La memoria è ... 27 GENNAIO e altro

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spinoza
00mercoledì 9 febbraio 2005 10:37
10 FEBBRAIO GIORNO DEL RICORDO

Almeno diecimila persone, negli anni drammatici a cavallo del 1945, sono state torturate e uccise a Trieste e nell'Istria controllata dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito. E, in gran parte, vennero gettate (molte ancora vive) dentro le voragini naturali disseminate sull'altipiano del Carso

www.lefoibe.it/

www.leganazionale.it/
benimussoo
00mercoledì 9 febbraio 2005 10:44
Re:

Scritto da: spinoza 09/02/2005 10.37
10 FEBBRAIO GIORNO DEL RICORDO

Almeno diecimila persone, negli anni drammatici a cavallo del 1945, sono state torturate e uccise a Trieste e nell'Istria controllata dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito. E, in gran parte, vennero gettate (molte ancora vive) dentro le voragini naturali disseminate sull'altipiano del Carso

www.lefoibe.it/

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Quante cose si dimenticano!!! Grazie Renato



con simpatiaopljyy
spinoza
00giovedì 10 febbraio 2005 09:24
Re: Re:

Scritto da: benimussoo 09/02/2005 10.44



Quante cose si dimenticano!!! Grazie Renato



con simpatiaopljyy




Le vittime nei campi di sterminio furono 11 milioni
di cui 6 milioni di ebrei ,

ma 5 milioni di non ebrei

un ricordo doveroso penso sia dovuto anche a queste cinque milioni di vittime ,di vite preziose
di detenuti non-ebrei: antifascisti di tutta Europa, prigionieri di guerra, rom, omosessuali, testimoni di Geova, malati di mente, emigranti apolidi.

Una cosa che mi addolora è che nonostante le sue dimensioni molto tragiche di questo sterminio se ne parla poco o niente, anzi ho notato che dà fastidio parlarne

Nei campi di sterminio gli ebrei erano contraddistinti dalla stella di Davide al braccio ,
invece gli altri detenuti avevano al braccio dei triangoli di stoffa colorati a secondo della loro categoria
Il triangolo marrone distingueva i detenuti rom,zingari
quello rosa gli omosessuali,
quello blu gli emigranti apolidi,
il triangolo viola i testimoni di Geova
triangolo rosso per gli oppositori politici:
Sempre rosso, ma con il vertice all’insù, era il triangolo per i prigionieri di guerra,
I prigionieri di guerra ‘speciali’ erano marchiati invece con un cerchio rosso e dentro uno bianco
il un triangolo verde per i criminali abituali
e infine una fascia al braccio con la scritta ‘idiota’ per i ritardati mentali

non dimentichiamoci di loro

poi vennero i liberatori sovietici maxisti

ma la guerra non era di liberazione
la fecero per togliere una dittatura diversa dalla loro
una guerra di espansionistica ,di sangue ,per imporre la propria dittatura
secondo” il libro nero del comunismo “le vittime sono oltre 85 milioni
sarebbe 15 volte quello che ha fatto Htler
anche loro avevano campi di sterminio chiamati gulag
il bello è che le vittime erano la maggior parte figli del loro stesso popolo e paese
non dimentichiamo altre dittature
Argentina,paesi dell’America latina e dei paesi africani
Altri milioni di vittime
Mi chiedo sempre:
Imparerà l’uomo?
Forse a ricordare anche questo avvenimento servirà
presso
00lunedì 24 aprile 2006 10:32
Si calcola che i caduti per la Resistenza italiana (in combattimento o uccisi a seguito di cattura) siano stati complessivamente circa 44.700; altri 21.200 rimasero mutilati ed invalidi; tra partigiani e soldati italiani caddero combattendo almeno 40.000 (10.260 della sola Divisione Acqui impegnata a Cefalonia e a Corfù); 40.000 soldati morirono nei lager nazisti.

Le donne partigiane combattenti furono 35 mila, mentre 70 mila fecero parte dei Gruppi di difesa della donna; 4.653 di loro furono arrestate e torturate. 2.750 furono deportate in Germania, 2.812 fucilate o impiccate; 1.070 caddero in combattimento; 15 vennero decorate con la medaglia d'oro al valor militare.

Le vittime civili di rappresaglie nazifasciste durante la resistenza furono oltre 10 mila; gli ebrei deportati nei lager più di 10.000. Dei 2.000 deportati dal ghetto di Roma il 16 ottobre '43 ne tornarono vivi solo quindici.
1x2x
00sabato 27 gennaio 2007 16:35
Sono andato a riprendere questo post perchè parla del giorno della Memoria che quast'anno è oggi

Non gridate più
Cessate d’uccidere i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.

