La continenza fa male?

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Aryon°
00domenica 6 maggio 2007 19:23

Scritto da: ClintEastwood82 06/05/2007 16.19

non è facile trattenere i propri impulsi sessuali senza un'adeguata preparazione psicologica, però devo dirti che non per tutti può essere così e se trattengono forzatamente la loro attività sessuale questo può far male, all'apparato genitale e alla psiche



La continenza può far male solo quando si cerca di praticarla reprimendo l'impulso sessuale con la sola forza di volontà, imponendosi di non masturbarsi anche se il desiderio è presente ed è forte. In questo caso è una rinuncia forzata e dolorosa, alla quale l'organismo può decidere di ribellarsi in maniere poco piacevoli, soprattutto se si è abituali al vizio.

Ma se si vive la continenza all'interno di un percorso spirituale e quindi di preghiera, di meditazione e di contatto con se stessi, allora liberarsi del vizio della masturbazione diventa non solo indolore, ma persino piacevole e la rinuncia al piacere venereo viene presto ricompensata da un'esperienza di elevazione spirituale concretamente sperimentabile. Faccio anch'io i miei complimenti a Seyia per la capacità di controllo che, un po' alla volta, sto cercando anch'io di raggiungere. [SM=g27987]

PS: vale la pena ricordare che non solo l'etica cattolica elogia la continenza, ma anche varie tradizioni orientali e pagane. Questa trasversalità dimostra che non si tratta di una sciocca privazione moralista, contornata da altrettanto sciocche voci popolari sulla presunta perdita della vista, ma di una pratica spirituale di grande importanza e soprattutto dal notevole risvolto pratico, per chi è interessato a vivere più consapevolmente la propria fede.

Seyia
00lunedì 7 maggio 2007 10:26
La castità si ottiene solamente attraverso la preghiera a Dio e la comunione con Lui nell'obbedienza ai comandamenti in generale. Enorme aiuto forniscono i sacramenti (soprattutto la Riconciliazione, l'Eucarestia) e la recita del Rosario, le armi più potenti per vincere qualsiasi tentazione, questo detto anche per vissuto personale. Non può risultare una scelta dolorosa, semplicemente perchè ripetta ed è propria della natura stessa dell'uomo. Poi come dice giustamente il CCC, il dominio di sé è un' opera di lungo respiro. Non lo si potrà mai ritenere acquisito una volta per tutte. Suppone un impegno da ricominciare ad ogni età della vita

[Modificato da Seyia 07/05/2007 10.32]

ClintEastwood82
00martedì 8 maggio 2007 13:37

||Ma se si vive la continenza all'interno di un percorso spirituale e quindi di preghiera, di meditazione e di contatto con se stessi, allora liberarsi del vizio della masturbazione diventa non solo indolore, ma persino piacevole e la rinuncia al piacere venereo viene presto ricompensata da un'esperienza di elevazione spirituale concretamente sperimentabile. Faccio anch'io i miei complimenti a Seyia per la capacità di controllo che, un po' alla volta, sto cercando anch'io di raggiungere.||



Io parlavo per termini fisici, a livello anatomico e non ho messo in mezzo concetti di fede o morali, perchè la discussione verteva sul piano fisico più che altro.
Da una parte ti dò ragione, che la vita e l'armonia spirituale possono agevolare la continenza, da un altra no, perchè non è così semplice senza i dovuti accorgimenti; per esempio in Tibet o in India, molti yogin che praticano la continenza devono comunque ricorrere ad esercizi fisici per poter mantenere la castità senza danneggiare l'organismo(uso del diaframma pelvico e uro-genitale,respirazioni,etc), poichè si possono presentare anche problemi alla prostata se non si usano gli accorgimenti necessari.
L'apostolo Paolo stesso ricorreva a mezzi abbastanza duri contro la propria carne, che non sappiamo bene quali siano,(cfr. 1Corinzi 9:27) quindi non è così facile mantenere la castità, e varia da persona a persona.



