Gesù non l'ha mai detto

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(Upuaut)
00lunedì 21 maggio 2007 20:23
Gesù non l'ha mai detto

Millecinquecento anni di errori e manipolazioni nella traduzione dei Vangeli
Bart D. Ehrman



Casa editrice: Mondadori

Collana: Saggi

Anno pubblicazione: 2007

Prezzo: 17,50

Genere: religioni cristiane

Volumi: 1

Pag: 273


Descrizione:
"Chi è senza peccato scagli la prima pietra" è forse una delle citazioni evangeliche più conosciute anche da chi non ha mai studiato il Nuovo Testamento, ma quanti sanno che l'intero episodio della lapidazione dell'adulterità è dovuto a un copista e non apparteneva al testo originale del vangelo di Giovanni? Un'aggiunta del genere sembra incredibile e potremmo pensare che si tratti di una clamorosa eccezione: invece, come ci dimostra Bart D. Egrman, una delle massime autorità mondiali di studi biblici, errori, varianti e modifiche sono la regola nella lunga e complessa storia che ha portato la stesura dei primi vangeli al testo che leggiamo oggi. A noi non è arrivato il manoscritto originale di nessun vangelo, solo copie più o meno antiche, che differiscono tra di loro in una miriade di punti: alcune differenze sono insignificanti, ma altre toccano punti centrali della dottrina, come, ad esempio, la natura divina di Gesù. Com'è stato stabilito il testo che viene stampato ai nostri giorni? Quali segreti si nascondono nelle versioni antiche dei vangeli? Quanta parte è autentica e quanta è stata plasmata da secoli di interventi di copisti, scribi, filologi e teologi? Con la grande competenza e la pacata razionalità con cui ha svelato "La verità sul codice da Vinci", Erhman per la prima volta conduce il grande pubblico nell'affascinante e misterioso mondo della critica testuale dei vangeli, alla ricerca dell'autentica parola di Dio.
freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=64222&idd=581
)Mefisto(
00lunedì 21 maggio 2007 22:43
Ma il "tizio" in questione ha potuto studiare i "veri vangeli" custoditi oltre che nel Vaticano anche ad Istambul?

Oppure è SOLO parto della Sua mente?

E se ha avuto modo di studiarli, perchè non lo ammette dove li ha studiati?



[Modificato da )Mefisto( 21/05/2007 22.50]

spirito!libero
00martedì 22 maggio 2007 10:17
Mefisto, Ehrman è uno dei più eminenti filologi oggi sul pianeta. Leggi: :

Bart D. Ehrman è professore e capo del dipartimento di studi religiosi all'università del Nord Carolina a Chapel hill, dove insegna da 15 anni. Ha completato i suoi studi al college di Wheaton ed ha ricevuto il master e dottorato al seminario teologico di Princeton. Prima di entrare alla UNC, il Professor Ehrman ha insegnato all'università di Rutgers. E' stato allievo del compianto Prof. Metzger nonché presidente della società della letteratura biblica, editore del giornale della letteratura biblica, editore della serie monagrafica del nuovo testamento nei padri Greci.

Non so se hai presente chi è Metzger, con lui ha scritto anche dei testi oggi ritenutii base di studio in moltissime università del globo.

Insomma è un luminare, per fare un paragone come Veronesi nella medicina.

Saluti
Andrea
(Upuaut)
00martedì 22 maggio 2007 14:22
Re:

Scritto da: )Mefisto( 21/05/2007 22.43
Ma il "tizio" in questione ha potuto studiare i "veri vangeli" custoditi oltre che nel Vaticano anche ad Istambul?

Oppure è SOLO parto della Sua mente?

E se ha avuto modo di studiarli, perchè non lo ammette dove li ha studiati?



Bart D. Ehrman è una delle massime autorità mondiali di studi biblici.
Tra le altre cose, è stato uno che ha sbugiardato il Codice Da Vinci.
Leggi la sua piccola bigorafia qui: freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=64222&idd=581
Se c'è qualcuno di veramente affidabile sui vangeli, è proprio Ehrman.


