Giudizio particolare e universale

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Roberto Bellarmino
00martedì 27 febbraio 2007 16:54
Ciao a tutti,
secondo quanto ho compreso dal catechismo, alla morte dell'uomo l'anima sopravvive al corpo e riceve immediatamente il suo giudizio, detto particolare.
Alla fine dei tempi, tutta l'umanità sarà quindi sottoposta al giudizio universale, e ognuno riceverà la propria ricompensa o condanna in una dimensione che coinvolgerà non solo l'anima ma anche la corporeità.
Quindi chi ha già ricevuto il suo giudizio particolare, solo al momento del giudizio universale raggiungerà il pieno completamento del suo destino finale.
Mi chiedo come ciò sia possibile, dal momento che al momento della morte si passa alla dimensione dell'eternità. Come è possibile spiegare il "lasso di tempo" che intercorre tra giudizio particolare e universale, se alla morte il concetto di tempo scompare...

Grazie,
Roberto
Thommi
00martedì 27 febbraio 2007 19:06
Non sò di preciso, io credo che alla morte del corpo l'anima torni in cielo, ed essendo il cielo perfetto l'anima non può portare con sè le imperfezioni che quindi muoiono insieme al corpo.

dicendo giudizio Universale tu puoi intendere 2 concetti:
-il primo intende il giudizio Uni-versale come un giudizio che avviene da "un" solo "verso" ("un"i"verso"); ossia un giudizio senza contro-giudizio quindi senza appello (sacro).
-il secondo intende il giudizio universale come giudizio che interessa l'intero mondo, o l'intero universo.

Non credo ci sia modo di sapere come potrebbe avvenire un giudizio simile nei dettagli, quello che si può sapere è che lo spirito sà perfettamente come comportarsi.

Io non credo possa esser possibile che Dio abbia creato un luogo per far soffrire la sua stessa creazione, io sono convinto che tutto il creato di Dio è buono, giusto e votato al benessere, alla pace ed all'amore.

Spero di esserti stato utile, forse qualcuno saprà rispondere in modo esaustivo alle tue domande specifiche.

Saluti
Thommy
MauriF
00mercoledì 28 febbraio 2007 09:25
Re:

Scritto da: Roberto Bellarmino 27/02/2007 16.54
Ciao a tutti,
secondo quanto ho compreso dal catechismo, alla morte dell'uomo l'anima sopravvive al corpo e riceve immediatamente il suo giudizio, detto particolare.
Alla fine dei tempi, tutta l'umanità sarà quindi sottoposta al giudizio universale, e ognuno riceverà la propria ricompensa o condanna in una dimensione che coinvolgerà non solo l'anima ma anche la corporeità.
Quindi chi ha già ricevuto il suo giudizio particolare, solo al momento del giudizio universale raggiungerà il pieno completamento del suo destino finale.
Mi chiedo come ciò sia possibile, dal momento che al momento della morte si passa alla dimensione dell'eternità. Come è possibile spiegare il "lasso di tempo" che intercorre tra giudizio particolare e universale, se alla morte il concetto di tempo scompare...

Grazie,
Roberto



Ciao,

Premetto che ti rispondo con un mio parere personale.
Secondo me non si passa in una dimensione atemporale quando si muore.
A sostegno di questa mia opinione mi viene da ricordare la condizione del Purgatorio...
Dove si parla di pene che durano un determinato lasso di tempo.

Dal punto di vista scritturale mi viene in mente il discorso di Gesù e che, se ricordo bene, è legato alla concezione cattolica di Purgatorio:

Matteo 5:25 Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.
Matteo 5:26 In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!


...è implicita, quindi una condizione "temporale" e non "atemporale" di tale purgazione.

Forse tale condizione è da intendersi valevole anche per quanto riguarda la condizione infernale ed anche quella paradisiaca.
Comunque provo ad approfondire bene la faccenda.

PS: Adesso mi viene in mente, a sostegno di quello che affermo, che alcuni indemoniati dicono: "sei venuto a torturarci prima del tempo?". Forse può essere utile al discorso.

Ciao
Mauri

[Modificato da MauriF 28/02/2007 9.35]

MauriF
00mercoledì 28 febbraio 2007 09:33
Re:

Scritto da: Thommi 27/02/2007 19.06

Io non credo possa esser possibile che Dio abbia creato un luogo per far soffrire la sua stessa creazione, io sono convinto che tutto il creato di Dio è buono, giusto e votato al benessere, alla pace ed all'amore.

Spero di esserti stato utile, forse qualcuno saprà rispondere in modo esaustivo alle tue domande specifiche.

