Osho/Taoismo/Confucianesimo/arancioni

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eliysciuah
00mercoledì 16 febbraio 2005 13:04
discussione aperta per comprendere l'origine del pensiero Cinese.

in esso comprendiamo anche il Confucianesimo, che rappresenta una corrente parallela e complementare del Taoismo.

[Modificato da Justee 19/05/2007 18.43]

manupaolo
00domenica 13 marzo 2005 03:15
C'e' qualcuno che ha mai parlato del maestro Osho qui dentro?

Se volete possiamo scambiarci opinioni a riguardo.

Grazie aspetto le vostre email.

tgyov
Teo60
00domenica 13 marzo 2005 17:45
Re:

Scritto da: manupaolo 13/03/2005 3.15
C'e' qualcuno che ha mai parlato del maestro Osho qui dentro?

Se volete possiamo scambiarci opinioni a riguardo.

Grazie aspetto le vostre email.

tgyov



Ciao Manuela, intanto benvenuta sul nostro forum. Riguardo alla tua domanda ti chiedo gentilmente, perchè non ce ne parli tu? Saremo molto felici nell'ascoltarti. Grazie
Matteo
manupaolo
00domenica 13 marzo 2005 23:30
Premessa: Che e' Osho
Questa e' la sua biografia:

Osho nasce l'11 dicembre nel Madhya Pradesh, in India centrale. Fin dalla più tenera età si pone di fronte all'esistenza come spirito libero, desideroso di sperimentare la vita in prima persona, insofferente a regole e a norme imposte o acquisite ciecamente.
La sua ricerca della verità raggiunge il punto culminante all'età di ventun anni, il 21 marzo 1953. Quel giorno, Osho vive nel proprio essere la più alta vetta di consapevolezza sperimentabile dall'uomo: l'illuminazione. Descritta in Oriente come "l'istante in cui la goccia si fonde nell'oceano, nell'attimo stesso in cui l'oceano si riversa nella goccia", per noi è più facile comprenderla come "la totale rottura e la caduta delle maschere con cui comunemente ci si identifica per sopravvivere, e attraverso cui viviamo la nostra vita e i rapporti con gli altri, perdendo la capacità di metterci in contatto con la realtà dell'esistenza".
Questo suo aprire gli occhi sulla realtà dell'esistenza così com'è, libera da pregiudizi, non condizionata da immagini mentali e non distorta da desideri e speranze, lo spinge a condividere quell'esperienza di trasformazione. Inizia quindi a viaggiare per tutta l'India, prima partecipando a convegni e dibattiti, e successivamente (alla fine degli anni cinquanta) tenendo conferenze a folle di anche centomila persone. Termina comunque gli studi nel 1956, laureandosi in filosofia, e prosegue la carriera universitaria come professore al Sanskrit College di Rajpur prima, e quindi come docente della cattedra di filosofia presso l'università di Jabalpur.
Solo agli inizi degli anni Sessanta si sente pronto ad intraprendere un tipo di lavoro diverso: aiutare altri esseri umani a vivere la stessa esperienza da lui sperimentata. Tenta così di fare ciò che non può essere fatto, di condividere ciò che non può essere condiviso, di insegnare ciò che non potrà mai - per sua stessa natura - essere insegnato. Paradossalmente, è proprio a partire da questa "incomunicabilità" che a lui si uniscono alcuni ricercatori, la cui vera motivazione è conoscere il proprio essere direttamente, senza alcun tipo di mediazione. E nel 1964 Osho inizia a organizzare Campi di Meditazione durante i quali utilizza tecniche innovative, di tipo dinamico, in grado di aiutare a cogliere quel "silenzio oltre i silenzi" in cui la nostra vera natura si manifesta, nell'esplosione di un'esperienza indubitabile.
Nel 1966 egli abbandona completamente la carriera universitaria e alla fine degli anni Sessanta si stabilisce a Bombay, dando vita a un ashram, o "comunità spirituale", che viene trasferito a Pune il 21 marzo 1974, in occasione del ventunesimo anniversario della sua illuminazione.
Riconosciuto come "Maestro di Realtà" da quanti vivono intorno a lui, dopo un'esperienza in America, conclusasi tragicamente con il suo arresto e l'avvelenamento - scoperto grazie ad analisi mediche solo nel 1987 - l'ashram di Pune torna ad essere il cuore del suo lavoro: qui egli crea, alla fine degli anni Ottanta, un "laboratorio di crescita" il cui impatto richiama ancor oggi da ogni parte del mondo ricercatori del vero, consapevoli di trovare in questo luogo, fortemente immerso nella meditazione, lo stimolo esistenziale in grado di scuotere l'equilibrio interiore e spostare il centro della propria autoidentificazione dal senso di separatezza che ci contraddistingue a una profonda appartenenza alla vita.
Osho, per anni conosciuto come Bhagwan Shree Rajneesh, ha spiegato che il nome con cui vuole essere ricordato deriva da "Oceanico" (pronunciato osheanic, in inglese). Questo termine, coniato dal filosofo inglese William James, è stato usato per indicare l'esperienza del "dissolversi nell'oceano dell'esistenza", comune alle varie forme dell'esistenza religiosa.
"Ma oceanico descrive solo l'esperienza," egli ha spiegato. "Come definire colui che fa quell'esperienza della vita? Per definirlo usiamo il termine 'Osho'."
Un suono, dunque, che evoca forti echi nella nostra coscienza, più che una figura storica... così Osho ha voluto essere ricordato da quanti traggono ispirazione e alimento dalla sua visione, quasi a testimoniare che la ricerca del vero, e l'evoluzione della consapevolezza, trascendono la vita del singolo individuo, appartenendo all'esistenza dell'uomo in quanto tale, nei secoli.
Egli ha chiarito: "Io non faccio parte di alcun movimento. Il mio operare è qualcosa di eterno che sta accadendo da quando il primo uomo apparve sulla Terra, e continuerà fino all'ultimo uomo. Non è un movimento, è l'essenza stessa dell'evoluzione: io sono parte dell'eterna evoluzione dell'uomo. Cercare la verità non è cosa nuova né vecchia. La ricerca del proprio essere non ha nulla a che fare con il tempo. Potrei non esserci più, ma ciò che sto facendo continuerebbe. Nessuno ne è il fondatore, nessuno ne è il leader, è un fenomeno immenso! Molti illuminati sono apparsi, hanno dato il loro aiuto e sono scomparsi, ma il loro aiuto ha condotto l'umanità un po' più in alto, l'ha resa un po' migliore, un po' più umana. Essi hanno lasciato il mondo un po' più bello di come l'avevano trovato."
****************************************************************

