Fatti e Misfatti della Chiesa Cattolica . Realta o Mito/Ior

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Justee
00mercoledì 27 ottobre 2004 20:32
Ciao Square scusami ma dobbiamo chiudere il 3d sul Dio che si rivela perchè credo che abbia esurito la sua valenza
Ne apro un'altro che come vedi dal titolo è tutto un programma
e allora approfondiamo qui i tuoi dubbi e le mie sicurezze

Istituto Opere Religiose

Se andrai sul link che ti ho postato troverai come lo Ior non è una banca , e non ha mai avuto banche , l'Istituto Opere Religiose è un'istituto se non ricordo male Apostolico o Canonico con fine sempre di aiuto ai fratelli fedeli Cristiani
Nota entro domani chiudo il post sul Dio che si rivela, spero che tu sia daccordo
Squarepusher
00mercoledì 27 ottobre 2004 20:36
beh, almeno sposta qua i miei messaggi su calvi e sindona.

Edit: "Man mano che questi Istituti fiorirono, apparve sempre più chiaramente come in parecchi modi essi potessero portare alla Chiesa ed alle anime un aiuto efficace. Questi Istituti possono con facilità essere utili per una pratica seria della vita di perfezione in ogni tempo ed ogni luogo; in più casi, gioveranno per abbracciare tale vita di perfezione, quando la vita religiosa canonica non è possibile o conveniente..."

Certo, con i soldi che vengono dallo spaccio di droga (vedi Sindona) e la vendita di armi a dittature (vedi Calvi).
Se è questo lo "Stato di Perfezione"...

PS Il testo che mi hai postato non parla di fatti, ma di teorie teologiche. Ti giuro che non ho capito cosa è lo IOR.

[Modificato da Squarepusher 27/10/2004 21.04]

Justee
00mercoledì 27 ottobre 2004 20:38
Square

Scritto da: Squarepusher 27/10/2004 20.36
beh, almeno sposta qua i miei messaggi su calvi e sindona



Quanta fretta ma dove corri dove vai .....

Eccoti accontentato , tranqui e poi di che non ti tratto bene [SM=g27994]m2:

Michele Sindona & L'Arte Italiana del Caffè

"Nel silenzio delle leggi nascono le grandi azioni."
-Francois De Sade, Scrittore

"Non preoccuparti, non preoccuparti. Guarda gli Astors ed i Vanderbilts e tutte quelle famiglie d'alta società: erano i peggiori ladri di tutti. Ed ora guarda come parlano di loro. E' solo una questione di tempo"
-Meyer Lansky, Ragioniere della Mafia

1986
Nell'articolo di fondo del "Progresso Italoamericano": "Sarebbe un peccato che Sindona non volesse tornare in Italia: se qualcuno gli offrisse un caffè avvelenato, come quello che hanno dato a Pisciotta, non potrebbe portare con se i Filistei"
Alla luce di quanto successe in seguito, questo, più che un articolo di fondo, pare una lettura dei tarocchi.
Ma partiamo dall'inizio.
Michele Sindona è un genio.
Un uomo che a 25 anni (nel '45) riesce a stringere alleanze contemporaneamente con la CIA e la Mafia deve per forza esserlo.
Nato a Patti (in Sicilia) nel '20, Sindona esordisce come commercialista e grazie alle sue abilità riesce ad ottenere una quota della Banca Finanziaria. Coltivando successi su successi, riesce ad ottenere il controllo sulla Banca Finanziaria ed associarsi ad attività come lo Ior, la Finbank e la Continental Illinois (tutte e tre del Vaticano).
Tra gli anni '60 e '70 Michele Sindona, grazie alla sua capacità negli affari (si sospetta che la Mafia e la CIA abbiano qualche ruolo nella sua ascesa), diventa entro breve una superstar della Finanza.
Il Papa Paolo VI, suo amico, lo elogia come "Uomo della Provvidenza". Giulio Andreotti lo chiama "Salvatore della Lira".
Il Times gli dedica una copertina.
Entro il '74, le banche di Sindona iniziano ad avere vuoti di solvibilità e un messo della Banca d'Italia (Giorgio Ambosoli) viene mandato a controllare i conti della Banca Finanziaria.
Non stò ad entrare nel vivo della questione (sarebbe troppo complicato), ma si scopre che Sindona ha retto la sua ascesa su sporchi trucchi finanziari e truffe, corrompendo ed ingrassando le tasche di ben 530 azionisti "spregiudicati" (che vuoi dire criminali). Sindona li ha registrati tutti in una lista, la Lista dei 500, che tiene segreta.
Il risultato dell'indagine di Ambrosoli è una sorta di crack Parmalat su scala apocalittica, visto che nella lista dovrebbero figurare persino eminenti del Vaticano.
Man mano che il fango viene a galla, si riesce a comprendere che Sindona è strettamente legato alla mafia siciliana e americana (mica patate, parliamo della Famiglia Gambino, Jack Adonis, Vito Genovese... i "pezzi da novanta" di New York).
E si scopre che è da lì che vengono molti dei soldi con cui Sindona ha foraggiato i suoi affari.
Dalla Mafia.
Riciclava denaro sporco dato dal commercio di droga e roba del genere, facendo ingrassare i portafogli di Mafia, Vaticano e 530 nomi su una lista che nessuno riesce a trovare. Nomi eccellenti, non so se mi spiego. I Nomi di chi siede alla destra del Padre, gente molto ricca e molto potente.
Ci sono prove che Sindona abbia corrotto il capo della CIA (servizi segreti americani), che abbia dato 2 miliardi alla Democrazia Cristiana (che nel '70 erano molti soldi) ed altre amenità.
Per finire in bellezza, Michele Sindona fa parte della Loggia Segreta P2 di Licio Gelli, insieme a membri importanti dell'imprenditoria, della polizia, dei media e di tutto ciò che in Italia abbia un qualche tipo di potere. Così a mente mi vengono Silvio Berlusconi, Roberto Calvi e Maurizio Costanzo, ma vi assicuro che i membri della P2 erano molti di più.
Nel '74 viene emesso un mandato di cattura nei confronti di Sindona, ma Licio Gelli (essendoci nella P2 le più alte cariche della Polizia) lo avverte il giorno prima e lui scompare nel nulla. Sindona, rapidamente ottenuta la cittadinanza svizzera, passa un pò di tempo lì, poi parte in America dove viene arrestato per aver causato il crack della Franklin Bank.
Segue un odissea tra giudici corrotti, case di mafiosi, cene con Andreotti, la morte di Giorgio Ambrosoli per mano di assassini della Mafia e via dicendo. Sindona inscena persino un falso rapimento di se stesso. Insomma, non molla e si gioca tutte le carte.
Alla fine, nel 1986, viene definitivamente arrestato, processato e condannato a 15 anni di galera per tutti i suoi innumerevoli crimini finanziari. Avendo 66 anni, è praticamente un ergastolo.
Una volta in galera pare che, infuriato con i suoi contatti politici che lo hanno abbandonato, stia vagliando l'ipotesi di dare la famosa e misteriosa Lista dei 500 ai magistrati.
Altro che Apocalisse finanziaria. Avrebbe anticipato di 8 anni Mani Pulite, in versione Hiroshima. Non sono solo tangenti, ma speculazione, riciclaggio di denaro sporco, associazione a delinquere di stampo mafioso e tanti tanti tanti altri crimini della massima gravità.