Saluti
Thommy



Non è detto che Dio abbia creato un luogo di sofferenza...ma può darsi che più che luogo si parli di una condizione nella quale l'anima si trova a secondo dei rapporti con Dio.

Inoltre se il prezzo del peccato è la sofferenza e la morte...evidentemente è logico pensare che ci possa essere qualcuno che ha scelto male.

Se unisci a questo l'espressione dei demòni che ho appena citato nel mio reply precedente...ti rendi conto che tale pena sarà una realtà per qualcuno.

E non credo che sia tanto Dio che tortura...quanto la condizione di chi rifiuta Dio che gli provoca dolore per la distanza che si auto-interpone con la fonte della Vita e della Gioia.

Infatti a tal parere mi viene sempre in mente il seguente documento:
www.genitoricattolici.org/dannata.htm
Roberto Bellarmino
00venerdì 16 marzo 2007 10:25
Probabilmente la mia domanda non ha senso in quanto la fine dei tempi si avrà dopo il giudizio universale, per cui dopo la morte, e prima del giudizio universale, si dovrebbe essere ancora nel tempo.
Ma la questione è molto difficile da affrontare anche perchè il tempo e lo spazio, secondo la teoria della relatività, non sarebbero entità assolute.

Ciao,
Roberto
Aryon°
00venerdì 16 marzo 2007 15:02

Scritto da: Roberto Bellarmino 27/02/2007 16.54

Come è possibile spiegare il "lasso di tempo" che intercorre tra giudizio particolare e universale, se alla morte il concetto di tempo scompare...



Sapresti dire quanto tempo dura un sogno? No, sei cosciente di quello che stai vivendo nel sogno e immagini che stia passando del tempo, ma non lo percepisci nella stessa maniera in cui lo riesciresti a percepire da sveglio. Allo stesso modo nella dimensione spirituale si è coscienti di vivere, ma senza avere un'idea chiara del prima e del dopo. L'idea del tempo si forma dal vivere in una realtà immersa nel divenire e nel mutamento come è quella terrena, ma la realtà spirituale è statica e legata all'essere, non conosce il movimento. L'anima, slegata dal corpo, è immateriale, non ha un suo spazio definito dal quale si possa spostare per creare la percezione del tempo. Credo comunque che certe cose le capiremo meglio quando sarà il momento. Per adesso non c'è fretta, viviamo la realtà presente, che è meglio! [SM=g27985]

[Modificato da Aryon° 16/03/2007 15.04]

Stombola
00venerdì 16 marzo 2007 15:45
Roberto,

Aryon ti scrive:


Credo comunque che certe cose le capiremo meglio quando sarà il momento.



non ti ricorda niente?

comunque si mormora che in quel lasso di tempo ci sara l'animazione, dunque il tempo (se c'e') ti vola... relax and enjoy... [SM=g27987]

Stombola
Roberto Bellarmino
00venerdì 16 marzo 2007 16:41
Re:

Scritto da: Stombola 16/03/2007 15.45
Roberto,

Aryon ti scrive:


Credo comunque che certe cose le capiremo meglio quando sarà il momento.



non ti ricorda niente?




Sarà qualcosa del tipo "aspettiamo che Geova metta le cose a posto"? [SM=g27987] [SM=g27987]
Aryon°
00venerdì 16 marzo 2007 16:48
Re: Re:

Scritto da: Roberto Bellarmino 16/03/2007 16.41

Sarà qualcosa del tipo "aspettiamo che Geova metta le cose a posto"?



Sicuri di esservi completamente liberati dalla Torre di Guardia?? [SM=g27994]
Stombola
00sabato 17 marzo 2007 12:32
Aryon,

Scusa... niente di personale....

La WT e' una delle esperienze negative piu educative che si possano ricevere...

Non ti lascia e non ti deve lasciare... e' bene ricordarsela bene e per sempre... non sia mai che uno ci ricada.... magari in un'altra trappola.... a chi orecchi intenda [SM=g27987]

Ciao
Stombola
[SM=g28002]
mioooo
00lunedì 12 novembre 2007 17:44
Re:
Roberto Bellarmino, 16/03/2007 10.25:

Probabilmente la mia domanda non ha senso in quanto la fine dei tempi si avrà dopo il giudizio universale, per cui dopo la morte, e prima del giudizio universale, si dovrebbe essere ancora nel tempo.
Ma la questione è molto difficile da affrontare anche perchè il tempo e lo spazio, secondo la teoria della relatività, non sarebbero entità assolute.

Ciao,
Roberto



Ciao , posso dirti una cosa ? vorrei capire ma tutta la questione dei cieli , dell'aldilà , degli angeli , del paradiso è una questione tutta di approfondimento di fisica , intesa come materia di studio ??

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