Re:
presso, 25/10/2007 20.44:
I cattolici non accettano di riconoscere uguale ruolo sociale agli atti e alle unioni omosessuali rispetto all’amore e al matrimonio fra un uomo e una donna.
Sì, ed è semplicemente inaccettabile.
presso, 25/10/2007 20.44:
Attenzione: «atti e unioni» omosessuali, non persone. Non conosco nessun intervento della Chiesa dove non si cominci con il sottolineare la dignità della persona omosessuale in quanto persona.
E' ora di finirla con questi giochetti di parole.
E' impossibile condannare l'atto omosessuale senza condannare l'omosessuale stesso, così come è impossibile condannare l'atto eterosessuale senza condannare l'eterosessuale stesso, in quanto fa parte della sua natura intrinseca, istintuale, ed incancellabile.
presso, 25/10/2007 20.44:
La magna charta della Chiesa sul tema, la lettera del 1986 firmata da Joseph Ratzinger a nome della Congregazione per la dottrina della fede, esprime la più recisa condanna delle «espressioni malevole e azioni violente» contro qualunque omosessuale, dichiarandole «lesive dei principi elementari su cui si basa una sana convivenza civile».
E' troppo poco. Le più frequenti espressioni malevole provengono proprio da Ratzinger, bagnasco e dall'ambiente clericale in generale.
Essere contrari alla parificazioni di diritti, naturalmente,
è un espressione malevola.
presso, 25/10/2007 20.44:
La Chiesa, dunque, non ha bisogno di lezioni: quando è in gioco la difesa della dignità di ogni persona - credente o non credente, eterosessuale o omosessuale, sano o malato - si trova sempre in prima linea. Ma l’uguale dignità della persona omosessuale non significa che la sua unione con una persona dello stesso sesso abbia lo stesso ruolo sociale e debba godere dello stesso riconoscimento giuridico del matrimonio.
La Chiesa Cattolica ha bisogno eccome di lezioni, sia di buona educazione, che di educazione scientifica.
Non solo perchè la dignità di un gay non sppia nemmeno cosa sia, ma soprattutto perchè si ostina a credere che il continuare a ripetere che un matrimonio gay non possa stare sullo stesso piano giuridico di quello eterosessuale non sia una discriminazione.
Altra cosa su cui la Chiesa Cattolica ha irgentemente bisogno di essere istruita, è il fatto, riconoscito scientificamente, che l'omosessualità non è e non può essere considerata una malattia, e che essa è semplicemente una forma sana di sessualità alternativa e non patologica all'eterosessualità.
presso, 25/10/2007 20.44:
Chi attacca la Chiesa ha capito poco o nulla del metodo Ratzinger. Dal momento che i cattolici - che nel mondo non sono maggioranza - devono allearsi con altri per vincere le loro battaglie, compresa quella contro il matrimonio gay, il Papa preferisce non argomentare anzitutto sulla base della teologia e del Vangelo, ma della ragione.
Chi difende ancora la Chiesa nonostante la sua palese ignoranza (che troppo spesso si trasforma in intolleranza) ha capito poco o nulla, sia della Chiesa, sia della Società, sia dell'omosessualità.
Ratzinger non ha davvero alcuna argomentazione razionale per contrastare il DIRITTO al matrimonio fra omosessuali, se non la sua dogmatica e spietata omofobia.
presso, 25/10/2007 20.44:
Anche in tema di omosessualità il documento del 1986 - seguito da una buona ventina d’interventi dell’attuale Papa - si appella in primo luogo alla «ragione umana». Se si limitasse a citare il Vangelo, parlerebbe ai soli cattolici. È invece utilizzando argomenti di ragione che Ratzinger cerca di mettere insieme credenti e non credenti, uniti dall’idea che gli atti e le unioni omosessuali non possano vedersi riconosciuto lo stesso ruolo sociale del matrimonio senza minare le basi stesse su cui si regge da secoli la società.
Se questo significasse fare uso della Ragione, io sarei Marlon Brando.
Ratzinger non solo fa ragionamenti fideistici (buoni solo per chi già condivide la sua stessa ottusa ideologia), ma addirittura pretende che questi suoi discorsi siano giustificati da un (in realtà inesistente) della Ragione! Questo è veramente ridicolo, oltre che smisuratamente falso.
