TdG".

Sul commento di TdGonline riportato in grassetto non è stato fatto sinora alcun commento.
Avevo scritto di intravvedere un grande cambiamento, ma ho come la sensazione che ci si dovrà ricredere, esattamente come ci si deve costantemente ricredere sull'interpretazione dello statuto.

Nel commento di TdGonline vengono citate due scritture.
Che cosa dicono queste due scritture?
Cominciamo con quella di 1 Cor.5:11-13.
Nella sua lettera alla comunità di Corinto Paolo menziona d'aver avuto sentore di un caso di incesto.

"Si ode addirittura affermare che v'è tra voi fornicazione; e tale fornicazione, che non si trova neppure fra i Gentili; al punto che uno di voi si tiene la moglie di suo padre."

A chi scrive Paolo le suddette parole? Ebbene, leggiamo:

"Paolo, ... e il fratello Sostene,
alla chiesa di Dio che è in Corinto,"


Come è evidente Paolo indirizza la sua lettera all'INTERA COMUNITA' cristiana di Corinto.
Non è una lettera indirizzata ad un eventuale corpo giudicante della comunità di Corinto. Egli si rivolge a tutti i cristiani di Corinto: "Si ode addirittura affermare che v'è tra voi... uno di voi..."

Ed aggiunge rivolto alla comunità:
"E siete gonfi, e non avete invece fatto cordoglio perché colui che ha commesso quell'azione fosse tolto di mezzo a voi!"

L'appello che Paolo fa perchè si provveda a togliere "di mezzo a voi!" continua ad essere un appello che rintrona nelle orecchhie di tutti i presenti di quella comunità.
Paolo si aspetta che ciascuno membro di quella comunità sappia come regolarsi con il trasgressore.

Non avviene che una lettera segreta venga fatta recapitare ai presbiteri di quella comunità, intimando loro di provvedere alla formazione di un "comitato giudiziario" che indaghi ed emetta un giudizio di scomunica. Non viene detto che tale "comitato giudiziario" provveda ad avvertire il trasgressore della possibilità di appello e quindi ad inviare al "corpo degli anziani di Gerusalemme" la proposta di scomunica. Non si fa menzione di nessuna riunione dell'assemblea degli anziani di Gerusalemme che deliberi sulla proposta del "comitato giudiziario" e provveda ad inviare copia della decisione presa al "comitato giudiziario" di Corinto, dopodichè l'intera comunità, avvisata attraverso un annuncio, decida di prendere le distanze dal trasgressore.
NIENTE, NIENTE, NIENTE DI TUTTO QUESTO.

Viene invece riferito che "Paolo si aspetta che ciascuno membro di quella comunità sappia come regolarsi con il trasgressore."
E se non sapessero bene come regolarsi allora in primis dà l'esempio e dice:
"Quanto a me, assente di persona ma presente in ispirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha perpetrato un tale atto."

Lui anche se assente non ha dubbi: si unisce al resto della comunità nel giudizio di condanna dell'azione riprovevole del trasgressore.
Qualcuno vorrebbe far passare l'azione intrapresa da Paolo come un'azione dall'alto della gerarchia. Così non è. Egli si ritiene semplicemente uno dei tanti fra loro che deve esprimere un giudizio. Tant'è che più avanti dice:

"Nel nome del Signor Gesù, essendo insieme adunati voi e lo spirito mio, con la potestà del Signor nostro Gesù, ho deciso che..." (il grassetto è mio)

Con quella lettera, Paolo, assente nel corpo, ma presente nello spirito, unitamente all'intera comunità, decide, per quel che lo compete (non prende decisioni per altri ma per sé), decide di "togliere di mezzo" alla comunità, scomunicare, quel trasgressore (con ciò dando l'esempio).
Tutto ciò avviene mentre la lettera di Paolo è letta. Ognuno mentre ascolta la lettura di quella lettera decide. Non aspettano che si riunisca qualche comitato giudiziario o che venga fatto un qualche annuncio. Al termine di quella riunione ognuno, come Paolo, avendo giudicato, decideva di aderire alle misure proposte.
Il giudizio collettivo era la sommatoria di molti giudizi singoli, e non al contrario.
Era responsabilità di ogni singolo giudicare, decidere e prendere provvedimenti.
Se qualcuno non era in grado di giudicare è ovvio che non potesse decidere, ma non per questo è scritto che venissero intraprese azioni disciplinari per obbligare alla condivisione del verdetto. Nel caso di quel trasgressore sembra che la decisione fosse unanime, ma non sta scritto da nessun posto che dovessere essere sempre unanime.
Per ribadire questo concetto dei giudizi individuali Paolo conclude:


" Non giudicate voi quelli di dentro?
Que di fuori li giudica Iddio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi."

(il grassetto è mio)

Vi pare che Paolo stia in riunione con qualche particolare "corpo di anziani"? A me non pare, ma non è strano ora sentire opinioni che invece abilitino tali "comitati giudiziari". Non sarebbe strano, visto l'uso che si fa dello statuto.
Eppure è chiaro che Paolo faccia riferimento alla responsabilità, al gudizio ed alla decisione di ogni singolo credente.

Lo stesso ragionamento è da applicare anche a 2Giovanni. Non cambia nulla...la prassi è sempre quella. E' quella del rispetto delle decisioni personali e non dell'imposizione di decisioni prese e rese obbligatorie per tutti.

Per questo mi ero aperto alla speranza leggendo il commento di TdGonline allorchè dice:

"Anche nel caso non venga fatto alcun annuncio (che sarebbe la cosa corretta da fare) e il dimesso, incontrando i singoli tdG (applicazione corretta), manifesta (se il dimesso dovesse recare con se un insegnamento diverso) il suo pensiero contro le loro dottrine, pratiche e procedure organizzative crede che non applicheranno le Scritture di 1 Corinti 5:11-13 e 2 Giovanni 9-11?
Annuncio o non annuncio dovrà evitare il più possibile l'incontro con i testimoni di Geova."
(il contenuto fra parentesi e grassetto sono miei)

Queste parole calcano abbastanza bene quelle di Paolo e Giovanni, per questo avevo parlato di novità. Ma pare che gli annunci siano stati fatti e che la procedura non si scosta da quella di sempre, contrariamente a quanto sopra suggerito e fatto sperare da TdGonline.


Vedere anche questo thread:

freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=2659

Se inoltre si dà uno sguardo nella prima pagina di questo forum troverete diversi altri threads a parlare dello stesso argomento.

Tanti saluti

Il Gabbiano



MPA
00martedì 3 ottobre 2006 18:36
Quoto in toto quanto scritto da ilgabbiano.

Avevo già notato e letto il tuo interessante intervento, ero rismasto stupito che nessun Testimone commentasse. Però, vista la reazione nei miei confronti non mi stupisco più...
Mi chiedo di quale utilità sia la presenza di noi TDG se evitiamo accuratamente gli argomenti scomodi, limitandoci solo a parlare di argomenti come la TNM o qualche dottrina difficilmente confutabile in quanto esercizio di fede ( quindi irrazionale per definizione).
Ma naturalmente non bisogna parlare di disassociazione, dimissioni, dissociazione ecc. sono argomenti Tabù.
Invece dovremmo ricordarci che andiamo dicendo al mondo che la nostra organizzazione ha la Verità per cui dovremmo poter parlare liberamente di ogni aspetto della nostra confessione religiosa.
Quindi ripeto: c'è nessu fratello o sorella che vuole rispondere?
ciao MPA

P.S.
Grazie a Stefanobarbapapa e ricorda, è Dio che giudica , non gli uomini....
fr44
00martedì 3 ottobre 2006 19:35
In una cosa Hus credo che non abbia tutti i torti, se tu sei TdG dovresti conoscere il fondamento scritturale, o meglio, l'insieme dei fondamenti scritturali, dai quali discende la formazione dei comitati giudiziari.

Diversi articoli sulle nostre pubblicazioni, come anche discorsi, ed altre informazioni disponibili e rammemorate a noi TdG ci rendono edotti in merito a tali fondamenti.

Comunque ho detto "dovresti". Perciò non escludo che in questo momento tu possa leggittimamente farti una domanda in merito alle procedure scritturali di noi Testimoni di Geova. E mi faccio premura risponderti.

Comunque, visto che la domanda la fai da TdG ai TdG, e chi domanda non ha mai torto, mi sembra in tal caso opportuno ricordarti uno dei tanti articoli su cui ci siamo soffermati.

In particolare il seguente articolo della Torre di Guardia del 1 Luglio 1992 pag. 14-19 dal titolo "Anziani giudicate con giustizia" è stato oggetto di studio nella adunanza dello studio Torre di Guardia.