||PS: vale la pena ricordare che non solo l'etica cattolica elogia la continenza, ma anche varie tradizioni orientali e pagane. Questa trasversalità dimostra che non si tratta di una sciocca privazione moralista, contornata da altrettanto sciocche voci popolari sulla presunta perdita della vista, ma di una pratica spirituale di grande importanza e soprattutto dal notevole risvolto pratico, per chi è interessato a vivere più consapevolmente la propria fede. ||



Ripeto, è una grande virtù ma non è alla portata di tutti e sopratutto non è un obbligo di fede, ma un cammino spirituale.
Per dirla con Paolo: "Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io; ma se non sanno vivere in continenza, si sposino; è meglio sposarsi che ardere." 1Corinzi 7:8


A presto.
Seyia
00martedì 8 maggio 2007 13:51
La castità è obbligo di fede, la questione è semplicemente che la castità matrimoniale non è la stessa della castità delle persone non sposate, condizione questa che deve rispondere alla continenza.
ClintEastwood82
00venerdì 11 maggio 2007 11:56

||La castità è obbligo di fede, la questione è semplicemente che la castità matrimoniale non è la stessa della castità delle persone non sposate, condizione questa che deve rispondere alla continenza. ||



Non obbligo, non trova riscontro nella Bibbia l'obbligo di fede alla castità, ma semmai come virtù. Tu la poni in maniera troppo estrema e ascetica, non tutti gli uomini sono uguali e alcuni, quelli appunto che non riescono a contenersi ma che hanno bisogno di attività sessuale, se seguissero la via della castità estrema come la poni si ammalerebbero anche con crisi e depressioni a livello psichico, se non sono in grado di incamminare quel cammino spirituale che non tutti riescono a prendere, e con questo non intendo avvallare adulteri o fornicazioni, ma parlo dell'attività sessuale tra due persone sposate o fidanzati che intendono sposarsi.
Inoltre la continenza nel matrimonio è consigliata perchè la colpa starebbe nella dispersione del seme senza procreazione, ma se si conoscessero le tecniche per non disperderlo e comunque beneficiare dell' atto sessuale la cosa sarebbe diversa.
Seyia
00venerdì 11 maggio 2007 15:57
Re:

Scritto da: ClintEastwood82 11/05/2007 11.56

||La castità è obbligo di fede, la questione è semplicemente che la castità matrimoniale non è la stessa della castità delle persone non sposate, condizione questa che deve rispondere alla continenza. ||



Non obbligo, non trova riscontro nella Bibbia l'obbligo di fede alla castità, ma semmai come virtù. Tu la poni in maniera troppo estrema e ascetica, non tutti gli uomini sono uguali e alcuni, quelli appunto che non riescono a contenersi ma che hanno bisogno di attività sessuale, se seguissero la via della castità estrema come la poni si ammalerebbero anche con crisi e depressioni a livello psichico, se non sono in grado di incamminare quel cammino spirituale che non tutti riescono a prendere, e con questo non intendo avvallare adulteri o fornicazioni, ma parlo dell'attività sessuale tra due persone sposate o fidanzati che intendono sposarsi.

Problemi psichici mi sembra esagerato, ci vuole forza di volontà questo si...Ma anche a smettere di fumare o smettere di mangiare dolci anche se si è golosi dopo aver scoperto il diabete può fare lo stesso effetto, allora. ma se c'è una vera motivazione che ci spinge a fare una certa scelta, non esistono problemi psichici. Se una persona si sente costretta a essere casta vuol dire che non è convinta che questa sia la scelta giusta e non ne ha capito il valore. Il cristianesimo è per sentirsi liberi, non certo schiavi!! Poi noi cristiani abbiamo aiuti che ci sostengono la preghiera e i sacramenti.

Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all'anima. (1 Pietro 2, 11)

Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - che è roba da idolàtri - avrà parte al regno di Cristo e di Dio. (Efesini 5, 5)

Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello, perché il Signore è vindice di tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e attestato. (Tessalonicesi 4, 3-8)

Fuggi le passioni giovanili; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro. (2 Timoteo 2, 22)

Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo! (1 Corinzi 6, 18)

Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria, cose tutte che attirano l'ira di Dio su coloro che disobbediscono. (Colossesi 3, 5-6)

Le diverse forme della castità

Dal CCC www.vatican.va/archive/ITA0014/__P84.HTM

2348 Ogni battezzato è chiamato alla castità. Il cristiano si è “rivestito di Cristo” ( ? Gal 3,27 ), modello di ogni castità. Tutti i credenti in Cristo sono chiamati a condurre una vita casta secondo il loro particolare stato di vita. Al momento del Battesimo il cristiano si è impegnato a vivere la sua affettività nella castità.

