Picchiata dai suoi genitori affinché lasciasse il fidanzato

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(emiro)
00venerdì 8 febbraio 2008 14:26



ORNAVASSO. COPPIA DI TESTIMONI DI GEOVA SOTT’ACCUSA
Picchiata dai suoi genitori affinché lasciasse il fidanzato


VERBANIA

Lisa e Marco, 17 e 23 anni, uscivano insieme da qualche mese. Residenti entrambi in frazione Migiandone a Ornavasso, i fidanzatini prendevano parte alle riunioni dei Testimoni di Geova, credo religioso di cui erano e sono tuttora adepti i genitori della ragazza Antonio Mollica e Carmela Musto. Un anno dopo, nel 2005, Marco disertò le adunanze dei geoviani e Lisa, per stargli vicina, prese la medesima decisione. Puntuali e ripetute le proteste dei genitori di Lisa che, secondo la versione resa dalla ragazza, avrebbero tenato invano di farla ritornare sui suoi passi. La vicenda è approdata ieri in tribunale dove i coniugi Mollica, denunciati dalla figlia, all’epoca dei fatti minorenne, sono imputati di abuso di mezzi di correzione. Oggi diciannovenne, Lisa è parte civile al processo con l’avvocato Alberto Beer. Secondo l’accusa del pm Roberto Ferrario, la giovane sarebbe stata picchiata dai genitori decisi a usare le maniere forti per convincerla a frequentare nuovamente le adunanze religiose e forse farle capire che quel ragazzo non era adatto a lei. Marco accompagnò Lisa all’ospedale di Verbania dove i medici le diagnosticarono lividi sulle braccia. La ragazza riferì anche di essere stata colpita da un pugno. Discordanti le versioni rese dai testi chiamati a deporre. Secondo alcuni Lisa non venne picchiata ma forse soltanto presa per le braccia e scossa con energia come si fa quando si vuole convincere a tutti i costi una persona che sta sbagliando. Secondo altri testil Lisa avrebbe confidato a un paio di conoscenti di essersi inventata tutto per rivalsa contro mamma e papà così ostili al suo Marco. Al banco dei testi anche la mamma di Marco Gallieni, Rosanna, che ha confermato di essere stata chiamata dal figlio affinchè l’accompagnasse in ospedale perchè Lisa era stata percossa. Ha poi aggiunto:««Adesso Lisa vive in casa con noi e sta bene». A udienza conclusa i coniugi Mollica - difesi dall’avvocato Loredana Brizio - evitano le domande dei cronisti:«Quando parleremo noi la storia apparirà ben diversa». Mano nella mano, Lisa e Marco escono dall’aula; lui si sofferma nel corridoio e aggiunge:«Quando avremo i soldi sufficienti ci sposeremo». A seguire il processo in aula molti geoviani, curiosi di sapere come sarebbe finito. Dovranno attendere la prossima udienza, il 21 aprile.

ECCESSO DI FANATISMO RELIGIOSO allo stato puro
...non aggiungo altro..

per fortuna non tutti i tdg reagiscono in questo modo...me lo auguro !


damaride
00venerdì 8 febbraio 2008 18:38
Se quel che che riferisce la fonte della notizia è vero ( in effetti ci sono degli interrogativi ) il comportamento dei genitori non è stato assolutamente corretto.

Geova odia la violenza.

Comunque di batoste ne ho avute anch'io fino a non molto tempo fa dai miei genitori cattolici nell'intento di costringermi a separarmi dalla fratellanza cristiana dei Testimoni di Geova.

E non dico neppure quante volte ho dovuto rimpiazzare le pubblicazioni che, una volta finite nelle loro mani, venivano fatte a pezzi e cestinate.

Comunque di esperienze ce n'è per tutti i gusti, basta solo non fare di tutta l'erba un fascio.

MARIA
Daniela47
00venerdì 8 febbraio 2008 19:57
x Damaride
Mi dispiace tanto per i tuoi genitori.
Immagino bene le loro sofferenze.
Sono le stesse che ho viste in molti casi, quando i figli entrano nei T.D.G.
Daniela47
00sabato 9 febbraio 2008 11:21
Una madre testimone di geova

LA NAZIONE venerdì 25.O4-97

FRATELLINI EDUCATI A SUON DI BOTTE

La mamma nota come testimone di geova avrebbe colpito il bimbo con una scarpa.
Adottati dalla famiglia del maresciallo di Mercatale

