LA GRAZIA DI DIO CI METTE A MORTE OGNI GIORNO

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claudio.42
00mercoledì 21 dicembre 2005 16:53
Diciamo -no,no,no! a noi stessi- e ci consideriamo morti, e diciamo -si , si ,si! - al Signore, e ci consideriamo vivi; e queste due forze operano in noi , morte e vita, ogni giorno. Perciò, dice la Parola, che noi moriamo ogni giorno. Ma nessuno muore ogni giorno, e nessuno può morire la seconda volta se non ha avuto un pò di vita per morire la seconda volta. E quindi, moriamo ogni giorno, e siamo ogni giorno sollevati, resuscitati, in speranza viva.

E' questo il motivo che la Chiesa non si può fermare mai, deve continuamente andare avanti : perchè impara a morire di più per vivere di più. Ricordate le parole : "se voi siete resuscitati con Cristo..". - " Se"...è una parola molto piccola , ma molto grave. " Se siete resuscitati con Cristo ".

V'è una resurrezione finale. V'è una resurrezione finale, alla fine, dopo che siamo trapassati, v'è una resurrezione finale!

Ma v'è una resurrezione ogni giorno, perchè dice lo stesso S. Pietro, che voi siete re-suscitati, continuamente, in una speranza viva ( Pietro 1:3 ).

Non una speranza morta , una teoria di parole , ma una speranza viva che lavora dentro di noi. E per essere resuscitati ogni giorno, dobbiamo morire ogni giorno; e quindi vi è la morte e la vita, che operano in noi continuamente.

Ma questa morte è per fede, perchè siamo ancora in questo corpo, e allora noi ci dobbiamo considerare morti.

E dire che altri vedono, per esempio , lo spino, in chi fù venduto al padrone ?
E dopo un segnale nell'orecchio, cap. 21 dell'Esodo, dopo sei anni che è stato servo , nessuno ha saputo che era servo, lo avrebbe dovuto dire lui!

non si conosce se era servo o no, perpetuo ; ma dopo sei anni , lui deve decidere , se deve rimanere col padrone, schiavo, oppure andare libero.

se lui ama il padrone, e non vuole perdere le cose che ha ricevuto nella casa del padrone, lui fà dichiarazione davanti ai giudici - davanti agli angeli di DIO- , per dire : io amo il mio padrone, e non voglio perdere quello che lui mi ha dato, e voglio continuare a servirlo.

E allora, il padrone lo avvicinava alla porta, prendeva una lesina e bucava l'orecchio. Il Signore voleva dire : da oggi in avanti il tuo orecchio deve essere circonciso , deve essere rivolto semplicemente a DIo. E allora , da quel momento, lo schiavo portava un segno sopra di sè, sopra il suo corpo, un impronta, un marchio, una stimmate che dichiarava a tutti quanti che lui non era libero di sè stesso, era stato comperato.

E se qualcuno gli diceva-se questo servo fosse uscito , e fosse stato incontrato da vecchi amici, e i vecchi amici gli avessero detto " vieni con noi, andiamo in quel tale e in quel tal'altro posto"....egli avrebbe mostrato il buco all'orecchio e avrebbe detto loro : non vedi che sono schiavo in perpetuo? Non lo vedi che porto il marchio, che non sono padrone di me stesso ? Io non posso venire! non potrebbe andare! Ne è impedito , perchè si è venduto per sempre ad un altro.

applicando questa illustrazione nella vita del cristiano, S. Paolo dice : " voi siete stati comprati a prezzo di sangue, non vi rendete schiavi degli uomini, delle opinioni". E allora viene la tentazione, viene l'invito di pensare almeno alla nostra famiglia, la famiglia terrena; perchè vi è una famiglia terrena e una celeste , fratelli. Nella famiglia celeste si entra non per volontà d'uomo , di carne e di sangue, ma per forza di Spirito Santo.
E la famiglia celeste è più forte della famiglia terrena in quanto lo Spirito è più forte della carne.

Ma la famiglia terrena ha anche i suoi diritti e il Signore non l'abbandona.

Allora la persona, comprata a prezzo di sangue, non porta in sè lo stemma come nell'antico tempo, ma ha un segno dentro di sè e sulla fronte, porta scritta qualche cosa che gli uomini non leggono, ma che gli angeli leggono, e quelli che sono nel discernimento di spiriti anch'essi leggono.

