L'unica chiesa è quella cristiana.

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benimussoo
00martedì 17 gennaio 2006 11:16
La prima Enciclica del Papa Benedetto XVI è composta da una quarantina di pagine, prendendo spunto dalla prima lettera di Giovanni 4,7 " Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perchè l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama Dio non ha conosciuto Dio, perchè Dio è amore."

Sono lieta che il Papa abbia iniziato con questo messaggio, così importante che fà parte di un principio fondamentale della nostra fede.

E che ritroviamo come base in tutte, le religioni, quindi un grande coraggio nel confrontarsi e valutare come le religioni sanno amare Dio, e se quotidianamente e la loro base fondamentale nella propria fede? Cosa ne pensate? Ciao Dana [SM=x511460]
MauriF
00venerdì 20 gennaio 2006 21:21
Ciao Dana!

Ti ringrazio per questo tuo 3d perchè mi hai aperto gli occhi su una cosa.
E' da poco che ho capito che ciò che dobbiamo fortemente e fermamente testimoniare è il nostro amore per Gesù Cristo, che è Dio.
Nel senso che noi non dobbiamo convincere nessuno razionalmente (e non c'è modo di farlo, come ci insegna Gesù), ma dobbiamo testimoniare tale amore...sarà questa fiamma ad incendiare chi ci circonda.

E' un periodo (lo si può notare probabilmente dagli ultimi 3d nei quali ho discusso) che ho sentito in me il bisogno di insistere molto su questo.

Questa enciclica capita proprio giusta per confermarmi personalmente che quanto sto affermando è la cosa più importante per quanto riguarda la testimonianza.

Questo è il fulcro della fede, l'amore per Dio del fedele e l'amore di Dio per il fedele...questo rapporto persona a persona che da fiducia e quindi FEDE a colui che crede.
Su questo si basa ogni cosa, è questa la radice più salda e difficilmente sradicabile.

Ciao
Mauri 345
benimussoo
00sabato 21 gennaio 2006 20:52
345 Grazie Mauri, mi hai capito molto, sento anche io il bisogno come fedele della nostra Chiesa Cattolica, bisogna avere Fede, ci prospettano anni molto duri, e dimostrare di essere fedeli non è facile, ma se capisci di come è importante quotidianamente dimostrare a chi ti è vicino anche il più brutto diventa per me bellissimo, il più cattivo per me diventa buono, questo miracolo è grazie all'Amore che sento è frutto dell'Amore che Dio ha per me, e per tutti coloro che sono suoi figli nessuno è escluso.

345 ciao Dana [SM=x511460]

Ah proposito, attento il giorno 28 o 29 Gennaio uscirà in edicola Famiglia Cristiana, ci sarà una coppia dell'Enciclica del Papa. (Lo saputo per via riservatissima, ci sono stati problemi di traduzione dal tedesco, ecco perchè uscirà in ritardo)

MauriF
00domenica 22 gennaio 2006 14:40
OK GRAZIE MILLE DANA!

Ciao
[SM=x511448]
benimussoo
00sabato 28 gennaio 2006 08:31
Benedetto XVI ha notato come la parola "amore" sia oggi "così sciupata, consumata, abusata che quasi si teme di lasciarla affiorare sulle labbra. Eppure è una parola primordiale" e l'uomo deve riprenderla e purificarla perchè possa "illuminare la vita",

Il Papa quindi ha spiegato che la "fede non è teoria", ma qualcosa "molto concreta, è il criterio che decide del nostro stile di vita".

Nell'inciclica, Benedetto XVI, ha affermato, i termini "Dio", "Cristo" e "Amore" sono fusi insieme come "guida centrale" della fede cristiana. Ciao Dana [SM=x511460]
Viviana.30
00lunedì 9 luglio 2007 22:19
«La Chiesa di Gesù è quella cattolica»
di Andrea Tornielli - venerdì 06 luglio 2007

da Roma (IL GIORNALE)


La Chiesa di Cristo non è distinta o distinguibile dalla Chiesa cattolica, che è l’unica a possedere «tutti gli elementi della Chiesa istituita da Gesù». Lo ribadirà all’inizio di questa settimana la Congregazione per la dottrina della fede, rispondendo ai «dubbi» sollevati in questi ultimi anni. La presa di posizione dottrinale dell’ex Sant’Uffizio, che non mancherà di suscitare discussioni, dovrebbe essere accompagnata da un autorevole commento teologico pubblicato sulle pagine dell’Osservatore Romano.