S. Casciano – L’infanzia rubata è una triste catena di storie che reclamano un sorriso ed una grande attenzione anche a due passi da noi.
L’ultima vicenda di maltrattamenti verso i monori arriva da Mercatale (fi) dove due fratellini di 8 e 12 anni sono stati sottratti alla sciagurata tutela dei genitori per trovare ospitalità presso la famiglia del maresciallo dei carabinieri del paese.
Sono un fratello ed una sorella più grande, con il padre muratore e la madre dipendente di un ospedale fiorentino, conosciuta come SEGUACE DEI TESTIMONI DI GEOVA, è rimasta una terza sorellina più piccola che non avrebbe subito almeno lei aggressioni.
Brutti episodi di violenza familiare, una drammatica sequenza che avrebbe raggiunto il suo culmine a metà della scorsa settimana.ùIl bambino di 8 anni si è trasformato in un fiume in piena, davanti alle maestre ed ai compagni di scuola, frequenta la terza.
Ha raccontato dei lividi di alcuni giorni prima quando la scuola aveva iniziato a sospettare qualcosa e ad interessare l’assistente sociale della situazione, ha raccontatao di quella vistosa tumefazione al mento che nessuno poteva nascondere,. Ma soprattutto non ha avuto timor i liberarsi lui, piccolo uomo di 8 anni, delle angosce, delle paure, di vesazioni soffocanti contro il suo diritto di crescere nel gioco e nella serenità.
Anni di violenze e la sorella più grande di 12 anni, raggiunta alle scuole medie subito dopo il racconto del fratellino (anche lei più volte maltrattata dai genitori) ha voluto lei pure uscire da quell’incubo.
La tumefazione al mento sarebbe stata provocata da una scarpa della madre che si sarebbe scagliata sul figlio cedendo ad un furore incontenibile.
All’ospedale Meyer di Firenze dove i due bambini sono statai visitati e curati i referti dei medici darebbero riscontro sicuro ai loro drammatici racconti.
Il tribunale dei mnori non ha esitato a mettere ordinanza i affidamento ad altra famiglia.
I genitori sono stat denunciati per maltrattamenti di minori in famiglia.
Si sono attivati su segnalazione della scuola.
Troppo taciturna la bambina di 12 anni con un rendimento scolastico che a volte subiva dei cali e spesso, troppo speso segnato di lividi il fratellino.
I compagni e le maestre notavano da tempo che qualcosa non rientrava nei canoni giusti.
Si parla di furibondi rimproveri ad danni dei due fratellini da parte della madre per futuli motivi, piccoli ritardi o banali mancanze tra le mura domestiche. E poi le gravi percosse.
E’ capitato anche che la madre in passato li avesse a volte INCARICATI DI CONSEGNARE ALLE MAESTRE OPUSCOLI INFORMATIVI SULL’ATTIVITA’ DEI TESTIMONI DI GEOVA, salvo inoltre avvertire le stesse maestre di non fare partecipare i propri figli a lezioni o intrattenimenti scolastici non consoni all’educazione richiesta dalla congregazione religiosa di cui ella faceva parte.
Invece le bote ed i pianti soffocati, una casa ostile. Non era normale tutto questo.


Servizio di Michele Giuntini


Certamente non tutti i genitori TDG sono così, anche se in genere prediligono le punizioni corporali.

Quello comunque che c'è da rimarcare è che non devono pretendere di INSEGNARE e di essere sempre migliori degli altri.



Lily Marleen
00domenica 10 febbraio 2008 15:35
Mi auguro che - quantomeno - quando un genitore TdG finisce in tribunale per percosse ai figli venga disassociato...

E comunque mi ripugna, più in generale, leggere che, nel XXI secolo, ci sono ancora genitori (TDG, buddisti o cattolici che siano) convinti della bontà del "bastone" come metodo educativo...

Ma dico io, provare - con calma, e con un pochino di umiltà - a sedersi coi figli, a parlare, a considerare il problema - anche facendo reciproche concessioni senza pretendere di avere la verità in tasca - non è proprio possibile? [SM=g27991]
ballodasola
00lunedì 11 febbraio 2008 22:03
Claudio Foti, presidente del centro studi Hansel e Gretel
da anni è impegnato sul fronte dei minori maltrattati
Crescono le violenze sui minori
"Creare una cultura dell'ascolto"
di BARBARA ARDU'



ROMA - "Non conosco ancora il fattaccio di cronaca, ma posso dire con quasi certezza che queste violenze non sono il frutto di una raptus di follia, ma sono la conseguenza di uno stato abituale di violenza, che il più delle volte rimane nascosta nel quotidiano. La violenza tra le mura domestiche non esplode per caso, ma si colloca su una linea di continuità. Quando poi l'impulsività prende il sopravvento non è più la ragione che comanda e gli impulsi emotivi prensono il sopravvento". Claudio Foti, psicologo e psicoterapeuta, presidente del Centro studi Hansel e Gretel, da anni si occupa delle varie forme di disagio e di maltrattamento dell'infanzia. Casi non rari, secondo i dati del Telefono Azzurro, che da gennaio 2003 a oggi ha ricevuto oltre 4000 segnalazioni, delle quali quasi il 14 per cento riguarda abusi fisici.

