Paradiso - Analisi

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Justee
00lunedì 23 aprile 2007 10:28
La parola paradiso nel contesto religioso comune si riferisce alla vita eterna beata dei defunti che godono della visione del volto di Dio. Il termine deriva dal sanscrito paradesha o "paese supremo", più tardi occidentalizzato in pairidaeza (iranico) che è un composto di pairi- (attorno) e -diz (creare), paràdeisos (greco), "pardes (ebraico), "partez" (armeno) (giardino) e paradisus (latino), da cui derivò in italiano paradiso.

Fonti come Senofonte usavano questo termine per indicare il famoso giardino "paradiso" imperiale persiano, simbolo visibile della capacità ordinatrice (cosmetica) del sovrano, contrapposta al resto del mondo (caotico) che sfuggiva al suo dominio. Le tre principali derivazioni occidentali del termine (ebraico pardès, persiano pairidaeza e greco paràdeisos), contengono la stessa idea fondamentale di un parco o giardino.

L'accezione attuale di "paradiso", che oggi è inteso come "i Cieli" o comunque luogo di piacere finale, deriva dal significato della parola greca paràdeisos usata nella Bibbia dei Settanta per indicare il giardino dell'Eden.

È un termine usato prevalentemente nella tradizione cristiana, ma non è esclusivo del cristianesimo.
Indice


* 1 Nella Bibbia
* 2 Collegamenti esterni
* 3 Voci correlate
* 4 Altre voci

Nella Bibbia

La certezza della vita eterna beata si è manifestata solo negli ultimi libri dell'Antico Testamento. Precedentemente si considerava che i morti scendessero al "regno dei morti" o sheol, "luogo delle ombre", senza gioie.

Nei libri dei Maccabei, libri deuterocanonici non inclusi nel canone ebraico, si esprime la certezza della risurrezione dei morti e della vita eterna. La retribuzione sarà secondo le opere di ciascuno.

Gesù ha presupposto molto chiaramente questo insegnamento in varie parabole e discorsi:

* Nel giudizio universale (Matteo 25,31-46).
* Al "buon ladrone" (espressione meglio tradotta come "delinquente pentito") Gesù promette il regno usando questa stessa parola: In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso (Luca 23,39-43).

Il termine appare anche in 2Cor 12,4: L'apostolo Paolo afferma di essere stato rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare.

Apocalisse 2,7 usa la parola in un riferimento all'Eden, che chiama Paradiso: Al vincitore darò da mangiare dell'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio.

[Modificato da Justee 23/04/2007 10.46]

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