San Francesco e la TV

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00mercoledì 10 ottobre 2007 14:19
L'altra sera ho visto la fiction su san francesco e devo dire di aver scoperto alcune cose esempio le stigmate che non sapevo che le aveva , non sapevo del processo davanti al vescovo , non sapevo del suo pellegrinaggio in gerusalemme e della sua chiaccherata con il sultano per il fermo delle crociate ...
spirito!libero
00mercoledì 10 ottobre 2007 23:29
Sono un appassionato di Francesco di Assisi e della sua vita. Non molti sanno che esiste una "questione francescana", ovvero un'annosa diatriba sulla "vera" storia del poverello e sul suo vero messaggio.

Le ricostruzioni si sprecano, le fonti si confutano a vicenda, il cover-up della chiesa è stato scandaloso e sotto gli occhi di tutti, la letteratura è sterminata, seconda solo, almeno in Italia, a quella di Gesù stesso !

Per quanto ne so, si rivolterebbe nella tomba nel vedere cosa ne è stato del suo ordine (che nemmeno volle mai fondare) e, soprattutto, del suo messaggio.

Francesco di Assisi, a mio modestissimo parere, una delle persone più grandi dell'ultimo millennio.

Andrea
spirito!libero
00mercoledì 10 ottobre 2007 23:30
Andrea
MauriF
00giovedì 11 ottobre 2007 07:36
San Francesco ce lo invidiano tutti..

Soprattutto chi è anticlericale... [SM=g27988]

Si inventerebbero di ogni per riuscire a sradicarlo dall'odiata Chiesa Cattolica. [SM=x511466]
spirito!libero
00giovedì 11 ottobre 2007 09:14
Mio caro Mauri, Francesco era tutto fuorchè cattolico. Siete voi che lo avete inglobato nella vostra dottrina. Francesco era contro l'incrostamento ecclesiastico di Innocenzo III e seguaci, detestava l'opulenza del magistero e si inseriva pienamente in quei movimenti pauperistici bollati come eretici. Difatti, se non ricordo male, Onorio IV disse che Francesco propagandava le stesse cose di molti eretici, con la differenza che quelli erano spinti da Satana, mentre lui, che non si opponeva al "potere" pontificio, era ispirato da Dio !

Francesco fu un precursore anche del metodo sola scriptura, difatti le sue prime norme non erano altro che interpretazioni dei passi evangelici, di quell'evangelo che riuscì a leggere e al quale si ispirò direttamente senza passare per la mediazione ecclesiastica. Lui voleva vivere come il Gesù descritto dai vangeli e sapeva bene che i prelati di allora erano ben lontani da quel Gesù.

Francesco si salvò perchè la sua umiltà e lungimiranza fecero in modo che Innocenzio III non riuscisse a bruciarlo vivo. Il poverello infatti comprese che se si fosse contrapposto al potere clericale anche i suoi fratelli sarebero stati uccisi, lo capì già quando subì il primo processo dinnanzi al vescovo di Assisi.

Innocenzio III dal canto suo comprese che il forte seguito di Francesco avrebbe comportato non pochi problemi al papato in caso di scontro aperto, dunque capendo il carattere mite del poverello, cercò a sua volta di ricondurlo all'interno della CCR concedendogli un'approvazione verbale a quella sua piccola comunità a patto che si "sottomettesse" (che parola orribile) al potere del Papa.


Dobbiamo ricordare che Francesco non prese MAI i voti ne volle mai alcuna carica all'interno di quello che la chiesa di allora fondò come ordine ecclesiastico. La regola bollata e altri scritti sono molto probabilmente non di Francesco ma di membri della sua comunità.

E' la CCR che invidia la grandezza di Francesco e che lo ha inglobato nelle sue fila per riportare un pò di dignità a quell'apparato che tutto era tranne che qualcosa di spirituale.

Saluti
Andrea


ps
aggiungo che Francesco di Assisi è considerato un ponte tra religioni, non per nulla lo stesso GP II decise di promuovere Assisi quale capitale del dialogo inter-religioso. Lo stesso Dante recita (cito a memoria):

Di quella costa la dov'ella frange
più sua rattezza nacque al mondo un sole (sole=illuminato)
come fa questo talvolta di gange (il fiume Gange in India)

Però chi d'esso loco fa parole
non dica Ascesi che direbbe corto
Ma oriente se proprio dir vuole
(Dante Paradiso XII)


MauriF
00giovedì 11 ottobre 2007 12:59
Con questo mio secondo ed ultimo (credo) reply, non faccio altro che ribadire quanto ho detto nel primo. [SM=g27988]

Sai quanti anticlericali sono pronti a stravolgere la realtà storica pur di "arruolare" San Francesco fra le loro schiere... [SM=x511453]


Come è possibile che una persona come Francesco potesse essere cattolico?

