Il peccato x cui non pregare

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+Franziskaner+
00mercoledì 7 dicembre 2005 12:28
Ciao a tutti,
torno dopo un pò di silenzio
dovuto a seri imprevisti e
voevo sottoporre alla vostra attenzione
un passo che non mi è chiaro moltissimo...

QUAL'E'IL PECCATO PER CUI NON PREGARE ?

-+-Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita; s'intende a coloro che commettono un peccato che non conduce alla morte: c'è infatti un peccato che conduce alla morte; per questo dico di non pregare.
Ogni iniquità è peccato, ma c'è il peccato che non conduce alla morte.-+-
(1Giovanni 5:16-17)

Che ne pensate ?

claudio.42
00mercoledì 7 dicembre 2005 14:52
Il peccato per cui non pregare, è quando qualcuno ha VOLONTARIAMENTE RESISTITO fino all'estremo, ai delicati avvisi dello Spirito Santo (bestemmia contro lo Spirito Santo) e , per cui , DIO , "ritira" l'azione del Suo Spirito verso quella persona.

"Lo Spirito MIO non contenderà per sempre con lo spirito dell'uomo".

Quando DIO ritira ogni azione dello Spirito Suo verso una persona che volontariamente ha resistito fino all'estremo, per quella persona non c'è più niente da fare.
Master Mystery
00venerdì 9 dicembre 2005 04:02
Una persona del genere si può identificare in una che ha fede in una religione non cristiana e che nonostante tutto ciò che sa del cristianesimo continua ad aver fede nel suo Dio, che ritiene di essere colui che lo salverà?

Così, per capire..
claudio.42
00venerdì 9 dicembre 2005 07:52
Re:

Scritto da: Master Mystery 09/12/2005 4.02
Una persona del genere si può identificare in una che ha fede in una religione non cristiana e che nonostante tutto ciò che sa del cristianesimo continua ad aver fede nel suo Dio, che ritiene di essere colui che lo salverà?

Così, per capire..






Per parlare del peccato "a morte" dovremmo fare un discorso un pò più lungo che, se vorrete, e lo richiederete, si farà.
ti faccio un esempio, così che tu possa capire qualcosa di questo peccato, tanto per iniziare.

Mentre cercavo un maleto in una stanza di un ospedale, fui attratto dall'aspetto di un vecchio che sembrava agli estremi, tanto era finito e cadaverico. Lo salutai e chiesi come stasse, ed egli rispose con un filo di voce. Sentii di parlargli del Salvatore, Gesù, ed egli, gentilmente, mi rispose che non appena sarebbe uscito dall'ospedale avrebbe riaperto una certa attività che non gli permetteva d'occuparsi di religione. Volendo, da un lato, non spaventarlo, ma, dall'altro, esser fedele a ciò che sentivo, gli dissi, il meglio che potei, che nessuno è sicuro del domani, e che non dicevo quello perchè lui era molto malato, benchè non si poteva nascondere, era molto malato. Egli ripetè che non avrebbe potuto ed io dissi che non c'era bisogno di rimandare per accettare Gesù. Ad un tratto i suoi occhi, che parevano spenti, si animarono di una strana vivacità, e sulle gote cadaveriche, si sparse un lieve rossore, e mi disse, con voce turbata. Per piacere , non parlarmi di quel nome!
Sentii come un gelo nel cuore, e mi allontanai lentamente, mentre udii la voce sottile dello Spirito, diemi; Peccato a morte!
L'uomo era da tempo morto nella vita dllo Spirito, quindi era inutile annunziargli il Salvatore.

Qualche cosa del genere accadde da un altra parte con un altra persona vecchia, anche se non malata: sfuggiva alla conversazione intorno a Gesù e sentiva ribrezzo solo a sentirne nominare il nome.

Per l'opposto, ho incontrato delle persone che hanno commesso gravi peccati, le quali, con agonia e sofferenza hanno domandato se per loro c'era piu niente da fare. Alcuni gli avevano detto che avevano commesso il peccato a morte e che non si poteva piu pregare per loro. Alla domanda che gli feci, se essi amavano ancora il Salvatore, risposero che lo amavano e che si erano pentiti. Se costoro sentivano ancora un attrazione per Gesù, il loro spirito non era morto. I "morti" non si accostano a Lui e non amano udire parlare di Lui.


Questi erano solo esempi, per dirti che, tutto dipende da come la persone che citi, reagisce al sentir parlare di Gesù.

Se hai domande, falle pure.

Ciao.
+Franziskaner+
00sabato 10 dicembre 2005 07:23
Grazie Claudio,
sei stato chiaro e si denota
subito che hai un gran bel carisma profetico
nel capire se una persona si trova in quel peccato.
Tuttavia, non avendo DIO datomi questo dono
come posso individuare esattamente il peccato a morte...
Nel senso...nel dubbio è meglio pregare ?
Supponiamo che un musulmano sia in punto di morte
e come sappiamo l'Islam al solo parlare di Gesù Cristo
che è il Salvatore si scandalizza, cosa fare ?
E' possibile arrivare a quel punto di "non ritorno"
anche in tenera età...bisogna aver commesso peccati
particolarmnete gravi ?


Altra domanda:
Giovanni 17:9 Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi.