Al centro del dibattito ancora una volta il significato del verbo «sussiste», utilizzato dal Concilio nella Costituzione Lumen gentium, dove si legge che l’unica Chiesa di Cristo «sussiste nella Chiesa cattolica» (in latino «subsistit in»). Parole su cui, nel corso degli anni, sono state costruite varie interpretazioni, compresa quella secondo la quale Gesù in realtà non avrebbe pensato di fondare una Chiesa, e nel caso lo avesse fatto, questa si sarebbe poi divisa in tante Chiese e comunità ecclesiali. Dunque, non esistendo più l’unità iniziale, non esisterebbe più la vera Chiesa di Cristo, ma soltanto degli spezzoni di essa. Questa tesi ricorrente è già stata smentita più volte dai Papi. Nel 1973 con la dichiarazione Mysterium Ecclesiae di Paolo VI; nel 1985, con la notificazione della Congregazione per la dottrina della fede su un libro del teologo della liberazione Leonardo Boff; nel 1992 con la Lettera ai vescovi Communionis notio e infine nel 2000, in pieno Giubileo, con la dichiarazione Dominus Iesus, approvata da Giovanni Paolo II. Ciononostante, i dubbi ciclicamente ritornano e, così come è spesso usuale considerare una religione uguale all’altra come via di salvezza, in ambito cristiano si tende talvolta a credere che una confessione valga l’altra: un’abitudine che l’allora cardinale Joseph Ratzinger, sette anni fa, aveva definito «relativismo ecclesiologico».

In realtà, con il verbo «sussiste» il Concilio voleva esprimere la singolarità e la non moltiplicabilità della Chiesa cattolica: esiste cioè la Chiesa come soggetto nella realtà storica. Il significato era dunque - come spiegava Ratzinger - esattamente il contrario di quello relativistico, in quanto con quel «sussiste» intendeva dire «esiste realmente».

Il breve responso della Congregazione per la dottrina della fede la cui uscita, dopo un lungo e attento lavoro di redazione, è attesa nei prossimi giorni, ribadirà che la Chiesa di Cristo esiste realmente nella Chiesa cattolica e che tutti gli elementi della Chiesa istituita da Gesù si ritrovano in essa e soltanto in essa. Al contrario, secondo il magistero cattolico, la Chiesa di Cristo non «sussiste» nelle altre Chiese e comunità ecclesiali cristiane. Ciò non significa, ovviamente, come ha già spiegato lo stesso Concilio, che le Chiese (quelle orientali e ortodosse, che hanno conservato la successione apostolica) e le comunità separate (quelle nate con la Riforma protestante), non abbiano un ruolo nella storia della salvezza.

Il Vaticano II spiegava infatti nel decreto Unitatis redintegratio che, pur avendo esse delle «carenze», non sono «affatto spoglie di valore», perché lo Spirito di Cristo «non ricusa di servirsi di esse come di strumenti di salvezza, la cui forza deriva dalla stessa pienezza della grazia e della verità, che è stata affidata alla Chiesa cattolica». In quello stesso testo si puntualizzava però che «solo per mezzo della cattolica Chiesa di Cristo, che è il mezzo generale della salvezza, si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi di salvezza».

************************

Indubbiamente questo Documento scatenerà l'ira funesta di quanti, manipolando il Concilio, erano arrivati ad un SICRETISMO fra i cristiani.......
Ma non dobbiamo farci scoraggiare, per troppi anni siamo rimasti nelle ambiguità e nella confusione..finalmente I SUCCESSORI DEGLI APOSTOLI iniziano a parlare chiaro definendo la verità del Concilio Vaticano II nella sua bellezza e TRASPARENZA.....

Appena uscirà il Documento lo metterò qui.....

Per comprendere questo testo che uscirà, sarà necessario che i cattolici riprendano in mano LA DOMINUS JESUS

www.vatican.va/roman_curia/co...-iesus_it.html


dichiarazione dominus iesus circa l'unicità e l'universalità salvifica di Gesù Cristo e della chiesa, 6 agosto 2000
Angel.Devil
00martedì 10 luglio 2007 17:25
Che ne pensate dell'ultima affermazione di Ratzinger in proposito?
descubridor
00martedì 10 luglio 2007 18:49
Re: «La Chiesa di Gesù è quella cattolica»

Scritto da: Viviana.30 09/07/2007 22.19
di Andrea Tornielli - venerdì 06 luglio 2007

da Roma (IL GIORNALE)


La Chiesa di Cristo non è distinta o distinguibile dalla Chiesa cattolica, che è l’unica a possedere «tutti gli elementi della Chiesa istituita da Gesù». Lo ribadirà all’inizio di questa settimana la Congregazione per la dottrina della fede, rispondendo ai «dubbi» sollevati in questi ultimi anni. La presa di posizione dottrinale dell’ex Sant’Uffizio, che non mancherà di suscitare discussioni, dovrebbe essere accompagnata da un autorevole commento teologico pubblicato sulle pagine dell’Osservatore Romano.