Ti invito ad una attenta lettura:

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Anziani, giudicate con giustizia

“Quando avete un’udienza tra i vostri fratelli, dovete giudicare con giustizia”. — DEUTERONOMIO 1:16.

IN QUALITÀ di Giudice supremo, Geova ha delegato a suo Figlio l’autorità di giudicare. (Giovanni 5:27) A sua volta Cristo, quale Capo della congregazione cristiana, impiega la classe dello schiavo fedele e discreto e il suo Corpo Direttivo per nominare anziani, che a volte devono agire da giudici. (Matteo 24:45-47; 1 Corinti 5:12, 13; Tito 1:5, 9)

Come giudici delegati, questi hanno l’obbligo di seguire scrupolosamente l’esempio dei Giudici celesti, Geova e Cristo Gesù.

Cristo, Giudice esemplare

2 Di Cristo nel ruolo di Giudice era stato profeticamente scritto: “Su di lui deve posarsi lo spirito di Geova, lo spirito di sapienza e di intendimento, lo spirito di consiglio e di potenza, lo spirito di conoscenza e del timore di Geova; e da parte sua ci sarà gioia nel timore di Geova. Ed egli non giudicherà da ciò che solo appare ai suoi occhi, né riprenderà semplicemente secondo la cosa udita dai suoi orecchi. E deve giudicare con giustizia i miseri, e deve dare riprensione con rettitudine a favore dei mansueti della terra”. — Isaia 11:2-4.

3 Notate in questa profezia le qualità che consentono a Cristo di “giudicare la terra abitata con giustizia”. (Atti 17:31) Egli giudica in armonia con lo spirito di Geova, con sapienza, intendimento, consiglio e conoscenza divini. Notate pure che egli giudica nel timore di Geova. Per questo il “tribunale del Cristo”, in senso rappresentativo, è il “tribunale di Dio”. (2 Corinti 5:10; Romani 14:10)

Cristo si accerta di giudicare le cose nel modo in cui le giudica Dio. (Giovanni 8:16) Non giudica in base alle apparenze o a ciò che ha sentito dire. Giudica con rettitudine a favore dei mansueti e dei miseri. Che magnifico Giudice! E che splendido esempio per gli uomini imperfetti che oggi sono chiamati a giudicare!

Giudici terreni

4 Le Scritture indicano che i cristiani unti, un gruppo relativamente piccolo i cui primi componenti furono i dodici apostoli, saranno associati a Cristo Gesù come giudici durante il Millennio. (Luca 22:28-30; 1 Corinti 6:2; Rivelazione 20:4)

Un rimanente degli unti membri dell’Israele spirituale sulla terra fu esso stesso giudicato e ristabilito nel 1918-19. (Malachia 3:2-4) Circa questo ristabilimento dell’Israele spirituale era stato profetizzato: “Ricondurrò per te giudici come da principio, e per te consiglieri come all’inizio”. (Isaia 1:26) Così, proprio come aveva fatto “all’inizio” dell’Israele carnale, Geova ha dato al rimanente ristabilito giusti giudici e consiglieri.

5 Dapprima gli ‘uomini saggi posti come giudici’ erano tutti anziani unti. (1 Corinti 6:4, 5) Nel libro di Rivelazione i sorveglianti unti fedeli e rispettati sono raffigurati nella mano destra di Gesù, cioè sotto la sua autorità e la sua guida. (Rivelazione 1:16, 20; 2:1)

Dal 1935 gli unti hanno ricevuto il leale sostegno di una sempre più numerosa “grande folla”, che nutre la speranza di sopravvivere alla “grande tribolazione” e di vivere per sempre su una terra paradisiaca. (Rivelazione 7:9, 10, 14-17) Mentre si avvicina “il matrimonio dell’Agnello”, un crescente numero di componenti della grande folla vengono nominati dall’unto Corpo Direttivo perché prestino servizio come anziani e giudici nelle oltre 66.000 congregazioni dei testimoni di Geova sparse in tutta la terra. (Rivelazione 19:7-9)

Mediante scuole speciali vengono addestrati per assolvere responsabilità nella società della “nuova terra”. (2 Pietro 3:13) La Scuola di Ministero del Regno, tenuta alla fine del 1991 in molti paesi, ha sottolineato l’importanza di trattare dovutamente le questioni giudiziarie. Gli anziani che servono da giudici sono tenuti a imitare Geova e Cristo Gesù, i cui giudizi sono veraci e giusti. — Giovanni 5:30; 8:16; Rivelazione 19:1, 2.

Giudici che ‘si comportano con timore’

6 Se Cristo stesso giudica nel timore di Geova e con l’aiuto del Suo spirito, quanto più dovrebbero farlo gli anziani imperfetti! Quando vengono incaricati di prestare servizio in un comitato giudiziario, devono ‘comportarsi con timore’, invocando “il Padre che giudica imparzialmente” affinché li aiuti a giudicare con giustizia. (1 Pietro 1:17)

Devono ricordare che hanno a che fare con delle vite o “anime” umane, di cui dovranno ‘rendere conto’. (Ebrei 13:17) Stando così le cose, dovranno sicuramente rendere conto a Geova anche di qualunque errore giudiziario commettano e che si sarebbe potuto evitare.

Nel suo commento a Ebrei 13:17, J. H. A. Ebrard scrive: “Il pastore ha il dovere di vigilare sulle anime affidate alla sua cura e . . . deve rendere conto di esse tutte, anche di quelle che si sono perse per colpa sua. Questa è una parola solenne. Ogni ministro della parola tenga presente che ha accettato volontariamente questo incarico di enorme responsabilità”. — Confronta Giovanni 17:12; Giacomo 3:1.

7 Gli anziani che servono come giudici dovrebbero ricordare che in ciascun caso i veri Giudici sono Geova e Cristo Gesù. Ricordate cosa fu detto ai giudici di Israele: “Non per l’uomo giudicate ma per Geova; ed egli è con voi nella questione del giudizio. E ora il terrore di Geova venga su di voi. . . . Dovete fare in questo modo per non incorrere nella colpa”. (2 Cronache 19:6-10)

Con timore reverenziale, gli anziani che esaminano un caso devono fare tutto il possibile per essere certi che Geova sia veramente ‘con loro nella questione del giudizio’. La loro decisione dovrebbe accuratamente rispecchiare il modo in cui Geova e Cristo considerano la questione.

Ciò che essi simbolicamente ‘legano’ (giudicano colpevole) o ‘sciolgono’ (giudicano innocente) sulla terra dovrebbe essere ciò che è già stato legato o sciolto in cielo, come viene rivelato da ciò che è scritto nell’ispirata Parola di Dio. Se si rivolgono a Geova in preghiera nel nome di Gesù, Gesù sarà “in mezzo a loro” per aiutarli. (Matteo 18:18-20; La Torre di Guardia, 15 febbraio 1988, pagina 9) L’atmosfera di un’udienza giudiziaria dovrebbe indicare che Cristo è veramente in mezzo a loro.

Pastori a tempo pieno

8 Gli anziani non giudicano a tempo pieno. Sono pastori a tempo pieno. Il loro scopo è quello di sanare, non di punire. (Giacomo 5:13-16)

L’idea basilare contenuta nella parola greca per sorvegliante (epìskopos) è quella di cura protettiva. Il Grande Lessico del Nuovo Testamento di G. Kittel dice che, abbinato a “pastore” in 1 Pietro 2:25, il termine epìskopos sembra avere valore rafforzativo e indicare “colui che custodisce le pecore”. Sì, la loro responsabilità principale è quella di vigilare sulle pecore e custodirle, di tenerle nel gregge.

9 Parlando agli anziani della congregazione di Efeso, l’apostolo Paolo mise in risalto il punto fondamentale: “Prestate attenzione a voi stessi e a tutto il gregge, fra il quale lo spirito santo vi ha costituiti sorveglianti, per pascere la congregazione di Dio, che egli acquistò col sangue del suo proprio Figlio”. (Atti 20:2[SM=g27989]

Paolo dà risalto al pascere, non al punire. Certi anziani farebbero bene a riflettere sulla seguente domanda: ‘Potremmo risparmiare la considerevole quantità di tempo che occorre per accertare i fatti e trattare le questioni giudiziarie se dedicassimo più tempo e sforzi all’opera pastorale?’

