La commemorazione non ha motivo d'esserci secondo 1 Co 11:26!!!!!

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fr44
00giovedì 24 marzo 2005 16:37
Oggi nelle (circa ) 3.000 congregazioni e nelle (circa ) 100.000 congregazioni dei Testimoni di Geova nel mondo si celebra la Commemorazione della morte di Cristo.

Per noi Testimoni di Geova si celebra il giorno più importante della storia dell'umanità.

Il giorno in cui Geova Dio mediante il Suo Figlio ha ridato a tutto il genere umano la prospettiva
della salvezza e della vita eterna.

Siano rese grazie per il meraviglioso dono gratuito.



Francesco

Justee
00martedì 5 aprile 2005 16:21
Scusatemi apro questo post perchè vorrei approfondire una cosa che ho sempre dibattuto e che almeno dal mio punto di vista è errato .... chiedo è corretto eseguire la commemorazione di Cristo nel modo che viene fatta dai Testimoni di Geova ?
bruttus
00martedì 5 aprile 2005 21:24
Commemorazione o pasto serale del Signore?
Non vi è nessuna menzione nelle scritture che additi alla parola commemorazione, bensi molti riferimenti al pasto serale del Signore, ma è davvero cosi importante comprendere la differenza? Sicuramente si, poiche fin dall'antichita il pasto serale del Signore non è mai stato una celebrazione ritualistica cosi come fanno le religioni cristiane compreso per certo anche i testimoni di Geova!

1 Corinti 11:20-22 "Ma quando vi riunite la vostra cena non è di certo la cena del Signore! Infatti, quando siete a tavola, ognuno si affretta a mangiare il proprio cibo. E cosi accade che mentre alcuni hanno ancora fame, altri sono gia ubriachi.
Ma non potreste mangiare e bere a casa vostra? Perche disprezzate la chiesa di Dio e umiliate i poveri? Che devo dirvi? Dovrei forse lodarvi? Per questo vostro atteggiamento non posso proprio lodarvi
."
Cosi come dai versetti 23 a 26 Paolo racconta come è avvenuta la prima cena del Signore, racconto che troviamo anche in
Luca 22:19-20.

Nota: Sappiamo che Gesu era Ebreo e quella sera del 14 nisan si accinse a mangiare la cena pasquale, una cena vera e propria e non una rappresentazione liturgica o ritualistica del comando di Dio di ricordarsi della liberazione dalla mano dell'angelo distruttore, l'agnello che mangiavano raffigurava il Cristo detto da Giovanni Battista "ecco l'agnello di Dio che toglie il peccato del mondo".

Conclusione: i figli di Dio, sia nel passato che nel presente dovrebbero radunarsi come una famiglia e alla notte del 14 nisan cenare insieme, e come dice la scrittura di
Giovanni 13:30 che dice riguardo a Giuda Iscariota "Percio, ricevuto il boccone, egli usci immediatamente. Ed era notte."
Allo stesso modo dopo il cenare insieme proprio come una famiglia ebraica i santi dovrebbero consumare il pasto serale del Signore unitamente, proprio come il racconto di Luca!
Nelle religioni cristiane si è perso il senso vero di quell'avvenimento e della richiesta fatta dal signore "continuate a far questo in memoria di me", poiche se Dio è padre e Gesu è figlio per certo i santi gli sono fratelli e nella casa del padre è abolito il timore e sostituito dall'amore poiche l'amore caccia via il timore
1 Giovanni 4:11-18.
Cosi il modo in cui viene celebrata "il pasto serale del Signore" fatto dai testimoni di Geova non è corretto, anche perche non si trova da nessuna parte nelle scritture che coloro che avrebbero avuto la speranza terrena dovessero farsi passare tra di loro il pane ed il vino! se non si è sicuri che una cosa è gradita a Dio è meglio non farla, dopotutto è una sera di unione fra i santi ed il loro Signore tramite l'unico spirito che li unisce! Con affetto Bruttus
Seabiscuit
00mercoledì 6 aprile 2005 12:25
Re: Commemorazione o pasto serale del Signore?
Scritto da: bruttus 05/04/2005 21.24

"Non vi è nessuna menzione nelle scritture che additi alla parola commemorazione,..."



La bibbia non è un dizionario



Nelle religioni cristiane si è perso il senso vero di quell'avvenimento e della richiesta fatta dal signore "continuate a far questo in memoria di me",



Vediamo che dice invece un dizionario alla voce commemorare.

"commemoràre: commemoràre

v. 1ª tr. (Ind. pres. commèmoro), ricordare con parole di lode e qualche volta con pubblici festeggiamenti un fatto memorabile o una persona illustre."

e cosa disse il Signore?

"continuate a far questo in memoria di me"

Penso di essermi spiegato [SM=g27994]m2:


Seabiscuit
Seabiscuit
00venerdì 8 aprile 2005 12:07
domanda per Bruttus
Scritto da: bruttus 05/04/2005 21.24

Sicuramente si, poiche fin dall'antichita il pasto serale del Signore non è mai stato una celebrazione ritualistica cosi come fanno le religioni cristiane compreso per certo anche i testimoni di Geova!