Al centro del dibattito ancora una volta il significato del verbo «sussiste», utilizzato dal Concilio nella Costituzione Lumen gentium, dove si legge che l’unica Chiesa di Cristo «sussiste nella Chiesa cattolica» (in latino «subsistit in»). Parole su cui, nel corso degli anni, sono state costruite varie interpretazioni, compresa quella secondo la quale Gesù in realtà non avrebbe pensato di fondare una Chiesa, e nel caso lo avesse fatto, questa si sarebbe poi divisa in tante Chiese e comunità ecclesiali. Dunque, non esistendo più l’unità iniziale, non esisterebbe più la vera Chiesa di Cristo, ma soltanto degli spezzoni di essa. Questa tesi ricorrente è già stata smentita più volte dai Papi. Nel 1973 con la dichiarazione Mysterium Ecclesiae di Paolo VI; nel 1985, con la notificazione della Congregazione per la dottrina della fede su un libro del teologo della liberazione Leonardo Boff; nel 1992 con la Lettera ai vescovi Communionis notio e infine nel 2000, in pieno Giubileo, con la dichiarazione Dominus Iesus, approvata da Giovanni Paolo II. Ciononostante, i dubbi ciclicamente ritornano e, così come è spesso usuale considerare una religione uguale all’altra come via di salvezza, in ambito cristiano si tende talvolta a credere che una confessione valga l’altra: un’abitudine che l’allora cardinale Joseph Ratzinger, sette anni fa, aveva definito «relativismo ecclesiologico».

In realtà, con il verbo «sussiste» il Concilio voleva esprimere la singolarità e la non moltiplicabilità della Chiesa cattolica: esiste cioè la Chiesa come soggetto nella realtà storica. Il significato era dunque - come spiegava Ratzinger - esattamente il contrario di quello relativistico, in quanto con quel «sussiste» intendeva dire «esiste realmente».

Il breve responso della Congregazione per la dottrina della fede la cui uscita, dopo un lungo e attento lavoro di redazione, è attesa nei prossimi giorni, ribadirà che la Chiesa di Cristo esiste realmente nella Chiesa cattolica e che tutti gli elementi della Chiesa istituita da Gesù si ritrovano in essa e soltanto in essa. Al contrario, secondo il magistero cattolico, la Chiesa di Cristo non «sussiste» nelle altre Chiese e comunità ecclesiali cristiane. Ciò non significa, ovviamente, come ha già spiegato lo stesso Concilio, che le Chiese (quelle orientali e ortodosse, che hanno conservato la successione apostolica) e le comunità separate (quelle nate con la Riforma protestante), non abbiano un ruolo nella storia della salvezza.

Il Vaticano II spiegava infatti nel decreto Unitatis redintegratio che, pur avendo esse delle «carenze», non sono «affatto spoglie di valore», perché lo Spirito di Cristo «non ricusa di servirsi di esse come di strumenti di salvezza, la cui forza deriva dalla stessa pienezza della grazia e della verità, che è stata affidata alla Chiesa cattolica». In quello stesso testo si puntualizzava però che «solo per mezzo della cattolica Chiesa di Cristo, che è il mezzo generale della salvezza, si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi di salvezza».

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Indubbiamente questo Documento scatenerà l'ira funesta di quanti, manipolando il Concilio, erano arrivati ad un SICRETISMO fra i cristiani.......
Ma non dobbiamo farci scoraggiare, per troppi anni siamo rimasti nelle ambiguità e nella confusione..finalmente I SUCCESSORI DEGLI APOSTOLI iniziano a parlare chiaro definendo la verità del Concilio Vaticano II nella sua bellezza e TRASPARENZA.....

Appena uscirà il Documento lo metterò qui.....

Per comprendere questo testo che uscirà, sarà necessario che i cattolici riprendano in mano LA DOMINUS JESUS

www.vatican.va/roman_curia/co...-iesus_it.html


dichiarazione dominus iesus circa l'unicità e l'universalità salvifica di Gesù Cristo e della chiesa, 6 agosto 2000


Quindi l'unione delle fedi non e' cristiana?
mioooo
00martedì 10 luglio 2007 19:45
Re:

Scritto da: Angel.Devil 10/07/2007 17.25
Che ne pensate dell'ultima affermazione di Ratzinger in proposito?