Leggono le persone che appartengono al signore guardandole sulla fronte; è un discernimento di spirito.

allora la persona venduta per sempre al Signore , risponde in questa maniera: non lo sai tu che io non posso muovermi, che non sono padrone della mia casa ? Padrone del denaro che ho? E' a mio nome , ma io sono servo, sono amministratore di un altro; ed eccomi, sono morto a me stesso!

Non è morto, è vivo, ma si deve considerare morto, e ora non ha nulla, e il suo prezzo è soffrire, perchè è vivo, e si deve considerare morto, e quindi soffre, sente un contrasto dentro di sè; e questo contrasto, questo dolore dura sino a che diamo l'ultimo respiro. Dura in questo corpo.

Quando poi spiriamo, perchè finisce questo pellegrinaggio, non siamo più tentati, non vi è più conflitto fra carne e sangue, e dove l'albero cade, là rimane.

E' dato agli uomini di morire una sola volta, di morire finale; morire in un senso mistico e spirituale , ogni giorno, e alle volte, più volte nella stessa giornata.

Ogni volta che arriva l'appello, nel visibile, l'uomo deve decidere di dire: No, io sono morto, io sono venduto, io non sono padrone di me!.

In un momento si sente strano, ma subito lo Spirito Santo, gli ricorda : tu , uomo, hai segnato un documento, hai segnato un contratto , non puoi fare ciò che vuoi, non puoi fare la volontà di tutti e dell'uomo carnale, ti sei venduto.Tu ora sei soggetto al padrone, tu non puoi!.

-E allora - io sono morto.

E quindi , dice la Parola :" considerate che voi siete morti ".
E così, morte e vita , operano ogni giorno dentro di noi.

Questo è semplicemente un germoglio, una pura osservazione, poi lo Spirito santo l'allarga nei cuori nostri.


=omegabible=
00domenica 8 gennaio 2006 19:24
Re: ...considerazioni....
[SM=x511448] devo dire che quello che hai scritto è totalmente condivisibile da parte mia ma è molto spirituale,molto ...sofferto,molto vero perchè vero è l'amore di Cristo:non è da tutti conoscerlo cosi bene!!!!io per esempio a volte mi sento disperato di essere vivo tanto forte è il desiderio di stare con Lui in quel posto....dove non ci sarà più lacrima....Ti leggo con molto piacere e ti prego di continuare così. In Cristo =omegabible= [SM=g28000] [SM=g27985]

Scritto da: claudio.42 21/12/2005 16.53
Diciamo -no,no,no! a noi stessi- e ci consideriamo morti, e diciamo -si , si ,si! - al Signore, e ci consideriamo vivi; e queste due forze operano in noi , morte e vita, ogni giorno. Perciò, dice la Parola, che noi moriamo ogni giorno. Ma nessuno muore ogni giorno, e nessuno può morire la seconda volta se non ha avuto un pò di vita per morire la seconda volta. E quindi, moriamo ogni giorno, e siamo ogni giorno sollevati, resuscitati, in speranza viva.

E' questo il motivo che la Chiesa non si può fermare mai, deve continuamente andare avanti : perchè impara a morire di più per vivere di più. Ricordate le parole : "se voi siete resuscitati con Cristo..". - " Se"...è una parola molto piccola , ma molto grave. " Se siete resuscitati con Cristo ".

V'è una resurrezione finale. V'è una resurrezione finale, alla fine, dopo che siamo trapassati, v'è una resurrezione finale!

Ma v'è una resurrezione ogni giorno, perchè dice lo stesso S. Pietro, che voi siete re-suscitati, continuamente, in una speranza viva ( Pietro 1:3 ).

Non una speranza morta , una teoria di parole , ma una speranza viva che lavora dentro di noi. E per essere resuscitati ogni giorno, dobbiamo morire ogni giorno; e quindi vi è la morte e la vita, che operano in noi continuamente.

Ma questa morte è per fede, perchè siamo ancora in questo corpo, e allora noi ci dobbiamo considerare morti.

