Salviamo la Laicità

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(Upuaut)
00sabato 16 giugno 2007 15:06
La bandiera della laicità

Se oggi potessi essere a Roma andrei al Gay Pride. E non per solidarietà “da esterno” a una categoria in lotta. Ci andrei perché, da cittadino italiano, riconosco nei diritti degli omosessuali i miei stessi diritti, e nell’isolamento politico degli omosessuali il mio stesso isolamento politico. Ci andrei perché la laicità dello Stato e delle sue leggi mi sta a cuore, in questo momento, più di ogni altra cosa, e ogni piazza che si batta per uno Stato laico è anche la mia piazza. Ci andrei, infine e soprattutto, perché, come tantissimi altri, sono preoccupato e oramai quasi angosciato dalle esitazioni, dalla pavidità, dalla confusione che paralizzano, quasi al completo, la classe dirigente della mia parte politica, la sinistra.

Una parte politica incapace di fare proprio, senza se e senza ma, il più fondante, basilare e perfino elementare dei princìpi repubblicani: quello dell’uguaglianza dei diritti. L’uguaglianza degli esseri umani indipendentemente dalle differenze di fede, di credo politico, di orientamento sessuale. Ci andrei perché ho il fondato timore che la nuova casa comune dei democratici, il Pd, nasca mettendo tra parentesi questo principio pur di non scontentare la sua componente clericale (non cattolica: clericale. I cattolici sono tutt’altra cosa).

Ci andrei perché gli elettori potenziali del Pd hanno il dovere di far sapere ai Padri Costituenti del partito, chiunque essi siano, che non sono disposti a votare per una classe dirigente che tentenni o peggio litighi già di fronte al primo mattone. Che è quello della laicità dello Stato. Una piazza San Giovanni popolata solamente da persone omosessuali e transessuali, oggi, sarebbe il segno di una sconfitta. Le varie campagne clericali in atto tendono a far passare l’intera questione delle convivenze, della riforma della legislazione familiare, dei Dico, come una questione di nicchia.

Problemi di una minoranza culturalmente difforme e sessualmente non ortodossa, che non riguardano il placido corso della vita civile di maggioranza, quella della “famiglia tradizionale”. Ma è vero il contrario. L’intero assetto (culturale, civile, politico, legislativo) dei diritti individuali e dei diritti di relazione riguarda il complesso della nostra comunità nazionale. La sola pretesa di elevare a Modello una sola etica, una sola mentalità, una sola maniera di stringere vincoli tra persone e davanti alla comunità, basta e avanza a farci capire che in discussione non sono i costumi o il destino di una minoranza. Ma i costumi e il destino di tutti.

Ci andrei perché dover sopportare gli eccessi identitari, il surplus folkloristico e le volgarità imbarazzanti di alcuni dei manifestanti è un ben piccolo prezzo di fronte a quello che le stesse persone hanno dovuto pagare alla discriminazione e al silenzio. E i peccati di orgoglio sono comunque meno dannosi e dolorosi delle umiliazioni e dell’autonegazione. E se la piazza dovesse essere dominata soprattutto da questi siparietti, per la gioia di cameraman e cronisti, la colpa sarebbe soprattutto degli assenti, che non hanno capito che piazza San Giovanni, oggi, è di tutti i cittadini. Se ci sono pregiudizi da mettere da parte, e diffidenze “estetiche” da sopire, oggi è il giorno giusto.
Ci andrei, infine, perché in quella piazza romana, oggi, nessuno chiederà di negare diritti altrui in favore dei propri. Nessuno vorrà promuovere un Modello penalizzando gli altri. Non sarà una piazza che lavora per sottrazione, come quella rispettabile ma sotto sotto minacciosa del Family Day. Sarà una piazza che vuole aggiungere qualcosa senza togliere nulla.

