Figli e Matrimonio

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Justee
00giovedì 17 novembre 2005 15:42
Matrimoni bi-nazionali [2], nascite bi-nazionali e movimenti migratori in Italia

La considerazione sopra riportata tanto pi vera oggi, tempo in cui la maggioranza delle unioni bi-nazionali nasce come conseguenza e origine degli attuali processi migratori, che hanno la caratteristica di interessare persone appartenenti alle culture pi diverse. Guardando allItalia e riferendosi alle presenze regolari, lo stock lordo (cio il valore comprendente una quota di documenti scaduti e non ancora rinnovati) dei permessi di soggiorno al 1-01-1998 di 1.241 mila stranieri, di cui 1.073 mila di provenienza extracomunitaria. In particolare, pi recenti valutazioni, aggiornate con le presenze regolari nette (al netto cio dei permessi scaduti) al 15-04-1998, segnalano un ammontare di 888 mila extracomunitari di cui 806 mila provenienti dai paesi in via di sviluppo o dallEst Europa, evidenziando un ventaglio di provenienze che contempla 168 diverse nazionalit per i maschi e 170 per le femmine (Blangiardo-Farina, 199[SM=g27989] [3].

Ma nonostante lampia scelta di possibili partner stranieri in riferimento alle origini, che in realt si ridimensiona a livello quantitativo, essendo i 2/3 della presenza totale di stranieri concentrata da circa 15 paesi di provenienza, gli orientamenti matrimoniali verso partner stranieri sembrano, sia per luomo sia per la donna italiana, chiaramente orientati a precise realt nazionali. Gli ultimi dati ISTAT relativi ai matrimoni bi-nazionali, che risalgono allanno 1994, sottolineano innanzitutto una maggiore predisposizione dei maschi italiani (6.703 casi), rispetto alla componente femminile del paese (2.899 casi), al matrimonio con un partner straniero. Per ci che attiene poi le nazionalit preferite sono da registrare, in ordine decrescente, i paesi dellEst Europeo (soprattutto Romania, Polonia, Ex-URSS), lAmerica Latina (soprattutto Brasile, Santo Domingo) e la Comunit Europea per gli uomini; mentre il Nord-Africa (soprattutto Marocco, Egitto), la Comunit Europea, lAmerica e lEst Europeo per le donne. [4] (Tabella N. 1)



TABELLA 1: Matrimoni bi-nazionali anno 1994

Provenienza partner straniero
SPOSO ITALIANO


SPOSA ITALIANA

valori assoluti
%
valori assoluti
%

Europa
3.546
52,9
1.148
39,6

Europa Est
2.238
33,4
229
10,3

Africa
530
7,9
1.068
36,8

Nord Africa
281
4,1
953
32,9

Asia
409
6,1
237
8,2

America
2.190
32,7
412
14,2

America Latina
1.975
29,5
213
7,3

Oceania
28
0,4
33
1,1



TOTALE
6.073
100,0
2.899
100,0




Fonte: Dossier Caritas 1998



Nello stesso anno le nascite registrate da coppie italo-straniere sono state 8.195. Tra le donne straniere che hanno un figlio con un italiano - 5.935 casi - troviamo in prevalenza le donne europee e le latino americane, mentre i maschi stranieri che hanno un figlio con unitaliana provengono soprattutto dallEuropa e dallAfrica[5].

I dati riportati non inquadrano direttamente il fenomeno della sottrazione, ma evidenziano la presenza sempre pi significativa di coppie bi-nazionali nel nostro paese e dei figli di tali unioni. Tutti questi bambini certamente non saranno in futuro da collegare a tristi episodi di sottrazione, ma con altrettanta sicurezza possiamo dire che probabilmente per buona parte di loro "si vivr il fantasma della sottrazione", quale reale reciproca paura dei coniugi di vedersi portare via indebitamente il figlio dal partner.