E' chiuso nel carcere di Voghera (provincia di Pavia), quinto reparto. Dato l'altissimo rischio che fosse ammazzato, avevano liberato per lui l'intero reparto. Per arrivare a lui c'era un percorso sbarrato da porte blindate e guardie in quantità industriale che perquisivano ogni cosa respirasse. Telecamere piazzate 24 ore su 24. 15 guardie che si occupavano solo di lui.
18 marzo. Le guardie gli fanno un caffè con la macchinetta e lo versano in un thermos pulito a vapore. Glielo servono con un paio di bustine di zucchero, tè e latte.
Le guardie vanno via per il cambio, le altre saranno lì entro pochi secondi.
Sindona si prepara da solo la colazione, prende in mano un bicchierino con il caffé e va in bagno.
Dopo neanche un minuto arrivano le nuove guardie.
Lo vedono barcollare e cadere al suolo.
Dice una sola frase: "Mi hanno avvelenato"
Cianuro di sodio.
Un grammo.
Così muore l'anello di congiunzione (o meglio, il più famoso anello di congiunzione) tra Mafia, imprenditoria, Vaticano e servizi segreti.
In seguito le indagini scagioneranno le guardie e quindi nessuno ha idea di chi abbia seccato Sindona. Certo, la lista dei possibili mandanti è lunga.
Lunga 500 nomi, per la precisione.


[Modificato da Squarepusher 25/10/2004 20.33]
Chi.dove.quando
00giovedì 28 ottobre 2004 01:08
Le chiese si fanno largo nell'assenza di etica laica
Il fatto è che i laici si perdono per strada, contrariamente alle confessioni religiose che impostano scuole catechistiche di addestramento e preparazione religiosa.

I laici non hanno un'etica da tramandare...in realtà ce l'hanno, ma non sono organizzati coerentemente come lo sono le confessioni religiose...per cui il dominio delle realtà religiose è oggi soverchiante e riempitivo.

Rimando ad un pensiero, già riportato, di Rossana Rossanda:

"Lasciamo perdere l'assai discutibile questione del «male necessario» - necessario a chi, a che cosa? Permesso da dio? A quale misterioso scopo? ...Limitiamoci a osservare come l'etica laica, ammesso che ci sia, in merito non ha avuto niente da dire. ...

Stanno diventando pensosamente pii anche i più degli e delle intellettuali. Hanno scoperto di colpo che la laicità non possiede gli abissi sapienzali delle religioni rivelate e forse neanche altrettanta conoscenza delle pieghe dell'animo umano. E' vero. Ma non l'ha mai preteso. Non è una filosofia, è - era - la persuasione che le regole dell'umana convivenza sono terrestri e devono basarsi sull'assioma che ogni essere umano è libero e deve avere ugualissimo potere di decisione su di sé e sugli altri. Questa e non altra è la «égalité en droits». Principio semplice ma molto difficile da praticare, che fra l'altro è il solo cardine su cui basare il rifiuto della guerra. Sarebbe anche il vero legame fra cristianesimo e modernità. Non chiesa e modernità, perché nessuna chiesa lo ha mai fatto suo preferendo benedire le guerre «giuste» - non se ne è salvato neanche Giovanni Paolo II per la guerra jugoslava - e difendere le gerarchie della famiglia e degli altri ordini costituiti. Senza quel principio non c'è infatti grande differenza fra le crociate dei cristiani e quelle dell'Islam che si fanno da reciproco specchio.

... Ignorando da volgari economicisti come siamo sempre stati il bisogno di spiritualità, simboli e senso che invece le chiese capiscono così bene. ... Per noi il primo è quel principio dell'etica laica che dicevo e che è anche il nucleo della democrazia non formale, il filo dal quale si sono dipanati speranze e sconfitte del Novecento e che questo inizio stupido e crudele del ventunesimo secolo ha perduto."


Il risultato di tutto ciò non può che permettere alle confessioni religiose di alzare la voce in tempi di difficoltà e trovare lo spazio per imporsi sulla società laica, come sta avvenendo.[SM=g27994]m11:

Ciao ciao

Chidoqua

Justee
00giovedì 28 ottobre 2004 17:47
Istituto Opere Religiose

Scritto da: Squarepusher 27/10/2004 20.36
beh, almeno sposta qua i miei messaggi su calvi e sindona.