Anche qui Gesù, quando parla di un mondo per cui
non prega si riferisce a coloro "inconvertibili" ?

Ti sono molto grato se mi aiuti a comprendere
meglio.

Ti rigrazio fraternamente, Claudio.

claudio.42
00sabato 10 dicembre 2005 15:32
Re:

Scritto da: +Franziskaner+ 10/12/2005 7.23
Grazie Claudio,
sei stato chiaro e si denota
subito che hai un gran bel carisma profetico
nel capire se una persona si trova in quel peccato.
Tuttavia, non avendo DIO datomi questo dono
come posso individuare esattamente il peccato a morte...
Nel senso...nel dubbio è meglio pregare ?
Supponiamo che un musulmano sia in punto di morte
e come sappiamo l'Islam al solo parlare di Gesù Cristo
che è il Salvatore si scandalizza, cosa fare ?
E' possibile arrivare a quel punto di "non ritorno"
anche in tenera età...bisogna aver commesso peccati
particolarmnete gravi ?



Caro Franzisker, per rispondere alle tue domande , dobbiamo, prima di farlo, approfondire un pò.

Ciò, richiederà un poco di tempo ma, in fondo, credo che troveremo risposta.

Scrivo dopo aver pregato per avere Luce sul soggetto perchè certi argomenti vanno affrontati con timore.
Grazie a DIO ho avuto "Luce" su un soggetto a cui mai avevo pensato e ringrazio Dio per la domanda che ti ha spinto a fare, perchè è anche con questi modi che LUI ci fà crescere.

Su questa domanda tua, che quoto:

Supponiamo che un musulmano sia in punto di morte
e come sappiamo l'Islam al solo parlare di Gesù Cristo
che è il Salvatore si scandalizza, cosa fare ?



Una cosa che mai avevo nè pensato da me stesso, nè avuta "rivelata" , è questa: In Giovanni 1: 9, si legge: " la vera luce che illumina ogni uomo, stava venendo nel mondo".

Ogni (OGNI) uomo riceve un pò di Luce da Cristo, anche se non sà chi Cristo sia. La "luce" , la "sensazione" che OGNUNO ha di DIO, la riceve da LUI, benchè, l'uomo, non LO conosca.
Ognuno verrà giudicato a seconda della luce che ha ricevuta.

Ci sono gli "Eletti prima della fondazione del mondo", predestinati ad essere "Sposa" di Gesù Cristo, e ci sono coloro che , seppur non essendo "eletti", a seconda della luce ricevuta, in base all'obbedienza sui "dettami interiori" di questa Luce, verranno salvati.

E' innegabile che ci sia una "Sposa", le Scritture sono piene di riferimenti. Ci sono gli "invitati" alle nozze dell'Agnello, ma, per esserci nozze, l'Agnello deve avere una Sposa, quindi stiamo parlando di due categorie.
D'altra parte, DIO, che è Amore, non condannerà colui che , vuoi per cultura , vuoi per non averne sentito parlare o sentito parlarne, spiegato male, non crede a Gesù Cristo, come Salvatore. Lasciamo il giudizio a DIO e, in questo caso PREGHIAMO.


per quanto riguarda questo punto, che quoto :

E' possibile arrivare a quel punto di "non ritorno"
anche in tenera età




Sinceramente, non credo. I Bambini, come sappiamo , sono amati da Gesù cristo, al punto che li ha portati a paragone ai discepoli, dicendogli che se "non diventavano come bambini, non potevano entrare nel regno di DIO".

Il Peccato, il peccato GRAVE , viene dai "motivi di dentro" (dall'abbondanza del cuore, la bocca parla, perchè è dal di dentro che che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi,adultèri, cupidigia,malvagità, frode, sguardo maligno, superbia, calunnia, stoltezza. Tutte queste cose escono dal di dentro e contaminano l'uomo". ed un bambino, dentro di sè, non può essere così!

Molti guardano ai peccati visibili, non conoscendo i "motivi di dentro" per cui le persone agiscono in maniera a noi, visibile, e, per questo, molte volte ci ritroviamo a giudicare altri. Non dobbiamo farlo. UNO solo è "Colui che pesa gli spiriti!".


Per quanto riguarda questa tuo domanda , che quoto :

come posso individuare esattamente il peccato a morte...
Nel senso...nel dubbio è meglio pregare ?



..la risposta, come detto, abbisogna di un pò più di tempo e mi accingo a dartela ma ti chiedo un pò di pazienza.

Allo stesso modo, risponderò, anche a questa :

Altra domanda:
Giovanni 17:9 Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi.

Anche qui Gesù, quando parla di un mondo per cui
non prega si riferisce a coloro "inconvertibili" ?












[Modificato da claudio.42 10/12/2005 15.33]

claudio.42
00sabato 10 dicembre 2005 16:19


QUAL'E'IL PECCATO PER CUI NON PREGARE ?

-+-Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita; s'intende a coloro che commettono un peccato che non conduce alla morte: c'è infatti un peccato che conduce alla morte; per questo dico di non pregare.
Ogni iniquità è peccato, ma c'è il peccato che non conduce alla morte.-+-
(1Giovanni 5:16-17)





come posso individuare esattamente il peccato a morte...
Nel senso...nel dubbio è meglio pregare ?