Nessuna “famiglia tradizionale” si è mai sentita censurata o impedita o sminuita dalle scelte differenti di altre persone. Nessun eterosessuale ha potuto misurare, nel suo intimo, la violenza di sentirsi definire “contro natura”. Chi si sente minacciato dall’omosessualità non ha ben chiaro il concetto di libertà. Che è perfino qualcosa di più del concetto di laicità.

Fonte: LaRepubblica

Viviana.30
00venerdì 13 luglio 2007 19:29
Re:

La bandiera della laicità
Se oggi potessi essere a Roma andrei al Gay Pride. E non per solidarietà “da esterno” a una categoria in lotta. Ci andrei perché, da cittadino italiano, riconosco nei diritti degli omosessuali i miei stessi diritti, e nell’isolamento politico degli omosessuali il mio stesso isolamento politico. Ci andrei perché la laicità dello Stato e delle sue leggi mi sta a cuore, in questo momento, più di ogni altra cosa, e ogni piazza che si batta per uno Stato laico è anche la mia piazza. Ci andrei, infine e soprattutto, perché, come tantissimi altri, sono preoccupato e oramai quasi angosciato dalle esitazioni, dalla pavidità, dalla confusione che paralizzano, quasi al completo, la classe dirigente della mia parte politica, la sinistra.



L'ho cercato con il lanternino questo post , allora volevo sire due parole su questa questione , io non andrei mai ad un gay pride , non per motivi di distacco da queste persone che possono essere splendide , ma solo perchè i loro raduni anche se bagno di migliaia di persone , ciò che prima o tanto tempo fa non avveniva sembrano fiere di carnevale , riunioni di burattini che devono dimostrare , usando questi incontri da barraccone
Ora questo non centra nulla con la politica , la politica è un'altra cosa è questione di etica o di coscienza , di rispetto e amore verso se stessi
(Upuaut)
00venerdì 13 luglio 2007 21:28
Re: Re:

Scritto da: Viviana.30 13/07/2007 19.29

La bandiera della laicità
Se oggi potessi essere a Roma andrei al Gay Pride. E non per solidarietà “da esterno” a una categoria in lotta. Ci andrei perché, da cittadino italiano, riconosco nei diritti degli omosessuali i miei stessi diritti, e nell’isolamento politico degli omosessuali il mio stesso isolamento politico. Ci andrei perché la laicità dello Stato e delle sue leggi mi sta a cuore, in questo momento, più di ogni altra cosa, e ogni piazza che si batta per uno Stato laico è anche la mia piazza. Ci andrei, infine e soprattutto, perché, come tantissimi altri, sono preoccupato e oramai quasi angosciato dalle esitazioni, dalla pavidità, dalla confusione che paralizzano, quasi al completo, la classe dirigente della mia parte politica, la sinistra.



L'ho cercato con il lanternino questo post , allora volevo sire due parole su questa questione , io non andrei mai ad un gay pride , non per motivi di distacco da queste persone che possono essere splendide , ma solo perchè i loro raduni anche se bagno di migliaia di persone , ciò che prima o tanto tempo fa non avveniva sembrano fiere di carnevale , riunioni di burattini che devono dimostrare , usando questi incontri da barraccone
Ora questo non centra nulla con la politica , la politica è un'altra cosa è questione di etica o di coscienza , di rispetto e amore verso se stessi


Le "carnevalate" fanno parte dello spirito di contestazione.
Anche uno sciopero dei tramvieri è fastidioso, ma se i tramvieri non facessero qualcosa di evidente, di vistoso, nessuno li considererebbe.

PS: e poi scusa, cosa hai contro le "carnevalate"? Una via crucis non è forse una "carnevalata"? Per me, che sono ateo, sicuramente sì. Eppure non mi sognerei mai di proibirle... Anche se ammetto che i Gay Pride sono certamente più utili.