Edit: "Man mano che questi Istituti fiorirono, apparve sempre più chiaramente come in parecchi modi essi potessero portare alla Chiesa ed alle anime un aiuto efficace. Questi Istituti possono con facilità essere utili per una pratica seria della vita di perfezione in ogni tempo ed ogni luogo; in più casi, gioveranno per abbracciare tale vita di perfezione, quando la vita religiosa canonica non è possibile o conveniente..."

Certo, con i soldi che vengono dallo spaccio di droga (vedi Sindona) e la vendita di armi a dittature (vedi Calvi).
Se è questo lo "Stato di Perfezione"...

PS Il testo che mi hai postato non parla di fatti, ma di teorie teologiche. Ti giuro che non ho capito cosa è lo IOR.

[Modificato da Squarepusher 27/10/2004 21.04]





Ciao square , lo IOR è un'Istituto Religioso che Raccoglie il denaro dei proventi e offerte e le dirige verso le opere caritative e gestionali nel sistema CCR , ma non è una Banca come viene erroneamente inserito in Internet o scritto
Lo IOR poi usa delle banche dove viene depositato il denaro e gestito da un ragioniere laico fuori dai canoni Religiosi (adesso) prima si poggiava su Cardinali credo 3 i quali avevano il pieno potere ed ecco gli scandali con le Banche Calvi e Sindona e non per ultimo Licio Gelli
Io credo che il proseguo sia quello di mettere una prefazione di chi erano i Sig Calvi , Gelli , e Sindona ma anche di Mons Marcinkus

Adesso ecco come viene amministrato il denaro dal Vaticano
Sono quattro, in Vaticano, gli uffici finanziari chiave. In ordine di importanza sono lo IOR, Istituto per le Opere di Religione; l’APSA, Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica; il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; la Prefettura degli Affari Economici. A capo di ciascuno c’è un cardinale. Ma con un’avvertenza. Perché allo IOR, la banca vaticana, c’è sì una commissione cardinalizia di vigilanza, con alla testa il segretario di stato Angelo Sodano, ma il vero uomo di comando è un’eminenza laica di 64 anni venuto dalla Lombardia, con moglie inglese e quattro figli, il banchiere Angelo Caloia.

[Modificato da Justee 28/10/2004 17.51]

Squarepusher
00giovedì 28 ottobre 2004 22:50
Grazie per le info. Indagherò su Caiola e Sodano per eventuali "fanghi".

PS Ciò, ovviamente, non giustifica in alcun modo l'operato precedente: jus, se tu potessi compilare un breve resoconto delle nefandezze di Marcinkus ti sarei grato (io ho poco tempo).
Sarebbe un bene per tutti i cattolici che leggono e scrivono su questo forum.
Chi.dove.quando
00giovedì 28 ottobre 2004 23:13
tutto molto gratificante


Scritto da: Squarepusher 28/10/2004 22.50
Grazie per le info. Indagherò su Caiola e Sodano per eventuali "fanghi".

PS Ciò, ovviamente, non giustifica in alcun modo l'operato precedente: jus, se tu potessi compilare un breve resoconto delle nefandezze di Marcinkus ti sarei grato (io ho poco tempo).
Sarebbe un bene per tutti i cattolici che leggono e scrivono su questo forum.





Quello a cui avete fatto cenno è solo la punta dell'iceberg ...figuriamoci che cosa possa accadere al'interno fra quelli che tirano le fila di tutto. I credenti hanno molto di cui andare fieri...e questo da sempre purtroppo. Eppure tutto si regge meravigliosamente. Fino a quando? Finchè, penso io, e non solo, ci saranno acque dove pescare le risorse.

Ciao
Chidoqua
Squarepusher
00giovedì 28 ottobre 2004 23:49
Ripeto.
Io ho indagato su due banchieri in attività negli anni 1960-1980. Ne è scaturito un torrente di fango.
Ma il Vaticano è in affari da 2000 anni.
Immaginate la mole del fango totale.

"Fino a quando? Finchè, penso io, e non solo, ci saranno acque dove pescare le risorse."
Spero che non sia come dici, Chi. Altrimenti ci toccano altri 2000 anni di nefandezze.
Squarepusher
00venerdì 29 ottobre 2004 10:55
Non ho avuto il tempo di fare una ricerca decente. Per ora accontentatevi di queste prove "indiziarie". Caiola sembra pulito (nei limiti di pulizia di un banchiere internazionale), ma la gestione del denaro in Vaticano non lo è affatto.

In una breve ricerca su Caiola ho trovato solo questo (tratto da un forum).
"Dal 1989 è guidata da Angelo Caiola ex Medio Credito Lombardo e Franzo Grande Stevens, da 15 anni , è l'avvocato dello IOR. I depositanti sono i dipendenti del Vaticano, i membri della Santa Sede, gli ordini religiosi, e le persone che depositano denaro destinato almeno in parte a opere di bereficenza.Ai suoi clienti garantisce un interesse del 12% anche per depositi di lieve consistenza: non si può sapere quanto rendono i fondi, ma
sicuramente di più. Ciò vuol dire che lo IOR investe bene. Secondo un rapporto del Dipartimento del Tesoro Americano solo in titoli USA il Vaticano ha 298 milioni di $. Di più non è possibile sapere. I segreti vengono conservati alle isole Cayman il paradiso fiscale caraibico spiritualmente guidato dal cardinale Adam Joseph Maida che siede anche nel collegio di vigilanza dello IOR. Le Cayman sono state sottratte al controllo
della diocesi giamaicana di Kingston per essere proclamata Missio sui iuris, alle dipendenze dirette del Vaticano.Insomma, tutte le vie dei segreti portano alle isole Cayman."