La crisi coniugale della coppia mista [6]: la posizione dei figli

Il rischio di vedersi sottratto percepito anche dal figlio di coppia mista per il quale il divorzio dei genitori comporter il pi delle volte, oltre a quelli che si possono considerare i "tipici" problemi seguenti tale evento (quali la paura dellabbandono, la paura del rifiuto, la nascita di comportamenti aggressivi,ecc.), anche il distacco o la rottura con una parte della propria identit, generalmente quella del genitore non affidatario, e il rischio di trovarsi espatriato nel paese di uno dei genitori. Barbara [7] sottolinea come il figlio di una coppia bi-nazionale vivr la crisi coniugale dei suoi genitori in maniera diversa rispetto al figlio dei genitori di stessa nazionalit. Daltronde lo scioglimento del legame sar vissuto in maniera differente dalle stesse coppie - uni o bi-nazionali -, in quanto tra le numerose variabili che incidono sulla modalit di superamento della crisi, oltre allo statuto sociale della coppia, alla sua rete di sostegno o alla professione dei suoi componenti, troviamo la nazionalit di appartenenza, la fede religiosa, le tradizioni e in generale le regole matrimoniali, quindi le pratiche e le norme che riguardano sia la costituzione sia lo scioglimento del legame, proprie della societ di provenienza di ogni partner.

Al centro della relazione in crisi, il figlio di coppia mista si sentir facilmente oggetto o pretesto di discussioni e spesso sar ostaggio e vittima della sua doppia appartenenza, del suo essere cittadino di due comunit nazionali, del suo essere legato a due gruppi sociali ognuno con proprie caratteristiche, caratteristiche che nel momento della separazione sembrano non essere pi conciliabili. Lentrata in crisi del rapporto, nello stesso modo in cui rafforza ed evidenzia per il bambino la sua doppia appartenenza familiare, provoca nel genitore un ripudio e una negazione della differenza, fino a dimenticare quella presenza di due culture che molto probabilmente stata allorigine della scelta del partner.

E interessante vedere come la differenza nazionale, religiosa, linguistica, etnica venga diversamente elaborata e valorizzata in due significativi momenti della coppia: la sua costituzione - come coppia e come famiglia - e la sua crisi, caratterizzata dallo scioglimento del legame e dalla decisione sullaffidamento dei figli.

Nel primo caso viene enfatizzata, riconosciuta come occasione di arricchimento e maturazione per i partner e per i figli della coppia; nel secondo viene problematizzata, sminuita se non cancellata e considerata fonte di problemi identitari sorattutto per i figli, tanto pi per il fatto che generalmente la separazione porta i partner della coppia a vivere nei loro rispettivi paesi di origine e a riavvicinarsi al proprio mondo di riferimento in particolare per quanto attiene le tradizioni familiari ed educative. In occasione della separazione "la diversit culturale viene esasperata e rappresenta un motivo supplementare di reciproca recriminazione, viene considerata come elemento negativo in funzione del figlio che, se affidato a uno dei coniugi si trover in un ambiente che non risponde ai valori culturali e ai modelli sociali, morali e religiosi validi per laltro" (Caiani Praturlon, 1986) [8]. Il figlio sar portato dal genitore affidatario, o dal genitore che lo ha sottratto, a dimenticare laltra met della sua origine, risulta cos difficile in tali situazioni che il figlio riesca a mantenere una buona relazione con il genitore assente, soprattutto a causa della non collaborazione del genitore con cui il bambino vive e della distanza geografica dei luoghi di residenza.

Ma gli ostacoli che il bambino incontrer nel rapportarsi con le realt socio-culturali e familiari dei genitori dipenderanno innanzitutto dal modello di identit familiare adottato precedentemente in famiglia (Favaro, 1996) [9]. Leventuale scelta della coppia bi-nazionale di vivere esclusivamente un appartenenza piuttosto che entrambe pu rappresentare un problema se il bambino in un certo periodo della sua vita si trover, ad esempio a seguito della sottrazione, a vivere nel paese dellaltro genitore (Besozzi, 1993;1996) [10]. Le difficolt che il bambino dovr affrontare saranno quindi proporzionali alle distanze esistenti tra il mondo in cui precedentemente era inserito e quello nuovo, in relazione anche a quanto del primo ha gi acquisito in termini di abilit e competenze. Nei casi di sottrazione il bambino non solo viene improvvisamente privato del rapporto con uno dei due genitori, ma viene anche sradicato dal suo ambiente sociale, scolastico, geografico. Inoltre per il figlio, il "subire" unesperienza cos sradicante, pu influire nellalimentare atteggiamenti di risentimento nei confronti di uno o di entrambi i genitori con effetti estrememente negativi per il suo equilibrio psichico, per il processo di identificazione con le figure parentali, per la costruzione della sua identit[11] (Caiani Praturlon, 1986).







Una questione privata ma anche una questione pubblica



In caso di scioglimento del legame la coppia si trover quindi ad affrontare problemi e a vivere situazioni perlopi legate a quei tre livelli, linterindividuale, lintercomunitario e linterstatale, con i quali gi ha dovuto confrontarsi in occasione del suo costituirsi.

