La giovinezza eterna è o sarà mai possibile?

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Thommi
00domenica 4 novembre 2007 20:57
Vorreste vivere per sempre? Non è più solo il lettore della Torre di Guardia a chiederselo; oggi sempre più persone sono alla ricerca di un modo per rigenerare il loro corpo, rimanere giovani il più possibile e se possibile non morire mai.
Molti in passato hanno cercato le risposte presso qualche Guru spirituale, qualche testo esoterico o nella stessa Bibbia. Oggi è anche dalla biologia moderna che tutti si attendono delle risposte. Si può vivere per sempre?
È sicuramente vero ad esempio che negli ultimi anni si è scoperto che le cellule cerebrali si rigenerano, cosa che prima sembrava impossibile. Ma sarà vero che ogni cellula in determinate condizioni è in grado di rigenerarsi? All’infinito magari? Sarà vero che nutrendosi con qualche composto o qualche vitamina diventa possibile ripristinare il funzionamento “perfetto” dell’organismo (ci sono nutrizionisti che lo sostengono)? Sarà vero che l’uomo adulto ha oltre 100.000 Miliardi di cellule allo stato embrionale che attendono solo di potersi sviluppare (alcuni scienziati lo sostengono)? Sarà vero che la semplice volontà dell’uomo può avviare una guarigione miracolosa ed anche un ringiovanimento del corpo (molti guru lo sostengono)?

Voi che ne pensate?
Mi piacerebbe in particolar modo approfondire la questione dal punto di vista della Biologia.
spirito!libero
00domenica 4 novembre 2007 22:04
Ovviamente non conosco la questione.

Tuttavia mi sembra utopico pensare a "vivere per sempre" in senso materiale e biologico intendo. Per quanti progressi possa fare la scienza che studia i processi di invecchiamento degli organismi, ritengo vi siano limiti intrinseci alla materia stessa ed al suo ciclo naturale, che non potranno mai essere superati. Forse si arriverà a prolungare la vita anche di un centinaio d'anni (ammesso che non si sviluppino nuove e più devastanti malattie o infezioni) ma sarà impossibile vivere in eterno. Se anche, infatti, si arrestasse il processo di invecchiamento, ci sarebbero ancora malattie e incidenti a causare la morte e sarebbe altrettanto assurdo pensare di poter sconfiggere tutte le malattie esistenti.


Per quanto mi riguarda mi accontenterei moltissimo di campare in salute e con buone capacità psicofisiche per il tempo della vita media di un uomo, sarebbe già una concquista non indifferente.

Riguardo alle ricerche in campo medico, so che la "tendenza" è quella di migliorare la "qualità della vita" piuttosto che la aumentarne la "quantità". Cioè in campo geriatrico si sta studiando come prevenire i problemi disfunzionali collegati all'invecchiamento e come curare malattie propre della generazione cellulare, non tanto allo scopo di farci vivere più a lungo, quanto di farci vivere meglio.

Infine, se ammetessimo un prolungamento consistente della vita, dovremmo fare prestissimo i conti con la sovrappopolazione, visto che già ora la situazione è quasi drammatica, oppure dovremmo prevedere una sterilizzazione di massa !




Saluti
Andrea
Rainboy
00domenica 4 novembre 2007 22:13
Sul piano esclusivamente teorico, l'immortalità è possibile.

Le tecnologie attuali ci permettono di modificare il genoma abbastanza bene, quello che invece manca è una conoscenza sufficentemente profonda di tutti i dettagli genetici dei meccanismi critici dell'invecchiamento.
Lo studio sul tema è oggi molto intenso, si stanno accumulando moli immense di nuovi dati. In un futuro relativamente prosssimo (diciamo trent'anni?) le attuali linee di ricerca potrebbero essere completate... e a quel punto sarà possibile agire di conseguenza: iniziare a sviluppare un progetto di ricerca che alla fine porti alla possibilità di ingegnerizzare zigoti per fare in modo che gli individui prodotti ne risultino immortali ed eternamente giovani.

Ma questo è relativo alle future generazioni. Sono discorsi che i nostri nipoti dovranno farsi con maggir serietà; noi che invece siamo già al mondo non possiamo influire sul nostro corpo a livello così profondo, perlomeno non con il nostro attuale livello di conoscenza dei sistemi viventi.

Quello che noi homo sapiens sapiens "normali" possiamo fare è cercare di ingannare il nostro corpo, in modo da prolungare il nostro termine vitale. Le donne (e più recentemente gli uomini) lo fanno già da decenni su singoli tessuti come la pelle, usando le più moderne creme
di bellezza. Fino a qualche decennio fa erano prodotti che spesso non c'entravano nulla con il reale metabolismo della cute e che quindi avevano effetti inesistenti o MOLTO temporanei; ma oggi alcuni dei composti più costosi sostanzialmente agiscono per cercare di "convincere" chimicamente la pelle di essere più giovane di quello che realmente è. I risultati sono sempre molto limitati, ma si sa, per la bellezza c'è chi farebbe qualsiasi cosa.