Ho voluto prima farvi leggere in generale chi e' Osho ed in cosa ha contribuito nei giorni nostri.

manupaolo
00lunedì 21 marzo 2005 07:07
COMPASSIONE PER SE STESSI
Se non ami te stesso, non potrai amare nessun altro. Se non sei gentile con te stesso, non potrai essere gentile con nessun altro. I tuoi cosiddetti santi, che sono così duri con se stessi, possono solo fingere d'essere gentili con gli altri. Non è possibile, è un fatto psicologicamente impossibile. Se non puoi essere gentile con te stesso, come puoi esserlo con gli altri?

Ciò che sei con te stesso, sei anche con gli altri. Lascia che questa diventi un’affermazione fondamentale. Se odi te stesso, odierai gli altri – e a te è stato insegnato a odiare te stesso. Nessuno ti ha mai detto: “Ama te stesso!”. L’idea stessa appare assurda: amare se stessi? Pensiamo sempre che per amare occorra la presenza dell’altro. Tuttavia, se non impari a farlo con te stesso, non potrai praticarlo con gli altri.

Ti hanno detto, ti hanno continuamente condizionato a credere che non hai alcun valore. Ti hanno mostrato, ti hanno detto da ogni direzione che sei indegno, che non sei ciò che dovresti essere, che così come sei non sei accettabile. Ci sono molti ‘dovresti’ che pendono sulla tua testa, e che sono praticamente impossibili da realizzare. Quando non riesci a realizzarli, quando non ce la fai, ti senti condannato e in te sorge un odio profondo verso te stesso.