Il mondo cattolica si affanna a dire che il matrimonio gayu causerebbe la fine del mondo, ma non è MAI riuscito a spiegarne il perchè. La verità è che un perchè non esiste, e che il matrimonio gay è un diritto inderogabile che prima o poi qualunque Paese civilizzato degno di questo nome dovrà adottare.
presso, 25/10/2007 20.44:
A chi obietta che l’idea di ragione della Chiesa non è la stessa, per esempio, di Zapatero, Ratzinger ha risposto in uno splendido discorso del 5 ottobre scorso che non ci sono una ragione cattolica, una laica e una musulmana o buddhista. C’è una ragione capace di leggere correttamente il reale e una che sbaglia. E chi sbaglia non lo decide il Papa, ma il buon senso.
Esattamente. Ed è proprio per questo che la Ragione ed il Buon Senso ci portano inesorabilmente alla ovvia conclusione che le "verità" di ratzinger sono tuttaltro che verità razionali, e che il diritto al matrimonio, allargato anche agli omosessuali, è una verità di buon senso, a cui ci si arriva solo con l'uso della Ragione, di cui ratzinger non è particolarmente dotato. Solo una "verità" dogmaticamente ideologica, falsa, ed infame può portare Ratzinger a dire che il matrimonio gay è un danno per la società.
presso, 25/10/2007 20.44:
Il comune buon senso sa che rubare, uccidere, spacciare droga è male. Sa anche che le unioni omosessuali non sono la stessa cosa del matrimonio: non fanno nascere bambini, non sono il luogo normale dove i minori sono educati, non hanno costruito quella famiglia che è stata per secoli, piaccia o no, la cellula fondamentale della società occidentale e ne ha garantito la sanità e la coesione.
Il Buon Senso e la Ragione ci dicono che il matrimonio non esiste al solo scopo di avere dei figli (che nascono benissimo anche al di fuori di un matrimonio), bensì è fatto affinchè una coppia di persone che si amano siano riconosciute come tali, ed abbiano il giusto riconoscimento giuridico ed etico da parte dello Stato (ovvero da parte della Società) in cui vivono.
Il Buon Senso e la Ragione ci dicono altresì che vietare il matrimonio tra omosessuali è senza ombra di dubbio una INUTILE DISCRIMINAZIONE, da eliminare al più presto.
presso, 25/10/2007 20.44:
L’ipotesi secondo cui qualcuno nasce omosessuale non è nuova: è stata formulata nel 1897 da Magnus Hirschfeld. Nonostante abbia conquistato lobby influenti nell’Organizzazione Mondiale della Sanità, non è mai stata dimostrata. Il biologo Simon Le Vay, ripetutamente indicato come scopritore del fondamento genetico dell’omosessualità, ora dichiara di «non avere mai asserito questo». Gli studi sui gemelli di Bailey e Pillard, che avrebbero dovuto dare la prova finale che omosessuali si nasce, hanno concluso che questa prova non c’è. I dati più recenti di Dean Hamer, celebrato come lo scopritore del cosiddetto «marcatore omosessuale», sottolineano che oltre il 70% degli omosessuali non presenta tale «marcatore». Allo stato delle ricerche degli scienziati (non dei preti o pastori) si può parlare in «casi singoli» di una «predisposizione», ma non di una determinazione genetica comune e irrevocabile. L’educazione e la socializzazione sembrano i fattori cruciali.
Tutto ciò è scientificamente falso. E se anche non lo fosse, di certo non cambierebbe di una virgola le conclusioni a cui il BuonSenso e la Ragione ci portano.
presso, 25/10/2007 20.44:
La Chiesa attende serena. Più laica delle lobby omosessuali, chiede solo che il dibattito scientifico sia condotto senza divieti formulati sulla base di pregiudizi, secondo cui «gay si nasce» è un dogma e chi sostiene che «gay si diventa» è un nazista.
Non esiste e non è mai esistita nessuna lobby omosessuale. La scienza, quella laica, quella autentica, sa per certo che le fandonie ideologiche che la Chiesa Cattolica ci propina sull'omosessualità sono dimostratamente erronee.
Che gay si nasca o no, non ha importanza. Ciò che è veramente importante è che un gay lo sarà per sempre, così come un etero sarà etero per sempre (a meno di casi di bisessualità, che è un'altra cosa ancora!), e qualunque tipo di orientamento sessuale (omosessualità compresa) non è e non può in alcun modo razionale essere considerato una malattia. Per buona pace dei molti omofobi che popolano il mondo cattolico.