[Modificato da (Upuaut) 13/07/2007 21.29]

benimussoo
00sabato 14 luglio 2007 15:42
Re: Re: Re:

PS: e poi scusa, cosa hai contro le "carnevalate"? Una via crucis non è forse una "carnevalata"? Per me, che sono ateo, sicuramente sì. Eppure non mi sognerei mai di proibirle... Anche se ammetto che i Gay Pride sono certamente più utili.



scusa èhhhh , allora va bene anche la nostra via crucis è una carnevalata , che sarebbe un offesa non tanto per la chiesa ma proprio per Cristo perchè che ti piacia o non ti piacia questa è la rappresentazione del cammino di sofferenza di Cristo , ma anche se fosse ma almeno noi non la pubbliciziamo e poi ci piangiamo addosso in virtu della moralità , del diritti e quant'altro , noi la facciamo punto .. e non ci lamentiamo mai ..
Forse sbagliamo che dici ....









(Upuaut)
00sabato 14 luglio 2007 21:23
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: benimussoo 14/07/2007 15.42

PS: e poi scusa, cosa hai contro le "carnevalate"? Una via crucis non è forse una "carnevalata"? Per me, che sono ateo, sicuramente sì. Eppure non mi sognerei mai di proibirle... Anche se ammetto che i Gay Pride sono certamente più utili.



scusa èhhhh , allora va bene anche la nostra via crucis è una carnevalata , che sarebbe un offesa non tanto per la chiesa ma proprio per Cristo perchè che ti piacia o non ti piacia questa è la rappresentazione del cammino di sofferenza di Cristo , ma anche se fosse ma almeno noi non la pubbliciziamo e poi ci piangiamo addosso in virtu della moralità , del diritti e quant'altro , noi la facciamo punto .. e non ci lamentiamo mai ..
Forse sbagliamo che dici ....


Ma infatti la via crucis non è una richiesta di diritti.. Mica avete bisogno di piangervi addosso: avete già tutto, sia il potere di vietare diritti agli altri, sia quello di contestare le manifestazioni in cui si ricihiedono i diritti, sia il potere di poterle impunemente definire carnevalate. Che volete ancora?

[Modificato da (Upuaut) 14/07/2007 21.25]

presso
00domenica 15 luglio 2007 20:47
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: (Upuaut) 14/07/2007 21.23

Ma infatti la via crucis non è una richiesta di diritti.. Mica avete bisogno di piangervi addosso: avete già tutto, sia il potere di vietare diritti agli altri, sia quello di contestare le manifestazioni in cui si ricihiedono i diritti, sia il potere di poterle impunemente definire carnevalate. Che volete ancora?

[Modificato da (Upuaut) 14/07/2007 21.25]




noi -- nulla caro , sicuramente noi , non facciamo feste carnevalesche, tanto di cappello e amore hai ragazzi gay che vivono la loro vita degnamente e serenamente in mezzo a noi , Noi gli vogliamo bene , questo è scontato spero che tu lo sappia
Nota vediamo di non scendere nel banale con post come questo che hai scritto
(Upuaut)
00mercoledì 18 luglio 2007 20:54
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: presso 15/07/2007 20.47


noi -- nulla caro , sicuramente noi , non facciamo feste carnevalesche, tanto di cappello e amore hai ragazzi gay che vivono la loro vita degnamente e serenamente in mezzo a noi , Noi gli vogliamo bene , questo è scontato spero che tu lo sappia
Nota vediamo di non scendere nel banale con post come questo che hai scritto



Concedetegli il matrimonio, se è vero che gli volete bene.

benimussoo
00giovedì 19 luglio 2007 15:15

Concedetegli il matrimonio, se è vero che gli volete bene.




eccolo qui il gladiatore di chi non crede ... il matrimonio è tra donna e uomo , perchè se no la specie con il cavolo che resta o avanza altro che evoluzione , c'è l'implosione , percui se vuoi c'è il riconoscimento della coppia , ma non centra nulla la questione dei figli ecc...ecc..
non hai qualche argomento in più oltre i disegni e le vignette ..
(Upuaut)
00giovedì 19 luglio 2007 22:03
Re:

Scritto da: benimussoo 19/07/2007 15.15

Concedetegli il matrimonio, se è vero che gli volete bene.




eccolo qui il gladiatore di chi non crede ... il matrimonio è tra donna e uomo , perchè se no la specie con il cavolo che resta o avanza altro che evoluzione , c'è l'implosione , percui se vuoi c'è il riconoscimento della coppia , ma non centra nulla la questione dei figli ecc...ecc..
non hai qualche argomento in più oltre i disegni e le vignette ..



