il vostro rapporto con la religione

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
Justee
00martedì 12 ottobre 2004 16:18


Avendo oramai una buona partecipazione di fedi nell'ambito del forum sulle religioni, Volevo proporre iniziando dai Testimoni di Geova quali sono i livelli dei fedeli e degli organi di gestione partendo dalla parte basso (i fedeli) per arrivare alla Testa della struttura religiosa con approfondimenti su quelle che sono le competenze per ogni aderente
Grazie
martina.lisa
00martedì 12 ottobre 2004 17:29
risposta con personale considerazione
Nelle congregazioni dei Testimoni di Geova i componenti ricoprono diversi ruoli..
C'è il/la proclamatrice non battezzata che fà i discorsi dal podio, ma che non è considerata ancora a tutti gli effetti Testimone di Geova perchè appunto non si è battezzata e quindi dedicata a Geova...
C'è il/la proclamatore battezzata che con il suo battesimo, rispondendo a delle domande, ha reso pubblica la sua dedicazione a Geova e quindi diventa a tutti gli effetti un Testimone di Geova.
C'è il pioniere ausiliare che firmando un foglio dichiara la sua scelta di impegnarsi a fare un tot di ore in fondo al mese per l'opera di evangelizzazione.
C'è il pioniere regolare che fà la stessa cosa di quello ausiliare, ma dedicando un maggior numero di ore.
Infine il pioniere speciale che dedica si può dire quasi tutto il giorno all'opera di predicazione.
Poi ci sono gli "anziani" che devono pascere il gregge, ossia ammaestrare i "fratelli e le sorelle" e disciplinarli con amore dove è il caso e seguirli spiritualmente parlando.. (almeno, questo è quello che in teoria dovrebbero fare)[SM=g27994]m7:
Se una persona diventa causa di inciampo per la congregazione, gli "anziani" hanno il compito di riprenderla e di fargli notare che se non cambia atteggiamento potrà venire "segnata"...
Se poi dovesse persistere nella sua condotta discutibile verrà fatto un "comitato giudiziario" dove o ci sarà il pentimento di questa persona o verrà disassociata... In questo caso verrà fatto un annuncio pubblico dal podio per avvertire che tale persona non è più un Testimone di Geova..
In teoria se ricordo bene vengono dati un tot di giorni (credo 15 giorni) di tempo perchè si possa decidere se pentirsi oppure lasciare quel credo..
Ci sono poi i servitori di ministero..
I sorveglianti di distretto che, come dice la parola vanno nel loro distretto e i sorveglainti viaggianti che si spostano dove dove c'è più bisogno e nelle congregazioni da loro assegnate..
Infine ci sono i missionari..
Non sò se li ho ricordati tutti, ma quello che vorrei far notare è questo:
ho sempre sentito dire dai Testimoni di Geova che la Chiesa cattolica è criticabile perchè all'interno d'essa gli uomini si danno dei titoli che nemmeno Gesù si dava.. Esempio: don,parroco,vescovo,arci-vescovo,cardinale,ecc....
Ma la differenza dove stà fra i cattolici e i Testimoni di Geova????!!!!! Io non la vedo!
Anche loro si danno dei titoli come si è appena visto: proclamatore è il gradino più basso, il pioniere sarà visto con occhi di riguardo e avrà una considerazione maggiore del semplice proclamatore, l'anziano come il capo (o il pastore) della congregazione al pari del parroco di una chiesa....
Eppure Gesù disse che qualunque dono fatto al Signore se è fatto con amore è ben accetto.. Chi fà poco magari è più apprezzato da Dio, perchè a differenza di chi fà molto, ma in maniera meccanica,fredda e abitudinaria;lo fà con tutto il suo cuore e in sincerità....
rinata4
00giovedì 18 novembre 2004 19:58
Solo per mezzo di un'organizzazione religiosa si può ottenere la salvezza? Non è forse vero che Cristo è morto per riscattare l'intera umanità? La bibbia stessa mette in risalto il fatto che la salvezza si ottiene per mezzo della fede nel sacrificio di riscatto di Gesù Cristo...allora mi chiedo per ottenere la salvezza bisogna appartenere ad un'organizzazione religiosa?
Aspetto le vostre risposte[SM=g27994]m1:



Meditando
00giovedì 18 novembre 2004 21:29
La mia risposta
Non credo, la religione non penso abbia riferimenti universali, ma si limita ad aiutare l’uomo ad affrontare, la dove uno ne senta il bisogno, le difficoltà della vita.

Non credo neppure si possa parlare di salvezza, ma poi salvezza da che cosa e in contrapposizione a cosa, ma penso si tratti più semplicemente di una valutazione individuale, di un bilancio soggettivo rispetto a leggi e conoscenze delle quali riprenderemo coscienza solo “dopo”.

Meditando

----
L’intelligente:
anche se è la persona più buona del mondo non pretendere di insegnare a suo figlio i suoi principi, ma gli insegna a riconoscere i propri.
Chi.dove.quando
00giovedì 18 novembre 2004 21:44
Re: La mia risposta

Scritto da: Meditando 18/11/2004 21.29
Non credo, la religione non penso abbia riferimenti universali, ma si limita ad aiutare l’uomo ad affrontare, la dove uno ne senta il bisogno, le difficoltà della vita.

Non credo neppure si possa parlare di salvezza, ma poi salvezza da che cosa e in contrapposizione a cosa, ma penso si tratti più semplicemente di una valutazione individuale, di un bilancio soggettivo rispetto a leggi e conoscenze delle quali riprenderemo coscienza solo “dopo”.