2349 “La castità deve distinguere le persone nei loro differenti stati di vita: le une nella verginità o nel celibato consacrato, un modo eminente di dedicarsi più facilmente a Dio solo, con cuore indiviso; le altre, nella maniera quale è determinata per tutti dalla legge morale e secondo che siano sposate o celibi” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 11, AAS 68 (1976), 77-96]. Le persone sposate sono chiamate a vivere la castità coniugale; le altre praticano la castità nella continenza:

Ci sono tre forme della virtù di castità: quella degli sposi, quella della vedovanza, infine quella della verginità. Non lodiamo l'una escludendo le altre. Sotto questo aspetto, la disciplina della Chiesa è ricca [Sant'Ambrogio, De viduis, 23: PL 153, 225A].

2350 I fidanzati sono chiamati a vivere la castità nella continenza. Messi così alla prova, scopriranno il reciproco rispetto, si alleneranno alla fedeltà e alla speranza di riceversi l'un l'altro da Dio. Riserveranno al tempo del matrimonio le manifestazioni di tenerezza proprie dell'amore coniugale. Si aiuteranno vicendevolmente a crescere nella castità.


Inoltre la continenza nel matrimonio è consigliata perchè la colpa starebbe nella dispersione del seme senza procreazione, ma se si conoscessero le tecniche per non disperderlo e comunque beneficiare dell' atto sessuale la cosa sarebbe diversa.


Se ci si trova nell'impossibilità di avere figli, pur desiderandoli, basta fare sesso nei giorni non fertili evitando gli altri. Esistono degli ottimi metodi, che usati con consapevolezza, sono in grado di fornire queste conoscenze sul proprio corpo. L'astinenza periodica e i metodi basati sul ricorso ai giorni infecondi sono approvati dalla Chiesa.

[Modificato da Seyia 11/05/2007 16.00]

Aryon°
00venerdì 11 maggio 2007 16:00
Vi ringrazio per i vostri inteventi.. Volevo specificare, visto il dibattito che si è creato, che non parlavo di castità in genere, ma nello specifico di continenza, condizione di cui Seyia ha dato una corretta definizione. La castità intesa come completa astensione dalla pratica sessuale vita natural durante è in effetti una virtù che Paolo consiglia, ma alla quale non obbliga, al punto di esortare non solo a sposarsi pur di non ardere (anche se in ogni caso sposarsi solo per sedare la concupiscienza non mi sembra il massimo), ma anche a non privarsi, una volta sposati, l'uno dell'altra, se non per brevi periodi in cui dedicarsi alla preghiera, comunque in via facoltativa.

La continenza, invece, è un obbligo di fede vero e proprio, in quanto parte integrante e fondante del proprio percorso spirituale (non uno dei tanti modi). Questo lo dico in teoria, dato che in pratica so benissimo che non è sempre facile portare avanti un discorso del genere. I rischi fisiologici credo siano in buona parte soggettivi e molto influenzati dall'atteggiamento con cui uno va incontro alla pratica: se come "privazione" o come "dono".. le precauzioni ovviamente sono d'obbligo, anche se credo che valgano di più per chi è abituale al vizio e vorrebbe smettere piuttosto che per chi non lo è mai stato e non ne sente alcun bisogno particolare.. ad ogni modo ci tenevo a testimoniare che una volta vinta la tentazione con l'aiuto degli strumenti che sono stati opportunamente segnalati (frequentazione dei sacramenti, preghiera e rosario, ai quali aggiungerei anche la lettura e la meditazione sulla Sacra Scrittura) si cominciano a sperimentare anche i vantaggi della pratica e allora ci si rende conto che non solo l'armonia spirituale può agevolare la continenza, ma che anche la continenza agevola la vita spirituale, in un circolo virtuoso destinato a rafforzarsi col tempo e con la costanza. [SM=x511453]
Viviana.30
00domenica 13 maggio 2007 12:31
Re:

Scritto da: Seyia 08/05/2007 13.51
La castità è obbligo di fede, la questione è semplicemente che la castità matrimoniale non è la stessa della castità delle persone non sposate, condizione questa che deve rispondere alla continenza.


