Inno all'Aton

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)Mefisto(
00venerdì 16 febbraio 2007 15:25
Tu sorgi bellissimo all'orizzonte del cielo, Aton viente, da quando desti inizio alla vita brillando a oriente sull'orizzonte e riempiendo ogni terra della tua bellezza.
Sei bello e grande, mentre splendi in alto su ogni paese, e i tuoi raggi abbracciano le terre fino ai limiti da te segnati, perché tu sei il sole e raggiungi i loro confini e le assoggetti al tuo figlio diletto.
Sei tanto lontano, eppure i tuoi raggi inondano la terra.
Tu splendi sul volto degli uomini, eppure i tuoi moti non sono visibili. Quando tramonti all'orizzonte occidentale, la terra giace nelle tenebre come in preda alla morte. Gli uomini passano la notte nel loro letto, con la testa coperta, e non c'è occhio che veda i suoi simili. I loro beni vengono rubati anche se nascosti sotto il guanciale, ed essi non se ne accorgono. Il leone esce dalla sua tana, i serpenti mordono. L'oscurità è il [solo] lume, mentre la terra è immersa nel silenzio e il suo creatore riposa dietro all'orizzonte.
La terra s'illumina quando tu sorgi all'orizzonte, splendendo come Aton durante il giorno. Tu scacci le tenebre ed elargisci i tuoi raggi. I Due Paesi si destano festosi, si alzano in piedi, tu li hai fatti sorgere. Le membra sono lavate, vestite, e le mani si levano in alto per ringraziarti della tua gloriosa comparsa. Il paese intero compie il suo lavoro. Il bestiame pascola quieto nei campi. Alberi e prati rinverdiscono. Gli uccelli, che si alzano in volo dai nidi, con le loro ali lodano il tuo spirito. Gli animali inebriati saltano di gioia. Tutto ciò che vola o è in sosta sulla terra rivive quando tu sorgi per loro. Le navi viaggiano verso il Nord e altrettante vanno verso il Sud. Ogni strada si apre al tuo apparire. Nel fiume i pesci guizzano davanti al tuo viso. I tuoi raggi splendono sul Grande Verde (mare). Tu fai crescere il seme maschile nel grembo delle donne, tu crei i liquidi umori del genere umano, portando alla vita il figlio nel ventre della madre e asciugando le sue lacrime, nutrendolo già nel corpo materno; tu doni l'aria che fa vivere tutto ciò che hai creato, e nel giorno della nascita l'uomo esce dal corpo per respirare; tu gli apri la bocca e crei il suo sostentamento. Il pulcino pigola nell'uovo; tu gli dai l'aria dentro al guscio, perché possa vivere; tu l'hai creato in modo che possa rompere il guscio dell'uovo, ed esce fuori del guscio per testimoniare la sua completezza e cammina su due zampe.
Come varie e molteplici sono le tue opere. Esse sono misteriose all'intelligenza dell'uomo. Tu, unico dio, al quale nessun altro è simile. Tu hai creato la terra secondo il tuo cuore e da solo, proprio tutti gli uomini e mandrie e greggi: tutto ciò che si trova sulla terra, gli esseri che camminano coi piedi, quelli che si librano sulle ali, i paesi di Khor (Siria e Palestina) e di Cush e la terra d'Egitto. Tu collochi ciascuno al suo posto e crei per ciascuno il cibo adatto al suo sostentamento e stabilisci i limiti della sua vita; tu dai agli uomini lingue diverse e caratteri diversi. e il colore della pelle cambia, perché hai distinto paese da paese.
Nel mondo sotterraneo tu formi la piena del Nilo e la guidi dove vuoi per dar vita ai comuni mortali, che tu hai creato per te, loro signore, che con essi lavori; tu, il signore di ogni paese, che brilli per loro, l'Aton, che splende nelle ore del giorno in tutta la sua maestà. A tutti i paesi lontani, tu hai dato vita. Hai posto un fiume Nilo nel cielo (vale a dire la pioggia), ed esso scende per loro e fa onde sui monti come il Grande Verde per irrigare campi e villaggi. Come efficaci sono i tuoi piani, o Signore dell'eternità. La piena del Nilo celeste è il tuo dono ai paesi stranieri e agli animali di ogni contrada, che camminano coi piedi. Ma per la terra d'Egitto la piena del Nilo esce dal mondo sotterraneo. I tuoi raggi nutrono le praterie. Quando tu brilli, l'erba vive e cresce per te.
Tu fai le stagioni perché tutte le cose che hai creato possano prosperare, l'inverno per rinfrescarle, il calore estivo perché abbiano il tuo sapore. Tu hai fatto il cielo lontano per risplendervi e vedere tutto ciò che hai creato, perché tu sei solo e risplendi nelle tue varie forme come l'Aton vivo, comparendo glorioso, cinto di raggi, lontano e vicino al tempo stesso. Da te solo tu trai milioni di aspetti, città e villaggi, campi, strade e fiume. Ogni occhio ti vede di fronte a sé, perché tu sei il disco del giorno...
Nessun altro ti conosce se non tuo figlio Neferkhepruré-warenré, perché tu gli hai dato la capacità d'intendere i tuoi disegni e la tua forza. La terra viene alla vita sotto la tua mano allo stesso modo degli uomini. Tu hai brillato ed essi sono venuti alla vita. Tu tramonti ed essi muoiono. Tu stesso sei la vita e gli uomini vivono per mezzo tuo. Gli occhi sono di fronte alla bellezza, finché tu non tramonti. Ogni lavoro è sospeso, quando tu tramonti a destra (ovest - gli egizi prendevano come punto di riferimento il sud). Sorgendo tu fai prospero... per il re; tutte le gambe sono in moto dal momento che tu hai toccato la terra. Tu fai sorgere gli uomini per tuo figlio, uscito dal tuo corpo, il Re dell'Alto e del Basso Egitto, colui che vive della verità, il Signore dei Due Paesi Neferkheprurè-waenré il figlio di Ra, che vive della verità, il Signore dai gloriosi aspetti Akhenaton, grande durante la sua vita; e con lui possa vivere a lungo e prosperare la grande moglie del re, che egli ama, la signora dei Due Paesi, Nefernefruaten - Nefertiti.