Come puoi amare gli altri? Così colmo di odio, dove potrai trovare amore? Potrai solo fingere, assumere la maschera dell’amore. Ma nel profondo non amerai nessuno – non puoi. Queste finzioni vanno bene per qualche giorno, ma poi tendono a svanire, e si rifà viva la realtà.

Ogni storia d’amore è in pericolo. Prima o poi, ogni storia d’amore diventa estremamente velenosa. Come accade? Entrambi fingono di amare, entrambi sostengono di amare. Il padre dice che ama suo figlio; il bambino che ama il padre. La madre dice che ama sua figlia, e la figlia ripete la stessa cosa. I fratelli dicono di amarsi a vicenda. Il mondo intero parla dell’amore, canta dell’amore… ma esiste forse un altro posto così privo d’amore? Non esiste nemmeno una briciola d’amore – mentre esistono montagne di parole, Himalaya di poesie sull’amore.

Sembra che tutte queste poesie siano solo una compensazione. Dato che non possiamo amare, dobbiamo almeno credere di amare, grazie alle poesie, alle canzoni. Mettiamo in poesia ciò che ci manca nella vita. Mettiamo nei film, nei romanzi ciò che ci manca nella vita. L’amore è del tutto assente, perché non abbiamo ancora fatto il primo passo.

Il primo passo è: accetta te stesso come sei, lascia perdere tutti i ‘dovresti’. Non continuare a portarli con te, nel tuo cuore. Non devi essere un altro; non devi fare cose che non ti appartengono. Devi solo essere te stesso – rilassati e sii te stesso. Rispetta la tua individualità e abbi il coraggio di firmare con la tua firma. Non copiare quella di un altro.

Non ci si aspetta che diventi un Gesù o un Buddha o un Ramakrishna; devi solo diventare te stesso. È bene che Ramakrishna non abbia mai tentato di diventare qualcun altro, perché così diventò Ramakrishna. È un bene che Gesù non abbia mai tentato di diventare come Abramo o Mosè, così divento Gesù. È bene che Buddha non abbia mai cercato di diventare Patanjali o Krishna; ecco perché diventò Buddha.

Quando non cerchi di diventare qualcun altro, ti rilassi – nasce una grazia. Allora sei pieno di splendore, di grandezza, di armonia, perché non c’è conflitto! Non c’è nessun posto dove andare, nulla per cui combattere; nulla da forzare su te stesso in modo violento. Diventi innocente.

In questa innocenza provi compassione e amore per te stesso. Ti senti così contento di te che, persino se Dio venisse a bussare alla tua porta dicendo: “Vorresti diventare qualcun altro?”, dirai: “Sei impazzito? Sono perfetto! Grazie, ma non provare a fare una cosa del genere – sono perfetto come sono”.

Nel momento in cui puoi dire a Dio: “Sono perfetto come sono, contento come sono” – questo è ciò che in Oriente chiamiamo shraddha, fiducia – hai accettato te stesso e nel far questo hai accettato il tuo creatore. Negando te stesso, neghi il tuo creatore.

Se vai a vedere un dipinto di Picasso e dici: “Questo è sbagliato e quest’altro è sbagliato, e questo colore doveva invece essere quest’altro”, stai negando Picasso. Nel momento in cui dici: “Dovrebbe essere così”, stai cercando di migliorare ciò che Dio ha fatto. Stai dicendo: “Hai commesso degli errori; dovrei essere in un modo, e invece mi hai fatto in quest’altro modo”. Stai cercando di migliorare ciò che Dio ha fatto. Ma non è possibile, la tua è una lotta vana; sei destinato al fallimento.

Più fallisci e più odi. Più fallisci, e più ti senti condannato. Più fallisci e più ti senti impotente. E da quest’odio, da quest’impotenza, come può nascere la compassione? La compassione nasce quando sei perfettamente radicato nel tuo essere. Dici: “Sì, sono fatto a questo modo”. Non hai ideali da realizzare. E subito inizi a sentirti realizzato!

Le rose fioriscono con tanta bellezza perché non cercano di diventare fiori di loto. E i fiori di loto sbocciano con tanta bellezza perché non hanno mai ascoltato le leggende che si raccontano sugli altri fiori. Tutto in natura è in una splendida armonia, perché nessuno cerca di competere con gli altri, nessuno cerca di diventare qualcun altro. Tutto è esattamente com’è.