Il livello interindividuale riguarda linterazione tra i due componenti la coppia e di conseguenza la loro relazione coniugale. Nella misura in cui i due coniugi sono originari di culture distanti, essi portano con loro delle idee differenti su molti aspetti della vita. Sempre il matrimonio richiede la rinegoziazione di una quantit impressionante di "questioni", precedentemente definite per se stessi e spesso definite dai genitori ( McGoldrick-Carter, 1993) [12], ma nella coppia bi-nazionale questo lavoro di adattamento richiede una fatica maggiore per il fatto che in tale unione si confrontano due individui che, nella loro socializzazione, hanno interiorizzato due mondi diversi, due concezioni diverse del matrimonio, ognuno ha una propria definizione della realt (Berger - Luckmann, 1969) [13]. Le culture di riferimento dei due partner propongono il pi delle volte differenti interpretazioni del ruolo di marito, di moglie, dellautorit paterna, del ruolo della madre, del posto che allinterno della famiglia occupano lanziano e il bambino. Vissuto e interiorizzato nellinfanzia, il proprio modello familiare agisce come referente inevitabile per ladulto che diventa sposo o genitore. Se al momento della costituzione dellunione sembra prevalere la volont, in entrambi i coniugi, di elaborare una nuova cultura familiare quale incontro dei due riferimenti culturali, in caso di divorzio, indipendentemente dalle motivazioni e dagli eventi che lo hanno determinato, le parti tendono a riconoscere proprio nella differente appartenenza la causa del fallimento della loro unione. In particolare nel passaggio dalla diade coniugale alla triade familiare, cio con la nascita di un figlio, momento in cui lindividuo chiamato a vivere il suo ruolo genitoriale di cura, accudimento, trasmissione di tradizioni, valori, religione, che si riscopre la propria appartenenza familiare. E lo scontro o lincontro delle due culture nelleducazione dei figli perlopi determinato dalla qualit della relazione coniugale. Una famiglia caratterizzata da una buona intesa generalmente opta per una scelta biculturale o per una scelta assimilazionistica. Nel primo caso la volont dei genitori quella di valorizzare entrambe le culture in modo da far conoscere al figlio indistintamente tradizioni, valori, usi, al fine di mantenere vive le radici familiari. Il figlio di queste coppie quindi portato a vivere in una situazione di doppia appartenenza senza per questo considerare in una situazione minoritaria n luna n laltra realt. Le famiglie che tendono invece allassimilazione decidono per laccantonamento della cultura e delle origini del coniuge straniero (in particolare quando proviene da paesi in via di sviluppo, le cui culture vengono spesso considerate meno prestigiose), in quanto considerate non funzionali allinserimento del nucleo familiare e nello specifico del bambino nella societ in cui si vive. La negoziazione conflittuale invece una modalit di gestione delle differenze propria di quelle coppie in difficolt, che vivono con disagio e in modo problematico la loro appartenenza a due culture, e che tendono a lottare per far prevalere ognuno la propria modalit di vita, provocando problemi identitari nel bambino. In questi casi, posizioni di forte contrasto, soprattutto se relative alle modalit educative e allappartenenza religiosa, sono di solito lanticamera della separazione e di lotte per laffidamento dei figli.

Il livello intercomunitario il secondo livello di interazione e si riferisce alle relazioni tra le comunit. Tanto pi i due sposi appartengono a comunit tra loro lontane, per tradizione, lingua, cultura, religione, tanto pi sar difficile per tali gruppi accettare o per lo meno condividere la decisione di un proprio membro di sposarne uno dellaltro gruppo, gesto considerato come atto di negazione del proprio legame sociale e familiare. La famiglia dorigine e i gruppi amicali manifestano cos pregiudizi, stereotipi, pressioni e divieti che incidono e influenzano in maniera decisiva non solo la formazione di tali unioni ma la stessa qualit di esse. E se nel momento della costituzione dellunione le coppie dimostrano di essere meno legate alle tradizioni familiari e sociali del gruppo, accettando anche il rischio dell isolamento dal contesto e dal sistema relazionale dorigine, levento divorzio rappresenta per entrambi i partner loccasione per una ristrutturazione delle relazioni con la propria famiglia dorigine e pi in generale con il proprio gruppo di appartenenza. Come la comunit si espressa nei confronti della scelta matrimoniale, ora cercher di prendere le parti del suo membro soprattutto nella lotta per laffidamento dei figli. Da un conflitto che ha come protagonisti i due coniugi, che si svolge a livello familiare e dove gli interessi rappresentati sono quelli dei genitori e del bambino, si passa a un conflitto che invade la sfera sociale con lattivazione di tutta una serie di manifestazioni e di risorse di solidariet e dove gli interessi in gioco sono quelli del gruppo. I genitori ricevono rispettivamente lappoggio della loro famiglia ma anche quello dellintera nazione che dimostra di affezionarsi al caso dellaffidamento o della sottrazione. Questa mobilitazione generale, cercata dal genitore, ha lobiettivo di far parlare i media della vicenda in modo da far pressione sulle autorit del paese affinch cerchino soluzioni a lui favorevoli, e di conseguenza favorevoli alla comunit, di cui sia lui che il figlio sono membri.