Radio Radicale
"(i direttori delle banche vaticane) espongono cifre relative al patrimonio dello Stato, al giro d'affari e al reddito pro-capite dell'esiguo numero di cittadini vaticani e mettono in evidenza situazioni anomale, come quella che vuole la Banca centrale vaticana non sottoposta a controlli internazionali; quegli stessi previsti invece per le altre istituzioni economico-finanziarie internazionali. Le istituzioni vaticane, ricorda Turco, seppur utilizzando ampiamente i meccanismi internazionali di trasferimenti di denari e fondi, non sono sottoposte a nessuna legge anti-riciclaggio, tanto che, secondo il parlamentare europeo «questa situazione è molto peggio dei cosìddetti paradisi fiscali» tanto da poter dire di essere «di fronte a una potenziale centrale di riciclaggio internazionale»."

Qui un breve saggio sulle proprietà del Vaticano. Qui un altro.

[Modificato da Squarepusher 29/10/2004 10.56]

Bo Rhap
00martedì 5 aprile 2005 11:04
Se ne è andato in cielo un grande uomo ed un grande combattente di dio, cmq una delle più importanti figure degli ultimi cinquant'anni.
ha amato tantissimo noi giovani che lo abbiamo ricambiato, addio piccolo, grande e coraggioso Uomo, ci mancherai!
comet910
00venerdì 8 aprile 2005 15:55
Giovanni Paolo II, il Grande Restauratore
di Leonardo Boff
[L'eminente esponente della teologia della liberazione ha pubblicato questo articolo su El Mundo. La traduzione è nostra]

Il pontificato di Giovanni Paolo II è risultato esteso e complesso. Gli diamo il giusto merito solamente se lo consideriamo all'interno di un vasto insieme di temi che da molto tempo impegnano la Chiesa.
Qual è la caratteristica fondamentale di questo Papato? La restaurazione e il ritorno alla rigida disciplina. Giovanni Paolo II non si è caratterizzato né in direzione della riforma né in quella della controriforma. Ha rappresentato il tentativo di arginare un processo di modernizzazione che ha fatto irruzione nella Chiesa all'altezza degli anni Sessanta, e che stava interessando tutto il cristianesimo. In questo modo è venuta realizzandosi una resa dei conti che la Chiesa sta affrontando in relazione a due gravi questioni, dalle quali è martirizzata da più di quattro secoli.