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ci si permettano alcune riflessioni:
Un medico ,chiamato a certificare la morte, non si accontenta udire che il tale sia, per esempio, caduto da una grande altura o abbia ricevuto molte ferite, una sola delle quali basta a uccidere;non si contenta di informazioni, ma vuole esaminare il corpo, e verificare se ancora vi sia respiro di vita. Nè dirà che uno non può essere morto, perchè è caduto da poca altezza o sia stato leggermente ferito, ma lo pronunzierà morto se è morto. Infatti, alcuni muiono a seguito di piccola caduta o altro male leggero ed altri invece, di resistenza tenace, sono ancora vivi dopo sofferenze che ucciderebbero più persone. La resistenza e tenacità della vita non è la stessa in tutti: ciò è vero anche nel campo dello spirito. Perciò il "morto" e "vivo" non possiamo dirlo secondo notizia che abbiamo del male commesso, ma è serbato al Gran Medico di vedere e far vedere se in loro sia ancora un pò di respiro.
noi possiamo dire che uno è morto , se davvero lo è; così è nel campo spirituale. Ma dire noi che quel tale abbia commesso il peccato a morte, perchè, per esempio, ha bestemmiato contro lo Spirito Santo, o è caduto, o ha peccato volontariamente, o ha trascurato la cotanta salute, dichiararlo noi, morto, non perchè sia senza respiro, ma perchè noi sappiamo che ha commesso questa cosa è errore.Perchè non sappiamo se la bestemmia, per triste che sia stata, abbia raggiunto la misura definitiva, se cioè le radici che lo tenevano legato, sono tutte recise, o si tratti di un principio di caduta;se ha peccato volontariamente e fino a che punto;se ha trascurato fino all'estremo. E' solo dalla morte che possiamo giudicare che è morto e non da altro. Perchè, poi, alcuni muoiono con molto meno mal fare di altri, ed alcuni , invece, nonostante gravi trascorsi, sono segnalati ad una lunga grazia, è fra i misteri di Dio. Simi fù condannato a morte per il semplice fatto di avere attraversato il torrente di Chedron, che, secondo il comando del re non avrebbe dovuto attraversare (1° Re 2:36,46). La sentenza può sembrare esagerata, addirittura capricciosa, ma fù data per Divina sapienza. Simi era andato morendo da molti anni, e quello fù l'ultimo esperimento; laddove altri,nonostante peccati davvero gravi,furono tenuti in vita,perchè in loro vi era una radice di amore tenace, che li rimandò al gran Medico, il quale non caccia coloro che vanno a Lui, perchè è Salvatore all'estremo (Ebrei 7:25)."

Il delicato soggetto deve essere trattato con timore e avvedimento, perchè vi è pericolo da ambo il lati;che, dobbiamo badare a non spingere alla disperazione alcuno che voglia ancora accostarsi a Dio; e anche a che nessuno divenga presuntuoso e abusi della Grazia. E' pericoloso avventurarsi nel territorio nemico, perchè oltre a che è male in sè, nessuno conosce anticipatamente quando potrebbe rimanervi per sempre. Il Signore si è serbato il tempo e il privilegio di dare o ritirare l'ultimo filo di pentimento e di desiderio di accostarsi a Lui. Perciò , uno perdonato, per esempio, tante volte, in gravi peccati,può , per qualche cosa che pare meno grave, esere definitivamente staccato e trovarsi morto. E' savio pregarLO che ci liberi da ogni peccare, senza premeditare nulla se e quando sarebbe peccato a morte.

La parte per cui si è resi capaci di ricevere il divino è lo spirito in noi. Ogni uomo ha tre parti, spirito, anima , corpo. Spesso, nelle Scritture, si dice anima, e si vuole intendere anche lo spirito, il quale è come la macchina motrice. Se lo Spirito di Dio non toccasse lo spirito umano, sarebbe vano parlare di Gesù Cristo. Lo spirito nostro è soggetto a divenire più o meno sensibile. Esso cresce o , verso l’eccellenza, come era lo spirito di Daniele, che aveva uno spirito eccellente; o scende verso l’induramento. Siccome i rapporti che il Creatore ha con tutti gli uomini sono segreti, noi non sappiamo quanta opportunità, avvisi e quanta luce abbia avuto ognuno. Per non guardare al soggetto dal vasto aspetto dei rapporti del Signore con tutti gli uomini , chiamati ciascuno a rendere ragione della luce che hanno avuto, la quale, come si è ricordato, è Gesù Cristo, benché da tanti non conosciuto sotto quel Nome (Giovanni 1:8-9), occupiamoci di coloro che hanno avuto lìopportunità di udire l’Evangelo e non hanno voluto, o hanno udito e poi sono morti.

Cenni del peccato a morte si trovano in modo più specifico nei seguenti passaggi:

Matteo 12:22-45 ( e referenze) ; Ebrei 2:3 ; 3:13 ; 6:6 ; 10:26-31 ; 1° Giovanni 5:16-17.