Meditando



Concordo!
Un solo chiarimento: Che cosa intendi con "leggi e conoscenze delle quali riprenderemo coscienza solo “dopo”???[SM=g27994]m22:

Ciao
Chidoqua
Meditando
00giovedì 18 novembre 2004 22:20
Un'ipotesi.
Mi chiedi:
“ Un solo chiarimento: Che cosa intendi con "leggi e conoscenze delle quali riprenderemo coscienza solo “dopo”???”


Naturalmente quello che affermo non può che essere il risultato di convinzioni personali, le quali, tra l’altro, prevedono per il nostro spirito, del quale ammetto l’esistenza, si trovi a svolgere un cammino evolutivo continuo, nel quale, ad un certo punto, incontra la materia.

La vita dell’uomo dovrebbe essere, quindi, uno dei tanti momenti di conoscenza che lo spirito si trova ad affrontare. Al momento della morte lo spirito ritrova la propria condizione, in quel momento si trova anche a valutare la propria vita in terra. Questa valutazione la fa, diciamo così, in proprio, ma, naturalmente, non è che sia assolutamente libero di assolversi o non assolversi incondizionatamente, o salvarsi, come dicevi tu, perché il suo giudizio sarà fatto in base a leggi universali ( vogliamo chiamarle divine?) dalla quali non potrà, e non vorrà, derogare. Lo spirito non avrebbe nessun interesse ad ingannare se stesso. Il giudizio sul suo operato, in terra, sarà un confronto con quanto aveva stabilito di fare prima di venire in terra, confronterà se il suo programma è stato svolto per intero oppure no.

Inoltre, riferito alle conoscenze che avevo citato, intendevo il grado di evoluzione che lo spirito ha, perché ogni spirito si trova in un determinato stato evolutivo, di conoscenza, e queste influenzano sia il programma da svolgere che la valutazione dei risultati, cioè quanto il passaggio in terra gli è servito, se gli è rimasto qualcosa dentro, per crescere la propria evoluzione.

Pure opinioni personali, naturalmente.

Meditando


----
L’intelligente:
insegna a suo figlio la violenza più bella: quelle verso se stesso per permettere la libertà altrui.
benimussoo
00venerdì 19 novembre 2004 19:16
PER ROSA
Questa notte ho fatto un sogno,
ho sognato che ho camminato sulla sabbia
accompagnato dal Signore,
e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita.

Ho guardato indietro e ho visto che
ad ogni giorno della mia vita, proiettati nel film,
apparivano orme sulla sabbia:
una mia e una del Signore.
Così sono andato avanti, finchè
tutti i miei giorni si esaurirono.

Allora mi fermai guardando indietro
notando che in certi posti
c'era solo un'orma....
questi giorni coincidevano con i giorni
più difficili della mia vita:
i giorni di maggior angustia,
di maggior paura e di maggior dolore....

Ho domandato allora:
"Signore tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con te,
ma perchè mi hai lasciato solo proprio nei momenti
peggiori della mia vita?

ed il Signore rispose:
"Figlio, io ti amo e ti dissi che sarei stato
con te durante la camminata
e che non ti avrei lasciato solo
neppure per un attimo
e non ti ho lasciato...
I giorni in cui tu hai visto solo un'orma sulla sabbia,
sono i giorni in cui ti ho portato in braccio".
(anonimo brasiliano)


Cara Rosa, io penso che la salvezza l'abbiamo tutti i giorni nel nostro quotidiano, sta a noi riconoscerla ed avere fede...


a presto:smi33:
loris2004
00venerdì 26 novembre 2004 16:15
Cosa cambierei nella mia religione?
Vorrei che i cristiani fossero più uniti fra di loro al di là delle barriere fra differenti Chiese.
Parlare di Cristo
Per il momento il mio dialogo religioso si limita ai soli cristiani perché ritengo che sia più difficile parlare di Gesù con chi cristiano non è. Poi se c'è una cosa che mi fa soffrire terribilmente sono le divisioni fra le nostre Chiese e vorrei sensibilizzare i cristiani di tutte le Chiese ad aprirsi verso i fratelli separati. Per questo ammiro molto l'operato del papa.
Voi cosa ne pensate dell'unità dei cristiani?
Salve a tutti e grazie.




Scusami loris , ho inserito il resto del post
Admin

[Modificato da Justee 26/11/2004 16.36]

Mefisto3
00martedì 30 novembre 2004 13:09
Re:
Scusa Loris, una domanda semplice, ma "fra le chiese cristiane" includi anche la chiesa satanica? In quanto è una sètta cristiana, ed ha l'apparato come la chiesa cattolica, con i suoi vescovi, cardinali e prelati.
Michele


Scritto da: loris2004 26/11/2004 16.15
Cosa cambierei nella mia religione?
Vorrei che i cristiani fossero più uniti fra di loro al di là delle barriere fra differenti Chiese.
Parlare di Cristo
Per il momento il mio dialogo religioso si limita ai soli cristiani perché ritengo che sia più difficile parlare di Gesù con chi cristiano non è. Poi se c'è una cosa che mi fa soffrire terribilmente sono le divisioni fra le nostre Chiese e vorrei sensibilizzare i cristiani di tutte le Chiese ad aprirsi verso i fratelli separati. Per questo ammiro molto l'operato del papa.
Voi cosa ne pensate dell'unità dei cristiani?
Salve a tutti e grazie.