Il primo problema è legato alla nascita e allo sviluppo delle altre chiese come conseguenza della Riforma Protestante avvenuta nel XVI secolo, la quale ha fratturato l'unità dell'Episcope cattolico-romana, obbligandola a tollerare le nuove chiese, che ha interpretato come scismatiche ed eretiche.
La seconda questione deriva dalla modernità illuminista, con l'imporsi del primato della ragione, della tecnoscienza, delle libertà civili e della democrazia. Questa nuova cultura ha messo sotto scacco la rivelazione di cui la Chiesa si sente esclusiva custode e ha messo in discussione la forma istituzionale con cui la Chiesa stessa si è andata organizzando: cioè come una monarchia assolutista spirituale in contraddizione con la democrazia e il valore dei diritti umani.
In rapporto alle chiese evangeliche, la strategia del Vaticano puntava alla riconversione, al fine di restaurare l'antica unità ecclesiale sotto l'autorità del papa.
In rapporto alla società moderna, venivano avanzate critica e condanna del progetto emancipativo e secolarizzatore, mirando a ricreare l'unità culturale sotto l'egida dei valori morali cristiani.
Entrambe le strategie si sono dimostrate fallimentari. Le altre chiese sono cresciute e si sono affermate in tutti i continenti. La società moderna, con il suo portato di libertà, di scienza e di tecnica si è convertita in paradigma per il mondo intero. La Chiesa cattolica si è vista trasformare in un bastione di conservatorismo religioso e di autoritarismo politico.
E' stata opera di coraggiosa e ispirata lungimiranza di un Papa, Giovanni XXIII, la convocazione di un Concilio Ecumenico che affrontasse entrambe quelle questioni non risolte.
E in effetti il Concilio Vaticano II (1962-65) assunse come motto di base: non più anatema ma comprensione, non più condanna ma dialogo. Rispetto alle altre chiese venne inaugurato il dialogo interconfessionale, che presuppone l'accettazione dell'esistenza delle altre realtà ecclesiali. Rispetto al mondo moderno si impose una riconciliazione negli àmbiti del lavoro, della scienza, della tecnica, delle libertà e della tolleranza religiosa.
Veniva però fallita una terza resa dei conti: quella con i poveri, che sono la maggior parte dell'umanità. Fu merito della componente latinoamericana della Chiesa ricordare che non esiste soltanto un mondo moderno sviluppato, ma anche un mondo sottosviluppato, che pone una scomodissima domanda: come predicare il Dio Padre in un mondo afflitto dalla miseria? Possiamo portare la parola del Dio in quanto Padre soltanto se siamo in grado di strappare i poveri alla miseria, convertendo questa realtà, dal male che è, in bene. Questo chiesero precisamente i settori più dinamici in America Latina, animati da profeti come Helder Camara. Lo slogan era: per i poveri, contro la povertà.
Si trattò di una svolta che spinse molti cristiani a fare il loro ingresso in movimenti sociali di liberazione e addirittura in frazioni armate, mentre numerosi vescovi e cardinali assunsero un atteggiamento di distacco nella lotta alle dittature militari e per la difesa dei diritti umani, intesi principalmente come diritti delle masse diseredate.
Giovanni Paolo II fu eletto Papa quando questo processo sociale era in corso. Il suo Pontificato fin dagli esordi si pose in antagonismo rispetto a queste tendenze che erano dominanti. Furono senza dubbio determinanti, in relazione a questa posizione che assunse, la sua origine polacca e le élite della Curia romana, messe ai margini ma non estinte dal Concilio Vaticano II. A Roma il nuovo Papa strinse accordi con la burocrazia vaticana, conservatrice per sua natura, che era del suo medesimo avviso. Si stabilì un granitico blocco storico costituito dal Papa e dalla Curia, che aveva il fine di imporre la restaurazione dell'antica identità ecclesiale e della vecchia disciplina.
Le caratteristiche personali di Giovanni Paolo II contribuirono a realizzare nella maniera migliore un simile progetto, grazie alla sua figura carismatica, alla sua innegabile capacità di irradiazione, alla sua abilità nel drammatizzare mediaticamente.
Con l'intento di realizzare il suo disegno di restaurazione egli si dotò degli strumenti adeguati.
Riscrisse il diritto canonico in modo da reinquadrare la totalità della vita ecclesiale, giunse a pubblicare il Catechismo Universale della Chiesa Cattolica e con esso ufficializzò il pensiero unico all'interno della Chiesa. Sottrasse potere decisionale al Sinodo dei Vescovi, sottomettendolo in toto al potere papale, così come limitò il potere delle conferenze vescovili continentali, di quelle nazionali, delle conferenze religiose a livello nazionale e internazionale, marginalizzò il potere di partecipazione decisionale dei delegati e negò piena cittadinanza ecclesiale alle donne, relegate in funzioni secondarie, sempre distanti dall'altare e dal pulpito.
In accordo con il suo principale ministro, il cardinale Joseph Ratzinger, il Papa professava una visione agostiniana della storia, per cui ciò che importa effettivamente è soltanto ciò che passa attraverso la mediazione della Chiesa, portatrice di salvezza sovrannaturale. In accordo con questa visione, ciò che passa per la mediazione degli uomini e della storia non raggiunge la divina profondità e risulta insufficiente agli occhi di Dio.
Un atteggiamento simile indusse Giovanni Paolo II a una fondamentale incomprensione della teologia latinoamericana della liberazione. Questa afferma che la liberazione è opera dei poveri tutti. La Chiesa è soltanto un'alleata che rafforza e legittima la lotta per la liberazione dei poveri. Per il cardinal Ratzinger questa liberazione è unicamente umana e carente di rilevanza soprannaturale.
E' storicamente indiscutibile affermare che il Papa ebbe una visione in alto grado approssimativa di questo tipo di teologia, che egli interpretò attraverso la logica dei detrattori di quella e - oggi ne siamo venuti a conoscenza - a partire dalle informazioni che la CIA forniva, in particolare sull'influenza dei teologi della liberazione in Centroamerica. Egli interpretò questa teologia come il cavallo di Troia del marxismo che egli denunciava, in ragione dell'esperienza acquisita circa il comunismo nella sua patria d'origine, la Polonia. Si convinse che in America Latina il pericolo era il marxismo, quando il verace e infausto pericolo è sempre stato il capitalismo selvaggio e colonialista, con le sue élite antipopolari e reazionarie.
In Giovanni Paolo II prevalse la missione religiosa della Chiesa, non la sua missione sociale. Se egli avesse detto "appoggeremo i poveri e contamineremo la Chiesa con le riforme nel nome del Vangelo e della tradizione dei Profeti", ben altro sarebbe stato il destino politico dell'America Latina.
Invece organizzò la restaurazione conservatrice in tutto il continente: rimosse i vescovi della liberazione e designò vescovi lontani dalla vita del popolo, chiuse le istituzioni teologiche e sanzionò i loro docenti.
C'è un'enorme contraddizione tra gli atti del Papa e i suoi insegnamenti. Fuori si presentava come paladino del dialogo, delle libertà, della tolleranza, della pace e dell'ecumenismo, e domandò perdono in varie occasioni per gli errori e le condanne ecclesiastiche del passato, e incontrò i leader spirituali delle altre confessioni per pregare, tutti uniti, per la pace mondiale. Invece, dentro la Chiesa, mutilò il diritto di espressione, proibì il dialogo e diede vita a una teologia dai forti toni fondamentalisti.
Il progetto politico-ecclesiastico a cui il Papa lavorò non ha condotto ad alcuna risoluzione in merito alle questioni dei rapporti con la Riforma, la modernità e la povertà. Piuttosto, ha aggravato quei problemi, ritardando la resa dei conti.
I limiti dello stile che ha adottato nel governare la Chiesa non hanno impedito che Giovanni Paolo II raggiungesse in grado eminente la santità personale. E' stato santo, nel quadro di una religione "all'antica", che vive di grande devozione per i santi e specialmente per la Madonna, per le reliquie e i luoghi di pellegrinaggio. E' stato un uomo di preghiera, profondamente. Nella preghiera egli si trasfigurava e impallidiva, altre volte gemeva e arrivava alle lacrime. Una volta lo sorpresero nella sua cappella personale, disteso al suolo in forma di croce, come in estasi, simile agli illuminati spagnoli del XVI secolo.
A chi l'ultima parola? Alla storia e a Dio. Noi possiamo soltanto accedere alla storia, che ci dirà quale fu realmente il significato di questo papato per il cristianesimo e per il mondo, in questa fase di mutamento di paradigmi al passaggio del millennio.

Pubblicato Aprile 5, 2005 095 AM
Justee
00martedì 17 maggio 2005 09:53
Re: Re:

Scritto da: husband70 10/05/2005 19.26



Ma puoi veramente dimostrare che Dio vieta l'uso del preservativo in un contesto di povertà, analfabetismo
e scarsità di informazione in cui proprio noi, col nostro colonialismo rapace, abbiamo fatto precipitare i popoli che beffardamente definiamo " in via di sviluppo"?

Ma sei proprio convinto che la condanna di questi poveri bambini innocenti avvenga realmente col beneplacito di Dio?

Ma non ti passa nemmeno minimamente per la testa che possa essere tu ad essere cieco di fronte ad una drammatica realtà
che si consuma giornalmente sotto i nostri occhi?