1 Corinti 11:20-22 "Ma quando vi riunite la vostra cena non è di certo la cena del Signore! Infatti, quando siete a tavola, ognuno si affretta a mangiare il proprio cibo. E cosi accade che mentre alcuni hanno ancora fame, altri sono gia ubriachi.
Ma non potreste mangiare e bere a casa vostra? Perche disprezzate la chiesa di Dio e umiliate i poveri? Che devo dirvi? Dovrei forse lodarvi? Per questo vostro atteggiamento non posso proprio lodarvi
."



Come puoi affermare che sin dal antichità il pasto serale del Signore non sia mai stata una celebrazione rituale?

La scrittura che citi, a mio parere dimostra solo come l'apostolo Paolo stia riprendendo i corinti per come celebravano tale commemorazione in maniera errata.


cordialmente

Seabiscuit
Justee
00domenica 10 aprile 2005 22:12
Admin
volevo esprimere in un miglio modo il mio punto di vista ... mi spiego è giusto commemorare la morte di Cristo , come eseguono i Tdg ? cioè è giusto mfar passare il pane e il vino senza rendere partecipe il Fedele alla Commemorazione ...
barnabino
00lunedì 11 aprile 2005 17:10
Per bruttus:

Volevo solo ricordarti che tecnicamente con pasto sera del Signore non si parla della pasqua ebraica, essa infatti fu istituita DOPO la cena pasquale e nella Bibbia (come nel versetto che tu hai letto di Coriniti) tele celebrazione ISTITUITA DA CRISTO (e diversa appunto dalla cena pasquale)non aveva a che fare con il pasto vero e proprio ma solo con il prendere il pane ed il vino.

Per Rino:

Se tutti debbano partecipare del pane e del vino è un argomento che non ha a che fare con il "come" è celebrato il pasto serale del Signore. Ha a che fare con il suo significato e sulla speranza terrena di alcuni testimoni di Geova, Cristo infatti riserva il prendere gli emblemi solo a quelli che saranno re e sacerdoti con lui non a tutti i cristiani.

Ciao
barnabino
00lunedì 11 aprile 2005 23:42
Ciao Dana,

Solo un appunto, non si può parlare di dogmi nel caso dei testimoni di Geova. Comunque riassumendo brevemente l'argomento i testimoni di Geova, a differenza dei cattolici e dei protestanti, come i critiani primitivi commemorano la morte di Cristo (o la cene del Signore) una sola volta all'anno, il 14 nisan, che era la data in cui gli ebrei celebravano la pasqua.

Durante tale celebrazione coloro che di noi hanno la speranza celeste bevono del vino e mangiano del pane, che per noi sono solo emblemi che rappresentano il sangue ed il corpo che Cristo a ceduto in favore del genere umano.

Non tutti bevono e mangiano di questi emblemi, coloro che hanno la speranza di vivere sulla terra sono semplici osservatori.

Ciao [SM=x511460]




barnabino
00martedì 12 aprile 2005 23:44
A me risulta che era il 14 adar, infatti veadar era il mese intercalare che veniva aggiunto ogni 19 anni (oggi non sappiamo esattamente quando) per far far coincidere anno lunare e anno solare. Oggi si usa l'anno solare per cui non c'è bisogno del mese intercalare.

Di base la data del 1° nisan è determinata da quando la luna nuova più vicina all'equinozio di primavera si osserva al tramonto a Gerusalemme. Contando 14 giorni da allora si arriva al 14 nisan, che di solito corrisponde al giorno della luna piena. Quello è il giorno in cui viene celebrato il pasto serale del Signore.

Ciao

bruttus
00mercoledì 13 aprile 2005 22:17
Certo questo è stato stabilito dal concilio di nicea nel 325 E.V.
comunque è ben chiaro a tutti gli ebrei che il mese intercalare viene inserito 7 volte in 19 anni e precisamente il 3°, il 6°, l'8°, l'11°, il 14°, il 17°, e il 19°
Ogni calendario ebraico afferma che il 2005 si deve inserire il mese intercalare Perche dici che non sappiamo quando inserirlo se tutto il mondo Ebraico lo sa?

Proprio il concilio citato prima decise di celebrare la pasqua la prima luna piena di primavera, ma perche decise questo?
sembrerebbe per una semplice questione di antisemitismo, i cattolici non volevano che la data della loro pasqua non fosse decisa dagli ebrei.

Secondo te Cristo quale calendario avrebbe seguito?
barnabino
00mercoledì 13 aprile 2005 23:16
Caro bruttus,

Ti assicuro che la data della commemorazione non è scelta per ragioni polemiche ma proprio per essere più vicini possibile alla data indicata da Cristo, non ci basiamo su Nicea e non festeggiamo la commemorazione la domenica.

