Re:
Scritto da: martina.lisa 08/12/2004 11.13
Litanie dell'umiltà
Signore, pietà
cut...
Queste sono parole tratte dal libricino di preghiere di Madre Teresa di Calcutta... Preghiere che faceva lei. Io personalmente, quando ho letto questa litania mi sono resa conto che non posso fare questo tipo di preghiera perchè è lontana da quello che REALMENTE voglio. Non posso tornare ad essere ipocrita e dire che vorrei essere trasparente per persone che mi circondano.. è evidente che Madre Teresa era al di sopra. Credo di essere una persona umile, ma questo non vuol dire che io mi debba annullare e quando leggo le parole di questa preghiera mi sembra di annullarmi. In effetti è come se ci si annullasse per darsi COMPLETAMENTE a Dio. Ed è quello che ha fatto Madre Teresa ed è per questo che è santa. Ma io santa non sono e non posso far mia questa preghiera, ma posso fare mie altre preghiere che sò di fare col cuore e soprattutto preghiere che sò di SENTIRE .
Voi cosa ne pensate?
io non so cosa dirti perche penso come te... quella era la sua preghiera e che a noi rivela tanto di lei...però a parte questo
ho una cosa da farti leggere che probabilemnte conosci anche tu, e forse ci resta piu vicina...
ciao
lucy.
AMAMI COME SEI!
"Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: " Dammi il tuo cuore, amami come sei…"
Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'amore, non amerai mai. Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non commettere più, non ti permetto di non amarmi.
Amami come sei!
In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell'aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami... come sei... Voglio l'amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai.
Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore? Non sono io l'onnipotente? E se mi piace lasciare nel nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono io padrone del mio amore?
Figlio mio, lascia che Ti ami, voglio il tuo cuore. Certo voglio con il tempo trasformarti, ma per ora amami come sei..., e desidero che tu faccia lo stesso; io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l'amore. Amo in te anche la tua debolezza amo l'amore dei poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido: "Gesù ti amo".
Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno né della tua scienza, né del tuo talento. Una cosa sola m'importa, di vederti lavorare con amore.
Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai... perché ti ho creato soltanto per l'amore.
Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante, io il Re dei Re! Busso e aspetto; affrettati ad aprirmi. Non allargare la tua miseria; se tu conoscessi perfettamente la tua indigenza, moriresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il cuore è vederti dubitare di me e mancare di fiducia.
Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia anche l'azione più insignificante solo per amore. Conto su di te per darmi gioia...
Non ti preoccupare di non possedere virtù; ti darò le mie.
Quando dovrai soffrire, ti darò la forza. Mi hai dato l'amore, ti darò di saper amare al di là di quanto puoi sognare...
Ma ricordati... amami come sei...
Ti ho dato mia Madre; fa passare, fa passare tutto dal suo Cuore così puro.
Qualunque cosa accada, non aspettare di essere santo per abbandonarti all'amore, non mi ameresti mai... Va...".
(Mons. Lebrun)