10 È vero che Paolo mise in guardia contro “oppressivi lupi”. Ma non li biasimò forse perché ‘non avrebbero trattato il gregge con tenerezza’? (Atti 20:29) E benché egli sottintenda che i sorveglianti fedeli devono espellere questi “lupi”, non indicano le sue parole che gli anziani dovrebbero trattare gli altri membri del gregge “con tenerezza”? Quando una pecora diviene spiritualmente debole e smette di servire Dio, di che cosa ha bisogno? Di essere percossa o di essere sanata? Di essere punita o di essere pasciuta? (Giacomo 5:14, 15)

Perciò gli anziani dovrebbero riservare regolarmente del tempo all’opera pastorale. Il risultato positivo sarà che si dovrà forse dedicare meno tempo a trattare casi giudiziari relativi a cristiani sopraffatti dal peccato, casi che portano via tanto tempo. La principale preoccupazione degli anziani dovrebbe essere quella di provvedere una fonte di sollievo e di ristoro, promuovendo così la pace, la tranquillità e la sicurezza fra il popolo di Geova. — Isaia 32:1, 2.

Benevoli pastori e giudici

11 Svolgendo una più intensa opera pastorale prima che un cristiano compia un passo falso si potrebbe ridurre di molto il numero di casi giudiziari fra il popolo di Geova. (Confronta Galati 6:1). Nondimeno, a causa del peccato e dell’imperfezione umana, ogni tanto i sorveglianti cristiani possono dover trattare casi di trasgressione. Quali princìpi dovrebbero guidarli? Non sono cambiati dai tempi di Mosè o dei primi cristiani.

Le parole che Mosè rivolse ai giudici di Israele sono ancora valide: “Quando avete un’udienza tra i vostri fratelli, dovete giudicare con giustizia . . . Non dovete essere parziali nel giudizio”. (Deuteronomio 1:16, 17) L’imparzialità è una caratteristica della “sapienza dall’alto”, sapienza indispensabile agli anziani che prestano servizio in un comitato giudiziario. (Giacomo 3:17; Proverbi 24:23) Questa sapienza li aiuterà a discernere la differenza fra debolezza e malvagità.

12 Gli anziani devono “giudicare con giustizia”, in armonia con le norme di Geova riguardanti il bene e il male. (Salmo 19:9) Tuttavia, pur sforzandosi di essere uomini giusti, dovrebbero anche cercare di essere uomini buoni, secondo la distinzione che fa Paolo in Romani 5:7, 8.

Commentando questi versetti alla voce “Giustizia”, il volume 1 di Perspicacia nello studio delle Scritture dice: “L’uso del termine greco indica che la persona che si distingue per la sua bontà è pronta a fare del bene ad altri ed esprime la sua bontà in maniera concreta. Non si preoccupa semplicemente di fare ciò che è giusto, ma fa di più, spinta dal sano interessamento per gli altri e dal desiderio di aiutarli e di fare loro del bene”. (Pagina 117[SM=g27989]

Gli anziani che non sono soltanto giusti ma anche buoni tratteranno i trasgressori con benevola considerazione. (Romani 2:4) Dovrebbero voler mostrare misericordia e compassione. Dovrebbero fare il possibile per aiutare il trasgressore a capire la necessità di pentirsi, anche se dapprima può sembrare che egli non reagisca positivamente ai loro sforzi.

Atteggiamento corretto alle udienze

13 Quando una situazione richiede un’udienza giudiziaria, i sorveglianti non dovrebbero dimenticare che sono sempre dei pastori, che hanno a che fare con pecore di Geova, sotto il “pastore eccellente”. (Giovanni 10:11) Il consiglio che Paolo diede circa il normale aiuto da dare alle pecore in difficoltà è altrettanto valido alle udienze giudiziarie: “Fratelli, anche se un uomo fa qualche passo falso prima che se ne renda conto, voi che siete spiritualmente qualificati cercate di ristabilire tale uomo con uno spirito di mitezza, badando a te stesso affinché anche tu non sia tentato. Continuate a portare i pesi gli uni degli altri, e così adempite la legge del Cristo”. — Galati 6:1, 2.

14 Invece di assumere un atteggiamento di superiorità come giudici riunitisi per infliggere una punizione, gli anziani che compongono un comitato giudiziario dovrebbero considerare l’udienza un’altra fase della loro opera pastorale. Una pecora di Geova è in difficoltà. Cosa possono fare per salvarla? È troppo tardi per aiutare questa pecora che si è allontanata dal gregge? Si spera di no.

Gli anziani dovrebbero mantenere una veduta positiva circa il mostrare misericordia quando questo è appropriato. Non che debbano abbassare le norme di Geova se è stato commesso un serio peccato. Ma tenendo conto di qualunque eventuale attenuante saranno aiutati a mostrare misericordia quando è possibile. (Salmo 103:8-10; 130:3)

Purtroppo alcuni trasgressori hanno un atteggiamento così ostinato che gli anziani sono costretti a essere fermi, pur non essendo mai aspri. — 1 Corinti 5:13.

Lo scopo delle udienze giudiziarie

15 Quando sorge un serio problema fra due individui, gli anziani saggi vorranno prima determinare se gli interessati hanno tentato di risolvere la questione privatamente, nello spirito di Matteo 5:23, 24 o di Matteo 18:15. Se questo tentativo è fallito, forse basteranno i consigli di uno o due anziani. Un’azione giudiziaria è necessaria solo se è stato commesso un peccato grave che può portare alla disassociazione. (Matteo 18:17; 1 Corinti 5:11)

Per formare un comitato giudiziario deve esserci una valida base scritturale. (Vedi La Torre di Guardia del 15 settembre 1989, pagina 1[SM=g27989]. Quando viene formato, si dovrebbero scegliere gli anziani più qualificati per trattare quel particolare caso.

16 Cosa cercano di ottenere gli anziani con le udienze giudiziarie? Primo, è impossibile giudicare con giustizia se non si conosce la verità. Come in Israele, le questioni serie devono essere ‘investigate con cura’. (Deuteronomio 13:14; 17:4) Perciò uno degli scopi dell’udienza è quello di appurare i fatti. Ma questo si può e si deve fare con amore. (1 Corinti 13:4, 6, 7)

Una volta conosciuti i fatti, gli anziani faranno ciò che è necessario per proteggere la congregazione e far sì che in essa vengano rispettate le elevate norme di Geova e il Suo spirito continui a fluire liberamente. (1 Corinti 5:7, [SM=g27989] Comunque, un altro degli scopi dell’udienza è quello di salvare, se solo è possibile, il peccatore in pericolo. — Confronta Luca 15:8-10.

17 L’accusato non deve mai essere trattato in maniera diversa da come va trattata una pecora di Dio. Dev’essere trattato con tenerezza. Se è stato commesso un peccato (o più di uno), lo scopo dei giusti giudici sarà quello di aiutare il peccatore a correggersi, a capire l’errore della sua via, a pentirsi, strappandolo così dal “laccio del Diavolo”. Questo richiederà che si usi l’“arte di insegnare”, che si ‘istruisca con mitezza’. (2 Timoteo 2:24-26; 4:2)

Che dire se il peccatore riconosce quindi che ha peccato, è davvero compunto nel cuore e chiede perdono a Geova? (Confronta Atti 2:37). Se il comitato è convinto che egli desidera sinceramente aiuto, in genere non ci sarebbe nessuna necessità di disassociarlo. — Vedi La Torre di Guardia del 15 giugno 1983, pagina 31, paragrafo 2.

18 Se invece i membri di un comitato giudiziario si trovano di fronte a un evidente caso di irriducibile apostasia, deliberata ribellione alle leggi di Geova o assoluta malvagità, il loro dovere è quello di proteggere gli altri componenti della congregazione disassociando il trasgressore impenitente.

Il comitato giudiziario non è tenuto a incontrarsi ripetute volte col trasgressore o a mettergli le parole in bocca, cercando di costringerlo a pentirsi, se è ovvio che non mostra tristezza secondo Dio. Negli ultimi anni i casi di disassociazione in tutto il mondo sono stati approssimativamente l’1 per cento del numero dei proclamatori.

Ciò significa che ogni cento pecore circa che rimangono nell’ovile, una si smarrisce, almeno temporaneamente. Se si considerano il tempo e gli sforzi necessari per portare una persona nell’ovile, non è straziante sapere che ogni anno decine di migliaia sono ‘riconsegnate a Satana’? — 1 Corinti 5:5.

19 Gli anziani che si accingono a esaminare un caso giudiziario dovrebbero ricordare che la maggioranza dei casi di peccato nella congregazione sono dovuti a debolezza, non a malvagità. Non dovrebbero mai dimenticare l’illustrazione di Gesù circa la pecora smarrita, che egli concluse con le parole: “Vi dico che così ci sarà più gioia in cielo per un peccatore che si pente che per novantanove giusti che non hanno bisogno di pentirsi”. (Luca 15:7) In realtà “Geova . . . non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento”. (2 Pietro 3:9)

Con l’aiuto di Geova, possano i comitati giudiziari in tutto il mondo fare tutto il possibile per dare motivo di gioia in cielo aiutando i trasgressori a capire la necessità di pentirsi e di tornare a camminare sulla strada stretta che porta alla vita eterna. — Matteo 7:13, 14.