Saluti.



alt .... aspetta un momento c'è qualcosa che non quadra , Dio non è un telecomando , Dio ha detto cosa bisogna fare perchè tutto ciò che comporta la sfera sessuale umana sia in regola senza che avvengano tutti i casini che NOI uomini combiniamo , percui il primo errore di cui ne dobbiamo pagare le conseguenze è cercare di porre rimedio , in qualche modo e la Chiesa cerca di farlo compreso nelle nascite e procreazione dei nostri figli
descubridor
00mercoledì 28 marzo 2007 12:11
Ciao a tutti.
Volevo portare alla vostra attenzione e alla vostra riflessione un fatto che ho visto alla televisione ieri.
Per la precisione,durante il TG5 , ho visto una suora piangente che si lanciava sui piedi del Papa Giovanni Paolo II e glieli baciava. Ma il fanatismo non dovrebbe essere bandito dai cristiani? Sono cristiani coloro che fanno cosi?
Ciao
MauriF
00mercoledì 28 marzo 2007 13:07
Re:

Scritto da: descubridor 28/03/2007 12.11
Ciao a tutti.
Volevo portare alla vostra attenzione e alla vostra riflessione un fatto che ho visto alla televisione ieri.
Per la precisione,durante il TG5 , ho visto una suora piangente che si lanciava sui piedi del Papa Giovanni Paolo II e glieli baciava. Ma il fanatismo non dovrebbe essere bandito dai cristiani? Sono cristiani coloro che fanno cosi?
Ciao



Dici che c'è fanatismo anche nel seguente esempio?

Atti 5:14 Intanto andava aumentando il numero degli uomini e delle donne che credevano nel Signore
Atti 5:15 fino al punto che portavano gli ammalati nelle piazze, ponendoli su lettucci e giacigli, perché, quando Pietro passava, anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro.


Bisogna, a mio avviso, comprendere quali sono le differenze fra fanatismo e fede.


descubridor
00mercoledì 28 marzo 2007 15:59
Allora perche' non provi a dire tu qual'e' la differenza tra fanatismo e fede.
Ciao
MauriF
00giovedì 29 marzo 2007 07:18
Qui trovi, secondo me, una buona spiegazione di che cosa sia il fanatismo:

it.wikipedia.org/wiki/Fanatismo_religioso

descubridor
00giovedì 29 marzo 2007 16:24
Ciao Mauri
Grazie per il link.L ho letto. A questo vorrei aggiungere che cosa e' invece la fede. La Scrittura e' illuminante. Il capitolo 11 di Ebrei ci da' la definizione e una serie di esempi di autentica fede.
Per quanto riguarda Pietro, a mio avviso non si puo' accostare alla suora. La Scrittura dice che la sua ombra , il suo passaggio, guariva i malati.Nessuna scena paragonabile quindi. E poi lo stesso Pietro ci indica quale fosse il suo atteggiamento in Atti 10:23-26.Molto,molto diverso da quello che milioni di persone hanno visto in tv
A proposito di fanatismo,avrai notato anche tu che diversi episodi menzionati sono avvenuti in ambito cattolico.
Questo mi da' lo spunto di portare, appena avro' un po' di tempo, alla riflessione di chi legge una serie di episodi storici che dovrebbero fare riflettere.
Ciao
descubridor
00venerdì 30 marzo 2007 10:09
A un certo punto della storia cristiana furono gli stessi vescovi a sollecitare le condanne a morte dell'eretico.
Il primo a farne le spese fu il vescovo spagnolo Priscilliano(385).Bandito da due concili , fu giustiziato con sei suoi discepoli, tra cui una donna, su richiesta dei vescovi.
Fanatismo o difesa della fede?

[Modificato da descubridor 30/03/2007 10.11]

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Vitale
00venerdì 30 marzo 2007 13:18
Re:

Scritto da: descubridor 30/03/2007 10.09
A un certo punto della storia cristiana furono gli stessi vescovi a sollecitare le condanne a morte dell'eretico.
Il primo a farne le spese fu il vescovo spagnolo Priscilliano(385).Bandito da due concili , fu giustiziato con sei suoi discepoli, tra cui una donna, su richiesta dei vescovi.
Fanatismo o difesa della fede?

[Modificato da descubridor 30/03/2007 10.11]

[Modificato da descubridor 30/03/2007 10.13]



Sembra, quel "certo punto", per te sia di un'erba un fascio.
Cosa intendi con storia cristiana (passata, presente, futura?), e quali cristiani (cristianità) é coinvolta.

Vitale

descubridor
00lunedì 2 aprile 2007 11:37
L'Imperatore Giustiniano(527-565),raggiunse il trono grazie ad uno squadrone della morte, da lui formato.
Elimino' tutti i rivali.Un testimone dell'epoca scrisse:"Persino la mano di Dio,guidata dal Patriarca, copre le sue azioni atte a sradicare i nemici della fede".(Ambrogio Donini, Storia del Cristianesimo-dalle origini a Giustiniano- Teti editore p.331).
Il suo motto era:Un solo Stato,una sola legge,una sola Chiesa.
In base a questo zelo , questo campione della fede massacro' piu' di centomila eretici (cosiddetti samaritani).
P.S.:per Vitale
Non faccio di un erba un fascio. Ma il fascio e' molto grosso e desidero portarlo all'attenzione di chi legge con qualche episodio tra le migliaia.
Hai ragione. E' meglio parlare di cristianita'perche' il Cristianesimo e' un'altra cosa.
Teodoro Studita
00lunedì 2 aprile 2007 11:45
Certo che studiare storia del cristianesimo su un testo di Ambrogio Donini è come studiare storia del popolo ebraico sul Mein Kampf. È evidente che chi scrive non ha la più pallida idea non solo di storia della tarda antichità ma soprattutto di storia della storiografia contemporanea. Ma prendere un libro serio prima di fare sparate siffatte no?
Cordialità,
descubridor
00lunedì 2 aprile 2007 12:21
Scusami eh?
Ma le cose scritte sono vere oppure no? Ne vuoi delle altre circa Giustiniano? O la verita' offende e irrita?
Senno' le sparate sono tue.
Cordialita'
Teodoro Studita
00lunedì 2 aprile 2007 12:54
Chiunque abbia studiato un po' di storia in ambito universitario, e non sui pamphlet marxisti, sa benissimo che Giustiniano era nipote del suo predecessore Giustino. Fu adottato come successore da subito, elevato al rango di patrizio prima e di conte dei domestici poi, console nel 521, e regnava de facto già da diversi anni quando Giustino morì. Gli "squadroni della morte" per arrivare al potere più che "verità", mi sembrano l'ennesima idiozia di chi parla di storia senza saperne un emerito nulla.