Rispetto al Sèder ebraico ci sono comunque alcune diversità:

1. Gli ebrei moderni si attengono al punto di vista rabbinico secondo cui l'agnello andava scannato verso la fine del 14 nisan, tra il momento in cui il sole cominciava a calare (verso le 15,00) e il tramonto vero e proprio. Come risultato, tengono il loro Sèder dopo il tramonto, quando è già iniziato il 15 nisan. Comunque, abbiamo buone ragioni per comprendere l'espressione in maniera diversa. Deuteronomio 16:6 diceva chiaramente agli israeliti di "scannare il sacrificio pasquale la sera, al tramonto". Questo indica che "fra le due sere" si riferiva al periodo del crepuscolo, dal tramonto (con cui inizia il 14 nisan) alle tenebre vere e proprie. Gli antichi ebrei caraiti avevano questo intendimento, come ce l'hanno i samaritani fino a questo giorno.

2. Un altro motivo per cui la nostra data può differire da quella degli ebrei è che essi impiegano un calendario predeterminato, sistema che entrò in uso solo nel IV secolo E.V. L'attuale calendario ebraico come tu dici aggiunge questo mese in momenti predeterminati: all'interno di un ciclo che dura 19 anni, tale mese è aggiunto agli anni 3, 6, 8, 11, 14, 17 e 19.

Ad ogni modo, Emil Schürer dice che "al tempo di Gesù [gli ebrei] non avevano ancora un calendario fisso, ma basandosi sulla semplice osservazione empirica, iniziavano ogni mese con la comparsa della luna nuova, e basandosi similmente sull'osservazione" aggiungevano un mese se questo era necessario.

Per questo che ho scritto che in effetti nessuno conosce gli anni intercalare al tempo di Cristo.

"Se . . . verso la fine dell'anno si notava che la Pasqua sarebbe caduta prima dell'equinozio di primavera [il 21 marzo circa], si decideva di intercalare un mese prima di nisan". In questo modo il mese in più veniva aggiunto in maniera naturale, e non ad arbitrio. I dei Testimoni di Geova fissa la data per il Pasto Serale del Signore seguendo il metodo antico, quello in cui presumibilmente Gesù istituì la commemorazione.

Spero di essere stato esaustivo! fdetr

[Modificato da barnabino 13/04/2005 23.19]

benimussoo
00giovedì 14 aprile 2005 16:47
Re:

Scritto da: barnabino 11/04/2005 23.42
Ciao Dana,

Solo un appunto, non si può parlare di dogmi nel caso dei testimoni di Geova. Comunque riassumendo brevemente l'argomento i testimoni di Geova, a differenza dei cattolici e dei protestanti, come i critiani primitivi commemorano la morte di Cristo (o la cene del Signore) una sola volta all'anno, il 14 nisan, che era la data in cui gli ebrei celebravano la pasqua.

Durante tale celebrazione coloro che di noi hanno la speranza celeste bevono del vino e mangiano del pane, che per noi sono solo emblemi che rappresentano il sangue ed il corpo che Cristo a ceduto in favore del genere umano.

Non tutti bevono e mangiano di questi emblemi, coloro che hanno la speranza di vivere sulla terra sono semplici osservatori.

Ciao [SM=x511460]







Ciao Barnabino, grazie per la risposta, spero di aver risposta anche in questa. Cioè, quando dici che non tutti partecipano cosa intendi? eE poi voi vi confessate prima di fare la Commemorazione? quindi, ancora, lo fatte solo nel momento Pasquale? Grazie, forse ho esagerato con le domande!!! Scusami ma non conosco molto i TdG, ciao grazie[SM=x511460]
barnabino
00giovedì 14 aprile 2005 21:13
Cara Dana,

Le tue domande sono complesse... vedo di risponderti in modo succinto.

Partecipare alla comemmorazione significa mangiare e bere del pane e del vino, quindo entrare nel patto "per un regno" (Luca 22:29) cioè quelle persone invitate a partecipare con Cristo al regno celeste chiamate anche "piccolo gregge" in contrasto con "le altre pacore" che benchè "dello stesso ovile" hanno una speranza terrena (Giovanni 14:2-3; Luca 12:32. Essi non fanno un patto "per un Regno" e quindi sono semplici osservatori avendo la speranza di vivere sulla terra.

In merito alla confessione non è prescritta da Cristo, egli non confessò gli apostoli prima di celebrare con loro la Pasqua e il pasto serale del Signore. Anche quella sera per altro essi litigarono su chi dovesse essere il più grande! Comunque i testimoni di Geova confessano i proprio peccati a Dio in preghiera in ogni momento, non attendono un tempo particolare consci di peccare molte volte. Cristo insegnò a pregare quotidianamente il "Padre nostro" di "perdonare i nostri debiti [peccati]come noi li perdoniamo ai nostri debitori".