La specie avanza comunque, anche senza matrimonio, se è per quello. (Vedi quindi che se c'è qulcuno a corto di argomenti sei proprio tu...)
E che il matrimonio, istituzione artificiale inventata dall'uomo per avere diritti e doveri, debba esistere solo per coppie eterosessuali lo hai stabilito tu... ma è è semplicemente una inutile discriminazione.


Coluche
00venerdì 20 luglio 2007 11:08
Viva la laicità!
Agape.Staff
00domenica 22 luglio 2007 10:57
Re:

Scritto da: Coluche 20/07/2007 11.08
Viva la laicità!



Ma guarda cosa trovo .. salviamo la laicità .. , ma perchè non ne abbiamo abbastanza , oppure pensi , che è troppo poca
(Upuaut)
00lunedì 23 luglio 2007 10:56
Re: Re:

Scritto da: Agape.Staff 22/07/2007 10.57


Ma guarda cosa trovo .. salviamo la laicità .. , ma perchè non ne abbiamo abbastanza , oppure pensi , che è troppo poca



Direi proprio che è decisamente ed OGGETTIVAMENTE poca, dato che ogni "santo" giorno viene impunemente calpestata dall'ideologia cattolica, e non solo...

Roberto Bellarmino
00venerdì 10 agosto 2007 23:09
Per quanto mi riguarda, ognuno può fare sesso come gli pare...

Ma il matrimonio è una esclusiva della coppia uomo-donna, del resto non mi pare che sia una invenzione artificiosa del mondo cristiano, no? Ciò non esclude che si possano trovare forme di tutela per le coppie omosessuali...anche se si è visto che cosa veramente chiedono, sempre che i "massimalisti" gay e i loro supporter politici rappresentino la maggioranza di quel mondo. Mi pare, infatti, che ce ne siano anche dichiaratamente di destra, a cui il matrimonio proprio non interessa.

Il fatto che da noi si sia potuto fare un gay pride a dir poco "colorito", il fatto che se ne sia fatto uno ben più provocatorio in concomitanza col giubileo 2000 (all'epoca senza che ci fosse alcun pretesto politico), secondo me dimostra proprio la laicità del nostro Stato... nessuno oserebbe farlo in posti come La Mecca, L'Avana o Pechino, e mi pare che nessuno chieda diritti per gli omosessuali che vivono e rischiano carcere, tortura e morte in quei paesi. La Chiesa avrà certamente le sue rigidità, i suoi errori da condannare, ma nessuno sembra accorgersi che oggi i veri pericoli per la libertà sono altrove...


Ciao
(Upuaut)
00lunedì 13 agosto 2007 09:10
Re:
Roberto Bellarmino, 10/08/2007 23.09:


Per quanto mi riguarda, ognuno può fare sesso come gli pare...


E ci mancherebbe pure! Grazie per la gentile concessione!
Ma noi qui non stiamo parlando di sesso, bensì di DIRITTI e DOVERI!


Roberto Bellarmino, 10/08/2007 23.09:


Ma il matrimonio è una esclusiva della coppia uomo-donna,


Non esiste alcun motivo sensato di ritenere che debba per forza essere così. Anzi: esistono motivi più che fondati per ritenere che NON debba affatto essere così... tanto è vero che il matrimonio ha lo scopo giuridico di permettere ad una coppia di essere riconosciuta dalla Società in quanto tale, con tutti i diritti e i doveri che ne conseguono. Non si capisce per quale motivo ad una coppia di omosessuali non debba essere concesso questo riconoscimento, visto che ANCHE una coppia di omosessuali ha il reale e sincero bisogno di questa tutela, giuridica e morale. Spero nessuno sia così infame da negarlo...