Hanno l’impercettibile sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell’erba,
Lieta dove non passa l’uomo

Giuseppe Ungaretti



)Mefisto(
00domenica 28 gennaio 2007 21:46
Ricordiamoci anche i 97 milioni di morti fatti nei Gulag Sovietici e Cinesi, di cui molti Gulag sono tuttora in piena efficienza.

Poi ricordiamoci, anche di Coloro che domani ricorderanno i morti della II guerra mondiale e poi dopodomani, inneggeranno di nuovo allo sterminio totale di Israele.

Ed infine, ricordiamoci di COLORO che sono stati ammazzati in nome di TUTTE le religioni!

Allora sì, che potremo dire che ogni 27 febbraio è il giorno della memoria.

[Modificato da )Mefisto( 28/01/2007 21.47]

.stellarossa.
00lunedì 29 gennaio 2007 00:02
per i miei nonni paterni,Bianca ed Enrico, per i due fratelli di mio padre,Valerio e Hanna, e per la zia Ester,la sorella di nonna, quindi la mia prozia.Non li ho mai conosciuti.Ora che anche mio padre non c'è piu', il loro ricordo è piu' forte che mai. A loro la mia memoria.Shalom.
1x2x
00lunedì 29 gennaio 2007 10:52
Re:

Scritto da: .stellarossa. 29/01/2007 0.02
per i miei nonni paterni,Bianca ed Enrico, per i due fratelli di mio padre,Valerio e Hanna, e per la zia Ester,la sorella di nonna, quindi la mia prozia.Non li ho mai conosciuti.Ora che anche mio padre non c'è piu', il loro ricordo è piu' forte che mai. A loro la mia memoria.Shalom.



Grazie della tua testimonianza
benimussoo
00lunedì 29 gennaio 2007 13:02
Con i bambini nella mia scuola abbiamo fatto un minuto di silenzio e devo dire che ci siamo tutti commossi è stato veramente bello da quando lo facciamo [SM=x511460]
.stellarossa.
00lunedì 29 gennaio 2007 23:25
comunisti jugoslavi di Tito.le foibe, i lager comunisti sovietici e cinesi,sono perfettamente al corrente di queste e di altre follie ben piu' attuali.
Qualcuno pensa ancora che i morti chiedano trattamenti diversi nel ricordarli?Che ci siano morti con piu' diritto di altri?.I miei parenti erano solo ebrei.
Grazie per l'ospitalita',grazie a chi ha letto, e a chi ha risposto.Shalom
.stellarossa.
00mercoledì 31 gennaio 2007 00:39
avete problemi con la tastiera? vuoto mentale? pigrizia? capito, altro da fare...
Forse non ho postato nella sezione giusta, no.era quella giusta,ebrei c'è scritto.
@tiskio@
00mercoledì 31 gennaio 2007 11:32
Re:

Scritto da: .stellarossa. 31/01/2007 0.39
avete problemi con la tastiera? vuoto mentale? pigrizia? capito, altro da fare...
Forse non ho postato nella sezione giusta, no.era quella giusta,ebrei c'è scritto.



Ciao stellarossa benvenuta all'interno del forum Agape , perchè dici questo , questo è un forum tranquillo che cerca di trovare concretezza nelle risposte
un mio pensiero ,capire da dove queste persone (se cosi si possono definire) hanno trovato spunto per questi atti osceni e non solo in questi tempi ma anche tempi lontani
presso
00domenica 27 gennaio 2008 10:46
Re:
.stellarossa., 29/01/2007 0.02:

per i miei nonni paterni,Bianca ed Enrico, per i due fratelli di mio padre,Valerio e Hanna, e per la zia Ester,la sorella di nonna, quindi la mia prozia.Non li ho mai conosciuti.Ora che anche mio padre non c'è piu', il loro ricordo è piu' forte che mai. A loro la mia memoria.Shalom.



Ci uniamo anche noi e riportiamo in up questa discussione per ricordare i genocidi fatti da uomini spietati


Justee
00domenica 3 febbraio 2008 16:30
Lucio TOTH
Chiesa e foibe: ecco la verità
tratto da: Avvenire, 22 luglio 2006.

I vescovi giuliani, dalmati e croati denunciarono più volte gli orrori commessi dai titini. E anche papa Pacelli intervenne. I silenzi successivi della storiografia sono da imputare alla Cortina di ferro. A sollevare il velo furono i cattolici in Usa e Inghilterra"


Come presidente della più antica associazione di esuli giuliano-dalmati e promotore della Legge n. 92/2004 sul Giorno del Ricordo delle Foibe e dell'esodo di 350.000 italiani (in gran parte autoctoni) dalle province del confine orientale, sento il dovere di intervenire nella polemica aperta dal periodico «Panorama» sull'atteggiamento di Pio XII nei confronti di questa tragedia che direttamente ci riguarda e mi riguarda, poi ripresa dal «Corriere della sera» e dallo stesso «Avvenire».