Scusami loris , ho inserito il resto del post
Admin

[Modificato da Justee 26/11/2004 16.36]


superbalza
00venerdì 10 dicembre 2004 15:16
ma certo che esiste una divisione gerarchica! nessuno ha mai detto il contrario... è impossibile gestire un'organizzazione di 6 milioni di adepti in giro per il mondo senza un'organizzazione di questo tipo....

la differenza, a mio avviso, sta nella minore "altezza" della piramide gerarchica...

in pratica, secondo me, le persone che prendono la direttiva tra i TdG sono più "avvicinabili" di quanto lo siano quelle della chiesa, o comunque sono impegnate in attività, oltre che dirigenziali, anche di proselitismo, come lo sono tutti (TUTTI i componenti dei TdG devono osservare l'obbligo della predicazione)

un'altra differenza, secondo me, risiede nella natura puramente volontaria della dirigenza... credo che non sia in dubbio che i vertici della chiesa ricevano cospicui onorari (il vaticano è uno degli stati più ricchi del mondo)... per i TdG il discorso è differente.. per quanto non possa sapere se chi sta molto in alto venga pagato o meno (e sinceramente lo dubito), posso affermare che nessuno viene pagato...
Chi.dove.quando
00venerdì 10 dicembre 2004 15:53
SISTEMI PIRAMIDALI

Scritto da: superbalza 10/12/2004 15.16
ma certo che esiste una divisione gerarchica! nessuno ha mai detto il contrario... è impossibile gestire un'organizzazione di 6 milioni di adepti in giro per il mondo senza un'organizzazione di questo tipo....

la differenza, a mio avviso, sta nella minore "altezza" della piramide gerarchica...

in pratica, secondo me, le persone che prendono la direttiva tra i TdG sono più "avvicinabili" di quanto lo siano quelle della chiesa, o comunque sono impegnate in attività, oltre che dirigenziali, anche di proselitismo, come lo sono tutti (TUTTI i componenti dei TdG devono osservare l'obbligo della predicazione)

un'altra differenza, secondo me, risiede nella natura puramente volontaria della dirigenza... credo che non sia in dubbio che i vertici della chiesa ricevano cospicui onorari (il vaticano è uno degli stati più ricchi del mondo)... per i TdG il discorso è differente.. per quanto non possa sapere se chi sta molto in alto venga pagato o meno (e sinceramente lo dubito), posso affermare che nessuno viene pagato...




Ritengo che quello che affermi sia compassato e, tutto sommato, riscontrabile e, perciò, realistico. Che cosa significa, però, più "avvicinabili"? Significa che anche fra i TdG vi sia un certo qual filtro per avvicinare i vertici... ma meno burocratico?

Affermi che il sistema "piramidale gerarchico" della chiesa è più elevato rispetto a quello dei TdG. Sta di fatto che, come tu riscontri, alla base delle due strutture organizzative vige, più o meno alto, un sistema piramidale gerarchico.
Secondo te trova riscontro un tale "sistema gerarchico" negli insegnamenti evangelici? In che modo si giustifica?
Inoltre, a parer tuo, i vertici del sistema gerarchico assolvono solo funzioni di coordinamento o esercitano un vero e proprio potere sui fedeli, provvedendo direttive inderogabili e decidendone, in una certa qual misura, già ora le sorti, giudicandoli e sanzionandoli?

superbalza
00venerdì 10 dicembre 2004 17:25
esatto, secondo me la distanza tra un "dirigente" (parola orribile se legata alla religione, ma rende l'idea) e un semplice adepto è molto minore rispetto a quella della chiesa... non so come funziona, ma se tu volessi ad esempio avere un colloquio con un vescovo, sarebbe facile? non ne sono molto convinto...

un'altra differenza, poi, risiede nel titolo: i titoli ecclesiastici sono molto affini, se vogliamo, a quelli politici, o militari: questo nel senso che colloquiare con un vescovo o un cardinale richiede rispetto, deferenza, ecc per il ruolo che occupa... nessuno si sognerebbe mai di dare del tu a un cardinale...
questo nei TdG non esiste... e me lo spiego in modo molto terra-terra: con la mancanza di retribuzione
questo cmq non vuole in nessun modo sminuire l'insegnamento (o se vogliamo, l'imposizione) di un modello gerarchico basato sull'amore e l'interessamento per il prossimo

poi, in termini "evangelici" tale struttura non si giustifica... Cristo non aveva bisogno di una struttura gerarchica per guidare i discepoli... ma già nei gruppi cristiani del primo secolo d.C. (Atti degli apostoli) c'era una struttura gerarchica, seppur diversa dall'attuale...

vedila così: se il tuo capo al lavoro ti fa pesare di essere il tuo capo non è peggio piuttosto che tu ammiri il tuo capo percè pensi che abbia le capacità per stare dov'è?
Chi.dove.quando
00venerdì 10 dicembre 2004 17:55

Scritto da: superbalza 10/12/2004 17.25

questo nei TdG non esiste... e me lo spiego in modo molto terra-terra: con la mancanza di retribuzione
questo cmq non vuole in nessun modo sminuire l'insegnamento (o se vogliamo, l'imposizione) di un modello gerarchico basato sull'amore e l'interessamento per il prossimo

poi, in termini "evangelici" tale struttura non si giustifica... Cristo non aveva bisogno di una struttura gerarchica per guidare i discepoli... ma già nei gruppi cristiani del primo secolo d.C. (Atti degli apostoli) c'era una struttura gerarchica, seppur diversa dall'attuale...

vedila così: se il tuo capo al lavoro ti fa pesare di essere il tuo capo non è peggio piuttosto che tu ammiri il tuo capo percè pensi che abbia le capacità per stare dov'è?