Hanno diversi nomi , ma la conseguenza è una: morte.
....continua..
claudio.42
00sabato 10 dicembre 2005 22:26
La bestemmia contro lo Spirito santo (Matteo 12:22, 32 ;43,45)
Due volte è ricordato, dallo stesso evangelista, Matteo, che i nemici dissero che Gesù scacciava i demoni per il principe dei demoni: “ecco, Gli fù presentato un indemoniato muto. E quando il demonio fù cacciato fuori, il muto parlò, e le folle si meravigliarono, dicendo: Mai si vide una tale cosa in Israele. Ma i Farisei dicevano: costui scaccia i demoni per il principe dei demoni. E Gesù andava attorno…” (Matteo 9:32-35). Cioè, mentre i farisei insinuavano, Gesù continuava l’opera di misericordia. I Farisei avevano tempo di scoprire che l’accusa era assurda e malvagia e potevano non ripeterla. La ripeterono. In Matteo 12;22 e segg, leggiamo:

“Allora gli fù portato un indemoniato, cieco e muto; ed Egli lo guarì in modo che il muto parlava e vedeva, e tutta la folla, stupita , diceva: non è costui il Figlio di davide?.
Ma i farisei, udendo ciò, dissero: “Costui non scaccia i demoni se non per l’aiuto di Belzebub, principe dei demoni”.

Non solo non si erano corretti dalla prima insinuazione, ma l’avevano arricchita, aggiungendovi il nome Belzebù. Questa volta Gesù rispose, e spiegò che non è possibile che Satana scacci sé stesso. Poi domandò per chi li scacciassero i loro figli, perché c’erano fra i Giudei , di quelli che scacciavano demoni, e s’intende che lo facevano per il potere di DIO. “Perciò i vostri figli saranno i vostri giudici”. E aggiunse : “ma se io caccio i demoni per lo Spirito di DIO, il Regno di DIO si è avvicinato a voi: Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde”.

Ed aggiunse:

“Ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà loro perdonata. Ed a chiunque avrà detto qualcosa contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato, ma chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo secolo , né in quello futuro”. Aggiunse altri avvisi e ammonimenti ed infine disse:
“Quando lo spirito immondo è uscito da un uomo, egli và attorno per luoghi aridi, cercando riposo e non lo trova. Allora dice: io me ne tornerò a casa mia, da dove sono uscito; e se quando egli torna, la trova vuota , spazzata, adorna, allora và e prende con sé sette spiriti peggiori di lui, i quali entrano ed abitano qui; e l’ultima condizione di quell’uomo, diventa peggiore della prima”.

Quando lo Spirito di DIO abbandona un anima, essa rimane vuota, e poi, da umana sollecitudine e tentativi, viene spazzata, e poi adornata, perché non c’è nessuno che non cerchi una qualche religione, qualunque nome , essa possa avere. I più increduli sono anche i più superstiziosi. Nelle anime che rigettano Gesù Cristo il vuoto non rimane a lungo. Fanno una certa “spazzatura e adornamento”, e poi và ad abitare un demone accompagnato da altri sette. (IL soggetto meriterebbe ulteriore studio, su cosa possa essere “spazzatura ed adornamento”, perché molti, vi si ritroverebbero, pur nominando Gesù).

Se il soggetto fosse sul demonismo, si dovrebbero scrivere molte cose; bastino poche osservazioni:

E’ vero che ogni anima prima di ricevere Gesù Cristo è sotto l’influenza o è posseduta addirittura da qualche cattivo spirito: il mondo giace nel maligno (1° Giovanni 5:19), ed è la presenza di DIO nei cuori che manda via ogni sinistra influenza e presenza.

Non dico che tutti i non cristiani, cioè tutti quelli che mentalmente hanno sottoscritto ad un credo cristiano, siano tutti posseduti da demoni, ma ritengo che, gli uomini, da adulti, cominciando a fare male sono influenzati, e continuando nel male, sono posseduti da demoni, ma che sono liberati appena danno spazio, ciascuno a seconda della condizione in cui si trova, e capacità che può avere, alla Luce che li illumina in segreto.

Ciò spiega la grande varietà di spiriti in tutti i paesi. Ci sono delle belle anime, quasi trasparenti, e piene di vero timore di DIO, anche se non sempre intellettualmente illuminate, ed altri, invece che fanno ripugnanza. C’è stato un lavoro segreto del Signore con ogni uomo.

Che questi pochi cenni sul difficile argomento del demonismo, possano almeno tranquillizzarci e farci rimettere il problema nella mano del Signore, che sa come parlare e raggiungere ogni anima. Per non “intopparsi” sul “Come crederanno se non vi è chi predichi” di Romani 10:14, basti notare che si deve distinguere il predicare, evangelizzare ai fini della Chiesa, radunamento della pienezza dei Gentili, e la illuminazione che il Signore manda ad ogni uomo in segreto, e, secondo la quale, in mancanza di luce più piena, ogni uomo sarà giudicato. Il non distinguere questo, descriverebbe male il nostro Signore Creatore e Amatore di tutti i popoli.

I farisei avevano per ben due volte , e con crescente malizia, ripetuto l’offesa, eppure Gesù non disse che avevano veramente commesso il peccato contro lo Spirito Santo. L’ammaestramento sul soggetto era ancora un avviso, per quanto a lungo , non si sa, ma era ancora avviso, e non confanna.