Roberto Bellarmino, 10/08/2007 23.09:


Ciò non esclude che si possano trovare forme di tutela per le coppie omosessuali...


Non lo si vuol chiamare "matrimonio"? Lo si chiami pure con altro nome, basta che comporti gli stessi diritti, gli stessi doveri, e soprattutto la stessa DIGNITA' MORALE.
Certo, è molto triste constatare che certa gente voglia chiamare con nomi diversi ciò che dovrebbe stare sullo stesso piano (poichè, lo si voglia o no, di fatto è così).. solo per poter dire che il "vero" matrimonio è quello fra eterosessuali.


Roberto Bellarmino, 10/08/2007 23.09:


Mi pare, infatti, che ce ne siano anche dichiaratamente di destra, a cui il matrimonio proprio non interessa.


Mi pare che anche a molti eterosessuali il matrimonio non interessi... ma non vedo cosa abbia a che fare con questo discorso.


Roberto Bellarmino, 10/08/2007 23.09:


Il fatto che da noi si sia potuto fare un gay pride a dir poco "colorito", il fatto che se ne sia fatto uno ben più provocatorio in concomitanza col giubileo 2000 (all'epoca senza che ci fosse alcun pretesto politico), secondo me dimostra proprio la laicità del nostro Stato... nessuno oserebbe farlo in posti come La Mecca, L'Avana o Pechino, e mi pare che nessuno chieda diritti per gli omosessuali che vivono e rischiano carcere, tortura e morte in quei paesi. La Chiesa avrà certamente le sue rigidità, i suoi errori da condannare, ma nessuno sembra accorgersi che oggi i veri pericoli per la libertà sono altrove...


Il fatto che in Italia oggi non si abbia non solo il matrimonio fra omosessuali (come invece avviene nella "cattolicissima" Spagna), ma nemmeno i Pacs, ma nemmeno i DiCo (che sono MOLTO meno), è sintomo del fatto che l'Italia stessa tuttoggi non è un paese completamente laico, ovvero veramente libero e tollerante.
Il fatto stesso che per te una manifestazione in cui si richiedono (giustamente) dei diritti FONDAMENTALI, sia una "provocazione"... dimostra solo quanto ancora molti Italiani siano retrogradi e bigotti su questi temi sociali così importanti.
Inoltre, mostrare quanto siano brutte le altre ideologie NON può costituire un alibi per giustificare le brutture dell'ideologia cattolica.
I veri pericoli provengono ANCHE da essa.




Roberto Bellarmino
00martedì 21 agosto 2007 17:32
Rispondo brevemente...

Allora, credo che qualsiasi persona abbia diritto alla propria dignità individuale. Quanto all'unione di coppie dello stesso sesso, questa deve poter essere possibile per chi lo desidera, e deve godere della sua dignità, ma non può essere equiparata e non può godere degli stessi diritti del matrimonio che nella storia e nelle culture di ogno popolo rimane unione tra uomo e donna. Ad esempio, a mio avviso deve essere impedita l'adozione di figli. Per non parlare dei diritti che potrebbero essere avanzati da altre unioni di fatto già esistenti in Italia, come le famiglie poligame...

Comunque il problema è politico, tant'è che le posizioni della Chiesa coincidono in parte con quelle di diversi conservatori laici. Non so se l'ho già detto altrove, ma secondo me il discorso del matrimono gay è solo figlio della cultura sessantottina che direttamente o indirettamente si è in qualche modo infiltrata nelle istituzioni, e che si è dimostrata generalmente minimalista e socialmente fallimentare...e infatti qualcuno dei vecchi sessantottini ci ha ripensato.