Amico, tu dici:
questo nei TdG non esiste... Ti chiedo se lo affermi per esperienza personale o per una sorta di "sentito dire".

...in termini "evangelici" tale struttura non si giustifica...
Lo dici per intuizione o perchè hai approfondito i Vangeli senza trovarVi un riscontro? Che cosa pensi dell'affermazione evangelica "...tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa...qualunque cosa legherai...e scioglierai...sarà legata e sciolta sulla terra..." ? (ho citato a senso)

...c'era una struttura gerarchica, seppur diversa dall'attuale...

In che senso era diversa? Trovi che fosse proprio una struttura gerarchica? Di potere?
Una curiosità? Perchè non hai fatto alcun cenno al concetto di "potere e sanzione" da me toccato nel mio post precedente?

Non è che sotto le vestigia di "Superbalza" batte il cuore di "Saulo di Tarso"?.[SM=g27994]m2:

Con simpatia
Chidoqua
superbalza
00venerdì 10 dicembre 2004 18:25
saulo di tarso?!? [SM=g27994]m22: [SM=g27994]m22: [SM=g27994]m23: [SM=g27994]m23:

quello che affermo lo dico per esperienza personale, ma non dirò di più

idem per quanto riguarda la struttura gerarchica non presente nei vangeli... lo so per esperienza, perchè un po' dei vangeli ho studiato... ma non ho mai fatto ricerche specifiche al riguardo, è una cosa che non ho mai messo in dubbio [SM=g27994]m1:

l'affermazione di Gesù a Pietro non so esattamente a cosa si possa riferire, ma credo indicasse semplicemente come da lui Gesù volesse far iniziare una nuova religione (il cristianesimo)

per quanto riguarda struttura gerarchica - potere, io vedo le 2 cose di per sè separate, ma indissolubili...
non a caso prima indicavo una struttura gerarchica come quella militare, e una gerarchica come quella aziendale... che differenza c'è? ad occhio e croce nessuna...

ma se un sottoposto vede un superiore come una persone che lo comanda, e non come una persona che lo dirige, che differenza c'è? se ha l'impressione che lo diriga, il sottoposto si farà guidare molto piu "docilmente" che se lo comanda... correggimi se sbaglio...

nei TdG la struttura gerarchica (più scrivo questo termine e meno mi piace), è basata sulla guida, non sul comando...

"poteri": come già approfondito in altre sezioni di questo forum, è ovvio che i "dirigenti" abbiano poteri, sempre all'interno della competenza del culto dei TdG... il che si riallaccia al discorso fatto sopra...
Chi.dove.quando
00venerdì 10 dicembre 2004 19:31
Struttura con coordinamento libero o struttura di potere?
Amico Superbalza,

facendo riferimento al contenuto degli "Atti deli apostoli" hai affermato che fra i primissimi cristiani "...c'era una struttura gerarchica, seppur diversa dall'attuale..."

Ed io avevo chiesto:

"In che senso era diversa? Trovi che fosse proprio una struttura gerarchica? Di potere?"

Posso attendermi una risposta?

Inoltre nel post precedente hai scritto:

"ma se un sottoposto vede un superiore come una persone che lo comanda, e non come una persona che lo dirige, che differenza c'è? se ha l'impressione che lo diriga, il sottoposto si farà guidare molto piu "docilmente" che se lo comanda... correggimi se sbaglio..."

E concludi:

"nei TdG la struttura gerarchica (più scrivo questo termine e meno mi piace), è basata sulla guida, non sul comando..."

Non sbagli.

Come dire: se una moglie "dev'essere sottomessa" al marito, piuttosto che vedere il marito come un padre padrone, meglio vederlo come compagno nel ruolo di timoniere e alla cui cura è affidata. Il problema però non è nel tipo di conduzione, ma nel "dev'essere sottomessa".
Lo stesso dicasi del rapporto "struttura gerarchica"/credenti nel rapporto comando/guida (mettilo come vuoi, anche nel senso velato di "guida" e non "comando"). Il problema è che in vero il rapporto non è paritario .

CHIEDO: NEI VANGELI E' COSI' CHE E' EVIDENZIATO IL RAPPORTO FRA PIETRO, GIACOMO, GIOVANNI (vertice) ed il resto dei credenti?
E' così che Gesù intese la conduzione? Parlò di discepoli capi e di discepoli sottomessi ai capi?

INSOMMA, GESU' INSEGNO' CHE I SUOI DISCEPOLI FOSSERO TUTTI UGUALI O CHE VI FOSSE UNO STATO DI SOTTOMISSIONE DELLA MASSA DEI DISCEPOLI AD ALCUNI DI LORO, CAPI????[SM=g27994]m22: [SM=g27994]m22:

Sintesi:

Discepoli tutti uguali e, per necessità di organizzazione, coordinati da alcuni fra loro più esperti...ma privi di qualunque potere decisionale sui singoloi.?[SM=g27994]m22:

Oppure discepoli disuguali, alcuni dei quali costituiti per la conduzione del gregge e, nel bisogno, per castigare i disordinati e, ancor più autoritariamente, per scomunicare i dissidenti? [SM=g27994]m22:

Ciao amico

Chidoqua














Modificato da Chi.dove.quando 10/12/2004 19.37
superbalza
00sabato 11 dicembre 2004 19:34
ma perchè scrivi sempre più grande?