Chiaramente il tutto nel contesto della Fede Cattolica
ClintEastwood82
00domenica 13 maggio 2007 14:58
X Seyia

||Problemi psichici mi sembra esagerato, ci vuole forza di volontà questo si...Ma anche a smettere di fumare o smettere di
mangiare dolci anche se si è golosi dopo aver scoperto il diabete può fare lo stesso effetto, allora. ma se c'è una vera
motivazione che ci spinge a fare una certa scelta, non esistono problemi psichici. Se una persona si sente costretta a essere
casta vuol dire che non è convinta che questa sia la scelta giusta e non ne ha capito il valore. Il cristianesimo è per sentirsi liberi, non certo schiavi!! Poi noi cristiani abbiamo aiuti che ci sostengono la preghiera e i sacramenti. ||


I problemi psichici erano comunque riferiti ad alcuni, non certo a tutti, dipende dalla persona. Appunto come dici tu il
cristianesimo fa liberi, non ovviamente liberi di fare ciò che ci pare e piace, ma nemmeno costretti e vincolati a determinati
atti ascetici.
Ovvio che la preghiera e i sacramenti aiutano, ma se si è sposati ci sono comunque dei doveri tra marito e moglie che vanno fatti, ecco perchè Paolo consiglia come lo è lui, per le persone che intendono meglio servire il Signore di rimanere celibi, in quanto possono dedicare più tempo al servizio di D_o, ma non per tutti può essere così.


||Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all'anima. (1 Pietro 2, 11) ||


Questo e gli altri versi biblici che hai postato, rammentano di tenersi lontani dalle opere della carne, che non sono solo il sesso adultero e fornicatore che ovviamente vanno fuori dall'insegnamento cristiano, ma anche omicidi, idolatria, settarismo etc.
L'attività sessuale tra marito e moglie e la unione tra i due che diventano uno, è una cosa che la Bibbia non condanna purchè la si faccia in grazia di D_o.

"Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne." Genesi 2:24

"Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola.Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!" Efesini 5:31

Con i passi da te citati se non opportunamente spiegati, rischi di far passare l'attività sessuale tra marito e moglie come una
sorta di fornicazione e non c'è niente di più sbagliato, Paolo per impudicizia intende sopratutto l'omosessualità, l'adulterio e la fornicazione.



||Se ci si trova nell'impossibilità di avere figli, pur desiderandoli, basta fare sesso nei giorni non fertili evitando gli altri.
Esistono degli ottimi metodi, che usati con consapevolezza, sono in grado di fornire queste conoscenze sul proprio corpo.
L'astinenza periodica e i metodi basati sul ricorso ai giorni infecondi sono approvati dalla Chiesa. ||


Io conosco bene le tecniche per ritenere il seme e soddisfare l'attività sessuale, e sono tecniche che possono essere usate anche per favorire la continenza.
Queste cose purtroppo non vengono nemmeno accennate dalla Chiesa, e anche la gente le conosce poco, per questo sorgono tanti problemi e diffidenze quando si parla di castità e continenza.


X Aryon

||ma anche a non privarsi, una volta sposati, l'uno dell'altra, se non per brevi periodi in cui dedicarsi alla preghiera, comunque in via facoltativa. ||


Difatti Paolo consiglia anche questi brevi periodi di preghiera ed è giustissimo, affinche non ci si scordi del Signore per dedicarsi totalmente alla passione, questo ovviamente sarebbe sbagliato per un cristiano.



||La continenza, invece, è un obbligo di fede vero e proprio, in quanto parte integrante e fondante del proprio percorso spirituale (non uno dei tanti modi). ||


Dipende se per continenza intendi atto sessuale con dispersione del seme, siamo d'accordo, se intendi l'atto sessuale da solo, non siamo d'accordo, perchè come ho detto prima si può benissimo beneficiare dell'attività sessuale senza necessariamente disperdere il seme, che fa anche male alla salute disperderlo, ma il problema è che bisogna conoscerne i metodi.


