Re: Re: Re: Re:
Scritto da: Chi.dove.quando 04/04/2005 0.17
Caro chidivequando, non vorrei tornare anch'io su un punto che mi sembra abbiano chiarito Francesco e Maria e che hanno ripetuto fino alla noia.
Allora mi sforzerò di essere chiara a mia volta.
Quando dici che la cosidetta coercizzazione viene da un corpo giudicante ti dimentichi che questi non fà altro che applicare una norma divina da cui dipende totalmente.
Noi persone di fede non ne facciamo neppure una questione di diritti, ma sappiamo che non è Dio a dipendere dall'uomo, ma è l'uomo a dipendere totalmente da Dio al quale deve la sua stessa esistenza.
Come si fà a dire a Dio: "Stai calpestando i miei diritti?".
Dio è il nostro Creatore ed è lui a stabilire ciò che bene e ciò che è male, diversamente cadiamo nella stessa forma del peccato di Adamo.
Per cui non è un corpo giudicante umano a decidere una forma di disciplina ma è come se provenisse da Dio stesso.
Questo principio mi sembra sia condiviso da tutte le confessioni cristiane. Il fatto che da alcuni possa non essere applicato correttamente non fà la regola.
Anche la norma che chi ha contatti con scomunicati sia a sua volta scomunicato non è di origine umana ma divina.
E non si può definire semplicisticamente un deterrente perchè chi ha perso la fede potrà ritenere di violarla, chi invece ha fede nella norma di Dio se ne atterrà per fede.
Ma non farà questo per sottomettersi ad una coercizione o ad un deterrente, ma per rispetto al Divino Legislatore in cui ha fede.
Per quanto riguarda i 99 che, come tu sostieni, sono coercizzati da un potere umano, questo ( almeno nel nostro caso) non è affatto vero. Io stessa, che sono attualmente disassociata,( ma non ho rinnegato il mio credo), sostengo la disciplina impartitami e sostengo chi per fede non mi saluta. Siamo tutti convinti, io disassociata e i 99 associati che questo sia il modo giusto di procedere dal punto di vista di Dio.
Se qualcuno degli associati volesse ipoteticamente avere contatti personali di frequentazione sociale con me lo avvertirei di non farlo diversamente dovrei riferire la cosa agli anziani. ( Levitico 5:1 ) . E ti assicuro che non lo farei per crearmi "ponti d'oro" verso la riassociazione, ma esclusivamente per rispetto dei principi di Dio.
Non c'è alcuna
pretesa in tal senso da parte dell'organo giudicante, ma è un'
esigenza prevista dai principi divini.
E non paragoniamo la teocrazia alle dittature, la teocrazia non segue interessi di parte di un partito o di un singolo uomo.
Per quanto riguarda la religione islamica non spetta a me farne l'apologia, ma per quel pochissimo che sò si basa sulla misericordia, se poi fondamentalisti islamici sostengono mutilazioni o lapidazioni questa non è l'etica del mio credo e non credo neppure del loro credo se correttamente applicato.
Non si può fare il minimo paragone fra la mia attuale condizione di disassociata e le mutilazioni, le lapidazioni e i roghi che, seppure appiccati da confessioni cristiane, non hanno alcun riscontro nelle Sacre Scritture, a differenza della scomunica.
Per quanto riguarda le modifiche alle Sacre Scritture, di cui tu avanzi l'ipotesi, io ho fede in un Dio Onnipotente che, nello stesso modo in cui ha curato la rivelazione della sua volontà ai suoi profeti del VT e del NT, ha anche curato l'accurata trasmissione della stessa Sua Parola fino ai nostri giorni.
Cordialmente, Ebe
[Modificato da F.ebe 04/04/2005 18.18]