Cerca di comprendere questo punto! Sii te stesso, e ricorda che non puoi essere nient’altro, qualunque cosa tu faccia. Ogni sforzo è inutile – devi solo essere te stesso.

Ci sono solo due possibilità. La prima è: negando, rimani lo stesso; condannando, rimani lo stesso. Oppure puoi essere lo stesso accettando, arrendendoti, provando gioia e soddisfazione. L’atteggiamento può essere diverso, ma tu resterai come sei, resterai la stessa persona. Quando accetti, nasce la compassione. Allora puoi iniziare ad accettare gli altri!

Hai mai osservato: è molto difficile vivere con un santo, veramente molto difficile. Puoi vivere con un peccatore ma non puoi vivere con un santo, perché il santo continuerà a condannarti – con i suoi gesti, con gli occhi, col modo in cui ti guarda e ti parla. Un santo non parla mai con te; parla verso di te. Non può guardarti semplicemente, perché nei suoi occhi c’è sempre qualche ideale che li annebbia. Non ti vede mai. Vede cose molto lontane e continua a paragonarle con te… e naturalmente, tu non sei mai all’altezza. Il suo sguardo è sufficiente per farti diventare un peccatore. È difficile vivere con un santo: non accetta se stesso, come può accettare te? Dentro di lui ci sono molte cose che non vanno, molte note stonate che sente di dover superare. Naturalmente in te vede le stesse cose, ancora più ingrandite.

Per me, tuttavia, una persona è santa solo se ha accettato se stessa – in questa accettazione può accettare il mondo intero. Per me, questo stato della mente è la santità: lo stato di accettazione totale. E questo è terapeutico, guarisce. Il solo fatto di essere con qualcuno che ti accetta totalmente è terapeutico. Verrai guarito. OSHO

ertreyt ertreyt ertreyt ertreyt
attilia79
00martedì 22 marzo 2005 21:36
tesi sul taoismo
ciao a tutti!sono una studentessa di lingue orientali e sto scrivendo una tesi dal titolo"il concetto di trasformazione nel taoismo",potete consigliarmi testi utili sull'argomento?
vi ringrazio in anticipo!
benimussoo
00mercoledì 23 marzo 2005 09:03
Ciao Attilia, benvenuta nel Forum di Agape, cosa ne pensi se ci scrivi qualcosa su quello che sai sul Taoismo, penso che leggerti sarà interessante, mi spiace non posso aiutarti sull'argomento con dei testi, perchè non so nulla sul Taoismo.
ciao Dana
eliysciuah
00mercoledì 23 marzo 2005 19:37
Re: tesi sul taoismo
[SM=g27994]m2:

Scritto da: attilia79 22/03/2005 21.36
ciao a tutti!sono una studentessa di lingue orientali e sto scrivendo una tesi dal titolo"il concetto di trasformazione nel taoismo",potete consigliarmi testi utili sull'argomento?
vi ringrazio in anticipo!



ciao attila,

forse qualche testo te lo posso consigliare...[SM=g27988]

la tesi che stai costruendo rappresenta insieme al confucianesimo e al buddismo la corrente principale che si è venuta a formare nel XII sec. a.C.

io potrei inoltrarti alcuni titoli di testi, ra va capito se intedni mantenere una linea costruttiva ma di carattere letterario-storico ... oppure se vuoi affrontare il carattere dogmatico che il taoismo rappresenta.

i cinesi come ben sai, conoscono la scrittura da ben 2000 anni prima di Cristo, grazia all'imperatore Shun .. che ha codificato un certo oracolo, in 8 esametri formati da 3 linee morbide e mutevoli e 3 caratteri duri e fissi ... in tutto formano 64 ideogrammi che poi sono stati interpretati come lettere.

fammi saper un pò di più tu cosa intendi per "trasformazione" ??? e poi in questa discussione vedremo di andare avanti .. fatalità qui con me ho quei testi, quindi non c'è alcun problema che mi dimentichi dell'argomento.

la Cina è l'emblema del futuro e del passato .. molte generazioni non hanno pensato che il loro studio sia incavato in ogni popolo .. cmq della diffusione del pensiero avremo modo di parlarne in altra sede.

taoismo in Sé significa "equilibrio" e più precisamente " equilibri tra movimento e stasi"

cmq prima di iniziare ti indico un testo molto interessante che introduce a testi di sicuro valore...