Avete notato come ricorda un'altro inno poi fatto proprio dei cristiani?



mioooo
00lunedì 5 marzo 2007 14:53
Re:

Scritto da: )Mefisto( 16/02/2007 15.25
Tu sorgi bellissimo all'orizzonte del cielo, Aton viente, da quando desti inizio alla vita brillando a oriente sull'orizzonte e riempiendo ogni terra della tua bellezza.
Sei bello e grande, mentre splendi in alto su ogni paese, e i tuoi raggi abbracciano le terre fino ai limiti da te segnati, perché tu sei il sole e raggiungi i loro confini e le assoggetti al tuo figlio diletto.
Sei tanto lontano, eppure i tuoi raggi inondano la terra.
Tu splendi sul volto degli uomini, eppure i tuoi moti non sono visibili. Quando tramonti all'orizzonte occidentale, la terra giace nelle tenebre come in preda alla morte. Gli uomini passano la notte nel loro letto, con la testa coperta, e non c'è occhio che veda i suoi simili. I loro beni vengono rubati anche se nascosti sotto il guanciale, ed essi non se ne accorgono. Il leone esce dalla sua tana, i serpenti mordono. L'oscurità è il [solo] lume, mentre la terra è immersa nel silenzio e il suo creatore riposa dietro all'orizzonte.
La terra s'illumina quando tu sorgi all'orizzonte, splendendo come Aton durante il giorno. Tu scacci le tenebre ed elargisci i tuoi raggi. I Due Paesi si destano festosi, si alzano in piedi, tu li hai fatti sorgere. Le membra sono lavate, vestite, e le mani si levano in alto per ringraziarti della tua gloriosa comparsa. Il paese intero compie il suo lavoro. Il bestiame pascola quieto nei campi. Alberi e prati rinverdiscono. Gli uccelli, che si alzano in volo dai nidi, con le loro ali lodano il tuo spirito. Gli animali inebriati saltano di gioia. Tutto ciò che vola o è in sosta sulla terra rivive quando tu sorgi per loro. Le navi viaggiano verso il Nord e altrettante vanno verso il Sud. Ogni strada si apre al tuo apparire. Nel fiume i pesci guizzano davanti al tuo viso. I tuoi raggi splendono sul Grande Verde (mare). Tu fai crescere il seme maschile nel grembo delle donne, tu crei i liquidi umori del genere umano, portando alla vita il figlio nel ventre della madre e asciugando le sue lacrime, nutrendolo già nel corpo materno; tu doni l'aria che fa vivere tutto ciò che hai creato, e nel giorno della nascita l'uomo esce dal corpo per respirare; tu gli apri la bocca e crei il suo sostentamento. Il pulcino pigola nell'uovo; tu gli dai l'aria dentro al guscio, perché possa vivere; tu l'hai creato in modo che possa rompere il guscio dell'uovo, ed esce fuori del guscio per testimoniare la sua completezza e cammina su due zampe.
Come varie e molteplici sono le tue opere. Esse sono misteriose all'intelligenza dell'uomo. Tu, unico dio, al quale nessun altro è simile. Tu hai creato la terra secondo il tuo cuore e da solo, proprio tutti gli uomini e mandrie e greggi: tutto ciò che si trova sulla terra, gli esseri che camminano coi piedi, quelli che si librano sulle ali, i paesi di Khor (Siria e Palestina) e di Cush e la terra d'Egitto. Tu collochi ciascuno al suo posto e crei per ciascuno il cibo adatto al suo sostentamento e stabilisci i limiti della sua vita; tu dai agli uomini lingue diverse e caratteri diversi. e il colore della pelle cambia, perché hai distinto paese da paese.
Nel mondo sotterraneo tu formi la piena del Nilo e la guidi dove vuoi per dar vita ai comuni mortali, che tu hai creato per te, loro signore, che con essi lavori; tu, il signore di ogni paese, che brilli per loro, l'Aton, che splende nelle ore del giorno in tutta la sua maestà. A tutti i paesi lontani, tu hai dato vita. Hai posto un fiume Nilo nel cielo (vale a dire la pioggia), ed esso scende per loro e fa onde sui monti come il Grande Verde per irrigare campi e villaggi. Come efficaci sono i tuoi piani, o Signore dell'eternità. La piena del Nilo celeste è il tuo dono ai paesi stranieri e agli animali di ogni contrada, che camminano coi piedi. Ma per la terra d'Egitto la piena del Nilo esce dal mondo sotterraneo. I tuoi raggi nutrono le praterie. Quando tu brilli, l'erba vive e cresce per te.
Tu fai le stagioni perché tutte le cose che hai creato possano prosperare, l'inverno per rinfrescarle, il calore estivo perché abbiano il tuo sapore. Tu hai fatto il cielo lontano per risplendervi e vedere tutto ciò che hai creato, perché tu sei solo e risplendi nelle tue varie forme come l'Aton vivo, comparendo glorioso, cinto di raggi, lontano e vicino al tempo stesso. Da te solo tu trai milioni di aspetti, città e villaggi, campi, strade e fiume. Ogni occhio ti vede di fronte a sé, perché tu sei il disco del giorno...
Nessun altro ti conosce se non tuo figlio Neferkhepruré-warenré, perché tu gli hai dato la capacità d'intendere i tuoi disegni e la tua forza. La terra viene alla vita sotto la tua mano allo stesso modo degli uomini. Tu hai brillato ed essi sono venuti alla vita. Tu tramonti ed essi muoiono. Tu stesso sei la vita e gli uomini vivono per mezzo tuo. Gli occhi sono di fronte alla bellezza, finché tu non tramonti. Ogni lavoro è sospeso, quando tu tramonti a destra (ovest - gli egizi prendevano come punto di riferimento il sud). Sorgendo tu fai prospero... per il re; tutte le gambe sono in moto dal momento che tu hai toccato la terra. Tu fai sorgere gli uomini per tuo figlio, uscito dal tuo corpo, il Re dell'Alto e del Basso Egitto, colui che vive della verità, il Signore dei Due Paesi Neferkheprurè-waenré il figlio di Ra, che vive della verità, il Signore dai gloriosi aspetti Akhenaton, grande durante la sua vita; e con lui possa vivere a lungo e prosperare la grande moglie del re, che egli ama, la signora dei Due Paesi, Nefernefruaten - Nefertiti.