Thommi
00martedì 22 maggio 2007 14:31
Mefisto, stai tranquillo, il libro non è il solito pamphlet diffamatorio nei confronti delle religioni cristiane.
Ehrmann è un difensore della verità su Gesù Cristo come dimostra il libro antidiffamatorio "La verità sul Codice Da Vinci".
ciao
Thommy
Kohan
00martedì 22 maggio 2007 19:50
Un libro curioso dello studioso americano Bart D. Ehrman. Con qualche svista e troppo scetticismo

Di Gian Maria Vian , storico della Chiesa e docente di filologia patristica presso l'università "La Sapienza" di Roma

Titolo e sottotitolo a effetto forse ci volevano per un argomento non certo popolare come la critica testuale del Nuovo Testamento. Ma sarebbero state necessarie anche una cura editoriale maggiore e l'aggiunta di alcune "istruzioni per l'uso" per l'ultimo libro di Bart D. Ehrman Gesù non l'ha mai detto. Millecinquecento anni di errori e manipolazioni nella traduzione dei vangeli (Mondadori, pagine 280, euro 17,50), da oggi in libreria. Un testo interessante e informato (sia pure con notevoli carenze), ma che ha un'impostazione teorica confusa e risente troppo della provenienza religiosa dell'autore - che peraltro la descrive con onestà nell'introduzione - e del suo contesto: quella tipica di un cristiano protestante "rinato", ora non più tale, che fa discutere negli Stati Uniti segnati da una rinascita religiosa tumultuosa e vivace, ma non di rado culturalmente poco attrezzata e con tratti fondamentalisti.
Successo infatti l'autore ne ha: studioso e docente accreditato, Ehrman è nello stesso tempo un abile e fortunato divulgatore, soprattutto televisivo, conosciuto anche in Italia per una decisa stroncatura di Dan Brown (La verità sul Codice da Vinci, Mondadori) e un'accattivante ma poco convincente presentazione degli apocrifi neotestamentari (I Cristianesimi perduti, Carocci). E successo ha riscosso anche questo libro, vera e propria storia degli errori del Nuovo Testamento (non solo dei vangeli), scritta con efficacia e abbastanza ben tradotta (ma non senza sviste dello stesso autore e alcune debolezze dell'edizione italiana). E proprio questo ha reso Misquoting Jesus (letteralmente "Citando male Gesù") un best seller: la ricerca del sensazionale - in questo caso gli "errori" del testo sacro - a proposito delle origini cristiane. Anche quando il sensazionale non c'è.
Tutti i principali "errori" testuali del Nuovo Testamento sono infatti ovviamente noti e registrati, e non solo nel libro ormai classico (Il testo del Nuovo Testamento, Paideia) di Bruce M. Metzger - il grande studioso scomparso quest'anno che ne ha curato la terza edizione proprio con Ehrman - ma anche in opere generali come l'eccellente Nuovo grande commentario biblico (Queriniana) e persino nelle note della Bibbia di Gerusalemme (Edb). Un indubbio merito di Gesù non l'ha mai detto è però di illustrare queste varianti neotestamentarie con chiarezza, ricostruendo anche le tappe principali della critica filologica neotestamentaria dal Cinquecento all'Ottocento: con Erasmo, Simon, Mill, Bentley, Bengel, Lachmann, Tischendorf, Westcott e Hort.
Ehrman sa molto bene - come qua e là afferma - che questa massa di variazioni testuali, in apparenza enorme, è in realtà di scarsa o scarsissima rilevanza, ma non mette in luce a sufficienza il fatto che il testo neotestamentario è sicuro e bene attestato, rispetto per esempio a quello, molto più problematico, delle Scritture ebraiche, e di moltissimi classici greci e latini. Discutibile dal punto di vista filologico è poi la valutazione delle trascrizioni "private" e inaccettabile, nelle conclusioni, la confusione concettuale tra autori, copisti, interpreti e lettori. Tipicamente protestante è infine il concetto troppo rigido di ispirazione scritturistica: che spiega le preoccupazioni di Ehrman e, in definitiva, uno scetticismo vago ma storicamente infondato

Se vogliamo giocare a ping pong usando come pallina i siti internet, possiamo giocare anche qui.

[SM=g27985]

[Modificato da Kohan 22/05/2007 21.13]

spirito!libero
00mercoledì 23 maggio 2007 09:46
E' ovvio che non condivido l'opinione del Prof. Vian, il quale, come fanno spesso certi cattolici o studiosi, giudicano il lavoro di coloro che la pensano diversamente per le conclusioni e non per la metodologia utilizzata, accusandoli di pregiudizi di fede, quando Ehrman ha ammesso di essere divenuto agnostico !