Ciao fdetr


bruttus
00giovedì 21 aprile 2005 20:30
Mi piacerebbe rispondere al fatto del 14 nisan ma c'è un'argomento piu interessante.
Scusami Barnabino ma nelle scritture da te citate cioè Giovanni 14:2-3 e Luca 12:32 come fai a capire che le altre pecore hanno una speranza terrena?
barnabino
00giovedì 21 aprile 2005 22:32
L'argomento è OT ed è piuttosto complesso ma ha a che fare con il proposito biblico secondo cui "i mansueti stessi erediterano la terra e dimoreranno in essa per sempre".

Circa il 14 nisan quel'è la tua obiezione?

Ciao
bruttus
00venerdì 22 aprile 2005 23:14
Il mio dubbio?
Be il calendario lunare ebraico è un calendario tuttora usato dagli ebrei non capisco perche non si dovrebbe usare quel calendario , solo perche non sappiamo al tempo di Gesu quando aggiungevano il mese intercalare?
Non mi sembra una scusa buona.
tutto qui il mio dubbio, è cme se dei cinesi volessero commemorare un'avvenimento che cade il 1 marzo loro sanno che è il giorno dopo del 28 febbraio, quando cade l'anno bisestile commemorano il 29 febbraio.
Non è corretto
barnabino
00sabato 23 aprile 2005 15:45
Crao Bruttus,

la risposta è molto semplicemente, forse non era chiaro dalla mia risposta, perchè il calendario in uso attuaalmente tra gli ebrei non calcola le date con lo stesso sistema dei tempi di Cristo, quindi di fatto la data del 14 nisan non coinciderebbe sempre con quella in cui celebrò la cena del Signore.

Il metodo usato dai testimoni di Geova è quello empirico, ovvero l'osservazione della luna a Gerusalemme, che invece era usato anche al tempo di Cristo, in questo modo sappiamo di celebrare la cena del Signore proprio il 14 nisan.

Ciao
Topsy
00sabato 23 aprile 2005 16:04
Re:
In realtà non ci è dato sapere se nell'anno in cui Gesù istituì la Pasqua cristiana fosse stato raddoppiato il mese di Adar,poichè come scrivevo già in interventi simili sull'argomento,all'epoca del Tempio i mesi aggiuntivi erano decisi dal Tribunale religioso (Sinedrio di Gerusalemme)non in maniera definitiva ma, anno per anno,questo perchè nel 3° giorno di Pasqua è prescritto di portare al Tempio in offerta i prodotti della terra(orzo).Tuttavia qualora si constatava che questi non fossero ancora maturi per la celebrazione della Pasqua ,allora si decreteva per il "raddoppiamento" del mese di Adar.All'epoca in cui Gesù visse dunque, non si era ancora giunti ad un calendario "fisso",per cui non è possibile escludere o confermare se quell'anno si fosse ricorso al mese aggiuntivo o meno.

Solo successivamente, si stabilì che 7 volte in 19 anni,(il 3°, il 6°, l’8°, l’11°, il 14°, il 17° e il 19°anno)Adar si sdoppia per permettere che Pèsach, possa essere celebrata sempre in primavera.
Un salutone!
bruttus
00domenica 24 aprile 2005 12:57
Scusami Barnabino, dici che il metodo dei TG è quello empirico "che si fonda sulla pratica senza alcun valore scientifico" è questo il senso della tua affermazione?
barnabino
00domenica 24 aprile 2005 21:57
Caro Bruttus,

Un metodo empirico non è certo un metodo che non è scientifico, infatti si basa sull'osservazione diretta. Poichè il calendario ebraico attualemente in uso è stato deciso solo dopo l'epoca in cui visse Cristo il metodo precedente per determinare il 14 nisan era empirico e si basava sull'osservazione diretta della luna e dei raccolti per evitare appunto che l'anno lunare differisse da quello solare, come ha spiegato Topsy. I testimoni di Geova usano il medesimo sistema che come vedi non mancava di scientificità basandosi sull'osservazione diretta.

Ciao [SM=x511460]


maulamc
00sabato 7 maggio 2005 08:30
Re:

Scritto da: barnabino 11/04/2005 23.42
Ciao Dana,


Solo un appunto, non si può parlare di dogmi nel caso dei testimoni di Geova. Comunque riassumendo brevemente l'argomento i testimoni di Geova, a differenza dei cattolici e dei protestanti, come i critiani primitivi commemorano la morte di Cristo (o la cene del Signore) una sola volta all'anno, il 14 nisan, che era la data in cui gli ebrei celebravano la pasqua.



Vorrei intervenire, anche se in ritardo, dicendo che la “Commemorazione” dei Testimoni di Geova (tdG), anche se effettuata al 14 Nisan (sono propenso a differenziarla dalla vera data della Pasqua = Passaggio Ebraica), è distante dalla vera celebrazione ebraica, sia nelle letture, come nei segni.

Lo stesso dicasi a confronto con la celebrazione cristiana.
Mentre per i cristiani è segno di “ringraziamento” (termine che designa l’Eucarestia in quanto tale, un ringraziamento all’intervento di Gesù per la salvezza dell’intera umanità), per i tdG non è altro che: una pubblica dichiarazione dell’individuo che si dice chiamato da Dio per far parte dei 144000, nel governo celeste.
Così si preferiscono chiamarla: <<Pasto serale o Commemorazione>> e, a differenza della comunità cristiana, si celebra una volta l’anno.