Al terzo livello troviamo i rapporti tra i due stati di appartenenza dei membri della coppia e in particolare i riferimenti esistenti o mancanti tra i rispettivi sistemi giuridici. Questo livello importante quale tutela non solo dellistituzione famiglia, in quanto nucleo primario della societ, ma dei singoli membri della stessa. La chiarezza giuridica a volte manca fin dal momento della ufficializzazione dellunione, e per vedere riconosciuto il legame in entrambi i paesi molte coppie celebrano pi matrimoni.

Lassenza di accordi a livello giuridico si rileva poi particolarmente importante in caso di eredit, divorzio e custodia dei figli. I problemi derivano dallappartenenza a cittadinanze diverse e quindi nella possibilit di concorrenza di legislazioni differenti (Zevola-Jacometti, 199[SM=g27989] [14], posizioni legislative che andranno a condizionare il comportamento dei coniugi in relazione allatteggiamento che assumeranno per ottenere laffidamento dei figli.

In particolare la definizione "nellinteresse del minore" in occasione di separazione tra genitori di diversa nazionalit e cultura, quando il desiderio di possedere il figlio e di non lasciarlo allaltro coniuge giunge fino alla sua sottrazione violenta, risulta essere particolarmente complessa. Come ben chiarisce Praturlon "Nel caso di matrimoni tra persone di diversa cultura, lintero procedimento di separazione reso pi intricato da elementi psicologici complessi, da legislazioni differenti, da servizi sociali con ruoli diversi e operatori sociali di formazione professionale spesso dissimile, da fattori ambientali e culturali che condizionano le valutazioni su basi non sempre omogenee dei fattori oggettivi e soggettivi" (Caiani Praturlon, 1986: p. 103) [15]. Generalmente i magistrati hanno scarsa conoscenza delle condizioni di vita che laltro genitore pu offrire al bambino; scarsa conoscenza del vissuto precedente del minore e del valore che questo ha per il bambino; una propria impostazione legata inevitabilmente all appartenenza culturale che coincide per solo con quella di uno dei due genitori. Tutto questo vale anche per le assistenti sociali che sono chiamate a redigere valutazioni relative "allinteresse del minore". La comunanza dellambiente di vita, delle tradizioni familiari e culturali, della lingua, facilmente porter loperatore ad avvicinarsi e a meglio comprendere la posizione del genitore che appartiene al suo mondo piuttosto che a quella del "genitore straniero". Basti pensare alle profonde diversit esistenti nelle varie realt culturali e giuridiche per ci che attiene la relazione madre-figlio e padre-figlio. Non quindi solo con larmonizzazione delle leggi nazionali che, in caso di genitori di diversa nazionalit, si pu facilitare lindividuazione "dellinteresse del minore". Occorrono professionalit specificatamente preparate, coordinamento dei servizi nazionali e internazionali, riduzione dei tempi di intervento e un attento lavoro di valutazione caso per caso della reale situazione del minore e di quello che il suo reale interesse. Nella consapevolezza che comunque, essendo nel linguaggio giuridico "linteresse del minore" un principio generale che si presenta al giudice o alloperatore sociale come una scatola vuota, il cui " significato non determinabile in astratto, ma solo in concreto" (Zagrebelsky, 1992: p. 149) [16], e che il suo contenuto variabile, lattuazione "dellinteresse del minore risulta essere del tutto dipendente dal contesto socio-culturale di riferimento e dal modello di valori dellinterprete." (Ronfani, 1997: p. 254) [17].
genyus67
00giovedì 17 novembre 2005 16:56
X questo..........
fght vi dico che cn i figli nn si scherza,sono Angeli di Dio opljyy
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