Professore, i fatti di cronaca che vedono protagonisti i bambini sono in aumento?
"Esistono due scuole di pensiero. La prima sostiene che le violenze sui minori non sono aumentate. Da sempre donne e bambini sono oggetto di violenza da parte dei maschi adulti che detengono il potere. Ma oggi più di ieri, semplicemente questi fatti vengono alla luce del sole, escono dall'ambiguità e quindi ci sembrano in aumento. Ed effettivamente da un punto di vista statistico lo sono, prima non erano registrati".

Qual è l'altra scuola di pensiero?
"E' quella che mette in luce e sotto accusa alcuni aspetti della società contemporanea che indurrebbero alla violenza. Le famiglie sono più sole. La morale tradizionale è venuta meno, proprio quella morale che contrastava un certo permissivismo. Che mi vietava di andare con una quindicenne e perché no con mia figlia".


Lei quale ha sposato tra le due?
"Mi convince di più la prima scuola, ma certo la società contemporanea ha le sue colpe e le sue contraddizioni. Viviamo in una società che per la prima volta al mondo ha aumentato, almeno sulla carta, i diritti dei minori. Ma nella realtà questi non sempre vengono rispettati. E questo accade perché quando parliamo di bambini ci riferiamo a soggetti deboli e soprattutto manipolabili. La forza sta dalla parte dell'adulto e quando c'è un dislivello di potere la violenza trova un terreno più fertile. Accade soprattutto in alcune culture dove il bambino è considerato 'cosa propria' e dove l'adulto esercita uno strapotere nei suoi confronti. Penso soprattutto ai minori extracomunitari che sono vittime di violenze inaudite".

Che il fenomeno sia in crescita è un dato certo, ma cosa si può fare per fermarlo?
"Credo che ciascuno di noi debba fare la propria parte perché il maltrattamento è un fenomeno che ci passa accanto, se non dentro. E l'unica strada è di far crescere quella che si chiama la cultura dell'ascolto. Mi spiego. Ci sono casi di bambini che per sette anni hanno subito un incesto in silenzio".

Perché sono stati muti?
"Perchè vivono in famiglie, vanno a scuola, frequentano oratori dove i sentimenti non vengono rispettati. Dove magari ci sono insegnanti che umiliano i bambini, magari involontariamente. Ho pazienti che ancora ricordano le umiliazioni subite a scuola e che ne sono rimasti segnati. In queste famiglie, in questi istituti, i bambini maltrattati non hanno trovato adulti pronti ad ascoltarli. E quel che è più grave è che si tratta di adulti che per i piccoli rappresentano l'autorità".

Il silenzio dunque perpetua la violenza?
"I violenti hanno bisogno del silenzio e soprattutto di creare un clima di sfiducia".

Come si insegna ad ascoltare?
"Con l'intelligenza emotiva. A Torino, a febbraio la nostra associazione terrà un convegno proprio su questo tema".

Cos'è l'intelligenza emotiva?
"E' il contrario della violenza emotiva, della rabbia cieca. E' la capacità di unire la testa e il cuore, le parole con gli impulsi. Le faccio un esempio. L'intelligenza emotiva è il miglior antidoto contro il bullismo che imperversa nelle scuole. Si insegna ai ragazzi a esprimere la propria rabbia attraverso le parole, a esprimere i sentimenti aggressivi senza però reprimerli. E' una metodologia con cui si insegna a controllare i propri sentimenti, ma non facendo finta che non esistano. Tutto il contrario, guardandoli in faccia".




22/02/2007 MINORI. Violenza e abuso all'infanzia: regione Piemonte combatte fenomeno sempre più diffuso (NZ, www.helpconsumatori.it)