Farmaci e trattamenti molto più radicali potrebbero arrivare nei prossimi decenni. In un futuro prossimo, fattori rigeneranti specifici dei vari tessuti potrebbero essere iniettati, assunti localmente (es. nel caso degli occhi), diffusi per via sistemica nel circolo sanguigno o più probabilmente inseriti mediante l'impianto microchirurgico locale di colture di cellule staminali "riprogrammate".
Interventi simili inizialmente potrebbero essere molto utili per sanare alcuni tipi di ferite, nonché addirittura fondamentali nella lotta a una vasta serie di patologie degenerative; ma con il progredire della nostra conoscenza potrebbero facilmente essere convertite per arrivare ad avere effetti globali e quindi di fatto ringiovanire, entro certi limiti, il corpo del paziente.
Per quanto ne sappiamo oggi, tutto questo si può teoricamente fare. E' una questione di conoscenze sui dettagli molecolari coinvolti: si tratta in sostanza di convincere le cellule che "non è ancora tempo" di applicare un determinato protocollo di invecchiamento, e che il tessuto è ancora "utile" all'organismo. C'è un orologio, anzi per essere corretti ci sono più tipi di orologi (il danno ossidativo, le telomerasi, etc. etc.) che agiscono a vari ordini di grandezza, battendo ognuno il proprio ritmo e influenzando quelli altrui; abbiamo orologi sub-cellulari, orologi cellulari, orologi nei tessuti e infine orologi nel sistema. L'interpretazione che viene data ai segnali mandati da questi orologi, a vari livelli, causa una risposta fisiologica molto vasta che noi chiamiamo genericamente "invecchiamento".
Per vivere di più, dobbiamo imbrogliare questi orologi, in pratica evitare che si attino certi geni e fare in modo che altri evitino di disattivarsi. E' stato stimato che inducento modifiche relativamente marginali all'espressione del nostro genoma (e senza il bisogno di ricorrere ad alcuna forma di ingegneria genetica, che non potrebbe mai essere applicata in modo sistemico su un individuo adulto) l'homo sapiens potrebbe arrivare a vivere oltre i 150 anni. E logicamente non stiamo parlando di una vecchiaia allungata, ma di una VITA allungata, in tutti i suoi aspetti (giovinezza, maturità, vecchiaia...).
Anche la qualità della vita durante le fasi più fisicamente spiacevoli, come la vecchiaia, potrebbe essere sostanzialmente aumentata... ad esempio preservando le funzioni cognitive e la memoria per un tempo più lungo di quello attuale.

Naturalmente i problemi etici che insorgeranno quando queste tecnologie saranno disponibili, ad esempio relativamente al costo di tali trattamenti e quindi all'immancabile imparità sociale nell'accesso alla "lunga vita", e l'inevitabile rischio di sovrappopolazione nel caso che questo ostacolo fosse superato, saranno tutt'altra questione.
Thommi
00lunedì 5 novembre 2007 11:21
La Teoria dell’evoluzione ci dice che tutti i nostri organismi un solo organismo che si è diviso durante milioni di anni, e in questo senso noi viviamo già quasi per sempre. Quindi senza dubbio la capacità della vita di rigenerarsi è pressoché infinita. Ma perché non nello stesso corpo? Perché i geni non riescono a rigenerare progressivamente un organismo già formato e ne devono generare continuamente di nuovi per sopravvivere?


Cominciamo con SpiritoLibero

“Tuttavia mi sembra utopico pensare a "vivere per sempre" in senso materiale e biologico intendo.”

Perché ti sembra utopico? È un idea che non fa ancora parte della nostra cultura ma non mi sembra che ci siano assunti scientifici per poterlo escludere.


“ritengo vi siano limiti intrinseci alla materia stessa ed al suo ciclo naturale, che non potranno mai essere superati.”

A cosa ti riferisci? Se ti riferisci al ciclo di vita del Sole forse stiamo correndo un po’ troppo, allora non diciamo vivere per sempre ma per un miliardo di anni [SM=g27988] .


“Per quanto mi riguarda mi accontenterei moltissimo di campare in salute e con buone capacità psicofisiche per il tempo della vita media di un uomo, sarebbe già una conquista non indifferente.”

Sul nostro pianeta la vita media di un uomo è 45 anni, in Italia 77. Esistono persone in una tribù Himalayana (Hunza) che vivono in media oltre 100 anni.


“Riguardo alle ricerche in campo medico, so che la "tendenza" è quella di migliorare la "qualità della vita" piuttosto che la aumentarne la "quantità".”

Si, all’eterna giovinezza è implicita anche una perfetta rigenerazione e sostenibilità delle funzioni dell’intero organismo umano.


“Infine, se ammettessimo un prolungamento consistente della vita, dovremmo fare prestissimo i conti con la sovrappopolazione, visto che già ora la situazione è quasi drammatica, oppure dovremmo prevedere una sterilizzazione di massa !”