Ma veniamo al nocciolo della questione.
Gesù non ha voluto lasciare gli Apostoli senza celebrare con loro la Pasqua = HAGGA’DH DI PESACH in ricordo della liberazione dalla schiavitù, per opera di Dio.
Diversamente dagli ebrei del tempo, che avevano celebrato la Pasqua: <<con fianchi cinti…il bastone in mano…>> (Es. 12,ss) in atteggiamento di chi sta per partire, Gesù con i discepoli si sdraiò sui tappeti (Mc. 14,16) per esprimere la condizione di uomino libero.
La celebrazione della “Pesach” si divide in quattro parti con delle letture inserite nei vari momenti salienti, come il lavaggio delle mani, le preghiere e benedizioni delle coppe di vino e del Pane azzimo.

E’ proprio nel passaggio della Cena, cioè dello spezzare il pane, e nel prendere la terza coppa di vino, che Gesù compirà un gesto che cambierà totalmente lo svolgimento della Pasqua Ebraica.
Gesù, dopo aver detto la preghiera sul pane azzimo, pronuncia una NUOVA formula dicendo: <<Questo è il mio corpo che è dato a voi>> (Lc. 22,19) e comanda di ripetere quanto egli ha fatto. Anche gli stessi Apostoli rimangono sbigottiti vedendo e sentendo ciò che fa il Signore.
Poi prende il calice del vino (terza coppa) della cena ebraica, e dopo averne detto la preghiera di ringraziamento, a Dio, pronuncia ancora la NUOVA formula, e ricorda agli apostoli di fare altrettanto.

Gesù nell’istituire l’Eucarestia oltre a cambiare la celebrazione della Pasqua ebraica, conseguentemente pone fine ai sacrifici degli animali: i quali, non avranno più valore salvifico o di ringraziamento, perché l’Agnello ebraico è stato sostituito da Cristo quale nuovo agnello.

Quindi mangiare l’agnello non è più un celebrare la salvezza attraverso il sacrificio degli animali, perché: <>, ci dice l’apostolo Paolo (1Cor. 5,7).

Ma è con la Risurrezione che Cristo ha dato un volto nuovo alla “Pesach “. Dove prima regnava la Legge, ora vive la VITA che è stata vinta col sacrificio di CRISTO, che ha vinto la morte.

Perché la Chiesa Cattolica la celebra ogni giorno?
Non certo per volere di qualche Papa, Cardinale o altro, ma per volere dello stesso GESU’ CRISTO quando disse: <<Fate questo in memoria di me >>, parole che hanno un significato molto più ampio, che <>.

Gesù sicuramente si riferiva ad un futuro; e ad un comando da ripetersi nel tempo, anche durante la sua assenza. E la Chiesa chiamerà questo comando “IL MEMORIALE”, che viene celebrato ogni giorno a ricordo del suo sacrificio.

Questo ricordo diverrà una celebrazione ogni qualvolta il popolo di Dio si riunisce, come Chiesa, nel Suo nome ed essere in comunione con Lui, formando un solo corpo (1Corinzi 10,14-21) attraverso la consumazione in un pasto comunitario di natura specificatamente Sacramentale(Gv. 6,57).

Gesù non disse che ogni anno sarebbe morto. Ma non disse neanche: ricordatevi della mia morte e risurrezione una volta l’anno, come si fa per l’anniversario di un matrimonio ecc.

Gesù ha voluto e l’ha detto espressamente che il ricordo di Lui fosse esercitato mediante un’azione, un gesto, un rito.

Gli stessi discepoli che se ne andavano tristi verso Emmaus lo riconobbero nel GESTO dello SPEZZARE il pane. E’ in questo gesto che la Chiesa nascente si identificherà.
Negli Atti degli Apostoli si legge: <>. Ricordiamoci che lo stesso GESU? si presenta quale "PANE", cioé quale vero nutrimento spirituale per TUTTI gli uomini.

LA TESTIMONIANZA DI SAN PAOLO
Le testimonianze più antiche sulla istituzione dell’Eucaristia, come pure sulla volontà del Signore di celebrarla fino alla sua seconda venuta, la troviamo nella Prima Lettera ai Corinzi di san Paolo (1 Corinzi 11).
Sapendo che l’apostolo Paolo non era presente alla Cena, mi resta alquanto difficile capire con quanta certezza egli (Paolo) possa rivelare ciò di cui non era stato testimone.
Ma sappiamo che ha avuto la rivelazione dell’Ultima Cena, e la sua Istituzione direttamente da Gesù Risorto (1Corinzi 11,23ss); quindi ciò che egli dice non può essere opera di fantasia, ma di una limpida certezza.