X Viviana30

||Chiaramente il tutto nel contesto della Fede Cattolica ||


Puoi anche dirci la tua in merito cara Viviana, e premetto che io mi dico semplicemente cristiano, ne cattolico ne protestante, etc.

[Modificato da ClintEastwood82 13/05/2007 15.01]

Aryon°
00lunedì 14 maggio 2007 15:36

Scritto da: ClintEastwood82 13/05/2007 14.58

Dipende se per continenza intendi atto sessuale con dispersione del seme, siamo d'accordo, se intendi l'atto sessuale da solo, non siamo d'accordo, perchè come ho detto prima si può benissimo beneficiare dell'attività sessuale senza necessariamente disperdere il seme, che fa anche male alla salute disperderlo, ma il problema è che bisogna conoscerne i metodi.



Non so.. mi sembra un po' un escamotage questa cosa del beneficiare dell'esperienza sessuale senza però disperdere il seme.. Dopotutto non è che dietro la continenza vi sia soltanto il bisogno di una strenua conversazione del seme, anzi quest'aspetto mi sembra abbastanza secondario.. il senso è più quello di vincere l'impulso sessuale, in maniera da liberare il corpo e lo spirito dall'attaccamento e dal pensiero materiale per elevarsi alle cose spirituali, risultato che non mi sembrerebbe possibile ottenere se, pur trattenendo il seme, uno si fà vincere comunque dalla cosiddetta "fomes concupiscentiae". Forse anche per questo, secondo me, queste tecniche di cui sei a conoscenza sono poco note e non sponsorizzate dalla Chiesa.

Comunque se, come giustamente dici, per alcuni la continenza deve scatenare a tutti i costi una reazione fisica patogena, allora ti chiedo come si può fare: ovvero in cosa consistono esattamente queste tecniche? Sono esercizi mentali? Come funzionano di preciso?
ClintEastwood82
00martedì 15 maggio 2007 14:15

||il senso è più quello di vincere l'impulso sessuale, in maniera da liberare il corpo e lo spirito dall'attaccamento e dal pensiero materiale per elevarsi alle cose spirituali, risultato che non mi sembrerebbe possibile ottenere se, pur trattenendo il seme, uno si fà vincere comunque dalla cosiddetta "fomes concupiscentiae".||


Ma ti posso assicurare che con tali tecniche è molto più facile contenersi, e quindi come detto sopra, si può benissimo attenuare l'impulso sessuale e magari dedicarsi a semplice amore platonico, tali metodi inibiscono l'impulso sessuale, non lo accentuano.



||Forse anche per questo, secondo me, queste tecniche di cui sei a conoscenza sono poco note e non sponsorizzate dalla Chiesa. ||


Anche se le conoscesse bisogna dire che qui in occidente, sopratutto in Italia, parlare di ritenzione del seme fa storcere il naso a molti, e ho notato che molta gente è totalmente impreparata a concetti del genere.
Quindi non biasimo la chiesa per non usare metodi alternativi per contenersi, visto che purtroppo si trovano di fronte a un popolo con una certa mentalità riguardo al sesso, e non facile farla cambiare.



||Comunque se, come giustamente dici, per alcuni la continenza deve scatenare a tutti i costi una reazione fisica patogena,
allora ti chiedo come si può fare: ovvero in cosa consistono esattamente queste tecniche? Sono esercizi mentali? Come
funzionano di preciso? ||


Non a tutti la continenza scatena ciò che ho detto, io parlo sempre in generale ma ci sono ovviamente persone che possono
contenersi benissimo, con la sola forza di volontà e anche con la preghiera.

Le tecniche di cui ho accennato non si possono spiegare in due righe perchè il discorso è abbastanza complesso, prendono sia da alcuni metodi di sessuologi americani sia dagli antichi medici taoisti; le basi sia fisiche che mentali sono comunque queste:
-Orgasmo ed eiaculazione sono due cose differenti.
-Il seme è prezioso e non va sprecato perchè il corpo fa molta fatica a riprodurlo.
-E' importante l'uso del diaframma pelvico e il diaframma uro-genitale, che si trovano alla base del bacino, e la cui contrazione insieme alla contrazione dei grandi glutei permette la ritenzione del seme, (il diaframma pelvico lo si può individuare quando si blocca l'emissione di urina, ma ovviamente questo è solo per individuarlo poichè la ritenzione di urina è dannosa per la prostata).
-Importante è anche la respirazione e il controllo del battito cardiaco.

