Libri detti Storici

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Justee
00venerdì 2 febbraio 2007 14:34
I libri storici o libri della fedeltà divina II° Parte

I libri storici sono stati composti nell’arco di 10 secoli e narrano le vicende storiche del popolo di Israele dalla conquista della terra promessa (sec. XIII a.C.), fino all’ascesa al trono di Giovanni Ircano (134 a.C.).

Questo corpo storico di libri comprende 4 serie di opere:

a. I libri di Giosuè, Giudici, 1-2 Samuele e 1-2 Re, chiamati dagli Ebrei profeti anteriori e dagli studiosi moderni storia deuteronomistica. Questi libri comprendono circa 700 anni di storia.

b. Il complesso 1-2 Cronache-Esdra-Neemia, che costituisce la storia cronistica. Questi libri contengono la storia che va da Adamo fino al V secolo a.C.

c. I libri di Tobia, Giuditta ed Ester, ai quali è da aggiungere il libro di Rut (posto come appendice al libro dei Giudici). Questi libri costituiscono un gruppo letterario a parte con caratteristiche proprie (già esaminate).

d. I libri 1 e 2 Maccabei che ci informano sulla storia del popolo di Dio in epoca ellenistica e che, abbracciano 50 anni di storia palestinese del sec. II a.C.

Questi 4 gruppi di libri si distinguono tra loro per il vario modo con cui furono composti, per le fonti usate, per i generi letterari impiegati, per lo scopo per cui furono scritti, e per l’attendibilità storica dei fatti riportati.



La storia deuteronomistica

La prima elaborazione dei libri di Giosuè, dei Giudici, di 1-2 Samuele e di 1-2 Re, risale ai tempi del re Giosia (sec. VI a.C.). Gli scrittori di questi libri erano a favore della riforma religiosa del re Giosia; essi, quindi, raccolsero e riunirono le antiche tradizioni tramandate nel nord e nel sud del paese, relative alla conquista della Palestina, alle vicende delle varie tribù entrate nella terra promessa dopo il deserto del Sinai, ai primi capi cari-smatici (Samuele, Saul e Davide).

Le tradizioni orali e scritte raccolte, diverse per età e carattere, contenevano delle narrazioni popolari, epiche, cronache di re, cicli profetici, inventari e rapporti provenienti da archivi reali, biografie raccolte da testimoni oculari.

Tutto questo materiale non venne riunito in un unico libro, ma fu raccolto in blocchi e disposto spesso secondo un criterio voluto dallo scopo educativo degli scrittori. Tale raccolta costituì il primo nucleo degli attuali libri di Giosuè, Giudici e Samuele. Solo dopo furono aggiunte le tradizioni che riguardavano il re Salomone e i sovrani, sia del regno del Nord che del Sud.

Durante l’esilio babilonese, uomini molto devoti, elaborarono tale materiale per trarre da essi lezioni di vita pratica per i loro contemporanei che erano stati testimoni della rovina del tempio e della monarchia, e si interrogavano sulla fedeltà di Dio alle sue promesse salvifiche. Si parlò dunque di fedeltà di Dio e di infedeltà del popolo e dei re.

Il libro di Giosuè dimostrò che Dio diede veramente la terra promessa al suo popolo; il libro dei Giudici sottolineò le continue apostasie del popolo eletto; I libri di Samuele e dei Re fecero conoscere la crisi dell’ideale monastico e teocratico.

Sebbene alcuni re come Davide, Ezechia e Giosia avessero regnato bene, tuttavia la teocrazia crollò sotto i colpi dei babilonesi (586 a.C.). Fu a causa dell’infedeltà del popolo che il tempio e la monarchia vennero distrutti.



L’opera del Cronista

I libri delle Cronache, di Esdra e di Neemia sono stati scritti da un unico autore. Questi visse intorno al 330 a.C. e fu un “Cronista” appartenente all’ordine dei leviti . Il suo obiettivo era quello di infervorare la comunità giudaica del suo tempo, diventata indifferente. Per tale motivo egli rilancia la centralità del tempio di Gerusalemme, si appoggia sulla figura del re Davide e sui suoi legittimi discendenti, rivaluta il culto e la musica nella funzione dei leviti.

Per raggiungere questo obiettivo il Cronista compone una nuova storia del popolo eletto iniziando dalla creazione e giungendo fin quasi alla sua epoca.

Scrittore molto abile, usa fonti ancora esistente e fonti ormai perdute selezionando, omettendo, aggiungendo, rielaborando con l’intento di raggiungere il proprio fine teologico. Riesce magistralmente a proiettare nel passato le istituzioni presenti, idealizzando le figure del re Davide e di Salomone, nonché dei loro discendenti i quali continuavano ad avere una certa rilevanza tra gli ebrei sottomessi ai persiani.

Il Cronista vuol allora comunicare che il popolo di Dio deve essere una comunità di fede, di preghiera e di adorazione, stretta intorno al Dio di Abramo, che ha scelto un discendente di Davide come suo “unto”, cioé il suo Messia. Questa comunità deve nutrirsi delle tradizioni passate e deve vivere intorno al tempio di Gerusalemme osservando il culto le feste e la purità rutuale ed etnica. Essa può ricevere protezione divina se è capace di ascoltare la Parola di Dio che i profeti e i sacerdoti fanno risuonare nelle pubbliche piazze.
)Mefisto(
00venerdì 16 febbraio 2007 14:36
Ma da quello che è scritto uno arriva alla conclusione, che l'autore, non ha mai messo mano ad altre culture e religioni, diverse da quella cristiana; quindi come può essere obiettivo nella sua opera?


benimussoo
00sabato 24 marzo 2007 09:56
Re:

Scritto da: )Mefisto( 16/02/2007 14.36
Ma da quello che è scritto uno arriva alla conclusione, che l'autore, non ha mai messo mano ad altre culture e religioni, diverse da quella cristiana; quindi come può essere obiettivo nella sua opera?



Hai ragione mefisto però è scontato è il Dio dei Cristiani
)Mefisto(
00domenica 25 marzo 2007 22:50
Ma il dio dei cristiani è solo il dio dei cristiani e non degli altri uomini e donne, non credi Amica Dana?

spirito!libero
00lunedì 26 marzo 2007 11:15
Questo è il vero problema degli assolutismi religiosi di ogni provenienza.

Tutti professano la Verità assoluta ma nessuno, ovviamente, è in grado di dimostrare con ragionevole certezza che la sua è quella giusta !!

Ecco perchè non possiamo prescindere dal relativismo religioso e culturale, per il semplice fatto che non abbiamo elementi certi e accettati da tutti per discernere razionalmente il vero dal falso.

Saluti
Andrea

[Modificato da spirito!libero 26/03/2007 11.16]

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