Una riorganizzazione del territorio (i centri urbani sostenibili), della flora (che si nutre dell’anidride carbonica) e delle altre risorse in modo da diminuire la nostra impronta ecologica negativa ed anzi avere un effetto positivo sull’intero ecosistema.
La popolazione umana ha bisogno di poche risorse, e rinnovabili tralaltro, per sopravvivere; alcune riforme energetiche, urbanistiche ecc… renderebbero possibile l’aumento esponenziale della popolazione umana. Un cubo dal lato di 10 km può contenere 2,5 Miliardi di appartamenti da 100 metri quadrati per 4 di altezza ognuno (10.000*10.000*10.000=1.000.000.000.000 di metri cubi / 400(100*4=400metri cubi)=2.500.000.000); supponiamo pure che il 40% dello spazio sia dedicato alla gestione (energetica, aria, acqua, recapitazione, corridoi, locali, trasporti, sistemi informatizzati…ecc…). Sulla Terra abbiamo posto per milioni di questi stabili (Terra: 510 Milioni mq di superficie, ma magari saranno sospesi in aria o saranno ancora più grandi e graviteranno intorno alla Terra) (quindi milioni di miliardi di persone), non immaginarteli come oggettoni ingombranti, si tratterebbe di oggetti ben progettati e sostenibili, costruiti con materiali di facile estrazione e non dannosi per l’ecosistema. Lo sò, è fantascienza, sicuramente sarebbe più applicabile l’idea della sterilizzazione di massa.



Rainboy

Potrei conoscere i nomi di tutti gli orologi e di tutti i livelli di grandezza e del loro funzionamento?
sinora hai identificato 2 tipi di orologi (Danni ossidativi e Telomerasi) a 4 livelli di grandezza (Subcellulari, Cellulari, Tessuti, Sistema), mi piacerebbe avere nel dettaglio una spiegazione, capirò se non me la potrai fornire per mancanza di tempo.

Hai detto che c’è influenza reciproca tra i vari orologi e che quindi l’invecchiamento è più inquadrabile come un accordo tra le varie cellule che come una legge naturale immodificabile. Quando affermi che l’inganno è parte della soluzione e che esistono dei protocolli che regolano l’invecchiamento intendi forse affermare che esiste un sistema informatico e teleologico (quindi che ha previsto l’invecchiamento come suo modello di sviluppo) che porta volontariamente all’invecchiamento?
Potrebbe essere privo di fondamento ma circa un anno fa mi capitò di leggere un articolo in cui si faceva riferimento a cellule tumorali che non erano soggette ai meccanismi dell’invecchiamento; questo sarebbe una sensazionale conferma al fatto che l’orologio che regola l’invecchiamento non solo è imposto dall’”intenzione genetica” (se così possiamo definirla) ma è anche modificabile attraverso l’inganno, la perdita d’informazione o tumore (“intenzioni genetiche” radicali ed indipendenti). Lo confermi dicendo che basterebbe modificare l’informazione genetica per ottenere un uomo immortale, ovviamente siamo nella pura speculazione.

Per quanto riguarda un processo ossidativo vorrei parlare un attimo della scoperta del dott. Flanagan e di un integratore aiuta il processo antiossidante delle cellule rilasciando ioni a carica negativa nell’organismo, riporto dal sito www.supersmart.com/article.pl?id=0279

Mega H™ è il risultato diretto di una avanzata tecnologica importante: è il primo supplemento nutrizionale elettro energetico. Ogni compressa contiene 250 mg di idruro di silice, un composto che stabilizza gli elettroni dell'idrogeno e permette di liberare direttamente nell'organismo, 40 mg di ioni di idrogeno a carica negativa (H-) , cioè muniti di 2 elettroni al posto di 1 per il (H) tipico. Gli elettroni estratti da H- sono la fonte energetica diretta del ciclo di Krebs che sintetizza l' ATP (Adenosin trifosfato) il vero (carburante) dei nostri mitocondri.
 Una scoperta derivante da più di 30 anni di ricerca: il Dr Patrick Flanagan ha mostrato che il segreto della salute e della longevità degli abitanti della regione dell' Himalaya del Hunza è il consumo di un'acqua proveniente dalla fonte dei ghiacciai. I cristalli di silicio disciolti in quest'acqua (idruro di silicio) gli conferiscono la proprietà di trattenere gli ioni di Idrogeno a carica negativa (H-). il Dr Flanagan ha ricreato questo esatto composto in Mega H™.
 Mega H™ permette di doppiare (in vitro) la produzione cellulare di ATP e di NADH ( un altro composto energetico essenziale, vedere questo prodotto nel nostro catalogo)
 Mega H™ è forse l'anti ossidante più potente attualmente disponibile: nello stesso tempo neutralizza i radicali idrossilici ed i radicali superossidi. é anche il solo anti ossidante che non genera cascate radicalari (contrariamente agli altri anti ossidanti Mega H™ non diventa un radicale libero quando cede un' elettrone, perchè possiede un elettrone supplementare). Difatti, Mega H™, è l'unico supplemento ad apportare un beneficio netto di elettroni "spazzini dei radicali liberi" nell'organismo. In fine MegaHydrin ha un ORP (Oxydation Reduction Potential, una buona dose dell'attività anti ossidante) di -778 millivolts allorché il massimo teorico è di - 800. Per paragone, l'estratto di acini di uva, considerato come il più potente anti ossidante naturale, ha un solo ORP di -100.
 Mega H™ permette di ridurre la produzione di acido lattico durante l'esercizio: uno studio in doppio cieco ha mostrato che i livelli di acido lattico sono significativamente ridotti quando è stato ingerito un supplemento di idruro di silice un'ora prima dell'esercizio.
 Mega H™ accresce l'idratazione cellulare: uno studio ha mostrato che Mega H™ permette di accrescere i livelli intracellulari ed extra cellulari di idratazione, riducendo probabilmente la tensione alla superficie dell'acqua ciò che permette ad un quantitativo maggiore di acqua (ed ai nutrimenti disciolti che trasporta) di penetrare nelle cellule e di essere lì disponibili per il loro funzionamento.


