Claudio Foti, presidente del centro studi Hansel e Gretel
da anni è impegnato sul fronte dei minori maltrattati
Crescono le violenze sui minori
"Creare una cultura dell'ascolto"
di BARBARA ARDU'
ROMA - "Non conosco ancora il fattaccio di cronaca, ma posso dire con quasi certezza che queste violenze non sono il frutto di una raptus di follia, ma sono la conseguenza di uno stato abituale di violenza, che il più delle volte rimane nascosta nel quotidiano. La violenza tra le mura domestiche non esplode per caso, ma si colloca su una linea di continuità. Quando poi l'impulsività prende il sopravvento non è più la ragione che comanda e gli impulsi emotivi prensono il sopravvento". Claudio Foti, psicologo e psicoterapeuta, presidente del Centro studi Hansel e Gretel, da anni si occupa delle varie forme di disagio e di maltrattamento dell'infanzia. Casi non rari, secondo i dati del Telefono Azzurro, che da gennaio 2003 a oggi ha ricevuto oltre 4000 segnalazioni, delle quali quasi il 14 per cento riguarda abusi fisici.
Professore, i fatti di cronaca che vedono protagonisti i bambini sono in aumento?
"Esistono due scuole di pensiero. La prima sostiene che le violenze sui minori non sono aumentate. Da sempre donne e bambini sono oggetto di violenza da parte dei maschi adulti che detengono il potere. Ma oggi più di ieri, semplicemente questi fatti vengono alla luce del sole, escono dall'ambiguità e quindi ci sembrano in aumento. Ed effettivamente da un punto di vista statistico lo sono, prima non erano registrati".
Qual è l'altra scuola di pensiero?
"E' quella che mette in luce e sotto accusa alcuni aspetti della società contemporanea che indurrebbero alla violenza. Le famiglie sono più sole. La morale tradizionale è venuta meno, proprio quella morale che contrastava un certo permissivismo. Che mi vietava di andare con una quindicenne e perché no con mia figlia".
Lei quale ha sposato tra le due?
"Mi convince di più la prima scuola, ma certo la società contemporanea ha le sue colpe e le sue contraddizioni. Viviamo in una società che per la prima volta al mondo ha aumentato, almeno sulla carta, i diritti dei minori. Ma nella realtà questi non sempre vengono rispettati. E questo accade perché quando parliamo di bambini ci riferiamo a soggetti deboli e soprattutto manipolabili. La forza sta dalla parte dell'adulto e quando c'è un dislivello di potere la violenza trova un terreno più fertile. Accade soprattutto in alcune culture dove il bambino è considerato 'cosa propria' e dove l'adulto esercita uno strapotere nei suoi confronti. Penso soprattutto ai minori extracomunitari che sono vittime di violenze inaudite".
Che il fenomeno sia in crescita è un dato certo, ma cosa si può fare per fermarlo?
"Credo che ciascuno di noi debba fare la propria parte perché il maltrattamento è un fenomeno che ci passa accanto, se non dentro. E l'unica strada è di far crescere quella che si chiama la cultura dell'ascolto. Mi spiego. Ci sono casi di bambini che per sette anni hanno subito un incesto in silenzio".
Perché sono stati muti?
"Perchè vivono in famiglie, vanno a scuola, frequentano oratori dove i sentimenti non vengono rispettati. Dove magari ci sono insegnanti che umiliano i bambini, magari involontariamente. Ho pazienti che ancora ricordano le umiliazioni subite a scuola e che ne sono rimasti segnati. In queste famiglie, in questi istituti, i bambini maltrattati non hanno trovato adulti pronti ad ascoltarli. E quel che è più grave è che si tratta di adulti che per i piccoli rappresentano l'autorità".
Il silenzio dunque perpetua la violenza?
"I violenti hanno bisogno del silenzio e soprattutto di creare un clima di sfiducia".
Come si insegna ad ascoltare?
"Con l'intelligenza emotiva. A Torino, a febbraio la nostra associazione terrà un convegno proprio su questo tema".
Cos'è l'intelligenza emotiva?
"E' il contrario della violenza emotiva, della rabbia cieca. E' la capacità di unire la testa e il cuore, le parole con gli impulsi. Le faccio un esempio. L'intelligenza emotiva è il miglior antidoto contro il bullismo che imperversa nelle scuole. Si insegna ai ragazzi a esprimere la propria rabbia attraverso le parole, a esprimere i sentimenti aggressivi senza però reprimerli. E' una metodologia con cui si insegna a controllare i propri sentimenti, ma non facendo finta che non esistano. Tutto il contrario, guardandoli in faccia".