Ciao Angel benvenuta nel forum , ho unito due discussioni dove si parla di questa questione , inserendo il testo della
dichiarazione .. partiamo e analizziamola proprio da li leggendola tutta
presso
00domenica 15 luglio 2007 21:08
L'unica chiesa di Cristo

''Questa è l'unica Chiesa di Cristo, che nel Simbolo professiamo una, santa, cattolica e apostolica'' Le opinioni dei lettori

L'espressione ''cattolico'' viene dal greco katholikòs, aggettivo che significa ''universale, secondo il tutto''. Il termine compare per la prima volta con Ignazio di Antiochia, uno dei Padri della Chiesa e secondo successore di Pietro, che così si rivolge alla comunità di Smirne: ''Là dove c'è Gesù Cristo ivi è la Chiesa cattolica'' (Ad Smyrnaeos, [SM=g27989].
Tre sono i significati principali del termine ''cattolico'': etimologico, confessionale, teologico.
L'universalità della Chiesa fondata da Gesù Cristo, ha origine da un preciso mandato del Suo Fondatore: essere aperta, rivolgersi al mondo intero, a tutti i popoli e a tutte le razze. Questo è il significato primo del termine, così come viene esplicitato nel Credo cristiano: ''Credo nella Chiesa una, santa, cattolica, apostolica...''.
Con le separazioni in seno alla Chiesa cristiana originaria, avvenute già nei primi secoli ed inaspritesi poi con la separazione dall'Oriente cristiano (1054) e con le Riforme protestanti del XVI secolo, il termine ''cattolico'' ha assunto un significato ''confessionale'', ad indicare quella parte della Chiesa cristiana originaria, fedele al Vescovo e Papa di Roma, e che riconoscono in lui l'autorità suprema della Chiesa. Ciò non toglie che, da un punto di vista strettamente teologico, tutte le ''confessioni cristiane'' sono ''cattoliche'', nel senso che tutte, su mandato del loro unico e medesimo Fondatore, Gesù Cristo, sono chiamate all'universalità della loro missione.

Nella costituzione dogmatica Lumen Gentium promulgata da Papa Paolo VI, una delle quattro costituzioni del Concilio Vaticano II del 1964, viene trattata e presentata la dottrina cattolica sulla Chiesa, nella sua funzione spirituale e nella sua organizzazione, non non tanto in forma gerarchica (papa, vescovi, presbiteri e laicato) quanto come popolo di Dio. ''La Chiesa Cattolica - è scritto nel documento - è l'unica Chiesa di Cristo, che nel Simbolo professiamo una, santa, cattolica e apostolica e che il Salvatore nostro, dopo la sua resurrezione, diede da pascere a Pietro (cfr. Gv 21,17), affidandone a lui e agli altri apostoli la diffusione e la guida [...] Questa Chiesa, in questo mondo costituita e organizzata come società, sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui''.

Partendo da questi principi fondamentali contraddire, o controbattere, quanto scritto nel documento ''Risposte a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la dottrina della Chiesa'', redatto dalla Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede (l'ex Sant'Uffizio), diffuso ieri dalla Santa Sede e approvato da Benedetto XVI che ne ha ordinato la pubblicazione, potrebbe risultare forzato.
Nel documento, infatti, il Vaticano ribadisce, riprendendo le indicazioni già contenute nella Lumen Gentium, che il titolo di ''Chiese particolari'' spetta alle diverse comunità nazionali ortodosse, accomunate alla Chiesa cattolica dal riconoscimento del sacerdozio e dell'eucarestia. Viceversa le comunità protestanti, nate dalla riforma luterana del sedicesimo secolo, non possono essere considerate, dalla dottrina cattolica, ''chiese in senso proprio'', in quanto non contemplano il sacerdozio, non conservano più in modo sostanziale il sacramento dell'Eucarestia e non riconoscono ''il primato di Pietro'', ovvero del Papa di Roma. Tale primato - avverte tuttavia la nota - ''non deve essere inteso in modo estraneo o concorrente nei confronti dei vescovi delle Chiese particolari''.
Nel testo si legge anche che il Vaticano riconosce comunque nelle altre comunità cristiane non cattoliche, e in particolare nella Chiesa ortodossa, l'esistenza di ''numerosi elementi di santificazione e di verità''.