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------------------------------------------------------------

In quanto alla verbalizzazione dell'udienza non c'è alcuna indicazione scritturale in proposito.

In quanto alla presenza di un avvocato, se intendi un legale di questo mondo, si applica la scrittura di 1a Corinti 6:1-4.
In questa leggiamo:

--------------------------------------------------------------

1 Osa qualcuno di voi che ha una causa contro un altro andare in tribunale davanti a uomini ingiusti, e non davanti ai santi?

2 O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo dev’essere giudicato da voi, non siete voi in grado di giudicare cose di minima importanza?

3 Non sapete che noi giudicheremo gli angeli? Perché, dunque, non cose di questa vita?

4 Se dunque avete da giudicare cose di questa vita, ponete come giudici gli uomini che sono disprezzati nella congregazione?

--------------------------------------------------------------

Non dimentichiamo poi che gli avvocati, se hai ben letto le indicazioni dello Schiavo fedele e Discreto, sono gli anziani stessi scelti per costituire il comitato giudiziario.

Sono costituiti, come avrai letto, per aiutare, per pascere amorevolmente la pecora smarrita, non sono dei pubblici ministeri e dei giudici inflessibili, ma hanno a cuore gli interessi stessi, come amorevoli avvocati, di chi ha commesso trasgressione nei riguardi della legge del Cristo.( 1a Corinti 9:21 )

Sii sereno e abbi pace caro fratello MPA.

Un ultima cosa vorrei dirla al moderatore. Sò che è irrituale postare materiale confessionale, ma in questo caso non si è trattato di proselitismo, ma di rammentare ad un nostro fratello TdG, in relazione ad una sua domanda ad altri TdG,
i fondamenti scritturali dei comitati giudiziari e ritengo che nulla, se non un articolo da una pubblicazione stessa della WTS, avrebbe potuto qualificatamente rispondere a tale domanda e a tale esigenza spirituale di un nostro caro fratello in fede.

Invio cordiali saluti a tutti i foristi.

Francesco.


[Modificato da fr44 03/10/2006 19.49]

MPA
00martedì 3 ottobre 2006 20:06
caro Francesco, grazie per la risposta.

Conoscevo la rivista, ma rileggendo la domanda che ho posto all inizio mi rendo conto del perchè sono stato frainteso.
capisco perfettamente il diritto che ha la congregazione di giudicare atti contrari alle regole morali stabilite da Dio.
Mi chiedevo qual'è però la base scritturale che ne stabilisce lo svolgimento secondo le regole dell'organizzazione.
es: Quale base scritturale perchè sia trattato in privato.
Quale base scritturale stabilisce chi viene scelto per condurlo.
Quale base scritturale stabilisce il numero dei giudici?
quale base scritturale stabilisce che ci dev'essere solo un appello e non due, o un ricorso al tar [SM=g27985]?
Per quale motivo la richiesta di appello dev'essere inoltrata in un determinato periodo di tempo?
Quale scrittura indica con chiarezza che nei casi citati da Paolo si stabilì un comitato giudiziario come quello che usiamo noi?
Ad esempio , nell'articolo da te citato si parla di "udienze". Mi piacerebbe vedere il riferimanto scritturale alle udienze giudiziarie dei cristiani nel primo secolo. tant'è che scrivendo "udienze giudiziarie" con il CD non ho trovato un solo riferimento biblico.
Quindi mi chiedo: questo aspetto legale della vita di un Cristiano Testimone di Geova ha una giustificazione ho è semplicemente un metodo arbitrariamente scelto senza giustificazione alcuna?

serenità e pace anche a te carissimo
MPA

MPA
00martedì 3 ottobre 2006 20:19
Una considerazione che vorrei aggiungere.

Chi è Testimone di Geova dovrebbe essere a conoscenza dei cosiddetti "comitati giudiziari speciali".
Questi vengono istituiti per risolvere casi particolarmente scabrosi o che coinvolgono nominati. Anche in questo caso non riesco a trovare nessun riferimento che dimostri come Apostoli e primi Cristiani utilizzassero tali comitati.
quando intendo riferimenti scritturali non intendo articoli Torre di Guardia ma versetti biblici che mostrino questo tipo di disposizioni.
Prevengo eventuali obiezioni, gli anziani della mia congregazione non mi hanno mostrato nulla di simile.
ciao MPA
MPA
00martedì 3 ottobre 2006 20:27
fr44 scrive:


Non dimentichiamo poi che gli avvocati, se hai ben letto le indicazioni dello Schiavo fedele e Discreto, sono gli anziani stessi scelti per costituire il comitato giudiziario.



Quindi in questo caso si tratta di indicazioni dello Schiavo sulla base di quale scrittura?
Francamente essere difeso da coloro che contemporaneamente svolgono il ruolo di giudici e accusa mi lascia un pò perplesso... [SM=g27993] [SM=g27993]
Tenendo conto che tutto si svolge in privato la mia perplessità aumenta [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993]
Tenendo conto che se vengo disassociato sono considerato morto spiritualmente sono anche spaventato sdcx sdcx
ciao MPA

P.S.
dove sono scritte queste indicazioni?

MPA
00martedì 3 ottobre 2006 20:50
fr44 scrive:


In quanto alla presenza di un avvocato, se intendi un legale di questo mondo, si applica la scrittura di 1a Corinti 6:1-4.
In questa leggiamo:

--------------------------------------------------------------

1 Osa qualcuno di voi che ha una causa contro un altro andare in tribunale davanti a uomini ingiusti, e non davanti ai santi?

2 O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo dev’essere giudicato da voi, non siete voi in grado di giudicare cose di minima importanza?

3 Non sapete che noi giudicheremo gli angeli? Perché, dunque, non cose di questa vita?

4 Se dunque avete da giudicare cose di questa vita, ponete come giudici gli uomini che sono disprezzati nella congregazione?



Questo riferimento mi lascia parecchio perplesso.
Cosa c'entra con i comitati giudiziari composti da anziani? Non mi pare che saranno loro a "giudicare gli angeli" e che neppure siano i "santi che giudicheranno il mondo".
I componenti del comitato giudiziario sono spesso semplici anziani con una preparazione legale e se fosse necessaria, di psicologia, pari a zero. Inoltre se l'avvocato fosse TDG? magari anziano? perchè non dovrei farmi difendere da lui?
E' corretto essere giudicato da tre o più anziani, giudici praticamente inappellabili, solo e senza testimoni? Senza neppure una registrazione? Mi sfugge dove sia la giustizia...oltre che la spiegazione scritturale a questa disposizione... [SM=g27988]


F.ebe
00martedì 3 ottobre 2006 21:17
Re:

Scritto da: MPA 03/10/2006 20.06
caro Francesco, grazie per la risposta.

Quale base scritturale perchè sia trattato in privato.



Ho riletto anch'io l'articolo, l'articolo lo spiega benissimo dal punto di vista scritturale. Adesso non ricordo esattamente in quale punto, me lo rileggo e poi te lo faccio notare.


Quale base scritturale stabilisce chi viene scelto per condurlo.



L'articolo mostra che devono essere pastori del gregge. Qualunque pastore nominato in base ai requisiti scritturali è qualificato.


Quale base scritturale stabilisce il numero dei giudici?



Deuteronomio 19:15, cui si riferisce Gesù in Matteo 18:16 e Paolo in 2°Corinti 13:1. E tre è meglio di due.


quale base scritturale stabilisce che ci dev'essere solo un appello e non due, o un ricorso al tar [SM=g27985]?



In effetti non c'è alcuna base scritturale che lo vieti.
E' una maggiore tutela verso chi pensa di essere stato oggetto di una erronea decisione.


Per quale motivo la richiesta di appello dev'essere inoltrata in un determinato periodo di tempo?



Perchè non è scritto da nessuna parte nella Bibbia che una questione di tale natura si debbe protrarre all'infinito.


Quale scrittura indica con chiarezza che nei casi citati da Paolo si stabilì un comitato giudiziario come quello che usiamo noi?



Anche questo è ben chiarito dall'articolo che cortesemente ci ha fatto rileggere Francesco.


Ad esempio , nell'articolo da te citato si parla di "udienze". Mi piacerebbe vedere il riferimanto scritturale alle udienze giudiziarie dei cristiani nel primo secolo. tant'è che scrivendo "udienze giudiziarie" con il CD non ho trovato un solo riferimento biblico.



Certo che il termine "udienza" non fa parte della terminologia biblica. Come mostra l'articolo trovi espressioni equivalenti.


Quindi mi chiedo: questo aspetto legale della vita di un Cristiano Testimone di Geova ha una giustificazione ho è semplicemente un metodo arbitrariamente scelto senza giustificazione alcuna?