allora: se per struttura di potere intendi una persona superiore ad un altra che la comanda, facendo pesare il proprio comando (come una struttura militare), allora decisamente direi di no...
se intendi una struttura funzionale alla guida "del gregge", nel piccolo, e nell'organizzazione di più "greggi", allora secondo me nei cristiani del primo secolo c'era una struttura di questo tipo...

ma scusa, nel tuo gruppo di amici, non noti che esistono individui che per "carisma" si occupano di prendere le decisioni, anche solo per dove andare stasera?

questo risponde anche al quesito su Gesù e i suoi apostoli "importanti"... a loro Egli ha dato l'incarico di continuare una nuova religione, ma non di "signoreggiare"... ci sono passi biblici, delle lettere degli apostoli, che spiegano in modo esauriente cosa e come condurre il "gregge"...


tu scrivi

"Sintesi:

Discepoli tutti uguali e, per necessità di organizzazione, coordinati da alcuni fra loro più esperti...ma privi di qualunque potere decisionale sui singoloi.?[SM=g27994]m22:

Oppure discepoli disuguali, alcuni dei quali costituiti per la conduzione del gregge e, nel bisogno, per castigare i disordinati e, ancor più autoritariamente, per scomunicare i dissidenti?"

secondo me, tutti e due insieme... è ovvio che la conduzione è (e deve) essere basata sull'amore, come lo è in un gruppo di amici... però se c'è qualche amico del tuo gruppo che crea problemi, si deciderà collegialmente per l'allontanamento dal gruppo stesso... la differenza sta che nel caso del gruppo di amici tutti devono essere a conoscenza di qual'è il problema e di chi lo sta creando... all'interno dei gruppi dei TdG, per questioni di riservatezza, e di "protezione" degli altri individui componenti il gruppo, la decisione di allontanare viene presa collegialmente dal gruppetto di persone che dirige, non specificando agli altri componenti (come specificato sopra) il motivo dell'allontanamento...
Chi.dove.quando
00domenica 12 dicembre 2004 13:06
Re:

<!--FFZQUOTESTARTScritto da: superbalza 11/12/2004 19.34
allora: se per struttura di potere intendi una persona superiore ad un altra che la comanda, facendo pesare il proprio comando (come una struttura militare), allora decisamente direi di no...
se intendi una struttura funzionale alla guida "del gregge", nel piccolo, e nell'organizzazione di più "greggi", allora secondo me nei cristiani del primo secolo c'era una struttura di questo tipo...



Ammetti, dunque, che una struttura militare si caratterizza, rispetto ad una struttura funzionale ad un'organizzazione, per il potere di cui dispone il superiore rispetto al semplice militare che, come saprai, non può contestare gli ordini impunemente, anche quando potrebbe avere ragione. Convieni?

Poi fai un esempio e dici:

ma scusa, nel tuo gruppo di amici, non noti che esistono individui che per "carisma" si occupano di prendere le decisioni, anche solo per dove andare stasera?

Te la passo, fermo restando che, prima o poi, uno qualunque della comitiva di amici, e non sempre quello o quelli carismatici, potrebbe decidere dove trascorere la serata.


questo risponde anche al quesito su Gesù e i suoi apostoli "importanti"... a loro Egli ha dato l'incarico di continuare una nuova religione, ma non di "signoreggiare"...



Perfetto!...non diede nessun incarico di signoreggiare, o anche "esercitare autorità".


ci sono passi biblici, delle lettere degli apostoli, che spiegano in modo esauriente cosa e come condurre il "gregge"...



Dici?
Allora la regola degli "amici" fra cui, uno qualunque, e non necessariamente il carismatico, potrebbe decidere di guidare il resto del gruppo a trascorrere una serata diversa?
Perchè ritieni che il comportamento di alcuni "amici carismatici" debba essere considerato il modo di comportarsi di tutti gli altri e debba valere come regola perenne?



"Sintesi:

Discepoli tutti uguali e, per necessità di organizzazione, coordinati da alcuni fra loro più esperti...ma privi di qualunque potere decisionale sui singoloi.?[SM=g27994]m22:

Oppure discepoli disuguali, alcuni dei quali costituiti per la conduzione del gregge e, nel bisogno, per castigare i disordinati e, ancor più autoritariamente, per scomunicare i dissidenti?"

secondo me, tutti e due insieme... è ovvio che la conduzione è (e deve) essere basata sull'amore, come lo è in un gruppo di amici... però se c'è qualche amico del tuo gruppo che crea problemi, si deciderà collegialmente per l'allontanamento dal gruppo stesso... la differenza sta che nel caso del gruppo di amici tutti devono essere a conoscenza di qual'è il problema e di chi lo sta creando... all'interno dei gruppi dei TdG, per questioni di riservatezza, e di "protezione" degli altri individui componenti il gruppo, la decisione di allontanare viene presa collegialmente dal gruppetto di persone che dirige, non specificando agli altri componenti (come specificato sopra) il motivo dell'allontanamento...QUOTE]

Ed io credo che qui entri in aperta contraddizione con quanto hai appena prima affermato.
Se un piccolo gruppo di dirigenti, in una comunità, decide per l'espulsione di un membro, non fa altro che adottare un sistema di comando e di potere come quello militare.