Avete notato come ricorda un'altro inno poi fatto proprio dei cristiani?






Ciao Mefisto mi farebbe piacere sapere quando è stato scritto questo inno , almeno una datazione cosi possiamo sapere se è stato scritto prima o dopo la Bibbia (dico questo perchè credo che tu ti riferivi a quel Libro [SM=g27993]
)Mefisto(
00lunedì 5 marzo 2007 15:37
XXVIII Dinastia (404-399) a.C.

[SM=x511453] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]


MauriF
00sabato 14 aprile 2007 13:43
Ci sono svariati esempi di legami fra la sacra scrittura ed elementi presenti nella cultura mesopotamica.
Riporto degli esempi:

cito "Genesi 1-11:Alle origini dell'uomo" di M.Cimosa pag.26-27


INNO A DIO CREATORE: O IL COSIDDETTO PRIMO RACCONTO DELLA CREAZIONE (Gn 1,1-2,4a).

Nel quadro centrale del trittico c'è la stupenda liturgia cosmica del primo capitolo della Genesi. E' la storia sacra sacerdotale delle origini. Appartiene tutto all'autore sacerdotale.
E' la pagina più conosciuta e, di solito, meno capita dell'A.T.
Vediamo un momento in contesto storico in cui nasce. Siamo a Babilonia durante l'esilio babilonese. Sono conosciute da tutti le storie di cosmogonie tramandate da quindici secoli di tradizione. Il tema più comune è quello della lotta dle dio Marduk con la dea Tiamat che sconfitta viene aperta in due parti come un'ostrica per fare di una parte la volta del cielo e dell'altra la terra.
La mentalità pessimistica degli abitanti della Mesopotamia che si credono alla mercè degli dèi irascibili che sfogano la loro ira sugli uomini produce questo racconto. L'universo fa loro paura, le inondazioni del Tigri e dell'Eufrate sono dei veri "diluvi". Per tenerseli buoni gli uomini offrono sacrifici al Dio Sole e alla Dea Luna. Privi di un loro culto pensano che sia il mondo inter a rendere culto a Dio.
I figli di Israele creano il Sal 104 che ha un legame con un inno egiziano al dio Aton (sole) composto da Amenofis IV e il Sal 8 che sembra uno splendido tappeto orientale con al centro l'uomo, punto di convergenza della creazione: "Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l'uomo perchè te ne ricordi? e il figlio dell'uomo perchè te ne curi? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato" (Sal 8,4-6).
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[Modificato da MauriF 14/04/2007 13.46]

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