E' vero che la Chiesa si è contrapposta ai Pacs, ma è anche vero che all'interno di essa ci sono delle posizioni differenziate al riguardo. E' anche vero che in Spagna la Chiesa si è mobilitata con una manifestazione simile al Family Day, e con una pressante comunicazione mediatica, tuttavia i socialisti al governo hanno fatto la stesso la loro legge. In Italia ciò non è accaduto, e come è successo diverse volte in passato, ogni qualvolta la sinistra non è riuscita nel suo intento, si è trovato un avversario da demonizzare. Allora, la Chiesa sia libera di manifestare il suo pensiero sui temi etici, e la sinistra faccia il suo lavoro. Non dimentichiamo ciò che in passato è accaduto su aborto e divorzio, anche grazie ai cattolici stessi...
Se una maggioranza politica riuscirà a convincere gli italiani su questo tema, si faccia pure... Io, vecchio elettore della sinistra, almeno su questo argomento rimango però conservatore, (o se preferisci retrogrado) e lo sono indipendentemente dalla posizione della Chiesa.
(Upuaut)
00mercoledì 22 agosto 2007 14:44
Re:
Roberto Bellarmino, 21/08/2007 17.32:



Rispondo brevemente...

Allora, credo che qualsiasi persona abbia diritto alla propria dignità individuale. Quanto all'unione di coppie dello stesso sesso, questa deve poter essere possibile per chi lo desidera,


ovviamente. Come già succede per il matrimonio eterosessuale, del resto...


Roberto Bellarmino, 21/08/2007 17.32:


e deve godere della sua dignità,


Non della "sua" dignità... ma della STESSA dignità. Altrimenti non è dignità.


Roberto Bellarmino, 21/08/2007 17.32:


ma non può essere equiparata e non può godere degli stessi diritti del matrimonio che nella storia e nelle culture di ogno popolo rimane unione tra uomo e donna. Ad esempio, a mio avviso deve essere impedita l'adozione di figli.


Nè i Pacs nè i DiCo prevedono l'adozione di figli.
Perchè sono ugualmente respinti con violenza da una parte del mondo cattolico?


Roberto Bellarmino, 21/08/2007 17.32:


Comunque il problema è politico, tant'è che le posizioni della Chiesa coincidono in parte con quelle di diversi conservatori laici. Non so se l'ho già detto altrove, ma secondo me il discorso del matrimono gay è solo figlio della cultura sessantottina che direttamente o indirettamente si è in qualche modo infiltrata nelle istituzioni, e che si è dimostrata generalmente minimalista e socialmente fallimentare...e infatti qualcuno dei vecchi sessantottini ci ha ripensato.


Il matrimonio gay è già una realtà in alcuni dei più avanzati Paesi d'Europa, e nemmeno ci pensano a tornare indietro, perchè hanno capito che il matrimonio gay è un sacrosanto DIRITTO, nè più nè meno del matrimonio etero.
La cultura sessantottina non ha nulla a che fare: è solo una questione di buonsenso.




Roberto Bellarmino, 21/08/2007 17.32:


E' vero che la Chiesa si è contrapposta ai Pacs, ma è anche vero che all'interno di essa ci sono delle posizioni differenziate al riguardo. E' anche vero che in Spagna la Chiesa si è mobilitata con una manifestazione simile al Family Day, e con una pressante comunicazione mediatica, tuttavia i socialisti al governo hanno fatto la stesso la loro legge.


La chiesa in Spagna ha fatto anche di peggio: ha "invitato" la autorità CIVILI a rifiutarsi di celebrare i matrimoni fra gay.
Questo è un abuso di potere inaudito, scandaloso e vergognoso.

Roberto Bellarmino, 21/08/2007 17.32:


In Italia ciò non è accaduto, e come è successo diverse volte in passato, ogni qualvolta la sinistra non è riuscita nel suo intento, si è trovato un avversario da demonizzare.