Circa gli amici: Se nel gruppo se ne distingue uno dal temperamento violento e che attenta all'integrità fisica degli altri ed alla loro libertà, allora il resto degli amici può decidere, autonomamente, di rifiutarne la compagnia, senza per questo obbligare il resto degli altri a fare altrettanto, nè tantomeno impedendo agli altri di salutarlo, di trascorrere una serata con lui a cena, o di contattarlo per qualunque motivo.
Ancor più grave sarebbe se una presa di posizione di questo tipo fosse imposta agli amici di tutti il mondo che, forse, con quell'individuo non ci hanno mai avuto a che fare.

Tutto ciò nel caso che un tale amico fosse di tipo pericoloso.
Ma se quell'amico dissentisse dal resto degli amici semplicemente perchè ritiene che, faccio un esempio, l'uomo non sia mai giunto sulla luna e sostiene vigorosamente questa sua ipotesi? Dovrebbe per questa ragione essere emarginato, a seguito della decisione presa dai pochi amici carismatici, dal resto degli altri amici?
Spesso questo avviene presso moltissime comunità religiose, con una frequenza più o meno vasta.
E quando si decide per l'espulsione di un credente perchè non crede che Maria sia stata sempre vergine, sostenendolo in lungo ed in largo, che cos'è l'espulsione se non un effetto del potere e dell'autoritarismo, un vero e proprio signoreggiare, oltre che sull'individuo, anche sulle sue idee?
E se dopo l'espulsione paga in termini affettivi e sociali, oltre che psicologici che cos'è la sua espulsione se non ina vera e propria decisione militare di porlo dinanzi ad un plotone d'esecuzione?

Dimmi la tua impressione.

Inserisco così il testo, senza correggerlo, e chiedo scusa per gli errori.

Ti saluto
snupy
00sabato 25 dicembre 2004 11:49
per Raffaella
La descrizione che hai fatto dell'organizzazione e' corretta.
Dimmi: tu in che livello sei?
Ti sei pentita di fare questa esperienza o ti ha dato qualcosa di positivo?
Il modo di conoscere la bibbia ti soddisfa piu o meno del metodo cattolico[dottrina, messa, ecc.?
C'e' anche qualchunaltro che vuol dire qualcosa?
moreno









'
rinata4
00domenica 23 gennaio 2005 17:00
..pur essendo agnostica ho trovato questa preghiera molto significativa ed ho voluto condividerla con voi...



PREGHIERA A DIO



Non più dunque agli uomini mi rivolgo ma a te, Dio di tutti gli esseri, di tutti i mondi

e di tutti i tempi: se è lecito a deboli creature sperdute nell'immensità, e impercettibili

dal resto dell'universo, osare chiedere qualche cosa a te, a te che hai dato tutto, a te i

cui decreti sono immutabili quanto eterni, degnati di guardare con pietà gli errori

legati alla nostra natura; che questi errori non generino le nostre calamità. Tu non ci

hai dato un cuore perchè ci odiamo e mani perchè ci sgozziamo; fa' che ci aiutiamo

l'un l'altro a sopportre il fardello di una vita penosa e passeggera; che le piccole

differenze tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi, tra tutte le nostre lingue

insufficienti, tra tutti i nostri usi ridicoli, tra tutte le nostre leggi imperfette, tra tutte le

nostre opinioni insenssate, tra tutte le nostre condizioni così diseguali ai nostri occhi, e

così eguali davanti a te; che tutte queste piccole sfumature che distinguono questi

atomi chiamati "uomini" non siano segnali di odio e di persecuzione; che coloro che

accendono ceri in pieno mezzogiorno per celebrarti sopportino coloro che si

accontentano della luce del tuo sole; che coloro che coprono la loro veste con una tela

bianca per dire che bisogna amarti non detestino coloro che dicono la stessa cosa sotto

un mantello di lana nera; che sia uguale adorarti in un gergo che deriva da una lingua

morta, o in uno più nuovo; che coloro il cui abito è tinto di rosso o di viola, che

dominano su una piccolissima parte di un piccolo mucchio di fango di questo mondo,

e che posseggono alcuni frammenti arrotondati di un certo metallo, godano senza

orgoglio di ciò che essi chiamano "grandezza" o "ricchezza", e che gli altri li guardino

senza invidia:poichè tu sai che in queste cose vane non vi è nè di che invidiare, nè di

che inorgoglirsi.Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli! Che essi abbiano

in orrore la tirannia esercitata sugli animi, così come hanno in esecrazione il

brigantaggio che strappa loro a forza il frutto del lavoro e dell'industria pacifica! Se i

flagelli della guerra sono inevitabili, non odiamoci, non dilaniamoci gli uni gli altri

quando regna la pace, e impieghiamo l'istante della nostra esistenza per benedire

egualmente in mille lingue diverse, dal Siam fino alla California, la tua bontà che ci ha dato questo istante.





( Voltaire, "Trattato sulla tolleranza", 1763)



uruk-kai
00domenica 18 dicembre 2005 23:39
Vi va di parlarmi della vostra religione (qualunque essa sia), cosa ve l'ha fatta preferire ad un'altra, cosa vi piace di essa, quali sono gli aspetti che la caratterizzano ecc.