Durante tale celebrazione coloro che di noi hanno la speranza celeste bevono del vino e mangiano del pane, che per noi sono solo emblemi che rappresentano il sangue ed il corpo che Cristo a ceduto in favore del genere umano.

Non tutti bevono e mangiano di questi emblemi, coloro che hanno la speranza di vivere sulla terra sono semplici osservatori.



Confesso che non è la prima volta che partecipo alla “Commemorazione” dei tdG.
Anche quest’anno, come gli altri anni, non mi ha sorpreso il constatare che nessuno dei presenti hanno preso il pane e il vino, ma tutti si sono limitati a guardare il "passaggio", anche dopo l'ascolto del brano di Matteo 26,26-28 che recitava: <<Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: "Prendete e mangiate; questo è il mio corpo". Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati >>.

In poche parole, quel "Prendete e mangiatene tutti" avrebbe un significato letterale solo per la classe degli unti, mentre per gli altri suonerebbe così: "guardate e non toccate".

Se tutta la Commemorazione si comporrebbe solo nel semplice ricordare, e se tutto è puro simbolismo sarebbero vane le parole di rimprovero di Paolo, a quei cristiani che si cibano del pane e del vino in modo indegno: <<1 Corinzi 10, 15.21: “non potete bere il calice del Signore e il calice dei demoni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni” >>.
Invece i due segni del Pane e del Vino sono importanti, cosa che non avviene nella “Commemorazione” dei tdG, dove solo il “privilegiato” ha la possibilità di prendere il pane e il vino.
Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre (Eb.13,8-9).
Se Gesù dice che la sua carne è per la vita del mondo, e se il mondo mangiando la sua carne avrà la vita eterna (Gv.6,51-5[SM=g27989] è ovvio che tale meraviglioso dono, non può essere a solo appannaggio di pochi fortunati uomini, nati prima del 1935.

Detto questo giungo a dire che: La Santa Cena non è solo un partecipare con degli emblemi del pane e del vino riservata ad alcuni privilegiati, ma ha una vera sacralità dei gesti, dove TUTTA la comunità dei credenti in Cristo, che formano UN SOLO CORPO = COMUNITÀ, partecipano all’unico pane, all’unica mensa, cibandosi del Pane consacrato:
1 Corinzi 10,14-21
<<. Il calice di benedizione, che noi benediciamo non è forse una comunione col sangue di Cristo? Il pane che spezziamo non è forse una comunione col corpo di Cristo? Dal momento che vi è solo pane, noi, che siamo molti formiamo un solo corpo; poichè noi tutti siamo partecipi di quest’unico pane>>.

Termino per dare spazio ad interventi.
Con cordialità Maula




maulamc
00sabato 7 maggio 2005 08:55
Re:

Scritto da: barnabino 14/04/2005 21.13
Cara Dana,


Le tue domande sono complesse... vedo di risponderti in modo succinto.

Partecipare alla comemmorazione significa mangiare e bere del pane e del vino, quindo entrare nel patto "per un regno" (Luca 22:29) cioè quelle persone invitate a partecipare con Cristo al regno celeste chiamate anche "piccolo gregge" in contrasto con "le altre pacore" che benchè "dello stesso ovile" hanno una speranza terrena (Giovanni 14:2-3; Luca 12:32. Essi non fanno un patto "per un Regno" e quindi sono semplici osservatori avendo la speranza di vivere sulla terra.



In nessun passo biblico, né in quello di Luca, né sugli Atti degli Apostoli, ne sul vangelo di Giovanni, vi troviamo scritto che, quel “piccolo gregge” di cui fai riferimento sia quel “gregge” di cui parla la Torre di Guardia nel libro “Salvezza” (vds. “Potete vivere per sempre…pg.173) viene identificato nei 144000, quando sappiamo bene che questo numero viene riportato solo nel libro dell’Apocalisse (Capitoli 7 e 14), tanto meno che ci sia una diversità con “le altre pecore”.
Ad onore della verità, nel brano di Luca Gesù raccomanda ai suoi discepoli (non c’erano solo i dodici v.22) di non preoccuparsi delle cose del mondo, ma di “cercare il regno di Dio”.

Leggiamo il brano per capire meglio:
Lc 12,32: "Non temete, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno."

Ora, come è possibile accostare il vecchio patto di Dio con la casa d’Israele, cercando di inserire un “Nuovo Patto” dove i beneficiari degli “emblemi” (gli stessi Testimoni di Geova n.d.a.) formino quel “gregge”? E gli altri?

La risposta è molto semplice. Il pensiero umano dei Testimoni di Geova non è legittimato dalla Parola di Dio, perché sia nel brano equivalente ad Atti 15 << ha voluto scegliere tra i pagani un popolo >>, ed in quello di Deuteronomio 7,6 <<Tu sei una nazione santa…che ti ha scelto, affinchè sia un popolo tra i pagani>>, non troviamo nessun riferimento ad una “classe privilegiata”, che può beneficiare del regno a discapito di altri. Né che gli stessi sacri autori possano pensare ad una "classe" di privilegiato sorta duemila anni dopo.
.