Jung scrive alcune prefazioni che introducono la scoperta da parte dell'occidente delle pratiche e delle convinzioni orientali .. e racconta appunto il cardine antico e la nascita del Taoismo, e le scuole che si sono succedute e l'impero che amministrava la sua mutazione....come ogni scuola i successori hanno mutato e la fede si è consolidata poi col buddismo ..

arrivederci e a presto in speranza d'esser stato un pochino utile,

cirolorenzo
attilia79
00venerdì 25 marzo 2005 10:09
tesi
salve!
dunque, sò bene che l'argomento è abbastanza impegnativo...
la mia idea è quella di evidenziare l'importanza del concetto di trasformazione e la sua evoluzione all'interno del taoismo.
io vorrei cominciare citando il Daodejing(libro della via e della virtù) visto che contiene i princìpi cardine del t.
Laozi infatti afferma che il Dao non si puo nominare nè descrivere poichè esso è in continuo movimento e cambiamento e insieme ad esso anche tutti i fenomeni sono sottoposti ad un costante processo di trasformazione.
vorrei inoltre parlare di alchimia cinese, ma non conosco molti testi al riguardo e anche spiegare come i taoisti concepiscano il Tempo, dato che per essi il Tempo è ciclico ed implica quindi un costante ritorno.
spero di essere stata abbastanza chiara e che qualcuno mi sappia dare qualche saggio consiglio!
maulamc
00sabato 26 marzo 2005 13:12
Re: tesi



Scritto da: attilia79 25/03/2005 10.09
salve!
dunque, sò bene che l'argomento è abbastanza impegnativo...
la mia idea è quella di evidenziare l'importanza del concetto di trasformazione e la sua evoluzione all'interno del taoismo.
io vorrei cominciare citando il Daodejing(libro della via e della virtù) visto che contiene i princìpi cardine del t.
Laozi infatti afferma che il Dao non si puo nominare nè descrivere poichè esso è in continuo movimento e cambiamento e insieme ad esso anche tutti i fenomeni sono sottoposti ad un costante processo di trasformazione.
vorrei inoltre parlare di alchimia cinese, ma non conosco molti testi al riguardo e anche spiegare come i taoisti concepiscano il Tempo, dato che per essi il Tempo è ciclico ed implica quindi un costante ritorno.
spero di essere stata abbastanza chiara e che qualcuno mi sappia dare qualche saggio consiglio!




Mi permetto di dare alcuni cenni sul Taoismo, anche se questa religione ha avuto molteplici divisioni, specialmente con l'avvento dello Scintoismo.
Il taoismo è una delle tre religioni fondamentali della Cina, insieme con Buddismo e Confucianesimo. Il termine indica la religione nei suoi vari elementi e il sistema filosofico che deriva dagli insegnamenti del filosofo Lao-Tzu.

La parola Tao indica la "Via".
Nella lingua cinese la parola "via" non ha un significato univoco come in italiano, ma può anche voler dire "dottrina" o "Reale autosufficiente" (che esiste cioè di per sé stesso ed è all’origine di tutto), "grande unità".

E’ l’ultimo, l’innominato e l’innominabile. Il tao sta al di sopra di tutte le cose, persino sopra lo Yin e lo Yang (dalla fusione dei quali trae origine l’universo). E’ il principio costitutivo, il fine ultimo della corrente filosofica del Taoismo.

Il tao viene indicato come un cerchio diviso in due metà rappresentanti
lo YIN (oscurità, terra, elemento femminile), e lo YANG (luce, sole, elemento maschile).

Il taoismo è diffuso nel Giappone (perché è affine allo Shintoismo, e non poco distante dal Confucianesimo specialmente nel culto.
E’ impossibile quantificarne i fedeli in quanto in Cina non esiste una marcata differenziazione tra le tre principali religioni (Buddismo, confucianesimo e appunto, il Taoismo).