Per inciso, è ovvio che hai tratto la citazione non dal risaputamente fazioso lavoro di Donini, ma da qualche sito internet (il che conferma quanto già detto circa le tue nozioni storiche), visto che il libro in questione (che tu non hai ma io si), non dice nulla di quanto hai riportato:

TESTO DONINI

Non sarebbe male un po' di buon senso prima di farsi araldi di "verità" del tutto immaginarie.

Cordialità,

[Modificato da Teodoro Studita 02/04/2007 13.10]

descubridor
00lunedì 2 aprile 2007 17:03
Chiedo scusa per la citazione del Donini che ho fatto per errore dai miei appunti Il libro ce l'ho anche io , per inciso.
La citazione e' dal libro di Dario Fo La vera storia di Ravenna , Franco Cosimo Panini editore p.208,Modena
Ma la mia domanda resta sempre valida . E' vero o non e' vero che per giungere e poi consolidare il potere Giustiniano fece togliere di mezzo tutti i suoi rivali come il generale Vitaliano,l'eunuco Amazio e un numero imprecisato di aristocratici?
Ed e' vero il massacro di Nika del 532 dove al comando del generale Narsete quasi trentamila persone furono trucidate con uno stratagemma solo perche'reclamavano per le troppe imposizioni fiscali?
E quella dei samaritani gia' citata e' vera oppure no? E visto che evidentemente Giustiniano per te e' un santo te ne cito in sequenza delle altre. Dammi solo il tempo. E poi vediamo chi e' fazioso.
Teodoro Studita
00lunedì 2 aprile 2007 17:26
Penso che tu abbia proprio capito male. Io non sono certo un fan di Giustiniano, semplicemente non tollero che il primo arrivato cominci a spacciare la pseudostoria letta su internet come verità piovuta dal cielo. Ne va in primo luogo della serietà del forum.
Per quanto riguarda il resto


E' vero o non e' vero che per giungere e poi consolidare il potere Giustiniano fece togliere di mezzo tutti i suoi rivali come il generale Vitaliano,l'eunuco Amazio e un numero imprecisato di aristocratici?



Quando Giustiniano fece fuori costoro, era già saldamente al potere da tempo. Quanto a Vitaliano, si trattava di un ribelle di vecchia data, che aveva assediato Costantinopoli più volte al tempo di Anastasio, era una minaccia alla stabilità dell'impero in ogni caso.


Ed e' vero il massacro di Nika del 532 dove al comando del generale Narsete quasi trentamila persone furono trucidate con uno stratagemma solo perche'reclamavano per le troppe imposizioni fiscali?
E quella dei samaritani gia' citata e' vera oppure no?



Tutto vero, infatti non ho obiettato su questo.
Il punto è che se vuoi giudicare la moralità degli imperatori del VI secolo sulla base di quella di oggi, non è un problema che mi riguardi, è un'idiozia come qualsiasi decontestualizzazione. La storia è piena di eccidi e di stragi di innocenti, compiute ovunque e da chiunque fosse al potere. Che cosa pensi di avere dimostrato? Che Giustiniano era più fetente di Augusto o di Carlo Magno? Ma non credo proprio! Che i sovrani cristiani furono peggiori di quelli pagani? Ma neanche per niente, furono sempre e comunque sovrani del loro tempo, categoria che evidentemete ti sfugge completamente.

Cordialità,
descubridor
00lunedì 2 aprile 2007 18:17
Invece quello che non tollero io e' la supponenza e l'arroganza di certe persone che si pavoneggiano dei loro veri o presunti titoli per disprezzare coloro che non la pensano come loro,senza neanche conoscerli.
Mi fa comunque piacere che hai gia' cambiato il tiro. Adesso siamo passati alla contestualizzazioneo o meno di certi avvenimenti e non piu' alla verita' o meno di essi.
Per quanto riguarda la serieta' del forum , cosa vuoi, bannarmi?
Dico delle verita' o delle menzogne? Cosa voglio dimostrare ?
Tu lo sai bene ed e' per questo che reagisci in modo stizzito, altro che forum. Molte persone che leggono qui non le sanno queste cose.
Altro esempio:
Tu hai parlato degli ebrei e del Mein Kampf.Lo sai vero come Giustiniano, difensore della vera fede, trattava gli ebrei?
In base alle tue referenze accademiche sicuramente lo sai.
Ma tanto per ricordartelo e ricordarlo anche a chi non ha tutta la tua scienza:
Non potevano celebrare la Pasqua quando cadeva prima di quella cristiana,ne' discutere o interpretare i passi della Bibbia.Erano tenuti per legge a credere alla risurrezione dei morti,all'esistenza degli angeli e al giudizio universale.(Giuseppe Alberigo-Jean Marie Mayeur,Storia del Cristianesimo,vol.3,Roma,Borla/Citta'Nuova 2002p.379)
Ti lascio immaginare cosa poteva succeder loro se si rifiutavano di fare cosi'
Cosa voglio dimostrare? Tu lo sai bene amico mio
Saluti
Teodoro Studita
00lunedì 2 aprile 2007 18:49
Uhhh ma sei un vero descubridor de l'aqua calida! Complimenti, hai appena scoperto che nel VI secolo l'intolleranza religiosa si esplicava in modo brutale e nient'affatto cristiano!!! Con quest'acqua calda ora ci puoi fare le patate lesse, perché basta aprire qualsiasi libro di storia per accorgersene, senza bisogno di inventare squadroni della morte e scenari a tinte fosche da pamphlet internettiano e storia criminale del cristianesimo.
Per chi riesce a contestualizzare in un contesto storico e antropologico questi fatti, troverà che non c'è nulla di strano o di particolarmente legato al fatto che Giustiniano fosse cristiano. Lo stesso avevano fatto i dominatori pagani prima di lui, altrettanto faranno i cristiani dopo di lui.
Ciò che è chiaro a chi non è in palese malafede è che non ha senso giudicare la storia in base ai paradigmi morali e culturali di oggi. Immaginiamoci cosa avrebbe fatto un Rutherford se fosse stato imperatore bizantino nel VI secolo: chi oggi predica la distruzione sistematica di tutti "quelli del mondo", distrugge gli affetti dei disassociati che vanno "odiati di odio puro", pensi sarebbe stato un sovrano migliore?
Questi ragionamenti per me sono del tutto oziosi, non hanno un senso storico (che del resto può capire chi la storia la studia sui libri, non su internet), e possono convincere al massimo le casalinghe della sala del regno.
Ricordati che oggi esiste il cristianesimo perché gente come Giustiniano, e anche peggiore in quanto a esercizio della forza, ha fermato gli arabi. Se non ci fossero stati personaggi come Eraclio o Basilio II, Russel avrebbe fatto il Muezim e tu saresti uno sciita che strilla contro la crudeltà dei sunniti, o viceversa.
Ma la storia serve solo ad essere piegata per la nobile causa, nevvero?