“Lo studio sul tema è oggi molto intenso, si stanno accumulando moli immense di nuovi dati. In un futuro relativamente prosssimo (diciamo trent'anni?) le attuali linee di ricerca potrebbero essere completate...”

Visto che parliamo di linee di ricerca in campi sconosciuti sbaglio o sono possibili sorprese ben prima dei trent’anni? Magari già questo o il prossimo anno?
Viviana.30
00lunedì 5 novembre 2007 13:54
La domanda è molto interessante , se posso dire la mia credo che la giovinezza eterna sia una chimera , solo in una visione religiosa può essere interessante e bella , ma da una visione terrena sicuramente in questo stato di cose o si cambia o non serve a nulla anzi deprime
Rainboy
00lunedì 5 novembre 2007 16:15

Hai detto che c’è influenza reciproca tra i vari orologi e che quindi l’invecchiamento è più inquadrabile come un accordo tra le varie cellule che come una legge naturale immodificabile.


Esattamente.


Quando affermi che l’inganno è parte della soluzione e che esistono dei protocolli che regolano l’invecchiamento intendi forse affermare che esiste un sistema informatico e teleologico (quindi che ha previsto l’invecchiamento come suo modello di sviluppo) che porta volontariamente all’invecchiamento?


Beh, io ho detto che è un processo programmato, di più non mi sono azzardato. Voglio dire, il DNA è con rozza approssimazione un programma informatico, quindi il fatto che dentro le sue istruzioni ci siano dei precisi protocolli di invecchiamento, vuol dire forse che la cellula che lo contiene sta invecchiando volontariamente? L’evento è volontario quanto è volontario per un pc fare una scansione antivirus all’accensione. Il software è semplicemente settato per farlo.
Io intendevo sottolineare l’aspetto interattivo della cosa (interazioni gene-gene e geni-ambiente). Non si tratta di danni o deperimenti inflitti dall’ambiente contro la volontà del corpo; ad esempio un individuo in terza età può passare da un contenuto corporeo di acqua del 70% a una quota che può scendere in pochi anni anche al 45%. E' ovvio che questo non è un fenomeno causato da danni oggettivi al corpo, il quale se perdesse una simile quota di fluidi a causa di una malattia sarebbe certamente ucciso nel processo. Sono invece le sue stesse cellule ad effettuare il disseccamento, con una procedura mirata a non causare troppi danni.



Potrei conoscere i nomi di tutti gli orologi e di tutti i livelli di grandezza e del loro funzionamento?