Allora io posso accusare ancord di più Vian di avere dei dogmi in testa dai quali non riesce a liberarsi. Inoltre è curioso come parli bene di Metzger dicendo appunto che ha scritto un fondamentale testo porprio insieme a Ehrman (che è stato allievo e collaboratore dello stesso Metzger), testo che adotta la medesima metodologia che ha portato alle conclusioni del libro che si sta più o meno criticando.

Saluti
Andrea
MauriF
00mercoledì 23 maggio 2007 13:08
Spirito, guarda che al di sotto di quello che hai letto tu ci sono anche i punti che ha criticato con le relative argomentazioni.

Che cos'è che non condividi di tali critiche? Che cos'è che non va nelle argomentazioni?
Perchè se ci si limita a guardare alla fede o all'agnosticismo di chi scrive allora anche il mio cuginetto di 10 anni sa fare i suoi interventi, non credi?

Ciao
Mauri
spirito!libero
00mercoledì 23 maggio 2007 13:39
Non sono io che ho messo di mezzo la fede, ma il testo che hai citato difatti ho letto:

"ma che ha un'impostazione teorica confusa e risente troppo della provenienza religiosa dell'autore "

e mi ha dato enormemente fastidio perchè Ehrman è agnostico e duqnue di certo non può essere influenzato da alcuna fede.

Andrea
(Upuaut)
00mercoledì 23 maggio 2007 15:30
A me sembra che Vian contesti Ehrman solo ed esclusivamente sulla base della sua diversità ideologico-religiosa, e NON su valide argomentazioni storiche.
Da questo articolo di parte, quindi, il lavoro di Ehrman non ne esce sminuito di una sola virgola.



Kohan
00mercoledì 23 maggio 2007 19:03
Per saperne di più bisognerebbe leggere il libro e parlare col prof. Vian su quali sarebbero le cose che non quadrano , altrimenti che postiamo a fare ?
I nostri post sarebbero alquanto infruttuosi al riguardo.
spirito!libero
00mercoledì 23 maggio 2007 19:17
Io il libro di Ehrman, anzi, i libri di Ehrman e Metzger ce li ho sotto il naso in questo momento avendoli letti e non vi riscontro alcun preconcetto ideologico-fideistico.

Saluti
Andrea
Kohan
00mercoledì 23 maggio 2007 21:54
Benone quindi non ti rimane che parlare con Vian e farci sapere i punti esatti della discordia.
(Upuaut)
00giovedì 24 maggio 2007 20:47
Re:

Scritto da: Kohan 23/05/2007 21.54
Benone quindi non ti rimane che parlare con Vian e farci sapere i punti esatti della discordia.


E perchè non lo fai tu, visto che ci tieni tanto alle opinioni di Vian?

Per quanto mi riguarda, le argomentazioni di Ehrman rimangono intatte nella loro validità, a meno di serie smentite motivate da prove STORICHE.

[Modificato da (Upuaut) 24/05/2007 20.48]

Kohan
00giovedì 24 maggio 2007 22:11
Qui si discute in continuazione in cosa si è concordi e in cosa non lo si è e siccome è sempre interessante confrontarsi su certe cose, si voleva sapere da spirito su cosa un pò più precisamente non è d'accordo con Vian.
Ma da come parli sembra che l'hai letto pure tu (tra l'altro sei l'autore del tread,inizi col postare un libro e non argomentare ? [SM=g27993] ), potresti spiegare un pò più precisamente a quale parte del libro allude Vian sulla confusione concettuale copisti autori interpreti lettori ?
(Upuaut)
00sabato 26 maggio 2007 20:57
Re:

Scritto da: Kohan 24/05/2007 22.11
Qui si discute in continuazione in cosa si è concordi e in cosa non lo si è e siccome è sempre interessante confrontarsi su certe cose, si voleva sapere da spirito su cosa un pò più precisamente non è d'accordo con Vian.



No, no.. forse non hai capito bene...

SEI TU, O MEGLIO: E' VIAN, CHE DEVE DIRE SU COSA NON E' D'ACCORDO CON EHRMAN.

E se vuole farlo almeno lo faccia con argomentazioni di sostanza e non scrivendo inutili articoli di parte basati su pregiudizi ideologici e null'altro!
E tu, se come Vian non hai nulla di costruttivo da aggingere al lavoro di Ehrman, evita di postare a vanvera, per favore!

E' chi muove delle critiche che deve parlare, non chi non critica nulla!






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