Grazie [SM=g27998]
1x2x
00venerdì 12 maggio 2006 20:15
Re:

ma certo che esiste una divisione gerarchica! nessuno ha mai detto il contrario... è impossibile gestire un'organizzazione di 6 milioni di adepti in giro per il mondo senza un'organizzazione di questo tipo....



mi piacerebbe sapere se ritieni di essere un tdg oppure lo esprime giusto per dire qualcosa


in pratica, secondo me, le persone che prendono la direttiva tra i TdG sono più "avvicinabili" di quanto lo siano quelle della chiesa, o comunque sono impegnate in attività, oltre che dirigenziali, anche di proselitismo, come lo sono tutti (TUTTI i componenti dei TdG devono osservare l'obbligo della predicazione)



Dipende se la cosa è vista come obbligo o serenita di parlare della parola di Dio


un'altra differenza, secondo me, risiede nella natura puramente volontaria della dirigenza... credo che non sia in dubbio che i vertici della chiesa ricevano cospicui onorari (il vaticano è uno degli stati più ricchi del mondo)... per i TdG il discorso è differente.. per quanto non possa sapere se chi sta molto in alto venga pagato o meno (e sinceramente lo dubito), posso affermare che nessuno viene pagato...



altra ripsosta che non capisco attacco alla Chiesa e difesa della gerarchia Tdg , e dunque quali differenze a tuo vedere o pensare ??? [SM=g27993]
loris2004
00giovedì 18 maggio 2006 18:09
Gerarchia
Il Vaticano è uno Stato molto ricco, certo, ma il segreto del suo successo è nella sua umiltà (chi si abbassa sarà innalzato chi si innalza sarà umiliato, dice il Signore). Il Vaticano puòm permettersi di retribuire i suoi prelati in quanto è una comunità di oltre un miliardo di individui, i TdG non possono remunerare i loro capi perché sono solo 6 millioni nel mondo... [SM=x511449] [SM=x511449]
loris2004
00domenica 21 maggio 2006 12:53
La mia religione
La mia religione è quella più diffusa nel mondo: il cristianesimo.
La preferisco ad altre perché non sono solo parole (come l'islam, il buddismo, l'induismo) ma anche fatti concreti (vedi scuole, ospedali, orfanotrofi cristiani...).
Di essa mi piace la Persona di Gesù, infinitamente Buono e Misericordioso. Mi piace molto anche l'arte cristiana: icone, dipinti, statue, architettura, immagini sante...
Gli aspetti che la caratterizzano li conoscono tutti: pentimento, perdono, preghiera, annuncio...
L'unica cosa che non mi piace del cristianesimo sono le divisioni fra Chiese: se Gesù ci ha detto di stare uniti affinché il mondo veda e creda, com'è che ci sono cristiani protestanti, ortodossi, cattolici e non CRISTIANI e basta!?
Mi piace molto anche il dialogo interreligioso: partendo dal presupposto che tutti gli uomini sono UGUALI indipendentemente dalla RELIGIONE che seguono, credo che in tutte le religioni ci sia del bene e dell'ammirabile: la forte spiritualità orientale, l'arte buddista, la sottomissione islamica... Abbiamo da imparare da tutte le religioni.
spirito!libero
00domenica 21 maggio 2006 13:16
"non sono solo parole (come l'islam, il buddismo, l'induismo)"

Ritengo questa affermazione errata se riferita al Buddismo.

La base della dottrina buddista è la compassione per tutti gli esseri viventi. Grazie, ad esempio, alla predicazione dei Lama in Tibet, ospedali scuole ecc... sono state costruiti eccome.

Il comandamento di non uccidere nel buddismo lamaista (tibetano) è rispettato nel suo pieno significato. Non uccidono alcun essere appartenente all'intero regno animale, nemmeno gli insetti.

Nel 1989 il Dalai Lama (leader del buddismo tibetano) è stato insignito del premio Nobel per la pace.

Il motivo per cui le opere sociali buddiste sono numericamente inferiori a quelle cristiane, risiede solo nel fatto che i buddisti non hanno il medesimo potere economico politico e sociale del cattolicesimo.

Quindi l'affermazione che gli insegnamenti Bubbdisti "sono solo parole" deriva dalla completa ignoranza della storia di quella religione. Se quelle "parole" fossero state diffuse in passato in occidente, non ci sarebbero state le centinaia di migliai di morti a causa dei numerosi conflitti religiosi.


saluti
Andrea

[Modificato da spirito!libero 21/05/2006 13.17]

[Modificato da spirito!libero 21/05/2006 13.19]

.gandhi.
00domenica 21 maggio 2006 13:37
Prima devo scoprire se esiste la possibilità di conoscere la "verità assoluta" sempre che sia dato all'uomo di conoscerla, poi forse potrò parlare della mia religione in un post.

Al momento ho una forte ammirazione per la persona di Gesù, sulla base di ciò che leggiamo nei vangeli (sempre che corrispondano a verità), e ammiro chi nel suo nome oggi stà sacrificando la sua vita per il bene del suo prossimo, credo che questa sia l'essenza del cristianesimo, l'amore messo in pratica.

Altro al momento non so... jyhu

gandhi
Thommi
00domenica 21 maggio 2006 15:32
secondo me tutte le religioni sono ok, l'importante è che non ci si fermi alla facciata superficiale.

ogni profeta del passato ha percorso una via spirituale a suo modo e ha profetizzato secondo la sua cultura; erano tutti uomini e figli di Dio; non erano diversi tra loro e nemmeno da noi; studiare la storia del cristianesimo, adorarne i simboli, i rituali formali, le chiese è sicuramente interessante ma non è imho la via che hanno percorso i profeti come gesù, maometto, buddha....

la religione è considerata come gruppo d'appartenenza; serve sempre più a gonfiare d'orgoglio e a dividere invece di unire al pari del nazionalismo.

questo non è assolutamente il modo in qui i profeti consideravano la religione e il mondo in generale;

guardiamo a quello che i profeti hanno cercato di indicarci, imho se cerchi con lo spirito giusto la via non è più così nascosta.