Chi offende lo Spirito Santo , si chiude volontariamente la via si scampo, non perché DIO si vendichi, ma perché l’uomo toglie al Signore la via di raggiungerlo. E’ per mezzo dello Spirito Santo che il Signore convince di peccato, e presenta il piano di salvezza. Ora, se le opere fatte per lo Spirito di DIO che sono una testimonianza ed un invito, vengono giudicate come fatte per un altro spirito, per il demonio, si dice al testimone che non si vuole ascoltare. I Farisei non negavano l’opera e non potevano perché era evidente, ma si rifugiarono nell’invisibile, e oltraggiarono lo Spirito di DIO. Non lo dicevano per ignoranza, anche se in principio ci sia stato un po’ d’ignoranza. Dalla più grossa ignoranza potevano essere liberati, se volevano notare il procedere benevolo del Signore, e conoscere che chi opera a mezzo del diavolo non è di carattere e condotta innocente e santa. E se ancora restava ignoranza , potevano essere liberati udendo Gesù spiegare che è impossibile che Satana sia così insensato da scacciare sé stesso. Avevano l’esempio dei loro figli che , anche loro scacciavano i demoni. Se rigetteranno ancora questo messaggio, mostreranno che non vogliono essere illuminati e quindi chiuderanno ogni via allo Spirito di DIO che li avverte: non vorranno la luce; ma con maliziosa ostinatezza sceglieranno le tenebre. Erano sullo sdrucciolevole pendio del male, ma non lo avevano percorso tutto. Correvano rischio di peccare, e bestemmiare contro lo Spirito Santo . Bestemmia è il dirne male, il chiamarLo col nome oltraggioso di demone.

Peccato è resistere a lungo alla voce delicata ed insistente che vuole attirare alla Grazia ed invita a udire. Correvano verso la morte. Il peccato a morte non è sempre causato dalla bestemmia. I bestemmiatori sono forse pochi, ma il peccato contro lo Spirito Santo sotto altre forme è più diffuso che non si creda, e si può commettere, sia indurendosi nel peccato, fino a perdere la sensibilità , o continuando a trascurare la salvezza (Ebrei 2), o scadendo dalla grazia e crocifiggendo di nuovo il Figliolo di DIO o peccando volontariamente, dopo aver ricevuto la verità

..continua..
claudio.42
00lunedì 12 dicembre 2005 09:29
L'ammalato respira ancora, dunque,è vivo: non sepoltura ancora.

Si sono visti così, dei malati all'estremo che sono guariti ed ahanno avuto prolungati, anni di vita. Attenti al respiro! Nella vita dello Spirito, attenzione a che non sia ritirato l'ultimo soffio Divino1 "Signore,non togliermi lo Spirito Tuo Santo", dovrebbe essere ripetuto, come Davide, più di frequente.

Alcune volte la morte biene in modo violento, ma più spesso è causato da un lento dissolversi.

IL MORIRE LENTAMENTE.

"Non trascurate una così tanta salute" (Ebrei 2:1-3.)

Trascurando la preghiera e la comunione col Signore, e tutto quello che Egli ci mette davanti per aiutarci a intenderLo e servirLo meglio, piano piano, la salvezza scivola come a colui che, addormentatosi , cade di mano un oggetto. "Perchè conviene che maggiormente ci atteniamo alle cose udite, che talvolta non ci sfuggano".

"Come scamperemo noi se trascuriamo una così tanta salute"? Vale a dire che il male sarà irrimediabile. Trascurando, alla fine si muore. Piano piano, il potere ricettivo che è nello spirito dell'uomo e che si riscalda e accende al soffio dello Spirito di Dio, pian piano si và consumando senza essere rinnovato, e lo spirito umano, è estinto, prima che l'uomo muoia nel visibile. L'uomo, da triplice, diviene duplice; prima è spirito-anima-corpo, ma col peccato a morte diviene solo anima e corpo: s'intande uomo animale: l'anima quì menzionata, non è nel senso elevato. E' vivò ed è morto: è un morto che cammina. "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti", disse Gesù ad uno che voleva seguirLo.

Qualcuno ha fatto l'esempio di una bacchettina di ceralacca, che, bruciata e ribruciata, alla fine non si accende più. Le materie infiammabili sono distrutte.

"Guardate fratelli, che tra voi non vi sia in alcuno di9 voi un cuore malvagio d'incredulità, per ritrarvi dall'Iddio vivente. Anzi, esortatevi gli uni gli altri, tutto il giorno finche si possa dire "oggi", affinchè nessuno di voi sia indurato per inganno del peccato".

L'effetto, anche quì è lo stesso: cioè, morte dello spirito, mentre l'uomo animale vive ancora per anni. La causa è differente: "cuore incredulo, induramento nel peccato".

Se l'uomo pecca e resiste, se trasxcura la voce delicata e ammonitrice dello Spirito Santo che l'avverte di non peccare e che, dopo il peccato, lo esorta e spinge al Mediatore perfetto, per essere ristorato, ricevere grazia e forza per l'avvenire, pian piano la coscienza, che è come la sentinella che il Signore ha messo in noi, diviene cauterizzata, cioè, come incallita e l'uomo non sente più il pungolo dello scrupolo e del pentimento; infine muore. Può sentire rimorso, pentimento, secondo l'uomo, ma non gli giova perchè gli manca l'amore e la fiducia in DIO (2° Corinzi 7:10)Nella lettera agli Ebrei 3:13, il tema è "peccato speciale", quello di "indurarci" di fronte alla rivelazione della Grazia che è in Cristo.