Glom! Il funzionamento di questi processi è MOLTO complesso (e ovviamente sia la mia conoscenza che la mia capacità didattica hanno dei limiti, voglio dire in università abbiamo impiegato più di 4 ore di lezione per acquisire le nozioni sulle cascate di mediatori del ciclo cellulare, e sì che quello era un professore che spiegava bene…).
Ti dico qualcosa, ma per sapere di più ti toccherà consultare i più aggiornati testi in materia, mi sa.
Allora, è vero che ho distinto orologi subcellulari, cellulari, tissutali e sistemici, ma è una distinzione di comodo visto che tutto è collegato. Potremmo anche vederli come singoli aspetti di un processo unico. Si tratta di processi atti alla misurazione di un tempo relativo ad eventi fisiologici, insomma ad avvenimenti suscettibili alla risposta ambientale. Per fare un esempio le telomerasi sono enzimi facenti parte del sistema dell’”orologio delle telomerasi”, un sistema che reagisce all’invecchiamento contando il numero delle mitosi effettuate dalla cellula. Agisce “contando” gli accorciamenti che i cromosomi subiscono ad ogni mitosi… perché forse non molti lo sanno, ma la duplicazione semiconservativa del DNA è una tecnologia con dei limiti tecnici dati dalla forma delle molecole coinvolte; ad ogni mitosi un pezzettino finale ad ogni estremità di ogni molecola di DNA non viene replicato, e la cellula prende nota con appositi segnalatori dello stato dei propri telomeri (le unità modulari che a ogni duplicazione vengono "segate via").
E’ ovvio che questo orologio ha una grande importanza nel determinare la consapevolezza della cellula su qual è il suo ritmo di riproduzione quando è nella propria fase staminale, mentre quando si è differenziata e ha rallentato o addirittura smesso di replicarsi, l’importanza del meccanismo decresce. Analogamente l’orologio del danno ossidativo, un insieme di meccanismi ancora poco conosciuto che valuta i danni causati dai radicali liberi prodotti dalle reazioni del ciclo di Krebs e che, quando questi raggiungono soglie critiche, innesca l’apoptosi (morte cellullare programmata) ha una rilevanza maggiore in cellule che usano molto il ciclo di Krebs, nonché in fasi della vita cellulare che prevedono un uso dei mitocondri: ma un globulo rosso, forma matura proveniente da staminali del midollo osseo, è privo di mitocondri e di nucleo, quindi questo orologio aveva valore per le sue cellule progenitrici ma non ne avrà per lui.
Per quanto ne sappiamo oggi, la cellula stima la propria età individuale in base soprattutto a questi due fattori, la lunghezza dei propri telomeri e lo stato di salute dei mitocondri; ma la stima non è mirata ad avere un’informazione veritiera, bensì a decidere se è o meno il momento di intraprendere una determinata azione (replicazione, apoptosi, cambio di fase). In questo contesto viene influenzata direttamente o indirettamente dai segnali che riceve dall’esterno, suddivisibili in segnali “normali” (stimolo alla crescita, arresto, proliferazione, attivazione/inattivazione di questa o quella specifica via metabolica) e segnali “di sicurezza” atti al controllo demografico, che ordinano alla cellula di considerarsi immediatamente vecchia e uccidersi in modo programmato (apoptosi) o al contrario invalidano un precedente ordine di apoptosi e arrestano il programma di autodistruzione.
Su scala più vasta esiste poi un orologio endocrino, anzi a dire il vero molti tipi di orologi endocrini collegati fra loro (alcuni tissutali e ad azione autocrina o paracrina, come le “reti intersperse”, altri sistemici e con attività endocrina vera e propria, localizzati in organi come l’epifisi, la tiroide, etc) che sulla base degli stimoli ambientali esterni (nutrizione, clima, quantità di luce solare, rapporto giorno/notte, consumo calorico) e di quelli interni (dati legati agli orologi cellulari) decidono se e in quanta misura diffondere ormoni forieri dell’attivazione di protocolli specifici per ogni tessuto.
Naturalmente l’attivazione di questi protocolli verrà poi percepita a livello locale dai tessuti in questione e dai loro orologi, che quindi si regoleranno di conseguenza, modificando i propri ritmi e decidendo collettivamente se il tessuto è da considerarsi vecchio e deve aumentare il proprio tasso di rigenerazione, se è giovane e deve diminuirlo, se deve effettuare un cambio di metabolismo di qualche genere; il risultato ritornerà ad influire sull’attività ormonale a monte, visto che le cellule mittenti del segnale ora acquisiranno il dato di ritorno e segneranno una tacca sui propri registri (per alcuni geni esistono delle cose molto simili a dei “registri” genetici nelle cellule, fatti di metilazioni a zone specifiche dela doppia elica e modifiche alle proteine istoniche), regolandosi di conseguenza nel proprio comportamento.
L’unica cosa immutabile in tutto ciò sono i geni stessi, che in ogni cellula di ogni tessuto in ogni organo, aspettano ciascuno con passività che ricorra la condizione locale necessaria alla propria attivazione o al proprio spegnimento.


Potrebbe essere privo di fondamento ma circa un anno fa mi capitò di leggere un articolo in cui si faceva riferimento a cellule tumorali che non erano soggette ai meccanismi dell’invecchiamento; questo sarebbe una sensazionale conferma al fatto che l’orologio che regola l’invecchiamento non solo è imposto dall’”intenzione genetica” (se così possiamo definirla) ma è anche modificabile attraverso l’inganno, la perdita d’informazione o tumore (“intenzioni genetiche” radicali ed indipendenti). Lo confermi dicendo che basterebbe modificare l’informazione genetica per ottenere un uomo immortale, ovviamente siamo nella pura speculazione.



Non è privo di fondamento, ma attento al lessico: l’informazione genetica è per definizione il significato informativo del gene, e quello non può essere modificato. Non nell’adulto perlomeno (lo zigote è altra faccenda). Quando parliamo di farmaci anti-invecchiamento che agiscono sul ciclo cellulare, parliamo di sostanze con cui cerchiamo di modificare l’espressione dei geni, cioè cerchiamo di “truccare i registri” per convincere una cellula che è in possesso di informazioni che devono innescare un’espressione più o meno intensa (magari anche nulla) di un gene in suo possesso. Così influiamo indirettamente sull’attività di altri geni e su quella complessiva del ciclo cellulare, verso la direzione da noi voluta. Il gene bersaglio però, a livello di contenuto informativo, non viene toccato e resta uguale a prima.