cito:
quando il saggio indica la luna lo stolto vede solo il dito.
spirito!libero
00domenica 21 maggio 2006 16:14
Re:

Scritto da: Thommi 21/05/2006 15.32
secondo me tutte le religioni sono ok, l'importante è che non ci si fermi alla facciata superficiale.

ogni profeta del passato ha percorso una via spirituale a suo modo e ha profetizzato secondo la sua cultura; erano tutti uomini e figli di Dio; non erano diversi tra loro e nemmeno da noi; studiare la storia del cristianesimo, adorarne i simboli, i rituali formali, le chiese è sicuramente interessante ma non è imho la via che hanno percorso i profeti come gesù, maometto, buddha....

la religione è considerata come gruppo d'appartenenza; serve sempre più a gonfiare d'orgoglio e a dividere invece di unire al pari del nazionalismo.

questo non è assolutamente il modo in qui i profeti consideravano la religione e il mondo in generale;

guardiamo a quello che i profeti hanno cercato di indicarci, imho se cerchi con lo spirito giusto la via non è più così nascosta.

cito:
quando il saggio indica la luna lo stolto vede solo il dito.



Quoto al 100%. I profeti io uso chiamarli maestri. Se esiste un punto di arrivo, ognuno di essi ci indica una via per raggingerlo. A noi sta seguirne una o l'altra a seconda dell'impulso spirituale che abbiamo. Vi sono dei punti comuni nei messaggi di tutti i grandi illuminati del passato, compassione, amore, ecc... ripartiamo da essi per costruire un mondo di unione e non di divisione.

ciao
Andrea
il.gabbiano
00domenica 21 maggio 2006 16:48
Re:

Scritto da: .gandhi. 21/05/2006 13.37
Prima devo scoprire se esiste la possibilità di conoscere la "verità assoluta" sempre che sia dato all'uomo di conoscerla, poi forse potrò parlare della mia religione in un post.


gandhi




Parli della "verità assoluta" da scoprire come se essa fosse nascota o come se fosse disponibile in qualche remota parte dell'universo, o in qualche sconosciuta biblioteca in qualche parte del mondo.

Tutto lo scibile rientra nell'elaborazione del pensiero umano.
Tutto ciò che in giro è scritto ed è consevato è il frutto del pensiero umano.

Che cosa significa questo?

Significa, a parer mio, che la famosa "verità assoluta", ammesso che esista, è sicuramente una risultante dell'umano pensare. Risiede nell'uomo e non fuori dall'uomo.
Poichè la dimensione dell'uomo è quella che conosciamo, non può essere che la verità di cui si fa latore possa superare la dimensione del suo stesso sapere.
Poichè l'uomo è limitato non può che essere limitata la verità di cui si fa portatore.
Non può esistere una verità assoluta di cui l'uomo può dire e parlare, ma possono esistere valutazioni, riflessioni, esperienze che l'uomo può fare. Solo di queste possiamo parlare e raccontare e scrivere. Di niente altro che questo.

Ogni cosiddetta verità può essere vera per sè, ma non per gli altri; così come può essere falsa per sè, ma non per gli altri.
Da queste impressioni di vero e di falso si originano le convinzioni, che si radicano in noi e determinano i nostri comportamenti.

NOrmalmente noi deleghiamo i nostri comportamenti alle nostre profonde convinzioni perchè le consideriamo vere. Se solo per un attimo ci passasse per la testa un solo motivo per cui possano apparirci dubbie non potendole considerare più vere, smettiamo di credervi ed orientiamo diversamente i ns comportamenti.

Tutto qui, ma non tutto.

Tanti saluti

Il Gabbiano
ShivaBhakta
00lunedì 22 maggio 2006 16:50
Re: La mia religione

Scritto da: loris2004 21/05/2006 12.53
Mi piace molto anche il dialogo interreligioso: partendo dal presupposto che tutti gli uomini sono UGUALI indipendentemente dalla RELIGIONE che seguono, credo che in tutte le religioni ci sia del bene e dell'ammirabile: la forte spiritualità orientale, l'arte buddista, la sottomissione islamica... Abbiamo da imparare da tutte le religioni.



Caro Loris2004,se ti piace il dialogo interreligioso trovo incoerente cominciare dicendo La mia religione è quella più diffusa nel mondo: il cristianesimo.
La preferisco ad altre perché non sono solo parole (come l'islam, il buddismo, l'induismo) ma anche fatti concreti (vedi scuole, ospedali, orfanotrofi cristiani...).


Cordiali saluti.
loris2004
00lunedì 22 maggio 2006 18:03
Risposte
Dialogare con credenti di altre religioni non significa rinunciare a ciò che si crede ed "assorbire" tutto ciò che l'altro crede. Quando dico che il cristianesimo è la religione più diffusa nel mondo è un dato statistico non una presunzione, una bugia o un'esagerazione. Non vedo in che cosa blocchi il dialogo interreligioso.
Non sapevo che i buddisti costruissero scuole, orfanotrofi comunque il fatto che il cristianesimo abbia un impatto sociale ed economico forte è la prova che è una religione giusta. Io non seguirei una religione che è relegata nei suoi templi. Io vedo la "potenza" della Chiesa come un fatto a suo favore e non a suo disfavore perché è la prova che funziona. D'altronde Gesù lo ha detto: guai allo scandalo, chi si scandalizza si perde, cioè chi si indigna del potere della Chiesa si allontana dalla salvezza.
Gesù è la verità assoluta.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:23.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com