Le violenze e gli abusi commessi su minori sono un fenomeno sempre più diffuso anche in Piemonte, ma in questi anni sono stati fatti molti passi avanti per prevenirli ed affrontarli, con l'impegno congiunto di tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Un primo bilancio sugli interventi realizzati a livello regionale, nazionale e internazionale è stato tracciato questa mattina a Torino, presso il Centro Incontri della Regione Piemonte, nell'ambito del Convegno "Violenza e abuso all'infanzia: i sistemi di protezione e la loro efficacia. La prospettiva europea e le linee guida regionali", organizzato dall'Assessorato al Welfare e Lavoro. A sei anni dall'approvazione delle Linee guida regionali per la presa in carico dei casi di abuso e maltrattamento sui minori, il Convegno ha analizzato le strategie di contrasto messe in campo e fornito una panoramica internazionale, partendo dall'esperienza del progetto europeo Daphne "Studio e condivisione delle buone pratiche per prevenire il ripetersi della violenza nei confronti dei minori alla fine delle misure di protezione", di cui la Regione Piemonte è stata partner, insieme all'ASL 11 di Vercelli, la Provincia di Frosinone, il Dipartimento Seine-Saint Denis (Francia), le Province di Cordoba ed Alicante (Spagna), la Regione di Iasi (Romania) ed il Dipartimento del West Sussex (Gran Bretagna).

"Il fenomeno dell'abuso e del maltrattamento dei minori - ha sottolineato l'assessore regionale al Welfare, Teresa Angela Migliasso - è un problema che emerge a livello sociale quando si verificano fatti di cronaca particolarmente gravi, che vengono riportati dai media e suscitano sdegno e allarme sociale. In realtà le situazioni di maltrattamento e abuso di cui sono vittime i minori sono quotidiane, avvengono sotto varie forme e nella maggior parte dei casi si consumano in ambito familiare o nella sfera dei parenti e dei conoscenti. Il principale compito delle istituzioni è pertanto quello di agire sul piano preventivo, attivando interventi di tutela e una rete di protezione che faccia emergere le situazioni si rischio e che sia in grado di assicurare una tempestiva presa in carico dei casi". Risultati importanti su questo fronte sono stati raggiunti attraverso la creazione, nell'ambito dell'applicazione delle linee guida regionali, di 23 "equipes multidisciplinari", che coinvolgono figure con competenze e professionalità diverse, riunendo operatori socio-assistenziali e della sanità (neuropsichiatri, psicologi, pediatri, ginecologi) nell'impegno comune per la prevenzione e la presa in carico dei minori vittime di abusi e violenze.

Secondo i dati frutto del lavoro delle equipes regionali sono 175 in Piemonte i casi di sospetto abuso sessuale o maltrattamento fisico a danno di minori segnalati nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2006: 94 sono casi di maltrattamento fisico, 32 di abuso sessuale in ambito familiare, 44 di abusi da parte di conoscenti, parenti non conviventi o addetti alla cura dei bambini, 5 quelli di abuso sessuale da parte di sconosciuti. La maggioranza degli episodi di abuso o maltrattamento si verifica nella fascia di età da 6 a 10 anni (43%). Il 25% dei casi si colloca nella fascia da 11 a 14 anni, il 21% in quella tra 0 e 5 anni. Nella prima giornata del convegno grande attenzione è stata dedicata anche al fenomeno del turismo sessuale a danno di minori, con l'intervento di Yasmin Abo Loha, Coordinatrice del programma ECPAT in Italia, un network internazionale nato a Bangkok nel '91 con l'obiettivo di porre un freno al fenomeno del turismo sessuale, molto diffuso in tutto il sudest asiatico.

Una piaga che, in tutto il mondo, si calcola coinvolga più di 3 milioni di bambini, vittime innocenti di sfruttamento sessuale commerciale.


COMMENTO:saranno tutti (famiglie,insegnani operatori di oratorio )tdg?mahhh!!!
Daniela47
00lunedì 11 febbraio 2008 23:44
Tutto il grande "sapere" di Balla-con-i-geovisti

Ecco le altre cavolate della ricercatrice da strapazzo, continuamente sgamata da tutti perché non riesce mai a concludere UNA, dico magari UNA delle sue ricerche regolarmente sconfessate non solo dagli altri, che anche, se gentilmente, la ridicolizzano, ma anche da se stessa, perché alla fine non sa più nemmeno lei cosa ha detto e cosa voleva dire.

Come le altre, anche questa ricerca è fuori luogo, il nocciolo di questo forum è parlare del geovismo e dei suoi effetti, non di tutti i mali del mondo.
E siccome sono proprio i TDG che si autodefiniscono a tutti e ovunque, coloro che agiscono e fanno meglio degli altri, ancor di più vengono messi in evidenza le loro stesse contraddizioni, nonché gli effetti prodotti dalle LORO DOTTRINE.

Ma la signora ballodasola con il suo povero cervellino, continua ad affogare “nei mocci” dei propri stessi interventi.

Piuttosto dovresti cominciare ad imparare qualcosa, magari un minimo di educazione, così invece di apostrofare la gente da “vecchia arteriosclerotica” come hai fatto con me, anche se ti sei affrettata a cancellarlo per la paura di essere buttata fuori, sarebbe il caso di capire quanto sono assurdi, confusionari e pasticcioni tutti i tuoi interventi.

