Caro Andrea,
Per quanto concerne le maiuscoloe o le minuscole, bisogna avere discernimento e non basarsi solo sulla presenza o no dell'articolo
Questo è indubbio, ma nel caso di theos al nominativo l'assenza dell'articolo è determinante visto che nella letteratura giudaica in greco "ho theos" identificava senza ambiguità il Dio Onnipotente in contrapposizione con altri che potevano essere definiti "theos".
In tutti i casi si deve stare attenti che il "discernimento" non diventi "pregiudizio", ignorando l'assenza dell'articolo quando il traduttore ritiene che lo spirito sia una persoan piuttosto che una forza ispiratrice o altr significati.
E' come se "theos", rivolto al Padre, venisse tradotto con "dio", contro ogni logica
Infatti, ma al nominativo secondo il Kittel non ci sono casi in cui theos sia riferito al Padre privo di articolo. Per questo che la TNM in Giovanni distingue in modo molto chiaro "ho theos" (Dio) da "theos" (un dio).
Da questo punto di vista la TNM è l'unica traduzione italiana che correttamente rende in italiano una distinzione chiarissima nel testo greco ma che si perde in quello italiano se, come qualsi totalità di versioni, rendiamo sempre con "Dio" per motivi teologici (si cerca di conservare il monoteismo ma così facendo si finisce per identificare il Logos con Dio).
Però se si intestardisce con questa logica, allora per logica bisognerebbe fare così, ma mi pare che nemmeno la TNM faccia questo.
La TNM è molto coerente nel rendere "Dio" quando al nominativo vi è l'articolo e "un dio" o "dio" dove non è presente l'articolo. Non ricordo che poche eccezioni, dove però è possibile usare la regola di Colwell.
Shalom