Comunque hai fatto un eccellente esempio. Le cellule tumorali, genericamente parlando, fra le varie peculiarità hanno quella di essere immortali, cioè hanno perso tutti i propri orologi biologici o per meglio dire, hanno perso i propri orologi “esterni” (non rispondono più ai segnali endocrini dell’organismo) e hanno congelato una parte di quelli “interni”, creando nel complesso un’anomalia tale per cui le cellule restano in uno stato di massima applicazione del ciclo cellulare (Gap1, Sintesi, Gap2, Mitosi, Gap1, Sintesi, Gap2, Mitosi e così via…) mentre non rispondono più ai vari blocchi di sicurezza, ovvero l’organismo si trova impossibilitato a indurne l’apoptosi.
Per dare un’idea di questa immortalità, faccio presente che al giorno d’oggi uno dei tumori umani più studiati al mondo è il ceppo di cancro alla cervice HELA. HeLa sono in realtà le iniziali di Henrietta Lacks, la paziente a cui il tumore fu asportato, e da cui furono estratti i campioni originali. Ciò è avvenuto molti decenni fa, da una paziente già matura che morì nel 1951 a causa di quelle stesse cellule; ma le cellule HeLa, pur geneticamente “imparentate” con il genoma di questa donna e da esso originate, continuano oggi a prosperare indisturbate nei laboratori di tutto il mondo, giovani e vitali come non mai (ne vengono prodotti molti chili al giorno).

Altro esempio: oggi una procedura molto frequente nella ricerca sulle colture cellulari che devono essere preservate dai meccanismi di invecchiamento è l’immortalizzazione, vale a dire una forma di semplice manipolazione genetica che blocca gli orologi cellulari “individuali” (soprattutto la telomerasi) tramite l’inserimento di alcuni oncogeni virali in modo diretto o indiretto. Le colture immortalizzate possono durare, come dice l'aggettivo, per un tempo indefinito.




Mega H™ è il risultato diretto di una avanzata tecnologica importante: è il primo supplemento nutrizionale elettro energetico. Ogni compressa contiene 250 mg di idruro di silice, un composto che stabilizza gli elettroni dell'idrogeno e permette di liberare direttamente nell'organismo, 40 mg di ioni di idrogeno a carica negativa (H-) , cioè muniti di 2 elettroni al posto di 1 per il (H) tipico. Gli elettroni estratti da H- sono la fonte energetica diretta del ciclo di Krebs che sintetizza l' ATP (Adenosin trifosfato) il vero (carburante) dei nostri mitocondri.
Una scoperta derivante da più di 30 anni di ricerca: il Dr Patrick Flanagan ha mostrato che il segreto della salute e della longevità degli abitanti della regione dell' Himalaya del Hunza è il consumo di un'acqua proveniente dalla fonte dei ghiacciai. I cristalli di silicio disciolti in quest'acqua (idruro di silicio) gli conferiscono la proprietà di trattenere gli ioni di Idrogeno a carica negativa (H-). il Dr Flanagan ha ricreato questo esatto composto in Mega H™.
Mega H™ permette di doppiare (in vitro) la produzione cellulare di ATP e di NADH ( un altro composto energetico essenziale, vedere questo prodotto nel nostro catalogo)
Mega H™ è forse l'anti ossidante più potente attualmente disponibile: nello stesso tempo neutralizza i radicali idrossilici ed i radicali superossidi. é anche il solo anti ossidante che non genera cascate radicalari (contrariamente agli altri anti ossidanti Mega H™ non diventa un radicale libero quando cede un' elettrone, perchè possiede un elettrone supplementare). Difatti, Mega H™, è l'unico supplemento ad apportare un beneficio netto di elettroni "spazzini dei radicali liberi" nell'organismo. In fine MegaHydrin ha un ORP (Oxydation Reduction Potential, una buona dose dell'attività anti ossidante) di -778 millivolts allorché il massimo teorico è di - 800. Per paragone, l'estratto di acini di uva, considerato come il più potente anti ossidante naturale, ha un solo ORP di -100.
Mega H™ permette di ridurre la produzione di acido lattico durante l'esercizio: uno studio in doppio cieco ha mostrato che i livelli di acido lattico sono significativamente ridotti quando è stato ingerito un supplemento di idruro di silice un'ora prima dell'esercizio.
Mega H™ accresce l'idratazione cellulare: uno studio ha mostrato che Mega H™ permette di accrescere i livelli intracellulari ed extra cellulari di idratazione, riducendo probabilmente la tensione alla superficie dell'acqua ciò che permette ad un quantitativo maggiore di acqua (ed ai nutrimenti disciolti che trasporta) di penetrare nelle cellule e di essere lì disponibili per il loro funzionamento.