Da quanto è a comune conoscenza di noi esuli, per esperienza diretta e per le ricerche compiute sulla base della documentazione in nostro possesso, la Chiesa cattolica fu molto vicina al nostro dramma sia nell'immediatezza delle stragi ad opera delle formazioni comuniste di Tito (dal settembre 1943 alla primavera 1945) sia nelle operazioni di accoglienza dei profughi nel territorio italiano liberato.

I nostri vescovi, e precisamente monsignor Doimo Munzani, arcivescovo di Zara, e mio concittadino, monsignor Raffaele Radossi, vescovo di Pola e Parenzo, monsignor Ugo Camozzo, vescovo di Fiume, e monsignor Antonio Santin, vescovo di Trieste e Capodistria, si adoperarono a rischio della vita sia nei confronti delle autorità tedesche di occupazione tra il 1943 e il '45, sia nei confronti delle truppe partigiane jugoslave che avevano invaso le nostre province a partire dal 30 aprile 1945 disarmando la Resistenza italiana e sciogliendo il Cln. E' certo da testimonianze documentate che i vescovi fecero pervenire al Vaticano, attraverso i suoi canali riservati, le notizie degli eventi, chiedendo l'intervento della Santa Sede. Questo intervento si esercitò in due direzioni: l'aiuto nella ricerca degli scomparsi nel gulag jugoslavo e le proteste diplomatiche presso i comandi militari e i governi alleati occidentali, i cui servizi segreti erano perfettamente a conoscenza di quanto stava accadendo. Le forme adottate per questa azione di denuncia ci possono essere rivelate solo dagli archivi vaticani, inglesi e americani, da poco messi a disposizione degli studiosi.

E' altrettanto vero che a sollevare il velo su questi tragici fatti, oltre alla stampa italiana, informata dai profughi stessi, furono negli Stati Uniti e in Gran Bretagna proprio gli ambienti della Chiesa cattolica, impressionati dall'alto numero dei sacerdoti italiani tra le vittime, costringendo così i rispettivi governi alle prime prese di posizione contro i crimini di Tito a danno degli italiani della Venezia Giulia. Del silenzio che, nonostante tutto ciò, cadde su di noi non mi sembrano responsabili i pastori della Chiesa cattolica. Una «cortina di ferro» si era abbattuta su tutta l'Europa centro-orientale. E le nostre province purtroppo coinvolte in questa nuova ondata di barbarie che seguiva a quella nazista. Le scelte politiche dei Grandi erano state adottate a Teheran e a Yalta. E Stalin le interpretò come meglio credeva facendosele ratificare nell'incontro di Postdam. E altrettanto fece Tito violando ogni precedente impegno. Nessuno glielo ha fatto pagare. Anzi fu onorato da presidenti e sovrani e al suo funerale...

Una memoria personale mi sembra illuminante. Nella primavera del 1943 una delegazione di giovani dell'arcidiocesi di Zara si recò in visita ad limina. Alla notizia che venivano da Zara il Papa accarezzò una ragazza, Maria Perissi, che poi diventerà speaker della Rai, posando la mano sul velo che le copriva il capo ed esclamando: «Povera piccola! Che Dio vi benedica!». La tempesta non si era ancora abbattuta sulla città, ma il Papa forse «sentiva» e «sapeva». Dopo pochi mesi infatti cominciarono i 54 bombardamenti e la città fu rasa al suolo dai bombardamenti alleati. E anche allora il Papa fece giungere ai cittadini di Zara, nel febbraio del 1944, il suo messaggio di conforto e di solidarietà attraverso don Giuseppe Della Valentina, che l'arcivescovo aveva mandato in missione a Roma per esporre al Pontefice la situazione della città, sotto occupazione tedesca, ingombra di macerie, devastata dagli incendi e minacciata dai partigiani jugoslavi.

La cosa più grave e più incredibile è che la comunità croata di oggi tende a nascondere ai cittadini dell'Istria e della Dalmazia queste verità storiche, adagiandosi sulla propaganda nazionalista dell'ex regime comunista. Migliaia di morti dei bombardamenti e delle foibe giacciono in fosse comuni negli angoli dei cimiteri senza una lapide che dica chi sono e soprattutto chi erano: gli abitanti italiani di Zara, di Fiume, di Pola.
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