Sai Ballodasola la figura che potresti fare standotene zitta !, Invece ti esponi da sola ogni volta al ridicolo.
Vatti a far preparare da qualche anziano o da qualche forum geovista la risposta da dare sull’argomento della famosa datazione della caduta di Gerusalemme.

Ti senti tanto dotta ! nella farneticante prosopopea del tuo “cervellino” ma siccome ti fai preparare le risposte dagli altri, ti aggrovigli sconclusionatamente prendendo solo spazio al forum e rendendoti solo una “caricatura”

Come mamma non sei all’altezza della situazione, perché una che offende le persone solo per la
“maggiore età” o come intendi tu per la vecchiaia, che cosa può insegnare ad una figlia ????

TI VOLEVO FAR PRESENTE , Balla-con-i-geovisti
che queste esperienze edificanti tratte dalla cronaca sono geoviste.

Per altre esperienze del genere effettuate da altre religioni, ti conviene cercare siti più adatti, così potrai mettere a frutto meglio TUTTO IL TUO SAPERE.
libero1978
00martedì 12 febbraio 2008 00:16
Certo che donna Daniela ne ha fatte di ricerche per azzeccare un articolo datato 10 anni fa.

E poi il termine fanatismo lo riferisce agli altri senza rendersi conto che nessuna più di lei è affetta da fanatismo cronico.

Secondo me i TdG se li sogna pure di notte tanto è tarantolata.

Quando hai letto un solo post di donna Daniela li hai letti tutti.
Ripete sempre la stessa litania di improperi come un disco incantato.

Alla prossima.
Daniela47
00martedì 12 febbraio 2008 08:31
x il grande "fantasista" Libero78 - COMPAGNO DI MERENDA DELLA POVERA bds


Mi auguro veramente che se i miei post hanno la stessa connotazione rimangono ancor di più impressi nella mente di chi legge, così da comprendere con maggior forza che i pericoli dell'adesione a geova sono QUELLI e che è meglio PREVENRIRE CHE CURARE.

E purtroppo PER QUELLI COME TE sortiscono l'effetto dovuto;
Visto che privatamente ho modo di valutare che certe esperienze di cronaca si accostano e confermano con efficacia a ciò che la gente sapeva, un pò più in maniera generalizzata, sul geovismo.

Toccare con mano fatti di cronaca facilmente verificabili può solo giovare alla giusta informazione, molto più dei declami e le novelline delle riviste geoviste.

Forse la differenza ste in questo, io postando certi fatti riesco molto più credibile di personaggi alquanto "sospetti come te ed altri" e di personaggi squallidi e grotteschi come la tua "sorella in offese" Balla-con-i-geovisti.

(emiro)
00martedì 12 febbraio 2008 15:25

COME SI SPIEGANO QUESTI EVENTI IN CASA GEOVA ?
Prima di andare a predicare l'amore alla gente, sarebbe meglio averlo PRIMA di tutto verso i propri figli !

mi hanno sempre detto quando ero piccola : le botte non si danno nemmeno alle bestie !!


ballodasola
00martedì 12 febbraio 2008 18:00
per emiro:
ma hai letto le interviste che ho postato?se si,pensi che erano rivolte ai tdg,o pensi che si riferiscano alla società in generale?

di che religione pensi che fossero i vari Omar e Erika,Olindo e Rosa,le famiglie degli assassini di Desirèè e quelli che purtroppo sentiamo tutti i giorni al telegornale?

ciao
bds
Lily Marleen
00mercoledì 13 febbraio 2008 01:13
Carissima ballodasola: non erano cattolici praticanti.

Erano... battezzati nella religione cattolica. Tutto qui. Sostanizalmente indifferenti alla quaestio religiosa, se preferisci. In altre parole, il tentativo di stabilire parallelismi tra efferatezze e religione, è sbagliato.

Erika e Omar non andavano a messa la domenica (ci andava la madre di Erika, che in passato era stata simpatizzante dei TdG).
Olindo e Rosa non accendevano candele davanti alle statue della Madonna o dei Santi.
Giovanni Erra e i ragazzi di Leno non sgranavano rosari.

Non erano "cattolici" in senso forte. Anzi, oso dire che la religione - ma probabilmente gran parte di quel mare magnum et pulcherrimum che è la cultura - fosse qualcosa di ben lontano da tutti i personaggi che ho citato. Se avessero usato di più la materia grigia, probabilmente avrebbero fatto qualcosa di più costruttivo.
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