Cattolico= cacca, pupù...

Impossibile, la Chiesa DEVE avere stravolto la storia perchè Chiesa = cacca, pupù...
Francesco = rivoluzione = bello = buono...

Eh...quest'uomo che vuol piegare la realtà sui suoi ideali e le sue opinioni. [SM=x511445]
M.B.C.
00giovedì 11 ottobre 2007 13:32
spirito libero vacci piano
ma come fai a dire che francesco non era cattolico ,questi sono numeri , leggiti la sua biografia scritta dal celano suo contemporaneo , francesco era sottomessso a Gesu' e alla sua chiesa credeva tutto cio' che la chiesa insegnava e insengna la sua fu una protesta con la vita rimanendo fino alla morte cattolico . e' vero come dice una forista che dareste per farlo passare per un protestante, magari anche la wts lo vorrebbe suo ......non e' possibile!
Gennaro S
spirito!libero
00giovedì 11 ottobre 2007 14:19
Mauri fa della semplice demagogia, quindi è inutile rispondere.

A MBC, rispondo che se mi invita a leggere "una" biografia pensando che con questa si metta la parola fine alla quesione è un ingenuo.

La letteratura, biografie comprese, su Francesco è sterminata. Come ripeto, esiste una "questione francescana" che è molto controversa, sulla ricostruzione della vita di Francesco.

Io ho letto moltissimo a questo proposito e non ho alcun dubbio sul fatto che Francesco era un altro esponente delle correnti contestatrici dell'epoca, uno sguardo d'insieme della storia dell'epoca potrà donarvi un pò di luce.

Comunque secondo voi era cattolico ? bene pensatela come volete, a me ineressa una certa corrente di ricostruzione storica e la ritengo ampiamente fondata.


Saluti
Andrea
M.B.C.
00giovedì 11 ottobre 2007 17:09
Che Francesco d'Assisi fosse un contestatore non ci piove ,ma a differenza di chi la sua contestazione l' ha fatto in rottura con la chiesa , Lui l'ha fatta all'interno e dando esempio con la sua vita , fra qualche anno ci sara' qualcuno che ci dira che anche Teresa di Calcutta , S giovanni Bosco , s. Vincenzo dei paoli ed altri non erano cattolici , ma insomma !
Gennaro S
spirito!libero
00giovedì 11 ottobre 2007 17:24

Che Francesco d'Assisi fosse un contestatore non ci piove ,ma a differenza di chi la sua contestazione l' ha fatto in rottura con la chiesa , Lui l'ha fatta all'interno e dando esempio con la sua vita , fra qualche anno ci sara' qualcuno che ci dira che anche Teresa di Calcutta , S giovanni Bosco , s. Vincenzo dei paoli ed altri non erano cattolici , ma insomma !
Gennaro S



Non ha rotto ufficialmente con la Chiesa perchè nella sua mente non c'era nemmeno la Chiesa. Lui voleva vivere secondo la sua illuminazione era un LAICO e tale rimase fino alla fine dei suoi giorni.

Quando si vide costratto a "scegliere" tra dentro o fuori, scelse di non mettere a repentaglio la vita dei suoi fratelli, sapendo perfettamente che se non si fosse assoggettato a Innocenzio III sarebbe morto non solo lui, ma anche i suoi amati fratelli.

Fransceco fu PIEGATO dal potere papale dell'epoca e fu SOTTOMESSO ad esso. Ma il suo spirito era libero (il mio nick non è un caso) da ogni costriizone gerarchica, difatti non volle alcuna carica, anzi non volle alcun ordine ! Anch'esso gli fu imposto.

Come poteva approvare Francesco, l'opulenza e la corruzione che regnavano sovrane in quel periodo ?

La sua umiltà davanti a gente come il papa e il suo amore universale anche per le incrostazioni gerarchice lo hanno fatto piegare senza minimamente scalfire la sua profonda "letizia" al potere papale, ma la sua vita testimonia quanto egli fosse distante dal clero di allora. Se Francesco avesse voluto far parte della Chiesa Romana, avrebbe preso i voti, ed egli non lo fece MAI in tutta la sua vita.

Leggi le ricostruzioni storiche di sotirci e medievisti come Sebatier (allievo di Renan), Le Goff (ordinario di SToria medievale in Francia) e Chiara Frugoni (ordinaria di Storia del medioevo alla Sapienza di Roma).