No, non è assolutamente un metodo arbitrario, come l'articolo della wt evidenzia.


Chi è Testimone di Geova dovrebbe essere a conoscenza dei cosiddetti "comitati giudiziari speciali".
Questi vengono istituiti per risolvere casi particolarmente scabrosi o che coinvolgono nominati. Anche in questo caso non riesco a trovare nessun riferimento che dimostri come Apostoli e primi Cristiani utilizzassero tali comitati.
quando intendo riferimenti scritturali non intendo articoli Torre di Guardia ma versetti biblici che mostrino questo tipo di disposizioni.
Prevengo eventuali obiezioni, gli anziani della mia congregazione non mi hanno mostrato nulla di simile.



Evidentemente al tempo degli Apostoli non ci fu alcun caso in cui si dovessero nominare comitati speciali per aiutare qualche Apostolo o presbitero.

Non essendoci indicazioni bibliche speciali e trattandosi di casi speciali si nominano comitati speciali, ma i criteri scritturali nell'aiutare il trasgressore non cambiano.



Non dimentichiamo poi che gli avvocati, se hai ben letto le indicazioni dello Schiavo fedele e Discreto, sono gli anziani stessi scelti per costituire il comitato giudiziario.


--------------------------------------------------------------------------------



Quindi in questo caso si tratta di indicazioni dello Schiavo sulla base di quale scrittura?
Francamente essere difeso da coloro che contemporaneamente svolgono il ruolo di giudici e accusa mi lascia un pò perplesso...
Tenendo conto che tutto si svolge in privato la mia perplessità aumenta
Tenendo conto che se vengo disassociato sono considerato morto spiritualmente sono anche spaventato
ciao MPA



Vedi che non hai letto bene l'articolo? E' mostrato, come mi sembra faccia osservare anche Francesco che gli anziani sono pastori amorevoli ancor prima che giudici e non sono una pubblica accusa, ma sono pronti a considerare favorevolmente le circostanze e le debolezze del trasgressore, proprio come avvocati difensori.

Che si svolga in privato non attenta ma al contrario tutela la dignità del trasgressore. Non è giusto mettere in piazza le private trasgressioni di un fratello.

Specialmente per il fatto che lo scopo del comitato giudiziario non è quello di espellerlo, ma di aiutarlo a non essere espulso.

Come tutti sanno su questo forum io ho avuto comitato giudiziario e disassociazione ( adesso sono stata riassociata ) e sono grata dell'amorevole cura con cui sono stata trattata dagli amorevoli anziani.

Cordialmente, Ebe.

[Modificato da F.ebe 03/10/2006 21.22]

MPA
00martedì 3 ottobre 2006 21:47
cara Ebe,

Vorrei farti notare che io mi riferisco alle disposizioni vigenti in materia di giudizio tra i TDG.
Comunque vorrei risponderti un pò alla volta partendo dalle due scritture che citi :



Deuteronomio 19:15, cui si riferisce Gesù in Matteo 18:16 e Paolo in 2°Corinti 13:1. E tre è meglio di due.



In queste scritture mi sembra evidente che si parla di "testimoni"
Non viene mai detto che debba essere istituito un qualche comitato, collegio giudicante, giuria o qualsiasi altro termine ti venga in mente. Ma il punto è un altro.
Se tra i TDG esistono queste disposizioni ci dev'essere una giustificazione scritturale. Amministrare la giustizia è un affare estremamente delicato. Non basta dire noi facciamo così e istituiamo qualcosa che non viene descritto nella Bibbia perchè i tempi sono cambiati.
Guarda che tra i casi menzionati da Paolo si parla di incesto, caso senz'altro molto scabroso, ma non si fà menzione di nessun tipo di processo.



Vedi che non hai letto bene l'articolo? E' mostrato, come mi sembra faccia osservare anche Francesco che gli anziani sono pastori amorevoli ancor prima che giudici e non sono una pubblica accusa, ma sono pronti a considerare favorevolmente le circostanze e le debolezze del trasgressore, proprio come avvocati difensori.

Che si svolga in privato non attenta ma al contrario mtute la dignità del trasgressore. Non è giusto mettere in piazza le private trasgressioni di un fratello.

Specialmente per il fatto che lo scopo del comitato giudiziario non è quello di espellerlo, ma di aiutarlo a non essere espulso.

Come tutti sanno su questo forum io ho avuto comitato giudiziario e disassociazione ( adesso sono stata riassociata ) e sono grata dell'amorevole cura con cui sono stata trattata dagli amorevoli anziani.



Sono contento che a te i comitati giudiziari piacciano tanto.
sarebbe bello fare un inchiesta e vedere se tutti quelli che ne hanno subito uno la pensano come te.
Comunque ho letto benissimo l'articolo ma tra il dire e il fare...ci sono di mezzo uomini. Questi giudicano e spesso sbagliano.
Molto spesso i comitati vengono istituiti per espellere e non per aiutare e gli anziani non sono tutti "amorevoli".
O forse vuoi farmi credere che non si sbagliano mai? Diciamo invece che gli errori rimangono nascosti perchè il processo non viene registrato e non prevede nessun testimone.
In quanto alla dignita io personalmente sono disposto a sacrificarla in cambio di un processo equo.
Insomma vorrei sapere se tu ti faresti giudicare o "aiutare" da un giudice della repubblica italiana, da sola ,senza un difensore , senza uno straccio di legge che suffraghi la procedura che il giudice intende attuare,senza testimoni, senza poter ricorerre in diversi gradi di giudizio, sapendo che ti può condannare a morte, solo perche hai letto in una rivista che lui dev'essere "amorevole" e pronto ad aiutarti!!!! sdcx
A proprosito di dignità, le lettere di Paolo venivano lette in pubblico...
ciao MPA



MPA
00martedì 3 ottobre 2006 21:54


Certo che il termine "udienza" non fa parte della terminologia biblica. Come mostra l'articolo trovi espressioni equivalenti.



Bè spiegami quali sarebbero tra i primi cristiani espressioni equivalenti a "udienza giudiziaria" o che indichino l'esistenza di un tribunale o " comitato" che deve fungere da giudice.
Ripeto, non vedo equivalenza tra "testimoni" e giudici .
ciao MPA
parliamonepino
00mercoledì 4 ottobre 2006 00:16
Cara F.ebe,
Leggendo la parabola del figliol prodigo, il padre, al ritorno del figlio, dopo che visse in un paese lontano, con le prostitute, non istituì un comitato giudiziario, per esaminare la sua condotta di peccato.
Non si recò dagli anziani della congregazione perchè lo giudicassero.
Il padre lo abbracciò teneramente ed è solo in quel momento, dell'abbraccio paterno, che il figlio trova il pentimento.
Anche per il ladrone pentito, il perdono di Gesù è immediato!
Nella Bibbia mi sono sforzato di trovare dei "comitati giudiziari", ma non li ho trovati.
L'unico passo che potrebbe dare l'idea di un comitato giudiziario, potrebbe essere Matteo capitolo 18, versetti dal 15 in poi, ma se letto con più attenzione non da proprio nessuna idea di "comitato giudiziario".
Le parole di Gesù, vogliono insegnarci che sia il fratello semplice che il responsabile della congregazione vogliono aiutare il fratello che pecca a cambiare condotta, se non ascolta, non viene disassociato per niente, ma viene visto come un uomo delle "nazioni".
Pertanto, come tale non è più un fratello finché permane in questa sua condotta.
Non si dice neppure che non si debba salutare l'uomo delle "nazioni"!
Oppure, non mangiare con un uomo delle "nazioni".
Gesù non era un fariseo, Egli non disdegnava la compagnia né delle prostitute, né dei farisei, né dei pubblicani e neanche degli uomini delle "nazioni".
Gesù, va oltre il comportamento delle autorità religiose del suo tempo e nel vangelo questo è molto chiaro.
Cari Saluti
Adriano Baston
libero1978
00mercoledì 4 ottobre 2006 00:36
Re:
Caro Pino o Adriano, Ebe mi ha fatto capire per email tante cose ( di morale non di dottrine ) che guai a chi me la tocca.

Passo ai punti.


Scritto da: parliamonepino 04/10/2006 0.16

Cara F.ebe,

Leggendo la parabola del figliol prodigo, il padre, al ritorno del figlio, dopo che visse in un paese lontano, con le prostitute, non istituì un comitato giudiziario, per esaminare la sua condotta di peccato.
Non si recò dagli anziani della congregazione perchè lo giudicassero.



Ma quella era una parabola per insegnare il perdono, era una parabola, che faceva Gesù, l'appesantiva con particolari come se fosse un fatto vero così si perdeva il punto?

E anche per il ladrone, che dovevafare gesù che stava in croce, scendeva dalla croce e gli faceva il comitato giudiziario?