Uhm… interessante, ma conservo una certa dose di scetticismo. Anzitutto il processo sottinteso qui è complicatissimo e i dettagli da spiegare a un biochimico vero (non a me, che per adesso come studente ho competenze limitate in materia) sarebbero davvero tanti… poi anche con la spiegazione teorica migliore del mondo, un effetto ringiovanente è estremamente difficile da provare.
Mi piacerebbe avere dati imparziali circa l’attività del farmaco, mi domando poi quale sia il comportamento dell’idruro di silice nel resto del suo percorso metabolico nell’organismo.
Idruro di silice… uhm…



Visto che parliamo di linee di ricerca in campi sconosciuti sbaglio o sono possibili sorprese ben prima dei trent’anni? Magari già questo o il prossimo anno?



Eh eh, in teoria tutto è possibile… ma quella stima è presa se non erro dal punto in cui parlavo della creazione di un genoma immortale, e lì non stiamo considerando soltanto la possibilità di una scoperta rivoluzionaria che ci faccia arrivare più in fretta ad ottenere le conoscenze necessarie, bensì anche lo sviluppo di un vero e proprio “Progetto Genoma Riveduto & Corretto” nonché la realizzazione di una procedura utile a fare queste modifiche su un vero zigote. Trenta anni sono una stima come un’altra per arrivare al punto di partenza, ma anche arrivandoci l’anno prossimo, i passi successivi saranno tutt’altro che immediati. Parliamo di modifiche mirate su processi molecolari la cui complessità è al limite dello straordinario.
Se per allora Spirito sarà riuscito a costruire il suo computer quantistico, credo proprio che questo sarà un degno progetto su cui sfogarne la potenza di calcolo… [SM=x511455]
Cromatiste
00lunedì 5 novembre 2007 18:22
Molto interessante.
Rayn a che punto sei dell'uni?
Scrivi davvero in modo intelliggibile anche verso coloro per i quali la materia in oggetto risulta un terreno inesplorato: complimenti!
spirito!libero
00lunedì 5 novembre 2007 20:08

"A cosa ti riferisci? Se ti riferisci al ciclo di vita del Sole forse stiamo correndo un po’ troppo, allora non diciamo vivere per sempre ma per un miliardo di anni "



Mi riferisco a tutti gli eventi imprevisti che possono capitare, anche una mutazione genetica umana o di qualsiasi creatura terrestre che possa mutare i processi metabolici dell'uomo.

Personalmente rimango molto scettico anche sul fatto che sia teoricamente possibile arrestare l'invecchiamento. Sostengo ciò proprio perchè non conosciamo bene il meccanismo, anzi direi che siamo agli albori.

Dunque forse con le conoscenze attuali possiamo desumere che potremo intervenire su qualche processo, magari allungare la vita di molto, ma da quì a rendere "immortali" secondo me ce ne passa parecchio, anche e soprattutto a livello teorico, ovviamente è un'opinione di un non addetto ai lavori e dunque per tale deve essere presa.




Ciao
Andrea
Rainboy
00lunedì 5 novembre 2007 22:55

da quì a rendere "immortali" secondo me ce ne passa parecchio, anche e soprattutto a livello teorico, ovviamente è un'opinione di un non addetto ai lavori e dunque per tale deve essere presa.



Come non quotare la voce della ragione? [SM=x511473]

A questo punto voglio fare una riflessione personale. Credo che, fantascienza a parte, abbiamo e avremo ben altri problemi inerenti la biologia e la genetica, piuttosto che l'immortalità. Dobbiamo ancora vincere gran parte delle battaglie iniziate nel secolo XX, con le malattie neurodegenerative, il cancro, le malattie vascolari, la malaria, la TBC, l'AIDS e le altre malattie virali.
Senza contate che molti problemi che impegneranno a fondo le nostre risorse nel settore, si prospettano all'orizzonte. Ancora qualche miliardo di individui e dovremo preoccuparci seriamente di riuscire ad avere il pane in tavola; ancora qualche conflitto israelo-mediorientale, e chissà che le attuali armi batteriologiche non arrivino davvero alle tanto temute armi di selezione razziale; ancora qualche campagna fondamentalista contro la scienza in occidente, e il prossimo presidente americano potrebbe davvero mettere fuori legge le ricerche sulle staminali, senza contare la povera teoria dell'evoluzione che già oggi corre rischi inauditi nelle scuole pubbliche.
Insomma ne abbiamo di problemi inerenti scienze mediche e biologiche. La fisica è stata il perno della rivoluzione dell'atomo nella guerra fredda, la biologia è il perno della rivoluzione dei geni nell'epoca delle guerre mediorientali.
Sinceramente penso che l'edonismo dei progetti di immortalità non potrà essere soddisfatto ancora per diversi secoli: per adesso siamo ancora troppo impegnati a combatterci fra di noi per le risorse non rinnovabili, per mettere insieme abbastanza energie e volontà verso uno scopo tanto lontano e che richiederebbe l'unione di tutte le energie della comunità mondiale (scientifica e non). Ora come ora, divisi e aggrappati ai singoli interessi economici delle nazioni e delle multinazionali, se anche per miracolo terminassimo con successo tutte le ricerche propedeutiche necessarie e avviassimo un vero progetto in tal senso, pagheremmo una somma spropositata in termini di anni-uomo, di risorse umane ed economiche, probabilmente anche di mutamenti sociali. Se poi per qualche sciagurato motivo ci riuscissimo davvero, potremmo davvero permettercelo? Il privilegio della lunga vita ai soli ricchi è qualcosa che si è già avverato storicamente, e che potrebbe diventare ancor più vero nel prossimo futuro; ma l'immortalità a pagamento sarebbe davvero troppo.
Non siamo ancora pronti per una tecnologia simile. In nessuna società del globo.