In Italia non è accaduto proprio perchè in italia l'influenza del Vaticano è più forte, e la demonizzazione (questa sì!) dell'omosessualità da paret dell'ideologia cattolica è stata bene inculcata nelle deboli menti degli Italiani.
E' logico che i politici italiani non si sognerebbero mai di fare qualcosa di impopolare per le masse cattoliche (ma che sarebbe invece giusto fare).


Roberto Bellarmino, 21/08/2007 17.32:


Allora, la Chiesa sia libera di manifestare il suo pensiero sui temi etici, e la sinistra faccia il suo lavoro. Non dimentichiamo ciò che in passato è accaduto su aborto e divorzio, anche grazie ai cattolici stessi...


La chiesa è liberissima di dire e FARE tutto quello che vuole,tanto è vero che l'ha sempre fatto, e tanto è vero che i matrimoni gay per un po' di tempo ancora non si farà, proprio per colpa di questa potente campagna demonizzatrice e incentivatrice dell'omofobia.



Roberto Bellarmino, 21/08/2007 17.32:


Se una maggioranza politica riuscirà a convincere gli italiani su questo tema, si faccia pure... Io, vecchio elettore della sinistra, almeno su questo argomento rimango però conservatore, (o se preferisci retrogrado) e lo sono indipendentemente dalla posizione della Chiesa.



Io sono convinto che, purtroppo, l'Italia sarà l'ultima in Europa a civilizzarsi su questo tema, ma sono convinto che prima o poi lo farà. DEVE farlo. Gli omosessuali non possono restare discriminati ancora per molto.






Roberto Bellarmino
00lunedì 3 settembre 2007 12:11
nuove riflessioni
Ho fatto un pò di riflessioni personali sull'argomento. Ieri leggevo il consueto editoriale domenicale di Scalfari su "la Repubblica", che parlando della crisi del cinema contemporaneo, accennava alla crisi di valori dell'Occidente ritenendola una cosa così scontata da non dovervisi dilungare ulteriormente.

Credo che una visione tradizionale, quale ci propone oggi la Chiesa, aiuti alla ri-formazione di valori stabili e di una identità occidentale forte.
Ma non è facile essere credenti e noi cattolici non possiamo imporre il nostro modo di vedere le cose. Credo però, che sia indispensabile che anche il mondo laico si impegni per uscire dalla sua crisi di idee e identità, dando il suo apporto alla ricostruzione di valori comuni. Una manifestazione come il gay pride, è secondo me quanto di più minimalista e individualista ci possa essere: un paradossale minimalismo di massa. E' tutto questo che la cultura laica riesce a proporre oggi?

Noi cattolici possiamo condurre una battaglia culturale che secondo me sarà tanto più forte, quanto più essa è lontana dalla politica, e quanto più è invece testimoniata nella vita dei credenti. Ma questo non significa tentare di regolamentare la vita pubblica (una cui importante componente è di non credenti) con la nostra morale, se non in alcuni pochi casi particolari in cui si ritiene che bene pubblico e morale cattolica coincidano. Del resto oggi molti cattolici stanno beneficiando di quella legge sul divorzio contro cui i loro predecessori fecero battaglia.

Il mondo laico da parte sua deve ritrovare dei valori forti, superando la fase di contrapposizione con la Chiesa, in una visione positiva e non distruttiva della tradizione e della storia occidentale. E deve saper riconoscere che vi deve essere una morale (anche laica), un "Dio" senza il quale, come diceva Dostoevskij, tutto è permesso.

Per cui, sono dell'idea che la posizione della CEI sulle unioni omosessuali, e più in generale sulle modalità di partecipazione dei cattolici alla vita pubblica vada ripensata. Personalmente ho già cominciato a farlo.

Ciao,
Roberto
(Upuaut)
00giovedì 13 settembre 2007 20:16
Re: nuove riflessioni
Roberto Bellarmino, 03/09/2007 12.11:



Credo che una visione tradizionale, quale ci propone oggi la Chiesa, aiuti alla ri-formazione di valori stabili e di una identità occidentale forte.