Il cuore malvagio d'incredulità è quello che decide contro la propria coscienza, lottando con essa, per non voler credere. Negli Atti degli Apostoli ci sono cenni che alcuni si induravano (Atti 19:9). E' un volontario indurarsi, perchè il cuore accarezza qualche malvagità nascosta e dice: NO, e NO; fino a che non può più dire SI', perchè il cuore è come impietrito.

All'ostinato Nabal il cuore divenne come di pietra e morì (1° Samuele 25:37-38 ). Faraone prima si indurò da sè stesso, il cuore, cioè, s'incoraggiò contro gli avvisi e i segni di DIO, e in ultimo il cuore gli fù indurato da DIO.


CADUTA. Perchè si è esposto a nuova crocifissione ed infamia il Figliolo di DIO (Ebrei 6:1-8 ). Si tenga presente il soggetto della lettera. lo scrittore si è lamentato che quei cristiani era no pervenuti a tale condizione , tale, da aver bisogno ancora di latte, e non potevano prendere cibo sodo (Ebrei 5:12). Avrebbe voluto spiegare molte cose, e doveva solo accennarle, come , esempio, il Ministero di Melkisedek, perchè , come età, dovevano essere adulti; quindi erano come "rachitici", grandi eppure rimasti "bambini", e, perchè così malati, in pericolo di morire.

Andavano cadendo, fino a che vi sarebbe stat la finale caduta. Come un albero che si tiene in piedi, benchè lo si stia tagliando, fino a che non sia stata recisa l'ultima radice.

Erano stati una volta illuminati, avevano gustato il dono celeste, erano stati fatti partecipi dello Spirito Santo, avevano gustato la buona parola e le potenze del secolo a venire.

Intendiamoci, la vita piena, descritta nelle parole suddette, è vita matura, di santo veramente approfondito nel Signore. Però una chiesa che riceve il dono dello Spirito Santo ha in spirito, come in germe, cominciato a gustare tutto ciò. Se così fosse, il pericolo della caduta sarebbe solo per qualche santo maturo e in nessun altro. Ma non è così: lo Spirito Santo porta illuminazione, benchè essa debba andarsi svolgendo, e fò gustare sempre più il dono celeste; Gesù Cristo diviene più prezioso e caro. La Parola di Dio comincia ad avere un sapore sempre più gradito, e si comincia, per la benedetta "Caparra", (Efesini 1:13-14) a gustare anche le potenze del secolo avvenire. Se si rimane in quel fuoco dello spirito e nella prima consacrazione, se si è fedeli ai primi voti fatti, di volere, per la vita e per la morte , fare la volontà di DIO, di volerLo seguire ovunque ci porti; se ci arrendiamo riconoscendo che siamo entrati nel nuovo nel nuovo territorio e il Signore ci deve spiegare cose riservate che non sappiamo, e ci disponiamo a farci ammestrare noi cresciamo; ma se cerchiamo di cadere sotto il dominio dellalettera, intoppandoci della Parola, si comincia a scadere come i Galati, a mescolare legge e Grazia, laddove sotto il fuoco di Dio era tutta grazia: e pian piano mescoliamo tante cose al sacrificio di Gesù Cristo. Cominciamo a staccare l'occhio dalla fede e del cuore da Quella morte Gloriosa di cui abbiamo testimoniato con coraggio, e facciamo sì che non dipendiamo più dal Suo Sacrificio, e non viviamo sotto la continua aspersione del Suo Sangue (1° Pietro 1:2) e ci appoggiamo ad altro e ad altro, fino a che si cade, perchè si è sprezzato il Sacrificio di Lui, e Lo si è esposto, di nuovo, ad infamia, se non sempre , davanti agli uomini, ma certo davanti ad angeli invisibili. Ed è una rovinosa caduta: peccato a morte.


Siamo in conclusione: non resta che analizzare il "Peccato volontario" (Ebrei 10:26-31)

[Modificato da claudio.42 12/12/2005 9.30]