Questi metodi sono consigliati anche da vari medici per combattere l'eiaculazione precoce.

Ho dato solamente una breve panoramica ma comuqnue il discorso è molto più vasto.

A presto.
Seyia
00domenica 27 maggio 2007 17:43
Le tecniche che citi, però, mi sembra che servano a separare l'orgasmo dall'eiaculazione, più che a imparare a controllare il momento dell'eiaculazione...perciò separano l'aspetto procreativo da quello unitivo, e con queste intenzioni non si fa altro che avere un comportamento contraccettivo...
Seyia
00domenica 27 maggio 2007 17:47
Re:

Scritto da: Aryon° 14/05/2007 15.36

Scritto da: ClintEastwood82 13/05/2007 14.58

Dipende se per continenza intendi atto sessuale con dispersione del seme, siamo d'accordo, se intendi l'atto sessuale da solo, non siamo d'accordo, perchè come ho detto prima si può benissimo beneficiare dell'attività sessuale senza necessariamente disperdere il seme, che fa anche male alla salute disperderlo, ma il problema è che bisogna conoscerne i metodi.



Non so.. mi sembra un po' un escamotage questa cosa del beneficiare dell'esperienza sessuale senza però disperdere il seme.. Dopotutto non è che dietro la continenza vi sia soltanto il bisogno di una strenua conversazione del seme, anzi quest'aspetto mi sembra abbastanza secondario.. il senso è più quello di vincere l'impulso sessuale, in maniera da liberare il corpo e lo spirito dall'attaccamento e dal pensiero materiale per elevarsi alle cose spirituali, risultato che non mi sembrerebbe possibile ottenere se, pur trattenendo il seme, uno si fà vincere comunque dalla cosiddetta "fomes concupiscentiae". Forse anche per questo, secondo me, queste tecniche di cui sei a conoscenza sono poco note e non sponsorizzate dalla Chiesa.


Infatti sono contrarie al pensiero della Chiesa, e quindi contro la ragione, perchè servono solo a provare piacere venereo scindendolo dall'aspetto procreativo (emissione sperma).... I metodi naturali ammessi dalla Chiesa, invece, si basano su un principio diverso.
ClintEastwood82
00martedì 29 maggio 2007 16:52

||Le tecniche che citi, però, mi sembra che servano a separare l'orgasmo dall'eiaculazione, più che a imparare a controllare il momento dell'eiaculazione...perciò separano l'aspetto procreativo da quello unitivo, e con queste intenzioni non si fa altro che avere un comportamento contraccettivo... ||


Aiutano a controllarsi meglio sessualmente, ad avere se si vuole un rapporto più appagante e a non sprecare il seme; si possono usare anche come contraccettivo, e con il vantaggio che non si spreca il seme e si getta via in un profilattico.



||Infatti sono contrarie al pensiero della Chiesa, e quindi contro la ragione, perchè servono solo a provare piacere venereo scindendolo dall'aspetto procreativo (emissione sperma).... I metodi naturali ammessi dalla Chiesa, invece, si basano su un principio diverso. ||



No perchè il piacere venereo è solo uno dei benefici ma la cosa più importante è l'aiuto che danno per il controllo del sesso. Poi ripeto che ciò che ho detto sopra sono solo le basi minime ma tali tecniche sono accompagnate da respirazioni, posizioni, massaggi e molte altre cose per svolgerli adeguatamente, non è cosa facile; frenare semplicemente l'eiaculazione durante l'orgasmo senza accompagnarlo con i giusti metodi sovraccaricherebbe la prostata e potrebbe a lungo andare nuocerla, quest'ultima si chiama la tecnica del "coitus reservatus" ma non è a questa che mi riferivo, almeno non solo questa, e la sconsigliano anche i taoisti.

Ripeto che tali tecniche comportano maggiore controllo sul sesso, non una sfrenata libidine come si può pensare.