E dire che altri vedono, per esempio , lo spino, in chi fù venduto al padrone ?
E dopo un segnale nell'orecchio, cap. 21 dell'Esodo, dopo sei anni che è stato servo , nessuno ha saputo che era servo, lo avrebbe dovuto dire lui!

non si conosce se era servo o no, perpetuo ; ma dopo sei anni , lui deve decidere , se deve rimanere col padrone, schiavo, oppure andare libero.

se lui ama il padrone, e non vuole perdere le cose che ha ricevuto nella casa del padrone, lui fà dichiarazione davanti ai giudici - davanti agli angeli di DIO- , per dire : io amo il mio padrone, e non voglio perdere quello che lui mi ha dato, e voglio continuare a servirlo.

E allora, il padrone lo avvicinava alla porta, prendeva una lesina e bucava l'orecchio. Il Signore voleva dire : da oggi in avanti il tuo orecchio deve essere circonciso , deve essere rivolto semplicemente a DIo. E allora , da quel momento, lo schiavo portava un segno sopra di sè, sopra il suo corpo, un impronta, un marchio, una stimmate che dichiarava a tutti quanti che lui non era libero di sè stesso, era stato comperato.

E se qualcuno gli diceva-se questo servo fosse uscito , e fosse stato incontrato da vecchi amici, e i vecchi amici gli avessero detto " vieni con noi, andiamo in quel tale e in quel tal'altro posto"....egli avrebbe mostrato il buco all'orecchio e avrebbe detto loro : non vedi che sono schiavo in perpetuo? Non lo vedi che porto il marchio, che non sono padrone di me stesso ? Io non posso venire! non potrebbe andare! Ne è impedito , perchè si è venduto per sempre ad un altro.

applicando questa illustrazione nella vita del cristiano, S. Paolo dice : " voi siete stati comprati a prezzo di sangue, non vi rendete schiavi degli uomini, delle opinioni". E allora viene la tentazione, viene l'invito di pensare almeno alla nostra famiglia, la famiglia terrena; perchè vi è una famiglia terrena e una celeste , fratelli. Nella famiglia celeste si entra non per volontà d'uomo , di carne e di sangue, ma per forza di Spirito Santo.
E la famiglia celeste è più forte della famiglia terrena in quanto lo Spirito è più forte della carne.

Ma la famiglia terrena ha anche i suoi diritti e il Signore non l'abbandona.

Allora la persona, comprata a prezzo di sangue, non porta in sè lo stemma come nell'antico tempo, ma ha un segno dentro di sè e sulla fronte, porta scritta qualche cosa che gli uomini non leggono, ma che gli angeli leggono, e quelli che sono nel discernimento di spiriti anch'essi leggono.

Leggono le persone che appartengono al signore guardandole sulla fronte; è un discernimento di spirito.

allora la persona venduta per sempre al Signore , risponde in questa maniera: non lo sai tu che io non posso muovermi, che non sono padrone della mia casa ? Padrone del denaro che ho? E' a mio nome , ma io sono servo, sono amministratore di un altro; ed eccomi, sono morto a me stesso!

Non è morto, è vivo, ma si deve considerare morto, e ora non ha nulla, e il suo prezzo è soffrire, perchè è vivo, e si deve considerare morto, e quindi soffre, sente un contrasto dentro di sè; e questo contrasto, questo dolore dura sino a che diamo l'ultimo respiro. Dura in questo corpo.

Quando poi spiriamo, perchè finisce questo pellegrinaggio, non siamo più tentati, non vi è più conflitto fra carne e sangue, e dove l'albero cade, là rimane.

E' dato agli uomini di morire una sola volta, di morire finale; morire in un senso mistico e spirituale , ogni giorno, e alle volte, più volte nella stessa giornata.

Ogni volta che arriva l'appello, nel visibile, l'uomo deve decidere di dire: No, io sono morto, io sono venduto, io non sono padrone di me!.

In un momento si sente strano, ma subito lo Spirito Santo, gli ricorda : tu , uomo, hai segnato un documento, hai segnato un contratto , non puoi fare ciò che vuoi, non puoi fare la volontà di tutti e dell'uomo carnale, ti sei venduto.Tu ora sei soggetto al padrone, tu non puoi!.

-E allora - io sono morto.

E quindi , dice la Parola :" considerate che voi siete morti ".
E così, morte e vita , operano ogni giorno dentro di noi.

Questo è semplicemente un germoglio, una pura osservazione, poi lo Spirito santo l'allarga nei cuori nostri.



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