Tornelius
00martedì 13 dicembre 2005 03:23
tre giorni fa, mentre cenavo con degli amici per festeggiare il mio compleanno, vedevo un mio amico in maniera diversa da come lo vedevo prima. in passato lo vedevo come persona cattiva, ma non mi dava molti problemi. invece quella sera, dopo che sono entrato in comunione con il Signore, sentivo una repulsione da lui, motivata dalla paura di ricevere una persecuzione.
mentre cercavo di capire come mai provavo quella sensazione, mi è balenata in mente una risposta: "Bestemmia contro lo Spirito Santo". si è trattato solo di sensazioni e intuito immotivati, perlomeno secondo mente umana, ma leggendo questa discussione ciò che ho letto nel cuore di questo mio amico ottiene conferma.
effettivamente, avrei potuto evangelizzare tutti i miei amici della tavolata, ma lui proprio no. al primo tentativo di evangelizzazione mi avrebbe risposto con una risata, al secondo tentativo con una bestemmia, al terzo con la violenza.
si tratta di una persona che probabilmente sarà scesa a patti con l'oppositore, sicuramente propensa a peccare e trovare soddisfazione nei peccati.
lungi da me motivare, perchè ho proprio riportato un fenomeno che non riesco a spiegare. l'ho solo capito.
claudio.42
00mercoledì 14 dicembre 2005 13:07
Peccato volontario (Ebrei 10:26-31)
Di nuovo il soggetto è legato al glorioso ministerio di Gesù Cristo, il quale , avanti i secoli per Lo Spirito Eterno, ha presentato Sé stesso a Dio, come unica e preziosa offerta. Egli è la Via recente, nuova, cioè, è vivente, tagliata nel Suo Corpo. Per Lui , le leggi Sue, che sono di data anteriore a Mosè, per Lui sono messe nei cuori, e scritte nelle menti; per Lui dunque, vittoria definitiva sul peccato e sull’ignoranza. Egli è un Sommo Sacerdote sopra la casa di Dio (la Chiesa). Perciò dobbiamo accostarci a Lui, in piena certezza di fede, avendo i cuori cospersi (quel cosperso continuo, del Sangue Suo!). Solo per il continuo cospergere di quel Sangue, siamo liberati da ogni mala coscienza. Il corpo deve essere lavato d’acqua pura, e viviamo anche una vita pura all’esterno. Quel cospargimento libera da ogni contaminazione di carne e di spirito: la contaminazione comincia dentro, ed arriva fuori, chè, questa è la storia del peccato; Dal primo superbie del cuore, dell’angelo ribelle: da dentro , il peccato arrivò fuori. La Santità pure comincia dentro e arriva fuori: dall’intimo dello spirito si stende a tutto il corpo. Nella casa del Signore , anche i più umili utensili sono santi (Zaccaria 14:20), profeticamente applicabile anche ora. Bisogna essere vigilanti, esortarci nel bene; il giorno si avvicina. Ma, pare udire qualcuno, e se non lo dice lo pensa: Eh! Eh! quanta paura! DIO è buono! Egli ha pietà! Se sbaglio, Lui mi perdona! E intanto VOLONTARIAMENTE si resiste, si offende.


VOLONTARIAMENTE, dicendosi al proprio cuore ingannato, che alla fine tutto andrà bene, ecc, ecc. E si pecca contro la grazia di Dio, per altro modo ma venendo al triste esito: MORTE. Si è avuta conoscenza della verità, e non si è apprezzato, e non si vuole continuare a riverire quel sacrificio.

Che il passo di Ebrei 10:26-31, si riferisca in modo speciale in rapporto alla persona di Cristo, ed indichi un peccato d’incredulità che fa scadere dalla legge dello Spirito, dalla Grazia pura., per rimanere sotto il legalismo Giudaico, lo si comprende anche dalla prima lettera di Giovanni, nella quale è detto che “qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre” (1° Giov. 2:1) e alla fine dell’epistola 1° Giovanni 5:16-17, è detto che non tutti i peccati sono a morte. Eppure, in tutti i peccati entra più o meno, una certa volontarietà. Si tenga bene a mente il soggetto centrale della lettera agli Ebrei: Gesù Cristo in rapporto al Giudaismo, ed ogni appoggio a qualunque altra cosa che non sia Cristo solo.

Chi pecca volontariamente, nel senso dell’epistola, oltraggia lo Spirito della grazia, e calpesta il Figliolo di Dio, cioè, non riconosce la Sua umiliazione, che fù necessaria e indispensabile per salvare l’uomo.
Cristo, e solo Lui salva, ed Egli è sufficiente a salvare sino alla fine. O Lui , e in tutto, o nulla.

Chi pecca, è peccante in un presente ostinato e continuo, è dal diavolo. Ciò non contraddice le precedenti affermazioni della lettera di Giovanni, “che chi ha peccato deve ricorrere al Mediatore”. Nell’uomo di Dio il peccato viene come dolorosa, odiata eccezione, di cui si pente e da cui vuol essere liberato; non lo ama, non lo fa, non lo fabbrica. In colui che NON vuole avere il timore di Dio, il peccato è la regola della vita: l’uomo fabbrica: e dove è finito un male, ne inventa un altro. Inventore di mali.

Giovanni raccomanda : “Se qualcuno vede un suo fratello commettere peccato, che non sia a morte, preghi Dio ed Egli gli donerà la vita” , cioè, a quelli che peccano, ma non a morte. “Vi è un peccato a morte: per quello in non dico di pregare” (non è che dice di NON pregare, non chiede di pregare, ma non e obbligo di non farlo).

Il giorno verrà che capiremo meglio queste parole, se , cioè, sia quel tale, morto, abbandonato dalle preghiere della Chiesa soltanto o definitivamente anche dalle preghiere del Sommo Sacerdote in Alto. Ciò è fuori del nostro immediato soggetto: si è voluto accennarlo, perché possono darsi esempi che noi non possiamo pregare più per un anima, che per noi è considerata morta; è il Signore che ci toglie il “peso della preghiera”, eppure , ancora definitivamente, quell’anima non è morta, in senso assoluto. Il soggetto è arduo e richiede Carità illuminta anche in chi legge, se nò, non l’intendiamo.

Samuele pregava sempre, anzi faceva cordoglio per Saul; ma il Signore gli disse che era inutile, perché lo aveva sdegnato (1° Samuele 16:1).
Una pausa: molti dicono che quel tale è “morto” ,perché essi non possono più pregare, e così giudicano che è morto; ma, si badi che Samuele amava Saul, piangeva per lui e quindi, gli fù ben duro udire che Saul era stato rigettato, ed un altro era stato eletto.