Quanto invece, troviamo una continuità con l’antico Israele, attraverso la presenza degli Apostoli che si fanno incontro anche ai pagani perché TUTTI si SALVINO (Atti 15, 15-1[SM=g27989].

Commento a Luca 12,32
Ogni cristiano, ci dice l’evangelista Luca, metterà il suo impegno nel propagare il Regno di Dio; annunciare l’Amore, la Misericordia, l’Unità di Dio, far conoscere il progetto di Dio al mondo, insegnando a tutti gli uomini la preghiera di Cristo (Luca 11,2-4).
Allora si che possiamo far nostre le parole del Salvatore <<il Padre vostro ha deciso, nella sua bontà, di dare a voi il Regno >>.

Gesù raccomanda ai discepoli presenti in quel momento, non solo ai dodici, di non preoccuparsi delle cose del mondo, del cibo, del vestiario, ma di "cercare il regno di Dio". Gesù rafforza il suo discorso dicendo: Sì, "piccolo gregge" - piccolo perché i suoi discepoli erano pochi, persone umili del basso popolo- perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno".
Proprio i due ultimi versetti offrono il significato preciso e fondamentale del brano: a chi non si attacca alle cose materiali e cerca il regno di Dio --qualcosa di enormemente più grande delle ricchezze terrestri--, il Padre lo concederà.
LA PAROLA parla atutti coloro che lo cercano, non ad una particolare classe.
Mi fermo qui, anche se potrei continuare nell’analisi della “Commemorazione” , ma è bene lasciare spazio per commenti.

Cordialità Maula
yhuj

libero1978
00sabato 7 maggio 2005 20:32
Mah, non lo sò chi ha ragione, però veramente c'è un fatto, che la Bibbia in alcune parti di Apocalisse parla di una grandissima quantità di persone che si salvano e anche Gesù divide il mondo in due grandi quantità di capri che vanno a sinistra e di un'altra grande quantità di pecore che vanno nel regno e che le mette a destra.

Non mi pare che dice che quelli che stanno a destra sono pochi e che la massa va a sinistra, per me possono essere quasi uguali come al parlamento che ci sta la destra e la sinistra.

Poi leggo che c'è solo un piccolo gregge che va nel regno.

Questa veramente non l'ho capita bene. Se è così ci sono poche speranze.

maulamc
00martedì 10 maggio 2005 07:57
Re:

Scritto da: libero1978 07/05/2005 20.32

Mah, non lo sò chi ha ragione, però veramente c'è un fatto, che la Bibbia in alcune parti di Apocalisse parla di una grandissima quantità di persone che si salvano e anche Gesù divide il mondo in due grandi quantità di capri che vanno a sinistra e di un'altra grande quantità di pecore che vanno nel regno e che le mette a destra.


Dopo le parabole sulla vigilanza, prudenza e operosità, la scena del giudizio universale chiude l'insegnamento di Gesù. Il giudizio sarà condotto da Gesù e riguarderà tutti gli uomini, poiché esse realizzano il precetto dell'amore, comprensivo di tutta la legge e i profeti, Matteo 22,40; Rm 13,9s; Gal 5,14; Gc 2,8. La sentenza finale sarà il possesso del regno di Dio, della vita eterna per i buoni, e il fuoco eterno o castigo eterno per i cattivi. Così terminerà la storia di questo mondo.



Poi leggo che c'è solo un piccolo gregge che va nel regno.



Se leggi per intero il capitolo 7 dell’Apocalisse noterai che al simbolismo (e non letterale come pretendono di dirci i tdG) degli eletti si contrappone una moltitudine composta da tutti coloro che hanno avuto FEDE in Cristo.
Ovviamente dobbiamo entrare nella esegesi biblica, come al tempo in cui questi sacri autori hanno vissuto.

Con il termine “piccolo gregge”, l’autore sacro vuole intendere un piccolo manipolo (erano i 12 ed altri che seguivano Gesù) di discepoli del Maestro, che nel tempo diventerà quella moltitudine di cui parla Giovanni nel Libri dell’Apocalisse.

Il brano dell’Apocalisse non parla affatto di piccolo gregge; non dice che i 144000 potevano partecipare agli emblemi che Gesù stabilì quella sera del 14 Nisan; non parla di una classe particolare di "redenti" in contrapposizione a un'altra diversa classe di "redenti".



Questa veramente non l'ho capita bene. Se è così ci sono poche speranze.


Tutti noi, come ho già spiegato, saremo giudicati per le opere di misericordia (descritte alla maniera biblica, cf. Is 58,7, Gb 22,6s, Sir 7,32s, ecc.) non per le nostre azioni eccezionali (cf. Mt 7,22s), ma in virtù dell’amore di Cristo e della nostra professione di fede in Lui.
Poi sarà al Signore dare il giusto premio. Perché un premio lo avremo tutti: buoni e cattivi.
Vorrei richiamarti alle parole di Pietro: <<Tutti noi siamo chiamati a dare certezza della nostra Speranza >> (1Pietro 3,15).