(Upuaut)
00martedì 29 maggio 2007 19:51
Che la continenza faccia male non credo.

Ma che fare l'amore faccia bene è scientificamente vero.

Kef@
00giovedì 31 maggio 2007 11:27
ritengo che non si possa dare una risposta assoluta a questa domanda. vivendo in una società dove pornografia e ricerca del piacere sessuale sono presenti in abbondanza, sicuramente può fare bene un po' di continenza per liberare la mente da questi eccessi e riflettere meglio; ma senza preparazione la continenza può durare poco e avere conseguenze negative di tipo psicologico e fisico.
come ha ricordato clinteastwood, è possibile prolungare i periodi di continenza attraverso delle tecniche, che appartengono soprattutto alla prassi di religioni orientali. queste tecniche hanno come fine prossimo l'elevazione della mente alle cose spirituali. la cosa mi sembra buona. non mi sembra buono il fine ultimo, che, ad esempio, nel taoismo consiste in una realizzazione di sè che equivale alla non-azione per agevolare una meditazione che consiste nell'umile assecondamento dei processi naturali, fino a fondersi nella natura perdendo la trascendenza su di essa (ragione e libertà) che caratterizza l'umano in quanto creatura a immagine di Dio. similmente il buddhismo (parlando della scuola hinayana, cioè quella più ortodossa) ha l'obbligo della castità accanto ad altri obblighi come il non danzare, il non cantare, il non bere bevande inebrianti...con un fine prossimo che è il distacco dal mondanismo per agevolare la spiritualità (fine positivo). il fine ultimo però consiste nell'estinzione di sè nel nirvana, che è il distacco, la cessazione, l'assenza di vita. se il samsara, cioè il mondo, è solo dolore, allora il nirvana, cioè il nulla, è assenza di dolore.
ritengo che la castità sia utile nel fine prossimo e nel fine ultimo solo se donata da Dio, per un suo piano, come per paolo che doveva evangelizzare e pascolare un gregge enorme. ma come diceva lo stesso paolo, ognuno ha il suo dono, che non deve necessariamente essere una vita casta; e come diceva francesco d'assisi a un suo fratello che non riusciva ad essere continente, se tutti fossero casti l'umanità cesserebbe di esistere. per cui la continenza può essere buona, se voluta da Dio per un suo fine sapiente, e può essere realizzabile attraverso il dono della castità, che viene dall'alto.
forzature umane, per quanto possano essere positive, le ritengo alla lunga tentativi umani di autosantità (negando la santificazione dall'alto) o tentativi umani di raggiungere fini che sapientemente sono imperfetti (negando la sapienza dall'alto).
ClintEastwood82
00giovedì 31 maggio 2007 16:12

||come ha ricordato clinteastwood, è possibile prolungare i periodi di continenza attraverso delle tecniche, che appartengono soprattutto alla prassi di religioni orientali. queste tecniche hanno come fine prossimo l'elevazione della mente alle cose spirituali. la cosa mi sembra buona. non mi sembra buono il fine ultimo, che, ad esempio, nel taoismo consiste in una realizzazione di sè che equivale alla non-azione per agevolare una meditazione che consiste nell'umile assecondamento dei processi naturali, fino a fondersi nella natura perdendo la trascendenza su di essa (ragione e libertà) che caratterizza l'umano in quanto creatura a immagine di Dio. ||


Difatti, almeno per il cristiano, è impossibile condividere tutto ciò che riguarda le tecniche taoiste sul sesso, poichè ci sono anche elementi sopratutto spirituali che sono inconciliabili, ma questo riguarda stadi più avanzati e ciò a cui mi riferivo io erano semplicemente tecniche fisiche.


||ritengo che la castità sia utile nel fine prossimo e nel fine ultimo solo se donata da Dio, per un suo piano, come per paolo
che doveva evangelizzare e pascolare un gregge enorme. ma come diceva lo stesso paolo, ognuno ha il suo dono, che non deve
necessariamente essere una vita casta; e come diceva francesco d'assisi a un suo fratello che non riusciva ad essere continente, se tutti fossero casti l'umanità cesserebbe di esistere. ||


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