Saluti
Andrea
Justeee
00giovedì 11 ottobre 2007 22:02
L'agiografia borghese si è servita abbondantemente del francescanesimo per condannare solo moralmente l'abuso delle ricchezze e quindi per confermarlo politicamente. Non deve apparire strano il destino di un uomo sottoposto alla medesima strumentalizzazione del "modello" cui diceva di volersi ispirare. E' un destino necessario, inevitabile. Benché avesse lottato tutta la vita per impedirlo, Francesco lasciava la porta aperta alle interpretazioni più disparate del suo messaggio. Alla resa dei conti trionfarono quelle che riuscirono a trovare un appoggio concreto nel sistema socio-economico di quel tempo. Le altre interpretazioni vennero ben presto dimenticate. La borghesia ha il terrore di ricordare il suo passato rivoluzionario, soprattutto non sopporta il ricordo di tutte quelle critiche globali che investono i meccanismi economici e politici dell'intera società. Di Francesco preferisce ricordare, oltre naturalmente al rigorismo ascetico-morale, l'opposizione politica particolarmente moderata.

La "questione francescana" si riapre nel secolo scorso, quando storici, in massima parte non cattolici, scovano documenti e codici che si credevano scomparsi. Il testo di Paul Sabatier, La vita, ha fatto scuola. Persino il cinema ha recepito questa riscoperta: Zeffirelli ha riproposto l'immagine edulcorata di Bonaventura; le due opere della Cavani fanno pensare più alla Leggenda dei tre compagni; molto interessanti sono la lettura che fa dei Fioretti Roberto Rossellini e l'episodio della predica agli uccelli in Uccellacci uccellini di Pasolini.

www.homolaicus.com/teorici/francesco/francesco_assisi.htm

“Lettera ai fedeli” di San Francesco d’Assisi

"A tutti i cristiani, religiosi, chierici e laici, maschi e femmine, a tutti coloro che abitano nel mondo intero, frate Francesco, loro umile servo, ossequio rispettoso, pace vera dal cielo e sincera carità nel Signore.

Poiché sono servo di tutti, sono tenuto a servire a tutti e ad amministrare a tutti le fragranti parole del mio Signore. Per cui, considerando che non posso visitare i singoli a causa della malattia e debolezza del mio corpo, ho proposto con la presente lettera e con questo messaggio, di riferire a voi le parole del Signore nostro Gesù Cristo, che è il Verbo del Padre, e le parole dello Spirito Santo, che sono spirito e vita (Gv 6,63).

L’altissimo Padre annunciò che questo suo Verbo, così degno, così santo e così glorioso sarebbe venuto dal cielo, l’annunciò per mezzo del suo arcangelo Gabriele alla santa e gloriosa Vergine Maria, dalla quale ricevette la carne della nostra fragile umanità (Cfr. Lc 1,31). Egli, essendo ricco (2Cor 8,9) più di ogni altra cosa, volle tuttavia scegliere insieme alla sua madre beatissima la povertà. E prossimo alla sua passione, celebrò la Pasqua con i suoi discepoli, e prendendo il pane rese grazie, lo benedisse e lo spezzò dicendo: Prendete e mangiate, questo è il mio corpo. E prendendo il calice disse: Questo è il mio sangue del nuovo testamento, che per voi e per molti sarà sparso in remissione dei peccati (Mt 26,26-28; Lc 22,19-20; 1Cor 11,24-25). Poi, rivolto al Padre pregò dicendo: Padre, se è possibile, passi da me questo calice. E il suo sudore divenne simile a gocce di sangue che scorre per terra (Mt 26,39; Lc 22,44). Depose tuttavia la sua volontà nella volontà del Padre dicendo: Padre, sia fatta la tua volontà, non come voglio io, ma come vuol tu (Mt 26, 39.). E la volontà del Padre fu tale che il suo figlio benedetto e glorioso, dato e nato per noi, offrisse se stesso cruentemente come sacrificio e come vittima sull’altare della croce, non per sé, per il quale tutte le cose sono state create (Gv 1,3), ma per i nostri peccati, lasciando a noi l’esempio perché ne seguiamo le orme (1Pt 2,21). E vuole che tutti siamo salvi per Lui, e che lo si riceva con cuore puro e corpo casto. Ma pochi sono coloro che lo vogliono ricevere e vogliono essere salvati da Lui, sebbene il suo giogo sia soave e il suo peso leggero (Mt 11,30)."

Dalla “Lettera ai fedeli” di San Francesco d’Assisi



Preghiera

Altissimo glorioso Dio, illumina le tenebre del mio cuore.
Dammi fede dritta, speranza certa, carità perfecta,senno e conoscenza,
perché adempia il tuo santo e verace comandamento.
Amen.
A cura della Pontificia Facoltà
“San Bonaventura” (Seraphicum).

Devo dire che probabilmente san francesco era un combattivo e la chiesa nel suo rendersi povero e spogliato non vedeva troppa coesione con la Bibbia



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