Nella Bibbia mi sono sforzato di trovare dei "comitati giudiziari", ma non li ho trovati.

Perchè in quel tempo forse li chiamavano in un'altro modo.


L'unico passo che potrebbe dare l'idea di un comitato giudiziario, potrebbe essere Matteo capitolo 18, versetti dal 15 in poi, ma se letto con più attenzione non da proprio nessuna idea di "comitato giudiziario".
Le parole di Gesù, vogliono insegnarci che sia il fratello semplice che il responsabile della congregazione vogliono aiutare il fratello che pecca a cambiare condotta, se non ascolta, non viene disassociato per niente, ma viene visto come un uomo delle "nazioni".



Gesù si mette nel punto di vista degli ebrei, anche se non era d'accordo. Gli ebrei non vollero nemmeno entrare dentro la casa di Pilato per non diventari impuri. E Pietro fu criticato dagli ebrei perchè mangiava con le persone delle nazioni ( e Paolo a Pietro gliele cantò perchè ascoltava le critiche )


Non si dice neppure che non si debba salutare l'uomo delle "nazioni"!
Oppure, non mangiare con un uomo delle "nazioni".



Ti ho già risposto.


Gesù non era un fariseo,



Nemmeno Pietro.


Egli non disdegnava la compagnia né delle prostitute, né dei farisei, né dei pubblicani e neanche degli uomini delle "nazioni".



Gesù non era sotto la Legge, lui era la Legge. Lui non era la legge del sabato lui era il sabato.

Gli altri erano sotto la Leggee sotto il sabato finchè non viene Paolo e su ispirazione abolisce la legge del Sabato.


Gesù, va oltre il comportamento delle autorità religiose del suo tempo e nel vangelo questo è molto chiaro.
Cari Saluti
Adriano Baston



Gesù si poteva permettere tutto , Lui era ilMessia, gli altri non si potevano permettere niente, non erano tanti messia.

Cari saluti.
Libero "Filosofo"
stefanobarbapapa
00mercoledì 4 ottobre 2006 08:47
libero scrive:

"Ma quella era una parabola per insegnare il perdono"



esatto libero, hai focalizzato il punto, era una parabola PER INSEGHNARE IL PERDONO

SE ERA UNA PARABOLA PER INSEGNARE, QUALCOSA, ALLORA QUELLA DOVEVA ESSERE PRESA COME ESEMPIO DI VITA.

INOLTRE LO STESSO GESU, PRESE CON SE UN ESATTORE DI TASSE E LO FECE DIVENTARE UNO DEI DODICI.

LA FAMOSA FRASE CHI è SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA, SAI A CHE EVENTO SI RIFERISCE?

[Modificato da stefanobarbapapa 04/10/2006 8.48]

husband70
00mercoledì 4 ottobre 2006 10:37
E allora? Gesù insegnò anche il giudizio di Dio.

A torto o a ragione i comitati speciali sono ( secondo i TdG )rappresentanti del giudizio di Dio, non di una personale ritorsione.

Evidentemente non hai colto un punto di quel che dice Libero e che è stato un elemento utile anche per me, che Gesù non soggiaceva alle leggi ma era la legge( questa frase la faccio mia la sottoscrivo e me la scrivo, col permesso di Libero ).

E questo vale sia per La legge di Mosè che prevedeva la lapidazione degli adulteri, sia per il trattamento dei pubblicani o esattori di tasse che dir si voglia.

Perciò quel che faceva Gesù non fa testo per i coevi giudei, ma fà testo in vista degli sviluppi del cristianesimo.

Forse con la mia risposta ti ho evitato la replica di Libero che, per come lo conosco anche di persona, non è sempre dolce di sale.

Saluti.

[Modificato da husband70 04/10/2006 10.39]

MPA
00mercoledì 4 ottobre 2006 12:55
ciao Husband70,



A torto o a ragione i comitati speciali sono ( secondo i TdG )rappresentanti del giudizio di Dio, non di una personale ritorsione.



è esattamente questo il punto. La mia domanda è: come li giustifichi scritturalmente.
Invito tutti i TDG a consultare la rivista citata da Francesco.
Non esiste nulla di scritturale che indichi l'uso tra i cristiani di comitati giudiziari, tribunali, giurie, udienze o qualsiasi altro termine giuridico vi venga in mente.
Naturalmente mi può essere sfuggito qualcosa... ma quello che mi chiedo è: dove son finiti tutti?
A nessuno interessa un aspetto così inportante ( oltre 40.000 disassociati all'anno)?
ciao MPA
il.gabbiano
00mercoledì 4 ottobre 2006 14:07


Non ho mai assistito a cotanto scempio: un arrampicarsi ai vetri ai danni delle più elementari regole del buon senso e della più elementare logica.
Si arriva al punto di usare ogni mezzo di difesa, compresa la velata minaccia. Si giunge al punto di dire che "la Bibbia dice", ma anche che "non lo nega" e che si può dedurre (quando si tratta di giustificare comportamenti non palesemente scritti), fino al punto di diventare rigidi, quando è comodo contestare, domandando: "dove sta scritto?".

Tutto questo è scempio che, di più, difficilmente si potrebbe.
Si fa dire al Libro ciò che coincide con i nostri dogmi attuali, piuttosto che chiedere al Libro se i nostri dogmi stanno in piedi.

Regolatevi voi! io in questo ginepraio, dove tutto è consentito e tutto è vietato, dove il no è sì ed il sì è no, non mi ci trovo. Tutto questo è guerra santa, mancano solo le armi...che Dio ci guardi dalla vendetta di quelli che si proclamano suoi servitori!

Il Gabbiano
husband70
00mercoledì 4 ottobre 2006 17:57
Vorrei rispondere a il.gabbiano che la questione messa in topic non è la liceità della scomunica o la conformità degli scritti in nostro possesso con gli originali.

E rispondendo a il.gabbiano non è nemmeno necessario che sprechi
il tasti del mio PC per replicare a Stombola.

Il topic dà per ammessa sia la scomunica sia gli scritti da cui è dedotta, ma vorrebbe ( se ho ben capito ) entrare nel metodo usato dai TdG per comminarla.

La domanda è: Comitato giudiziario: quale fondamento scritturale?

Io rispondo: ci sono i fondamenti scritturali alla scomunica
ma le procedure dei tempi apostolici non sono indicate ( almeno così mi sembra ).

Per cui, fermo restando ( come ammette chi ha immesso il topic ) che la scomunica sia scritturale, le attuali procedure non sono non/scritturali in quanto non contrastanti con alcuna indicazione biblica.

Semmai sono state conformate ai tempi attuali senza contraddire le sacre scritture.

Ma questo che c'entra sulle mie convinzioni in merito all'istituto stesso della scomunica?

Che c'entra con le mie convinzioni in merito alla conformità delle copie manoscritte della Bibbia con i suoi originali?

Perchè mi si deve far dire quello che non ho detto?

Saluti.

[Modificato da husband70 04/10/2006 18.01]

MPA
00mercoledì 4 ottobre 2006 20:54
ciao Husband70

tu scrivi


Vorrei rispondere a il.gabbiano che la questione messa in topic non è la liceità della scomunica o la conformità degli scritti in nostro possesso con gli originali.

E rispondendo a il.gabbiano non è nemmeno necessario che sprechi
il tasti del mio PC per replicare a Stombola.

Il topic dà per ammessa sia la scomunica sia gli scritti da cui è dedotta, ma vorrebbe ( se ho ben capito ) entrare nel metodo usato dai TdG per comminarla.

La domanda è: Comitato giudiziario: quale fondamento scritturale?

Io rispondo: ci sono i fondamenti scritturali alla scomunica
ma le procedure dei tempi apostolici non sono indicate ( almeno così mi sembra ).

Per cui, fermo restando ( come ammette chi ha immesso il topic ) che la scomunica sia scritturale, le attuali procedure non sono non/scritturali in quanto non contrastanti con alcuna indicazione biblica.

Semmai sono state conformate ai tempi attuali senza contraddire le sacre scritture.

Ma questo che c'entra sulle mie convinzioni in merito all'istituto stesso della scomunica?

Che c'entra con le mie convinzioni in merito alla conformità delle copie manoscritte della Bibbia con i suoi originali?

Perchè mi si deve far dire quello che non ho detto?

Saluti.