Se non amiamo, se siamo stanchi di alcuni, è facile udire , nell’inganno del nostro cuore, che alcuni sono morti, mentre no lo sono. Dio usa il pietoso e i pietosi , nel Pietoso Gesù.

Ma, era definitivamente morto, Saul o era morto solo al regno?
la morte finale di lui, e non solo al regno, al cui regno morì per la disubbidienza circa gli Amalechiti, ma la morte anche dell’anima avvenne quando andò a cercare la pitonessa indovina. Si rilegga 1° Cronache 10:13-14.

Però a noi basti sapere, per cessare di pregare, che il Signore ci dica : E’ morto. Se poi Egli lo vuole anche far vivere e risuscitare, e vuole levare il peso della preghiera da noi, e darlo ad altri, come accade a volte, oppure vuole serbare il caso estremo al Capo della Chiesa, il caso impossibile all’uomo, serbarlo all alto, come che sia noi vogliamo sapere quando cessare di pregare per il fratello che ha peccato.

Il comando è di pregare per tutti i casi: il non pregare è eccezione e non regola. Occorre essere in spirito, perché la vera preghiera efficace del giusto, piantata cioè nella Giustizia di Gesù Cristo, in cui siamo fatti giusti, la preghiera , per essere efficace, potente e raggiungere il Cielo, deve essere lavorata [G[ energicamente dallo Spirito Santo (Giacomo 5:16 Efesini 2:18 ; 6:1[SM=g27989]. Se, mentre siamo in spirito, mentre il fuoco e l’amore di Dio ardono il nostro cuore, e sentiamo di piangere per le anime e anche siamo disposti a mettere, come Mosè e Paolo, la vita per loro, se ALLORA sentiamo che quel tale è morto, ha commesso il peccato a morte, da “allora” soltanto, siamo scusati di non pregare più .

Lo Spirito Santo è non solo importante , ma essenziale nella vita nostra, che senza di Esso non possiamo nulla.

Gesù ha detto che dobbiamo dimorare in Lui e nel Suo amore, perché senza di Lui non possiamo far nulla. Questo è il comando, e da ciò i comandi (Giovanni 15:1-10). L’epistola di Giuda esorta a dimorare nella carità di Dio, aspettando la misericordia del Signore Gesù.

Ma chi può, e come può dimorare in amore? Chi lo spande quest’amore di Dio nel cuore? L’abbiamo detto, ricordando Romani 5:5; ma ci tocca leggere ancora Giuda 20:21: “Ma voi, diletti, edificando voi stessi sopra la vostra santissima fede, pregando per lo Spirito Santo, conservatevi nell’amore di Dio, aspettando la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo, a vita eterna”.

PREGANDO-AMANDO-ASPETTANDO.

Conservarsi nell’amore di Dio, dimorare in Gesù, essere innestato come il tralcio alla vite, è possibile in un modo solo, se cioè è fatto dallo , e per lo SPIRITO SANTO, il quale ha iniziato ad avvicinarci a LUI, quando abbiamo fatto i primi passi, epoi ci ha più e più avvicinati.

Dimorate nell’amore di Dio, pregando per lo Spirito Santo. Il fine è :
Dimorate nell’amore di Dio; il come è: pregando per lo Spirito Santo. Essere cioè, in ispirito. Mentre il fuoco ravvivatore dello Spirito santo ha la via in noi e soffia amore, noi dimoriamo nell’amore di Dio. Quando tocchiamo terra, la nostra carnalità, e guardiamo attorno, tocchiamo odio. Per toccare e vivere l’amore di Dio, ci vuole lo Spirito Santo Suo. Ritorna dunque a Dio, rituffati di più in Lui, e sarai nell’ amore.

Per fare ciò occorre lo Spirito Santo. IDDIO E’ AMORE.



fine.
Justee
00mercoledì 28 febbraio 2007 10:46
Re:

Scritto da: +Franziskaner+ 07/12/2005 12.28
Ciao a tutti,
torno dopo un pò di silenzio
dovuto a seri imprevisti e
voevo sottoporre alla vostra attenzione
un passo che non mi è chiaro moltissimo...

QUAL'E'IL PECCATO PER CUI NON PREGARE ?

-+-Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita; s'intende a coloro che commettono un peccato che non conduce alla morte: c'è infatti un peccato che conduce alla morte; per questo dico di non pregare.
Ogni iniquità è peccato, ma c'è il peccato che non conduce alla morte.-+-
(1Giovanni 5:16-17)

Che ne pensate ?




Io credo che non ci sia nessun peccato percui non pregare , nel senso che anche pregare per gli altri comunque sia porta alla salveza delal propria anima come viene detto in Giacomo

20costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, salver la sua anima dalla morte e coprir una moltitudine di peccati.

Ciao
MauriF
00domenica 4 marzo 2007 09:04
Concordo con Rino,

Anche secondo me conviene sempre pregare, infatti nelle parole di Gesù vedo più un "attenti...c'è un peccato dal quale non si torna più...", piuttosto che un invito al discernimento per capire per chi pregare e per chi non perdere tempo.

Comunque ho letto le testimonianze, specialmente quelle di Claudio e devo dire che sono rimasto molto colpito.

Ciao
Mauri
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