descubridor
00martedì 3 aprile 2007 11:37
Bene. Ora che ci hai fatto la tua lezione di Storia con tanto di citazione in lingua spagnola e che ci hai fatto vedere come bisogna vedere gli avvenimenti storici in modo non fazioso(sic), se permetti io vado avanti nella mia carrellata di avvenimenti e personaggi difensori della fede. Per dimostrare quello che tu sai bene. Per inciso, come gia' detto nella sezione TDG, io non sono TDG.Fattene una ragione ,amico mio.
Come nasce lo Stato Pontificio:I Papi sono minacciati dai Longobardi.Cosi' chiedono aiuto ai cattolici Franchi.Nel 755-756 il re franco Pipino scende in Italia,sconfigge i longobardi e regala al Papa Stefano II Ravenna ,la pentapoli e Comacchio.
Ma questo non era un dono disinteressato. Era il saldo di un debito.
Qualche anno prima Pipino era un semplice maestro di palazzo del re Childerico III. Poi fece un colpo di stato con l'avallo del Papa che ando' in Gallia per ungerlo come re(Alessandro Barbero, Carlo Magno:un padre dell'Europa, Laterza Roma-Bari,2000.p.22-24).
Pero' c'era un problema. I territori regalati da Pipino erano in realta'di proprieta' dell'imperatore bizantino, che ovviamente si infurio'.
A questo punto, provvidenzialmente guarda caso, salta fuori un antico documento. Nientemeno che il testamento autografo dell'Imperatore CostantinoI. In esso risultava che Costantino aveva gia' donato alla Chiesa non solo i territori riconquistati da Pipino, ma tutta la penisola italica e il primato sulla chiese di Antiochia , Costantinopoli, Alessandria,e Gerusalemme.
Questo testo , noto come la donazione di Costantino era un falso.Per due secoli ci credettero tutti, anche gli avversari del Papa. La Donazione fu la giustificazione al potere temporale dei Papi per tutto il medioevo.
Solo nel 1440 l'umanista Lorenzo Valla riuscira' a dimostrare definitivamente la falsita' della Donazione, con un trattato:
De falso credita et ementita Constantini Donatione.
In pratica lo Stato Pontificio e il potere temporale dei Papi nascono con un furto.Ma era per difendere la fede.
P.s.: Yo soy el descubridor de l'agua calida.Es posible.Ma tienes cuidado.Puede ser que te sale el tiro por la culata
(non temere , non e' una parolaccia ma visto che fai sfoggio di spagnolo saprai cosa vuol dire. Senno' dimmelo che te lo spiego perche' e' attinente).
Saluti
Teodoro Studita
00martedì 3 aprile 2007 12:00
Basta aprire il sussidiario della terza elementare per trovare queste meravigliose novità. Peraltro io sono ortodosso, e delle menate della Chiesa Cattolica pochissimo mi cale.
Ciò che trovo semplicemente ridicolo è il tentativo, alquanto infantile devo dire, di screditare una religione (gli assunti teologici, non gli uomini), dal comportamento di alcuni uomini nella storia. Semplicemente non sequitur. Il fatto che dopo aver letto un manuale di analisi uno non sappia svolgere un'equazione non implica che sia sbagliata l'analisi, ma che lo studente sia un asino.
Dopo un elenco di misfatti veri e presunti al massimo potrai dimostrare che "la maggioranza degli uomini è malvagia". E torniamo così all'acqua calda, visto che il celebre motto risale al VI secolo a.C. (Biante, iscrizione sul tempio di Delfi).
Naturalmente non colgo il tuo spirito da osteria andalusa.
Cordialità,


descubridor
00martedì 3 aprile 2007 12:15
Non frequento le osterie ne' andaluse ne' italiane.
Con tutto il rispetto per le osterie. Il motto non e' vernacolare ma dello spagnolo colto come sei tu.
Saluti e alla prossima perla. Ce n'e' anche per gli ortodossi.
In quanto all'infanzia purtroppo l'ho passata da molto.
Ma qualche tratto infantile dicono faccia bene alla vita di un uomo adulto
Saluti
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