Secondo me è invece importantissimo attenersi alle scritture anche per quanto riguarda le disposizioni.
Anche perchè, se non c'è nessun fondamento scritturale intorno alle disposizioni che riguardano le procedure dei comitati giudiziari, per quale motivo dovrei sottopormi agli stessi?
Sopratutto tenendo conto che non offrono nessuna garanzia di imparzialità, ora come ora.
Le risposte alla mia domanda chiariscono il fatto che non esiste alcun motivo che impedisca la riforma o la completa cancellazione dei comitati giudiziari.
Se non si viola nessun principio biblico che problema ci sarebbe ad impugnare il verdetto di un comitato giudiziario facendo ricorso alla giustizia secolare?
Come vedi la faccenda è sicuramente molto complicata.
Fermo restando che un organizzazione può scegliere quali requisiti debbano avere i suoi membri, sempre che per farli rispettare non violi i diritti umani fondamentali.
NOn puoi certo biasimare gabbiano se reagisce così.
Il suo è un ragionamento perfettamente logico.
Ciao MPA
Stombola
00mercoledì 4 ottobre 2006 21:00
h70,

apparte che parli di scomunica ma e' di basi per il comitato che si parla... sono due cose diverse...

comunque...


Ma questo che c'entra sulle mie convinzioni in merito all'istituto stesso della scomunica?



c'entra perche e' qualcosa che non condividi, ma invece di cercar di capire come dio possa aver istituito tale regola e quali sono le effettivie implementazioni di tale regola... decidi... guarda un'po'.... di abbracciare l'interpretazione di una religione che fa un uso estremista di tale regola....

Dici di essere contro la scomunica ... ma abbracci il punto di vista piu estremo.... contro/ma abbracci... o abbracci contro...

scommetto ora mi dirai che sei quasi d'accordo con la scomunica.... [SM=g27987]

Un Saluto
Stombola
[SM=g28002]

il.gabbiano
00mercoledì 4 ottobre 2006 21:14
Re:
Scritto da: husband70 04/10/2006 17.57
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Intanto comincio con il dire che il mio disappunto era da intendersi ad ampio spettro, altrimenti mi sarei rivolto specificamente alla tua persona. Questo sia ben chiaro.


> Vorrei rispondere a il.gabbiano che la questione
> messa in topic non è la liceità della scomunica
> o la conformità degli scritti in nostro possesso
> con gli originali.

Lo so, anche se prenderla in considerazione non danneggerebbe nessuno...ma tant'è, con un certo tipo di fede (non so quanto disti dalla superstizione) c'è poco da discutere. La moneta lanciata in aria, quando tocca terra e s'adagia, mostra, purtroppo per alcuni, sempre la stessa faccia.
Per il religioso non potrà mai accadere che mostri l'altra faccia. Transeat.

> Il topic dà per ammessa sia la scomunica sia gli scritti d
> a cui è dedotta, ma vorrebbe ( se ho ben capito
> ) entrare nel metodo usato dai TdG per comminarla.

Perfetto. Rifacciamoci al contesto delle scritture a prova di questa pratica.
Le poche che ci sono mostrano inconfutabilmente u'unica versione:
E' la comunità, nelle persone dei singoli, a decidere, ognuno per i fatti suoi, le distanze da prendere dal peccatore, o dall'eretico.
Non si parla di decisioni prese in udienze segrete da alcuni preposti e poi comunicate alla comunità che, volente o nolente, doveva accettare senza far parola e senza poter esprimere alcuna opinione.
Ti sembra una cosa da poco?
MA VI SEMBRA UNA COSA DA POCO?

E' l'esatto corrispondente del più appropriato consiglio del Maestro che non vuole che "fra voi" ci sia qualcuno che "signoreggi", che qualcuno sieda a "destra o sinistra" per amministrare il potere, che vuole che i suoi discepoli siano tutti fratelli e che, se c'è qualcuno che ha più esperienza, si metta al servizio degli altri, non come uno che domina, ma come uno che serve.
TI RISULTA CHE SIA COSI'?

Ti pare che avvenga questo quando si emana un giudizio di condanna, di repressione, di discriminazione, di emarginazione di eresia...chiamalo come vuoi... e si impone all'intera comunità, a sua insaputa, ovvero senza che la comunità abbia partecipato attivamente a questa esclusione?

Cosa centrano i processi fra gli ebrei del VT?
Anche la procedura seguita in Matteo, quantunque non voglia dire quello che alcuni vanno affermando, ovvero che sia una pronuncia di scomunica (da dove si deduce nessuno lo capisce), è una procedura ebraica. Cosa centra con la procedura cristiana?
Cristo non aveva ancora messo le basi per una sua congregazione, di conseguenza si rifà momentaneamente alla legge, come quando il ricco gli chiede cosa egli debba fare per meritarsi il regno dei cieli e lui lo esorta ad osservare la legge. Se invece avesse voluto divenire cristiano, e meritare il regno dei cieli, avrebbe dovuto rifarsi ad una nuova legge, quella dell'amore, legge che avrebbe soppiantato la legge mosaica.
Tuttavia la legge ebraica prevedeva i processi in pubblico, in presenza dei responsabili della comunità e del pubblico che liberamente poteva assistere. Era garantita la difesa. Nulla avveniva in segreto.
Da ricordare anche che gli ebrei costituivano uan nazione e, come tale, aveva un sistema di difesa, di potere, giudiziario ed esecutivo, oltre ad un esercito.
Vorresti assimilare le comunità di oggi a tanti staterelli?...allora si provveda anche agli eserciti!
Su queste cose bisogna capirsi.


> La domanda è: Comitato giudiziario: quale fondamento
> scritturale?
>
> Io rispondo: ci sono i fondamenti scritturali alla sc
> omunica
> ma le procedure dei tempi apostolici non sono in
> dicate ( almeno così mi sembra ).

Si fa un largo giro di parole, ma alla fine non si stringe nulla di concreto...solo confusione su una procedura che, a prescidere dalle considerazioni iniziali, che io e te condividiamo, ribadisce essenzialmente la partecipazione dell'intera comunità all'esclusione eventuale di un credente.

> Per cui, fermo restando ( come ammette chi ha immesso
> il topic ) che la scomunica sia scritturale, le
> attuali procedure non sono non/scritturali in quanto
> non contrastanti con alcuna indicazione biblica.

Ed invece mi pare chiarissimo che contrastino...non me ne volere...solo per dire quello che appare...se poi si discute anche su ciò che non appare, allora facciamo dire allo stesso libro il bello e contemporaneamente il cattivo.

> Semmai sono state conformate ai tempi attuali senza c
> ontraddire le sacre scritture.

I tempi attuali dicono che un verdetto di quel tipo è emesso in violazione ai fondamentali diritti umani.

> Ma questo che c'entra sulle mie convinzioni in merito
> all'istituto stesso della scomunica?
> Che c'entra con le mie convinzioni in merito alla con
> formità delle copie manoscritte della Bibbia con
> i suoi originali?
>
> Perchè mi si deve far dire quello che non ho detto?
>
> Saluti.

Ho già detto sopra a quale ventaglio di foristi mi sono riferito...tu hai preso il mio post come diretto al tuo per il semplice fatto che è stato successivo al tuo. Ma io ero da un pò che sentivo l'amamrezza.

Ricambio i tuoi saluti.

Il Gabbiano
F.ebe
00mercoledì 4 ottobre 2006 23:15
Sicuramente è del tutto lecito criticare una certa procedura, purchè la critica sia costruttiva.

Però qui vedo che ci si limita alla semplice critica delle procedure di noi Tdg in quanto ad aiutare o a disciplinare
chi fra di noi viola le leggi di Dio.

Se avete delle procedure alternative, più aderenti alle indicazioni scritturali, perchè non le proponete?

Ovviamente le procedure attuali devono rispettare la privacy della persona secondo l'etica vigente.

Non credo che se ci sono proposte più valide scritturalmente,
che chiunque potrebbe proporre, non sarebbero prese in considerazione.

Ma se non le avete, ( e credo proprio che sia così ) perchè vi limitate alla critica?

Criticare è facile, lo sanno anche i bambini.

Cordialmente, Ebe.

[Modificato da F.ebe 04/10/2006 23.18]

Stombola
00giovedì 5 ottobre 2006 00:04
Febe,


Se avete delle procedure alternative, più aderenti alle indicazioni scritturali, perchè non le proponete?



[SM=g27987]
Questa non me la sarei mai aspettata... ti dico ... grande Febe....

proviamoci va... che non si sa mai.....