Io ne dubito fortemente, invece. In quanto i valori e l'identità occidentale forte è nata soprattutto grazie alle conquiste di civiltà combattute anche CONTRO e NONOSTANTE la presenza della Chiesa Cattolica, che le negava.

Roberto Bellarmino, 03/09/2007 12.11:


Ma non è facile essere credenti e noi cattolici non possiamo imporre il nostro modo di vedere le cose. Credo però, che sia indispensabile che anche il mondo laico si impegni per uscire dalla sua crisi di idee e identità, dando il suo apporto alla ricostruzione di valori comuni. Una manifestazione come il gay pride, è secondo me quanto di più minimalista e individualista ci possa essere: un paradossale minimalismo di massa. E' tutto questo che la cultura laica riesce a proporre oggi?


Direi proprio di no. Ma non è certo colpa della cultura laica se gran parte della politica italiana è assoggettata all'ideologia cattolica.


Roberto Bellarmino, 03/09/2007 12.11:


Noi cattolici possiamo condurre una battaglia culturale che secondo me sarà tanto più forte, quanto più essa è lontana dalla politica, e quanto più è invece testimoniata nella vita dei credenti.


E' probabile.

Roberto Bellarmino, 03/09/2007 12.11:


Ma questo non significa tentare di regolamentare la vita pubblica (una cui importante componente è di non credenti) con la nostra morale, se non in alcuni pochi casi particolari in cui si ritiene che bene pubblico e morale cattolica coincidano. Del resto oggi molti cattolici stanno beneficiando di quella legge sul divorzio contro cui i loro predecessori fecero battaglia.


Esattamente. E sono sicuro che anche molti omosessuali di religione cattolica beneficeranno del matrimonio, quando la politica in Italia sarà abbastanza lungimirante da concederglielo.
Il tutto, ovviamente, nonostante la contrarietà dell'ideologia cattolica al matrimonio fra omosessuali.


Roberto Bellarmino, 03/09/2007 12.11:


Il mondo laico da parte sua deve ritrovare dei valori forti, superando la fase di contrapposizione con la Chiesa, in una visione positiva e non distruttiva della tradizione e della storia occidentale.


Non credo proprio che il mondo laico auspichi in qualche modo la distruzione della storia e dei valori occidentali. Anche perchè, come ho già detto, molti di questi valori sono propri della culutra laica. (Il concetto di "laicità" in primis... che non è certo nato in seno alla Chiesa Cattolica! ).

Roberto Bellarmino, 03/09/2007 12.11:


E deve saper riconoscere che vi deve essere una morale (anche laica), un "Dio" senza il quale, come diceva Dostoevskij, tutto è permesso.


Essere laici non significa essere anarchici.
Semmai, è l'ideologia cattolica che dovrebbe finalmente riconoscere che non è necessaria la fittizia presenza di un dio affinchè una società sia dotata di un etica forte. L'etica laica è forte, e a mio parere molto più consistente della morale cattolica. Dirò di più: l'etica laica è l'etica occidentale per eccellenza.


Roberto Bellarmino, 03/09/2007 12.11:


Per cui, sono dell'idea che la posizione della CEI sulle unioni omosessuali, e più in generale sulle modalità di partecipazione dei cattolici alla vita pubblica vada ripensata.


Se lo facesse, sarebbe certo di grande aiuto per l'Occidente, e per i valori stessi dell'Occidente. Il problema è che in realtà gli stessi valori dell'Occidente sono incompatibili con alcune attuali richieste della morale cattolica.

Roberto Bellarmino, 03/09/2007 12.11:


Personalmente ho già cominciato a farlo.

Ciao,
Roberto


Ne sono felice.
Essere laici significa essere tolleranti. Questi sono i valori dell'Occidente.



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