Parlando della storia del taoismo non si può fare a meno di nominarne il fondatore, Lao-Tzu, conosciuto anche come Lao-Tan, archivista reale e cronista di corte, fu visitato da Confucio, che gli domandò dei riti taoisti. Anche lui, come tanti grandi padri delle religioni, si stancò nel vedere il suo popolo corrotto , tanto da abbandonare la sua patria.
Giunto al confine occidentale, fu implorato dal suo amico Yin-Hsi di lasciargli un libro che contenesse l’essenza della sua dottrina. Fu così che egli scrisse il TAO TEH-CHING in due parti e cinquemila parole.
La sua morte avvenne all'età di 84 anni, nel 520 a.C.

Il Taoismo, come lo Scintoismo furono per molti secoli la religione di Stato, o per meglio dire la religione degli Imperatori, che si autodefinivano figli degli "dei", e quindi venerati come "dei", e depositari della verità.

Con cordialità Maula


dboon
00martedì 24 maggio 2005 12:25
Qualcuno/a lo conosce ?
Il sito di riferimento in diverse lingue e':
www.osho.com
ertreyt
Justee
00venerdì 2 febbraio 2007 17:01
Re: tesi sul taoismo

Scritto da: attilia79 22/03/2005 21.36
ciao a tutti!sono una studentessa di lingue orientali e sto scrivendo una tesi dal titolo"il concetto di trasformazione nel taoismo",potete consigliarmi testi utili sull'argomento?
vi ringrazio in anticipo!



Ciao Attila oltre alle notizie che ti sono state date puoi trovare una serie di Librisu questo spazio web .. facci sapere

www.macrolibrarsi.it/_tao_.php?pn=17

Ciao
jwscientist
00lunedì 14 maggio 2007 19:21
La cosa e' veramente seria,perche' esistono molti centri in Italia,dove ragazzi e ragazze vengono trattenuti,con diete a basso regime di proteine,
Narcotizzati con meditazioni estenuanti che iniziano alle 6 del mattino.
Impossibilitati a sposarsi,e le ragazze devono abortire per rimanere nel centro se rimangono in stato interessante.
Le famiglie li vedono una volta all'anno.
La finanza fa i suoi controlli e so che a volte a fatto chiudere roulotte fatiscenti dove dormivano e mangiavano i ragazzi "schiavizzati"
Ma nessuno autorita' in italia ha le capacita' di capire perche' i ragazzi rimangono li come inebetiti a vita.
Tre le altre tecniche gli viene tolto l'orologio per non avere contatto con il tempo e gli viene fatta perdere la percezione con il mondo esterno al centro.
Quando la CIA in America ha scoperto il meccanismo sono entrati hanno arrestato il guru che era in volo di fuga verso l'India.
Due caccia dell'aviazione americana gli hanno ultimato di atterare o altrimenti lo abbattevano.
Viviana.30
00lunedì 14 maggio 2007 19:34
Re:

Scritto da: jwscientist 14/05/2007 19.21
La cosa e' veramente seria,perche' esistono molti centri in Italia,dove ragazzi e ragazze vengono trattenuti,con diete a basso regime di proteine,
Narcotizzati con meditazioni estenuanti che iniziano alle 6 del mattino.
Impossibilitati a sposarsi,e le ragazze devono abortire per rimanere nel centro se rimangono in stato interessante.
Le famiglie li vedono una volta all'anno.
La finanza fa i suoi controlli e so che a volte a fatto chiudere roulotte fatiscenti dove dormivano e mangiavano i ragazzi "schiavizzati"
Ma nessuno autorita' in italia ha le capacita' di capire perche' i ragazzi rimangono li come inebetiti a vita.
Tre le altre tecniche gli viene tolto l'orologio per non avere contatto con il tempo e gli viene fatta perdere la percezione con il mondo esterno al centro.
Quando la CIA in America ha scoperto il meccanismo sono entrati hanno arrestato il guru che era in volo di fuga verso l'India.
Due caccia dell'aviazione americana gli hanno ultimato di atterare o altrimenti lo abbattevano.



Ciao , volevo invitarti a leggere qui i nostri approfondimenti intema degli osho

freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=1411

troverai molte notizie importanti e magari parti dall'analisi di quella discussione
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