Febe.... l'arternativa chiedi? che cosa ti dice il buon senso che ti ha dato dio?

se la scomunica crea i danni che crea, ed e' senza dubbio una condanna a vita.... per reati che sono il piu delle volte legati alla fallacita' intrinseca dell'uomo.... ed altre ad una semplicissima divergenza di opinioni....

appunto se e' tutto questo.. il buon senso non ti dice che si dovrebbe essere parsimoniosi nell'infliggerla?

e non ti dice che prima di condannare qualcuno a vita... ci dovresti pensare bene... molto bene.... e poi lasciare a dio la condanna quando lo riterra piu' opportuno.... o usarla solo come ultima spiaggia e non come abitudine?

e non ti dice che se proprio la devi emettere nella tua comunita' ti devi assumere le responsabilita' del caso, e poter valutare se colpevole (processo publico) e in che misura escluderlo dalla tua vita e fino a quando.... invece di delegare nella decisione altri?

persino la legge di cesare e cosi "magnanima" da rendere pubblici i processi e publicarne gli atti...

questo ti propongo Febe che tu ascolti il buon senso che dio ti ha dato.... usa quelle leggi universali che tutti noi abbiamo impiantate nel cuore.... e smetti di ascoltare quelle forzature umane..... per il bene tuo e del tuo prossimo............

ragiona con la tua testa..... condanna con la tua testa .... perdona con la tua testa.....

se proprio devi condannare.... non lasciar condannare... non permettere che qualcuno ti imponga una passivita' difronte ad una tale posizione forte...

pretendi di sapere il perche e percome non devi piu' parlare con una persona a cui vuoi bene..... (loro non te lo dicono, e non vogliano che tu ci parli per fartelo spiegare)

e' un tuo dritto ed e' un tuo dovere...

questa e' la mia alternativa...

Cosa ne dici, ti sembra quantomeno ragionevole?

Un Saluto
Stombola
[SM=g28002]


F.ebe
00giovedì 5 ottobre 2006 01:20
Al carissimo gabbiano rispondo: innanzitutto che non mi riferivo
al tuo post per la semplice ragione che, non essendo tu TdG, non mi aspetto certo da te delle alternative scritturali più valide di quelle eseguite da noi TdG.

Tu comunque scrivi:


Qui non si tratta solo delle procedure di una comunità, ma di qualunque procedura di tipo cristiana che non tenga conto del fatto che il provvedimento di esclusione è preso per decisione della comunità, ovvero sulla base della libera scelta di un giudizio in capo ad ogni singolo credente...ma mi pare che l'abbia detto...evidentemente, se è a me che ti sei riferita, hai letto con distrazione il mio post.



L'articolo postato da Francesco in effetti mostra che già nel primo secolo la direttiva in quanto a pascere il gregge, non esclusi gli apetti disciplinari ma espressamente previsti, erano affidati ai sorveglianti e ai presbiteri ( anziani ).

Pertanto essi avevano quelli che oggi definiremmo "poteri di delega".

Comunque, avendo Francesco postato un articolo ben circostanziato, puoi leggere quello senza che io aggiunga del superfluo.

A Stombola rispondo innanzitutto che io, essendo un ex-disassociata e poi riassociata, non posso concordare con la definizione di disassociazione come condanna a vita.

Concordo che si debba essere oculati nell'infliggerla, ma dalla lettura dell'articolo postato da Francesco si evince molto bene l'invito del CD ad usare tale attenzione ed oculatezza.

In quanto ai processi pubblici fatti nei tribunali secolari io credo che i migliori processi siano quelli fatti a porte chiuse
con il solo intervento dei testimoni e delle persone interessate
nella vertenza.

Non vedo cosa ci sia di tanto producente dare in pasto ai mass media e all'opinione pubblica questioni di interesse privato, con tutto ciò che ne consegue.

E sopratutto, piuttosto che danneggiato l'accusato ne è tutelato. Come si suol dire "il mostro non viene sbattuto in prima pagina".

Pochi per esempio sanno in congregazione i motivi per cui
fui disassociata e sinceramente preferisco così.

Il saluto e l'affetto delle persone a me care non è mai venuto
meno.

Poi io ho chiesto di proporre alternative più valide scritturalmente alla procedura di disassociazione attualmente seguita da noi TdG.

Non ho chiesto, perchè OT, se la disassociazione in se stessa sia scritturale o meno, perchè questa è altra questione, come ha ben compreso l'amico Husband70.

Ho sottolineato come le critiche siano facili da fare, a meno che non siano costruttive e propositive, cosa di cui al momento
non ho avuto riscontro nelle risposte che mi sono state date.

Cordialmente, Ebe.

[Modificato da F.ebe 05/10/2006 1.25]

Stombola
00giovedì 5 ottobre 2006 10:22
Febe,

Uh che peccato... mi avevi fatto sperare...

Ma e' scritturale.
I processi degli ebrei erano tenuti fuori dalla piazza in pubblico.... e nel NT si legge di rimproverare davanti a tutti...

La trasparenza e' scritturale Febe... Contavo sulle tue conoscienze e speravo tu facessi la connessione da sola...

Febe non mi riferivo ai media [SM=g27987] ma alla tua congegazione che ha il diritto di sapere perche non ti deve salutare e poter decidere in coscienza propria se salutarti o meno... dal momento che ognuno si deve caricare del peso del giudizio non semplicemente imporre la condanna....

se il saluto non e' mancato quando eri disassociata... non e' mancato in violazione delle leggi della WTBTS... e mi fa piacere per te...

io non ho mai detto che la disassociazione non e' scritturale [SM=g27994] .... ho detto che non e' implementata come ultinma spiaggia ma e' un'abitudine... (dunque in tema...)

La condanna comunque e' a vita... Febe... certo puoi tornare.... perche sei pentita di un peccato commesso... ma come fai a tornare se sei innocente? di cosa ti pentirai?
Come fai atornare se sei pentita del peccato, ma oramai hai visto anche certe mancaze e contraddizioni... certo ti puoi pentire del peccato ma come fai con il resto? e' a vita a meno che tu non neghi te stessa...

Come vedi se rileggi, hai letto quello che avresti preferito leggere, non quello che c'era scritto.... avresti preferito leggere qualcosa che potevi liquidare come OT... ma e' perfettamente in tema...


Un Saluto
Stombola
[SM=g28002]

husband70
00giovedì 5 ottobre 2006 12:15
Re:

Scritto da: Stombola 05/10/2006 10.22
Febe,

Uh che peccato... mi avevi fatto sperare...

Ma e' scritturale.
I processi degli ebrei erano tenuti fuori dalla piazza in pubblico.... e nel NT si legge di rimproverare davanti a tutti...



Certo, se la colpa era di pubblico dominio.


La trasparenza e' scritturale Febe... Contavo sulle tue conoscienze e speravo tu facessi la connessione da sola...



Trasparenza non significa mettere in piazza private questioni di carattere personale.


Febe non mi riferivo ai media [SM=g27987]



Ma tu non ti riferivi all'attuale modo di fare i processi, che oltretutto sono inquinati da fughe di notizie dovute alla troppa disinvoltura nel trattare con riservatezza le indagini?


ma alla tua congegazione che ha il diritto di sapere perche non ti deve salutare e poter decidere in coscienza propria se salutarti o meno... dal momento che ognuno si deve caricare del peso del giudizio non semplicemente imporre la condanna....



E perchè avrebbe dovuto sapere i fatti privati di Ebe quando la stessa Ebe preferisce che non siano noti?


se il saluto non e' mancato quando eri disassociata... non e' mancato in violazione delle leggi della WTBTS... e mi fa piacere per te...



Sei nuovo del forum e su questo punto ti ritengo scusato, ma non ti ritengo scusato come ex-TdG.

E' stato detto almeno un centinaio di volte e non smentito che, anche su indicazione della WTS le relazioni e gli affetti familiari non mutano in seguito alla disassociazione di un componente della famiglia.


io non ho mai detto che la disassociazione non e' scritturale [SM=g27994] .... ho detto che non e' implementata come ultinma spiaggia ma e' un'abitudine... (dunque in tema...)



Come no! i miei familiari e i miei conoscenti TdG sono stati disassociati e riassociati una decina di volte ciascuno. [SM=g27987]


La condanna comunque e' a vita... Febe... certo puoi tornare.... perche sei pentita di un peccato commesso... ma come fai a tornare se sei innocente? di cosa ti pentirai?



Ma se può tornare un colpevole figurati se non può tornare un innocente che ragionevolmente si rende conto di essere vittima di un errore umano.

Da quel che mi dicono principalmente è a Dio che il fedele vuol rendere conto, non agli uomini fallibili.


Come fai atornare se sei pentita del peccato, ma oramai hai visto anche certe mancaze e contraddizioni... certo ti puoi pentire del peccato ma come fai con il resto? e' a vita a meno che tu non neghi te stessa...



E tu questo lo dici a Ebe che è la dimostrazione vivente del contrario di quel che sostieni?

Come fai a dire che Ebe sta negando se stessa, con quale autorità? Sei Ebe, sei Dio? Ma chi cavolo sei!!!


Come vedi se rileggi, hai letto quello che avresti preferito leggere, non quello che c'era scritto.... avresti preferito leggere qualcosa che potevi liquidare come OT... ma e' perfettamente in tema...



Tu invece non stai fuori tema ma stai fuori di testa. [SM=g28001]

Saluti.


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