Per concludere: Cristo non è morto solo “per alcuni” ma, inchiodando il suo Amore, per l’uomo di ieri e di oggi, sulla croce, ha dato, e da a tutti la possibilità di essere con Lui per sempre nel Suo Regno.
Cordialità Maula


barnabino
00martedì 10 maggio 2005 12:56
Caro Maula,

Cred che l'argomento sia abbastanza complesso, meriterebbe un post a parte per ogni problema che sollevi.

Nessuno nega che Crsito sia morto per tutti, i TdG partiono solo dal presupposto che ci sono due classi, una celeste che regna con Cristo (i 144.000 re e sacerdoti) ed una che vivrà sulla terra trasformata nel paradiso di Eden.

Queste due classi non sono in competizione ma seguono solo la diversa testimonianza dello spirito.

Come ti ho detto per i dettagli postane uno per volta altrimenti diventa difficile dialogare con troppi argomenti.

Ciao fdetr
Justee
00lunedì 25 luglio 2005 18:49
analisi ...
Volevo capire alcune differenze xche ho scoperto non molto tempo fa cioè che esempio i tdg fanno questa funzione una volta all'anno , gli evangelici e questa è la novitò la fanno ogni tanto e mi piacerebbe capire perchè , e i cattolici sempre come ci insegna il Papa , possibile che non si riesce a trovare punti in comune , partendo dal presupposto che comunque la si fa tutte le confessioni !!!
barnabino
00martedì 26 luglio 2005 14:18
Ci sarebbe solo da capire cosa facesse la congregazione del primo secolo, che era quella a contatto con Cristo, e seguirne l'esempio. Cristo non disse con che frequenza celebrarla, ma negli Atti degli apostoli non troviamo traccia del fatto che venisse celebrata ogni giorno. Il fatto stesso che venisse istituita il giorno della Pasqua (in cui si sacrificava l'agnello) può darci un'idea del significato della commemorazione del sacrificio di Gesù, l'agnello di Dio.

In Ebrei 9:25-26 Paolo paragona il sacrificio di Cristo al giorno di espiazione in cui realtà "il sommo sacerdote entra nel luogo santo di anno in anno con sangue non suo" dove con l'espressione "di anno in anno" si intende appunto una volta all'anno.

Ciao [SM=x511460]
mioooo
00giovedì 9 marzo 2006 09:57
domanda
Allora chiedo ai Tdg presenti sul forum , se dalla discussione sull'eucarestia risulta non di fondamentale importanza il Sangue e il Corpo di Cristo perchè gli UNTI dei Testimoni di Geova alla Commemorazione in alcune parti del mondo prendono gli EMBLEMI di Cristo ??

Grazie
ClintEastwood82
00giovedì 9 marzo 2006 11:03
Rispondo qui visto che l'altro forum è stato chiuso...



Ma quali sarebbero i documenti storici prodotti dai pagani che attestano l'accusa di cannibalismo ai cristiani in relazione all'Eucarestia?


Io ti ho solo messo ciò che avevo letto al riguardo. Non ho altri documenti, almeno per ora.



Che capitolo 6 versetto 66 sia da mettere in relazione al numero 666 credo che non sia neppure commentabile.




Ahhhh, adesso Giovanni quando scriveva riportava pure il numero dei versi. Peccato che furono introdotti parecchio tempo dopo ...



Bè che dire, la Parola di D_o è parola come le altre... invidio un pò i protestanti quando si fanno affermazioni del genere...




un sorriso
00giovedì 9 marzo 2006 11:16
Re: analisi ...

Scritto da: Justee 25/07/2005 18.49
Volevo capire alcune differenze xche ho scoperto non molto tempo fa cioè che esempio i tdg fanno questa funzione una volta all'anno , gli evangelici e questa è la novitò la fanno ogni tanto e mi piacerebbe capire perchè , e i cattolici sempre come ci insegna il Papa , possibile che non si riesce a trovare punti in comune , partendo dal presupposto che comunque la si fa tutte le confessioni !!!

Justee.....non ho ancora letto tutti i post......quando ho un attimo lo faccio....

Per il momento posso dire che i cattolici lo fanno tutti i giorni perchè hanno preso spunto dai primi cristiani....

Bibbia dei Testimoni......Atti 2,42 2, 46

E continuavano a dedicarsi all'insegnamento degli apostoli e a partecipare (l'uno con l'altro), a prendere i pasti e alle preghiere.

E di giorno in giorno erano con costanza assidui nel tempio di comune accordo, e prendevano i loro pasti nelle case private e partecipavano al cibo con grande allegrezza e sincerità di cuore, lodando Dio e trovando favore presso tutto il popolo.



Bibbia di Gerusalemme....

Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere.

Ogni giorno frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo.


Ho riportato tutti e due i testi, perchè c'è una piccola differenza.....



Ciaooooo [SM=x511460]
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