Io penso che i nostri nipoti dovranno rifarsi queste domande con più serietà. Mano a mano che il momento diverrà storicamente favorevole all'impresa, lo si sentirà nell'aria. Vivere per sempre è un desiderio intimo coltivato da tutti, in tutte le epoche; è stato traslato in mille forme, che siano religiose o letterarie o monumentali o astratte; e se i nostri nipoti si renderanno conto che anche per loro sarà ancora troppo presto, allora sapranno anche che saranno i loro nipoti a doversele rifare.
L'unica cosa certa che credo, per quanto sia paradossale dirsi, è che un giorno saremo pronti... se prima non ci saremo estinti.
Oggi possiamo soltanto accontentarci di sapere che si può fare. Non è una conoscenza da poco, a mio giudizio; è una nozione che quelli venuti prima di noi non avevano. Chi ci ha preceduto andava alla cieca; molti lo scrivevano nei testi sacri, o nella letteratura horror. Oggi invece possiamo ragionare, sia pure utopisticamente, secondo questo assunto: "se sconfiggeremo i nostri problemi attuali, forse un giorno qualcuno lo farà davvero".
La speranza verso il futuro è il motivo maggiore per cui facciamo figli, giusto?


presso
00martedì 13 novembre 2007 16:32
Re:

L'unica cosa certa che credo, per quanto sia paradossale dirsi, è che un giorno saremo pronti... se prima non ci saremo estinti.
Oggi possiamo soltanto accontentarci di sapere che si può fare. Non è una conoscenza da poco, a mio giudizio; è una nozione che quelli venuti prima di noi non avevano. Chi ci ha preceduto andava alla cieca; molti lo scrivevano nei testi sacri, o nella letteratura horror. Oggi invece possiamo ragionare, sia pure utopisticamente, secondo questo assunto: "se sconfiggeremo i nostri problemi attuali, forse un giorno qualcuno lo farà davvero".
La speranza verso il futuro è il motivo maggiore per cui facciamo figli, giusto?



faccio un ragionamento personale , i primi risultati sulle prove per allungare la vita non credo che vengano fatte tranne quando si tenta di ibernarsi o fare quello dei raeliani fotocopia o creare gemelli all'infinito
credo che i nostri nipoti non saranno loro , forse fra qualche migliaio di anni si riuscirà (forse) tranne se non si entra nel dna

35.angelo
00martedì 13 novembre 2007 21:51
Re:
Thommi, 04/11/2007 20.57:

Vorreste vivere per sempre? Non è più solo il lettore della Torre di Guardia a chiederselo; oggi sempre più persone sono alla ricerca di un modo per rigenerare il loro corpo, rimanere giovani il più possibile e se possibile non morire mai.
Molti in passato hanno cercato le risposte presso qualche Guru spirituale, qualche testo esoterico o nella stessa Bibbia. Oggi è anche dalla biologia moderna che tutti si attendono delle risposte. Si può vivere per sempre?
È sicuramente vero ad esempio che negli ultimi anni si è scoperto che le cellule cerebrali si rigenerano, cosa che prima sembrava impossibile. Ma sarà vero che ogni cellula in determinate condizioni è in grado di rigenerarsi? All’infinito magari? Sarà vero che nutrendosi con qualche composto o qualche vitamina diventa possibile ripristinare il funzionamento “perfetto” dell’organismo (ci sono nutrizionisti che lo sostengono)? Sarà vero che l’uomo adulto ha oltre 100.000 Miliardi di cellule allo stato embrionale che attendono solo di potersi sviluppare (alcuni scienziati lo sostengono)? Sarà vero che la semplice volontà dell’uomo può avviare una guarigione miracolosa ed anche un ringiovanimento del corpo (molti guru lo sostengono)?

Voi che ne pensate?
Mi piacerebbe in particolar modo approfondire la questione dal punto di vista della Biologia.





geneticamente credo che l'immortalità sia possibile e non è affatto lontana.
penso che si basi sulla correzzione degli errori della replicazione dovuta al decadimento del DNA che invecchia dopo un tot di numeri di replicazioni.
In teoria il DNA ha già la capacità di autocorreggersi nei punti rotti.

comunque resta che anche se un domani sarai immortale un incidente improvviso prima o poi accadrà.
perciò l'immortalità legata ad un corpo fisico e carnale ha dei limiti fisici.
perciò la speranza resterà sempre legata a un Dio.


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