22/02/2007 MINORI. Violenza e abuso all'infanzia: regione Piemonte combatte fenomeno sempre più diffuso (NZ,
www.helpconsumatori.it)
Le violenze e gli abusi commessi su minori sono un fenomeno sempre più diffuso anche in Piemonte, ma in questi anni sono stati fatti molti passi avanti per prevenirli ed affrontarli, con l'impegno congiunto di tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Un primo bilancio sugli interventi realizzati a livello regionale, nazionale e internazionale è stato tracciato questa mattina a Torino, presso il Centro Incontri della Regione Piemonte, nell'ambito del Convegno "Violenza e abuso all'infanzia: i sistemi di protezione e la loro efficacia. La prospettiva europea e le linee guida regionali", organizzato dall'Assessorato al Welfare e Lavoro. A sei anni dall'approvazione delle Linee guida regionali per la presa in carico dei casi di abuso e maltrattamento sui minori, il Convegno ha analizzato le strategie di contrasto messe in campo e fornito una panoramica internazionale, partendo dall'esperienza del progetto europeo Daphne "Studio e condivisione delle buone pratiche per prevenire il ripetersi della violenza nei confronti dei minori alla fine delle misure di protezione", di cui la Regione Piemonte è stata partner, insieme all'ASL 11 di Vercelli, la Provincia di Frosinone, il Dipartimento Seine-Saint Denis (Francia), le Province di Cordoba ed Alicante (Spagna), la Regione di Iasi (Romania) ed il Dipartimento del West Sussex (Gran Bretagna).
"Il fenomeno dell'abuso e del maltrattamento dei minori - ha sottolineato l'assessore regionale al Welfare, Teresa Angela Migliasso - è un problema che emerge a livello sociale quando si verificano fatti di cronaca particolarmente gravi, che vengono riportati dai media e suscitano sdegno e allarme sociale. In realtà le situazioni di maltrattamento e abuso di cui sono vittime i minori sono quotidiane, avvengono sotto varie forme e nella maggior parte dei casi si consumano in ambito familiare o nella sfera dei parenti e dei conoscenti. Il principale compito delle istituzioni è pertanto quello di agire sul piano preventivo, attivando interventi di tutela e una rete di protezione che faccia emergere le situazioni si rischio e che sia in grado di assicurare una tempestiva presa in carico dei casi". Risultati importanti su questo fronte sono stati raggiunti attraverso la creazione, nell'ambito dell'applicazione delle linee guida regionali, di 23 "equipes multidisciplinari", che coinvolgono figure con competenze e professionalità diverse, riunendo operatori socio-assistenziali e della sanità (neuropsichiatri, psicologi, pediatri, ginecologi) nell'impegno comune per la prevenzione e la presa in carico dei minori vittime di abusi e violenze.
Secondo i dati frutto del lavoro delle equipes regionali sono 175 in Piemonte i casi di sospetto abuso sessuale o maltrattamento fisico a danno di minori segnalati nel periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2006: 94 sono casi di maltrattamento fisico, 32 di abuso sessuale in ambito familiare, 44 di abusi da parte di conoscenti, parenti non conviventi o addetti alla cura dei bambini, 5 quelli di abuso sessuale da parte di sconosciuti. La maggioranza degli episodi di abuso o maltrattamento si verifica nella fascia di età da 6 a 10 anni (43%). Il 25% dei casi si colloca nella fascia da 11 a 14 anni, il 21% in quella tra 0 e 5 anni. Nella prima giornata del convegno grande attenzione è stata dedicata anche al fenomeno del turismo sessuale a danno di minori, con l'intervento di Yasmin Abo Loha, Coordinatrice del programma ECPAT in Italia, un network internazionale nato a Bangkok nel '91 con l'obiettivo di porre un freno al fenomeno del turismo sessuale, molto diffuso in tutto il sudest asiatico.
Una piaga che, in tutto il mondo, si calcola coinvolga più di 3 milioni di bambini, vittime innocenti di sfruttamento sessuale commerciale.
COMMENTO:saranno tutti (famiglie,insegnani operatori di oratorio )tdg?mahhh!!!