Lo scopo sostanziale del documento è quello di sgombrare l'orizzonte teologico dalle tante confusioni e interpretazioni ''infondate'' che si sono accumulate negli anni proprio attorno al ''Lumen Gentium'' e in particolare su un passaggio in cui i padri conciliari affermano che ''la Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica''. In tale pronunciamento, alcuni studiosi cattolici - tra cui è citato esplicitamente il brasiliano Leonardo Boff - hanno visto la possibilità che la Chiesa di Cristo ''sussista'', con pari pienezza, anche in altre chiese cristiane, oltre che in quella romana. Si tratta - puntualizza il documento della Congregazione per la Fede - di ''interpretazioni infondate'', ''inaccetttabili'', che hanno ''frainteso'' l'insegnamento dottrinale del Concilio Vaticano II. La parole sussiste - afferma il testo - ''può essere attribuita alla sola Chiesa cattolica'', che presenta ''perenne continuità storica'' e ''la permanenza di tutti gli elementi istituiti da Cristo''.
Nonostante questo dato di principio, il documento apre la porta al dialogo con le chiese ''particolari'' ma, afferma l'ex Sant'Uffizio, ''perché il dialogo possa veramente essere costruttivo, oltre all'apertura agli interlocutori, è necessaria la fedeltà alla identità della fede cattolica''.

E dalla porta aperta al dialogo la prima risposta ad entrare è stata la reazione dei copti d'Egitto: sulla prima pagina del quotidiano egiziano in lingua inglese Egyptian Mail, campeggia oggi una foto di papa Benedetto XVI accompagnata dal titolo ''This year's target: non-Catholics'' (L'obiettivo di quest'anno: i non cattolici). ''Il Vaticano offende regolarmente milioni di persone nel mondo. Invito Papa Benedetto XVI a svegliarsi dal coma'', ha detto il vescovo copto Abdel Massih Bassit al quotidiano indipendente egiziano Al Masri el-Yom. ''Parole senza valore, non voglio riaprire vecchie ferite e parlare dei peccati della Chiesa cattolica'', ha aggiunto il vescovo Morcos Aziz, che ha però rievocato le polemiche causate nel mondo islamico dal discorso di Benedetto XVI a Ratisbona lo scorso settembre: ''Non contento di avere offeso milioni di musulmani in tutto il mondo, il Vaticano colpisce ora anche la sensibilità dei seguaci delle Chiese ortodosse e protestanti''.

Non l'hanno presa bene nemmeno i protestanti. ''Il documento manda segnali sbagliati'', ha commentato il pastore Thomas Wipf, presidente della Comunità delle Chiese protestanti in Europa (Cpce). ''Le vedute dottrinali sono molto importanti, ma non devono spaccare la Chiesa''. Secondo la Riforma protestante - ha ricordato Wipf - gli elementi originali delle Chiese sono la predicazione del Vangelo e la corretta amministrazione dei sacramenti: ''Questo e nient'altro dev'essere visto come espressione autentica dell'unica Chiesa di Cristo. Tutto ciò che è esteriore è fallibile, incluse la Chiesa protestante e quella cattolica''.
Per il presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei), pastore Domenico Maselli quanto scritto nel documento è ''un vistoso passo indietro nei rapporti tra la Chiesa cattolica romana e le altre comunità cristiane''. ''Tuttavia il dialogo ecumenico deve continuare, e può continuare mettendosi ognuno in discussione per cercare di ascoltare la voce di Cristo'', ha aggiunto Maselli.
Secondo il teologo valdese Paolo Ricca: ''Questa idea monopolistica del cristianesimo disturba ed è difficile da digerire. E' un duro attacco all'identità altrui, anzi una vera e propria negazione''. ''Il documento chiude definitivamente quelle porte che il Concilio Vaticano II sembrava aver aperto''.
Non è d'accordo con il documento vaticano nemmeno la Chiesa ortodossa russa. ''Il principio dell'unicità rivendicato dalla Chiesa cattolica vale a pieno diritto anche per la Chiesa ortodossa, in quanto erede di diritto e per successione apostolica dell'antica Chiesa unita'', ha commentato il Metropolita Kirill, braccio destro di Alessio II. ''Per avere un dialogo onesto e fondato sulla Parola di Dio bisogna avere una chiara visione sulla posizione dell'altra parte''.

(Upuaut)
00giovedì 19 luglio 2007 10:18
Re:

Scritto da: Angel.Devil 10/07/2007 17.25
Che ne pensate dell'ultima affermazione di Ratzinger in proposito?


Che è il solito fondamentalista.
presso
00venerdì 20 luglio 2007 21:00
Re: Re:

Che è il solito fondamentalista.



Come al solito colui che chiede l'unità delle chiese Cristiane è un fondamentalista .. ma dai , ma tu ti sei mai interessato di religione per capirne un pò di più , non serve solo criticare , bisogna saper andare oltre , certo lui ha dimostrato che ci sono dei punti fermi che il cattolico deve saper rispettare
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